La dimensione atmosferica tra architettura e neuroscienze Elisabetta, Canepa [XXX ciclo, curriculum architettura] [email protected] Tutor: Prof. Valter Scelsi (DSA), Prof.ssa Anna Fassio (DIMES) ________________________________________________________________________________________________ Indice 16.10.2015 (Struttura schematica degli ambiti tematici) 1. La scienza dell'architettura 2. La rete delle neuroscienze 3. Innesti 4. La percezione spaziale 5. La dimensione atmosferica ______________________________________________________________________________________________ La dimensione atmosferica tra architettura e neuroscienze Capitolo 1 La scienza dell'architettura Sintesi L’architettura è priva di un carattere esatto: il suo significato sfuma da sempre in un ambiguo processo di ibridazione, tecnica e culturale. È invocata come scienza e arte. I suoi fruitori sono individui unici, sìnoli di forma e materia, geneticamente determinati ma plasmati dall'ambiente nel quale sono cresciuti. Numerose discipline, nel corso dei secoli, ne hanno influenzato l'interpretazione, avviando innovativi scenari di indagine, teorici e sperimentali. Negli ultimi decenni, le riflessioni di molte di queste ricerche sono confluite nell'ambito delle scienze cognitive, che attraggono a sé la scienza architettonica. Con l’approccio integrato che esse propongono è possibile, ad esempio, esaminare le capacità creative degli individui e il loro rapporto con gli artefatti che producono. Non si tratta di un nuovo campo di studi, ma di un nuovo strumento di osservazione. Bibliografia tematica ragionata essenziale relativa al capitolo n° 1: Arielli, E. (2003). Pensiero e progettazione: la psicologia cognitiva applicata al design e all’architettura. Milano: B. Mondadori. Bermúdez, J. L. (2014). Cognitive science: an introduction to the science of the mind. Cambridge, MA: Cambridge University Press. Legrenzi, P. (2010). Prima lezione di scienze cognitive. Roma: GLF Editori Laterza. Piattelli Palmarini, M., Canessa, N., & Gorini, A. (a cura di). (2008). Le scienze cognitive classiche: un panorama. Torino: Einaudi. Rasmussen, S. E. (2006). Architettura come esperienza. Bologna : Pendragon, 2006. Rowlands, M. (2010). The new science of the mind: from extended mind to embodied phenomenology. Cambridge, MA: MIT Press. Capitolo 2 La rete delle neuroscienze Sintesi Le neuroscienze rientrano nella sfera d'interesse delle scienze cognitive, che ne coordinano conoscenze, metodologie e strumenti con quelli elaborati dalla filosofia, dalla psicologia, dall'antropologia e dalla linguistica. Sono connaturatamente promotrici di un approccio interdisciplinare e multisensoriale, con cui indagano la natura biologica ed emotiva della specie umana. Bibliografia tematica ragionata essenziale relativa al capitolo n° 2: Legrenzi, P., & Umiltà, C. (2011). Neuromania. On the limits of brain science. Oxford, NY: Oxford University Press. Oliverio, A. (2011). Prima lezione di neuroscienze. Roma: GLF Editori Laterza. Shepherd, G. M. (a cura di). (2004). The synaptic organization of the brain. Oxford, NY: Oxford University Press. Capitolo 3 Innesti Sintesi Grazie soprattutto alla recente evoluzione delle tecniche di visualizzazione cerebrale, il valore aggiunto che le neuroscienze possono apportare al dibattito artistico e architettonico è oggi molteplice. L'idea di una “scienza per l'arte” risale alla teoria tedesca del XIX secolo, quando vennero elaborati i primi modelli estetici su base biologica. Tali sinergie bio-culturali, scartate dal Novecento, vengono oggi riproposte e ridefinite: nel 1999 il neurobiologo Semir Zeki conia il concetto di neuroestetica, inaugurando una nuova stagione di studi sulla correlazione tra corpo, cervello e arte. Tra questi centrale risulta il contributo del neurofisiologo Vittorio Gallese, che propone una sua teoria estetica sperimentale, fondata sui meccanismi di rispecchiamento e simulazione incarnata. Anche in campo architettonico sono stati avviati percorsi di ricerca che si confrontano con l'analisi degli stati cognitivi ed emozionali, coadiuvati da monitoraggi dell’attività cerebrale e delle risposte sensoriali. La maggior parte dei risultati raccolti vengono oggi utilizzati per definire nuovi codici architettonici da impiegare in ambiti progettuali specializzati (spazi per l’infanzia, per l’apprendimento, per l’assistenza clinica,..). Bibliografia tematica ragionata essenziale relativa al capitolo n° 3: Buiatti, E. (2014). Forma mentis: neuroergonomia sensoriale applicata alla progettazione. Milano: Franco Angeli Edizioni. Cappelletto, C. (2009). Neuroestetica: l’arte del cervello. Roma: GLF Editori Laterza. Eberhard, J. P. (2009). Applying Neuroscience to Architecture. Neuron, 62 (6), 753–756. Eberhard, J. P. (2009). Brain landscape: the coexistence of neuroscience and architecture. Oxford , NY: Oxford University Press. Freedberg, D., & Gallese, V. (2007). Motion, emotion and empathy in esthetic experience. Trends in Cognitive Sciences, 11(5), 197–203. Gallese, V. (2014). Arte, corpo, cervello: per un’estetica sperimentale. Micromega, (2), 49–67. Maffei, L., & Fiorentini, A. (1995). Arte e cervello. Bologna: Zanichelli. Mallgrave, H. F. (2011). The architect’s brain: neuroscience, creativity, and architecture. Malden, MA: Wiley-Blackwell. Mallgrave, H. F. (2015). Empatia degli spazi: architettura e neuroscienze. Milano: Raffaello Cortina Editore. Pallasmaa, J. (2009). The thinking hand: existential and embodied wisdom in architecture. Chichester, UK: Wiley. Pallasmaa, J. (2012). The eyes of the skin: architecture and the senses. Chichester, UK: Wiley. Pallasmaa, J., Mallgrave, H. F., & Arbib, M. A. (2013). Architecture and neuroscience. Espoo, FI: Tapio WirkkalaRut Bryk Foundation. Robinson, S., & Pallasmaa, J. (a cura di). (2015). Mind in architecture: neuroscience, embodiment, and the future of design. Cambridge, MA: The MIT Press. Wölfflin, H., Scarpa, L., & Fornari, D. (2010). Psicologia dell’architettura. Milano: et al. edizioni. Zeki, S. (1999). Inner vision: an exploration of art and the brain. Oxford, NY: Oxford University Press. Capitolo 4 La percezione spaziale Sintesi La percezione spaziale è un tema sul quale la letteratura architettonica si è espressa molto. Lo spazio è una realtà interattiva, che l'essere umano esperisce emotivamente, attraverso risposte immediate e inconsce, orchestrate dal sistema nervoso. Modelli neuroscientifici formulati sul tema dello spazio possono essere rielaborati nella disciplina architettonica: tra questi, i neuroni specchio e i meccanismi neurofisiologici di percezione e interazione spaziale (ad esempio le cellule di posizione, Premio Nobel per la fisiologia nel 2014). Bibliografia tematica ragionata essenziale relativa al capitolo n° 4: Calabi, C. (2009). Filosofia della percezione. Roma: GLF Editori Laterza. Gallese, V. (2008). Il corpo teatrale: mimetismo, neuroni specchio, simulazione incarnata. Culture teatrali, 16, 13-38. Pallasmaa, J., Fratta, M., & Zambelli, M. (a cura di). (2011). Lampi di pensiero: fenomenologia della percezione in architettura. Bologna: Pendragon. Rizzolatti, G., & Sinigaglia, C. (2006). So quel che fai: il cervello che agisce e i neuroni specchio. Milano: Raffaello Cortina Editore. Paternoster, A. (2007). Il filosofo e i sensi: introduzione alla filosofia della percezione. Roma: Carocci editore. Pizzo Russo, L. (2009). So quel che senti: neuroni specchio, arte ed empatia. Pisa: ETS. Zumthor, P. (1999). Thinking architecture. Basel: Birkhäuser. Capitolo 5 La dimensione atmosferica Sintesi Si rimanda all’abstract. Bibliografia tematica ragionata essenziale relativa al capitolo n° 5: Böhme, G., & Griffero, T. (a cura di). (2010). Atmosfere, estasi, messe in scena: l’estetica come teoria generale della percezione. Milano: Christian Marinotti Edizioni. Borch, C. (a cura di). (2014). Architectural atmospheres: on the experience and politics of architecture. Basel: Birkhäuser. Derix, C., & Izaki, A. (a cura di). (2014). Empathic space: the computation of human-centric architecture. London: John Wiley & Sons. Fischer, O. W. (2007). Atmospheres - Architectural spaces between critical reading and immersive presence. Field Journal, 1(1), 24-41. Griffero, T. (2005). Corpi e atmosfere: il “punto di vista” delle cose. Il luogo dello spettatore. Abbozzo programmatico di un nuova estetica, proposta come teoria della percezione atmosferica, legata alla corporeità e agli effetti affettivo-emotivi del soggetto percipiente. Griffero, T. (2009). Atmosfericità. “Prima impressione” e spazi emozionali. Aisthesis - pratiche, linguaggi e saperi dell’estetico, 2(1). Griffero, T. (2010). Atmosferologia: estetica degli spazi emozionali. Roma: GLF Editori Laterza. Havik, K., Teerds, H., & Tielens, G. (a cura di). (2013). Sfeer bouwen - Building atmosphere. Rotterdam: Nai010 Publishers. Pubblicazione che raccoglie i contributi di alcuni dei principali interpreti dell’attuale dibattito interdisciplinare sul tema della dimensione atmosferica: G. Böhme (filosofo), J. Pallasmaa (architetto e teorico) e P. Zumthor (architetto). Pallasmaa, J. (2014). Space, place and atmosphere. Emotion and peripherical perception in architectural experience. Lebenswelt. Aesthetics and Philosophy of Experience, 4(1), 230–245. Esplorazione della dimensione temporale, spazio-corporale, culturale e sociale dell'esperienza atmosferica. Secondo l'autore è attraverso la percezione periferica che si colgono gli attributi della qualità atmosferica, valutati emotivamente e ricomposti attraverso la memoria. Peri Bader, A. (2015). A model for everyday experience of the built environment: the embodied perception of architecture. The Journal of Architecture, 20(2), 244–267 Wigley, M. (1988).The Architecture of Atmosfere. Daidalos, 68, 18-27.. Zumthor, P. (2006). Atmospheres: architectural environments - surrounding objects. Basel: Birkhäuser. Il libro è lo spunto, eminentemente architettonico, per l'approfondimento sulla natura bio-cognitiva del senso atmosferico.