1.1 Attuali evidenze Recenti lavori mettono in evidenza l’importanza dell’asse intestino cervello, ma il collegamento tra i nostri organi era già evidente da tempo. Infatti è noto che dopo trauma cranico insorgano disturbi gastrointestinali. Per comprenderne le cause recentemente sono stati eseguiti studi su animale che hanno dimostrato come 3 giorni dopo dal trauma cranico si abbia il collasso della membrana intestinale (1). Membrana intestinale prima del trauma cranico Membrana intestinale 3 giorni dopo trauma cranico Il trauma cranico produce, quindi, non solo un danno funzionale intestinale: una elevata permeabilità, che raggiunge il massimo dopo 3 giorni e che rimane elevata anche dopo 7, ma anche un danno strutturale: il collasso del doppio strato lipidico della membrana intestinale. Alla mia domanda agli autori su come fosse possibile che un danno cerebrale potesse provocare un danno intestinale, la risposta è stata: il sistema neuroendocrino! L/M Ratio: Rapporto lattulosio mannitolo Ovvio, ma come? Un altro esperimento su animali conferma la possibilità che un danno cerebrale possa provocare un danno gastrointestinale: risulta, infatti, che la quantità di ulcere gastriche, prodotte mediante somministrazioni di HCl, dipende in maniera dose dipendente dalla quantità di agente epilettogeno, arecoline (ACL) iniettato direttamente nel cervello di animale (i.c.v.) (2). L’ARL produce una epilessia dose dipendente. Si può osservare come una dose maggiore di ACL, iniettata nel cervello, produca un maggior numero di crisi e porti ad una maggiore produzione di ulcere gastriche da parte della stessa dose di HCl. ACL: Arecoline Possiamo concludere che un danno cerebrale sia in grado di provocare un danno gastrointestinale o ne riduca le sue capacità difensive, ma i nostri 2 cervelli comunicano tra loro in modo bidirezionale, anzi più del 90% dello scambio di informazioni va dall’intestino al cervello. E’ possibile, quindi, che un danno intestinale possa produrre un danno cerebrale? Anche strutturale? In questo lavoro (3) troviamo la risposta: una infiammazione intestinale prodotta mediante la somministrazione di un olio urticante, il crotontiglio, abbassa la soglia convulsiva in animali sottoposti a modello sperimentale di epilessia. Membrana intestinale Dopo crotontiglio Soglia epilettogena Risulta evidente come ridurre l’infiammazione intestinale possa aumentare la soglia convulsiva, riducendo la probabilità di crisi. 1.1.1 Confronto nell’uomo. La gliadina provoca infiammazione intestinale non solo ai celiaci (4), l’infiammazione aumenta la permeabilità intestinale (5). Diete prive di gliadina sono proposte per ridurre le crisi (6). Se osserviamo l’incidenza della celiachia troviamo: 3.7% della popolazione epilettica è celiaca verso lo 0.6% di tutta la popolazione (7) Quindi anche nell’uomo l’infiammazione intestinale abbassa la soglia convulsiva, ma da lavori su animali sappiamo che l’infiammazione intestinale produce comportamenti ansiosi. Se osserviamo i celiaci, quelli veri, non quelli che hanno solamente anticorpi verso la gliadina (v.scheda celiachia) notiamo che sono presenti tutta una serie di sintomi, che peggiorano per assunzione di glutine. Questi possono essere relazionati a diversi problemi intestinali. Riferimenti 1) Hang Ch et al, Intestinal mucosa structure after TBI. World J Gastroenterol 2003,9 (12) 2776-2781 2) Hung CR, Cheng JT, Shih CS. Gastric mucosal damage induced by arecoline seizure in rats. Life Sci. 2000 7-49 3) Riazi K, Honar H, Homayoun H, Demehri S, Bahadori M, Dehpour AR. Intestinal inflammation alters the susceptibility to pentylenetetrazole-induced seizure in mice. J Gastroenterol Hepatol. 2004 Mar;19(3):270-7. 4) Bodinier M, Legoux MA, Pineau F, et al. (May 2007). "Intestinal translocation capabilities of wheat allergens using the Caco-2 cell line". J.Agric. Food Chem. 55 (11): 4576–83. 5) Lammers KM, Lu R, Brownley J, et al. (March 2008). "Gliadin Induces an Increase in Intestinal Permeability and Zonulin Release by Binding to the Chemokine Receptor” CXCR3". Gastroenterology 135 (1): 194–204.e3. 6) Canales P, Mery VP, Larrondo FJ, Bravo FL, Godoy J Epilepsy and celiac disease: favorable outcome with a gluten-free diet in a patient refractory to antiepileptic drugs. Neurologist. 2006 Nov;12(6):318-21. 7) Emami MH, Taheri H, Kohestani S, Chitsaz A, Etemadifar M, Karimi S, Eshagi MA,Hashemi M.How frequent is celiac disease among epileptic patients?J Gastrointestin Liver Dis. 2008 Dec;17(4):37982