12 RIMINI PROVINCIA LUNEDÌ 25. MAGGIO 2015 SANITÀ: UN NUOVO METODO PER CURARE LE DISBIOSI Miscela ozonizzata anche per l’intestino NEL DETTAGLIO L’ossigeno ozono terapia utilissima anche per le disbiosi intestinali. Ce ne parla (foto sotto) il professor Marianno Franzini Si tratta di sintomi associati a disturbi funzionali gastroenterici: un problema che interessa dal 30 al 60% dei pazienti che si sottopongono a visite gastroenteriche L a disbiosi intestinale, secondo quanto riportato in letteratura può essere definita come un insieme di sintomi associati a disturbi funzionali gastroenterici, rappresenta attualmente un problema sociale che interessa dal 30 al 60% dei pazienti che si sottopongono a visite gastroenteriche. Anche di questo argomento, come altri in passato, torniamo a confrontarci con il prof. Marianno Franzini, presidente SIOOT (Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia) Professor Franzini, può spiegare quali sono le cause principali di disbiosi... La rottura dell’ecosistema microbico intestinale con meccanismo spesso multifattoriale è causato dall’alterazione funzionale della mucosa del colon e di conseguenza dalla modificazione della flora batterica con prevalenza di popolazioni anaerobiche senza ossigeno di tipo fungino, batterico e parassitario. Quali sono le malattie che fanno parte della disbiosi? Le malattie comprese nel capitolo disbiosi sono: intolleranze alimentari, colon spastico, morbo di Crohn, gastrite cronica, cefalee vasomotorie, nefropatie croniche, asma bronchiale allergica, rinite allergica, allergie cutanee, alitosi La Disbiosi come viene classificata dal punto di vista funzionale? La Disbiosi Fermentativa che interessa stomaco ed intestino tenue ed è causata da una dieta troppo ricca in carboidrati. I sintomi sono gonfiore addominale, cattiva digestione meteorismo. La Disbiosi Putrefattiva tipica delle popolazioni occidentali con alimentazione troppo ricca di proteine, carni grasse e povera di fibre che interessa principalmente il colon dove il sintomo principale è la stipsi. La disbiosi intestinale è un’affezione ad incidenza maggiore rispetto a quanto la clinica consenta di stabilire sulla sola base della sintomatologia soggettiva ed oggettiva e coinvolge l’intero Sistema di Regolazione. Inoltre, tra cause e concause ricordiamo la dieta poco equilibrata, la carenza di fibre e di vegetali, gli eccessi di zucchero. Ne cito alcune, sono presenti nell’elenco suddetto anche le patologie gastro-intestinali, quelle delle vie biliari, i diverticoli, gli esiti di resezioni gastriche, le fistole e le malattie pancreatiche. Nella chimica va ricordato che l’assunzione esagerata di antibiotici, cortiso- nici, e farmaci antinfiammatori può provocare facilmente disbiosi. E lo stress, che sempre più frequentemente viene segnalato come causa? Lo stile di vita e lo stress che ne deriva sono la risposta psicofisica ad una quantità di situazioni cognitive emotive sociali che vengono percepite dalla persona come eccessive. Quando gli stress sono particolarmente intensi o prolungati l’organismo reagisce con diverse fasi: la fase di allarme in cui avvengono le modificazioni reattive fisiche o ormonali, la fase di resistenza dove il fisico si organizza per proteggere la propria integrità e per concludere la fase di esaurimento dove si verifica l’abbassamento delle difese e l’incapacità del corpo a mantenere l’omeostasi. Le cure per combatterla? La prima misura da adottare in una disbiosi è il cambiamento delle abitudini alimentari. I consigli: ingerire frutta lontano dai pasti, mangiare possibilmente alla stessa ora, rispettare le corrette associazioni alimentari: le verdure crude e cotte vanno associate a cereali oppure legumi, oppure concentrati proteici quali seitan, tofu e soia. Consumare un solo tipo di alimento per volta nello stesso pasto, mangiare a sufficienza né troppo né poco, lo stomaco ricordiamolo, deve essere riempito per due terzi mentre un terzo deve essere libero per favorire l’attività peristaltica, infine meglio non ingerire cibo dopo le 22 Ancora un contributo per scoprire i segreti di una terapia che si fa sempre più largo nel campo medico e scientifico quando il pH si abbassa notevolmente. In che modo l’ozono terapia ci aiuta nella cura della disbiosi intestinale? La terapia con ozono si è dimostrata negli ultimi anni essere un trattamento medico con ampie possibilità. La sua efficacia è stata evidenziata nei disturbi funzionali del colon con metodica per insufflazione. Mentre l’uso di un apposito apparecchio brevettato che produce acqua iperozonizzata per uso domestico risulta utile nella riabilitazione della capacità peristaltica dell’intestino nella stipsi, nella gastrite da Helicobacter in quanto l’ozono è un potente battericida-virucida. La terapia medica è efficace inoltre nelle coliti, duodeniti, nelle stipsi ostinate, è ben tollerata e non presenta effetti collaterali né a breve né a lungo termine. Due trattamenti ozono-terapici degni di nota per quanto riguarda il tubo digerente e dove la molecola agisce positivamente con buoni risultati sono la Rettocolite ulcerosa ed il M. di Chron. Dal professor Franzini al collega dottor Alberto Borelli. In che modo l’ozono terapia agisce nella cura delle discopatie, il classico mal di schiena? Il trattamento consiste in un ciclo di ossigeno-ozono della durata del protocollo pubblicato da Sioot. 8 fino a 12 sedute in genere, alla frequenza di due o tre sedute la settimana al quale può essere utile, valutando caso per caso, aggiungere attività fisica. E’ sempre necessario ripetere che la cura non ha solo funzione antinfiammatoria antidolorifica ma è mirata in quanto diminuisce il volume dell’ernia. Il meccanismo in parallelo un effetto antidolorifico si ottiene mediamente già tra la terza e la quarta applicazione. Il meccanismo d’azione nel suo complesso potrebbe essere così schematizzato: essicazione dell’ernia della sua parte molle; diminuzione dell’infiammazione locale; decontrazione muscolare. L’ozono terapia può agire anche su ernie già operate o dove l’indicazione chirurgica non venga consigliata, la molecola non dà luogo a reazioni di tipo allergico pertanto il paziente durante la cura può seguire una vita normale... priva di sforzi particolari. Nelle artrosi in genere agisce, dove non siano presenti necessariamente discopatie, con effetto antifiammatorio diretto per ossidazione del doppio legame carbonioso, sull ac. arachidonico, sulla produzione di prostaglandine diminuendole. Indirettamente, ma molto importante, agisce sulla riattivazione della microcircolazione distrettuale. E poi effetto analgesico e di riattivazione del microcircolo. In entrambi in casi il trattamento con ozono non deve essere disgiunto da fisiochinesiterapia quando questa sia stata consigliata. Esiste un albo medico sul piano nazionale che permetta di sottoporsi alle cure mettendosi nelle mani di professionisti seri evitando spiacevoli sorprese? Da tempo l’Istituto Superiore della Sanità ha prescritto che il medico (il trattamento è solamente mano medica), che intende diventare ozono terapeuta e poi mantenere la qualifica, deve seguire appositi corsi ogni anno. Mentre su www.ossigenoozono.it oppure al numero di segreteria 035/300903 è possibile conoscere il centro raccomandato più vicino che segue i protocolli Sioot. È possibile ottenere gratuitamente via email, un libretto che descrive al meglio le disbiosi e le possibilità dell’ossigeno-ozono terapia, richiedendolo all’indirizzo [email protected]