Neuroscienze e Apprendimento Alberto Oliverio Università di Roma, Sapienza La sostanza grigia aumenta nel corso del primo anno e riguarda soprattutto le aree corticali sensorimotorie (frontali superiori, temporali inferiori e parietali). La grigia frontale aumenta nel corso dell’adolescenza per poi diminuire. Anche la maturazione dell’ippocampo (posteriore) che consente di formare delle rappresentazioni mnestiche, prosegue tra i 4 e i 24 anni, il che contribuisce alla formazione dei ricordi in cui possiamo compiere un viaggio e cambiare punto di vista: ciò dipende dal L’importanza dell’azione. Il controllo motorio è in qualche modo il contrario di quanto si verifica nella percezione. Percepire significa costruirsi una rappresentazione del mondo esterno. L’azione, invece, inizia con un’ipotesi sulle conseguenze desiderate di un movimento e poi continua nella sua esecuzione. Nel corso del suo processo evolutivo, il cervello ha bisogno di fare esperienze tattili e motorie perché si sviluppino quelle aree sensorimotorie che rappresentano il punto di partenza per la Esperienze tattili e motorie Nel corso del suo sviluppo, il cervello ha bisogno di fare esperienze tattili e motorie: giocare con la sabbia e con l’acqua, fare costruzioni con i cubi, praticare giochi di movimento, perché si sviluppino quelle aree del cervello che sono il punto di partenza per la maturazione delle aree del linguaggio e del pensiero complesso. La realtà virtuale non è l’ambiente ideale per favorire lo sviluppo della mente infantile che è concreta, Rappresentazioni motorie e apprendimento L “apprendimento recitato” favorisce le associazioni tra rappresentazioni motorie e apprendimento. La tecnica sfrutta il fatto che le memorie motorie sono particolarmente robuste mentre quelle semantiche (per esempio, le memorie legate al significato delle parole) sono più fragili. L’apprendimento recitato è stato utilizzato per migliorare l’apprendimento di una seconda lingua: i bambini devono recitare in gruppo una serie di vocaboli accompagnandoli con gesti e movimenti che ne rappresentino il Motricità e linguaggio. Le aree linguistiche e quelle che si riferiscono al corpo, all’ambiente e al contesto in cui esso opera interagiscono tra di loro, il che è bene evidente in quelle situazioni in cui il movimento entra in conflitto con la formulazione di parole. Chiedete a un amico di parlare e ripetete ciò che sta dicendo mentre lui parla, come se foste la sua “ombra”. A questo punto cominciate a tamburellare con il dito medio della mano destra seguendo un ritmo regolare; provate ora con il dito medio della mano sinistra. Per la maggior parte delle persone è più difficile tamburellare con il dito medio della mano destra (controllato dalla corteccia motoria dell’emisfero Attività aerobica e concentrazione Dopo meno di 30 minuti di attività fisica aerobica (correre) la capacità di concentrazione migliora notevolmente: queste conoscenze dovrebbero tradursi in un’anticipazione dell’ora di educazione fisica all’inizio della giornata scolastica o nel fare brevi pause di attività fisica nel corso delle ore scolastiche. Più in generale, si è visto che nei bambini che presentano deficit di attenzione la pratica di esercizi basati sul controllo motorio Immaginazione, movimento, percezione. Il nostro cervello è un enorme archivio di repertori motori, complessi schemi che lo psicologo russo Alexander Lurija ha defi nito “melodie cinetiche”. Le tecniche di imaging hanno contribuito alla conoscenza degli schemi motori: se si chiede a una persona di pensare di muovere la mano, come se volesse afferrare un oggetto, la sua corteccia premotoria, situata davanti a quella motoria, nel lobo frontale, diviene attiva, il che indica come vi siano aree del cervello che predispongono il movimento e aree che lo realizzano. Questo parallelismo tra anticipazione e azione vale anche per l’immaginazione e la sensazione: così, il solo immaginare un oggetto, ad esempio una rosa, porta all’attivazione delle aree della corteccia visiva che vengono attivate quando quell’oggetto viene Parole e immagini. Rappresentare la realtà tramite immagini significa memorizzare in modo più efficace e, di conseguenza, imparare meglio di quanto non avvenga a mezzo della trasmissione orale o della lettura, cioè attraverso codici “semantici”, basati sul significato. Le esperienze visive sono 3-4 volte più efficaci di quelle uditive, quelle audiovisive sono a loro volta 2 volte più efficaci di quelle visive, il che indica che un metodo di apprendimento che passi prevalentemente Immagini e concetti Numerose esperienze ed apprendimenti infantili si basano su associazioni tra immagini e concetti: l’apprendimento viene così facilitato, in quanto le immagini si Relazioni semantiche in 3 diversi soggetti fissano facilmente Huth et al, Neuron, 2015 nella mente Attenzione e apprendimento La maggior parte delle persone non analizza le situazioni in modo sistematico. Per superare questo stadio e sviluppare vere capacità di concentrazione e memoria dobbiamo imparare ad analizzare correttamente i messaggi, soprattutto quelli visivi. L’attenzione selettiva implica, anzitutto, un coinvolgimento dei sensi. In secondo luogo, si basa sull’individuazione dell’aspetto fondamentale o essenziale del I due emisferi Funzioni emisferiche Da un lato siamo dotati di attività di tipo logico-simboliche che si riallacciano alle strutture e alle funzioni del linguaggio, tipiche dell'emisfero sinistro, dall'altro di attività "gestaltiche", basate sulla capacità di cogliere diversi aspetti della realtà anche per i loro risvolti emozionali, tipiche dell'emisfero destro. II due due emisferi emisferi cerebrali cerebrali hanno hanno competenze competenze molto molto diverse. diverse. SINISTRO SINISTRO •• VERBALE: VERBALE: utilizza utilizza parole, parole, vocaboli, vocaboli, per per nominare nominare per per definire definire •• ANALITICO: ANALITICO: analizza analizza cose cose ee realtà realtà nelle nelle loro loro parti parti •• SIMBOLICO: SIMBOLICO: usa usa stimoli stimoli ee segni segni •• ASTRATTO: ASTRATTO: da da un un dettaglio dettaglio rappresenta rappresenta la la realtà realtà nella nella sua sua completezza completezza •• TEMPORALE: TEMPORALE: dispone dispone cose cose ed ed eventi eventi in in sequenza sequenza temporale temporale •• RAZIONALE: RAZIONALE: arriva arriva aa conclusioni conclusioni fondate fondate sulla sulla ragione ragione •• DIGITALE: DIGITALE: usa usa ilil metodo metodo numerico numerico •• LOGICO: LOGICO: trae trae conclusioni conclusioni su su principi principi logici logici •• LINEARE: LINEARE: pensa pensa in in termini termini sequenziali sequenziali DESTRO DESTRO •• NON NON VERBALE: VERBALE: conscio conscio della della realtà realtà ma ma incapace incapace di di descriverla descriverla verbalmente verbalmente •• SINTETICO: SINTETICO: unisce unisce le le parti parti formando formando un un tutto tutto •• CONCRETO: CONCRETO: rappresenta rappresenta le le cose cose come come sono sono nel nel momento momento presente presente •• ANALOGICO: ANALOGICO: vede vede le le somiglianze, somiglianze, non non comprende comprende relazioni relazioni metaforiche metaforiche •• ATEMPORALE: ATEMPORALE: senza senza senso senso del del tempo tempo •• NON NON RAZIONALE: RAZIONALE: non non richiede richiede fondamenti fondamenti razionali razionali dei dei fatti fatti •• SPAZIALE: SPAZIALE: percepisce percepisce le le cose cose in in relazione relazione spaziale spaziale con con altre, altre, come come parti parti di di un un tutto tutto •• OLISTICO: OLISTICO: vede vede le le cose cose nel nel loro loro insieme, insieme, talora talora in in contrasto contrasto col col sinistro sinistro L’emisfero sinistro percepisce questa matrice in modo analitico L’emisfero destro percepisce questa matrice in modo globale Disegno e emisferi cerebrali Razionalità e emozione Ragione e sentimento In Ragione e sentimento Jane Austen mette in scena il contrasto tra la razionalità e l’emozione: l’impulsività di Marianne è all’origine di scelte sbagliate, mentre la sorella Elinor, logica e razionale, sceglie fin dall’inizio il marito giusto… Esiste un contrasto insanabile tra ragione e sentimento? Anni or sono Daniel Goleman ha affrontato la differenza tra “mente razionale” e “mente emozionale”, spiegando come la prima sia una modalità di comprensione della quale siamo solitamente coscienti, mentre la L’INTELLIGENZA EMOTIVA I rapporti tra emozione e cognizione dipendono da quelli tra la corteccia cerebrale e il sistema limbico. La corteccia cerebrale ha il compito di integrare le reazioni dei nuclei del sistema limbico coinvolti nell’emozione e di paragonarle con quelle che hanno avuto luogo nel passato in occasione di eventi simili: in tal modo le informazioni del presente vengono allacciate a quelle del passato, il che assicura una dimensione temporale alla memoria. L’emozione conferisce Empatia Le risposte empatiche attivano i circuiti dell’emozione e agiscono sui processi della memoria Giochi di movimento I giochi di movimento o simbolici hanno un ruolo essenziale nella costruzione della socializzazione e nell’intelligenza emotiva, la capacità di saper leggere le emozioni degli altri e di mettere in atto risposte appropriate dal punto di vista dell’empatia. Un gioco di gruppo all’aria aperta comporta sensazioni, percezioni, emozioni, movimenti e, soprattutto, un vero e proprio esercizio cognitivo. Bambini e apprendimento Modello funzioni esecutive di Miyake: inibizione, flessibilità mentale, aggiornamento. Inibizione= capacità sopprimere informazioni non pertinenti interne o esterne, flessibilità= passare alternativamente da un’operazione mentale a un’altra (es dalla divisione alla moltiplicazione), l’aggiornamento implica modificare il contenuto della memoria di lavoro a seconda dell’informazione più recente. Queste 3 componenti non sono ben differenziate sino ai 5 anni dopodiché divengono più autonome. I bambini piccoli devono mettere in campo delle strategie abbastanza generiche per bloccare il compito in corso ed evitare di perseverare nella mansione precedete e passare alla successiva. È soltanto nell’adolescenza che queste tre funzioni divengono autonome. Gli adolescenti sanno padroneggiare la loro flessibilità mentale per adattarsi a nuovi compiti. Sino a 7 anni i bambini non utilizzano la ripetizione subvocale (per attuare un compito) mentre in seguito cominciano a farlo muovendo le labbra. Anche il doppio codice verbale e visivo non entra in funzione che dopo i 7 anni, sino a quel punto i bambini si basano soltanto su informazioni visuo-spaziali, meno efficaci di quelle basate su un doppio codice. La quantità di informazione manipolata (ad es. il numero di cifre) aumenta progressivamente a partire dai 5-6 anni Memoria di lavoro: A 6 mesi un lattante mantiene in mente un oggetto, a 12 mesi può mantenerne in memoria 4, ciò dipende dalla maturazione della corteccia frontale. L’associazione di informazioni, ad esempio identificare su un disegno, il cosa e il dove, procede lentamente. Ogni integrazione tra più elementi migliora sino alla tarda adolescenza a causa di un potenziamento della memoria di lavoro. La memoria di lavoro di un bambino tiene conto di vari fattori: La motivazione, l’attenzione, la capacità di non distrarsi, le caratteristiche della personalità. Nel corso dello sviluppo le prestazioni aumentano rapidamente per quanto riguarda i contenuti che condividono la stessa modalità, aumentano progressivamente e in modo lineare per quanto riguarda i contenuti spaziali, si verifica un brusco miglioramento tra i 9 e i 10 anni per quanto riguarda i contenuti temporali. L’evoluzione delle capacità di memorizzazione tra i 6 e i 10 anni procede rapidamente per quanto riguarda il “cosa” (ad es. coppie di immagini), più lentamente per il “dove” (posizione spaziale di immagini) e ancor più lentamente per quanto riguarda il “quando” (ordine di presentazione delle immagini). I bambini tra i 3 e i 5 anni non sono ancora capaci di viaggiare mentalmente nel tempo. Similmente, a 3.4 anni confondono il contenuto di un sogno con la realtà. La memoria prospettica differisce da quella retrospettiva in quanto riguarda la capacità di ricordarsi di compiere una o più azioni nel futuro. È indispensabile per la vita quotidiana e migliora sino all’adolescenza. Dipende da 4 fattori: 1. La capacità di ricordarsi del contenuto dell’azione da realizzare che migliora con l’età. 2. La metacognizione (le conoscenze che abbiamo sulla nostra memoria) influenza le nostre strategie cognitive. 3. La capacità di proiettarsi nel futuro facilita la preparazione di un’azione. 4. Le funzioni esecutive, come la memoria di lavoro, permettono di modificare le nostre rappresentazioni e di adattarci a nuove situazioni. Più la codificazione è personalizzata e prossima al bambino, maggiore la capacità di memorizzare. Anche il recupero dell’informazione è maggiore quando gli indici che si forniscono si avvicinano alle tappe della codificazione. Tutti gli apprendimenti che hanno una dimensione concreta e multimediale (ascoltare la lingua della nazione di cui si parla, vedere immagini fotografiche, girare per le strade con Google maps ecc.) e/o che richiedono al bambino di essere attivo hanno maggiore successo (es. disegnare una carta geografica, appuntare delle bandierine sui luoghi di cui si parla ecc.). Associare a gesti un fonema, parola, concetto ecc. (Suzanne Borel-Maysonny), associare a un’emozione… Borel-Maisonny S., 1969, Éducation et perception, Neuchâtel, Delachaux et Niestlé La teoria modulare Dehaene e Pinker sostengono una concezione modulare dell’intelligenza basata su complesse reti. Il modulo del linguaggio dipenderebbe da strutture situate prevalentemente nei lobi frontale e temporale sinistri, la capacità spaziale dall’interazione delle funzioni somatosensoriali e visive con le strutture parietali dell’emisfero destro, la capacità matematica è invece associata alla regione frontale di sinistra e ai lobi parietali di entrambi gli emisferi. Le aree parietali utilizzano rappresentazioni visivo-spaziali della quantità (contare con le dita). Le aree frontali permettono di Processi logici e analogici Il potere dell’analogia Analogia: euristiche precoci, sviluppo mente infantile, scienza. Esempi: Vitruvio e Maxwell (onde liquidi e onde sonore) Franklin (fulmine ed elettricità) Kekulé (serpentello e chimica benzene) Analogie, metafore, cervello… La mente è capace di cogliere istintivamente le metafore primarie attraverso un processo comune alle sinestesie Giro angolare Le persone che presentano lesioni del giro angolare di sinistra non comprendono le metafore, pur comprendendo bene il linguaggio Es: Non è tutt’oro quel che luccica. Interpretazione: bisogna stare attenti quando si comprano dei gioielli (V. Ramachandran, 2005) (Nella produzione di analogie si verifica un’attivazione selettiva della corteccia prefrontale dorsolaterale (DLPFC: Area di Broadman 9 -BA 9-, BA 46/9d, BA 46 e della corteccia frontopolare (FPC: BA 10) (Christoff et al., 2001; Kroger et al., 2002). . L’attivazione della corteccia prefrontale destra dimostra che il ragionamento analogico interessa l’emisfero destro, cosa che non accade invece per il ragionamento deduttivo (Goel, 1998). La categorizzazione è alla base dell’analogia. Attività Analogica (ANA), di categorizzazione (CAT) e di recupero semantico (SEM) A) Confronto ANA>CAT: la corteccia frontopolare sinistra è cerchiata in azzurro. B) ANA>SEM (in verde) e CAT>SEM (in rosso). Le aree in giallo mostrano come CAT e ANA condividano l'attivazione di un esteso network parieto-frontale, indicando che la categorizzazione sia alla base dell’integrazione analogica (Green et al., 2006b). Pensare per analogie Il pensiero analogico è una strategia mentale che permette di vedere al di là di ciò che è noto. Il pensiero analogico può essere e sviluppato e potenziato per facilitare la nostra comprensione della realtà e le nostre decisioni. I processi logici e analogici sono “estesi” Funzioni implicite ed esplicite, primarie e secondarie Processi impliciti e espliciti. Le attività cognitive si dividono in esplicite (che si verificano a livello prevalentemente conscio) e implicite (spesso eseguite in modo automatico e inconscio). Le funzioni esplicite sono basate su regole, i loro contenuti possono essere espressi verbalmente e sono accessibili in modo consapevole mentre quelle implicite sono basate su abilità e procedure, il loro contenuto non può essere espresso verbalmente ma solo attraverso le prestazioni in un determinato compito. Dal punto di vista delle strutture nervose, il sistema esplicito è associato alle funzioni cognitive superiori della corteccia prefrontale e di quella temporale mediale. Il sistema implicito dipende invece dalle strutture dei gangli della base e del cervelletto che assicurano una notevole efficienza ai compiti loro affidati e possono anche farsi carico di funzioni esplicite ricorrenti, eseguite in modo semi-automatico e prevalentemente inconscio. Il cervello dei creativi Attività cognitiva e processi primari Processi primari (associazioni analogiche) sogno Rossetti 1865 Processi secondari (astratti, logici, orientati verso la realtà) I creativi hanno un maggior accesso ai Chagall, 1931 Processi primari e secondari. I processi primari del pensiero (come le associazioni che caratterizzano il sogno o gli stati di confine -detti anche rêverie o sogno ad occhi aperti- da cui possono emergere analogie e associazioni creative) si svolgono a livelli di attivazione mediobassa e si verificano anche a livello inconscio. Gli stati di pensiero secondari (in cui l’approccio cognitivo è astratto, logico e orientato verso il mondo reale) si verificano a livello prevalentemente conscio e implicano livelli di maggiore attivazione, in particolare della corteccia prefrontale. Processi primari e secondari. I processi primari facilitano la scoperta di nuove reazioni tra elementi diversi. E’ però semplicistico limitare la creatività a uno stato di ridotta attività della corteccia prefrontale che invece caratterizza alcune funzioni mentali come il cosiddetto flow o “flusso” (un elevato livello di motivazione e concentrazione mentale). Il flow, tuttavia, non coincide con la creatività ma con il perseguimento e realizzazione di un’idea o traguardo. Focalizzarsi su un obbiettivo. Il flow dipende dai sistemi cognitivi impliciti, gangli della base in primo luogo, e si accompagna a una ridotta attività della corteccia prefrontale, il che consente di focalizzarsi su un obbiettivo, silenziando invece le altre funzioni cognitive ed esecutive (attenzione, memoria di lavoro, scelte e decisioni ecc.) della corteccia prefrontale. Focalizzare l’attenzione su un compito specifico fa sì che il sistema esecutivo striatale lo esegua al massimo livello di competenza ed efficienza Produzione e selezione delle idee creative: una strategia darwiniana. Il sistema implicito striatale reagisce alla novità e genera un ventaglio di nuove risposte al fine di fronteggiare situazioni nuove: ma successivamente è la corteccia prefrontale a selezionare e farsi carico dei comportamenti acquisiti di recente. Sulla base del continuo brusio tra strutture sottocorticali che generano novità e corteccia prefrontale che le analizza, la creatività può essere assimilata a un processo darwiniano basato sulla classica procedura della variazione-selezione: i gangli della base generano innovazione in tutte quelle situazioni che sono alle radici della creatività, come i comportamenti esplorativi, il gioco infantile o il pensiero analogico, mentre la corteccia prefrontale è il meccanismo che seleziona e può trasformare le novità in comportamenti La corteccia frontale e la creatività Associazioni e soggettività inconscia. In ogni momento facciamo esperienza di singoli oggetti/stimoli: questi sono distribuiti in una rete di associazioni (analogie, Dove si verificano i processi creativi? Quando si individua una soluzione si verifica una rapida attivazione dei circuiti frontoparieto-temporali dell’emisfero destro, sede di processi analogici: questa attivazione precede di circa mezzo secondo la consapevolezza di aver individuato la risposta giusta. L’attivazione dell’area temporale destra è a sua volta preceduta da un cambiamento dell’attività del lobo frontale, l’area implicata nel controllo di numerose funzioni cognitive e nell’attenzione selettiva e nel blocco di quei pensieri irrilevanti che interferiscono con la L’«interruttore frontale». Il manifestarsi di un’idea o di una soluzione creativa dipende dal fatto che la corteccia frontale «spenga» l’attività di altre aree corticali e focalizzi l’attenzione a livello dell’area parieto-temporale dell’emisfero destro in cui si verificano, spesso a livello inconscio, analogie e associazioni creative.