Egitto
Nome ufficiale: Repubblica araba d’Egitto
Lingua ufficiale: arabo, francese ed
inglese le più diffuse
Capitale: Il Cairo
Superficie: 1.001.449 km²
Popolazione: 77.505.756 ab.
Valuta: Lira egiziana
Fuso orario: GMT +2
(rosso, bianco, nero)
DATI GENERALI
La Repubblica Araba d'Egitto (arabo
arabo: ‫العربيّة مص
ر جمھوريّة‬, Jumhūriyya Misr al-ʿArabiyya ascolta,
dove con ‫مصر‬, Miṣr, si intende l'Egitto) è uno Stato del Nord Africa. Include la Penisola del
Sinai,, il che rende l'Egitto un paese che fa parte anche
an
dell'Asia.. La principale parte abitata
del paese si estende ai lati del fiume Nilo.. Vaste aree dell'Egitto sono coperte dalle sabbie
del Sahara e sono disabitate. L'Egitto confina ad ovest con la Libia, a sud con il Sudan,
Sudan ad est
con il mar Rosso e la Palestina e a nord con il mar Mediterraneo.
Ambiente:L’Egitto sii estende su una superficie di circa un milione di kmq. Il territorio è
prevalentemente desertico, tranne che nella
nella zona costiera e nel delta del Nilo. La vegetazione
altrove è scarsa, salvo nelle oasi dove ci sono le tipiche palme da dattero. Anche la fauna a
causa delle condizioni di desertificazione ha subito delle riduzioni nel corso dei secoli,
ritirandosi verso
so la zona più fertile dell’Alto Nilo. L’Egitto ha pochissimi fiumi. Il Nilo è il più
importante dell’Egitto, è uno dei fiumi più lunghi del mondo. Esso nasce dai Grandi Laghi
africani, nella zona centrale del continente, e nel suo ultimo tratto attraversa da sud verso
nord la parte orientale dell’Egitto. Senza di esso l’Egitto sarebbe un’isolata landa desertica
senza vita, poiché si trova su uno dei territori più aridi del deserto sahariano, il deserto
Libico, poverissimo di oasi.
Flora e Fauna: La flora dell’Egitto, ed in particolare la flora del Nilo, era ricchissima sin dai
tempi dei faraoni. Il papiro, la ninfea loto, la canna e l’acacia crescevano abbondanti nella
vallata interna e nelle oasi; accanto ad esse prosperavano poi il frumento sorgo, l’orzo, il lino,
parecchi ortaggi (lattuga, cipolla,
ipolla, aglio) e la vite, ed, ancora, la palma dum (Hyphaene thebaica)
a foglie palmate e la palma da datteri (Phoenix dactilifera) a foglie pennate, il carrubo, il fico,
il tamarisco e il fico sicomoro. Mancavano invece alberi d’alto fusto, adatti a fornire
forni buon
legname, e mancava l’olivo, cui sopperiva tuttavia la pianta del ricino dalla quale si estraeva
olio.
Quanto alla fauna, era presente a Sud l’elefante e sull’intero territorio l’ippopotamo, il
ghepardo, il leone, piccole scimmie delle famiglie cercopitechi
cercopitechi e cinocefali, il coccodrillo, una
specie arcaica di pecora, capre, antilopi, gazzelle, bovidi e asini, e ancora sciacalli, gatti
selvatici, lepri e iene, pesci in gran numero e varietà, serpenti di piccola taglia (cobra e
viperidi). Già intorno al 2600 a.C. parecchi di questi animali erano diffusi in varietà
domestiche e selezionate (bue, asino, pecora, insieme all’oca, all’anatra e al piccione); altri,
come la gallina e il cavallo, vennero importati verso il 1500 a.C. dall’Oriente. Allevate
largamente in ogni epoca furono poi le api, quali fornitrici di miele e di cera. Attualmente gli
uccelli in Egitto sono rappresentati di un'avifauna da oltre 400 specie, in gran parte migratori.
Clima: Il clima egiziano si presenta di tipo desertico su quasi tutto il Paese, eccezione fatta
per la zona mediterranea dove esso è più temperato. Gli inverni sono miti, anche se non
mancano gelate invernali nel deserto, dovute alle forti escursioni termiche tra il giorno e la
notte. Le estati sono molto calde e secche, e le temperature raggiungono molto facilmente i
43-45 °C, con punte di oltre 50 °C in pieno deserto. La zona più "fresca" del Paese in estate è
quella delle coste mediterranee, avvantaggiata dalle brezze marine che rendono più
sopportabile la calura. Le precipitazioni sono molto scarse, soprattutto nelle zone interne
sahariane, dove può non piovere per molti mesi.
Etnie e religione: La popolazione è quasi totalmente araba, i Berberi sono pochi e vivono nelle
oasi del deserto. Data la vastità del territorio desertico, la densità media è bassa. Quello
degli Egiziani è il gruppo etnico dominante del paese, che comprende il 94% della popolazione.
Fra le minoranze etniche vi sono: le tribù arabe di Beduini nei deserti a est del Nilo e nel
Sinai;i Berberi (Amazigh) dell'oasi di Siwa nel Sahara a ovest del Nilo;le antiche comunità di
Nubiani dell'alto Nilo;le comunità tribali di Beja nell'estremo sud-est;i clan Dom del Delta del
Nilo e del Fayum. L'antichissima e vivacissima comunità ebraica è virtualmente scomparsa per
emigrazione tra il 1948 e il 1962, anche se dopo la pace con Israele molti tornano in visita ai
siti storici e archeologici delle principali città. L'Egitto ospita anche un numero imprecisato di
rifugiati politici: circa 70.000 palestinesi, storicamente i primi, qui dal 1948; circa 150.000
iracheni, giunti a partire dai primi anni 90; oltre 200.000 rifugiati sudanesi, giunti negli ultimi
anni.
La religione praticata da quasi il 90% della popolazione è l’islamismo, il rimanente 10% sono
cristiani copti; esistono piccolissime minoranze di ebrei (resto di una antichissima comunità
fiorente fino alla metà del XX secolo), di bahá'í e di atei o agnostici.
Lingua: L'arabo è la lingua ufficiale del Paese. Il francese e l'inglese sono due lingue
storicamente diffuse in Egitto nel mondo della cultura e nei commerci. L'Egitto prende parte
all'Organizzazione internazionale della Francofonia.
CULTURA:
Forte di secoli di cultura, di arte, di musica e di letteratura l’Egitto oggi si appresta a
rinnovarsi senza perdere quelle caratteristiche che nel corso del tempo hanno reso
particolare e profonda la formazione di generazioni di scrittori, di poeti, di cantanti e di
pittori. Rinnovamento difficile perché sul filo della disapprovazione delle espressioni più
radicali di una visione religiosa molto repressiva, la cui recrudescenza degli ultimi decenni ha
colpito in forme diverse, dal boicottaggio alla violenza fisica, le nuove proposte. Ne è un tipico
esempio il premio nobel per la letteratura (1988) Nagib Mahfuz, uomo di cultura che ha
tracciato un quadro della società egiziana in bilico tra modernità e tradizione, evidenziandone
i deficit sia in un senso che nell’altro. Proprio per questo, oltre che alla censura, lo scrittore si
è attirato l’attenzione di estremisti che hanno attentato nel 1994 alla sua incolumità. Oltre ad
una folta schiera di scrittori, pubblicisti e giornalisti che in Occidente sono poco conosciuti,
l’Egitto si distingue rispetto ai paesi limitrofi per la fitta produzione cinematografica grazie a
registi come Salah Abou Seif considerato il padre del cinema arabo con più di 40
lungometraggi al suo attivo. Questi ha descritto con molta sensibilità la società egiziana,
specie tra gli anni ’50 e ’60 del secolo scorso, immortalandone sia la vita quotidiana che i
grandi avvenimenti politici. Anche nell’ambito musicale l’Egitto si presenta come punto di
riferimento per i paesi arabofoni. Il Cairo infatti è considerata la capitale araba nel mondo,
motivi antichi si mischiano con quelli moderni, star ormai classiche, amate e venerate per la
limpidezza della voce, come Umm Kalthum (1908-1975), sono affiancate dalle nuove leve che
uniscono la tradizione all’innovazione rappresentata dalle sonorità, dalle tematiche e dagli
strumenti occidentali. L’arte, scultura e pittura si perdono nella notte dei tempi, influenzata
dalle vestigia faraoniche e dalla presenza islamica. Come per gli altri paesi africani, la lingua
araba parlata e sedimentata ne corso dei secoli non è più l’arabo classico, usato però come
lingua ufficiale, ma una forma dialettale con caratteristiche fonetiche proprie.
Cucina: La cucina egiziana nasce dall’unione tra la tradizione mediterranea e quella
mediorientale. Fa grande uso di aromi e spezie da sapori forti ed intensi ma non
particolarmente piccanti. Nella cucina locale, il cumino ed il coriandolo sono le spezie più usate,
si fa molto uso di legumi (ful) tra cui fave e lenticchie, preparati in umido o lessati come
minestre e conditi con olio o salse locali. Molto utilizzato è anche il sesamo, che è la base sia
di un condimento salato che di vari dolci. Un pranzo egiziano inizia sempre con l’assaggio di
vari antipasti (mezze) che devono stuzzicare l’appetito.
Manifestazioni: Il più importante periodo di festività è il Ramadan: nome che si dà al nono
mese dell’anno lunare musulmano (Egira). Dall’alba al tramonto tutti devono rispettare il
digiuno; in questo periodo l’atmosfera è quasi surreale e immobile. Tutti i negozi sono chiusi e
nulla sembra essere animato. Al calar del sole, dopo il tramonto, la vita esplode in un rituale di
festa e preghiera collettiva. Anche i turisti devono, in pubblico, rispettare il Ramadan. Il
periodo del mese sacro di Ramadan si conclude con la festa detta Aid al-Fitr o piccola festa: i
bambini sono i più contenti, per loro ci sono infatti dolci a volontà! Celebrata durante il 10°
giorno del mese del Pellegrinaggio, l’Aid al-Adha, o festa del sacrificio, è la solennità più
importante del calendario islamico: è una celebrazione talmente importante che è anche
soprannominata Aid al-Kabir (festa grande). Si commemora il miracolo che Allah compì
sostituendo il figlio di Abramo con un montone durante il sacrificio. Un’altra importante
celebrazione dell’anno lunare islamico è l’Aid-Milad-an-Nabi, in cui si commemora il giorno di
nascita del profeta Maometto. Ras as-Sana è la celebrazione del nuovo anno islamico. Tra le
altre feste religiose cristiane ricordiamo Capodanno, il 1° gennaio; Natale occidentale, il 25
dicembre; Natale copto, il 7 gennaio; Paqua copta, la cui data varia ogni anno. Tra le feste
laiche ricordiamo la Festa del Lavoro, il 1° maggio; la fine della stagione del pellegrinaggio, il
16 marzo; la Festa dell'arrivo della primavera, il 21 marzo; il Giorno della liberazione del Sinai,
il 25 aprile; la Proclamazione dlla Repubblica, il 18 giugno; la Giornata della Rivoluzione, il 23
luglio; il Giorno della Vittoria di Suez, 24 ottobre; il Giorno della Vittoria, il 23 dicembre; la
Festa dell’Unione, il 22 febbraio; la Festa Nazionale, il 6 ottobre.
STORIA: La storia dell'Egitto viene fatta iniziare con l'unione di Alto e Basso Egitto da parte
di Narmer, primo sovrano della I dinastia, intorno al 3200 a.C. anche se questi eventi vennero
preceduti da una fase urbana preparatoria durata alcuni secoli. Sappiamo da recenti scoperte
archeologiche che la civiltà egizia esisteva già da almeno un millennio prima. Attraverso
momenti imperiali ed altri di profonda anarchia l'Egitto mantenne la sua indipendenza fino alla
metà del I millennio a.C. quando cadde sotto il controllo persiano. Conquistato da Alessandro
Magno nel IV secolo a.C., rimase sotto il controllo dei suoi successori, i Tolomei, fino alla
conquista romana al 30 a.C. Alla divisione dell'impero romano l'Egitto divenne parte
dell'Impero romano d'Oriente. Nel VII secolo fu conquistato dagli Arabi che resero il paese
una provincia ( wilāya ) del loro califfato. Una prima autonomia il paese la riguadagnò coi
Tulunidi e, dopo la riconquista abbaside, i cui califfi affidarono l'Egitto agli Ikshididi, il paese
fu conquistato nel X secolo dai Fatimidi, che erano sciiti-ismailiti. Saladino e la dinastia da lui
fondata degli Ayyubidi posero sotto il proprio controllo l'Egitto, la Siria e lo Yemen a partire
dal XII secolo. Successivamente, fu la volta dei mamelucchi, turchi e circassi. Infine fu il
turno degli Ottomani che presero il potere nel XVI secolo (1517), al termine della Campagna
militare voluta dal Sultano ottomano Selim I Yavuz che, tuttavia, mantenne come suoi
"feudatari" gli sconfitti Mamelucchi. Ai primi di luglio 1798 l'Egitto fu invaso via mare da un
corpo di spedizione francese forte di circa 40.000 uomini guidato da Napoleone Bonaparte. Lo
scopo principale dell'invasione fu quello di mettere in difficoltà l'Inghilterra ma, tra gli scopi
secondari, c'era anche quello di agevolare la conduzione di studi storici, archeologici,
geografici, linguistici che il nutrito gruppo di uomini di scienza e di lettere, che il Bonaparte
era riuscito ad aggregare alla spedizione, svolse effettivamente in modo più che egregio.
L'occupazione francese durò fino all'estate del 1800 (Napoleone era tornato in Francia già ad
agosto del 1799) quando le ultime truppe comandate dal generale Menou si arresero agli angloturchi. Dai primi del XIX secolo l'Egitto fu tenuto con saldo e innovatore polso dall'albanese
Mehmet Ali Pascià (fondatore della dinastia albanese a guida di Egitto estinta con l'ultimo re
Faruq I d'Egitto nel 1953) che avviò una dinastia vicereale (khediviale), formalmente vassalla
della Sublime Porta (Istanbul) ma sostanzialmente del tutto autonoma. Nel 1881, sfruttando
l'estrema debolezza del dominio turco e le inettitudini finanziarie di Isma'il Pascià,
giustificando il tutto con la necessità di proteggere gli investimenti europei nella zona del
Canale di Suez, il Regno Unito e la Francia obbligarono l'Egitto a nominare due loro esperti alla
guida dei dicasteri delle Finanze e dei Lavori Pubblici. Più tardi Londra occupò l'Egitto
reggendolo fino al 1922, senza definirne uno status giuridico preciso e indicandolo come un
semplice possedimento della Corona. Il 28 febbraio 1922 venne riconosciuta una formale
indipendenza, sotto la veste istituzionale monarchica, pur perdurando, di fatto, l'occupazione
militare britannica. Questo stato di cose proseguì fino al 1952 quando il 23 luglio un colpo di
Stato dei Liberi Ufficiali del generale Muhammad Neghib e del colonnello Gamāl ʿAbd alNāṣer (Nasser) proclamò la repubblica, deponendo la dinastia fondata da Mehmet Ali e
imponendo pochi anni dopo il definitivo ritiro delle truppe britanniche dalla zona del Canale e
dalle basi militari che ancora gestiva. Il 23 giugno 1956 Nasser viene eletto Presidente della
Repubblica, ed il 26 luglio decreta la nazionalizzazione del Canale di Suez, ponendo termine al
controllo franco-britannico, e bloccando, di fatto, questa importante via di comunicazione. La
situazione precipita nel mese di ottobre; a seguito di attacchi terroristici nelle zone di
confine, infatti, il 20 ottobre, Israele invade il Sinai, e punta sul Canale di Suez; il 29 ottobre
1956, truppe britanniche e francesi occupano la zona del Canale, il 31 ottobre bombardano Il
Cairo e il 5 novembre occupano Porto Said. Il 6 novembre l'Unione Sovietica intima ad Israele,
Francia e Regno Unito, di interrompere le ostilità verso l'Egitto, minacciando un intervento
diretto nel conflitto, ed anche gli Stati Uniti premono sugli alleati per porre fine al conflitto.
Il cessate il fuoco entra in vigore l'8 novembre, ed il 15 dello stesso mese truppe di pace
dell'ONU giungono nella zona. L'intero Egitto fu così affidato alla nuova classe dirigente
espressa dai "Liberi Ufficiali". Il successivo mancato finanziamento del progetto dell'Alta
Diga di Aswān da parte della Banca Mondiale fu una delle cause dell'avvicinamento dell'Egitto,
governato da Gamāl ʿAbd al-Nāṣer, all'URSS. Nel 1967 scoppia la "Guerra dei sei giorni" (vedi
Conflitti arabo-israeliani), e il 28 settembre 1970 muore Nasser. Gli succede il vice
presidente, Anwar al-Sādāt, che, nel 1973 sferra una nuova offensiva verso Israele, e che
verrà ucciso il 6 ottobre del 1981 in un attentato. Gli succede Hosni Mubarak.
ORDINAMENTO DELLO STATO: L'Egitto è una repubblica dal 18 giugno 1953; si autodefinisce una repubblica araba e socialista. La Costituzione organizza il potere politico
secondo un sistema semi-presidenziale multi-partitico con bicameralismo asimmetrico (la
Costituzione vieta i partiti su base confessionale). Il potere esecutivo è diviso tra il
Presidente e il Primo Ministro. Tuttavia, in pratica, il potere esecutivo è fortemente
concentrato nel Presidente, che dal 1952 al 2005 è stato eletto in consultazioni popolari con
un solo candidato. Il potere legislativo è esercitato dal Parlamento bicamerale: Assemblea del
Popolo (Majlis al-Shaʿb), composto da 454 deputati eletti a suffragio universale diretto ogni 5
anni, 400 con sistema proporzionale, 44 in collegi uninominali e non più di 10 nominati dal
Presidente. Il Parlamento può sfiduciare il governo.Consiglio Consultivo (Majlis al-Shura),
composto di 264 consiglieri, per 2/3 eletti direttamente e per 1/3 nominati dal Presidente
per un mandato di 6 anni (con rinnovo di metà consiglio ogni 3 anni). Il Consiglio, creato nel
1980, ha poteri limitati: in caso di disaccordo fra i due rami, l'Assemblea ha l'ultima parola. Il
potere giudiziario è costituzionalmente indipendente (con al suo vertice la Suprema Corte
Costituzionale) e durante le presidenze Mubarak ha dimostrato anche una crescente
indipendenza di fatto. Il diritto è di tipo codicistico (civil law), salvo per le questioni
matrimoniali e di stato personale, dove vige il diritto religioso (coranico o canonico).
IL VIAGGIO
Quando andare: Durante l'estate l'Egitto è stracolmo di turisti e la temperatura è
francamente fastidiosa; la primavera e l'autunno sono i periodi migliori per visitare il paese:
poca gente e temperature più fresche! Se non sopportate il caldo allora visitate l’Egitto in
inverno quando le temperature massime non superano i 20°C…e le minime si aggirano attorno ai
10°C. Non portatevi dietro l’ombrello: la pioggia sarà rara… come le oasi nel deserto!
SUGGERIMENTI:
Trasporti: La capitale è ben collegata con Roma e Milano. Per via mare ci sono collegamenti
con la Giordania, l’Arabia Saudita e il Kuwait. Nel Paese il modo più veloce per viaggiare è
certamente l'aereo; la compagnia aerea Egypt Air collega giornalmente le maggiori città e le
località turistiche più famose, ma non sono tanto economici. Il viaggio in treno può essere
un'alternativa all'aereo, inoltre sono più economici e le tratte che collegano Il Cairo a Luxor,
Assuan e Alessandria offrono un magnifico paesaggio! Gli autobus sono ben funzionanti e
collegano tutte le città; partendo da Luxor verso il sud, tutti i mezzi partono in orari
prestabiliti e scortati dalla polizia a causa degli attentati terroristici che hanno insanguinato
la regione. Ci sono anche i taxi per la città e le zone periferiche. Se ci si vuole spostare in
automobile, la patente internazionale è obbligatoria; le strade sono in buone condizioni, ma è
sconsigliato viaggiare senza autista…la viabilità è davvero caotica e indisciplinata! Ci sono altri
“mezzi di trasporto” molto caratteristici come il cammello, l’asino e il cavallo.
Rischi Sanitari: La struttura sanitaria è piuttosto soddisfacente per un paese africano. Vi
consigliamo di stipulare un'assicurazione sanitaria per il costo di un eventuale rimpatrio del
paziente. Nessun vaccino obbligatorio.
Documenti: Sono necessari un passaporto valido o, in alternativa, ma solamente per turismo, la
carta d'identità con validità residua di almeno tre mesi (dalla data d'ingresso nel Paese). Il
visto è obbligatorio e va richiesto alle autorità diplomatiche egiziane presenti in Italia o
all’aeroporto d’arrivo, dietro pagamento di una tassa di 15 dollari USA.
Luoghi da visitare:
Alessandria D'egitto
L'antica storia egizia fa di Alessandria un centro culturale molto importante. Recentemente è
stata istituita un'università ad Alessandria d'Egitto, collegata a tutti i numerosi musei
presenti. Da visitare lo storico Museo d'Alessandria, il Museo Greco Romano, sito al centro
della città; esso ospitava anticamente una preziosissima collezione di papiri, i cosiddetti
volumina, purtroppo andati bruciati nel 47 a.c. Da visitare quel che resta del palazzo antico del
re Lagide, vicino al grande porto. Sulla penisola del Faro è situata la residenza del Ra's Al Tin,
oggi trasformata nel famoso museo delle bambole. Dove c'era il faro, oggi c'è il fortino Qa
Itbey, mentre a poca distanza suggestiva è una antica necropoli, una delle tante da visitare sul
territorio di Alessandria. Un giardino tropicale e zoologico si trova nel quartiere Murrham
Bek, che ospita anche le catacombe di Kam al Chaqafa. Non di minore importanza sono le
catacombe di Kom El Shugafa e la colonna di Pompeo. Alessandria d'Egitto accoglie anche una
testimonianza del culto cristiano; la chiesa di Alessandria è tra le più antiche ed è visitabile
quel che ne resta. Fonti abbastanza certe ne attribuiscono la fondazione all'apostolo San
Marco.
Giza
E' facilmente intuibile che ogni angolo di Giza è denso di storia, quindi ogni frammento di
storia è degno di visita e di studio. Bisogna comunque saper fare una cernita dei luoghi più
caratteristici, per non rischiare di creare confusione in un itinerario che dovrebbe essere ben
studiato prima di partire. Per chi si trova a Giza, indubbiamente è d'obbligo una visita alle
Piramidi, ricordiamo che sono tre, situate sull'altopiano roccioso. Sono quelle di Cheope (la più
grande il cui lato misura 230 metri, alta 137 metri), Chefren (più bassa; 136,5 metri, ma
posizionata su un piano di roccia più alto, quindi pare domini per altezza l'intero altopiano),
Macerino ( la piramide più piccola, alta 66 metri). La Sfinge, altra meraviglia posta a guardia
dei monumenti funebri, è lunga 73 metri ed alta 20. Affascinanti appaiono i segni di erosione
presenti sul suo corpo, da sempre studiati, e mai motivati con certezza. Ai piedi della Sfinge
c'è una stele, chiamata stele di Thutmosi IV. Vi è impressa la storia del Faraone sopraccitato.
Si narra che Thutmosi, ancora principe, avrebbe fatto riemergere la sfinge sepolta dalla
sabbia, dopo una preghiera fattagli mentre dormiva ai suoi piedi. Per riconoscenza la Sfinge lo
avrebbe elevato a Faraone, dell'Egitto.Da non perdere la visita a quelle che sembra essere la
tomba di Osiride, il dio che sorvegliava i sotterranei della Piana di Giza. Si trova a destra della
Piramide di Cheope, a sinistra della sfinge, all'altezza della piramide di Chefren. L'edificio
purtroppo è chiuso a chiunque, però è possibile avventurarsi fino ad un tratto dell'ingresso
della grotta, poi basta affacciarsi sulla grata, per perdersi nell'oblio, illuminato solo da
qualche fioca torcia. Nelle vicinanze della Piana, gli archeologi hanno riportato alla luce i resti
di un antico villaggio, probabilmente quello che ospitava gli operai che avevano lavorato alle
Piramidi.
Il Cairo
Il Museo Egizio, la Chiesa di al-Mu'Allaqa, il museo copto, le rovine dell'antico forte romano di
Babilonia, la Chiesa di San Sergio. Tutte le vie de Il Cairo sono dense di storia; basta
passeggiare negli antichi quartieri per trovare disseminate molte moschee, ricordiamo quella
di al Azhar, quella di Hakim, e la celebre moschea di Hasan, ricordo dell'epoca dei
Mamelucchi, seguita da quella di al Barquqiyya e da innumerevoli altre, la cui conservazione non
è però ottima. Scendendo lungo le antiche mura si può visitare una necropoli antica, ben
conservata e tutt'altro che fatiscente come quella dei Mamelucchi. Impossibile elencare qui
ogni angolo de Il Cairo, perché basta assoldare una guida locale per scoprire che ogni pietra
che compone gli edifici della antica Capitale ha una propria storia, e i quartieri nascondono
come antichi scrigni nelle piramidi monumenti indescrivibili; altrettanto impossibile è
descrivere la magnificenza della Moschea di Ibn Tulun, costruita nell'877, mai restaurata,
eppure in ottimo stato di conservazione
Sharm el Sheikh
Il Mar rosso è tradizionalmente chiamato "l'acquario di Allah" ed ogni turista potrà
apprezzarne le varie sfaccettature immergendosi in qualunque sua baia o insenatura. L'acqua
blu, i pesci coloratissimi e le variopinte barriere coralline di Sharm sono l'attrattiva preferita
dai turististi che affollano le sue spiagge. I fondali di questo paese, sulla punta meridionale
della penisola del Sinai sono i più ambiti per tutti i subacquei, ma non solo. Nella baia di
Na'ama ci sono due importantissimi punti di immersione, i Near Gardens e i Far Gardens, la cui
caratteristica principale è l'acqua calda, in ogni periodo della stagione turistica. Ras
Mohammed invece è un parco naturale, che unisce ad una costa splendida e rocciosa un abisso
marino ricco di meraviglie. Non ci sono abitazioni private, praticamente non esiste popolazione
autoctona, ma solo Hotels di ogni levatura e ristoranti. Anche il turista non pratico di bombole
e pinne può godere dello splendore di Sharm el Sheikh. Le sue spiagge offrono tante
attrattive, oltre ad essere caratterizzate da una composizione mineraria unica. Sono altresì
possibili delle escursioni agli antichi relitti adagiati sui fondali, ma per questo è bene affidarsi
al proprio tour operator o ad una guida subacquea specializzata, viste le profondità da
raggiungere in immersione
Luxor
A Luxor non si può negare una visita al famoso Tempio di Luxor, che Ramses II ha arricchito
facendo adagiare davanti al suo colonnato un enorme pilone, a lui stesso intitolato con la
rappresentazione della battaglia di Qadesh. Davanti al Pilone erano state poste due statue e
due obelischi molto grandi,uno dei quali è oggi esposto a Parigi, in Place De La Concorde. La
regione dell'antica Tebe, che ingloba vari centri tra cui Luxor è famosa per la valle dei re,
situata sulla sponda del Nilo opposta a Luxor, i cui siti archeologici sono: Deir el Bahari,
Assassif, Ramesseo, Medinet Habu, Malpata, Deir el Medinah e il complesso dei Colossi di
Mammone. La tomba del Faraone, scoperta nel 1922 dall'archeologo inglese Howard Carter
conserva molti affreschi, i più importanti dei quali sono quelli del rito funebre.A nord della
città, andando verso Karnak si possono visitare il Tempio di Mantu, il Tempio di Mut e quello di
Ammone. Quest'ultimo è a dir poco stupefacente; e si trova proprio al centro del complesso
monumentale di Karnak. Tutte le opere egizie avevano un fine: quello magico. Nulla era lasciato
al caso, non c'era un vero culto dell'estetica, perché anche le inezie avevano un significato
profondo. Nella Valle dei Re trionfa questo simbolismo significativo, gioielli, rappresentazioni,
decorazione e affreschi, tombe ed oggetti avevano un unico fine; garantire un culto funebre il
più perfetto possibile. Questo è il significato di tutti i monumenti che s'incontreranno nelle
zone di Luxor e sue adiacenze. L'eternità è stata per gli egizi il motore di tutte le loro opere.