Diapositiva 1 - Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale

LA SPETTACOLARIZZAZIONE DEL
TERRORE: tra lotta ideologica e
lotta politica
PREMESSA
 L’ideologia a cui faremo riferimento nella nostra
presentazione è quella islamica, con particolare attenzione al
suo utilizzo nelle pratiche messe in atto dall’ISIS.
 Dal punto di vista teorico risulta complesso collocarla in una
specifica forma di governo, ma i sistemi che più si avvicinano
alle sue basi ideologiche sono Autoritarismo e Totalitarismo.
 Con riferimento all’evoluzione tecnologica e mediatica, è
indispensabile un riferimento alle nuove tecniche di
propaganda e spettacolarizzazione, le quali sono diventate
terreno fertile nella diffusione delle tematiche
contemporanee che stanno calcando la scena internazionale.
ISLAM= Totale sottomissione a Dio
 Da questa formula ne deriva che nemmeno il Diritto Islamico
si sottrae a tale sottomissione; tuttavia richiamandosi a scuole
o riti diversi, spesso presenti in varia proporzione nella
medesima nazione, non è unitario.
 Da ciò deriva che nonostante sia prevista una libertà religiosa
e di culto anche in territorio islamico, vi è la clausola secondo
la quale tale libertà verrà garantita solo fino al momento in cui
non si contravverrà alle leggi dell’ISLAM stesso.
 Sulla base della sopra citata differenziazione interna del
Diritto Islamico, esistono due modi diversi di interpretare la
parola di Dio che vedono la contrapposizione tra due correnti:
 Jihadisti
 Contro Jihadisti
JIHAD: una definzione
 “Jihad: oggi con questo termine si intende - almeno così lo
intendiamo noi occidentali, ma anche i gruppi islamici radicali
- <<guerra santa>> contro gli infedeli o gli occupanti il suolo
arabo” (Antonio Roversi).
 Khaled Abou El Fadl ritiene che, ancora oggi, si assista alla
presenza di uno “stato di guerra” all’interno della comunità
musulmana sulle questioni riguardanti il Diritto Islamico.
Secondo lo studioso si tratterebbe di una guerra ideologica tra
Jihad violento e Jihad pacifico, altrimenti detta tra puritani e
moderati. I puritani, infatti, abbracciano una rigidità di
pensiero guardando all’ISLAM del passato con l’idea di farlo
riemergere e rivivere ai giorni nostri, diversamente i moderati
ritengono che il loro Dio abbia stabilito solo i principi
lasciando libertà e discrezionalità ai suoi discendenti di
scegliere le leggi più appropriate.
Ma cos’è l’ISIS?
 Con il termine ISIS (acronimo di Islamic State of Iraq and
Syria), ci si riferisce all’organizzazione Jihadista che imperversa
in Iraq e Siria. Tale termine in italiano si potrebbe tradurre
anche come Stato Islamico dell’Iraq e di Al-Sham: con Al-Sham
si intende quell’ampia area geografica che si estende dalla
Turchia meridionale fino all’Egitto passando per la Siria, il
Libano, Israele, i territori palestinesi e la Giordania; in
quest’area il gruppo dell’ISIS aspira a creare un califfato
islamico, altrimenti chiamato Levante (Aki/Washington Post
20/06/2014).
AUTORITARISMO & TOTALITARISMO
Qualche definizione:
 AUTORITARISMO: con questo termine si intende
l’atteggiamento di chi esercita un’autorità trascurando o
eliminando del tutto i limiti legali del suo potere, tanto è vero
che il mantenimento e consolidamento del potere è
esclusivamente su base repressiva. Generalmente il regime
autoritario enuncia principi meramente retorici o posti in
maniera più o meno ambigua che si ritengono accettabili da
vasti strati di popolazione: Dio, patria, famiglia, ordine.
 TOTALITARISMO: secondo la Arendt, autrice del libro “La
banalità del male”, gli elementi distintivi del Totalitarismo
sono l’ideologia e l’uso del terrore, cui si aggiunge il
monopolio da parte del partito dei mezzi di comunicazione di
massa utilizzati in un’opera di propaganda.
AUTORITARISMO o TOTALITARISMO??
 Stando alle definizioni di cui sopra, non è possibile
categorizzare il movimento jihadista in un’unica entità statale.
 Quindi basandosi su una commistione tra i due sistemi:
 il fatto di avere basi religiose rimanda alle caratteristiche
principali dell’Autoritarismo;
 mentre il rimando al Totalitarismo deriva dal parallelismo
con Hitler e Stalin poiché il movimento Jihadista si propone
di creare un “nuovo uomo”, nel caso specifico “un nuovo
musulmano”, adoperando le forme più orrende di violenza
per imporsi sulle popolazioni che dominano, cercando
anche di ottenere consenso facendo leva su una buona
amministrazione e la distribuzione di beni di prima
necessità.
Il WEB e la forza di un Ideologia
 Antonio Roversi, autore del libro “L’odio in rete”, ha analizzato
le dinamiche della propaganda di guerra con particolare
riferimento al mondo islamico, i cui scopi sono:
 Dimostrare la propria grandezza al popolo (attraverso siti
internet, immagini ecc…);
 Mostrare l’inumanità del nemico ponendosi dalla parte dei
giusti;
 Minare il morale o il coraggio dell’avversario con minacce
di ogni genere.
LA SPETTACOLARIZZAZIONE DEL TERRORE:
Due facce della stessa medaglia
 Lo Stato Islamico utilizza regolarmente i Social Network, in
particolare Twitter attraverso vere e proprie campagne di
#hashtag, i quali vengono regolarmente censurati per poi
essere ricreati consentendo all’organizzazione di mantenere
una forte presenza in rete denominata marketing del terrore.
 Ma cosa pensano gli italiani dell’ISIS? Hanno paura? Sono
favorevoli all’intervento armato?
Secondo un recente sondaggio il 42% degli italiani ritiene che
non sia necessario intervenire, ma c’è il pericolo che nei
barconi dei migranti possano confondersi dei terroristi.
“L’Italia è pronta a combattere nel quadro della
legalità internazionale”
 Così il Ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha dichiarato
pubblicamente, aggiungendo “è una situazione che minaccia
l’Italia, se la mediazione dell’ONU dovesse fallire siamo pronti
a combattere”.
 Dopo Mussolini, il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni è forse
stato il primo membro del governo italiano ad aver usato il
verbo combattere.
 C’è chi però, come Gabriele Sannino, sostiene che il
terrorismo sia solo “una balla colossale”, ovvero una forza
d’ostacolo perfetta per poter destabilizzare politicamente,
socialmente ed economicamente un paese, per poi, in un
momento successivo – se questa destabilizzazione non
funziona- intervenire militarmente occupando e conquistando
territori.
Per concludere…
 Alla luce di quanto detto fin qui, il dibattito resta tuttora
aperto, lasciando ampia libertà di scelta relativamente alla
corrente di pensiero da seguire.
 Nella società moderna contemporanea, infatti, tutto è
vendibile e mercificabile e la violenza, il truculento e il
macabro non sono esclusi da questa logica commerciale
alquanto perversa e insensata.
BIBLIOGRAFIA & SITOGRAFIA
Antonio Roversi, L’odio in rete – siti ultras, nazifascismo online,
Jihad elettronica, Il Mulino (2006);
Giovanni Sartori, La Democrazia in trenta lezioni, Milano,
Mondadori (2008);
Enciclopedia online Treccani
Materiale didattico fornitoci dal docente
www.ansa.it
www.gabrielesannino.com
today.it
Vi ringraziamo per l’attenzione!
Di Blasio Loredana
Gruosso Luana