IN QUESTA LEZIONE SI PARLERA’ DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DELL’APPARATO CARDIO VASCOLARE ANATOMIA E FISIOLOGIA DELL’APPARATO RESPIRATORIO sincope lipotimia attacchi cardiaci SHOCK asma OBIETTIVI DELLA LEZIONE imparare a riconoscere i segni e i sintomi delle principali patologie a carico dell’apparato cardio circolatorio imparare le manovre di primo soccorso e i comportamenti da adottare, al fine di evitare il peggioramento delle condizioni del paziente CENNI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DELL’APPARATO RESPIRATORIO L’apparato respiratorio LAVORA per rifornire con continuità il sangue di ossigeno che a sua volta distribuisce a tutte le cellule l’ ossigeno indispensabile per la combustione degli zuccheri zuccheri che una volta ossidati (bruciati) producono ENERGIA + ACQUA + CO2 l’energia prodotta viene utilizzata dai muscoli e dai tessuti l’acqua viene eliminata dai reni e dai polmoni dall’intestino e dalla cute la CO2 viene eliminata dai polmoni ANATOMIA DELLL’APPARATO RESPIRATORIO Cavità nasali VIE AEREE SUPERIORI Cavità orale orofaringe Faringe VIE AEREE INFERIORI producono muco, riscaldano, umidificano, filtrano l’aria inspirata rinofaringe laringe trachea bronchi polmoni funzione di distribuzione e scambio respiratorio La parete posteriore della cavita’ orale e la parte terminale delle cavita’ nasali costituiscono la faringe La faringe si biforca e posteriormente da luogo all’esofago anteriormente da luogo alla laringe e alla trachea LA FARINGE È ORGANO COMUNE ALL’APPARATO RESPIRATORIO E AL DIGERENTE Rinofaringe ANATOMIA APPARATO RESPIRATORIO Orofaringe diaframma La laringe è sede delle 4 corde vocali responsabili della fonazione. L’entrata della laringe è protetta dalla glottide che, al passaggio del cibo o anche solo della saliva si chiude per evitare il fenomeno dell’inalazione. Anteriormente si trova la cartilagine tiroidea che forma una sporgenza più o meno evidente POMO DI ADAMO LA TRACHEA E’ UN CANALE CARATTERIZZATO DALLA PRESENZA DI ANELLI INCOMPLETI DI CARTILAGINE CHE LA RENDONO SCARSAMENTE DEFORMABILE. Dalla divisione della trachea si originano due bronchi principali DESTRO E SINISTRO I BRONCHI SI DIRAMANO A CASCATA SINO AGLI ALVEOLI POLMONARI, RICCAMENTE VASCOLARIZZATI E SEDI DELLO SCAMBIO GASSOSO I BRONCHI SI SUDDIVIDONO IN RAMI DI CALIBRO SEMPRE MINORE SINO AI BRONCHIOLI TERMINALI I BRONCHIOLI TERMINALI SBOCCANO NEGLI ALVEOLI 300 MILIONI DI SACCHETTI A FONDO CIECO RICCAMENTE VASCOLARIZZATI I POLMONI SONO DUE STRUTTURE DI FORMA CONICA OCCUPANO LA GABBIA TORACICA CHIUSA IN BASSO DA UN MUSCOLO A FORMA DI CUPOLA IL DIAFRAMMA OGNI POLMONE E’ AVVOLTO DA UNA DOPPIA MEMBRANA PLEURA una pleura è adesa alle coste una pleura avvolge la superfice dei polmoni Tra i due foglietti pleurici esiste un sottile film di liquido che agisce come un lubrificante consentendo il movimento dei polmoni ANATOMIA APPARATO RESPIRATORIO FISIOLOGIA DELLA RESPIRAZIONE L’aria dopo essere entrata nella trachea attraverso la bocca e la laringe percorre tutte le diramazioni dei bronchi sino agli alveoli dove avviene lo scambio gassoso vero e proprio e si realizza la RESPIRAZIONE POLMONARE IL SANGUE REFLUO DAL CORPO E’ RICCO DI CO2 POVERO DI O2 L’ARIA CONTENUTA NEGLI ALVEOLI E’ RICCA DI O2 POVERA DI CO2 E’ A LIVELLO DEGLI ALVEOLI POLMONARI CHE IL SANGUE REFLUO DAL CORPO SANGUE VENOSO CEDE L’ANIDRIDE CARBONICA E SI ARRICCHISCE DI OSSIGENO DIVENTANDO SANGUE ARTERIOSO MECCANICA RESPIRATORIA INSPIRAZIONE IL TORACE SI ALLARGA E SI INNALZA PER CONTRAZIONE DEI MUSCOLI INTERCOSTALI IL DIAFRAMMA SI ABBASSA agendo come un pistone I POLMONI ADERENTI AL TORACE CON LE PLEURE SI ESPANDONO ALL’INTERNO DEI POLMONI SI CREA UNA DEPRESSIONE VIENE RICHIAMATA ARIA DALL’AMBIENTE ESTERNO ESPIRAZIONE IL TORACE SI RIDUCE DI VOLUME I MUSCOLI INTERCOSTALI SI RILASCIANO IL DIAFRAMMA SIALZA agendo come un pistone I POLMONI ADERENTI AL TORACE CON LE PLEURE SI RIMPICCIOLISCONO ALL’INTERNO DEI POLMONI SI CREA UN’ AUMENTO DI PRESSIONE L’ARIA VIENE ESPULSA NELL’AMBIENTE ESTERNO ANATOMIA APPARATO RESPIRATORIO CENNI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DELL’APPARATO CARDIO CIRCOLARORIO La vita dei tessuti e degli organi del corpo umano dipende dall’ assunzione di sostanze nutritive e ossigeno e dall’eliminazione dei prodotti di rifiuto LA DISTRIBUZIONE E IL TRASPORTO DELLE SOSTANZE UTILI, LA RACCOLTA E L’ALLONTANAMENTO DEI PRODOTTI DI RIFIUTO COMPETONO AL SANGUE CHE IRRORA OGNI PARTE DEL CORPO Il sangue circola in un circuito chiuso formato da “tubi”, le arterie e le vene collegati al cuore che funge da pompa APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO e’ costituito da: un sistema di vasi distinti in ARTERIE E VENE con funzione di distribuzione da un’organo centrale IL CUORE con funzione di pompa DAL SANGUE •Da una rete di capillari area di scambio di sostanze nutritizie, IL CUORE ORGANO CAVO SITUATO AL CENTRO DEL TORACE poggia sulla convessità del diaframma è protetto anteriormente dallo sterno e posteriormente dalla colonna vertebrale Costituito da tessuto muscolare con spiccate caratteristiche contrattili (miocardio) E’ DIVISO IN DUE CAVITA’ INDIPENDENTI L’UNA DALL’ALTRA CUORE DESTRO CUORE SINISTRO NON COMUNICANTI TRA LORO A SUA VOLTA CIASCUNA SUDDIVISA IN UN ATRIO UN VENTRICOLO Il cuore grazie alla sua struttura muscolare ha la capacità di contrarsi e di rilasciarsi ritmicamente funzionando contemporaneamente come POMPA PREMENTE LA CONTRAZIONE CARDIACA è detta SISTOLE POMPA ASPIRANTE LA DILATAZIONE CARDIACA è detta DIASTOLE LE PARETI CARDIACHE SONO FITAMENTE IRRORATE DALLE ARTERIE CORONARIE SI RAMIFICANO FITTAMENTE COMPENETRANDO IN PROFONDITA’ TUTTO IL MUSCOLO CARDIACO LE ARTERIE Le arterie sono vasi cilindrici, con pareti muscolari robuste ed elastiche, che si ramificano in vasi sempre più piccoli detti arteriole. TRASPORTANO IL SANGUE IN USCITA DAL CUORE VERSO A PERIFERIA possono contrarsi o rilasciarsi regolando il diametro del loro lume e di conseguenza la quantità di sangue che affluisce agli organi e ai tessuti LE VENE TRASPORTANO IL SANGUE DALLA PERIFERIA AL CUORE SONO •VASI DILATABILI MA NON ELASTICI •VASI A BASSA PRESSIONE HANNO UN RITORNO DOVUTO ALL’ ASPIRAZIONE CARDIACA E ALLA POMPA MUSCOLARE I CAPILLARI Sono il luogo di congiunzione fra sistema venoso ed arterioso Hanno una parete vasale estremamente sottile e permeabile PRESSIONE DEL SANGUE Il sangue viene spinto nelle arterie con una forza corrispondente alla forza contrattile del muscolo cardiaco LA PRESSIONE SANGUIGNA E’ LA FORZA ESERCITATA DAL SANGUE SULLE PARETI DELLE ARTERIE PRESSIONE MASSIMA PRESSIONE MINIMA pressione sistolica Pressione diastolica È la pressione del sangue al momento della contrazione cardiaca È la pressione del sangue al momento del rilasciamento cardiaco LE PATOLOGIE CARDIO-VASCOLARI LIPOTIMIA Primo grado della perdita di coscienza FENOMENO LEGGERO E TRANSITORIO CAUSE scarsa irrorazione cerebrale e scarsa ossigenazione dovute a cause diverse: anemia, ipotensione, digiuno, temperatura eccessiva, permanenza in ambienti mal areati, traumi fisici e psichici, dolore, fatica prolungata, stazione eretta in soggetti ipotesi LIPOTIMIA Senso di debolezza; Obnubilamento visivo; Ottundimento sensoriale; Respiro conservato; Polso debole e lento. il soggetto “si sente mancare”, ha nausea, vertigini, sudorazione improvvisa SINCOPE IMPROVVISA E COMPLETA PERDITA DELLA COSCIENZA provocata da un brusco abbassamento della pressione arteriosa LA SINCOPE E’ FREQUENTEMENTE COLLEGATA A PATOLOGIE A CARICO DEL MUSCOLO CARDIACO La sintomatologia è quella dello svenimento ma si verifica più improvvisamente, senza segni premonitori e il quadro è complessivamente più grave SINCOPE PERDITA DELLA COSCIENZA; PERDITA DI TONICITA’ MUSCOLARE; CUTE PALLIDA, FREDDA, SUDATA; ALTERAZIONE DEL RESPIRO; ALTERAZIONE DEL POLSO; E’ POSSIBILE L’ARRESTO CARDIACO. LIPOTIMIA SINCOPE VALUTARE respiro se presente Posizione antishock Slacciare indumenti costrittivi; Arieggiare l’ambiente; Coprire. ALLERTARE SOCCORSI!! SE SI TRATTA DI LIPOTIMIA LA POSIZIONE ANTISHOCK È SUFFICIENTE A RISOLVERE IL PROBLEMA DA NON FARE!! Somministrare alcolici o altre bevande; Schiaffeggiare il paziente; Spruzzare acqua fredda sul viso; Mettere il paziente seduto; CARDIOPATIE ISCHEMICHE PATOLOGIE A CARICO DEL CUORE DOVUTE A PROBLEMI D’ IRRORAZIONE SANGUIGNA DEL MUSCOLO CARDIACO CHE VA IN SOFFERENZA PER INSUFFICIENTE APPORTO DI SANGUE ANGINA PECTORIS INFARTO DEL MIOCARDIO Fattori predisponenti sono l’arteriosclerosi, l’ipertensione, il diabete, la gotta, l’obesità, l’iperlipidemia, abuso di alcool, tabagismo ecc. ANGINA PECTORIS Condizione cronica dovuta ad una alterazione patologica arterio-aterosclerotica delle arterie coronarie che si manifesta con dolori acuti in sede precordiale di durata relativamente breve E’ CAUSATA DA UNA TEMPORANEA COSTRIZIONE DEI VASI CORONARICI PROVOCATA DA UNO SPASMO CHE SI RISOLVE SENZA LASCIARE AREE DI MIOCARDIO NECROTIZZATE FATTORI SCATENANTI POSSONO ESSERE: uno sforzo fisico, Un’emozione intensa, un pasto abbondante, l’esposizione a temperature fredde ANGINA PECTORIS Dolore al petto e/o sensazione di pressione toracica con irradiazione al collo e al braccio sinistro (oppressivo,costrittivo,trafittivo) Pallore, palpitazioni, affanno, nausea; Il paziente resta cosciente; Lo spasmo si risolve in 3-5 minuti; ANGINA PECTORIS Valutare i parametri vitali; COSCIENZA RESPIRO POLSO Allertare il soccorso sanitario Porre il paziente in posizione semiseduta o in posizione antalgica; Slacciare gli indumenti costrittivi; Evitare al paziente qualunque tipo di sforzo; se il paziente è in cura per l’angina aiutarlo a assumere il farmaco di cui dispone INFARTO DEL MIOCARDIO Episodio acuto dovuto all’ostruzione totale (trombosi) di una coronaria o ad uno spasmo anginoso molto prolungato che determina la necrosi di un’area più o meno vasta di tessuto miocardico. LA CAUSA PIU’ COMUNE E’ L’OSTRUZIONE DI UNA CORONARIA DA PARTE DI UN TROMBO CHE PROVOCA UN’ INTERRUZIONE DELL’IRRORAZIONE SANGUIGNA DI QUELLA PORZIONE DI TESSUTO FATTORI SCATENANTI DELL’INFARTO DEL MIOCARDIO POSSONO ESSERE: uno sforzo fisico; un’ emozione intensa; un pasto abbondante; l’esposizione a temperature fredde. Alla base della crisi c’è comunque sempre una situazione già compromessa che può portare all’infarto anche in assenza di altri fattori scatenanti. INFARTO DEL MIOCARDIO Dolore toracico, di tipo costrittivo che si estende sino alla base del collo e al braccio sinistro ad insorgenza improvvisa. PIU’ INTENSO E PROLUNGATO CHE NELL’ANGINA Sintomo dell’ANGOR: Angoscia Senso di morte imminente Polso rapido e piccolo, talvolta aritmico Pallore, palpitazioni, affanno, sudore algido,nausea Il paziente può perdere coscienza Può evolvere in A.C.C. INFARTO DEL MIOCARDIO COSCIENZA Valutare i parametri vitali RESPIRO POLSO Allertare il soccorso sanitario In caso di A.C.C. dare inizio alle manovre rianimatorie del B.L.S. Se cosciente porre il paziente in posizione semiseduta o in posizione antalgica Slacciare gli indumenti costrittivi Evitare al paziente ogni tipo di sforzo Non somministrare cibi e/o bevande di alcun genere LE PATOLOGIE DEL SISTEMA RESPIRATORIO ASMA BRONCHIALE Malattia episodica, con intervalli asintomatici, provocata dal restringimento (broncospasmo) dei bronchioli che immettono negli alveoli con iper-produzione di muco e limitazione del flusso d’aria. DIFFICOLTÀ DI ESPIRAZIONE valutare il respiro mantenere il paziente in posizione seduta, allentare gli abiti costrittivi allertare LO SHOCK CAUSE PRINCIPALI DELLO SHOCK SONO 1 la quantità di sangue in circolazione diminuisce 2 la quantità di sangue circolante resta costante 3 la quantità di sangue circolante resta costante ma il sistema di tubi mantiene invariato il suo volume ma il sistema di tubi aumenta il suo volume il sistema di tubi mantiene invariato il suo volume ma LA POMPA FUNZIONA MALE 1 DIMINUZIONE DELLA QUANTITA’ DI SANGUE IN CIRCOLAZIONE SHOCK IPOVOLEMICO causato da: GRAVI EMORRAGIE esterne esteriorizzate USTIONI interne diarrea DISIDRATAZIONE vomito sudorazione 2 AUMENTO DEL DIAMETRO DEI VASI il sistema di tubi aumenta il suo volume CAUSE DIVERSE POSSONO PORTARE AD UN AUMENTO DI CALIBRO DEI VASI CON CONSEGUENTE DIMINUZIONE DELLA PRESSIONE SANGUIGNA SHOCK NEUROGENO SHOCK SETTICO SHOCK ANAFILATTICO SHOCK NEUROGENO TRAUMI VIOLENTI A CARICO DEL SISTEMA NERVOSO POSSONO PROVOCARE LA PERDITA DI CONTROLLO DELLA TONICITA’ DEI VASI CHE DI CONSEGUENZA SI RILASCIANO AUMENTANDO IL LORO CALIBRO SHOCK SETTICO ALCUNI BATTERI PRESENTI NEL SANGUE LIBERANDO TOSSINE DANNEGGIANO LE CELLULE ENDOTELIALI DEI VASI PROVOCANDO VASODILATAZIONE E “FUGHE” DI PLASMA DAI CAPILLARI SHOCK ANAFILATTICO L’INTRODUZIONE NELL’ORGANISMO DI ALCUNE SOSTANZE CAPACI DI SCATENARE REAZIONI D’ INTOLLERANZA PROVOCA LA DILATAZIONE DI ARTERIOLE E CAPILLARI farmaci Punture di insetti inoculazione di sieri CON MANIFESTAZIONE DI: gonfiore e/o eruzioni cutanee nei casi più gravi nei casi meno gravi edema della glottide La reazione allergica provoca la liberazione dell’istamina che ha un’azione vasodilatatrice su capillari e arteriole 3 DIMINUZIONE DELLA CAPACITA’ CONTRATTILE DEL CUORE la pompa funziona male SHOCK CARDIOGENO ALLA BASE DEL MECCANISMO FISIOLOGICO C’E’ L’INSUFFICIENZA DELLA POMPA CARDIACA determinata da: miocarditi alterazioni valvolari embolia polmonare folgorazione senso di debolezza; iniziale tachicardia; respiro superficiale e affannoso; calo della pressione arteriosa; pallore; sudorazione; vertigini; nausea; freddo; Sete; perdita di coscienza; LE CAUSE PIU’ COMUNI DI SHOCK Emorragie importanti Ustioni estese Disidratazione Ferite gravi Contusioni estese Amputazioni e membra sfracellate Fratture gravi Folgorazioni Avvelenamenti • • • • • • • Tranquillizzare il paziente; Identificazione se possibile della sede emorragica; Misure di arresto emorragico (se applicabili); Monitoraggio parametri vitali del paziente; Posizione anti shock; Coprire il paziente; Allertamento soccorsi; Se il paziente perde coscienza e smette di respirare applicare la sequenza del B.L.S. POSIZIONE ANTISHOCK conclusioni In tutte le situazioni esaminate le procedure di primo soccorso da applicare prevedono sempre: LA VERIFICA DEI PARAMETRI VITALI DEL PAZIENTE COSCIENZA, RESPIRO, POLSO L’ALLERTAMENTO DEL SISTEMA SANITARIO DI URGENZA EMERGENZA …e, se necessario… L’INIZIO DELLE MANOVRE DEL B.L.S.