Maggini Simonetta

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Titolo: Si fa e/o si ascolta musica in casa tua? Se sì, fanne oggetto di
racconto...
Il blues suonato alla chitarra da mio fratello nella camera accanto si
sovrappone alle note di “Help!”che escono dallo stereo di mia sorella;a
ciò si aggiunge in sottofondo la voce grave di mio padre che canta
qualche canzone di Lolli, o forse di Guccini: questi sono dei suoni abituali
e piacevoli in casa mia.Mi piace questo groviglio di musica.Durante la
giornata sono circondata da suoni,spesso fastidiosi.La musica invece è
sempre piacevole da ascoltare,tranne quella della discoteca di fronte a
casa mia,ma non penso che quella possa essere considerata “musica”.Se
quando sto facendo i compiti giunge alle mie orecchie della musica
difficilmente ne sono irritata;mi distrae dallo studio,ma è un bel modo di
essere distratti! I concerti casalinghi non sono così male, e se nel bel
mezzo di un problema di matematica sento le strofe di una bella canzone,
vale la pena di posare la penna, tendere l’ orecchio e godersi la musica.
C’è qualcosa che rende la musica diversa dagli altri suoni;essa,attraverso
armonie e ritmi, esprime dei sentimenti. Infatti i vari generi di musica
(pop, rap, dance, classica ,world, folk, punk,…) si adattano ogni giorno al
mio umore: se sono triste preferisco una canzone“tranquilla”, se invece
sono euforica preferisco una canzone un po’ “agitata”.A casa mia tutta la
mia famiglia fa o ascolta musica: mia sorella e mio fratello,infatti,oltre ad
ascoltare musica, suonano la chitarra.I loro generi preferito sono
differenti: a mio fratello piace molto la musica rock,punk,folk e
reggae,mentre mia sorella ama i generi pop,rock e rap.E’ stato sentendo i
brani che ascoltano loro che anche io mi sono creata un gusto musicale: i
miei generi di musica preferiti sono:pop,rap,punk e rock.Le canzoni che
ascoltano i miei genitori,invece,non mi piacciono:sono noiose e troppo
lente.Io e i miei fratelli amiamo ascoltare la musica anche durante i nostri
viaggi:durante il tragitto,che a volte è lungo e noioso,ci rallegriamo
sempre con un po’ di musica proveniente dai nostri “ipod”.Un fatto
curioso è che a volte la musica “pura”, senza parole, fa provare emozioni
più forti rispetto a delle canzoni con le parole. Me ne accorgo, per
esempio, quando vado a casa di mia nonna e mio zio si siede di fronte al
bel piano che c’ è in salotto e inizia a suonare brani di musica classica. E’
ancora più curioso pensare che della musica, composta tanto tempo fa,
riesca ancora ad emozionare: per esempio l’ inno italiano è stato
composto nell’ 800 eppure ogni volta riesce ad emozionare molti
italiani.Secondo me le musiche che ci piacciono sono lo specchio della
nostra personalità: ascoltare musica è un altro modo per conoscerci
meglio. Proprio per queste sue qualità particolari il linguaggio della
musica è stato ed è tuttora utilizzato come veicolo per parlare di amore,
di rabbia, di ideologie politiche, perfino di religione. Mia nonna mi ripete
spesso:” Chi canta prega due volte”. In effetti penso che sia bello, anche
per chi non crede, pensare di pregare ed avvicinarsi al proprio Dio
attraverso la musica. Le cose dette con la musica,hanno un impatto
diverso. E gli strumenti musicali, a volte, hanno quasi la potenza di un
arma da fuoco.Questa idea mi è venuta pensando ad una canzone che
sento spesso, perché ultimamente mio padre sta riscoprendo gli “Area”,
un gruppo che ascoltava quando era ragazzo: una delle loro canzoni ad un
certo punto dice:”Il mio mitra è un contrabbasso che vi spara sulla faccia
quel che penso della vita…”. Insomma, la musica è l’ arte di suoni
combinati secondo determinati principi che ha la potenza della “ bomba
atomica” ma che invece di essere pericoloso o fatale è piacevole e non
muore mai.
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