Mario Castelnuovo-Tedesco Un compositore dimenticato Emanuele Segre C ome musicista mi sono sempre interessato alle vicissitudini e alla musica di compositori ebrei. Ho avuto modo in particolare di suonare molta musica di Mario Castelnuovo-Tedesco, compositore che ha dedicato alla chitarra numerose opere, grazie anche all’amicizia e alla collaborazione con Andrés Segovia. Nato a Firenze nel 1895 Castelnuovo-Tedesco divenne presto uno dei compositori italiani più eseguiti e conosciuti della sua generazione. Toscanini, Heifetz, Piatigorsky, Gieseking sono solo alcuni dei grandi esecutori che suonarono la sua musica. Dopo l’introduzione delle leggi razziali, grazie all’aiuto di Toscanini e di Heifetz, riuscì con la sua famiglia a rifugiarsi negli Stati Uniti, dove rimase fino alla morte avvenuta nel 1968. Oltre a Castelnuovo-Tedesco, vi sono alcuni compositori ebrei italiani, fra cui Leone Sinigaglia, Aldo Finzi e Vittorio Rieti, che meriterebbero maggiore attenzione e dei quali solo ogni tanto qualcuno si ricorda di programmare qualche musica. A Milano il centro studi di musica ebraica Yuval Italia ha in programma di ampliare le ricerche proprio sui compositori italiani ebrei nella speranza che questo possa essere un primo passo per un approfondimento e soprattutto per una maggiore diffusione delle loro opere. Da parte mia l’11 novembre prossimo, in occasione del Jewish music festival, suonerò a Londra, alla Wigmore Hall, un programma interamente dedicato ad autori ebrei del ventesimo secolo che hanno composto per la chitarra: un programma interessante e vario che comprenderà, oltre alle pagine più significative per chitarra di Castelnuovo-Tedesco, musiche di Alexandre Tansman, Darius Milhaud, Steve Reich ed altri ancora. Con Moni Ovadia abbiamo in programma di eseguire “Platero y yo”, per voce recitante e chitarra, musiche di Mario CastelnuovoTedesco su liriche di Juan Ramon Jimenez. Lo spettacolo si terrà nell’auditorium di Milano tra Novembre e Dicembre prossimi.