Domande e risposte sulla pubblicitj dei prodotti del

annuncio pubblicitario
0(02
Bruxelles, 2 dicembre 2002
'RPDQGHH ULVSRVWH VXOOD SXEEOLFLWj GHL SURGRWWL GHO
WDEDFFR
'LFKHFRVDWUDWWDODGLUHWWLYDSURSRVWD"
La proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sul ravvicinamento
delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri sulla
pubblicità dei prodotti del tabacco e relativa sponsorizzazione intende regolamentare
la pubblicità e la sponsorizzazione a favore dei prodotti del tabacco, ad eccezione di
quella televisiva, che è già coperta da altra legislazione comunitaria.(direttiva
89/552/CEE, nota come direttiva sulla televisione senza frontiere). Essa
regolamenta, entro i limiti necessari per il completamento del mercato interno, le
norme riguardanti la pubblicità a favore del tabacco che si avvale dei servizi della
società dell’informazione, e la distribuzione gratuita dei prodotti del tabacco in grado
di compromettere tali disposizioni.
Essa sostituisce la direttiva 98/43/CE del 6 luglio 1998 che è stata annullata dalla
Corte di giustizia delle Comunità europee.
Esso tiene inoltre conto della legislazione degli Stati membri e dello sviluppo delle
norme internazionali in materia. Essa è volta a ravvicinare le disposizioni legislative,
regolamentari e amministrative degli Stati membri al fine di eliminare le barriere al
funzionamento del mercato interno, con l’obiettivo di garantire la libera circolazione
delle merci e dei servizi nel rispetto delle norme della direttiva.
La presente proposta non tratta argomenti quali la pubblicità indiretta, il monitoraggio
delle opere pubblicitarie dei produttori di tabacco o i distributori automatici, che sono
oggetto di una proposta di raccomandazione del Consiglio sulla base degli articoli
152 e 153 del trattato (vedi IP/02/873). La proposta della Commissione di
raccomandazione del Consiglio sulla prevenzione del tabagismo e su iniziative volte
a migliorare il controllo del tabacco figura, per approvazione, all'ordine del giorno del
Consiglio del 2 dicembre 2002.
La regolamentazione della pubblicità e della sponsorizzazione a favore del tabacco a
livello degli Stati membri è motivata dalla preoccupazione relativa al collegamento tra
il consumo di tabacco e la sua promozione. La prevenzione del consumo di tabacco
è una priorità di sanità pubblica negli Stati membri, e molti di essi hanno scelto di
limitare e regolamentare la promozione del tabacco per ridurre l’attrazione di questo
tossicomanogeno. Con queste azioni, la variazione che ne risulta nelle disposizioni
legislative e regolamentari a livello nazionale ha originato differenze nel trattamento
degli operatori economici nel mercato interno.
Causa C-376/98 del 5 ottobre 2000, *HUPDQLD contro 3DUODPHQWRH&RQVLJOLR
%DVHJLXULGLFD
La proposta si basa sugli articoli 47, paragrafo 2, 55 e 95 del trattato, prendendo
come base un elevato livello di tutela della pubblica salute. Si tiene inoltre conto
delle questioni relative alla pubblica salute sollevate dagli Stati membri che sono
state sottoposte all’esame della Commissione (articolo 95, paragrafo 8).
Nell’elaborare la presente proposta, la Commissione ha tenuto debito conto della
suddetta sentenza della Corte di Giustizia. Detta sentenza ha annullato la direttiva
98/43/CE sulla pubblicità del tabacco e ha chiarito le condizioni per l’adozione delle
direttive ai sensi del fondamento giuridico di cui all'articolo 95 del trattato CE.
3. QUALI SONO LE LEGGI IN VIGORE NEGLI STATI MEMBRI
La maggior parte degli Stati membri ha adottato disposizioni legislative per
regolamentare la pubblicità e la sponsorizzazione a favore dei prodotti del tabacco.
Altri stanno mettendo a punto iniziative di legge in questo settore, dopo l'adozione
delle direttive precedenti. Il campo di applicazione delle legislazioni nazionali varia
enormemente. Tuttavia, tutti gli Stati membri hanno recepito la direttiva 89/552/CEE
che impone un divieto alla pubblicità televisiva dei prodotti del tabacco (articoli 13 e
17).
Si possono distinguere due categorie di paesi se si raffrontano le legislazioni
nazionali in materia di pubblicità dei prodotti del tabacco e relativa sponsorizzazione.
Restrizioni limitate sulla pubblicità del tabacco
/XVVHPEXUJR
La pubblicità è consentita nelle rivendite, sulla stampa e a certe condizioni, sui
poster. Esistono restrizioni sul contenuto della pubblicità e le avvertenze sui rischi
sono obbligatorie.
6YH]LD
Tutte le forme di commercializzazione dei prodotti del tabacco devono essere
moderate, ad esempio non è possibile la pubblicità esterna in luoghi pubblici o
interna in luoghi frequentati per lo più da giovani al di sotto di 20 anni. La
distribuzione gratuita e la sponsorizzazione sono soggette alle stesse condizioni di
moderazione. La pubblicità commerciale sulla stampa e radiotelevisiva è vietata
nella misura in cui detta pubblicità è volta a commercializzare i prodotti del tabacco
ai consumatori.
È previsto un divieto sulla pubblicità indiretta (esso richiede tuttavia un
emendamento alla legge sulla libertà di stampa).
6SDJQD
La pubblicità del tabacco è vietata solo sulle reti televisive e nei luoghi in cui la
vendita di tabacco oppure il suo consumo sono vietati. La sponsorizzazione di
programmi televisivi da parte di persone o società è vietata qualora la loro attività
principale fosse la produzione o la vendita di prodotti per cui la pubblicità è vietata.
Vedasi paragrafi 98, 100, 111 e 117 della sentenza.
Atto del 24.03.1989 sulla restrizione della pubblicità del tabacco e il divieto di fumare in taluni
luoghi. Regolamento Granducale di esecuzione del 6.03.1995.
Atto sul tabacco (1993:581) Stoccolma, 3 giugno 1993.
Legislazione nazionale: Legge N. 34/1988 sulla pubblicità, Legge N. 25/1994.
2
Alcune comunità autonome si spingono oltre, proibendo ad esempio la pubblicità su
programmi o pubblicazioni destinati ai minori, oppure una pubblicità esterna o la
distribuzione gratuita (per i minori o per tutti).
*UHFLD
La pubblicità diretta o indiretta del tabacco è proibita sulle reti radiotelevisive. Su altri
mezzi – cinema o stampa – la pubblicità del tabacco è possibile solo se riporta
un’avvertenza dei rischi per la salute. La pubblicità dei prodotti del tabacco è proibita
nei servizi di assistenza sanitaria, negli istituti scolastici, nei centri giovanili e negli
impianti sportivi.
*HUPDQLD
La pubblicità radiotelevisiva a favore del tabacco è vietata. Per gli altri media
esistono restrizioni sul contenuto di tale pubblicità: essa non può contenere frasi o
descrizioni che possano dare l’impressione che l’uso dei prodotti del tabacco sia
innocuo per la salute; essa non può essere destinata al pubblico giovanile; non può
raccomandare il tabagismo; non può presentare i prodotti del tabacco come naturali.
Inoltre è vietato promuovere i prodotti del tabacco con qualsiasi mezzo ingannevole
o falso.
$XVWULD
La pubblicità a favore del tabacco è vietata in taluni casi: sulle reti radiotelevisive,
negli spettacoli cinematografici accessibili ai giovani, nelle vicinanze di scuole o di
centri giovanili o quando sia specialmente indirizzata ai giovani. Taluni restrizioni
sono applicate alla pubblicità di talune sigarette (senza filtro...) o al contenuto di
questa pubblicità (che rappresentano modelli di giovani che fumano, oppure
attraverso i fumetti...). La distribuzione gratuita dei prodotti del tabacco è vietata, così
come lo è la distribuzione di articoli collegati ai prodotti del tabacco ai bambini o agli
adolescenti oppure la distribuzioni di articoli pubblicitari destinati ai bambini. Tuttavia,
la pubblicità a favore dei prodotti del tabacco non deve essere combinata alla
pubblicità di altri prodotti; la pubblicità tramite poster, mezzi stampati oppure cinema
deve contenere un’avvertenza sui rischi per la salute. Le restrizioni non devono
essere eluse da pubblicità indiretta per prodotti non di tabacco che ricordano prodotti
di tabacco. La sponsorizzazione è consentita quando si conforma alle restrizioni
succitate.
Divieto totale di pubblicità del tabacco
)UDQFLD
La Francia ha una regolamentazione basata su un divieto totale (diretto o indiretto) di
far pubblicità a favore dei prodotti del tabacco sebbene siano consentite eccezioni
(pubblicità ai punti di vendita soggetta a severe restrizioni). Il divieto è esteso alla
sponsorizzazione e alla distribuzione gratuita. Tutti i prodotti del tabacco recano
un’avvertenza sui rischi per la salute.
,WDOLD
Due decisioni ministeriali del 29 maggio 1989 riguardanti la pubblicità del tabacco.
Legge del 9.09.97, modificata il 20.07.2000.
Legge sul tabacco (BGBl. 431/1995).
Legge 91-32 del 10.01.1991 sul controllo dell’abuso del tabacco e di alcol (cosiddetta legge Evin).
Legge N. 52 del 22.02.1983, Decreto ministeriale N. 425 del 30.11.1991.
3
Qualsiasi forma diretta o indiretta di pubblicità dei prodotti del tabacco e di altri
prodotti (contenenti un simbolo di prodotti del tabacco) il cui scopo o effetto sia
quello di promuovere il tabacco, è proibita. Sulle confezioni dei prodotti del tabacco
deve figurare un’avvertenza sui rischi per la salute. Tuttavia la sponsorizzazione di
eventi a beneficio dei prodotti del tabacco non è regolamentata.
3RUWRJDOOR
Il Portogallo applica un divieto totale di tutte le forme di pubblicità dei prodotti del
tabacco, attraverso qualsiasi mezzo che cada sotto la giurisdizione dello Stato
portoghese (deroga per taluni eventi sportivi fino al 2001). La sponsorizzazione di
programmi televisivi da parte di persone o società la cui principale attività sia la
produzione o la vendita dei prodotti del tabacco è vietata.
)LQODQGLD
La pubblicità diretta o indiretta del tabacco, dei prodotti del tabacco, di imitazioni del
tabacco e di accessori per il fumo è vietata. La pubblicità indiretta include la
promozione dei prodotti del tabacco attraverso la pubblicità di altri prodotti che fanno
uso di un simbolo identificabile di un prodotto del tabacco; l’associazione del tabacco
alla vendita di altri prodotti o forniture di servizi è vietata. Questa legge non si applica
alla pubblicità su pubblicazioni straniere stampate il cui scopo principale non sia la
pubblicità del tabacco.
5HJQR8QLWR
Il progetto di legge sulla pubblicità e la promozione del tabacco vieta la pubblicità e
la promozione il cui obiettivo e l’effetto sia di promuovere un prodotto del tabacco;
esso include la pubblicità nella stampa o nei mezzi elettronici, la distribuzione
gratuita, la “condivisione di marche” (brand sharing) e la sponsorizzazione (se lo
scopo o l’effetto è di promuovere un prodotto del tabacco). Le esenzioni principali
riguardano la pubblicità presso i punti di vendita e le comunicazioni dirette a persone
che lavorano nel settore del commercio del tabacco.
,UODQGD
Ogni forma di pubblicità dei prodotti del tabacco o del nome o delle marche dei
produttori è vietata, compresa la pubblicità nel punto di vendita. La vendita, la
distribuzione o la preparazione di materiale contenente pubblicità sul tabacco sono
considerate reati. Tutte le forme di sponsorizzazione saranno vietate, inclusa la
sponsorizzazione che non conduce direttamente alla pubblicità.
3DHVL%DVVL
Ogni forma diretta o indiretta di commercializzazione, pubblicità promozione,
sponsorizzazione del tabacco è vietata (esenzione per forme limitate di pubblicità
presso i punti di vendita). Le deroghe riguarderanno l’applicazione di tempo per la
sponsorizzazione e la pubblicità sulla stampa.
Decreto N. 421/80 del 30.09.1980, decreto N. 226/83 del 23.05.1983, emendato dal decreto N.
330/90 del 23.10.1990 (Regolamento sulla pubblicità) e dal decreto N. 275/98 del 09.09.1998.
Legge sulle disposizioni per ridurre il fumo, 693/1976 (emendamenti fin dal 1976).
Legge 2002 del 7/11/2002.
Legge sulla pubblicirtà e la promozione 2002 del 7/11/2002
4
'DQLPDUFD
Tutte le forme di prodotti di tabacco sono vietate. Le esenzioni principali riguardano
le comunicazioni indirizzate agli specialisti nell’ambito dell’industria; la pubblicità
presso i punti di vendita (a condizioni molto severe); pubblicità su opuscoli pubblicati
in altri paesi, a meno che l’obiettivo principale sia di pubblicizzare il tabacco in
Danimarca, l’uso di un nome, usato prima del 13.12.2000, sia per i prodotti del
tabacco o per altri prodotti per pubblicizzare tali altri prodotti sotto una forma in cui
esso differisca chiaramente dalla comparsa del nome di un prodotto di tabacco; l’uso
di un nome, ben noto come prodotto del tabacco, nella pubblicità di altri prodotti e
servizi, purché questi altri prodotti o servizi siano solo commercializzati in una zona
geografica ristretta. La sponsorizzazione dei prodotti del tabacco è vietata, così
come lo è qualsiasi altra forma di distribuzione volta a promuovere la vendita di
prodotti del tabacco.
%HOJLR
La sponsorizzazione e la pubblicità a favore del tabacco sono proibite sia per le
forme dirette, sia per le forme indirette (distribuzione gratuita e pubblicità di prodotti
risultanti da una diversificazione della marca sono considerate come forme indirette
di pubblicità). Le eccezioni riguardano i punti di vendita e le pubblicazioni stampate
al di fuori del Belgio, se il loro principale mercato non è il Belgio.
4XDOLVRQROHUDFFRPDQGD]LRQLHFRQYHQ]LRQLLQWHUQD]LRQDOL"
Le suddette disposizioni sono in accordo con le raccomandazioni emanate dal
comitato consultivo per la prevenzione del cancro della Commissione, e con quelle
dell’Assemblea mondiale della sanità dell’OMS. Le misure proposte tengono inoltre
conto del parere del comitato consultivo dei consumatori della Commissione, su una
politica comunitaria socialmente responsabile in materia di tabacco, adottato il 14
giugno 1999.
Viene attirata particolare attenzione sul lavoro in corso presso l’Organizzazione
mondiale della sanità sulla prevenzione del fumo. La 52 Assemblea mondiale della
sanità del 24 maggio 1999 ha deciso di costituire una delegazione intergovernativa
di negoziazione per elaborare e negoziare la proposta di convenzione quadro
dell’OMS sul controllo del tabacco (FCTC) e possibili protocolli allegati, aperta alla
partecipazione di organizzazioni regionali d’integrazione economica. La
Commissione partecipa ai negoziati sulla base di un mandato attribuitole dal
Consiglio nell’ottobre 1999. La quinta sessione negoziale è terminata nell'ottobre
2002. L'ultima sessione avrà luogo in febbraio 2003. La FCTC diventerà una
convenzione mista, soggetta a ratifica da parte degli Stati membri e dell'UE, della
quale si prevede l'adozione nel maggio 2003. Ulteriori informazioni dettagliate
all'indirizzo
Legge N. L134, presentata il 13 dicembre 2000 (Proposta di legge per il divieto della pubblicità sul
tabacco), data di entrata in vigore prevista: 1 luglio 2001.
Legge del 10.12.1997 sulla pubblicità del tabacco.
Allegato finale al documento COM(96) 609.
Tabacco o salute, relazione dell’OMS, Ginevra, 1997 pagina 49.
5
http://www.who.int/home-page
Nel quadro dei negoziati per la suddetta convenzione, si sta dedicando particolare
attenzione all’elaborazione di disposizioni per regolamentare la pubblicità del
tabacco, la sponsorizzazione e altre forme di promozione del tabacco. Ciò avrà un
impatto sull’esistente DFTXLV comunitario.
La relazione della Banca mondiale sul controllo del tabacco conclude che il divieto
della pubblicità e della promozione si rivela efficace, ma solo se essi sono globali e
coprono tutti i media e tutti gli usi di marche e logo.
3HUFKpXQDGLUHWWLYDFKHYLHWDODSXEEOLFLWjGHOWDEDFFR"
I mezzi di diffusione dell’informazione nei quindici Stati membri sono sempre più di
natura transfrontaliera. Di conseguenza, gli abitanti degli Stati membri sono sempre
più in contatto con i media degli altri Stati membri, sia sotto forma di trasmissione
radio, televisive, proiezioni di film, stampa, servizi della società dell’informazione e
poster. La pubblicità per i prodotti del tabacco segue questa tendenza,
particolarmente a causa della sua natura centralizzata e del fatto che i produttori
multinazionali utilizzano temi che hanno una attrazione comunitaria, per non dire
internazionale.
La pubblicità è un’importante attività economica, che deriva dai diritti più
fondamentali. Tuttavia, i legislatori negli Stati membri hanno sentito la necessità di
restringere l’esercizio di questi diritti per proteggere il pubblico interesse e, in
particolare, la salute. Queste restrizioni che talvolta si estendono a un divieto totale
riguardano in particolare la pubblicità di taluni prodotti, indipendentemente dal fatto
che la loro vendita sia legale oppure no. Negli Stati membri tali restrizioni esistono
per le droghe, le armi da fuoco, i prodotti farmaceutici, l’alcool, i giocattoli, ecc.
Queste differenze nelle regolamentazioni degli Stati membri, come citato sopra,
creano ostacoli alla circolazione di servizi, prodotti e media pubblicitari. Queste
barriere non sono soltanto potenziali, ma bensì reali. In questo contesto, la
Commissione ha già ricevuto reclami emananti da vari Stati membri.
L’instaurazione del mercato interno prevista all’articolo 14 del trattato comporta
l’armonizzazione delle disposizioni nazionali sulla pubblicità dei prodotti del tabacco
in taluni mezzi d’informazione, incluse le trasmissioni radiofoniche.
È importante garantire la libera circolazione dei prodotti, dei mezzi di sostegno per la
loro pubblicità e la libera prestazione dei servizi in questo settore per prevenire
l’insorgere di ostacoli agli scambi sulla base dell’inosservanza delle disposizioni
nazionali riguardanti la pubblicità diretta dei prodotti del tabacco e la relativa
sponsorizzazione.
In tale contesto, visto lo stato attuale della legislazione degli Stati membri e la
giurisprudenza della Corte di giustizia delle Comunità europee, l’armonizzazione
può basarsi logicamente soltanto sul divieto della pubblicità sulla stampa e su altre
pubblicazioni stampate, nonché sulla sponsorizzazione che coinvolga più di uno
Stato membro. La pubblicità via Internet e la distribuzione gratuita devono essere
regolamentate da queste disposizioni al fine di garantire la loro applicabilità e la loro
coerenza.
Curbing the Epidemic, Banca mondiale, Washington, 1999.
Causa C-376/98 del 5 ottobre 2000.
6
Le esigenze in materia di protezione della salute sono chiaramente enunciate nelle
disposizioni dell’articolo 95 del trattato riguardanti la realizzazione del mercato
interno. L’articolo 95, paragrafo 3, recita: "La Commissione, nelle sue proposte di cui
al paragrafo 1 in materia di sanità, sicurezza, protezione dell’ambiente e protezione
dei consumatori, si basa su un livello di protezione elevato […]". Di conseguenza, il
legislatore comunitario deve tenere conto delle esigenze di tutela della salute che
toccano direttamente la realizzazione e il funzionamento del mercato interno.
Come si è visto nella rassegna della legislazione nazionale, i futuri sviluppi in
numerosi Stati membri sono orientati verso restrizioni sempre più severe della
pubblicità. Infine, anche in assenza di un’azione comunitaria, l’evoluzione naturale in
questo settore sembra condurre la legislazione dei vari Stati membri dell’Unione
europea verso un divieto totale di qualsiasi pubblicità a favore del tabacco. Tuttavia,
malgrado questa tendenza, permangono divergenze importanti in materia di
approccio e di contenuto a livello nazionale.
La stessa tendenza si riscontra anche su piano internazionale, così come nei
negoziati in corso per elaborare una convenzione quadro dell’OMS sulla lotta contro
il tabacco. Pertanto un primo passo verso l’armonizzazione, regolamentando la
pubblicità sulla stampa e la sponsorizzazione transfrontaliera, contribuirebbe in
questo contesto a garantire la libera circolazione, senza alcun ostacolo, di questi
mezzi e prodotti pubblicitari. Una disposizione supplementare riguardante la
pubblicità nei servizi della società dell’informazione, nelle radiotrasmissioni e tramite
la distribuzione gratuita sembra anche essere necessaria per completare le
normative relative al mercato interno e per evitare qualsiasi elusione.
Si possono verificare casi di restrizione della concorrenza leale a causa delle
variazioni nelle norme che reggono la sponsorizzazione del tabacco, particolarmente
per quanto riguarda gli eventi sportivi.
4XDOLVRQROHFRQVHJXHQ]HVDQLWDULHGHOWDEDJLVPR"
Nella Comunità europea il consumo di tabacco – e più particolarmente il consumo di
sigarette – è in genere considerato come una abitudine sociale accettata, ed ha
acquisito, in particolare presso i giovani, un’immagine positiva che è stata favorita
dalla pubblicità. Il consumo di tabacco costituisce attualmente uno dei nostri
principali problemi di salute. I pericoli collegati al tabagismo possono essere divisi in
due categorie:
5LVFKL SHU LO VLQJROR IXPDWRUH OD PHWj GHL IXPDWRUL ILQLVFH SHU HVVHUH
XFFLVDGDOODORURDELWXGLQHDPHQRFKHQRQULHVFDQRDVPHWWHUH
Studi sui pericoli del consumo regolare/continuo di sigarette mostrano che il rischio è
elevato per i singoli che hanno cominciato a fumare all’inizio della loro vita di adulti e
che non hanno mai smesso. In genere, ODPHWjdi tutti i fumatori regolari finiscono
per essere uccisi dal tabacco, un quarto in età avanzata e un quarto in età media
(35-69 anni) Quelli che muoiono a causa del tabacco in età avanzata avrebbero
potuto morire a causa di qualunque altra malattia più tardi, ma quelli che sono vittime
del tabacco nel pieno dell’età perdono, in media, circa 20-25 anni di speranza di vita.
Ma, anche tra i 35 e i 69 anni, quelli che smettono di fumare prima di ammalarsi
evitano gran parte del rischio di essere uccisi dal tabacco, e il fatto di smettere prima
dell’età media è ancora più efficace.
Doll R, Peto R, Wheatley K, Gray R, Sutherland I. Mortality in relation to smoking: 40 years’
observations on male British doctors. BMJ 1994; 309: 901-11.
Peto R, Lopez AD, Boreham J, Thun M, Heath C Jr. Mortality from smoking in developed countries
1950-2000. Oxford University Press, Oxford, 1994.
7
5LVFKLSHUODSRSROD]LRQHGHOO¶8QLRQHHXURSHDGHFHVVL
XRPLQLGRQQHGDWDEDJLVPRRJQLDQQR
Nella maggior parte dei paesi europei, gli uomini iniziano a fumare prima delle
donne, e mentre l’epidemia si è stabilizzata a 400 000 decessi per gli uomini da
tabagismo/anno in Europa, l’epidemia presso le donne, che comporta 100 000
decessi da tabagismo/anno continua ad aumentare.
Tra questi decessi dovuti al tabacco in Europa, 200 000 sono il risultato di cancro,
mentre 300 000 di altre malattie. Il tabacco è attualmente all’origine di circa il 25%
dei decessi per cancro in Europa (il 39% degli uomini, l'8% delle donne – ma i
decessi dovuti al tabagismo nelle donne sono in continuo aumento). Un quarto di
tutti i decessi che sopravvengono in età media in Europa sono oggi causati dal
tabacco. Se gli attuali schemi di mortalità perdurano, nel corso dei prossimi 40 anni
vi saranno 20 milioni di decessi dovuti al tabacco in Europa, la metà in età media e
l’altra metà in età avanzata, e solo un arresto generalizzato del consumo di tabacco
presso gli adulti fumatori, oggi, consentirà di ridurre sostanzialmente queste cifre.
Per quanto riguarda le sottili implicazioni della pubblicità di un prodotto quale il
tabacco, l’esempio del Regno Unito è significativo. In questo Stato membro, due
terzi dei fumatori adulti affermano di voler smettere di fumare, ma la metà condivide
l’opinione che fumare non è tanto pericoloso, altrimenti il governo non
autorizzerebbe la pubblicità a favore del tabacco. La questione viene ora affrontata
da questo Stato membro tramite proposte di normativa. Analogamente, in uno studio
commissionato dal Ministero della sanità tedesco si conclude che “i dati sono
talmente conclusivi da giustificare un pacchetto di provvedimenti di politica sanitaria
che includa il divieto di pubblicità".
Gli Stati membri sono consapevoli di questa situazione e fin dal 1986 hanno fatto
della prevenzione del tabagismo uno degli obiettivi prioritari del programma
"L’Europa contro il cancro". Questa priorità è stata mantenuta nei susseguenti
programmi. Inoltre, una raccomandazione è stata adottata dal comitato degli
oncologi ad alto livello della Commissione ad Helsinki nell’ottobre 1996, la quale è
stata inclusa nell’allegato alla comunicazione della Commissione sul ruolo attuale e
di prospettiva della Comunità nel combattere il consumo di tabacco. Questo
obiettivo prioritario si riflette inoltre nella relazione della Commissione al Consiglio, al
Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni sui
progressi conseguiti nella protezione della sanità pubblica contro gli effetti nocivi del
consumo del tabacco.
Peto R, Darby S, Deo H, Silcocks P, Whitley E, Doll R. Smoking, smoking cessation, and lung
cancer in the UK since 1950: combination del national statistics with two case-control studies. BMJ
2000; 321: 323-9.
Economics & Operational Research Division. Effects of tobacco advertising on tobacco
consumption (pagina 21). UK Department of Health 1992.
Advertising and tobacco consumption, Harewinkel and Pohl, Kiel, 1998.
COM(96) 609 def.
COM(1999) 407 def.
8
4XDOqO¶LQIOXHQ]DGHOODSXEEOLFLWjVXOFRQVXPRGHOWDEDFFR
La pubblicità appare uno dei fattori responsabili dello sviluppo del mercato dei
prodotti del tabacco. L’abbondanza di parole e di immagini che cercano di
promuovere il consumo di prodotti del tabacco dissimula qualsiasi allusione alla
nocività del tabacco e incita i giovani ad adottare ciò che sembra essere un tipo di
comportamento socialmente accettabile.
Sebbene l’insieme dell’opinione pubblica non accetti che la pubblicità sia l’unica
direttamente responsabile del fatto che la gente provi a fumare o diventi dipendente
da questa pratica, rimane il fatto che essa riveste un ruolo fondamentale nella
produzione dei prodotti del tabacco. L’abitudine al fumo in genere viene acquisita
nella maggior parte dei casi nella fanciullezza o nell’adolescenza. Circa il 60% dei
fumatori hanno cominciato a fumare verso i tredici anni, mentre più del 90% dei
fumatori hanno cominciato prima dei 20 anni.
Visto che solo circa il 10% degli attuali fumatori hanno cominciato a fumare in età
adulta, gli adolescenti costituiscono il gruppo in cui è reclutato il maggior numero di
nuovi fumatori. La natura tossicomanogena del prodotto lo differenzia dagli altri
prodotti di consumo che sono commercializzati presso il grande pubblico in modo
così intensivo.
Secondo l’industria del tabacco, l’obiettivo della pubblicità è semplicemente quello di
convincere i fumatori a cambiare marca e, in questo modo, aumentare la
concorrenza tra i vari prodotti presenti sul mercato. Qualsiasi forma di pubblicità
cerca, per definizione, di aumentare la quota di mercato del prodotto interessato.
Tuttavia, vari studi dimostrano che i fumatori sono molto leali alla loro marca di
tabacco e che le sigarette figurano tra i prodotti che registrano la maggior lealtà alla
marca.
Nei quindici Stati membri il bilancio della pubblicità per i prodotti del tabacco non
supera il 3% del bilancio pubblicitario totale per tutti i prodotti e servizi.
In Norvegia, dove esiste un divieto totale della pubblicità del tabacco fin dal 1975, le
vendite di pubblicità – di qualsiasi tipo – sono aumentate del 3,9%, negli otto anni
che hanno preceduto l’entrata in vigore del divieto, mentre esse hanno registrato un
aumento del 5,6% nel periodo di otto anni che ha seguito l’entrata in vigore del
divieto. Questo esempio della Norvegia mostra che un divieto della pubblicità non
deteriora la situazione economica della stampa.
Tye, J.B., Warner, K.E., and Glanz, S.A., "Tobacco advertising and consumption: evidence of a
causal relationship". World Smoking and Health. 1988, pag. 6-13.
Royal College of Physicians of London. "Smoking and Health. The third report of the Royal College
of Physicians of London". London, Pitman Medical, 1987, pag. 104.
Chapman, S. "Cigarette advertising and smoking: A review of the evidence", British Medical
Association, London, 1985.
Tye, J.B., Warner, K.E., and Glanz, S.A., " Tobacco advertising and consumption: evidence of a
causal relationship". Public Health Policy. 1988, pag. 492-508.
Agence FCB/Autres produits. Kapferer et Laurent, 1983.
9
6LVRVWLHQHFKHODGLUHWWLYDVXOODSXEEOLFLWjGHOWDEDFFRSURYRFKHUjOD
SHUGLWDGLSRVWLGLODYRURQHOVHWWRUHSXEEOLFLWDULRHLQILQHQHOO
LQGXVWULD
GHOWDEDFFRVWHVVD(
TXHVWRXQPRWLYRGLSUHRFFXSD]LRQHSHUO
8("
Dall’esperienza ricavata dall’applicazione della direttiva del 1989, come pure delle
varie norme e regolamentazioni nazionali sulla pubblicità e la sponsorizzazione dei
prodotti del tabacco (per esempio, in Irlanda, Belgio, Francia, Finlandia, Portogallo
ecc.) non risulta alcuna perdita netta di posti di lavoro nel settore economico in
parola. Infatti, la spesa per la pubblicità, la sponsorizzazione e il consumo di prodotti
del tabacco è stata sostituita dalla pubblicità proveniente da altri settori, e in
particolare dal nuovo settore della tecnologia dell'informazione.
(VLVWRQR DOWUL GLYLHWL GL SXEEOLFLWj GHL SURGRWWL QHOO
8( H QHJOL 6WDWL
PHPEUL"3HUTXDOLSURGRWWL"
Sì, vi sono divieti e restrizioni, sia a livello dell'UE che degli Stati membri, per una
serie di prodotti come le armi da fuoco, le droghe, i medicinali ecc.; tali restrizioni
sono adottate per motivi di politica pubblica, pubblica sicurezza, moralità pubblica o
sanità pubblica.
6DUjSUHVWRYLHWDWDODSXEEOLFLWjGHOOHDXWRYHORFLHGHJOLDOFROLFL"
A livello dell'UE non sono previsti divieti per la pubblicità delle auto veloci o delle
bevande alcoliche. Gli Stati membri dell'Unione applicano le strategie della Carta
europea degli alcolici e le linee direttrici del Piano d'azione europeo per gli alcolici.
Un'autoregolamentazione della pubblicità delle bevande alcoliche funziona in una
serie di Stati membri e la raccomandazione del Consiglio 2001/458/CE sul consumo
di alcol da parte dei giovani chiede ai produttori e ai dettaglianti di porre in atto
controlli autoregolamentati e di accordarsi in merito a norme relative ad ogni forma di
promozione, commercializzazione e vendita al dettaglio di bevande alcoliche.
3HUFKp O
8( ILQDQ]LD L SURGXWWRUL GL WDEDFFR" 1RQ q GHO WXWWR
FRQWUDGGLWWRULR"
La politica agricola comune sostiene la produzione comunitaria di tabacco grezzo in
foglie. Tale regime di sostegno sostituisce i precedenti regimi nazionali ed intende
garantire una produzione su un piede di parità in tutti gli Stati membri che non sia più
vantaggiosa in un luogo rispetto ad un altro. La proposta della Commissione del
novembre 2001 per i premi e le quote tabacco per il 2002-04 prepara già la
progressiva abolizione dei sussidi e prevede nel contempo misure per creare fonti di
reddito e attività economiche alternative per i lavoratori e i coltivatori del tabacco, in
sintonia con la comunicazione della Commissione sullo sviluppo sostenibile. Il
Parlamento europeo e il Consiglio non hanno tuttavia voluto associarsi alla
Commissione. Alla riunione del Consiglio Agricoltura del 18 marzo 2002, la
Commissione ha formalmente dichiarato che: "La Commissione rammenta che nella
sua comunicazione "Sviluppo sostenibile in Europa per un mondo migliore" si
propone, tra l'altro, di adeguare il regime del tabacco greggio, subito dopo la
valutazione del 2002, per consentire la graduale abolizione dei sussidi, ponendo
contemporaneamente in essere misure per creare fonti di reddito e attività
economiche alternative per i lavoratori e i coltivatori del tabacco e di decidere infine
una data ravvicinata sulla base di tali elementi"
10
Scarica