DISBIOSI INTESTINALE E
IDROCOLONTERAPIA
Dott. V. Mazzuca Mari
Perfezionato in Patologie Gastroenteriche e Metodiche Endoscopiche
Co-responsabile Servizio Endoscopia Digestiva
Docente Scuola di Medicina Biologica e discipline integrate - AIOT
Servizio di Endoscopia Digestiva
Istituto “Ninetta Rosano” – Casa di Cura accreditata Tricarico
Via Capo Tirone 1 – 87020 Belvedere Marittimo (CS)
Tel. 0985/8093510
IL SISTEMA IMMUNITARIO ASSOCIA TO ALLE MUCOSE
L'importanza del sistema immunitario per il mantenimento dello stato di
salute è uno dei cardini su cui si basa l'approccio olistico delle medicine
non convenzionali, ma oramai è stata riconosciuta anche dalla moderna
ricerca scientifica.
In termini abbastanza semplicistici, il compito principale del sistema
immunitario è quello di proteggerci dalle sostanze dannose sia di natura
esogena che endogena, compito abbastanza gravoso e complesso dal
momento che il nostro corpo è ben lungi dall'essere un sistema chiuso :
respiriamo, mangiamo, assorbiamo attraverso la pelle. Veniamo
continuamente in contatto con sostanze necessarie alla vita e
contemporaneamente con veleni, batteri, virus e quant'altro, tutto
mischiato assieme.
La capacità di mantenersi in salute nonostante queste continue
aggressioni, dipende principalmente dall'efficacia dei meccanismi di
difesa dislocati nei tessuti maggiormente a contatto con l'esterno. Senza
sottovalutare l'importanza dell'involucro cutaneo come barriera difensiva
(circa 2 mq di estensione), spetta tuttavia alle superfici mucose il ruolo più
impegnativo, sia per la maggiore estensione superficiale che per le loro
caratteristiche funzionali. In particolare è il tratto gastrointestinale che
affronta il carico antigenico più elevato, scegliendo ed elaborando quello
che deve essere assorbito e rifiutando il resto.
I diversi apparati mucosi dell'organismo sono collegati tra di loro da un
network immunitario e sono accomunati dalla presenza di aggregati non
capsulati di cellule linfoidi che fanno parte di un sistema definito MALT
(Mucosal-Associated Lymphoid Tissue). Nell'ambito di questo sistema
rientrano le mucose dell'apparato respiratorio, gastro-intestinale, uro
genitale, salivare, lacrimale e della lattazione.
Dal punto di vista quantitativo, il tessuto linfatico associato al MALT
costituisce circa F85 % dell'intero tessuto linfatico dell'organismo. Di
questa percentuale circa la metà è contenuta nel tratto gastrointestinale,
che con i suoi oltre 300 mq di superficie mucosa è il distretto più
importante del MALT e viene più precisamente definito GALT (GutAssociated Lymphoid Tissue ; GUT = INTESTINO).
II GALT è caratterizzato dalle seguenti strutture :
• Placche di Peyer : sono situate a livello della mucosa e sottomucosa e
distribuite dal piloro alla valvola ileocecale. I linfociti presenti sono
in prevalenza del tipo B (60 - 70 %) di cui la maggior parte IgA
secernenti.
• Epitelio follicolo-associato : sovrasta le placche e separa queste dal
lume intestinale. E' formato dalle cellule M che hanno la funzione di
catturare le macromolecole e i microrganismi dal lume, processarli e
trasportarli verso il tessuto linfatico sottostante.
• Cellule linfatiche della lamina propria : si tratta di linfociti la cui
composizione e caratteristica rispecchia grosso modo quella delle
placche di Peyer. Ai linfociti si associano i macrofagi, gli eosinofìli e
i basofìli.
• Linfociti intraepiteliali : sono in prevalenza linfociti T.
Aggregati linfoidi molto simili a quelli presenti nell'intestino si ritrovano
nell'apparato respiratorio, che rappresenta il secondo distretto immunitario
mucoso del sistema MALT in ordine di estensione (80 mq). Il sistema
immunitario associato alle vie respiratorie è definito BALT (BronchusAssociated Lymphoid Tissue).
Una delle caratteristiche fondamentali del MALT è dovuta alla capacità da
parte delle cellule immunitarie (linfociti B e T), stimolate in un dato
distretto, di circolare ampiamente nel sistema stesso e localizzarsi nella
Lamina Propria di un'altra mucosa..
Considerata la maggiore estensione del tratto gastro-intestinale, non è
difficile accettare come eventi immunologici che si verificano in questo
apparato possano, in varia misura, riverberarsi verso altre superfici
mucose.
ECOSISTEMA INTESTINALE
Esiste una stretta relazione tra il sistema immunitario intestinale e la
notevole massa microbica presente a questo livello. Nel solo colon è
contenuto, in termini di peso umido, 1,5 Kg di batteri e sarebbe davvero
sorprendente se l'attività metabolica di tale massa non influenzasse
minimamente l'intero organismo umano.
Che ciò sia vero è dimostrato dagli esperimenti condotti sugli animali
Germ-Free in cui l'eliminazione completa della flora batterica provoca una
netta regressione del sistema immunitario che, come estrema conseguenza,
porta inevitabilmente alla morte dell'animale.
FLORA INTESTINALE
La flora batterica intestinale si stabilisce sulle mucose del tubo digerente
fin dalla nascita e rappresenta un sistema biologico di notevole importanza
fisiologica.
Nell'utero materno il feto vive in ambiente sterile e nel suo intestino vi è
assenza completa di agenti batterici. Poco prima della nascita nelle prime
porzioni dell'intestino del neonato compaiono più specie di microrganismi
: per lo più si tratta di pochi elementi acidofili (lattobacilli e bifìdobatteri)
provenienti dalla flora batterica della madre. La concentrazione dei batteri
nell'intestino aumenta man mano che il bambino cresce, passando
dall'alimentazione lattea a quella mista. Con il passare degli anni la flora
batterica si stabilizza, ma non tutte le sezioni del tubo digerente sono
popolate allo stesso modo : stomaco e digiuno sono quasi del tutto sterili,
le ultime porzioni dell'ileo popolate soprattutto da bifidobatteri mentre il
colon presenta una flora batterica pressoché simile a quella dell'adulto
(streptococchi, peptococchi, clostridi, corynbatteri, escherichia coli).
La composizione dell'ecosistema batterico lungo tutto il tubo digerente è
condizionata soprattutto da due fattori :
1 ) variazioni del pH
2) presenza più o meno abbondante di ossigeno.
Un pH molto acido come quello che si ritrova a livello gastrico ostacola la
presenza di quasi tutti i microrganismi ed è per questo che la loro quantità
è notevole solo a valle del duodeno, man mano che l'alcalinità del
contenuto intestinale aumenta.
Analoga influenza esercita il contenuto di ossigeno, che diminuisce
progressivamente dal duodeno al retto; proprio nello stesso senso cresce il
tasso degli agenti batterici anaerobi, che nei distretti superiori vivono solo
a stretto contatto, quasi in simbiosi, con i microrganismi aerobi, che
consumano questo gas.
L'ecosistema batterico intestinale ha un suo proprio equilibrio che
consente, in ogni livello del tubo digerente, il mantenimento di proporzioni
abbastanza fisse tra le diverse specie. Tale ecosistema, in condizioni
fisiologiche o di EUBIOSI, è costituito da :
• una flora "dominante" anaerobica (90 %) : Bifidobatteri
Lattobacilli, Batteroidi ed Eubatteri
• una flora "sottodominante" aerobica (9%) : Escherichia Coli ed
Enterococchi
• una flora "fluttuante " (batteri Gram + e -) minoritaria, ma
altamente mutagena
• lieviti e funghi.
Se consideriamo il tipo di interazione con l'organismo umano, la
microflora intestinale può essere suddivisa in 2 gruppi principali :
1- microrganismi benefici o eubiotici
2- microrganismi potenzialmente patogeni
I microrganismi benefici eubiotici vivono in simbiosi con l'ospite; hanno
attività prevalentemente saccarolitica (fermentazione); acidificano
l'ambiente; determinano il giusto equilibrio dell'ecosistema intestinale;
esercitano un controllo sulla flora batterica potenzialmente patogena
endogena e patogena esogena attraverso meccanismi diretti (es.
produzione batteriocine, metabolici tossici, deplezione nutrienti essenziali,
soppressione dell'aderenza batterica) o indiretti (aumento della produzione
anticorpale, stimolazione fagocitarla, incremento della produzione di
interferon). Sono per lo più anaerobi Gram + appartenenti ai generi
Bifidobatteri Lattobacilli, Batteroidi ed Eubatteri.
I microrganismi potenzialmente patogeni sono batteri che in condizioni di
equilibrio dell'ecosistema intestinale non hanno caratteri di patogenicità.
In particolari situazioni, però, possono prendere il sopravvento su altre
specie e diventare potenzialmente dannosi. Alcalinizzano l'ambiente;
hanno attività prevalentemente proteolitica e generano sostanze tossiche
all'organismo poiché determinano la putrefazione delle proteine. Sono per
lo più Gram - dei generi Proteus, Clostridi, Escherichie, Enterobatteri
FUNZIONI DELLA FLORA BATTERICA
L'ecosistema microbico intestinale è fondamentale per l'integrità e la
funzionalità della mucosa intestinale, sia dal punto di vista nutrizionale che
immunologico.
Esso, infatti, in condizioni di EUBIOSI garantisce le seguenti funzioni :
• Completamento della digestione dei residui alimentari attraverso la
decomposizione di una parte della cellulosa (componente principale
dei vegetali) che normalmente resiste all'azione dei succhi digestivi ;
• sintesi di alcuni enzimi come le proteasi e le mucopolisaccaridasi
• sintesi di vitamine dei gruppi B e K e della Biotina
• effetto difensivo e di barriera, controllando la proliferazione degli
agenti patogeni esterni
• funzione protettiva sulla mucosa intestinale
• azione preventiva sulla formazione delle neoplasie dello stomaco e
dell'intestino attraverso la decomposizione di certe sostanze
cancerogene (in particolare le nitrosamine)
• produzione di uno speciale amminoacido (beta - alanina) a partire
dalle proteine alimentari, capace di unirsi nel muscolo con l'istidina e
formare
la
carnosina
che
protegge
il
tessuto
muscolare
dall'invecchiamento perché contrasta l'azione dei radicali liberi
• sintesi di sostanze ad azione antibiotica atte a controllare la stessa
microflora
• controllo della motilità e della forma del canale intestinale
• mantenimento di un adeguato pH nell'intestino tale da inibire lo
sviluppo di germi patogeni alcalogeni responsabili della putrefazione
• funzione protettiva sulla mucosa urogenitale
• azione immunomodulatrice : la flora batterica attiva la maturazione
del sistema immunitario attraverso la modificazione della quantità
dei plasmociti con IgA e la modifica del volume delle Placche di
Peyer dove maturano i linfociti.
DISBIOSIINTESTINALE
La microflora intestinale costituisce un ecosistema complesso il cui
equilibrio è mantenuto dai rapporti tra le varie componenti del sistema. In
condizioni di normalità o EUBIOSI, infatti i germi simbionti sono in
rapporto a quelli potenzialmente patogeni nell'ordine di molte migliaia ad
uno. Alterazioni quantitative e/o qualitative di questo assetto determinano
il fenomeno della DISBIOSI intestinale, che ha come conseguenza un
aumentato tasso di tossine in circolo e in tutti i settori dell'organismo, con
progressivo danno a carico di tutti i principali organi.
Infatti, quando il colon non è in condizioni ottimali di funzionalità, altri
organi devono sopperire all'eliminazione di tossine (organi emuntori).
A livello del fegato si instaurerà un sovraccarico (piccola insufficienza
epatica) che può manifestarsi con dispnea, sonnolenza post-prandiale,
cefalea, candidosi intestinale e lieve depressione.
Anche la pelle può sopperire all'insufficiente funzione di eliminazione del
colon e allora si potrà instaurare una dermatosi e, in caso di intolleranza
alimentare, eczemi atopici o sindromi orticarioidi.
Per lo stesso motivo, a livello dell'apparato respiratorio ci potrà essere un
maggior carico catarrale con la possibilità di evoluzione verso una sinusite
o una bronchite o sfociare in un'oculorinite allergica o un'asma bronchiale
in soggetti predisposti.
Anche i reni in questa situazione possono venir sottoposti ad un
superlavoro favorendo, in soggetti predisposti, l'instaurarsi di un processo
che può portare alle artropatie degenerative (maggior ritenzione di urati).
Anche a livello delle vie urinarie possono instaurarsi delle situazioni
patologiche quali cistiti ricorrenti di origine intestinale.
CA USE E CONSEGUENZE
II dismicrobismo intestinale può avere molteplici cause, che possono
essere suddivise grossolanamente in dirette ed indirette. Le cause dirette
sono riconducibili a:
- alimentazione scorretta, specie se ricca di carni, grassi e zuccheri
raffinati, alimenti, questi, che sembrano essere alla basa di tante
malattie degenerative e neoplastiche del colon;
- intolleranze alimentari, ossia quel particolare tipo di reazioni avverse
agli alimenti in cui cibi comuni quali grano, latte, pomodoro, etc.
possono determinare (o concorrere a) una data patologia mediante
alterazione dell'assorbimento delle molecole a livello intestinale;
- trattamenti antibiotici prolungati, i quali, specie se ad ampio spettro
di azione, distruggono quasi certamente i germi patogeni ma
annientano inevitabilmente quelli utili all'organismo;
- contaminazioni alimentari da fertilizzanti e conservanti;
- eccesso di fumo e di alcool, abuso di lassativi e tranquillanti;
- mancanza di moto;
- rallentamento della peristalsi intestinale, quale si ha nelle stipsi
croniche che provoca uno spostamento del pH del colon verso
Palcalinità e una prevalenza dei fenomeni putrefattivi legati al
catabolismo proteico.
Le cause indirette sono in effetti riconducibili ad uno stato di stress
continuativo per :
a) attività lavorative frenetiche che non permettono il giusto tempo per
il riposo;
b) forti emozioni
e) sbalzi termici bruschi e viaggi lunghi e faticosi che costringono il
nostro organismo ad adattarsi in tempi brevi a nuove situazioni. Non
bisogna infatti dimenticare che l'intestino è di fatto il "CERVELLO
ENTERICO O INFERIORE" o "SECONDO CERVELLO", essendo
dotato di un sistema nervoso intrinseco composto da due plessi :
- plesso mioenterico di Auerbach, più grande che contiene i neuroni
responsabili delle contrazioni e della secrezione degli enzimi negli
organi adiacenti;
- plesso sottomucoso di Meissner, più piccolo, che include cellule
sensoriali che raccolgono gli stimoli nel lume intestinale.
Tale sistema nervoso intrinseco pur essendo sotto il controllo del sistema
nervoso autonomo, è da questo indipendente per il suo funzionamento. Fin
dall'antichità si afferma che la pancia è la sede delle emozioni e
dell'inconscio; il ruolo "meditativo" della pancia è riconosciuto nelle
tradizioni orientali ed è sottolineato dalle rappresentazioni di Buddha
assorto in meditazione con il ventre in evidenza.
II prof. Michael Gershon, fisiologo della Columbia University di New
York, ha dedicato trent'anni allo studio di questo cervello enterico e dei
suoi rapporti con quello pensante.
In alcune recenti pubblicazioni egli sostiene che il cervello enterico non
riceve solo comandi dal cervello superiore, ma li invia pure. Anzi, lo
scambio tra i due sistemi nervosi è fatto per il 90 % di messaggi che vanno
dalla pancia al cervello
Ciò sarebbe dovuto alla capacità dell'intestino di produrre la serotonina,
un neurotrasmettitore coinvolto nella comunicazione tra le cellule nervose
e inoltre in grado di influenzare il tono dell'umore.
Tra i due cervelli c'è quindi una relazione che va in entrambe le direzioni.
Dieta e disordini intestinali sono collegati a variazioni dell'umore e,
nell'altro senso, stress e ansia pesano sull'intestino e ne alterano il
funzionamento.
Dal momento che lo stress è purtroppo una situazione ormai connaturata
alla vita moderna soprattutto nei paesi industrializzati, la disbiosi
intestinale costituisce oggi un vero e proprio problema sociale. Infatti è
risaputo che sintomi spiacevoli come colonpatie, stipsi, gonfiori
addominali, meteorismo, flatulenza, diarrea, etc. interessano moltissime
persone fino a condizionarne a volte l'esistenza.
Tutta questa sintomatologia può essere riconducibile ad un quadro di
DISBIOSI LIEVE, in cui si hanno ripercussioni solo a livello degli organi
dell'apparato gastroenterico.
Un livello successivo è quello della DISBIOSI MEDIA in cui si ha il
coinvolgimento dell'apparato urogenitale con fenomeni quali : alitosi,
micosi intestinale, candidosi vaginale, cistiti croniche, prostatiti croniche.
Nella DISBIOSI GRAVE, infine, in cui si verifica disseminazione
tossinica a carico di quasi tutti gli organi ed apparati, si riscontra tutta
un'altra serie di disturbi a carattere generale che a prima vista sembrano
non avere nessuna relazione con l'intestino ma che sono in relazione ad
un incessante lavoro di detossifìcazione messo in atto dall'organismo :
abbassamento delle difese immunitarie, affezioni cutanee, cefalea frontale,
invecchiamento della pelle, stanchezza cronica, ansia - depressione, dolori
articolari.
Ricordiamo infine ma non per ultimo la correlazione esistente tra disbiosi
intestinale e il forte aumento statistico di alcune gravi patologie del colon
(diverticoli, polipi, rettocolite ulcerosa, tumori, etc).
Dando per scontato che la migliore terapia si realizza a livello di
prevenzione e di modifica delle abitudini di vita per quanto possibile, una
volta instauratasi la disbiosi intestinale può essere efficacemente
contrastata mediante una corretta alimentazione e il ripristino della
microflora intestinale. Ma tutto ciò a volte non basta; infatti reperti
autoptici ospedalieri hanno dimostrato che in quasi tutte le persone
l'intestino perde la sua forma normale e presenta incrostazioni imputridite
(fino a 2/3 chili di peso). Per questo ed altri motivi si fa sempre più
ricorso alla metodica dell'IDROCOLONTERAPIA.
IDROCOLONTERAPIA
Che cos'è
E'vero che si tratta solo di un buon clistere, di un semplice lavaggio
intestinale?
No, perché
l'Idrocolonterapia oggi è considerato un trattamento medico abbastanza
complesso, effettuato con successo da molti anni soprattutto in Germania e
Stati Uniti, in grado di ristabilire la corretta funzionalità del colon. Consiste
in cicli di lavaggi profondi che dall'ampolla rettale risalgono fino al cieco.
Idrocolonterapia come purificazione delle mucose da :
- residui digestivi in via di anomala trasformazione
- tossine
- agenti batterici, funghi
- incrostazioni e detriti distaccati dalla parete intestinale
- cellule morte della mucosa
L'Idrocolonterapia come immunomodulazione : vista l'importanza del
sistema GALT, la disintossicazione intestinale riporta le nostre difese
immunitarie alla piena attività con tutto ciò che ne consegue.
LA STORIA
II lavaggio intestinale è una pratica terapeutica antichissima: viene citato
per la prima volta nel 1500 a.C. nel documento egizio Ebers Papyrus, un
vero e proprio trattato di medicina dell'epoca. Ma anche Ippocrate e
Galeno prescrivevano i clisteri contro la febbre.
Nel 1800 d.C. l'idrocolonterapia viene alternativamente apprezzata e
rifiutata soprattutto perché praticata da personale non istruito ed inesperto.
Uno sviluppo decisivo dell'idrocolon si ha quando questa tecnica attirò
l'attenzione di due medici igienisti statunitensi. James W. Wiltsie e Joseph
E. G. Waddington.
Furono loro a richiamare l'attenzione sul collegamento stretto tra cattiva
salute dell'intestino e della persona. Questi due studiosi statunitensi
affermarono: " Spesso il funzionamento anormale dell'intestino è il
precursore delle cattive condizioni generali e, soprattutto, di molte malattie
croniche. E' così ritornare a una funzione intestinale normale è spesso il
passaggio indispensabile per tornare a uno stato di salute". Del resto la
totale innocuità oltre che l'utilità di questa terapia è ormai confermata da
più di 50 anni di pratica in diversi paesi del mondo e specialmente negli
Stati Uniti dove, Snyder e Waddington hanno effettuato più di 16.000
idrocolonterapie.
COME SI ARRIVA ALL 'IDROCOLONTERAPIA
L'idrocolonterapia è innanzitutto un ATTO MEDICO, le cui
caratteristiche sono esaltate dalla metodologia con cui il trattamento va
preparato e poi condotto.
''
L'idrocolonterapia comprende infatti 4 fasi.
La prima di queste è la fase diagnostica che serve ad inquadrare, nel modo
più corretto possibile, la situazione personale del paziente, allo scopo di
valutare se l'idrocolonterapia può rappresentare o meno la soluzione più
indicata (vedremo infatti che esistono delle controindicazioni).
Nel caso in cui il medico riscontri l'utilità del trattamento, si passa poi alla
seconda fase che ha lo scopo di mettere l'intestino nella condizione di
ottenere i migliori risultati dalla idrocolonterapia, mediante modificazioni
della consistenza del contenuto intestinale.
La terza fase è quella del lavaggio vero e proprio.
La quarta ed ultima fase comprende tutti quegli interventi necessari per il
perfezionamento degli effetti terapeutici del lavaggio intestinale : modifica
dello stile di vita, specifica dietoterapia associata o meno alla prescrizione
di sostanze medicamentose di origine naturale.
INDICAZIONI E CONTROINDICAZIONI
Da tutto ciò che è stato detto si intuisce che le indicazioni alla
idrocolonterapia sono molteplici.
Possiamo distinguerle in dirette e indirette.
Le indicazioni dirette comprendono :
- prevenzione
- flatulenza
- riequilibrio della flora intestinale
- diarrea
- stitichezza
- emorroidi
- colon irritabile
- morbo di Chron non
acuto
- gonfiore addominale
- rettocolite ulcerosa non
acuta
- meteorismo
- diverticolosi
- atonia colica
- micosi intestinale
Altra indicazione assolutamente da non trascurare è la possibilità di
utilizzare l'idrocolon nella profilassi primaria del carcinoma colon rettale
(CCR) in soggetti predisposti individualmente per una pre-esistente
patologia e/o un possibile background genetico potenzialmente suscettibili
di promuovere il processo di cancerogenesi.
Le indicazioni indirette comprendono :
- deficit immunitari
- affezioni cutanee
- cefalee frontali
- cistiti croniche recidivanti
- prostatiti croniche
- candidosi vaginale
Da non dimenticare l'uso dell'idrocolon per la preparazione alla
rettosigmoidocolonscopia e per la pulizia intestinale prima di un intervento
chirurgico.
Le controindicazioni possiamo suddividerle in temporanee ed assolute.
Le prime comprendono :
• emorragie gastrointestinali
• recenti interventi chirurgici al retto-colon
• disturbi acuti del retto ( emorroidi, fistole, ragadi, ascessi )
• gravidanza avanzata
Le seconde comprendono :
• morbo di Chron e rettocolite ulcerosa in fase acuta
• diverticolite in fase acuta
• neoplasie del colon e del retto
• gravi malattie cardiache
• aneurisma dell'aorta addominale
COME SI EFFETTUA IL TRATTRAMENTO
Con il paziente sdraiato sul fianco sinistro si introduce nell'ano una
piccola cannula ( speculo ) monouso collegata a due tubicini, uno più
piccolo e l'altro più grande, che consentono l'ingresso e la fuoriuscita
dell'acqua.
Una volta introdotta la cannula, il paziente viene fatto girare e per tutta la
durata del trattamento rimane comodamente sdraiato sulla schiena. Tutta
l'operazione è completamente indolore e inodore.
L'acqua, opportunamente filtrata e sterilizzata, viene fatta salire nel colon
a temperatura e pressione adeguate. Attraverso l'acqua si possono
utilizzare a scopo terapeutico altre sostanze ( fermenti lattici, fìtoterapici,
ossigeno, ozono ).
Il trattamento termina dopo circa 45 minuti,quando l'acqua che esce è
completamente limpida.
Il numero delle sedute varia in base alla patologia da trattare, generalmente
si va da un minimo di 3 sedute ad un massimo di 12 distribuite nell'arco di
2-10 settimane.
Successivamente, per stabilizzare i risultati ottenuti, è consigliabile
sottoporsi a 2-4 sedute all'anno.
RIFLESSIONI CONCLUSIVE
Da quanto finora esposto risulta chiaro che molte patologie andrebbero
riconsiderate alla luce del circuito immunitario del MALT.
In particolare, è di fondamentale importanza il ruolo dell'intestino e della
sua flora nell'ambito del suddetto sistema MALT.
Potremmo perciò tranquillamente affermare che :
L'intestino ha fatto carriera !
Pensare che nel medioevo Dante lo definiva " il lubrico sacco oe si
tramuta in merda quel che si trangugia " ...... !
Oggi, invece
"... L'intestino, e soprattutto il colon, non è un innominabile o inutile
sacco di rifiuti, ma organo vitale dalla cui complessa attività chimica
dipende il benessere e quindi la felicità dell'uomo."