Atto Camera Interrogazione a risposta scritta presentato da BENEDETTI Silvia Al Ministro della Salute, per sapere, premesso che: i neonicotinoidi sono una categoria di insetticidi, con meccanismo neurotossico, simili chimicamente alla nicotina. Sono utilizzati come insetticidi e possono essere distribuiti sulle chioma delle piante, nel suolo in forma granulare o usati per trattare i semi. Sono inoltre contenuti in numerosi prodotti ad uso veterinario antiparassitario (fipronil, imidacloprid, etc) in Italia prodotti a base di fipronil (chimicamente non appartenente alla famiglia dei neonocotinoidi ma accumunato ad essa per via del meccanismo d’azione e della tossicità) venivano liberamente commercializzati previa autorizzazione fino al 2008; dal 2006 circa si sono evidenziate gravi problematiche di moria della api non solo in Italia; per questo sono state poste in essere numerose azioni di monitoraggio e progetti scientifici per la valutazione del rischio sulle epi ( es. Apenet del MIPAAF); l’Italia nel 2008 è il primo paese a sospenderne l’impiego per i trattamenti alle sementi con divieti temporanei, rinnovati poi a ogni scadenza, per gli effetti tossici e nocivi di tali sostanze sulle api; il problema giunge successivamente in Commissione Europea, la quale chiede all’EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, di esprimersi sui rischi connessi all’impiego di particolari neonicotinoidi: clothianidina, imidacloprid, tiamethoxam e del fipronil; nel gennaio del 2013 l’EFSA pubblica le proprie considerazioni riconoscendo che i prodotti in esame provocano effetti acuti e cronici sulla sopravvivenza e sullo sviluppo delle colonie di api; a maggio 2013 anche la Commissione Europea si esprime vietando l’utilizzo per due anni di clothianidin, thiamethoxam e imidacloprid sulle colture che attraggono le api; pochi mesi dopo viene vietato anche l’uso del fipronil; in merito a tale sostanza attiva, la Commissione europea, in un suo comunicato stampa del 16 luglio 2013, dichiara che gli esperti degli Stati membri hanno approvato la proposta volta a limitare l’uso del fipronil nel corso della riunione del Comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali (Scofcah); il Regolamento di esecuzione (UE) n 781/2013 modifica le condizioni per l’approvazioni del principio attivo impiegato nei prodotti fitosanitari a base di fipronil limitandone fortemente la possibilità d’uso, riconoscendo così come sia effettivamente molto pericoloso; in accordo con il considerando 17 del regolamento (UE) n 781/2013, entro due anni dalla data di entrata in vigore del suddetto regolamento, la Commissione europea prevede di avviare un riesame delle nuove informazioni scientifiche; il 6 agosto 2015, l'EFSA è stata invitata dalla Commissione Europea ad organizzatore una raccolta di dati relativi a nuove informazioni scientifiche per quanto riguarda i rischi per le api dalla sostanza fipronil. il fipronil è contenuto in diversi prodotti cosiddetti “one spot” utilizzati nella profilassi contro i parassiti degli animali domestici, in particolare i cani; è contenuto in una percentuale che, rapportata al peso corporeo, produce una esposizione, al momento della somministrazione, di circa 33.5 mg/kg di peso corporeo; la tossicità acuta orale per le api (DL50), riportata negli studi presentati per l’iscrizione in Allegato 1, è pari a 0,00417 microgrammi/ape (4.1 nanogrammi/ape, la DL 50 sulle api è di 0.04 mg/kg), ma ulteriori sperimentazioni, riportate dal documento EFSA, hanno dimostrato che una dose di fipronil di 0,1 nanogrammi/ape/die è responsabile di una mortalità pari al 100% della popolazione di api sia per contatto che per ingestione; altri studi hanno dimostrato che una dose di fipronil di 0,01 nanogrammi/api/die è responsabile di una mortalità del 20% per contatto e del 25% per ingestione dopo 11 giorni; alcuni studi hanno dimostrato che una dose di 0,3 nanogrammi/ape riduce il numero dei voli di bottinamento nelle 24 ore successive all’esposizione; inoltre la stessa dose nei tre giorni successivi all’esposizione ha effetto sul tempo impiegato dalle api bottinatrici per tornare all’alveare. Considerando che un’ape pesa più o meno 100 mg possiamo valutare una DL 50 di 0.04 mg/kg di peso corporeo quindi molto più basso dell’esposizione a cui vengono sottoposti gli animali domestici; tale preoccupante quadro relativo alla tossicità porta a chiedersi se ci si è posti il problema dell’uso del prodotto utilizzato a scopi veterinari; la concentrazione del prodotto monodose è 100 mg di fipronil/ml; se ne usa una dose di 0.67 ml per cani da 2 a 10 kg quindi si valuta ad esempio per un cane di 5 kg una esposizione per contatto di circa 1,2 mg/kg cioè un dosaggio ben superiore alla DL50; esiste un’ampia bibliografia che dimostrerebbe l’elevata tossicità e numerosi effetti avversi (sonnolenza, prurito, etc) sia del prodotto in questione che dei suoi metaboliti; se il Ministero in indirizzo sia a conoscenza delle nuove evidenze scientifiche descritte in premessa e se quindi non ritenga urgente procedere ad un riesame delle motivazioni alla base della autorizzazione concessa anche al fine di vietare l'utilizzo del fipronil sugli animali.