Carte meteorologiche, fronti, instabilità • Le scale meteorologiche • Le masse d’aria • Alte e basse pressioni • Le carte meteorologiche • I sistemi frontali Plampincieux, 28 maggio 2007 Le scale meteorologiche 1. Scala planetaria: fenomeni che si estendono su 10000 - 40000 km e che perdurano da settimane a mesi. 2. Scala sinottica: fenomeni estesi anche 10000 km che - come i fronti, le masse e le grandi perturbazioni - perdurano per giorni o settimane. 3. Sistemi a mesoscala: questi fenomeni operano su scale temporali di ore - giorni e si estendono su dimensioni orizzontali da 1 a qualche centinaia di km (esempi: brezze e temporali). 4. Microscala: fenomeni limitati a scale spaziali inferiori al chilometro e che durano meno di un’ora (esempi: tornado e trombe marine). Alcuni effetti come l’accelerazione di Coriolis operano solo ad alcune scale (planetaria e sinottica) mentre a scale più piccole il loro effetto è trascurabile rispetto ad altri. Le masse d’aria Le masse d’aria sono grandi porzioni d’aria dalle caratteristiche uniformi. Queste si possono estendere per un intero continente mantenendo sostanzialmente invariate la temperatura e l’umidità. Una buona parte dei fenomeni meteorologici ai quali siamo interessati avviene sul margine delle masse d’aria (“fronti”). Le masse d’aria possono essere classificate in modi diversi: – in base all’origine – in base alle loro caratteristiche termodinamiche (soprattutto la T) – in base alle influenze subite Movimenti delle masse d’aria – Avvezione: spostamento orizzontale – Convezione: spostamento verticale Le masse d’aria (origine geografica) – Aria Artica (A): proveniente dal Mar Glaciale Artico – Aria Polare (P): proveniente dalle regioni fredde delle alte o medie latitudini, secondo la stagione – Aria Tropicale (T): proveniente dalla fascia subtropicale delle alte pressioni – Aria Equatoriale (E): proveniente dalle zone equatoriali, ma che non raggiunge l’Europa Le masse d’aria (caratteristiche termodinamiche) – Massa d’aria calda: una massa d’aria più calda delle masse d’aria adiacenti o della superficie sulla quale si sposta. – Massa d’aria fredda: una massa d’aria più fredda delle masse d’aria adiacenti o della superficie sulla quale si sposta. L’aria artica è sempre una massa fredda, dato che è l’aria più fredda che conosciamo. L’aria polare può assumere il ruolo di massa fredda o di massa calda a seconda della sua origine e secondo la stagione. L’aria tropicale, per le nostre latitudini, è sempre una massa calda. Per contro, a latitudini più basse, può assumere il ruolo di massa fredda in confronto all’aria equatoriale. I parametri caratteristici delle masse d’aria • La temperatura (rilevata abbastanza in alto per eliminare l’influenza del riscaldamento o del raffreddamento del suolo) • Il gradiente verticale di temperatura • L’umidità specifica • La visibilità • Le nubi e le precipitazioni Caratteristiche delle masse d’aria Masse Fredde Masse Calde Bassa Alta Valori elevati Valori scarsi Scarsa Elevata Visibilità Buona-Ottima Mediocre Nuvolosità Cumuliforme Stratiforme Rovesci Pioggia A Raffiche Teso Temperatura Grad. Temperatura Umidità specifica Precipitazioni Vento I Fronti Il fronte è la superficie di separazione tra masse d’aria di caratteristiche differenti. Nella circolazione a grande scala tra la cella di Ferrel e la cella polare esiste una superficie di separazione: il fronte polare. Quest’ultimo è stato il primo fronte studiato dalla scuola norvegese (Bjerknes et al.). FRONTE FREDDO: un fronte che si sposta sotto la spinta di una massa fredda FRONTE CALDO: un fronte che si sposta sotto la spinta di una massa calda SETTORE CALDO: il volume d’aria compreso tra un fronte caldo ed un fronte freddo I Fronti Per localizzare i fronti su una mappa al suolo bisogna osservare: – Forti variazioni di temperatura su piccole distanze – Cambiamenti nell’umidità – Variazioni nella direzione del vento – Variazioni di pressione – Pattern di precipitazione e nuvolosità Cicloni extratropicali Sono depressioni sviluppate a tutte le quote. Tipicamente sono corredati da un fronte caldo e un fronte freddo. Portano sicuramente brutto tempo con piogge prima del fronte caldo, dopo e al transito del fronte freddo, venti forti e drastico calo delle temperature al passaggio del fronte freddo. Attorno ad una depressione la circolazione dei venti è antioraria. I cicloni tropicali sono… peggio e sono più piccoli. La tipica dimensione di un ciclone extratropicale è 1000 km contro le poche centinaia di km degli altri. Le trombe d’aria sono una cosa completamente diversa e sono molto più piccole (decine o centinaia di metri). Alte e basse pressioni Fronte caldo Fronte freddo ANTICICLONI E DEPRESSIONI CIRCOLAZIONE TRIDIMENSIONALE ANTICICLONE = CONVERGENZA IN ALTA QUOTA ED AVVITAMENTO DELL’ARIA VERSO IL BASSO (IN SENSO ORARIO) -> DISSOLVIMENTO NUBI. DIVERGENZA AL LIVELLO DEL SUOLO DEPRESSIONE = CONVERGENZA NEI BASSI STRATI ATMOSFERICI E MOTO VERTICALE VERSO L’ALTO DELL’ARIA (IN SENSO ANTIORARIO) -> FORMAZIONE DI NUBI E PRECIPITAZIONI. DIVERGENZA IN ALTA QUOTA LA FORZA DI CORIOLIS Carte di pressione In quota Al suolo INTERPRETAZIONE DELLE CARTE ANALITICHE CARTA DI ANALISI DEI FRONTI E DEI CAMPI BARICI AL SUOLO INTERPRETAZIONE DI UNA CARTA METEOROLOGICA AL SUOLO IL FRONTE CALDO LA PENDENZA DELLA DISCONTINUITÀ FRONTALE È DI 7 - 10 m/Km IL FRONTE FREDDO LA PENDENZA DELLA DISCONTINUITÀ FRONTALE È DI 60 - 80 m/Km IL FRONTE OCCLUSO SCOMPARSA DEL SETTORE CALDO AL SUOLO ED ESPULSIONE DELL’ARIA CALDA ED UMIDA VERSO L’ALTO ILLUSTRAZIONE FRONTALE il fronte caldo • Nel caso di un fronte caldo, l’aria calda meno densa tende a scivolare sopra l’aria fredda che incontra. In questo contesto l’aria calda ed umida sollevandosi si raffredda ed il vapore acqueo condensa producendo nubi e precipitazioni; si tratta di instabilità piuttosto «debole o moderata », più marcata se oltre al sollevamento frontale vi è la concomitanza di un sollevamento orografico. ILLUSTRAZIONE FRONTALE il fronte freddo • Nel caso di un fronte freddo, la massa d’aria che avanza s’incunea al di sotto di una massa calda ed umida sollevandola. L’aria calda di conseguenza si raffedda ed il vapore acqueo condensa producendo nubi e precipitazioni. La pendenza del fronte freddo è tale che il processo ascendente è spesso intenso e può dar luogo a piogge o rovesci intensi nonché a temporali anche forti. L’INTERO SISTEMA FRONTALE FRONTE CALDO + FREDDO VISTA COMPLESSIVA DI UN SISTEMA FRONTALE CON FRONTE CALDO ASSOCIATO A NUBI STRATIFORMI E FENOMENOLOGIA DUREVOLE MA NON INTENSA; POI SETTORE CALDO CON PARZIALE MIGLIORAMENTO E INFINE IL FRONTE FREDDO, SPESSO MOLTO ATTIVO CON PIOGGIA O NEVE DI MODERATA/FORTE INTENSITÀ. EVOLUZIONE FRONTALE Un sistema frontale nella sua fase di maturazione Il fronte freddo avanza più avanzata tende a velocemente rispetto al fronte caldo generare un fronte occluso