Città di Torino
Divisione Servizi Educativi
Settore Servizi per l’Infanzia - NEWS
"Bambini pensati" – Anno II – n°6 - Febbraio 2007
Allegato B
Quando i bambini leggono la pubblicità
di Miranda Vallero e Rita Villa
Scuola dell’infanzia municipale di via Coppino 147
Torino
La pubblicità è presente ovunque, nelle strade e nelle case, ci accompagna ovunque andiamo ed in qualsiasi momento
della nostra vita. La stessa televisione vive sulla pubblicità.
Anche i bambini sono continuamente esposti ai messaggi pubblicitari, sia quelli che non li vedono come destinatari
diretti, sia quelli rivolti ad interlocutori differenti.
Per questo è importante che vengano offerte ai bambini occasioni per “leggere” la pubblicità.
L’esperienza che proponiamo, sviluppata presso la scuola dell’infanzia municipale di via Assisi di Torino del Circolo
Didattico n. 16, presenta un percorso nel quale i bambini cercano di comprendere il significato della pubblicità, ne
parlano insieme, la smontano allo scopo di individuarne gli elementi costitutivi e ne esplorano il linguaggio.
Viene lasciato a disposizione di un piccolo gruppo un periodico contenente solo pagine pubblicitarie. I bambini lo
sfogliano e iniziano spontaneamente a commentare le foto: basta poco per arrivare a comprendere che si tratta di
pubblicità
1.
2.
3.
4.
5.
Cristiana
Serena
Cristiana
Federico
Serena
6.
7.
Cristiana
Federico
Questo è un libro.
No, è un giornale.
Ci sono creme, profumi da donna e da uomini.
Gli uomini e le donne vanno a comperare queste cose.
La mia mamma quando vede queste cose sul giornale le viene voglia di
andarle a comperare perché sono bellissime.
Se a qualcuno serve qualcosa lo va a comperare.
Questo giornale fa la pubblicità come la televisione,che c 'è il cartone e
poi viene la pubblicità
www.comune.torino.it/centromultimediale/INDEX.HTM
pag.1/3
Città di Torino
Divisione Servizi Educativi
Settore Servizi per l’Infanzia - NEWS
Da qui a cercare di definire che cos’è la pubblicità e come si fa il passo è breve. Attraverso il richiamo alla propria
esperienza ed ai vissuti personali diventa possibile, per Serena (turno di parola 17) e Marianna (t.d.p. 18) arrivare alla
soluzione del problema, ossia descrivere che cos’è per loro la pubblicità.
10.
Marianna
11.
…
16.
Serena
Federico
17.
Serena
18.
Marianna
Perché quando vedi un film vedi sempre pubblicità delle macchine, dei
rossetti e delle cose.
Delle persone dentro la televisione decidono quale pubblicità fare.
Per stampare prendi una macchina, metti un foglio e decidi quante
fotocopie vuoi e schiacci un bottone.
Si può fare un disegno colorato o una foto. Quando siamo andati in
quartiere abbiamo visto una casetta a forma di tetto e un muro. Appesi
c'erano dei disegni che dicevano che dei bambini avevano fatto un
mercatino e le persone sono andate a comperare.
Noi abbiamo fatto i cartoncini con i disegni e abbiamo scritto i nomi per
dirgli "c 'è un banchetto di Natale, venite da noi, che comprate tante cose
belle che abbiamo fatto noi ". Ci hanno dato i soldi e li abbiamo dati ai
bambini ammalati e a quelli poveri.
Gradualmente e sempre attraverso la discussione emergono via via le regole che servono per confezionare un oggetto
pubblicitario.
I.
Il primo passo è di definire che cosa pubblicizzare.
21.
22.
23.
Federico
…
Serena
24.
25.
…
Angelo
Allora possiamo fare la pubblicità del nostro supermercato
I signori vengono a comparare il pesce. Mio papà ha provato a pescare ma non
ce l’ha fatta e mia nonna è andata a comprarlo.
A Sorrento io ho il retino ma i pesci sono troppo veloci e non riesco a prenderli …
II.
E’ necessario poi definire che cosa scrivere, poiché i messaggi pubblicitari contengono anche, quasi sempre, delle scritte.
Da qui l’opportunità di inventare slogan convincenti, come:
−
−
−
−
−
Il pollo più buono del mondo, e se metti un po’ di sugo viene più buono (Angelo).
Puoi scrivere: Viene da un mercato che fa un pesce buonissimo (Marianna).
Se vuoi il pesce devi comperarlo al supermercato (Federico).
…
… Va bene, scrivo: "Il pesce è fresco" (Serena).
III.
Ritagliando immagini e componendo delle scritte è possibile confezionare un materiale pubblicitario.
www.comune.torino.it/centromultimediale/INDEX.HTM
pag.2/3
Città di Torino
Divisione Servizi Educativi
Settore Servizi per l’Infanzia - NEWS
IV.
Quello del pesce è solo un possibile esempio. I bambini concordano che si possono pubblicizzare molte altre cose, come
ad esempio i profumi. Le parole e le azioni camminano di pari passo: dire le cose è un modo per comprendere come si
debbono fare e nello stesso tempo raccontare le cose che si stanno facendo è un modo per chiarire a se ed agli altri
come si possono o devono fare.
42.
Marianna
43.
44.
Federico
Serena
I profumi sono profumatissimi. Ho pensato: uno si chiama Rosaspina, uno Plu e
uno Nero
Se ti metti questo profumo, gli altri dicono: “Che bambino profumato!”
Perché il profumo si sente, è bello.
www.comune.torino.it/centromultimediale/INDEX.HTM
pag.3/3