DENOMINAZIONE ASPIRINA 03 compresse CATEGORIA Analgesici. FARMACOLOGICA PRINCIPI Aacido acetilsalicilico ECCIPIENTI Amido di 325 mais mg, magnesio 54 mg idrossido e 100 mg, alluminio croscarmellose g licinato sodica ATTIVI 50 mg. 11 mg. INDICAZIONI Trattamento sintomatico di mal di testa, nevralgie, mal di denti, dolo ri mestruali, dolori reumatici e muscolari. Terapia sintomatica degli stati febbrili e delle sindromi influenzali e da raffreddamento. CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR Ipersensibilita' al principio attivo (acido acetilsalicilico), ad altr i analgesici (antidolorifici) / antipiretici (antifebbrili) / farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) o ad uno qualsiasi degli eccipien ti. Malattia ulcerosa gastroduodenale. Gravi difetti della coagulazion e. Insufficienza renale, cardiaca o epatica gravi. Deficit della gluco sio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD/favismo). Contemporaneo trattamento c on metotrexato (a dosi di 15 mg/settimana o piu') o con warfarin. Stor ia di asma indotta dalla somministrazione di salicilati o sostanze sim ilare, in particolare farmaci antinfiammatori non steroidei. Ultimo tr imestre di gravidanza e allattamento. Bambini e ragazzi di eta' inferi ore a 16 anni. POSOLOGIA 1-2 compresse 2-3 volte al giorno. L'uso del prodotto e' riservato ai soli pazienti adulti. Utilizzare sempre il dosaggio minimo efficace ed aumentarlo solo se non e' sufficiente ad alleviare i sintomi (dolore e febbre). Non superare le dosi consigliate: in particolare i pazienti anziani dovrebbero attenersi ai dosaggi minimi sopraindicati. Usare i l medicinale per il periodo piu' breve possibile. Non assumere il prod otto per piu' di 35 giorni. Assumere il medicinale preferibilmente do po i pasti principali o, comunque, a stomaco pieno. CONSERVAZIONE Conservare a temperatura non superiore a 30 gradi C . AVVERTENZE L'acido acetilsalicilico e gli altri FANS possono causare reazioni di ipersensibilita' (compresi attacchi d'asma, rinite, angioedema o ortic aria). Il rischio e' maggiore nei soggetti che gia' in passato hanno p resentato una reazione di ipersensibilita' dopo l'uso di questo tipo d i farmaci e nei soggetti che presentano reazioni allergiche ad altre s ostanze (es reazioni cutanee, prurito, orticaria). Nei soggetti con as ma e/o rinite (con o senza poliposi nasale) e/o orticaria le reazioni possono essere piu' frequenti e gravi. In rari casi le reazioni posson o essere molto gravi e potenzialmente fatali. Nei casi seguenti la som ministrazione del farmaco richiede la prescrizione del medico dopo acc urata valutazione del rapporto rischio/beneficio: soggetti a maggior r ischio di reazioni di ipersensibilita' ; soggetti a maggiore rischio d i lesioni gastrointestinali. L'acido acetilsalicilico e gli altri FANS possono causare gravi effetti indesiderati a livello gastrointestinal e (sanguinamento, ulcera, perforazione). Per tale motivo questi farmac i non devono essere usati dai soggetti affetti da ulcera peptica. E' p rudente che ne evitino l'uso anche coloro che hanno sofferto di ulcera peptica in passato. Il rischio di lesioni gastrointestinali e' un eff etto dose correlato, in quanto la gastrolesivita' e' maggiore in sogge tti che fanno un uso di dosi piu' elevate di acido acetilsalicilico. A nche i soggetti con abitudine all'assunzione di forti quantita' di alc ool sono maggiormente esposti al rischio di lesioni gastrointestinali (sanguinamenti in particolare). Nei soggetti affetti da difetti della coagulazione o in trattamento con anticoagulanti l'acido acetilsalicil ico e gli altri FANS possono causare una grave riduzione delle capacit a' emostatiche esponendo a rischio di emorragia. L'acido acetilsalicil ico e gli altri FANS possono essere causa di una riduzione critica del la funzione renale e di ritenzione idrica; il rischio e' maggiore nei soggetti in trattamento con diuretici. Cio' puo' essere particolarment e pericoloso per i vecchi e per i soggetti con compromissione della fu nzione renale o cardiaca o epatica. L'acido acetilsalicilico e gli alt ri FANS possono causare un aggravamento dell'asma. Il rischio di effet ti indesiderati gravi e' maggiore nei soggetti in eta' geriatrica (spe cialmente al di sopra dei 75 anni). Non deve essere utilizzato nei bam bini e nei ragazzi di eta' inferiore ai 16 anni. L'acido acetilsalicil ico puo' interferire con l'eliminazione dell'acido urico: alte dosi ha nno un effetto uricosurico mentre dosi (molto) basse possono ridurne l 'escrezione. Occorre inoltre considerare che l'acido acetilsalicilico e gli altri FANS possono mascherare i sintomi della gotta ritardandone la diagnosi. E' anche possibile un effetto antagonista con i farmaci uricosurici. L'uso di acido acetilsalicilico in associazione ad alcuni farmaci puo' aumentare il rischio di effetti indesiderati gravi. Non usare l'acido acetilsalicilico insieme ad un altro FANS o, comunque, n on usare piu' di un FANS per volta. L'uso di acido acetilsalicilico co me di qualsiasi farmaco inibitore della sintesi delle prostaglandine e della cicloossigenasi potrebbe interferire con la fertilita'; di cio' devono essere informati i soggetti di sesso femminile ed in particola re le donne che hanno problemi di fertilita' o che sono sottoposte ad indagini sulla fertilita'. Questo medicinale contiene sodio: puo' non essere adatto per i soggetti che devono seguire una dieta a basso cont enuto di sodio. Se si deve essere sottoposti ad un intervento chirurgi co (anche di piccola entita', ad esempio l'estrazione di un dente) e n ei giorni precedenti si e' fatto uso di acido acetilsalicilico o di un altro FANS occorre informarne il chirurgo per i possibili effetti sul la coagulazione. Dato che l'acido acetilsalicilico puo' essere causa d i sanguinamento gastrointestinale occorre tenerne conto nel caso fosse necessario eseguire una ricerca del sangue occulto. Prima di somminis trare un qualsiasi medicinale devono essere adottate tutte le precauzi oni utili a prevenire reazioni indesiderate; particolarmente important e e' l'esclusione di precedenti reazioni di ipersensibilita' a questo o ad altri medicinali e l'esclusione delle altre controindicazioni o d elle condizioni che possono esporre a rischio di effetti indesiderati potenzialmente gravi sopra riportate. L'assunzione del prodotto deve a vvenire a stomaco pieno. INTERAZIONI >>Associazioni controindicate (evitare l'uso concomitante). Metotrexat o (dosi maggiori o uguali a 15 mg/settimana): aumento dei livelli plas matici e della tossicita' del metotrexato; il rischio di effetti tossi ci e' maggiore se la funzione renale e' compromessa. Warfarin: grave a umento del rischio di emorragia per potenziamento dell'effetto anticoa gulante. >>Associazioni non raccomandate (l'uso concomitante dei due f armaci richiede la prescrizione del medico dopo accurata valutazione d el rapporto rischio/beneficio) Antiaggreganti piastrinici: aumento del rischio di emorragia per somma dell'effetto antiaggregante. Trombolit ici o anticoagulanti orali o parenterali: aumento del rischio di emorr agia per potenziamento dell'effetto farmacologico. FANS (uso topico es cluso): aumento del rischio di effetti indesiderati gravi. Metotrexato (dosi inferiori a 15mg/settimana): l'aumento del rischio di effetti t ossici (vedi sopra) deve essere considerato anche per il trattamento c on Metotrexato a bassi dosaggi. >>Associazioni che richiedono precauzi oni particolari o un aggiustamento del dosaggio (l'uso concomitante de i due farmaci richiede la prescrizione del medico dopo accurata valuta zione del rapporto rischio/beneficio) ACE-inibitori: riduzione dell'ef fetto ipotensivo; aumento del rischio di compromissione della funzione renale. Acido Valproico: aumento dell'effetto dell'acido valproico (r ischio di tossicita'). Antiacidi: gli antiacidi assunti contemporaneam ente ad altri farmaci possono ridurne l'assorbimento; l'escrezione di acido acetilsalicilico aumenta nelle urine alcalinizzate. Antidiabetic i (es: insulina e ipoglicemizzanti orali) : aumento dell'effetto ipogl icemizzante; l'uso dell'acido acetilsalicilico nei soggetti in trattam ento con antidiabetici deve tener conto del rischio di indurre ipoglic emia. Digossina: aumento della concentrazione plasmatica di digossina per diminuzione dell'eliminazione renale. Diuretici: aumento del risch io di nefrotossicita' dell'acido acetilsalicilico e degli altri FANS; riduzione dell'effetto dei diuretici. Acetazolamide: ridotta eliminazi one di acetazolamide (rischio di tossicita'). Fenitoina: aumento dell' effetto della fenitoina. Corticosteroidi (esclusi uso topico e terapia sostitutiva nella insufficienza corticosurrenale): aumento del rischi o di lesioni gastrointestinali; riduzione dei livelli plasmatici di sa licilato. Metoclopramide: aumento dell'effetto dell'acido acetilsalici lico per incremento della velocita' di assorbimento. Uricosurici (es: probenecid): diminuzione dell'effetto uricosurico. Zafirlukast: aument o della concentrazione plasmatica di zafirlukast. Alcool : la somma de gli effetti dell'alcool e dell'acido acetilsalicilico provoca aumento del danno della mucosa gastrointestinale e prolungamento del tempo di sanguinamento. E'comunque opportuno non somministrare altri farmaci pe r via orale entro 1-2 ore dall'impiego del prodotto. EFFETTI INDESIDERATI La maggior parte degli effetti indesiderati sono dipendenti sia dalla dose che dalla durata del trattamento. Disordini del sangue e del sist ema linfatico: prolungamento del tempo di sanguinamento, anemia da san guinamento gastrointestinale; riduzione delle piastrine (trombocitopen ia) in casi estremamente rari. Disordini del sistema nervoso: cefalea, vertigini. Raramente: sindrome di Reye. La Sdr si manifesta inizialm ente con il vomito (persistente o ricorrente) e con altri segni di sof ferenza encefalica di diversa entita': da svogliatezza, sonnolenza o a lterazioni della personalita' (irritabilita' o aggressivita') a disori entamento, confusione o delirio fino a convulsioni o perdita di coscie nza. E' da tener presente la variabilita' del quadro clinico: anche il vomito puo' mancare o essere sostituito dalla diarrea. Se questi sint omi insorgono nei giorni immediatamente successivi ad un episodio infl uenzale (o simil-influenzale o di varicella o ad un'altra infezione vi rale) durante il quale e' stato somministrato acido acetilsalicilico o altri medicinali contenenti salicilati l'attenzione del medico deve i mmediatamente essere rivolta alla possibilita' di una SdR. Da rarament e a molto raramente: emorragia cerebrale, specialmente in pazienti con ipertensione non controllata e/o in terapia con anticoagulanti che, i n casi isolati, puo' risultare potenzialmente letale. Disordini uditiv i e vestibolari: tinnito (ronzio/fruscio/tintinnio/fischio auricolare) . Disordini respiratori, toracici e mediastinici: asma, rinite. Disord ini gastrointestinali: sanguinamento gastrointestinale (occulto), dist urbi gastrici, pirosi, dolore epigastrico, dolore addominale, vomito, diarrea, nausea, gengivorragia. Raramente: erosione e/o ulcerazione e/ o perforazione e/o emorragia gastrointestinale, ematemesi, melena (emi ssione di feci nere, picee), esofagite. Disordini epatobiliari. Rarame nte: epatotossicita' (lesione epatocellulare generalmente lieve e asin tomatica) che si manifesta con un aumento delle transaminasi. Disordin i cutanei e sottocutanei: angioedema e/o orticaria e/o eritema (associ ate a reazioni di ipersensibilita'). Disordini renali ed urinari: alte razione della funzione renale (in presenza di condizioni di alterata e modinamica renale), sanguinamenti urogenitali. Disordini generali e al terazioni del sito di somministrazione: reazioni di ipersensibilita': asma, angioedema, orticaria, nausea, vomito, dolore addominale crampif orme, diarrea, eritema, rinite (rinorrea profusa), epistassi, congiunt ivite. Raramente: anafilassi. GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO L'inibizione della sintesi di prostaglandine puo' interessare negativa mente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malfor mazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della si ntesi delle prostaglandine, nelle prime fasi della gravidanza. Il risc hio assoluto di malformazioni cardiache era aumentato da meno dell'1% fino a circa l'1,5%. E' stato stimato che il rischio aumenta con la do se e la durata della terapia. Durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, l'acido acetilsalicilico non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari. Se l'acido acetilsalicilico e' usa to da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e il sec ondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devo no essere mantenute le piu' basse possibili. Durante il terzo trimestr e di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine p ossono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura pre matura del dotto arterioso e ipertensione polmonare) e disfunzione ren ale, che puo' progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: possibile prolu ngamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che puo ' occorrere anche a dosi molto basse ed inibizione delle contrazioni u terine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Conseguent emente, l'acido acetilsalicilico alle dosi > 100 mg/die e' controindic ato durante il terzo trimestre di gravidanza. E' controindicata durant e l'allattamento. Varicella. Malattia infettiva causata dal virus Varicella zoster, dalla famiglia degli Herpes. Il contagio avviene mediante le goccioline di saliva disperse nell'aria e il contatto con le eruzioni cutanee. L'incubazione dura 14 giorni, dopo i quali insorgono sul tronco poche maculo-papule molto pruriginose; dopo poche ore o giorni compaiono su tutto il corpo altre maculo-papule, che si trasformano in pustole, si rompono e danno origine a una crosta. Dopo alcuni giorni insorgono altre gettate di pustole, diffuse anche alle mucose. Le pustole, se non grattate, non lasciano cicatrice: la cicatrice è dovuta alla superinfezione con stafilococchi e streptococchi a causa del grattamento. La malattia è contagiosa fino a quando sono presenti vescicole o croste; ha esito favorevole e si risolve in 8-10 giorni, tranne negli immunodepressi, nei quali la diffusione è massima e frequente l'interessamento del sistema nervoso. Le complicazioni sono rare: encefalomielite, nefrite emorragica, artrite, polmonite, miocardite, otite media, laringite (pseudocroup); talora nevrassite demielinizzante con disturbi di tipo atassico. È obbligatoria la denuncia della malattia alle autorità competenti. La profilassi prevede un periodo di contumacia di due settimane e, a causa dell'elevata contagiosità e del lungo periodo di incubazione della malattia, risulta essere difficile la prevenzione dell'esposizione. La vaccinazione si attua con virus vivente attenuato. La somministrazione di immunoglobuline è possibile, ma poco efficace, solo nei primi giorni di incubazione. La terapia di supporto (antipiretici) e locale, con talco mentolato, è sintomatica e mira a togliere la sensazione di prurito e quindi il riflesso di grattamento. È comunque utile far indossare ai bambini guanti di cotone per evitare l'impetiginizzazione delle croste e le conseguenti, caratteristiche cicatrici depresse e piatte. In caso di nevrassite è indispensabile la somministrazione di cortisonici a dosi elevate. DeAgostini