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L’Africa passa
per Napoli
l Consolato della Repubblica del Benin a Napoli inaugurato nel novemIDeffon
bre 2011, fortemente voluto dall’Ambasciatore a Roma S.E. Rosemonde
Yakoubou, rappresenta la porta d’ingresso a questo meraviglioso e
poco conosciuto paese dell’Africa Occidentale che vuole aprirsi all’Occidente
implementando la propria rete diplomatica. Gli uffici si localizzano all’interno
della Galleria Umberto I di Napoli, in uno scenario suggestivo che ben si
combina con uno degli obiettivi del Consolato: lo scambio culturale tra due
paesi ricchi di cultura millenaria come sono l’Italia ed il Benin.
Il console e lo staff
Il Console del Benin a Napoli è il Dr. Giuseppe Gambardella, già Console
dell’Ucraina alla fine degli anni novanta. La sua nomina non è stata casuale,
infatti è stato scelto dal Ministero degli Affari Esteri Beninese, proprio per
l’impegno profuso negli ultimi tre anni in Africa in cause umanitarie con il
supporto sia di Associazioni Laiche che Ecclesiastiche.
Ad Affiancarlo c’è uno staff giovane e dinamico che conta: il capo staff dott.
Antonio Scotto di Vettimo, esperto in economia e diritto internazionale, il
sig. Toure Fataou cittadino beninese addetto agli affari, d.ssa: Lucrezia Botta, Agnese Mattera ed Antonella Guastaferro, assistenti del Consolato.
Un particolare grazie va all’Ambasciatore della Repubblica del Benin a Roma,
S.E. Rosemonde Deffon Yakoubou, per averci sostenuto e collaborato
nella realizzazione di tutti i nostri progetti.
La missione
Come afferma lo stesso Console gli obiettivi del suo mandato si sostanziano
in tre linee direttrici principali:
1] Supporto umanitario alle popolazioni del paese afflitte da povertà,
malattie e mancanza di beni primari; questo risulta essere lo scopo primario
dell’ufficio, un impegno continuo votato alla ricerca di sostenitori per la realizzazione di opere umanitarie per una popolazione si fiera, ma afflitta dai
mali di una povertà latente. In tale campo il Consolato ha attivato partnership
sia con Enti Pubblici che con Associazioni Onlus.
Il Consolato sino ad oggi ha patrocinato e supervisionato la costruzione di
ben dodici pozzi per l’acqua potabile alcuni realizzati dall’Associazione Onlus
“Insieme per l’Infanzia di Bacoli” (NA) guidata dal Presidente Maria Lucia
Della Ragione e altri, finanziati da privati benefattori. Questi pozzi, che si
spingono talvolta anche oltre i 50 metri di profondità per raggiungere le
falde acquifere migliori, possono donare acqua potabile a comunità anche
di 1.000 persone, che altrimenti sarebbero costrette a bere in pozze malsane dove bevono anche gli animali con evidenti conseguenze soprattutto
nei confronti dei più piccoli; o costretti a chilometri di estenuanti marce con
pesanti secchi verso il primo fiume. La maggior parte di questi pozzi sono
stati realizzati nella regione arida a Nord del Benin. Particolarmente emozionanti sono state le inaugurazioni del pozzo di Pippo, dedicato alla memoria
del compianto Sindaco del Comune di Monte di Procida (NA), dr. Giuseppe
Coppola, benefattore del Benin in vita; ma anche del pozzo di Corradino,
dedicato alla memoria del Prof. Corradino Motti.
Altra importante collaborazione si è avuta con l’Associazione “Il Girotondo”
presieduta dalla D.ssa Luigia Carbone che grazie all’apporto istituzionale del
Ministero degli Affari Esteri italiano, di concerto con il Ministero dell’istruzione beninese, ha consentito a 6 bambini beninesi di essere ospiti di altrettante
famiglie in Italia. Importanti iniziative, inoltre, sono state realizzate grazie
all’intervento di strutture ecclesiastiche direttamente nel Benin, fra queste
possiamo annoverare la realizzazione, insieme con i Frati dell’Immacolata,
nella persona di Padre Alfonso Bruno, di una scuola in grado di accogliere
ed istruire i bambini rimasti, purtroppo, orfani.
Anche le aziende collaborano con il Consolato, infatti importantissima, è stata la donazione di 20 apparecchiature di sostegno uditivo realizzata grazie
al Dr. Rino Bartolomucci, presidente della M.A.X.Oto srl, mentre nell’ambito
di un progetto volto alla promozione dei valori dello sport, sono state donate
dall’ASD Monte di Procida Calcio nella persone del Presidente Franco Marasco e Giuseppe Di Domenico Dir. Tecnico, divise e attrezzature tecniche per
i giovani beninesi che vogliano approcciarsi a questo sport.
2] Promozione del turismo: Il Consolato del Benin ha come scopo anche
la promozione delle bellezze sia culturali che paesaggistiche del paese; a tal
fine è stato ospite presso la Borsa Mediterranea del Turismo 2012 di Napoli,
evento di portata internazionale. Durante tale evento sono state promosse le
bellezze del paese e sono state gettate le basi con alcuni dei maggiori Tour
Operator Internazionali al fine della realizzazione di stabili tratte turistiche.
3] Promozione della cultura e dell’integrazione: il Consolato promuove iniziative volte al sostegno della popolazione beninese residente nel
Sud Italia per l’integrazione e lo sviluppo di progetti culturali comuni. In tale
contesto il Consolato organizza riunioni e gruppi di ascolto periodici per individuare al meglio le problematiche e cercare di risolverle.
S.E. Rosemonde Deffon Yakoubou
con Il Console Gambardella
Partneship
Il Consolato ha attivato importanti collaborazioni bilaterali con Enti Pubblici
realizzando protocolli d’intesa ed accordi di partenariato, tra questi annoveriamo: il Comune di Bacoli (NA) con il Sindaco dott. Ermanno Schiano, il
Comune di Casalnuovo Monterotaro (FG) con il Sindaco Dr. Pasquale De Vita,
il Comune di Napoli con il Sindaco On. Luigi De Magistris, la Città di Pompei
che, grazie alla volontà del Sindaco: Avv. Claudio D’Alessio, ha attivato un
progetto di collaborazione culturale offrendo i propri locali per ospitare una
mostra sul Benin.
C O N S O L A T O
d e l
B E N I N
a
N A P O L I
Servizi
Presso il Consolato è possibile realizzare sia atti per i cittadini beninesi quali,
carte d’identità, legalizzazioni, lascia passare ed ogni altro atto amministrativo; sia i visti d’ingresso per i cittadini italiani che vogliano recarsi nel paese.
La competenza territoriale del Consolato è rappresentata da tutto il Sud Italia, mentre gli uffici sono aperti dal Lunedì al Venerdì dalle ore 9:00 alle ore
13:00.
Il Benin
Il Benin ha un’estensione pari a circa un terzo dell’Italia per una popolazione
di circa dieci milioni di abitanti. La forma stretta ed allungata dei confini,
fa si che all’interno del paese si possano ammirare paesaggi fra i più vari.
Ad una fascia costiera, a Sud, di 120 km, fatta di spiagge bianche alle cui
spalle crescono immensi palmeti, si passa al centro del paese ricco di fiumi e
colline, per poi giungere a Nord nella tipica savana africana con la sua tipica
flora e fauna; in questa zona sono presenti due parchi naturali di cui uno:
quello della”Penjar” è famoso per la biodiversità e la possibilità di effettuare
soggiorni e safari fotografici immersi nella natura. Il Clima è prevalentemente tropicale con temperature che difficilmente scendono al di sotto dei 25
gradi, tuttavia la sera può alzarsi dal Nord un vento secco e più freddo; sono
presenti due stagioni delle piogge, a Marzo-Aprile ed a Agosto-Settembre.
80132 Napoli - Galleria Umberto I°, 50
Tel. e Fax +39 081 41 70 23
[email protected]
Viaggio alla Ricerca
della Vera Anima
DELL’
Questa casa, prende il
nome di Dan Homé ( Ventre di Dan) da cui Dahomey.
decenni. Le sue caratteristiche peculiari lo rendono il sito più visitato
nella sub-regione.
Ecoturismo
l parco Nazioanle “Pendjari” ha acquisito lo status di Riserva della
Biosfera nel giugno 1986. Si trova a nord-ovest della Repubblica del
Bénin, al confine con il Burkina Faso, presso il Dipartimento di Atacora.
Il parco è accessibile dalla strada da Cotonou (600 km), Ouagadougou
in Burkina- Faso (370 Km) o di Niamey, Niger (440 Km).
Il complesso W National Park è situato all’estremo nord del Bénin. Si trova in Atacora e Alibori al confine tra Burkina-Faso e Repubblica del Niger.
Il W National Park è accessibile dalla strada via Cotonou Banikoara (661
Km) e Diapaga Burkina Faso (128 Km).
I
Viaggio alla Ricerca della Vera Anima
Benvenuti in Benin
L
DELL’
a trascinante ospitalità, le forti tradizioni e l’eccezionale natura saranno i vostri souvenir in questo viaggio alla ricerca dell’ autentica
anima dell’Africa.
Brevi cenni introduttivi
L
100% Destinazione natura
Aperto tutto l’anno il Parco Nazionale di Pendjari, a nord del Bénin, è
una riserva naturale con una flora eccezionale e una singolare ricchezza
faunistica. Dalla città meridionale di Cotonou, il parco è raggiungibile in
auto con sosta di un giorno nella città di Djougou.
Natura allo stato puro
La stagione secca in febbraio e marzo, è particolarmente propizia per
l’osservazione degli animali. Gli uccelli migratori sono presenti da dicembre a fine gennaio.
Durante la stagione delle piogge il paesaggio ritorna verdeggiante.
La circolazione è facilitata dall’ottima rete stradale di circa 400 km, controllata nelle ore notturne.
E’ possibile soggiornare presso numerosi hotel e vari camping.
Fauna selvaggia
Presenti nel parco quattro grandi animali tipici della fauna africana: elefanti, bufali, leoni e leopardi.
Con un po’ di fortuna si possono avvistare specie rare come il ghepardo,
dieci specie diverse di antilopi e tre di primati, così come un gran numero
di ippopotami. Infine, resterete affascinati da una rara varietà di uccelli.
La repubblica
del Benin
N I G E R
Ni
B U R K I N A
F A S O
ge
r
Malanville •
• Kandi
• Natitingou
Parakou •
TOGO
NIGERIA
• Abomey
Ouidah •
GHANA
•
Cotonou
Golfo del Benin
a Repubblica del Bénin è uno stato dell’ Africa Occidentale confinante con la Nigeria, il Togo, con il Burkina Faso ed il Niger; a Sud, invece, si estendono 120km circa di coste affacciate sull’ oceano Atlantico.
Vanta una superficie di circa 112.000 km quadrati, ed una popolazione
di circa 10.000.000 di abitanti. La capitale amministrativa è situata a
Porto Novo, mentre la sede del governo è a Cotonou. La moneta locale è
il Franco CFA il cui cambio è stimato 670 CFA per 1 Euro.
Il paese sorprende per la sua diversità culturale con conseguente varietà
di culti e tradizioni, differenti per ciascun gruppo etnico. Il patrimonio
culturale del Bénin consta di monumenti e siti di ogni genere: i palazzi
reali, case tradizionali, templi e boschi sacri, antiche fortezze e postazioni
commerciali, edifici coloniali e afro-brasiliani. I Palazzi Reali di Abomey
oltre ad ospitare un museo storico, rappresentano la memoria collettiva
del paese. Il sito che ha una superficie di 44 ettari, comprende un museo
e un sito archeologico di 42 ettari.
La Strada degli Schiavi, che culmina nella “Porta di non ritorno“, patrimonio dell’ UNESCO, racconta le fasi più oscure della tratta degli schiavi:
dalle aree di vendita (distretto Brasile), alle aree di marcatura e stoccaggio (Zoungbodji- Zomaï), attraversando la laguna sino all’ imbarco
sulla spiaggia.
Nel sito di Ganvié, lago situato sul lago Nokoué circa 20km da Cotonou, si possono rintracciare i resti di una città dallo stile architettonico
unico al mondo; l’intero sito, infatti, è costituito da palafitte costruite
interamente in legno e materiali vegetali, sono in grado di resistere per
Morfologia e clima
l Bénin gode di un clima caldo-umido, tipico delle zone tropicali nella
parte Centro-Sud, mentre è più secco nella savana a Nord. Si segnalano due stagioni in cui si concentrano la maggior parte delle precipitazioni nei mesi di: Maggio/Giugno e di Ottobre/Novembre. Le temperature, che non scendono mai al di sotto dei 25° C, lo rendono ideale
per soggiorni di sole e mare anche in pieno inverno. Morfologicamente
il territorio, presenta una notevole varietà di paesaggi che si prestano
ad escursioni. Relativamente pianeggiante, con ampie pianure a Sud,
accompagnate da flora tipicamente tropicale. La fascia costiera presenta
spiagge di elevata estensione a ridosso delle quali insistono palmeti, la
zona si presta decisamente a relax. La regione a confine con il Togo è
prevalentemente montuosa con cime al di sotto dei 1.000 metri. Nella
parte del Centro-Nord, ampie valli di origine fluviale lasciano presto il
posto a vasti altipiani con vegetazione tipica della savana.
I
Tradizione e cultura
n Bénin, le persone attribuiscono un valore elevato alla spiritualità e
alla pratica religiosa, la quele è una parte importante della vita quotidiana.
Il Bénin è considerato la culla del “Voodoo”. Queste pratiche sono radicate da secoli nella tradizione locale, e per molti visitatori, sono uno degli
aspetti più interessanti della cultura da esplorare. Questo culto animista
è ancora molto vivo nel Paese, numerose cerimonie sono accompagnate
da canti, percussioni, balli, preghiere e offerte per il feticcio.
I
I Re d’Abomey
el regno d’Abomey si
è sviluppata l’arte dei
tessuti ricamati, una sorta
di patchwork artigianale
che ritrae, con colori accesi,
motivi ispirati alla tradizione
orale, in particolare ai nomi
dei re o dei loro simboli.
L’arazzo qui ritratto rappresenta i re d’Abomey che si
sono succeduti, all’incirca
dal 1600 al 1900. E’ un
vero e proprio albero genealogico.
Questo regno ha brillato su
tutto il Bénin durante il periodo della colonizzazione
europea in Africa: infatti i
portoghesi, inglesi e francesi a volte scendevano a
patti col re, altre s’ imponevano. Tra questi re, Gbehanzin, fu l’ultimo a
difendersi contro l’occupazione francese e fu sconfitto nel 1894. Morì
nel 1906, in esilio ad Algeri.
N
La storia
Dinastia africana: Il Bénin (1600-1900)
e società africane si basano su una forte coesione familiare. Questa
solidarietà definisce la famiglia nel senso stretto del termine. I membri anziani e i minorenni sono tutelati dall’intero gruppo, ciò ovviamente
designa la perdita dell’indipendenza per i giovani. Il culto degli antenati
è il pilastro di questa tradizione, essi intercedono tra la vita terrena e
l’aldilà. Ai testi sacri sopperisce la tradizione orale; il cantastorie raccontava le imprese degli antenati e ricordava i loro nomi . Coloro che
erano a servizio del re non dovevano commettere errori nel raccontare,
altrimenti sarebbero stati condannati a morte, ecco perché il loro primo
pensiero era mantenere intatta la memoria. Attualmente, la storia delle
varie dinastie si presenta in forma scritta.
L
La leggenda di Dahomey: la pancia di Dan
l Bénin era chiamato Dahomey durante il periodo della colonizzazione. Comprendeva diversi regni, il principale è quello d’ Abomey.
Secondo la leggenda, il nome di Dahomey deriva da una rivalità tra il re
Houegbadja e un vicino ostile chiamato Dan.
Houegbadja gli aveva chiesto un pezzo di terra, in caso di rifiuto l’avrebbe punito. Dan accettò. Il figlio di Houegbadja, Houessou, costruì su
questa terra diverse case e pretese altra terra. Dan gli tese una trappola
ma Houessou venne avvertito del trabocchetto dal suono dei tamburi.
Houessou chiese altra terra per costruire ma Dan gli rispose sarcasticamente che avrebbe potuto farlo solo nella sua pancia . Così fu.
Housseou uccise Dan e affondò il piede nel suo ventre che avrebbe dovuto fare supporto alla sua casa.
I
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