Cap. 15 L`apparato digerente

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Cap. 15 L’apparato digerente
15.1 L’apparato digerente
L'apparato digerente dell'uomo è composto da un canale alimentare e da alcuni organi annessi (ghiandole
salivari, fegato, cistifellea e pancreas), che producono diverse sostanze che contribuiscono alla digestione.
Quando ingeriamo del cibo il suo percorso è il seguente: dalla bocca passa nella faringe e da qui
nell'esofago; si accumula poi nello stomaco e infine si riversa nell'intestino. Le singole parti sono collegate
da tre valvole muscolari che impediscono al cibo di tornare indietro e sono:
1. Il cardias fra esofago e stomaco
2. Il pirolo fra stomaco e intestino
3. La valvola ileocecale fra intestino tenue e crasso
Gli organi della cavità addominale sono avvolti da una membrana, il peritoneo che li mantiene nella loro
posizione.
15.2 Azioni meccaniche e chimiche
La digestione avviene attraverso azioni meccaniche e chimiche. Le azioni meccaniche sono assicurate da
due fasci muscolari involontari che contraendosi e rilassandosi (peristasi) sminuzzano, impastano e
spostano il cibo. L’azione chimica è garantita dai succhi digerenti contengono sostanze chimiche ed enzimi
che scompongono gli alimenti in sostanze assimilabili.
15.3 La cavità orale
La cavità orale è delimitata dalle arcate dentarie; dal palato e dal pavimento della bocca, costituito da un
solo muscolo che a sua volta ospita un organo muscoloso, la lingua, importante per il senso del gusto. Nella
cavità riversano i loro prodotti le ghiandole salivari che producono la saliva.
15.3.1 Cosa succede nella cavità orale
Nella saliva sono contenuti enzimi digestivi (la ptialina) che scindono i legami degli amidi e un enzima ad
attività antibatterica. L’azione della lingua spinge il cibo nei denti e il processo di masticazione tritura il cibo
che contemporaneamente viene impastato con la saliva e si forma il bolo facilmente deglutibile
15.4 La faringe
La faringe un organo in comune tra apparato digerente e apparato respiratorio, e possiede pareti muscolari
che facilitano la progressione del bolo alimentare; è rivestita di mucosa simile a quella orale.
15.5 L’esofago
L’esofago la continuazione del canale digerente situato dopo la faringe dove il cibo viene spinto con la
deglutizione.
Si tratta di un organo tubolare di circa 25 cm che sbocca nello stomaco. Ha una parete costituita da tre
strati: due muscolari e uno sottomucoso rivestito di mucosa che col suo movimento facilita il passaggio del
bolo.
15.6 Lo Stomaco
Attraverso il cardias il bolo arriva nello stomaco, uno organo a forma si sacco che termina nella valvola del
pirolo che lo separa dal duodeno.
Lo stomaco svolge diverse funzioni:
1. Contiene il bolo
2. Lo rimescola
3. Lo sterilizza
4. Svolge funzioni digerenti
La parete dello stomaco è molto robusta e costituita da diversi strati di tessuto. Lo strato più interno, la
mucosa, è caratterizzato dalla presenza di numerosi tipi di cellule ghiandolari, che producono le diverse
sostanze che costituiscono il succo gastrico, fondamentale per la digestione del cibo.
Il succo gastrico e costituito prevalentemente da acqua, acido cloridrico e enzimi che agiscono su
proteine (pepsina) e lipidi.
La mucosa gastrica ha il ruolo di proteggere le pareti dello stomaco che altrimenti verrebbero anch'esse
digerite.
Il bolo rimane nello stomaco per circa 4 ore; gli zuccheri vengono digeriti rapidamente mentre per le
proteine e per i grassi il processo è più lento. Alla fine il bolo viene trasformato in chimo e attraverso il
pirolo è pronto per entrare nell'intestino.
15.7 L’intestino
L’intestino è un lungo tubo di 9 – 10 m che riempie la cavità addominale
Si divide in:
1. Intestino tenue
2. Intestino crasso
15.7.1 L’Intestino Tenue
Lungo circa 7 - 8 m in un uomo adulto, l'intestino tenue si avvolge numerose volte su se stesso. Viene
suddiviso in tre porzioni:
1. il duodeno
2. il digiuno
3. l'ileo.
Nell’intestino si completano i processi digestivi. Il chimo viene spinto in avanti dalla contrazione dei
muscoli involontari che circondano l’intestino con un processo che prende il nome di peristasi. Nel duodeno,
che costituisce il tratto più breve, sboccano i dotti che provengono dal fegato e dal pancreas che secernono
rispettivamente la bile e il succo pancreatico.
15.7.2 Il fegato
Il fegato è la ghiandola più grande del nostro corpo; esso produce un liquido verdastro e amaro, la bile,
immagazzinato nella cistifellea (un piccolo sacco), che, attraverso il dotto coledoco, viene riversato nel
duodeno. La bile contiene i sali biliari che trasformano i grassi in goccioline (azione emulsionante).
15.7.3 Il Pancreas
Il pancreas è anch'essa una ghiandola che produce un liquido, il succo pancreatico ricco di carbonato di
sodio che neutralizza l’acidità dei succhi gastrici e permette l’azione di diversi enzimi che necessitano di un
ambiente neutro per lavorare. Questi enzimi sono:
1. Tripsina che completa il lavoro iniziato con la pepsina e porta a termine la digestione delle proteine
2. L’amilasi pancreatica che completa il lavoro di digestione degli amidi iniziato nella bocca
3. La lipasi che spezza i lipidi in glicerolo e acidi grassi
15.7.4 Digiuno e Ileo
Nel digiuno e ileo viene definitivamente completata la digestione del cibo attraverso l’azione del succo
enterico che contiene enzimi che finiscono di trasformare il cibo in sostanze assimilabili. A questo stadio il
chimo è stato completamente modificato in chilo formato da aminoacidi, acidi grassi, glicerolo e glucosio.
15.7.5 L’assorbimento del cibo
L’assorbimento del cibo inizia nel digiuno dove sono presenti i villi intestinali al cui interno si trova la rete
di capillari responsabile dell'assorbimento. I villi intestinali sono lunghi 1 mm ma ce ne sono moltissimi,
circa 3000 per centimetro quadrato. L’elevato numero di villi così come la loro dimensione conferisce alla
mucosa stessa un aspetto vellutato. Essi sono rivestiti da uno strato di cellule epiteliali il cui bordo libero
presenta una serie di estroflessioni, dette microvilli. Grazie alla presenza dei villi e dei microvilli la
superficie della mucosa del tenue risulta enormemente aumentata e quindi tale da assolvere alla funzione
dell’assorbimento intestinale.
Nel villo intestinale troviamo:
1. Una rete di capillari sanguigni che asporta aminoacidi, zuccheri, sali e acqua
2. I vasi linfatici che asportano grassi neutri che vengono sintetizzati dalle cellule epiteliali a partire
da acidi grassi e il glicerolo.
Il materiale non assorbito attraversa la valvola ileocecale e raggiunge l’intestino crasso.
15.7.6 Intestino Crasso
È la parte terminale del tubo digerente, che si estende dalla valvola ileocecale all’orifizio anale; presenta tre
porzioni:
1. Il cieco
2. Il colon
3. Il retto
Svolge varie funzioni:
1. assorbimento di parte dell’acqua
2. secrezione di muco
3. assorbimento di alcuni ioni (per es., sodio e cloro) e sostanze vitaminiche sintetizzate dalla flora
batterica locale (soprattutto vitamina K, B1 e B2),
4. decomposizione dei residui alimentari ingeriti attraverso un processo di fermentazione ad opera
della flora batterica.
Tutto ciò che rimane alla fine del processo si accumula nel retto e viene espulso come feci.
15.8 L’apparato digerente negli invertebrati
L'apparato digerente più semplice si trova nei celenterati; è costituito da una cavità interna, detta cavità
gastrovascolare, dotata di un'unica apertura, attraverso la quale entra il cibo ed escono i prodotti di rifiuto.
La struttura di base di qualsiasi apparato digerente è un canale che si estende da un'estremità all'altra
dell'animale ed è dotato di due aperture, la bocca e l'ano.
Il tubo digerente degli anellidi, come il lombrico, presenta ancora un'altra modifica vantaggiosa: lo stomaco,
ossia una dilatazione de l tubo dove il cibo può essere per breve tempo immagazzinato.
Gli artropodi, a differenza dei vermi hanno bocche molto specializzate; ad esempio, gli insetti, possono
pungere, succhiare il sangue, lambire il nettare dei fiori
15.9 L’apparato digerente nei vertebrati
Tutti i vertebrati hanno un tubo digerente formato da cinque parti principali: la bocca, l'esofago, lo
stomaco, l'intestino e l'ano.
La lunghezza e la forma complessiva dell'apparato differisce da un tipo di animale all'altro a seconda del
tipo di alimentazione anche se il corredo enzimatico è uguale per tutti.
I carnivori, ad esempio, digeriscono soprattutto proteine animali, ossia alimenti già molto simili al
protoplasma delle loro cellule. Il tubo digerente dei carnivori è quindi il più semplice. Gli erbivori invece si
nutrono di tessuti vegetali alcuni facilmente digeribili come quelli ricchi di amido altri, come la cellulosa
richiedono l'aiuto dei batteri. Di conseguenza l'apparato digerente degli erbivori è più complesso.
Nell'apparato digerente dei ruminanti, (es. la mucca) lo stomaco è molto sviluppato e diviso in più
«camere»: rumine, reticolo, omaso e abomaso. Così la mucca quando pascola può fare un'abbondante
provvista di cibo nel rumine, che è la «camera» più ampia, e, dove, miliardi di microrganismi anaerobi
demoliscono la cellulosa in zuccheri più semplici, riducendo l'erba brucata a una poltiglia. Durante il
riposo la mucca rigurgita in bocca la sua provvista un poco alla volta e la mastica in continuazione. Il cibo
ben triturato e impastato con la saliva scende poi negli altri settori dello stomaco (l'omaso e l'abomaso, che è
il vero stomaco), e infine passa nell'intestino, dove avviene l'assorbimento dei nutrienti.
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