Titolo: Si fa e/o si ascolta musica in casa tua? Se sì, fanne oggetto di racconto... Il blues suonato alla chitarra da mio fratello nella camera accanto si sovrappone alle note di “Help!”che escono dallo stereo di mia sorella;a ciò si aggiunge in sottofondo la voce grave di mio padre che canta qualche canzone di Lolli, o forse di Guccini: questi sono dei suoni abituali e piacevoli in casa mia.Mi piace questo groviglio di musica.Durante la giornata sono circondata da suoni,spesso fastidiosi.La musica invece è sempre piacevole da ascoltare,tranne quella della discoteca di fronte a casa mia,ma non penso che quella possa essere considerata “musica”.Se quando sto facendo i compiti giunge alle mie orecchie della musica difficilmente ne sono irritata;mi distrae dallo studio,ma è un bel modo di essere distratti! I concerti casalinghi non sono così male, e se nel bel mezzo di un problema di matematica sento le strofe di una bella canzone, vale la pena di posare la penna, tendere l’ orecchio e godersi la musica. C’è qualcosa che rende la musica diversa dagli altri suoni;essa,attraverso armonie e ritmi, esprime dei sentimenti. Infatti i vari generi di musica (pop, rap, dance, classica ,world, folk, punk,…) si adattano ogni giorno al mio umore: se sono triste preferisco una canzone“tranquilla”, se invece sono euforica preferisco una canzone un po’ “agitata”.A casa mia tutta la mia famiglia fa o ascolta musica: mia sorella e mio fratello,infatti,oltre ad ascoltare musica, suonano la chitarra.I loro generi preferito sono differenti: a mio fratello piace molto la musica rock,punk,folk e reggae,mentre mia sorella ama i generi pop,rock e rap.E’ stato sentendo i brani che ascoltano loro che anche io mi sono creata un gusto musicale: i miei generi di musica preferiti sono:pop,rap,punk e rock.Le canzoni che ascoltano i miei genitori,invece,non mi piacciono:sono noiose e troppo lente.Io e i miei fratelli amiamo ascoltare la musica anche durante i nostri viaggi:durante il tragitto,che a volte è lungo e noioso,ci rallegriamo sempre con un po’ di musica proveniente dai nostri “ipod”.Un fatto curioso è che a volte la musica “pura”, senza parole, fa provare emozioni più forti rispetto a delle canzoni con le parole. Me ne accorgo, per esempio, quando vado a casa di mia nonna e mio zio si siede di fronte al bel piano che c’ è in salotto e inizia a suonare brani di musica classica. E’ ancora più curioso pensare che della musica, composta tanto tempo fa, riesca ancora ad emozionare: per esempio l’ inno italiano è stato composto nell’ 800 eppure ogni volta riesce ad emozionare molti italiani.Secondo me le musiche che ci piacciono sono lo specchio della nostra personalità: ascoltare musica è un altro modo per conoscerci meglio. Proprio per queste sue qualità particolari il linguaggio della musica è stato ed è tuttora utilizzato come veicolo per parlare di amore, di rabbia, di ideologie politiche, perfino di religione. Mia nonna mi ripete spesso:” Chi canta prega due volte”. In effetti penso che sia bello, anche per chi non crede, pensare di pregare ed avvicinarsi al proprio Dio attraverso la musica. Le cose dette con la musica,hanno un impatto diverso. E gli strumenti musicali, a volte, hanno quasi la potenza di un arma da fuoco.Questa idea mi è venuta pensando ad una canzone che sento spesso, perché ultimamente mio padre sta riscoprendo gli “Area”, un gruppo che ascoltava quando era ragazzo: una delle loro canzoni ad un certo punto dice:”Il mio mitra è un contrabbasso che vi spara sulla faccia quel che penso della vita…”. Insomma, la musica è l’ arte di suoni combinati secondo determinati principi che ha la potenza della “ bomba atomica” ma che invece di essere pericoloso o fatale è piacevole e non muore mai.