pdf (it, 26 KB, 22/05/09) - Università degli Studi di Verona

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Intervento Professor Roberto Giacobazzi
Preside della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
Ringrazio le autorità presenti, i colleghi, gli studenti e gli amici che hanno voluto partecipare a questo
evento tanto importante per la nostra università e per la Facoltà che presiedo. È un onore per tutti noi,
ricercatori e scienziati ma credo anche soprattutto per gli studenti, poter accogliere Federico Faggin
come nostro laureato honoris causa in Informatica. Egli rappresenta una figura ideale di scienziato ed
inventore, che io vedo come una delle espressioni più alte del genio italiano, capace di progettare e
costruire grandi innovazioni con fantasia ma sempre partendo da una solida base tecnico- scientifica.
Nato il 1 dicembre del 1941 a Vicenza, Federico Faggin lavora in Olivetti Research & Development
nei primi anni '60 e si laurea in fisica a Padova nel 1965. Sono gli anni del boom economico ma anche
delle prime grandi occasioni mancate per una Italia che negli anni non ha saputo sfruttare le sue
intelligenze migliori. Molti di voi sapranno dell'intervento di Vittorio Valletta, presidente di FIAT
appena entrata nel capitale di Olivetti dopo la scomparsa di Adriano
Olivetti: "La società di Ivrea è strutturalmente solida e potrà superare senza grosse difficoltà il
momento critico. Sul suo futuro pende però una minaccia, un neo da estirpare: l'essersi inserita nel
settore elettronico, per il quale occorrono investimenti che nessuna azienda italiana puo' affrontare." Di
li a poco lo scorporo del ramo elettronica di Olivetti! Erano gli anni del primo computer di tipo
"personal" il Programma 101 di Olivetti, che con un costo di appena 3.200 USD riusciva a competere
con un PDP-8, il primo minicomputer commerciale del costo di allora di 25.000 USD. Una grande
occasione mancata per il sistema Italia!
Dopo la laurea Federico Faggin entra per un breve periodo in CERES s.p.a., azienda elettronica
milanese, e immediatamente dopo in SGS- Fairchild, ora STMicroelectronics, azienda leader nel
campo della microelettronica. Sviluppa la prima tecnologia per la fabbricazione di circuiti integrati
MOS (Metal Oxide Semiconductor), pubblicando negli atti di convegni nazionali i suoi primi risultati.
Dal 1968 si trasferisce presso la sede di Fairchild a Palo Alto, California, decidendo poi di stabilirsi
definitivamente negli Stati Uniti. È il luogo che ha visto nei successivi anni '70 e '80 lo sviluppo di
quella che è stata la più grande innovazione scientifica, tecnologica ed economica del dopoguerra:
l'informatica e l'ICT! La tecnologia sviluppata da Federico Faggin in questi anni è stata di
fondamentale importanza per lo sviluppo dell'informatica per come la conosciamo noi oggi. Le sue
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scoperte ed invenzioni permettono la realizzazione del primo circuito integrato commerciale in grado di
eseguire operazione complesse basato sulla Silicon Gate Technology, il Fairchild 3708. La tecnologia a
Gate di Silicio ha reso possibile lo sviluppo di circuiti integrati a larga e larghissima scala di
integrazione con oltre 100 milioni di componenti in un chip di pochi mm2. Queste tecnologie sono alla
base dello sviluppo di microprocessori affidabili, ad alta velocità e basso costo. Dal 1970 Federico
Faggin entra come project leader in Intel. In quegli anni sviluppa i processori a 4-bit 4004, vere e
proprie CPU (Central Processing Units) ed i processori a 8-bit 8008, architetture che sono alla base dei
processori che hanno dato l'avvio all'era del Personal Computer a partire dall'Altair 8800 fino ai più
moderni multicore di oggi. Sempre negli stessi anni sviluppa la prima RAM (Random Access Memory)
ad alta velocità mediante circuito integrato.
Federico Faggin fonda Zilog nel 1974, la prima company dedicata esclusivamente allo sviluppo di
microprocessori. Il processore Z80 diventa rapidamente il processore più popolare con una produzione
che oggi vanta più di 2 miliardi di pezzi e che è alla base dello sviluppo dei primi microcomputers
(Sinclair) e dei primi videgiochi portatili (game boy di Nintendo). Dopo questi importantissimi risultati
sia scientifici che tecnologici che industriali, egli fonda Synaptics, dedicata allo sviluppo di tecnologie
per l'interazione uomo-macchina, con più di 100 patents, tra cui il TouchPad, largamente utilizzato con
oltre 300 milioni di unità vendute sui notebooks come alternativa compatta al mouse, il TouchScreen
utilizzato megli smart phones. Dal
2003 è presidente e CEO di Foveon, spin-off di Synaptics dedicata allo sviluppo di sensori CMOS per
immagini. Tra i mumerosi riconoscimenti attribuiti a Federico Faggin ricordo: il premio Marconi
Fellowship Award (1988); la medaglia d'oro per la Scienza e la Tecnologia della Presidenza del
Consiglio Italiana (1988); il Kyoto Prize (1997); il Wallace McDowell Award della IEEE Computer
Society per lo sviluppo della tecnologia Silicon Gate e per la realizzazione del primo microprocessore
commerciale (1994); l’inclusione nella National Inventors Hall of Fame (1996).
Scienziato, ricercatore, inventore, imprenditore, la personalità di Federico Faggin rappresenta per la
Facoltà di Scienze MM.FF.NN. un punto di riferimento. Solide basi scientifiche accompagnate da un
continuo contatto, anche fisico, con la realtà e con i problemi concreti da affrontare e da risolvere.
Queste sono le caratteristiche ideali dello scienziato che vede nella sperimentazione la ragione stessa
del suo lavoro.
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In questa prospettiva, la Facoltà di scienze MM.FF.NN di Verona ha saputo trasformare la sua offerta
formativa, nata più di 15 anni fa nei settori delle biotecnologie e dell'informatica, secondo un modello
nuovo, unico ad oggi in Italia fondato sulla coesistenza di discipline scientifiche di base ed applicate.
Era l'A.A. 1992-93 quando furono avviati i primi corsi di Laurea in Biotecnologie Agro-Industriali e
Informatica. Oggi la Facoltà vanta più di 90 docenti nei settori dell'informatica e delle biotecnologie,
più di 100 studenti di dottorato, 80 giovani ricercatori, 1400 studenti undergraduate e 4 spin-offs
industriali ed è, per organico, la IV Facoltà dell'Ateneo scaligero. Questa crescita ha stimolato lo
sviluppo di percorsi formativi via via più evoluti, fino all’assetto attuale caratterizzato da percorsi
triennali dedicati alla formazione di base, strettamente collegati con la sperimentazione ma soprattutto
orientati a definire le basi matematiche, fisiche, chimiche e biologiche di riferimento, seguiti da
percorsi magistrali dedicati alle applicazioni maggiormente innovative. Nel campo dell'informatica
questo modello si è tradotto in un percorso ibrido unico in Italia: un triennio di scienze dedicato ai
fondamenti scientifici delle discipline seguito da una magistrale di ingegneria e scienze informatiche
che si propone di affrontare le maggiori sfide dell'ICT: l’ingegneria del SW e la sicurezza dei sistemi, il
visual computing ed i sistemi embedded, con l'obiettivo di insegnare ad immaginare e realizzare
soluzioni concrete e progettuali sia nell'ambito della ricerca che in campo industriale. Tra i corsi di
studio maggiormente innovativi c'e' quello in Bioinformatica, già al terzo anno dalla sua creazione,
punto di congiunzione e nuovo terreno di sviluppo delle competenze legate alle scienze e ingegneria
dell'informazione ed alle biotecnologie, confermando la vocazione ed il dinamismo della Facoltà di
scienze nei settori tecnologici di frontiera.
Assume per noi quindi un grande significato il conferimento della Laurea Honoris Causa proprio a
Federico Faggin. La sua presenza qui oggi è per noi stimolo per continuare a migliorare, per riuscire a
dare ai nostri studenti una valida opportunità di crescita qui in Italia, per dimostrare che si può
sviluppare innovazione anche qui.
L'Università di Verona ha saputo fare la sua parte dedicando importanti risorse finanziarie ed umane
affinché le sue strutture di ricerca possano competere quotidianamente ai massimi livelli internazionali.
Senza una ricerca di buon livello l'università non può essere altro che una scuola. Ma senza risorse non
si può fare ricerca.
L’Università non deve essere lasciata sola in questa impresa. È necessario l'impegno congiunto di tutti
coloro che capiscono che sul progresso della ricerca si basa il grado di civiltà del paese.
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Federico Faggin si è laureato in Italia ma ha potuto sviluppare gran parte delle sue idee solo all'estero.
È necessario che l'università diventi il terreno di crescita per nuova imprenditoria, condizione
imprescindibile per capitalizzare le ingenti risorse spese per la formazione dei nostri giovani. Non sarà
la vecchia impresa a farci uscire dalla crisi ma l'impresa che ancora non c'e', creata dai nostri giovani
più brillanti! La crisi economica di oggi deve essere stimolo per ripensare l'università, dandole un ruolo
centrale nella politica economica del paese e facendo di essa il volano necessario per creare oggi in
Italia e qui a Verona l'impresa del futuro. Solo confrontandoci con problemi difficili possiamo
contribuire ad un progresso che ponga al centro l'uomo, progresso che vede la scienza e le sue scoperte
come elemento irrinunciabile e fondamentale. È questa sensibilità che vogliamo trasmettere
quotidianamente ai nostri studenti, avvicinandoli alle sfide che la scienza e la tecnologia ci propongono
attraverso una preparazione dura ed impegnativa ma al tempo stesso appagante ed affascinante,
fornendo loro tutti gli strumenti necessari per affrontare da protagonisti l'evoluzione del sapere. Noi in
tutto questo ci crediamo ancora!
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