Pacemaker leadless Nanostim

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Pacemaker leadless
Nanostim™
Affidabile e di piccole dimensioni.
Solo voi e il vostro medico saprete di averlo.
Il pacemaker leadless Nanostim™
Sebbene i pacemaker tradizionali contribuiscano a migliorare la qualità di vita del paziente e
possano anche prolungarla, da tempo medici e pazienti sperano che si renda disponibile un
pacemaker che non richieda un’ antiestetica tasca chirurgica che può limitare i movimenti del
paziente e che può essere soggetta ad infezioni. Medici e pazienti sono interessati ad una
soluzione che elimini gli elettrocateteri, soggetti, in rari casi, a malfunzionamenti o dislocazione.
St. Jude Medical, l’ azienda che nel 1958 ha inventato il primo pacemaker al mondo, presenta
ora il pacemaker leadless Nanostim™, il primo dispositivo disponibile sul mercato senza
elettrocateteri e con batteria incorporata.
Di forma cilindrica e più piccolo di una batteria AAA, questo pacemaker rileva l’ attività
elettrica del cuore, eroga le stimolazioni quando necessario e comunica con un sistema di
programmazione, proprio come un pacemaker tradizionale. Ma, a differenza di quest’ultimo,
risiede interamente nel ventricolo destro del cuore, non richiede elettrocateteri né alcuna
incisione toracica e non comporta cicatrici né alcun rigonfiamento permanente sotto la pelle
in corrispondenza della tasca per il pacemaker. La durata della batteria è paragonabile a
quella dei pacemaker monocamerali tradizionali.
Pacemaker tradizionali
Un cuore sano e in condizioni normali è in grado di regolare automaticamente
la frequenza cardiaca. Purtroppo, in alcune persone, il cuore batte troppo
lentamente o con un ritmo irregolare. Se viene diagnosticato questo disturbo,
il medico potrebbe consigliare l’ impianto di un pacemaker.
Per impiantare un pacemaker monocamerale tradizionale,
il medico esegue un’ incisione sul torace per realizzare una tasca
sotto la pelle nella quale il pacemaker viene inserito in modo
permanente. La procedura prevede inoltre l’ impianto di sottili
cavi elettrici isolati, chiamati elettrocateteri, che collegano
il pacemaker al cuore passando attraverso le vene. Questi
elettrocateteri conducono gli impulsi elettrici che stimolano
il cuore a battere ad una frequenza normale.
Quali sono i rischi di complicanze associati ai pacemaker tradizionali
Sono più di 4 milioni i portatori di pacemaker o di altri dispositivi impiantabili per il controllo del
ritmo cardiaco e più di 700.000 pazienti ricevono questo tipo di dispositivi ogni anno. Sebbene
l’ incidenza di complicanze da pacemaker sia relativamente bassa (circa il 4%1,2,3), il più delle
volte interessano la tasca in cui viene inserito il dispositivo, oppure gli elettrocateteri. In circa
l’ 1%4,5 dei casi, si tratta di infezione della tasca e nel 3%1,6 di dislocazione degli elettrocateteri,
con conseguenti complicanze.
Benché rari, questi disturbi possono avere gravi effetti sulla qualità di vita del paziente e
comportare costi significativi. A prescindere dalle eventuali complicanze, tutti i pazienti
portatori di pacemaker hanno una cicatrice e un rigonfiamento nel punto in cui il dispositivo
è inserito nel torace. Inoltre, le ricerche hanno dimostrato che ben 6 pazienti su 10 lamentano
una riduzione della mobilità della spalla sul lato di impianto del pacemaker.7 Con il pacemaker
leadless Nanostim si eliminano gli elettrocateteri e la tasca chirurgica, con conseguente
riduzione del rischio associato alle complicanze che ne possono derivare.
In cosa consiste l’ impianto del pacemaker leadless Nanostim
L’ impianto di questo pacemaker avviene mediante una procedura minimamente invasiva,
sotto la guida di immagini fluoroscopiche (raggi X). Il catetere di introduzione contenente il
pacemaker viene inserito attraverso una piccola puntura esequita a livello inguinale e quindi
avanzato fino al cuore. Una volta all’ interno del cuore, il medico fissa il pacemaker leadless
Nanostim alla parete cardiaca, vicino all’ apice del ventricolo destro, quindi estrae delicatamente
il catetere di introduzione dalla vena. Se necessario, è possibile riposizionare il pacemaker e
persino rimuoverlo in un secondo tempo. Quando si rende necessario sostituire il pacemaker
(in genere dopo otto anni o più), il nuovo impianto viene eseguito con le stesse modalità.
Il catetere di introduzione contenente
il pacemaker leadless viene inserito
attraverso una piccola puntura a livello
inguinale, quindi nella vena femorale.
Sotto la guida di immagini fluoroscopiche
(raggi X), il medico guida il catetere di
introduzione fino all’ atrio destro del cuore
e attraverso la valvola tricuspide.
Il catetere di introduzione con il
pacemaker viene quindi introdotto
nel ventricolo destro.
Il medico posiziona con cautela
il pacemaker e lo fissa all’ apice
del ventricolo destro.
Quindi il pacemaker viene testato per
accertarsi che sia fissato alla parete
e programmato correttamente.
Il catetere di introduzione viene rimosso
e il pacemaker rimane nel ventricolo
destro.
Nella maggior parte dei casi, la procedura viene eseguita con un’ anestesia locale: vengono
somministrati un sedativo e un farmaco per anestetizzare la parte superiore della gamba.
Complessivamente, la procedura dura un’ ora circa, talvolta meno. Al termine dell’ intervento,
viene applicato uno speciale bendaggio sull’ inguine, quindi il paziente viene trasferito in sala
risveglio fino a quando l’ équipe medica ritiene che possa essere dimesso.
Dopo la procedura di impianto del pacemaker leadless Nanostim, il paziente dovrà tornare
alcune volte dal medico. Durante queste visite, il medico controllerà il progredire del recupero
e si accerterà che il pacemaker funzioni correttamente. Inoltre il medico potrà regolare le
impostazioni del pacemaker mediante un programmatore che comunica con il dispositivo
impiantato. La regolazione è assolutamente indolore, dura solo pochi minuti e consente di
impostare il dispositivo perché stimoli il cuore a battere più rapidamente o più lentamente,
oppure perché eroghi impulsi più o meno intensi. Queste regolazioni si ripeteranno nel corso
del tempo per offrire la terapia ottimale in funzione delle condizioni del paziente.
Quali sono i rischi del pacemaker leadless Nanostim
I rischi generali della procedura comprendono: emorragia o ematoma grave; infezioni, anche a
carico del cuore o dei tessuti circostanti; infezioni o altre complicanze che interessano il sangue
o le ferite; allergie e reazioni di intolleranza; vertigini; affanno; dolore al torace o problemi
cardiaci; infarto; irritabilità o danno cardiaco; alterazione del ritmo cardiaco; rottura di un vaso
sanguigno; formazione di coaguli; aria o residui nel circolo ematico che raggiungono il cervello,
il cuore o i polmoni; chirurgia d’ urgenza; eccessivo accumulo di liquidi nei vasi o nei polmoni
con effetti sui reni; insufficienza renale; complicazioni dovute all’ anestesia o ad altri farmaci;
problemi di pressione; dolore; ictus lieve o grave; decesso; danno alla cute, ai vasi sanguigni,
ai tessuti molli o a i nervi; formazione eccessiva di tessuto cicatriziale; danno da compressione
dei nervi e dei tessuti molli.
Non esiti a parlare con il medico per conoscere meglio i potenziali rischi e benefici di questa terapia.
Per ulteriori informazioni sul pacemaker leadless Nanostim,
visiti il sito www.leadlesspacing.com
Bibliografia
1.Pakarinen S, Oikarinen L, Toivonen L. Short-term implantation-related complications of cardiac rhythm
management device therapy: a retrospective single-centre 1-year survey. Europace 2010;12(1):103-108.
2.Borek PP, Wilkoff BL. Pacemaker and ICD leads: strategies for long-term management. J Interv Card Electrophysiol
2008;23(1):59-72.
3.Gul EE and Kayrak M. Common pacemaker problems: lead and pocket complications. In: Modern PacemakersPresent and Future, ed. Das MK. Disponibile all’ indirizzo: http://www.intechopen.com/books/modern-pacemakerspresent-and-future/common-pacemaker-problems-lead-and-pocket-complications. Data ultima consultazione:
23 agosto 2013.
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Implantation: A Randomized Controlled Study. PACE 2011; 34:672–678 doi: 10.1111/j.1540-8159.2010.03026.x.
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