La città della necropoli chiavarese del VI-VIII Sec. a.C. L' antica Chiavari era una città orientata? Si leggeva l'anno all'equinozio di primavera? Rispetto alla Chiesa di Bacezza, all'equinozio di primavera, all' inizio del ciclo lunare, che ricorre ogni oltre diciotto anni, la luna sorge sulla punta di Sestri Levante. Rispetto sempre alla Chiesa di Bacezza la punta di Portofino è alla declinazione minima della luna ed il Castello di Maxellasca ( ora villa Costa) e Luni sono alla declinazione massima della luna. E' probabile si potesse leggere l'anno del ciclo lunare. Vi sono molti altri “strani” orientamenti nella valle del Rupinaro. Alcuni esempi: Le Chiese di S. Bartolomeo di Leivi - San Pier di Canne e Bacezza sono su una stessa retta. Dalla Chiesa di S. Bernardo la perpendicolare a quella retta cade pressoché sulla Chiesa di di S. Pier di Canne. Le Chiese di S. Giacomo all'Arena, di S. Chiara e la Cappella del Maria Luigia sono allineate Nord-Sud. La Chiesa di Bacezza, di Maxena e di S. Ruffino a Leivi sono anche loro allineate e la perpendicolare a questa retta dalla Chiesa di Curlo cade pressoché sulla Chiesa di Maxena. Sono stati verificati curiosi allineamenti che è improbabile siano casuali, almeno alla luce di una verifica effettuata con una simulazione. Una ricerca1 condotta a partire dagli ultimi anni 90 da un gruppo di amici sulla misteriosa città esistente al tempo della necropoli chiavarese, aveva, fra l'altro, rilevato che: 1. l'attuale piana del Rupinaro era con tutta probabilità una laguna chiusa all'ingresso da un'isola, con alcuni promontori che vi si addentravano. Questi promontori hanno oggi sulla punta una Chiesa: S. Giacomo all'Arena, S. Chiara, la cappella del Maria Luigia, S. Pier di Canne, Non essendo certo il loro anno di costruzione, vi è qualche probabilità che, prima dell'editto di Costantino, fossero templi pagani. 2. la punta di tre di questi promontori, ovvero oggi la Cappella del Maria Luigia, S. Chiara e S. Giacomo all'arena sono allineati Nord-Sud. 1 http://castellodichiavari.ilsasso.it/cosaceraprima.htm Questi allineamenti avevano destato una certa curiosità perché le placche trovate nelle tombe femminili della necropoli chiavarese potevano essere un astrolabio dai molteplici usi. Per essere usato questi astrolabi avrebbero dovuto essere orientati a Sud ed essere posti nel piano del moto della Luna ed apparente del Sole. Questi allineamenti Nord-Sud nella città avrebbero oggettivamente di molto agevolato l'utilizzo di questo strumenti. Poiché questi allineamenti potevano essere del tutto casuali, la curiosità portò a verificare se ci fosse qualche altra possibile relazione fra la placca delle tombe femminili, il suo uso e la sua struttura e la disposizione di punti significativi del territorio della possibile città, come prominenze ed antiche Chiese. La ricerca si è diretta in due direzioni suggerite dalla struttura e dalla possibile migliore funzionalità della placca in una città orientata. 1- La placca divide l'angolo giro in 16 parti ognuna (360/16) di 22.5 gradi. La religione etrusca considera ogni spicchio di 22,5 gradi sotto l'influenza di un determinata divinità. Esisteva un punto sui terreni emergenti dalla laguna dal quale lo spazio circostante fosse facilmente divisibile in spicchi di 22.5 gradi, per la presenza di cime di monti, prominenze, templi? Oggi la cosa può apparire priva di ogni significato, ma secondo la religione etrusca, lo spazio che l'aruspice poteva vedere al momento della fondazione di una città, , era considerato il “templum” ed era diviso in spicchi di 22.5, dominato e dedicato ciascuno ad una diversa divinità. Successivamente questa divisione era utile per la divinazione. Il disegno qui sotto riportato è di un noto etruscologo, il Pallottino, ed indica queste divinità. 2- La placca dà una soluzione geometrica alla funzione matematica che lega in ogni momento la posizione del sole, della luna e del mese lunare. La placca dunque segnalava una grande importanza della luna e nello stesso tempo una certa difficoltà di indicare all'equinozio di primavera, con l'uso della stessa, l'anno del ciclo lunare di circa 18 anni e sette mesi. Vi era oggettivamente la difficoltà di leggere su una placca di 8 cm di diametro con precisione l'azimut al quale sorgesse o tramontasse la luna al variare degli anni del suo ciclo all'equinozio. Esisteva forse un punto significativo da dove all'equinozio si potesse vedere con dei punti di riferimento sul territorio, precisi e significativi, la luna iniziare il suo ciclo e la lettura dell'anno del ciclo lunare fosse molto più facile? Questi sono oggi i risultati di questa ricerca. 1- La ricerca dell'eventuale esistenza di un punto dal punto dal quale lo spazio fosse visualmente agevolmente divisibile in sedici parti uguali. Come è nata la ricerca è nata casualmente. Un punto si può determinare con l'incrocio di due rette. Il caso ha voluto che su una fotografia aerea scattata nel 1944 dagli alleati, qui sotto riportata, si vedesse un'ombra attraversare la valletta del torrente Casale, a 22.5 gradi rispetto l'asse Est-Ovest. Si è assunta questa come una delle due rette. La mappa della zona del catasto napoleonico ha consentito di confermare l'allineamento presente sulla foto area di cui sopra. Quali sono le caratteristiche di quello che qui chiamiamo un “allineamento”? a. La presenza su antiche mappe, per esempio quelle catastali napoleoniche di edifici sulla stessa linea e, tenendo conto della morfologia del terreno, disposti in modo da consentire visivamente in modo facile la ripartizione dello spazio b. Il fatto che sulle prominenze e/o sul crinale incontrino punti, edifici o insediamenti antichi, facilmente riconoscibili. Si è cercato una altro allineamento in concomitanza magari di un punto notevole. E' sembrato possibile dalla mappa catastale napoleonica ritrovarne uno con inclinazione giusto di 45 gradi. Gli "allineamenti" sulle mappe catastali napoleoniche a 22.5 ed a 45 gradi rispetto all'asse Est-Ovest sono stati verificati su mappe comunali degli anni 50 e cartografie recenti. Il punto nel quale queste due rette si incontrano è all'inizio del ponte sul Rupinaro, sulla strada che porta da S. Pier di Canne a Leivi. Il punto ha come coordinate la Latitudine N 44°19' 43.41” e la Longitudine N 9° 19' 17.94”. Si noti che questo è il punto dove un viaggiatore, secondo le mappa catastale napoleonica, sarebbe pervenuto giungendo da Levante, rientrando il mare praticamente fino a Carasco. L'ipotetico viaggiatore sarebbe salito dal versante retrostante Leivi e giunto sul crinale e proseguendo per la strada comunale della Rissa sarebbe giunto ad una prima costruzione che nella mappa napoleonica è rappresentata da un corpo tondeggiante. Se non lo superava, poteva giungere proprio a questo punto di fronte alla Chiesa di S. Pier di Canne. E' ingrandito l'accesso dalla strada comunale della Rissa : l'ingrandimento delle possibili torri è riportato in basso. Le linee gialle segnano qualche ripartizione a 22.5 gradi. L'allineamento a 22.5 gradi è rappresentato sulla mappa del catasto napoleonico da 4 costruzioni allineate: • • La prima costituita da due costruzioni tonde praticante su un poggio sul piano. Se il viaggiatore avesse superato la prima costruzione tonda ed avesse proseguito sulla strada comunale della Rissa sarebbe proprio arrivato qui. Ecco l'ingrandimento della mappa napoleonica. • La seconda costruzione a metà del pendio che scende da questa preminenza alla torrente Casale è una costruzione quadrata • La terza a metà del pendio fra il torrente Casale e il crinale tra valle del Rupinaro e valle dell'Entella: è la Carassona La quarta, anche se con qualche approssimazione sul suddetto crinale. • L'allineamento a 45 gradi è rappresentato da ben 4 costruzioni allineate ed un punto notevole: • • • La prima sul crinale della valletta del torrente Casale La seconda, la terza sul pendio che sale alla preminenza sulla valletta del torrente Casale La terza sullo stesso crinale • • La quarta è una costruzione tonda in una valletta tra il precedete crinale ed il crinale con la valle dell'Entella, su un sentiero. La quinta è un punto notevole: è in corrispondenza del crinale con la valle dell' Entella, proprio in corrispondenza alla attuale villa Irene, una prominenza significativa e facilmente riconoscibile a chiusura del crinale della vallata del Rupinaro e dell' Entella, ove si ripartono due strade. I due allineamenti sulla mappa catastale napoleonica a 22.5 gradi ed a 45 gradi. Assumendo che il centro del "templum" fosse il punto nel quale si incrociano quelle due semirette, lo spazio visibile da questo punto sarebbe stato facilmente divisibile in spicchi di 22.25 gradi ? Abbiamo verificato lo spazio visibile dall'inizio del ponte sul Rupinaro a S. Pier di Canne portasse ad altri punti facilmente leggibili, altri allineamenti, cime di monti, prominenze, chiese o costruzioni antiche che consentissero una facile divisione in spicchi di 22.5 gradi. Siamo stati incoraggiati dal fatto che prolungando queste due semirette sul quadrante opposto,verso Nord Est, quella a 45 gradi incontrava con discreta precisione inferiore la sommità di Monte Castello (per l'esattezza con l'approssimazione di 0.60 gradi) e quella a 22.5 gradi era allineata con la precisione inferiore del decimo di grado con la Chiesa di S. Bernardo. Per la precisione l'ingombro della chiesa va da 22.40 a 22.60 e quindi questa Chiesa è esattamente centrata su 22.5 gradi, quindi con una precisione sorprendente, come si vede nella mappa sotto riportata. Quindi esistevano due rette una che partendo od almeno passava dalle due torri ancora indicate nella mappa napoleonica e terminava alla chiesa di S. Bernardo e l'altra che congiungeva due punti notevoli la cima del monte Castello ed il punto ove termina il crinale di Levante della valle del Rupinaro, ovvero Villa Irene. Congiungendo altri punti notevoli si formano altre rette che passano dallo stesso punto centrale, costituendo raggi di una stella con passo 22.5 gradi? Abbiamo esaminato raggio per raggio. Ecco riportate alcune semirette, con passo di 22.5 gradi su una aereo fotogrammetrica recente che consente una precisione dell'ordine del decimo di grado. Queste le risultanze, partendo da Nord e girando in senso orario, con passo di 22.5 gradi: 1-A nord: un'antica casa sul crinale tra la vallata del Rupinaro e la vallata del Lavagna , presso l'antica strada dalla quale si accedeva per arrivare alla città quando il mare arrivava fino alla piana di Carasco. Oggi la zona è chiamata Solaro. Esisteva anticamente, nelle pertinenze di Leivi, un toponimo indicato in antichi documenti, presso la "via" denominato "ad Solarium", nelle pertinenze di Leivi2 , che non sappiamo dove esattamente fosse. 2-A 22.5 gradi a Nord Est: esattamente la Chiesa di S Bartolomeo a meno di un decimo grado 2 Atti del convegno per l'VIIIcentenario dell'urbanizzazione di Chiavari- 8-10 Novembre 1978 : Geo PistarinoChiavari, un modello nella storia., pag . 47 :”Nota 20 ....Altro toponimo interessante per il suo richiamo alla toponomastica classica, nelle pertinenze di Leivi, lungo la via, è questo: ubi dicitur ad Solarium. Fondo S. Eustachio, cart.428, perg.36,doc 5 luuglio 1257. Si ricordi la stazione ad Solaria,che compare negl'Itinerari di Guidone e nella Tavola Peutingeriana, di cui non è chiarita ancora oggi l'ubicazione.” 3-A 45 gradi a Nord Est: il monte Curlo con modesta precisione, di meno di un grado: 4-A 67.25 gradi a Nord Est: un antico insediamento abitativo sul crinale tagliandolo a metà: il Curlo 5-Ad Est : esattamente un edificio sul crinale a Ri Alto, a meno di un decimo di grado, come si vede nella foto qui riportata: 6- A 22.5 gradi a Sud Est: è uno degli allineamenti ritrovati nelle piante del catasto napoleonico: oltre alle due antiche torri, si confermano alcune costruzioni presenti nel catasto napoleonico, altre sono andate distrutte. Sono aree oggi sconvolte dal passaggio dell'autostrada e da molte recenti costruzioni, tuttavia si riscontrano ancora alcune costruzioni nella valletta del Casale e sul crinale è ancora esistente una sorta di saccello. 7-A 45 gradi a Sud Est: Villa Irene, meglio il bivio in corrispondenza è a 45 gradi con l'approssimazione inferiore al decimo di grado. Lo spicchio tra questa linea e la successiva sembra fosse dedicato a Vulcano: il caso vuole che in un carotaggio effettuato dalla Soprintendenza proprio in questo spicchio sono stati trovati resti carboniosi, che non escludono attività legate alla lavorazione dei metalli. 8-A 67.5 gradi a Sud Est: questa divisione delimitava lo spicchio dedicato al dio sole secondo il Pallottino. Oggi anche quest'area è sconvolta. Non vi sono riferimenti certi. Sulle fotografie aeree degli alleati del 1944 si vede con chiarezza un quadrato, sul “promontorio “ che ha in punta oggi la Chiesa di S.Chiara, con ad un angolo delle costruzioni. Il tutto ricorda, per alcuni aspetti, la Corte del Podestà in località “Poggio sul piano”, già di proprietà della famiglia Costa Zenoglio, descritta da Carlo Garibaldi: le consistenze, le mura che formavano un quadrato. Il muro di ponente visibile ancora nelle fotografie aeree del 44 è esattamente allineato con il il punto all'inizio del pone su Rupinaro di Sampierdicanne, ma è ruotato di qualche grado più a nord. Le linee altimetriche e le piante catastali napoleoniche, suggerirebbero la presenza di una struttura militare ( e per il Garibaldi per Corte si doveva intendere un Castello ed una Chiesa) e la presenza di una torre o delle rovine di una torre all'angolo esterno di nord est del quadrato. Un segno peraltro che potrebbe indicare l'esistenza di queste rovine è riportato sulla piantina sulla prima pagina di questa ricerca. Questa torre sarebbe stata simmetrica ed allo stesso livello sul mare rispetto alla chiesa di Bacezza.La coincidenza vuole che nello spicchio dedicato al dio sole vi sono le tre chiese allineate nord sud sulla punta dei tre promontori e vi sia il Castello di Maxellasca.3 9-A Sud vi era all'apertura della laguna fra S. Giacomo all'arena e la salita a Bacezza probabilmente un isolotto, come risulta da numerosi documenti4 ed è perfino indicato in una piantina ottocentesca5 3 Maxellasca potrebbe significare “Casa delle sacerdotesse della luna”: cfr : http://castellodichiavari.ilsasso.it/cdplacca131005/Ricerca%20aprile%202000/guard2.doc 4 Note di toponomastica chiavarese di Giulia Petracco Siccardi in un Convegno sulla storia di Chiavari 1976. Sono citati quattro documenti : uno del 1066 “in l’Isola mansum qui dicitur a lo Lago”; uno del 1206 “ t. que est in Insula Grandi”; in uno del 1213 “in Isula”; uno del 1214 “u.d. Insula”. Zuccagni Orlandini 1836 : Atlante geografico d’Italia: Stati Sardi Italia di terraferma 5 Esattamente a Sud vi è la costa di ponente della Corsica, come si vede nella simulazione sottoriportata 10- A 22.5 gradi a Sud Ovest con notevole precisione la Chiesa di Bacezza. Le linee blue indicano la declinazione massima e minima della luna. A sinistra la declinazione minima coincide con la punta di Portofino, a destra la declinazione massima è tangente al Castello di Maxellasca, oggi villa Costa. Dunque riepilogando lo spazio da questo punto poteva risultare abbastanza agevolmente diviso in 16 parti, pur con qualche incertezza per la direzione a 45 gradi Sud Ovest. E' certo che la precisione di cinque assi fa riflettere sulla possibilità di una pura coincidenza, specie se assistita dalla contestuale presenza di punti notevoli su altri semiassi: infatti ai due assi, uno Villa Irene- Cima Monte Castello e l'altro fra le antiche "due torri" e Chiesa di S. Bernardo, si aggiunge un altro asse di grande precisione: S. Bartolomeo-Chiesa di Bacezza ed un altro abbastanza preciso Curlo-Monte Bacezza ed un altro ancora, meno preciso Ri Alto- "Monte Cucco". a. b. c. d. e. 22.5 gradi Nord Est - Sud Ovest : Chiesa di S Bartolomeo- Chiesa di Bacezza 3 x 22.5 gradi Nord Est- Sud Ovest : Curlo-Monte Bacezza 0 x 22.5 gradi Est -Ovest: Ri Alto- Monte Cucco 2 x 22.5 gradi Nord Oves- Sud Est: Monte Castello - Villa Irene 3 x 22.5 gradi Nord Est- Sud Est: Chiesa di S.Bernardo e le due antiche costruzioni circolari sul poggio sul piano La possibile esistenza di due ulteriori assi: a. 22.5 Nord Est - Sud Est : costruzione sul poggio antistante- costruzioni allineate sulla mappa napoleonica- ipotesi della torre del Corte del Podestà. b. Nord - Sud : la possibile località "ad Solarium" sul crinale verso Leivi, comunque presso la via di accesso e l'isolotto di chiusura della laguna ed in lontananza nelle giornate più limpide la Corsica. Rimane incerto un asse: 1. 2 x 22.5 Nord Est - Sud Est : Monte Curlo - qualche costruzione o prominenza che nella zona sconvolta dalla discarica non ci è dato di sapere. Ma che probabilità vi è che il fatto sia casuale? Considerato che un asse è qui determinato da due "punti significativi" allineati, è stato divertente porsi il problema di valutare la probabilità che per caso 11 punti significativi ( cinque assi ed il centro) siano per caso su una stella a passo 22.5 gradi, incontrandosi nell'immediata prossimità di un'ulteriore punto notevole: la Chiesa di S. Pier di Canne. Come è stata calcolata la probabilità che il fatto sia occasionale? Per avere qualche idea di questa probabilità, abbiamo diviso per un'ipotetica mappa di un metro per un metro in scala 1:1000, ovvero tale che un cm corrispondesse a 10 metri. Abbiamo diviso ogni lato in 150 parti, in modo che ogni cella di 0,6 cm per 0.6 cm corrispondesse a circa 36 mq, la superficie sulla quale può insistere un punto notevole: un' antica costruzione, la vetta di una montagna. Abbiamo programmato il computer perché generasse casualmente un certo numero di punti notevoli (trenta) e li collocasse casualmente nel reticolo sopra indicato. Quindi il computer è stato programmato per collocare in ciascuna cella del reticolo 150x 150 il centro della stella passo 22.5 e far sistema e trovare quanti punti notevoli giacessero sui raggi della stella suddetta. Il computer ha ripetuto 10865 volte la stessa operazione. Per 10865 volte ha collocato casualmente trenta punti notevoli sul reticolo 150x150 e quindi ha verificato ogni volta, per ciascuna delle 22500 celle (ovvero 150x 150), ha fatto sistema ed ha contato quanti punti notevoli la stella con centro in quella cella andasse ad incontrare. Questo il risultato. Ha incontrato 10 punti per 122 volte e ne ha incontrati 11 per 11 volte. Non ne ha mai incontrati 12. Anche se un calcolo delle probabilità preciso è connesso con il numero dei punti notevoli e con la dimensione del reticolo, questi risultati indicano una bassa probabilità che questi allineamenti siano casuali. Sono emersi altri allineamenti, che non si ricercavano espressamente, e che potrebbero sembrare non connessi con la struttura della placca. Vi è un altro allineamento di tre Chiese, a Ponente rispetto al centro della stella a S. Pier di Canne: la Chiesa di S Ruffino, la Chiesa di Maxena e la Chiesa di Bacezza sono allineate, con una precisione inferiore al grado e questo allineamento è di circa 3,5 gradi inclinato a Nord-Ovest. La Chiesa di Curlo è perpendicolare a questo asse e la perpendicolare cade sulla Chiesa di Maxena con la precisione di circa un grado.. Il senso del posizionamento di queste quattro chiese è difficile da ipotizzare: un osservatore alla Chiesa di Maxena, una decina di giorni dopo il 21 Marzo, vedrebbe il sole sorgere dietro la Chiesa di Curlo: corrispondeva forse una festa religiosa?6 Corrre l'obbligo di rilevare che, al di là di ogni riferimento alla placca, se per punti significativi si assumessero nella valle del Rupinaro le Chiese, queste sarebbero state collocate con una modalità che assolutamente improbabile sia casuale. Infatti: 1- La Chiesa di Bacezza-S.Pier di Canne- S.Bartolomeo sono allineate con asse 22.5 gradi a NE e la perpendicolare dalla Chiesa di S. Bernardo cade sulla Chiesa di S. Pier di Canne. 6 Il sole, visto dalla chiesa di Maxena, dovrebbe nascere dietro la chiesa di Curlo circa all'inizio di Aprile, il mese sotto la giurisdizione di Apollo. 2- Maria Luigia, S.Chiara, S.Giacomo all'Arena sono allineate Nord Sud. 3- Infine, come si è appena visto, le Chiese di Bacezza-Maxena,S. Rufino sono fra loro allineate con asse a 3.4 gradi a NO e la perpendicolare dalla Chiesa di Curlo cade sulla Chiesa di Maxena. Conclusione. Riflettendo complessivamente su questi orientamenti viene spontaneo un altro approccio molto suggestivo, che veda l'aruspice, il fondatore della città , come un formidabile architetto del territorio ante litteram, che ha studiato bene la valle del Rupinaro, questa laguna chiusa da un isolotto, ideale per una città ed abbia usato il più possibile punti notevoli naturali (come cime di montagne, corso dei fiumi, etc) ed a questi , a completamento del “suo” disegno, abbia aggiunto delle costruzioni umane, dei templi, che poi furono trasformate in chiese od insediamenti abitativi, o comunque costruzioni.. Ecco gli orientamenti derivanti dai punti notevoli naturali. La cima del Monte Castello e la fine del crinale, che separa la valle del Rupinaro ed oggi la valle dell'Entella, determinavano una retta inclinata di 45 gradi molto interessante. Interessante era l'allineamento nord-sud dell'isolotto che chiudeva la laguna con il punto di incontro dei due principali fiumi della vallata, il Rupinaro ed il Campodonico, e che questo punto coincidesse praticamente con la cima del Monte Curlo a 45 gradi a NE e la cima del monte Bacezza a 22.5 gradi a Sud-Ovest, nonché praticamente il monte Cucco ad Ovest. A completamento l'architetto ha previsto: a: la costruzione dei templi, poi trasformati in Chiese: 1- la Chiesa di Bacezza a 22.5 gradi Sud-Ovest, 2- la Chiesa di S. Bernardo a 22.5 gradi Nord- Ovest, 3- la Chiesa di S. Bartolomeo a 22.5 gradi a Nord-Est oltre alla costruzione, al centro, della Chiesa di S. Pier di Canne b: la costruzione di nuclei abitativi: 1- di Curlo a 22.5 gradi a Nord rispetto all'Est 2- di Ri Alto ad Est c: la costruzione di edifici particolari: 1- la costruzione sul passo al quale ci si affacciava alla vallata del Rupinaro, “ad solarium” presso la “via” , a Nord. 2- le due torri sulla prominenza a 22.5 gradi a Sud rispetto ad Est. 3- la eventuale torre della Corte del Podestà a 22.5 gradi ad Est rispetto a Sud. Ci eravamo posti una seconda domanda sulla base della struttura della placca: relativa ad orientamenti relativi al moto della luna.7 Esisteva un punto significativo da dove all'equinozio di primavera si potesse vedere con dei punti di riferimento precisi e significativi l'anno del ciclo lunare 8e la lettura di poco più di un grado fosse molto più facile e precisa di quanto non lo fosse con la placca? Gli orientamenti lunari non sono meno sorprendenti di quelli sopra riportati. Innanzitutto da una posizione molto particolare si rileva che punti molto significativi sono alla declinazione massima e minima della luna: infatti dal piazzale antistante la Chiesa di Bacezza, la punta di Portofino è a 18.3 gradi a Sud Ovest, come si vede dalla carta militate qui sotto riportata, ed il filo esterno del Castello di Maxellasca è a 28.3 gradi ovvero alla declinazione massima della luna. Si noti che anche Luni è situata alla declinazione massima della luna, come indica questa linea gialla su questa foto satellitare. La punta di Portofino alla declinazione minima della luna rispetto alla Chiesa di Bacezza.. 7 In versioni precedenti di questo testo e di altri relativi all'uso della placca per la lettura dell'anno del ciclo lunare ho confuso la declinazione con l'azimut. In questo testo grazie a chiarimenti e precisazioni fornitemi dall' ing. Alberto Baudà ho corretto l'errore e con sorpresa si è ritrovato che all'ovvia conferma degli angoli di declinazione, da soli poco significativi e livello pratico per la lettura dell'anno del ciclo lunare, si va a sommare la “coincidenza” che l'angolo di azimut all'equinozio di primavera sia particolarmente significativo all'inizio del ciclo. La correzione anche comporta la lettura dei nove anni di mezzo ciclo su circa 15 gradi e non di 10 gradi, e quindi più facile. Tuttavia se non essendo la variazione annuale costante, non poteva essere al tempo che verificato sperimentalmente. 8 Giuliano Romano : Orientamenti ad Sidera. Biblioteca universitaria. Ed. Essegi 1995 Ravenna : pag.19-23 Ma, al di là di vederci ricordate le declinazioni minime e massime della luna, gli antichi potevano leggere l'anno del ciclo lunare? Dalla Chiesa di Bacezza si vede sorgere la luna dal Monte Castello della punta di Sestri Levante all'equinozio di primavera all'inizio del ciclo I calcoli dell'azimut9 al quale la luna si leva all'equinozio di primavera hanno portato ad indicare una ulteriore coincidenza molto particolare. Un osservatore dal piazzale davanti alla Chiesa di Bacezza vedrà all'equinozio di primavera, all'inizio del ciclo lunare di 18 anni e sette mesi, nascere nel punto più a Sud rispetto a tutto il ciclo lunare e questo punto a Chiavari è a circa 43 gradi a Sud-Est e questo punto, per un'ulteriore combinazione, coincide con il Monte Castello, la punta di Sestri Levante. Il caso ha voluto che questa ricorrenza avvenisse il 22 Marzo 2006 circa alle ore tre di notte10. Un quarto di luna calante sorgerà alle tre di notte e bassa come mai sull'orizzonte si inabisserà nel mare alle dieci di mattina nella posizione simmetrica rispetto a Sud, ovviamente a Ponente. In questo giorno la luna compie il tragitto più basso e meridionale: più basso e meridionale di quello del sole al solstizio d'inverno. La freccia rossa della fotografia indica i 43 gradi dalla Chiesa di Bacezza al Monte Castello sul promontorio di Sestri. 9 10 Realizzati dall'ing, Alberto Baudà Nella notte fra il 21 e 22 Marzo 2006 la luna sorgerà a Chiavari alle ore 1.56 TU Dopo questo momento la luna sarà sempre più alta nel cielo. E' inutile dire che vi è una sostanziale analogia fra questo giorno che capita ogni oltre 18 anni e mezzo ed il solstizio di inverno, che ovviamente capita ogni anno. In entrambe i casi l'astro che sembrava per il sole, giorno dopo giorno ( e per la luna, anno dopo anno) sempre più inabissarsi nel mare, comincia nuovamente a rialzarsi. Questo grafico11 indica l'azimut della levata e della calata dell luna negli oltre 6793 giorni del suo ciclo ed è calcolato al 1 Gennaio 2005 per la latitudine di Milano. Come si vede l'equinozio di primavera del 2006 rappresenta il massimo nel grafico e quindi la posizione con l'azimut della levata e della calata più meridionale del ciclo lunare. Sarà interessante verificare sperimentalmente se all'equinozio di primavera, anno dopo anno, la luna si troverà a nascere, per un osservatore sito alla Chiesa di Bacezza in corrispondenza ad altri punti notevoli sui monti dietro Sestri , come, per esempio, cime o Chiese. La lettura dell'anno del ciclo lunare non è immediata, perché lo spostamento annuale della luna non è lineare. La luna dovrebbe variare nei nove anni l' azimut di circa 15 gradi Anche intorno agli estremi, ove si inverte il moto ed ove la variazione annuale è più piccola, l'esperienza e l'osservazione dovrebbero consentire, traguardando i monti dietro Sestri Levante, di leggere l'anno del ciclo lunare. Conclusione Se questi orientamenti, nel loro complesso, non sono casuali, sembrerebbe, fra l'altro, emergere una realtà amministrativa estesa a tutta la vallata del Rupinaro. Si noti che ancora in un atto del 1156, vi è il dubbio che i consoli genovesi si rivolgessero agli homines de Levi et Clavari, come se fossero appunto parte di una sola realtà amministrativa 12 . Enrico Campagnoli Milano, 18 Marzo 2006 11 Fornito dall'ing. Alberto Baudà: il grafico è stato ottenuto per iterazione con MathLab. Si noti sulle ascisse che il 22 Marzo 2006 corrisponde a 446 giorni dopo il 1 Gennaio 2005. Si noti una certa differenza fra l'azimut calcolato per Milano e per Chiavari. 12 Geo Pistarino Op. Cit pag 53