Luglio-Agosto 2005
MEDICINA 10
IN-FORMAFIRENZEcittà
n DERMATOLOGIA
Dentista
Pronti per partire...
IL LASER IN ODONTOIATRIA
Senza scordare di mettere in valigia un po’ di tempo libero da pressioni e condizionamenti
È tempo di vacanze e di preparativi per affrontare con
serenità un periodo di meritato riposo. Il caldo, talora
soffocante, invita a spogliarsi
esponendo così la pelle a
numerosi agenti esterni in
grado di danneggiarla: dal
sole agli insetti, dalle meduse
alle erbe urticanti, dalle micosi alle infezioni batteriche.
Ecco allora che nel preparare
i bagagli è necessario trovare
un po’ di spazio per alcuni
farmaci di pronto intervento
dermatologico. Innanzitutto
non scordate un’adeguata
protezione solare, preferendo i prodotti che contengono
schermi fisici e non chimici
(per il minor rischio di allergie). Ricordate che i raggi solari colpiscono la pelle anche
con il cielo nuvoloso o sotto
l’ombrellone; è utile perciò
applicare periodicamente la
protezione solare e proseguire anche quando è comparsa
l’abbronzatura. Infatti la cute
“memorizza” tutti i danni
ricevuti, restituendoli poi a
distanza di tempo sottoforma
di macchie, rughe e tumori
della pelle.
In caso di eritema solare o di
pinzature di insetti potete applicare delle creme cortisoniche, preferendo le molecole
di ultima generazione che a
parità di efficacia consentono
monosomministrazioni e assenza di effetti collaterali. In
presenza di prurito è meglio
assumere degli antistaminici
per via sistemica evitando invece di applicarli sottoforma
di pomate.
Infatti talora contengono
sostanze chimiche fotosensibilizzanti che, potenziando
l’azione dei raggi ultravioletti,
possono provocare arrossamenti, ustioni o pigmentazioni.
Non scordatevi una crema
antibiotica da applicare in
caso di abrasioni o ferite
cutanee che, se trascurate,
possono scatenare forme
cliniche
particolarmente
aggressive (impetigine contagiosa). Anche in questo caso
è bene scegliere molecole
non fotosensibilizzanti ed ad
alto spettro di azione (acido
fusidico, muporicina, gentamicina).
In caso di ustioni lievi e localizzate (I grado) è utile applicare delle creme a contenuto
misto antibiotico e cortisonico, ma in presenza di ustioni
di II grado (comparsa di
vesciche e bolle) è meglio
rivolgersi ad uno specialista,
perché spesso sono necessarie cure adeguate.
La pelle è un organo visibile
ma di difficile interpretazione
perciò in caso di dubbio è
sempre meglio consultare
il dermatologo di fiducia;
eviteremo così di scambiare
un eczema per una micosi od
un’infezione batterica per una
semplice irritazione.
Infatti l’uso improprio di prodotti locali può aggravare il
quadro clinico, rendendo poi
difficile una corretta diagnosi
specialistica. Infine insieme
ai farmaci non scordiamo di
Carie
mettere nella valigia un po’
di tempo libero da ogni condizionamento e pressione.
Le vacanze possono essere
l’occasione giusta per mettere “ordine “ nella propria esistenza così da riassaporare il
valore della vita e del tempo
cominciando, ad esempio, a
gustare la bellezza presente
nelle opere della natura e dell’uomo. Anche dal balcone di
casa si può alzare lo sguardo
verso il cielo e rimanere stupiti davanti ad un tramonto,
che è bello perfino fra le antenne della televisione.
Contrariamente a quanto crediamo scopriremo di avere
tempo a disposizione anche
per compiere un atto gentile,
per aiutare qualcuno o per
fare quella telefonata tante
volte rimandata.
Senza l’assillo degli impegni
quotidiani potremo tornare
a parlare e a muoverci lentamente, senza frenesia. Evitiamo di portare in vacanza
la televisione ma dedichiamo
più tempo a parlare od anche
a giocare fra genitori e figli,
così da rompere il muro di
silenzio che spesso avvolge
i rapporti familiari. Spesso si
va alla ricerca dei luoghi più
affollati e della confusione,
quasi si avesse paura del silenzio. Invece quando il silenzio arriva soffermiamoci ad
ascoltare la sua voce, cercando di portare con noi quella
quiete ovunque andiamo. Numerose ricerche scientifiche
stanno ormai confermando
l’importanza dell’equilibrio
anima-mente-corpo nel determinare la salute della persona. Purtroppo non esiste la
pillola miracolosa in grado di
mettere “d’accordo” queste
tre componenti fondamentali
del nostro essere, ma è necessaria una continua e faticosa ricerca interiore. Ecco
allora che le vacanze estive
possono diventare il punto
di partenza per un cammino
nuovo che ci conduca alla
meta tanto agognata; quella
del benessere psico-fisico e
della felicità.
Buone vacanze!
dott. Bellini Maurizio
specialista in dermatologia
via Torcicoda, 27 50142 Firenze
email: [email protected]
http://www.studioagape.com
n MEDICINA BIOLOGICA
La flora batterica
intestinale e i probiotici
Difendiamo i nostri “germi amici” che abitano nel nostro intestino (1ª parte)
Ormai siamo sempre più consapevoli che l’essere umano
sano ha un intestino sano.
Qualunque medico che abbia
avuto un’impostazione olistica
nel curare i pazienti (omeopati, omotossicologi, fitoterapeuti, agopuntori ecc.) sa
perfettamente che moltissime
malattie dipendono dall’apparato digerente. Possiamo
fare svariati esempi: molte
“dermatiti” sono associate a
disbiosi intestinale (disbiosi
significa alterazione della
flora batterica intestinale),
molte patologie reumatiche
e gastroenteriche anche di
tipo autoimmune sono legate
a questo fatto; ovviamente
tutte le coliti, le candidosi
intestinali e vaginali. In pediatria il settore della disbiosi
è pressoché costantemente
chiamato in causa: le malattie
otorinolaringoiatriche infettive ricorrenti (occhi, naso e
gola) sono il risultato di una
profonda disbiosi del tratto
gastroenterico.
D’altronde,
se pensiamo a quello che facevano i nostri nonni e bisnonni
quando c’era una malattia
infettiva (esempio l’influenza),
possiamo capire bene l’importanza dell’intestino sulle difese immunitarie: in passato il
primo passo terapeutico era il
digiuno, la purga o il clistere.
In altre parole, si cercava
di drenare e di eliminare
precedente11
germi patogeni dal tratto
gastroenterico con quello
che “il convento passava”. La
grande saggezza popolare del
passato! Le generazioni precedenti alla nostra avevano
una conoscenza della natura
più completa e più rispettosa:
sapevano perfettamente che
l’alimentazione sana rendeva
i loro corpi più forti.
Dove è andata a finire oggi
questa cultura? Rispondetevi
da soli. Oggi l’atto del cucinare e del cercare un cibo
sano (peraltro impresa molto
difficile) è considerato più che
altro una scocciatura: ritmi
alimentari sconsiderati, cibi
pronti, scatolame, conservanti, additivi chimici e altre
porcherie simili hanno provocato un aumento enorme
di malattie cronico-degenerative, spesso anche su base
carenziale, che esordiscono
in età sempre più precoci; le
carenze vitaminiche, di sali
minerali e di enzimi sono notevolmente aumentate nelle
popolazioni di tutte le età.
Se mettiamo per un attimo da
parte l’aspetto emozionale,
notiamo che fra le malattie più
comuni ci sono proprio quelle
del tratto gastroenterico:
evidentemente chissà quali
e quante tossine arrivano in
quel distretto. Se ci mettiamo
poi le “somatizzazioni” ansiose, il gioco è fatto: lo sapevate
Vediamone alcune applicazioni cliniche nella cura delle
carie, delle gengive infiammate e nell’inserimento di
impianti. Non dimenticandoci però che ogni tecnica ha i
propri limiti e contro indicazioni.
che il colon viene anche chiamato “secondo cervello”?
Il nostro intestino è abitato da
germi cosiddetti “amici”. Sono
dei batteri con i quali il nostro
organismo ha sviluppato una
sorta di “simbiosi”: l’ambiente
gastroenterico consente loro
di vivere e loro ci riforniscono
di sostanze preziose per la
nostra salute. Circa l’80% delle
nostre difese immunitarie si
sviluppa nell’intestino grazie
anche all’azione di questi batteri chiamati “probiotici”. La
funzione principale di questi
ultimi è quella di impedire
la crescita e lo sviluppo di
forme patogene aggressive,
come per esempio la candida.
Possiamo fare un esempio:
prendiamo le tonsilliti o le
faringiti infantili. Spesso la
prima azione terapeutica è
quella di utilizzare un antibiotico chimico; a questo punto
il piccolo paziente “guarisce”
momentaneamente.
Ma se noi non comprendiamo
che quella patologia potrebbe
essere dovuta ad una disbiosi
intestinale, si rischia la recidiva; allora purtroppo viene
di nuovo utilizzato un altro
antibiotico e così via: si va
avanti fino a che non compare
uno degli effetti collaterali
dell’antibiotico: l’alterazione
ulteriore della flora batterica
intestinale. Abbiamo, a questo punto, un paziente che
è diventato cronico! Fortunatamente si sono studiate
molto negli ultimi anni queste
problematiche, chiarendo il
ruolo di questi batteri amici:
ben inteso, questo non significa che l’antibiotico non sia
utile. In certi casi può salvarci
la vita! Ciò che è veramente
importante è comprendere a
fondo il legame fra il colon e
il resto del corpo: la tonsillite
dell’esempio precedente non
è la causa ma l’effetto! D’altra
parte pensiamoci un attimo: la
bocca e la gola sono la prima
parte dell’apparato digerente,
per cui… a voi la conclusione
ovvia. A proposito, visto che
siamo nella bocca, anche le
parodontopatie e le gengiviti
croniche sono spesso legatissime alla disbiosi gastroenterica. Insomma, l’intestino è
veramente un organo chiave
per poter correttamente interpretare che cosa accade nel
corpo di una persona.
Vedremo più in dettaglio
l’importanza di questi germi
benefici nella cura ma soprattutto nella prevenzione di malattie croniche anche gravi.
dott. Danilo Vaccai
medico chirurgo omeopata-omotossicologo
specialista in reumatologia
Per ulteriori informazioni gli interessati
possono rivolgersi alla redazione
il lunedì e il martedì
tel. 055340811 fax 055340814
[email protected]
Il laser all’erbium ha una grande efficacia nella
eliminazione della carie. Senza che si avverta dolore la
parte cariata del dente viene letteralmente vaporizzata,
lasciando solo la parte sana.
Il meccanismo di azione infatti è molto selettivo e agisce
solo sui tessuti ricchi di acqua. La parte di dente malata
ha infatti una maggiore quantità di liquidi nel suo interno.
La parte sana invece, non attaccata dalla carie, si presenta
ben mineralizzata e con poca acqua.
La superficie trattata con il laser presenta poi una speciale
rugosità, a crateri lunari, che è ideale per l’adesione di
otturazioni estetiche.
Malattia parodontale (piorrea)
Il laser ha costituito un interessante aiuto sia nei casi
meno gravi sia in quelli più complessi.
Nei casi meno gravi è stato possibile senza ricorrere alla
chirurgia, eliminare le cosiddette tasche parodontali,
fino ad una profondità di tre quattro millimetri. La sonda
del laser al neodimio o al diodo, penetra nella tasca ed
elimina vaporizzandoli i batteri presenti e la parete malata
interna della tasca stessa.
La gengiva smette di sanguinare e i denti sono più saldi.
In genere si eseguono quattro applicazioni a distanza di
una settimana una dall’altra.
Nei casi più gravi il laser all’erbium può costituire un
importante aiuto al chirurgo.
È possibile infatti una volta aperta la gengiva nella zona
gravemente malata, eliminare i batteri presenti e trattare
la superficie di radice contaminata, attivando anche
il processo di guarigione. Quindi si può applicare un
materiale di innesto come per esempio una matrice ossea
di origine animale oppure di osso del paziente stesso,
direttamente posto nella tasca ossea.
Talvolta poi si ricopre la lesione con una speciale
membrana che protegge la guarigione evitando che
la rapida crescita della gengiva impedisca di colmare il
difetto all’osso alveolare che invece ha una crescita molto
più lenta.
Molto utile secondo alcuni chirurghi è l’utilizzo di
concentrati di piastrine che sono dei piccoli corpuscoli
presenti nel sangue. Il sangue viene prelevato al
paziente prima dell‘intervento concentrato mediante
una centrifuga. La porzione con le piastrine viene così
separata dalle altre.
In questo modo si riesce ad utilizzare in alta
concentrazione le proteine che controllano la guarigione
delle ferite.
Implantologia
In implantologia il laser può aiutare per decontaminare
i siti di inserimento dai batteri presenti e per attivare il
meccanismo di guarigione.
Si sfrutta cioè l’effetto di sterilizzazione del raggio laser
sulla superficie dell’osso che deve accogliere l’impianto.
Particolarmente nel caso di impianti post estrattivi con
immediato carico protesico.
Cioè quando subito dopo avere estratto la radice dentale
malata, si vuole inserire una nuova radice in titanio. E su
quest’ultima si collega immediatamente un nuovo dente.
In pratica si estrae il dente malato o fratturato e si
decontamina l’alveolo vuoto con il raggio laser. Quindi si
inserisce l’impianto ed immediatamente il nuovo dente.
Si permette così nello stesso giorno una immediata
estetica ed una immediata capacità di masticare.
Ricordiamoci però che qualsiasi strumento è solo un
aiuto in mano ad un medico che deve essere capace
di spiegare al paziente i limiti, le possibilità e le giuste
applicazioni.
Nessun intervento per quanto innovativo deve suscitare
la speranza di “miracoloso”: un rapporto profondo
di comprensione e fiducia tra il paziente ed il proprio
dentista costituisce infatti le fondamenta di una buona
cura.
dott. Cesare Paoleschi
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Nr.7 luglio/agosto 2005
Reg. Trib. di Firenze: nr. 5270 del 24/4/03
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Chiusura in redazione23 giugno 2005
Inizio distribuzionelunedì 4 luglio2005
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