FORMAZIONE DEL SISTEMA SOLARE LA STELLA CENTRALE E IL FUOCO DEL SISTEMA I PIANETI SOLARI: TIPOLOGIE E CURIOSITA’ DALLA LEGGE TITIUS-BODE AGLI ASTEROIDI CONFRONTI TRA PIANETI STABILITA’, ACQUA E VITA NEL SISTEMA SOLARE OLTRE NETTUNO: FASCIA DI KUIPER E NUBE DI OORT CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 DAL DISCO PROTOPLANETARIO AI PLANETESIMI DAI PROTOPIANETI AI PIANETI GASSOSI E ROCCIOSI LA MIGRAZIONE DEI PIANETI CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 Offset (anni) Evento 0 Stella in sequenza principale 500,000 Planetesimi e protopianeti 1,000,000 Formazione del primo gigante gassoso 2,000,000 Migrazione del primo gigante gassoso 10,000,000 Formazione degli altri giganti gassosi e migrazione 20,000,000 Formazione dei pianeti rocciosi 100,000,000 Riorganizzazione delle orbite planetarie 1,000,000,000 Sistema planetario stabile SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – NASCITA DEL SISTEMA SOLARE 3 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 Conviene andare a ripassare qualche concetto della decima serata del corso http://www.skylive.it/EventoSerale_Dettagli.aspx?Id= 100 SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – NASCITA DEL SISTEMA SOLARE 4 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 IL SOLE: DATI FISICI IL SOLE: OSSERVAZIONE IL FUOCO DEL SISTEMA SOLARE: TUTTI INTORNO AL SOLE? CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 Una nana gialla di classe spettrale G2V, in sequenza principale. SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – LA STELLA CENTRALE E IL FUOCO DEL SISTEMA 6 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 Temperatura: 5.200–6.000 K Colore convenzionale: giallo Colore apparente: bianco-giallo Massa: 0,8–1,04 M☉ Raggio: 0,96–1,15 R☉ Luminosità: 0,6–1,5 L☉ Righe idrogeno: Deboli Frazione in sequenza principale:7,6% Temperatura: 5.800 K Colore convenzionale: giallo Colore apparente: bianco-giallo Massa: 1,9891x1030 Kg Raggio: 700.000 km circa Luminosità: 3,827x1026 W Righe idrogeno: Deboli Frazione in sequenza principale:- SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – LA STELLA CENTRALE E IL FUOCO DEL SISTEMA 7 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 Nascita: 4,5 miliardi di anni fa Tipologia: stella nana gialla Fase: fusione dell’idrogeno in elio Durata prevista 4,5-5 miliardi di anni Proprio il fatto di essere una stella nana di media potenza consente al Sole di avere una vita totale in sequenza principale di circa 10 miliardi di anni. E poi? SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – LA STELLA CENTRALE E IL FUOCO DEL SISTEMA 8 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 Terminata la scorta di idrogeno da trasformare in elio, il Sole avrà una contrazione dovuta ad uno sbilanciamento di forze: il collasso gravitazionale vince sulla spinta dall’interno che non viene più alimentata dalle fusioni nucleari dell’idrogeno. La temperatura si alza fino a 10 milioni Kelvin, quando ricominciano le reazioni nucleari che fondono stavolta l’elio in carbonio. La stella si ingrandisce, negli strati esterni brucia l’idrogeno mentre negli strati interni brucia l’elio. SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – LA STELLA CENTRALE E IL FUOCO Il Sole diventa unaDEL SISTEMA . 9 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 La gigante rossa inizia a soffiar via materiale dagli strati più esterni e piano piano lascia scoperto il proprio nucleo. La radiazione fortissima proveniente da questo nucleo caldo e densissimo, una , raggiunge gli strati di materiale espulsi dando vita ad una . SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – LA STELLA CENTRALE E IL FUOCO DEL SISTEMA 10 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 : Con un raggio di 150.000 chilometri, detiene oltre il 40% dell'intera massa solare e possiede la massima densità. La temperatura all'interno del nucleo è di circa 1,5*107 K. Da questa zona ci arrivano soltanto i neutrini. : Area di 300.000 chilometri che circonda il nucleo. I raggi gamma generati dalla catena protone-protone rimbalzano tra gli strati interni perdendo energia (vengono più volte assorbiti e riemessi). Il processo dura milioni di anni. In questa fase l'energia è trasmessa tramite radiazione. : Area di 250.000 chilometri oltre lo strato radiativo. La materia della zona convettiva ha il compito di far passare l'energia proprio attraverso il meccanismo di convezione, che è lo stesso per il quale l'aria calda sale rispetto all'aria fredda. SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – LA STELLA CENTRALE E IL FUOCO DEL SISTEMA 11 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 : La sfera della luce è ciò che si vede guardando il Sole. Spessa 400-500 chilometri circa, ha una temperatura di circa 5800 °K. Costituita da piccoli grani visibili anche con un piccolo telescopio. Dalla fotosfera fuoriesce, finalmente, la radiazione che si è prodotta milioni di anni prima, nel nucleo. Come detto, sulla fotosfera si presentano quei fenomeni superficiali che costituiscono i motivi principali di osservazione solare. : La sfera del colore è posta sopra la fotosfera, e raggiunge i 10.000°K di temperatura. Si tratta di uno strato di plasma considerato come la bassa atmosfera del Sole. : Parte più esterna, si estende fino a che non sfuma nel gas interplanetario che raggiunge sotto forma di vento solare. La sua temperatura raggiunge il milione di gradi. Da Terra è visibile soltanto durante le eclissi totali di Sole. SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – LA STELLA CENTRALE E IL FUOCO DEL SISTEMA 12 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 La radiazione solare si presenta come: : aumento del moto delle particelle del plasma : conseguenza del rapido spostamento di grandi masse di gas. «Ascoltato» da SOHO. : oscillazioni dell'intensità del campo elettro-magnetico che si allontanano nello spazio come onde. L'energia prodotta si propaga nel vuoto con radiazioni che abbracciano l'intero spettro elettromagnetico. A Terra giungono soltanto la luce visibile, una piccola parte di UV e di IF e le onde radio. Proprio questi tagli spinsero gli astronomi verso lo spazio eliminando i problemi atmosferici, anche se oggi le tecniche adattive riescono a limitare di molto il fastidio. SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – LA STELLA CENTRALE E IL FUOCO DEL SISTEMA 13 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 : Sono fenomeni della fotosfera e rappresentano la parte visibile delle correnti convettive. Si tratta di macchie più chiare (correnti in ascesa, più calde) e più scure (correnti in discesa, meno calde) mutevoli per forma e dimensione. Il diametro di ciascun granulo è compreso in media tra 300 e 1000 chilometri, ed ha una vita che non dura più di 5 minuti. : Piccole luci associate alle macchie anche se non disdegnano di comparire in prossimità dei poli solari. Si tratta di masse gassose più calde di quelle circostanti. : Le macchie sono tipici fenomeni della fotosfera e sono porzioni di fotosfera più fredde. Intorno alla macchia c'è un alone di temperatura intermedia (5500°K), e quindi anche di colore intermedio. La parte più fredda e più scura è detta ombra, la parte intermedia è la penombra. Le macchie solari sembrano cicliche, con un periodo intorno agli 11 anni. Un tempo furono assenti per 75 anni (Periodo di Maunder) SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – LA STELLA CENTRALE E IL FUOCO DEL SISTEMA 14 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 : variazione positiva di luminosità sottoforma di eruzione che coinvolge regioni molto estese. Il brillamento dura da qualche minuto a più di un'ora, anche se la parte più evidente è comunque di pochi minuti. Gli effetti arrivano sulla Terra sotto due forme: un disturbo nei segnali radio su scala planetaria e le aurore polari. : Meno drastico di un brillamento, si tratta di getti di materia che prendono una classica forma ad arco in grado di innalzarsi al di sopra della cromosfera. La loro durata va da qualche minuto a qualche mese. Spesso sono costituite da materia coronale, con temperatura più bassa rispetto a quelle circostanti e più densa della corona. SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – LA STELLA CENTRALE E IL FUOCO DEL SISTEMA 15 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – LA STELLA CENTRALE E IL FUOCO DEL SISTEMA 16 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 Dal punto di vista Kepleriano, il Sole occupa uno dei fuochi dell’ellisse rappresentata dall’orbita di un pianeta. Ma tutti i pianeti orbitano intorno al Sole? Apparentemente si, ma in realtà pianeti e Sole orbitano intorno ad un baricentro comune, ma la massa del Sole è talmente più grande di quella degli altri pianeti, messi insieme, che il baricentro si trova all’interno della sfera solare, e proprio per questo «sembra» che tutti i pianeti orbitino in effetti intorno al Sole. Se così non fosse non avremmo mai iniziato a scoprire esopianeti: molti sono stati scoperti infatti proprio grazie ai movimenti che la stella compie intorno al baricentro comune dei sistemi. La stella non è ferma al centro del fuoco, quindi, ma oscilla leggermente intorno al baricentro del sistema. E il Sole non si sottrae a questa legge. SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – LA STELLA CENTRALE E IL FUOCO DEL SISTEMA 17 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 ROCCIOSI O GASSOSI QUALCOSA DI CIASCUNO CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 Attualmente si riconoscono otto pianeti: Ovviamente ciascun pianeta è caratterizzato da proprie peculiarità. Non è il caso di fare una lista dei dati di ciascun pianeta, ma possiamo studiare qualche caratteristica confrontandoli tra di loro. SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – I PIANETI SOLARI: TIPOLOGIE E CURIOSITA’ 19 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 Star vicino ad una stella in formazione e ai suoi venti solari non è semplice per la parte più volatile di un disco protoplanetario. Fu così che i gas furono spazzati via dagli strati più interni del disco fino al sistema solare più esterno. Ciò che resta, sono sostanze più pesanti, . SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – I PIANETI SOLARI: TIPOLOGIE E CURIOSITA’ 20 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 Le sostanze più volatili spazzate via dal vento stellare sono andate a finire negli strati più esterni del disco protoplanetario e hanno formato pianeti di tipo gassoso. Quelli più lontani presentano gas a temperature bassissime, quindi alla fine hanno finito per ghiacciarsi. SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – I PIANETI SOLARI: TIPOLOGIE E CURIOSITA’ 21 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 PIANETA TIPOLOGIA Mercurio Roccioso Venere Roccioso Terra Roccioso Marte Roccioso Giove Gassoso Saturno Gassoso Urano Gassoso/ghiacciato Nettuno Gassoso/ghiacciato Sono queste le uniche differenze tra i pianeti del Sistema Solare? Certamente no… SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – I PIANETI SOLARI: TIPOLOGIE E CURIOSITA’ 22 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 PIANETA VELOCITA’ ROTAZIONE (m/s) DURATA DEL GIORNO IN GIORNI TERRESTRI SCHIACCIAMENTO Mercurio 3,0256 58,16462 0 Venere 1,81 243,0185 0 Terra 465,11 0,997258 0,00335 Marte 241,17 1,025957 0,00736 Giove 12.580 0,413 538 0,064 Saturno 9.870 0,449375 0,09796 Urano 2.590 0,71833 0,0229 Nettuno 2.680 0,67125 0,0171 Come si nota, a velocità di rotazioni maggiori corrispondono schiacciamenti polari maggiori. La massima velocità è di Giove, tuttavia Saturno è meno denso di Giove, quindi risulta più «deformabile» dalla rotazione. SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – I PIANETI SOLARI: TIPOLOGIE E CURIOSITA’ 23 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 PIANETA DENSITA’ g/cm3 Mercurio 5,43 Venere 5,204 Terra 5,515 Marte 3,94 Giove 1,33 Saturno 0,69 Urano 1,27 Nettuno 1,64 Saturno non solo è meno denso di tutti gli altri pianeti del Sistema Solare, ma ha un peso specifico inferiore a quello dell’acqua quindi questo pianeta con gli anelli riuscirebbe a galleggiare su un oceano abbastanza grande da accoglierlo! Un altro dato balza agli occhi: i pianeti rocciosi sono ovviamente più densi. Ma c’è molta differenza tra tre pianeti e Marte… SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – I PIANETI SOLARI: TIPOLOGIE E CURIOSITA’ 24 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 PIANETA VELOCITA’ DI FUGA (km/s) Mercurio 4,30 Venere 10,46 Terra 11,18 Marte 5,03 Giove 60,22 Saturno 32,26 Urano 22,50 Nettuno 23,90 Una velocità di fuga bassa significa che un corpo, per sfuggire all’attrazione gravitazionale del pianeta, fatica di meno. è totalmente privo di una atmosfera propriamente detta: soltanto a metà degli anni Ottanta è stata scorta una leggera presenza di atomi in numero di 105 per centimetro cubico, molto inferiore al vuoto che si crea nei laboratori. Il motivo è semplice: vicino al Sole, il vento stellare è molto forte mentre la velocità di fuga del pianeta è bassissima e la gravità non è riuscita a trattenere l’atmosfera. è più lontano, ma è poco denso e con velocità di fuga molto bassa. Anche in questo caso è stato facile perdere l’atmosfera, anche se non come Mercurio. Le cause? Assenza di un campo magnetico, bassa densità e impatti meteorici. La nostra atmosfera la conosciamo bene, mentre al di là di Marte i pianeti sono totalmente gassosi o quasi. SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – I PIANETI SOLARI: TIPOLOGIE E CURIOSITA’ 25 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 PIANETA TEMPERATURA SUPERFICIALE (°C) Mercurio da -170 a +350 Venere 480 Terra 22 Marte -23 Giove -150 Saturno -180 Urano -214 Nettuno -220 Venere ha una atmosfera di nuvole per uno spessore di 85 chilometri, mentre sulla Terra la maggior parte dei fenomeni atmosferici non supera i 10 chilometri di altezza. Il motivo? Un tempo il pianeta dovrebbe essere stato simile alla Terra attuale, ma la prossimità del Sole portò ad una temperatura sempre più alta che fece evaporare gli oceani per addensare il vapore tra le nubi del pianeta. Sempre più effetto-serra e temperature sempre maggiori. E infatti, nonostante la vicinanza, non è Mercurio il pianeta più caldo, ma Venere! Il motivo è dovuto al legame tra rotazione e rivoluzione. Vediamo un po’… SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – I PIANETI SOLARI: TIPOLOGIE E CURIOSITA’ 26 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 PIANETA DURATA DEL GIORNO IN GIORNI TERRESTRI DURATA DELL’ANNO IN TEMPO TERRESTRE Mercurio 58,16462 87,965 giorni Venere 243,0185 224,7 giorni Terra 0,997258 365,25 giorni Marte 1,025957 686,9 giorni Giove 0,413 538 11,86 anni Saturno 0,449375 29,46 anni Urano 0,71833 84,01 anni Nettuno 0,67125 164,79 anni sperimenta una risonanza di 3:2 con il periodo di rivoluzione, ruotando tre volte intorno al proprio asse mentre compie due rivoluzioni intorno al Sole. Ciò vuol dire che il pianeta alterna le facce al Sole ad ogni perielio. Un risultato è la presenza di due punti caldi sul pianeta, sull'equatore, uno a 0° e l'altro a 180° di longitudine, che giacciono proprio davanti al Sole nei punti di perielio. SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – I PIANETI SOLARI: TIPOLOGIE E CURIOSITA’ 27 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 Pianeta Inclinazione dell'asse Mercurio Venere Terra Marte Giove Saturno Urano Nettuno 0 177°, 3 23°, 27 25°, 19 3°, 13 26°, 73 97°, 55 28°, 48 In genere tutti i pianeti hanno una stessa inclinazione assiale. Le eccezioni sono Mercurio, che subisce molto l’influenza del Sole tanto da essere in risonanza, Venere e Urano. Venere è inclinato addirittura di quasi 180°, quindi ha un senso di rotazione inverso rispetto agli altri pianeti probabilmente dovuto a impatti. Stessi impatti per Urano, che inclinato di 90° sembra rotolare più che ruotare. SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – I PIANETI SOLARI: TIPOLOGIE E CURIOSITA’ 28 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 Pianeta Mercurio Venere Terra Marte Giove Saturno Urano Nettuno Inclinazione Eccentricità su eclittica 7° 0,2056 3°,4 0,0067 23°, 5 0,0167 1°,9 0,0935 1°,9 0,0489 2°,5 0,0565 0°,8 0,0457 1°,8 0,0113 SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – I PIANETI SOLARI: TIPOLOGIE E CURIOSITA’ 29 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 PIANETA NUMERO DI SATELLITI Mercurio 0 Venere 0 Terra 1 (e mezzo…) Marte 2 Giove 67 (?) Saturno 62 (?) Urano 27 (?) Nettuno 13 (?) Un dato che risalta subito è la presenza di un gran numero di satelliti per i pianeti più distanti e giganti del Sistema Solare. Noti i processi di formazione o di acquisizione dei satelliti nei sistemi planetari, si può dedurre che la maggior parte siano quindi stati acquisiti gravitazionalmente dai pianeti più grandi e quindi più «forti». I punti interrogativi indicano che si tratta di numeri molto provvisori visto che ancora oggi si continuano a scoprire nuovi satelliti. Per Saturno, addirittura, si potrebbe parlare di un numero indefinibile visto che ogni particella che forma gli anelli si pratica è suscettibile di essere chiamata satellite! A proposito di anelli planetari: soltanto Saturno ne è dotato? SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – I PIANETI SOLARI: TIPOLOGIE E CURIOSITA’ 30 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 A prima vista sembra proprio che soltanto Saturno abbia un sistema di anelli planetari. In realtà tutti i giganti del Sistema Solare sono dotati di anelli più o meno deboli. Anelli di Saturno, immortalati dalla sonda Cassini Anelli di Giove ripresi dalla sonda Galileo Anelli di Urano dalla Voyager 2 Anelli di Nettuno dalla Voyager 2 SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – I PIANETI SOLARI: TIPOLOGIE E CURIOSITA’ 31 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 DALLA LEGGE DI TITIUS-BODE AGLI ASTEROIDI CERERE E GLI ASTEROIDI DI PADRE PIAZZI LA FASCIA PRINCIPALE DEGLI ASTEROIDI CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 Sembra difficile ricordare le distanze dei pianeti dal Sole, eppure esiste un metodo molto efficace per trovarle. Si chiama Data una serie del tipo: 0, 3, 6, 12, 24, 48, 96 e aggiungiamo 4 a ciascun numero della serie, dividendo poi per 10. Otteniamo: (0+4)/10, (3+4)/10, (6+4)/10, (12+4)/10, ecc.. cioè: 0,4 - 0,7 - 1,0 - 1,6 - 2,8 - 5,2 - 10 - 19,6 - 38,8 Ora prendiamo le distanze dei pianeti dal Sole espresse in Unità Astronomiche e confrontiamole con questa serie. 0,39 (Me) - 0,72 (V) - 1 (T) - 1,52 (Ma) - 5,2 (G) - 9,54 (S) - 19,2 (U) - 30,1 (N) Come si può notare, sembra quasi la stessa serie se non fosse per quel 2,8 in mezzo che non corrisponde a nessun pianeta! All’epoca della Legge di Titius-Bode i pianeti si fermavano a Saturno. La legge fu presa un po’ come un caso fortuito, ma quando nel 1781 venne scoperto Urano proprio laddove la legge lo voleva, si pensò che anche alla casella 2,8 dovesse esserci per forza un pianeta finora sfuggito. SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – DA TITIUS-BODE AGLI ASTEROIDI 33 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 Era il 1801 quando padre Piazzi scovò il fatidico pianeta a 2,8 Unità Astronomiche di distanza dal Sole, tra Marte e Giove, proprio dove la Legge di Titius-Bode lo voleva! Si trattava di . Sembrava la consacrazione della Legge, ma la scoperta di Nettuno ben 8 UA prima di quanto previsto e poi di Plutone la fecero cadere di nuovo in disgrazia. Alla distanza di Cerere furono scoperti poi tantissimi altri corpi delle stesse dimensioni e caratteristiche di Cerere. Tutto questo insieme di corpi presenti tra 2,2 e 3,2 Unità Astronomiche di distanza dal Sole crea una “fascia” di oggetti celesti più o meno simili, catalogabili secondo determinati criteri che abbiamo visto la volta scorsa in tema di “asteroidi”. SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – DA TITIUS-BODE AGLI ASTEROIDI 34 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 La è la regione di spazio compresa tra Marte e Giove all'interno della quale esiste la più alta concentrazione di asteroidi in orbita intorno al Sole. Ad oggi esistono più di 200 mila asteroidi nella Fascia Principale e si ritiene che si tratti di corpi che non sono riusciti a fondersi in un pianeta unico a causa della “discussione gravitazionale” tra il Sole e Giove, presenti ai lati opposti. SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – DA TITIUS-BODE AGLI ASTEROIDI 35 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 Abbiamo visto che ci sono più di 200 mila oggetti in un’orbita tra Marte e Giove, il che potrebbe far pensare a scontri continui tra asteroidi. In realtà non è così, e se vivessimo su un asteroide probabilmente in tutta la nostra vita non riusciremmo a vederne passare altri nel nostro cielo, tanta è la distanza e le piccole dimensioni di questi corpi. Le eccezioni non mancano ovviamente, anche se sono rarissime. Quando si verificano, però, danno vita a fenomeni particolari come l’asteroide , famoso per avere una coda come le comete. In realtà si tratta dei detriti creatisi in seguito ad una collisione con un altro corpo della Fascia degli Asteroidi. E’ comunque una eccezione! SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – DA TITIUS-BODE AGLI ASTEROIDI 36 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 Come i vecchi dischi in vinile avevano dei solchi all’interno, nei quali scorreva la puntina del giradischi, così anche la Fascia degli Asteroidi presenta delle zona totalmente prive, o quasi, di corpi celesti. Questi buchi sono localizzati alle Unità Astronomiche 2.5, 2.82, 2.96, 3.28. Qualunque corpo celeste posto in queste orbite impiegherebbe per la sua rivoluzione un tempo pari, rispettivamente, ad 1/3, 2/5, 3/7 e 1/2 del tempo impiegato da Giove a compiere la propria rivoluzione. Sono fasce orbitali, quindi, in risonanza con la fascia orbitale di Giove e questo fattore ha fatto si che l'influenza gravitazionale del gigante gassoso abbia liberato le aree da tutti i corpi presenti. Le zone sono dette , dal nome dell'astronomo che le scoprì nel 1866. SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – DA TITIUS-BODE AGLI ASTEROIDI 37 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 Tra gli asteroidi, ce ne sono alcuni la cui orbita si presenta più vicina a quella della Terra. Sono chiamati NEO (Near Earth Objects) e sono ovviamente gli oggetti che vengono maggiormente controllati dalle divisioni speciali della NASA al fine di prevenire eventuali situazioni di pericolo. In realtà “Objects” indica sia asteroidi sia comete, quindi per parlare di asteroidi si dovrebbe usare il termine NEA. Gruppo Definizione NEC (comete) D < 1.3 UA P < 200 anni NEA (asteroidi) D < 1.3 UA Tra i NEO, ce ne sono alcuni che appartengono a categorie potenzialmente pericolose. Sono i cosiddetti PHA (Potentially Hazardous Asteroids), caratterizzati da un perigeo massimo di 0,05 UA e da una magnitudine assoluta pari a 22, che ipotizzando un albedo del 13% porta ad una dimensione minima di 150 metri. Attualmente si contano 1350 PHA. SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – DA TITIUS-BODE AGLI ASTEROIDI 38 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 La scala Torino usa valori da 1 a 10 per indicare la pericolosità di un NEO, in termini di probabilità di impatto e di energia sprigionata. Attualmente 2007 VK184 è classificato al valore 1, con una probabilità cumulativa d'impatto dello 0,034% . Storicamente Apophis raggiunse il livello 4, ma ora è sceso. SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – DA TITIUS-BODE AGLI ASTEROIDI 39 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 UN MONDO DI PLUTOIDI LE COMETE DI BREVE PERIODO: FASCIA DI EDGEWORTH-KUIPER LE COMETE DI LUNGO PERIODO: LA NUBE DI OORT CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 Un pianeta è tale se: Nonostante sia l’unico pianeta scoperto dagli americani, Plutone è stato declassato poiché non ha pulito la propria orbita, visto che interseca proprio quella di Nettuno. In realtà ne ha di cose che non coincidono con gli altri pianeti, a partire da un’orbita decisamente molto ellittica e molto inclinata rispetto all’eclittica. Comunque, per questi motivi, Plutone è stato declassato a… asteroide? No… SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – OLTRE NETTUNO 41 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 Gli asteroidi possono avere forme davvero bizzarre e possono essere molto piccoli, eppure ci sono dei corpi celesti che sembrano pianeti in miniatura, che hanno forma sferica e che orbitano intorno al Sole. Non possono essere paragonati agli asteroidi a forma di nocciolina delle dimensioni di 100 metri di diametro. I pianeti nani sono corpi celesti, orbitanti intorno ad una stella e caratterizzata da una massa sufficiente a conferir loro una forma sferoidale ma che, a differenza dei pianeti veri e propri, non sono stati in grado di ripulire la propria fascia orbitale da altri oggetti di dimensioni non trascurabili. I plutoidi, istituiti dalla UAI nel giugno 2008 e relativi al Sistema Solare, sono i pianeti nani la cui orbita è prevalentemente oltre l'orbita di Nettuno. I primi nanopianeti sono stati , aggiunti Sedna, Varuna, Quaoar e Orco. , , SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – OLTRE NETTUNO e . Poi si sono 42 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 La Fascia di Edgeworth-Kuiper è una regione del sistema solare oltre l'orbita di Nettuno ed interna alla Nube di Oort dove orbitano corpi del diametro fino a migliaia di chilometri, dei quali Plutone è il rappresentante più noto. L’idea di questa fascia risale agli anni Cinquanta, e le prime prove iniziarono nel 1992 con la scoperta di 1992QB1. Con forma presumibilmente schiacciata ed una estensione che va da 38 a 50 UA, la Fascia di Kuipercontiene un numero indefinito di corpi, compreso tra dieci milioni ed un miliardo. Si pensa che tra le 38 e le 50 UA siano presenti almeno 70mila oggetti con dimensioni maggiori ai 10 chilometri di diametro. Da qui dovrebbero aver vita le comete di breve periodo. SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – OLTRE NETTUNO 43 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 La Nube di Oort è una regione del sistema solare compresa tra le 40.000 e le 100.000 UA caratterizzata da una notevole concentrazione di comete. Molto più grande della Fascia di Kuiper, la Nube di Oort ha forma quasi circolare, a meno di stiramenti dovuti alla gravità della Via Lattea e si estende per circa 200.000 UA., contenendo centinaia di miliardi di nuclei di cometa. Il suo raggio sarebbe di un anno luce, con una massa totale simile a quella terrestre. Da qui dovrebbero aver vita le comete di lungo periodo o paraboliche. SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – OLTRE NETTUNO 44 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 UN SISTEMA STABILE? LA PRESENZA DI ACQUA NEL SISTEMA SOLARE LA PRESENZA DI VITA NEL SISTEMA SOLARE CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 Siamo proprio sicuri che il sistema solare sia stabile, dopo 5 miliardi di anni dalla nascita?? Basta vedere la storia recente di Giove per capire che da una quindicina di anni ha ricevuto parecchie visite violente: la cometa Shoemaker-Levy 9, le cicatrici di Wesley, l’ultimo impatto di settembre… SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – STABILITA’, ACQUA E VITA 46 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 Non è un caso che proprio Giove sia un grande attrattore di impatti, visto che con la sua massa riesce a catturare gravitazionalmente parecchi dei corpi che entrano nel sistema solare interno. SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – STABILITA’, ACQUA E VITA 47 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 Ciascun pianeta esercita una debole forza gravitazionale su tutti gli altri corpi celesti e, sebbene minima, nel tempo possono crearsi configurazioni o somme di piccoli effetti tali da provocare mutamenti drastici negli equilibri di un sistema. verificò delle ciclicità di allontanamento di Saturno e di avvicinamento di Giove e riuscì nei suoi calcoli a giungere a quel determinismo che lo rese famoso nel calcolo delle orbite planetarie., soprattutto dopo aver scoperto il rapporto di 5:2 nelle orbite di Giove e Saturno. Questa risonanza fa sì che le perturbazioni reciproche dei due pianeti possano sommarsi sull'arco di secoli. Due forze, sebbene piccole, se ripetute all'infinito possono iniziare ad avere effetti tangibili nel lungo periodo. SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – STABILITA’, ACQUA E VITA 48 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 Simulazioni numeriche portate avanti da Jacques Laskar mostrano come i giganti gassosi siano relativamente stabili, mentre a far da ago della bilancia ci pensa il più piccolo, MERCURIO. Proprio la precessione del suo punto di afelio potrebbe portare a situazioni in cui l’attrazione gravitazionale di Giove e Saturno riescono ad allungare una orbita già molto ellittica rispetto agli altri pianeti. Allontanandosi sempre più dal Sole nel punto di afelio, alcune simulazioni portano addirittura ad un incrocio con l’orbita di Venere, con tutte le conseguenze del caso. SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – STABILITA’, ACQUA E VITA 49 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 La Terra non è più l’unico posto del Sistema Solare nel quale è accertata la presenza di acqua, anche se aqua in superficie non è stata ancora trovata sugli altri corpi celesti. Il nostro pianeta invece ne è ricoperto per il 71%, sebbene rappresenti soltanto lo 0,3% della massa terrestre. Ci sono corpi celesti che in percentuale ne sono molto più ricchi di noi! Europa, satellite di Giove, e Titano, satellite di Saturno, ne sono chiari esempi con i loro oceani di acqua liquida posti sotto la crosta superficiale. SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – STABILITA’, ACQUA E VITA 50 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 La molecola d'acqua è molto presente nell'universo e si è accumulata nei nostri dintorni a partire dalla nebulosa solare che ha dato origine alla nostra stella ed ai nostri pianeti. La formazione dei pianeti è avvenuta tramite collisione di planetesimi, in grado di innalzare di molto la temperatura il che, unito alla vicinanza con il Sole, dovrebbe aver fatto evaporare l'acqua originaria. Come ci è tornata? Idea dominante era ricondurre la provenienza dell'acqua terrestre ad un impatto cometario. Una cometa, ghiacciata perché proveniente dalla parte al di là della linea della neve, impattando con la Terra l'avrebbe ricoperta di acqua. SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – STABILITA’, ACQUA E VITA 51 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 L’analisi di comete come la Halley, la Hyakutake e la Hale Bopp hanno mostrato la presenza di acqua in composizione chimica molto diversa dalla nostra nel rapporto tra idrogeno e deuterio. Al tempo stesso sono state scoperte le famose “comete della fascia principale”: asteroidi che presentano una chioma e una coda non derivante da impatti. Anche Cerere, del resto, sembra coperto da uno strato spesso di Ad oggi sembra che la composizione dell’acqua ghiaccio. degli asteroidi sia più simile a quella terrestre rispetto all’acqua proveniente dalle comete. La quantità è ovviamente minore, ma la composizione chimica sembra essere migliore! SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – STABILITA’, ACQUA E VITA 52 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 In alcuni crateri di Mercurio i raggi del Sole non arrivano mai, quindi è ipotizzabile, e immortalata da zone ad alta albedo, la presenza di acqua allo stato ghiacciato vista la temperatura al di sotto dei -180°C. Venere è troppo calda, mentre sulla Luna l’acqua è stata rivelata dalla missione LCROSS tre anni fa. Marte presenta calotte ghiacciate che non lasciano alcun dubbio. I giganti gassosi sembrano i posti meno convenienti per cercare l’acqua, tuttavia presentano una schiera di satelliti davvero molto interessanti da questo punto di vista, come accennato parlando di Titano e Europa. SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – STABILITA’, ACQUA E VITA 53 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 Encelado, satellite di Saturno, sarebbe l’"alimentatore" dell'anello E tramite le sue eruzioni di ghiaccio. L'anello più esterno di Urano dovrebbe essere composto anche dal ghiaccio fornito dal satellite Mab. Giapeto di Saturno e Tritone di Nettuno sembrano contenere grandi scorte superficiali di ghiaccio. Encelado non fa nulla per nascondere la propria riserva di acqua, che viene sparata via sottoforma di enormi geyser dalle regioni sudpolari SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – STABILITA’, ACQUA E VITA 54 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 Titano, la luna più grande di Saturno, possiede dei cicli del tutto simili al ciclo dell’acqua presente sulla Terra ma anziché acqua possiede idrocarburi, soprattutto metano. Pioggia di metano, laghi di metano come quello che riflette la luce solare in questa meravigliosa immagine scattata dalla sonda Cassini. Difficile ancora per noi ipotizzare una vita basata su silicio e metano anziché carbonio e acqua… ma… SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – STABILITA’, ACQUA E VITA 55 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 Sulla Terra sappiamo che nei pressi dei getti di aria calda che soffiano nei fondali marini (black smokers) esistono forme di vita molto semplici ed estremofili, simili a vermoni. Le stesse condizioni dovrebbero esistere sui fondali degli oceani nascosti di Encelado e di Europa. E allora come si fa a pensare che su questi corpi celesti non possa esserci vita, quando è invece più probabile che ci sia? Questo è tanto più vero dopo la scoperta di forme di vita semplici, sulla Terra, che si nutrono di sostanze ritenute da sempre velenose come l’arsenico. SERATA n° 11 – IL SISTEMA SOLARE – STABILITA’, ACQUA E VITA 56 CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE 2012 L’UNIVERSO IN UN’ORA