Elettronica applicata e misure Lezione D5 Gruppo lezioni D5 ! Condizionamento del segnale ! 1. Sistemi di conversione in questa lezione ci occuperemo di descrivere e osservare i sistemi di conversioni da un punto di vista di livello più alto. In particolare vedremo:! 1. condizionamento del segnale;! 2. filtri antialiasing;! 3. circuiti sample/hold;! 4. errore totale e SNR.! ! 2. Sistema completo di acquisizione ! 3. Parte1: Sistemi di conversione Nella prima parte di questa lezione vedremo il condizionamento del segnale suddiviso in tre argomenti:! 1. circuiti di protezione;! 2. amplificatori (differenziali, da strumentazione);! 3. filtri antialiasing.! ! 4. Elementi del sistema di conversione Un sistema di conversione è costituito principalmente da un gruppo di condizionamento del segnale (protezione, amplificatore e filtro), da un (eventuale) multiplexer, da un circuito di sample/ hold e da un convertitore AD.! ! L’amplificatore nel gruppo di condizionamento serve per adattare il livello del segnale al fondoscala per poter ottimizzare il rapporto SNRq, mentre il filtro serve per adattare la banda del segnale alla frequenza di campionamento del convertitore.! ! ! A. A. 2013/2014 1 di 17 Elettronica applicata e misure Lezione D5 5. Circuiti di protezione Per quel che riguarda i circuiti di protezione, si può dire che sono le componenti che si trovano in ingresso ad un sistema di conversione e sono quelli che per primi ricevono il segnale di ingresso. Inoltre non bisogna dimenticare che il segnale estero (campo) è soggetto a cariche statiche, disturbi elettromagnetici, rumori, contatti accidentali e molto altro ancora. Queste problematiche influiscono negativamente sull’intero lavoro del convertitore quindi si ha la necessità di “proteggere” tale sistema da queste problematiche: questa funzione di protezione è svolta dai circuiti di protezione posti in ingresso. Tali circuiti di protezione pongono dei limiti usuali al segnale di ingresso: un segnale troppo alto può danneggiare il sistema; solitamente tali limiti di protezioni sono compresi tra gli intervalli di alimentazione.! ! Le tipologie di circuiti di protezione sono varie, per esempio si hanno:! 1. clamp a diodi verso massa e alimentazione;! 2. diodi Zener;! 3. componenti speciali (varsistori, …).! ! 6. Circuiti limitatori di ampiezza ! Questo è un esempio di circuito di protezione che usa la tecnica dei due diodi di clamp. La VOUT è limitata tra Val+ e Val-.! ! ! ! Questo è invece un circuito di protezione basato sui diodi Zener verso massa. La VOUT è limitata alla VZ.! ! ! Questo sciema mostra che nel modulo Z può trovarsi uno speciale dispositivo di protezione, la VOUT è limitata dalla V(I) di Z.! ! ! ! ! In tutti i circuiti la resistenza R limita la corrente di ingresso durante l’intervento della protezione.! ! 7. Condizionamento del segnale Il convertitore AD può avere diversi tipi di ingresso:! 1. tensione o corrente;! 2. riferito a massa o differenziale.! Per adattare il segnale di ingresso all’AD come dinamica e come dito di segnale, si inserisce un amplificatore di condizionamento.! ! Esistono diversi tipi di amplificatori, se ne citano qui tre:! 1. amplificatore V/V o I/I o convertitore V -> I o I -> V;! 2. ingresso single-ended o differenziale;! 3. uscita single-ended o differenziale.! ! ! ! ! ! ! ! ! A. A. 2013/2014 2 di 17 Elettronica applicata e misure Lezione D5 8. Amplificatore di tensione ! La figura qui a fianco rappresenta un amplificatore di tensione disposto in configurazione single ended. L’amplificatore operazionale è reazionato. Ad alta impedenza la tensione AV non dipende dalla resistenza RS. Per una bassa resistenza di uscita il termine AV dipende sempre meno dalla resistenza del carico RC.! 9. Segnali single-ended e differenziali ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! Qui vengono confrontate le due tecniche: in alto è quella single endend in basso è raffigurata la configurazione a segnale differenziale.! 10. Segnali differenziali ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! I segnali differenziali sono molto più protetti dai disturbi rispetto ai segnali single ended. Alcuni trasduttori forniscono segnali differenziali. I convertitori AD che sono molto veloci o molto precisi (ovvero i convertitori AD ad elevate prestazioni) operano direttamente sui segnali differenziali. I convertitori di tipo comune o standard trattano solo segnali di tipo single ended. I segnali differenziali allora dovrebbero essere adeguatamente trattati. Si utilizzano convertitori single ended o differenziali, amplificatori differenziali e amplificatori da strumentazione.! ! A. A. 2013/2014 3 di 17 Elettronica applicata e misure Lezione D5 11. Reiezione del modo comune (CMRR) È quel rapporto tra AD e AC già visto nel corso di Sistemi e tecnologie elettroniche: AD/AC = CMRR (Common Mode Reject Ratio); tale rapporto specifica quanto viene amplificato un segnale differenziale rispetto a quelli di modo comune. È un parametro fondamentale in ambito di segnali differenziali.! ! Un amplificatore deve amplificare i segnali differenziali e attenuare i segnali di modo comune; in altre parole, quando AD è alto, significa che l’amplificatore amplifica i segnali differenziali (buona cosa) e quando AC è basso, significò che l’amplificatore non amplifica i segnali di modo comune (buona cosa).! ! 12. Segnali differenziali e modo comune ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! Le relazioni che descrivono il circuito qui sopra rappresentato sono le seguenti:! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! In un amplificatore differenziale (come già visto nel corso di Sistemi e tecnologie elettroniche) il termine relativo al guadagno di modo comune AC è nullo, quindi A1 = A2.! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! A. A. 2013/2014 4 di 17 Elettronica applicata e misure 13. Amplificatore differenziale Lezione D5 ! Le resistenze del circuito rappresentato qui a fianco sono correlate secondo la seguente equazione:! ! R / R = R / R .! ! 3 1 4 2 Inoltre, come già detto prima:! ! A ! C = Vu / Vc = 0! cioè il guadagna di modo comune è nullo. Inoltre il guadagno differenziale AD è definito da:! ! A = V / V = -R / R ! ! (cioè il circuito amplifica solamente i segnali differenziali.! ! D u D 3 1 14. Problemi nel differenziale classico Nella struttura dell’amplificatore differenziale classico sono presenti alcune problematiche. La asimmetria nella Zl1 trasforma il segnale di modo comune VC in un segnale di tipo differenziale, in questo modo viene a peggiorarsi la reiezione del modo comune (CMRR). Inoltre:! ! ! ! A. A. 2013/2014 5 di 17 Elettronica applicata e misure Lezione D5 15. Simmetrizzazione con il Voltage Follower Questa asimmetria è la causa del basso CMRR descritto prima. Il termine CMRR dovrebbe essere il più elevato possibile. Si può compensare l’effetto dell’asimmetria semplicemente cercando di rendere simmetrico quel che è asimmetrico utilizzando un voltage follower sugli ingressi.! I voltage follower sono i due amplificatori reazionari posti all’ingresso. In tal caso si ha:! 1. A = 1;! 2. una resistenza di ingresso Ri molto alta;! 3. una resistenza di uscita Ru molto bassa.! ! L’impedenza Z è alta e uguale (simmetrica) su entrambi gli ingressi.! ! 16. Distribuzione del guadagno ! l L’obiettivo è quello di avere un guadagno complessivo di un fattore pari a 100. Si deve sapere che ciascun amplificatore ha un errore (in uscita) di circa Eu = 10 mV. Quindi, l’errore totale è dato dalla seguente relazione:! ! E =E ! ! ! ! t Quindi, per esempio:! 1 · 100: Et = 10 mV + 10 mV · 101! 10 · 10: Et = 10 mV + 10 mV · 10! 100 · 1: Et = 10 mV + 10 mV · 1! u2 + ( Eu1 · A2 )! = 1.01 V! = 110 mV! = 10 mV! ! Dal precedente esempio ci si evince che conviene assegnare il guadagno allo stadio iniziale.! ! ! ! ! ! A. A. 2013/2014 6 di 17 Elettronica applicata e misure Lezione D5 ! ! ! ! ! 17. Amplificatore da strumentazione ! Queste sono le relazioni che descrivono il circuito disegnato qui sopra.! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! Questa relazione esprima la tensione di uscita.! 18. Filtro anti-aliasing ! ! ! ! ! ! ! Ogni segnale ha una banda nominale, ma confine e anche componenti fuori banda. Questo significa che, anche campionando con una frequenza più che doppia rispetto alla banda nominale, i segnali che si trovano fuori dalla banda (nominale) vengono riportanti in banda a causa di un fenomeno noto come aliasing. Questa problematica causa un errore gravissimo che si chiama errore di aliasing. Tale errore dipende dal comportamento del segnale fuori dalla banda e può essere controllato utilizzando dei filtri appositi che vengono chiamati filtri anti aliasing. La A. A. 2013/2014 7 di 17 Elettronica applicata e misure Lezione D5 cadenza di campionamento influisce direttamente sul comportamento del fenomeno dell’aliasing: quanto più la frequenza di campionamento è elevata, tanto meglio è, poiché si allontanano in questo modo gli alias.! ! 19. Ribaltamento in banda del segnale ! 20. Rumore di aliasing Per esempio, se:! 1. fB è la banda del segnale, più precisamente: è la banda filtrata dal filtro di ricostruzione e tale banda è di 12 kHz;! 2. fS è la cadenza di campionamento e vale 50 ks/s;! ! Il segnale di ingresso viene ribaltato nella banda utile da f - f a f e cioè da 38 kHz a 50 kHz.! ! Nota: il rumore di aliasing viene a sommarsi con il rumore di quantizzazione.! ! S B S Ritornando al discorso dell'errore si noti che se si ha un errore di quantizzazione di ¼K e un errore di campionamento pari a 1/100 è ridondante utilizzare tanti bit per ottimizzare il segnale. Tutti questi bit aumentano inutilmente il costo di produzione perché ad esempio anche se si trovasse un componente estremamente preciso sarà sprecato, dato che non potrà essere utilizzato completamente: a monte si ha un errore di campionamento che è superiore all’errore di quantizzazione.! ! Nota: l'errore di quantizzazione è dato da (½)2 dove n rappresenta il numero di bit.! A. A. 2013/2014 8 di 17 Elettronica applicata e misure Lezione D5 21. Effetto del filtro anti-aliasing Il rapporto segnale/rumore di aliasing è pari al valore di SNRA: l’ampiezza del segnale fuori banda è uguale al segnale S. Le specifiche per il filtro anti aliasing sono le seguenti: attenuare SNRA dB da fs - fB e non attenuare a fB.! ! Da f ! B a fS - fB si ottiene la dinamica di (fS - fB) / fB.! 22. Esercizio D5.1: Dimensionamento del filtro Si utilizzino i dati dell’esempio precedente:! • fB = banda utile del segnale 12 kHz;! • fS = cadenza di campionamento: 50 ks/s;! • fS - fB: 38 kHz; dinamica: log10(38/12) = 0,5 decadi;! • Attenuazione di ogni polo: Ap = 20 * 0,5 = 10 dB.! ! Ulteriori specifiche del problema:! • Conversione su 12 Bit: SNRq = 6N + 1,76 = 73,7 dB;! • SNRA = 73,7 dB (come rumore di quantizzazione).! ! Il numero di poli richiesto è P = SNRAA / Ap = 7,37 quindi sono necessari 8 poli.! ! ! 23. Parte 2: Multiplexer Nella seconda parte di questa lezione vedremo i parametri che descrivono il multiplexer e osserveremo gli errori che interessano tale dispositivo.! ! 24. I multiplexer Grazie al multiplexer è possibile utilizzare le varie componenti del sistema (moduli di sample/hold e convertitori AD) per più canali. Si utilizzano i multiplexer quando si deve selezionare un canale tra più canali (N). Il segnale che passa attraverso il multiplexer non deve essere modificato e gli altri segnali (quelli che non sono selezionati) devono essere completamente bloccati.! ! I moduli di sample hold sono costosi. Quindi per incanalare in modo efficiente più ingressi su un unico modulo di sample hold si preferisce utilizzare un multiplexer, invece di utilizzare tanti moduli di sample hold quanti sono gli ingressi. ! ! ! ! ! ! I parametri che descrivono un multiplexer sono:! 1. RON e IOFF (resistenza di ingresso e corrente di uscita);! 2. isolamento/feedthrought;! 3. tempo di assetto.! ! A. A. 2013/2014 9 di 17 Elettronica applicata e misure Lezione D5 25. Sistema per più canali ! 26. Struttura del multiplexer ! La struttura di base dei multiplexer è rappresentata qui a fianco. Si tratta di un banco di interruttori realizzato tramite transistori MOS. Un buon multiplexer dovrebbe avere una resistenza di ingresso molto bassa. Una delle soluzioni per abbassare la resistenza di ingresso può essere quella di utilizzare una coppia MOSp-MOSn per ciascun interruttore.! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! 27. Errore dalla resistenza di ingresso RON ! È importante sapere che per definizione nei mutiplexer viene chiuso un solo interruttore per selezionare il canale VS di ingresso da collegare all’uscita VU.! ! ! ! ! ! ! ! A. A. 2013/2014 10 di 17 Elettronica applicata e misure ! Lezione D5 ! ! L’interruttore chiuso ha una resistenza complessiva (resistenza equivalente) che viene denotata come resistenza di ingresso (il primo parametro: RON). Tra la tensione in ingresso (VS) e la tensione di uscita VU si forma un partitore con la resistenza del carico RL. Qui a fianco è mostrato un modello basilare di questo sistema partitore del multiplexer.! ! Ron è la resistenza che simula il transistor come visto nel corso di Sistemi ed tecnologie elettroniche.! Per le applicazioni di questo genere vanno bene delle resistenze pari a 10 ohm.! ! ! ! 28. Errore dalla corrente di uscita IOFF ! ! Nel multiplexer viene chiuso un solo interruttore (un solo SW) per selezionare il canale VS di ingresso da collegare in uscita (ogni piedino a sinistra rappresenta un segnale differente dagli altri: il compito del mutiplexer è quello di selezionare uno solo di questi segnali e porli nell’uscita. Il mutiplexer sa quello che deve fare grazie a un comando esterno e codificato).! ! ! ! Ciascun interruttore aperto comporta una perdita di corrente (il secondo parametro IOFF). Cioè, la IOFF è caratteristica di ogni interruttore, cioè non è una IOFF complessiva. Le IOFF percorrono RL // (RON + RS) e generano un offset VUOFF in uscita.! ! Le correnti Ioff sono piccole, se tuttavia si mettessero tanti interruttori aperti allora si potrebbe avere una grossa perdita che è proprio dovuta alla somma di tante correnti molto piccole.! ! ! ! ! ! ! ! A. A. 2013/2014 11 di 17 Elettronica applicata e misure Lezione D5 29. Valori di RON e di IOFF ! I valori ideali e più comuni per la RON sono:! – MOS di potenza: [0÷1 ... 10] Ω;! – MOS di segnale: [10 ... 1000] Ω;! – MUX integrati: [1 ... 100] Ω.! ! Mentre per le correnti di uscita IOFF sono: ! – a 25° C di temperatura si hanno [10 nA … 10 μA];! – si moltiplica per un fattore pari a 10 per ogni 40° C di temperatura.! ! Entrambe R ! ON e IOFF vengono specificate come valore massimo.! 30. Limiti di banda ! Le capacità parassite del multiplexer e del carico limitano la banda del segnale trasferito.! ! Le due resistenze RS, RON e la capacità CP formano una cella passa basso.! ! ! ! ! ! ! ! ! Le capacità parassite dell’interruttore e quelle tra i segnali di comando e di uscita causano errori di piedistallo e feedthrought analoghi a quello di un modulo di sample/hold.! 31. Parte 3: Modulo di sample/hold ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! Nella terza e ultima parte di questa lezione si parlerà del modulo di sample/hold: verranno descritti i parametri relativi e si faranno alcuni circuiti di esempio.! ! A. A. 2013/2014 12 di 17 Elettronica applicata e misure Lezione D5 32. Il sample/hold ! Il modulo di sample/hold è necessario per il processe di campionamento di un segnale analogico I(t). Dutante il campionamento, all’istante t = Ts, il modulo S/H moltiplica I(t) per d(ds).! ! Tale modulo serve a mantenere il segnale presentato al convertitore AD costante per la durata di conversione; si esegue appunto un mantenimento U(f) = I(ts).! ! 33. Track/hold ! ! Nei circuiti reali il funzionamento del modulo di sample hold è osservabile in due fasi, separate dal campionamento:! 1. inseguimento (o tracking): U(t) = I(t)! ! campionamento (o sampling) a t = ts! ! 2. mantenimento (o hold): U(t) = I(ts), per tH < tS.! 34. Circuito base ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! Il sample hold è sostanzialmente una memoria di tipo analogico costituita da uno switch. ! Quando SW = ON si esegue il tracking, quando SW = OFF si esegue l’holding.! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! A. A. 2013/2014 13 di 17 Elettronica applicata e misure Lezione D5 35. Fasi e transizioni Le principali fasi e transizioni, riassumendo, sono:! 1. Inseguimento (track): uscita eguale all’ingresso! 2. Campionamento (sample): da inseguimento a mantenimento (Track -> Hold)! 3. Mantenimento (hold): uscita costante, corrispondente all’ingresso campionato! 4. Acquisizione: da mantenimento a inseguimento (Hold -> Track).! ! 36, 37. Fase di inseguimento In fase di tracking la tensione di uscita VU è pari a quella di ingresso VI. Cosìil modulo di SH diventa un amplificatore (a guadagno unitario) e vengono introdotti vari errori statici e dinamici:! • Errori statici:! 1. guadagno;! 2. corrente di offset;! 3. non linearità.! • Errori dinamici:! 1. tempo di assetto (setting time);! 2. banda.! ! La precisione complessiva di un modulo di sample hold dipende anche da questi parametri.! ! ! I limiti di banda introducono un transitorio:! ! ! ! tale transitorio influisce sul tempo di acquisizione del segnale.! ! ! ! ! ! 38. Campionamento Si introducono ora gli errori in fase di campionamento.! ! Errore in tempo:! • ritardo di apertura dello SW (da Track a Hold);! • sposta il reale campionamento;! • jitter di apertura.! ! Errore in ampiezza:! • piedestallo.! ! Transitorio:! • tempo di assetto.! ! ! ! ! ! ! ! 39. Mantenimento A. A. 2013/2014 14 di 17 Elettronica applicata e misure Lezione D5 La carica sul condensatore non è costante, ma varia, per cui si ha un errore di decadimento. Inoltre l’isolamento del segnale di ingresso non è perfetto, per cui si ha un errore di feedthrought.! ! Polarizzazzione del dielettrico [FXR: cosa intende dire qui?]! ! 40. Acquisizione ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! L’uscita riprende l’ingresso (entro la precisione voluta) dopo il tempo di acquisizione TACQ:! 1. banda (risposta al transitorio);! 2. slew rate.! ! 41. Circuito base [FXR: cosa spiega in questa slide?]! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! Il circuito di base del modulo di sample hold è il seguente:! ! Ad interruttore chiuso la tensione di uscita all’istante t è uguale alla tensione di ingresso all’istante t, mentre ad interruttore aperto la tensione di uscita all’istante t è pari alla tensione di ingresso all’istante ts, ovvero:! • closed SW: VO(t) = VI(t);! • open SW: VO(t) = VI(ts).! ! ! ! ! 42. Errore di guadagno Tale figura rappresenta la partizione della tensione di ingresso VI tra RG e tra RL. Si ha un errore di guadagno.! ! ! ! ! ! ! ! A. A. 2013/2014 15 di 17 Elettronica applicata e misure Lezione D5 43. Errore di decadimento In tale figura invece è rappresentato l’errore di decadimento in fase di scarica del condensatore su RL.! ! ! ! ! ! 44. Ritardo di acquisizione Qui è rappresentata la carica del condensatore attraverso Rg. (tempo di acquisizione).! ! ! ! ! 45. Isolamento di generatore e carico L’utilizzo di due voltage follower isolano il generatore e il carico. In figura è rappresentato l’interruttore flottante, si tratta di un comando più complesso e si ha un maggiore feedthrought e un effetto di piedistallo più grave. Inoltre si ha un accumulo degli errori di offset e di guadagno: ci sono troppe problematiche, si deve cercare di trasformare il tutto in un unico voltage follower.! ! ! ! ! ! ! ! 46. Maglia software - Cm La maglia di SW è un’ottima soluzione e viene realizzata tramite transistori MOS- Le capacità parassite del MOS formano partitori capacitivi con la capacità di memoria (indicata con CM) pari a:! 1.VI-VO = feedthorught;! 2.VG-VO = piedistallo.! ! ! ! ! ! ! ! ! ! 47. Errori di piedistallo e feedthrought L’errore di feedthorught è un errore che si genera dalla partizione della tensione di ingresso tra la capacità parassita CDDS e CM.! ! L’errore di piedistallo è un errore che si generare dalla partizione della tensione VG tra la capacità parassita CGD e CM.! ! L’errore di decadimento viene causato dalla scarica graduale della capacità CM sul carico e dalle perdite dell’interruttore.! ! A. A. 2013/2014 16 di 17 Elettronica applicata e misure Lezione D5 Nota: aumentando il valore di CM diminuiscono gli errori, tuttavia viene ad allungarsi il tempo di acquisizione TACQ.! ! 48. Jitter di campionamento Il passaggio al modulo di SH avviene con un ritardo di apertura (TA) rispetto a TS. Il tempo di apertura TA è affetto da un rumore chiamato jitter di campionamento (o TJ). Tale jitter produce errore sul segnale (rumore), pari alla variazione del segnale in TJ. L’errore in ampiezza dovuto al jitter di campionamento ΔV + uguale a ΔT · slewRate, ovvero ΔV = SR · TJ.! ! Il rapporto SNRJ rappresenta il rapporto segnale/rumore dovuto al jitter di campionamento.! ! 49. SNR totale SNRTOT dipende dalla somma di vari termini:! 1. rumore di quantizzazione (num bit);! 2. rumore di aliasing (Fs e filtro);! 3. errore di jitter (jitter di apertura S/H e SR segnale);! 4. errori della catena di condizionamento (offset, guadagno);! 5. altri errori… .! ! L’errore totale viene calcolato come somma di termini statisticamente indipendenti (Ai).! ! ! 50. Numero effettivo di bit: ENOB L’errore totale viene espresso dal parametro ENOB (Effective Number Of Bits). Tale parametro si ricava a partire da SNRTOT calcolato o misurato sul sistema d’acquisizione con un segnale sinusoidale di ampiezza pari al fondo scala (S) in ingresso. Con il parametro ENOB si tiene conto del rumore totale SNRTOT (quantizzazione, aliasing, jitter di campionamento, …) ed è ricavabile invertendo la relazione SNRq = (6 N + 1,76) dB -> ENOB = (SNRTOT -1,76)/6 = SNRTOT /6-0,3! ! Si ricordi che ENOB rappresenta il numero effettivo di bit significativi per il convertitore in esame.! ! 51. Test finale • Cosa occorre per adattare un segnale bipolare di 10 Vpp a un convertitore A/D con dinamica 0 5 V?! • Come si può ridurre il rumore di aliasing?! • Perchè sono preferibili segnali differenziali?! • Quali errori introduce il multiplexer?! • Come si può mettere in relazione l’errore dovuto al jitter di campionamento con la frequenza del segnale?! • Quali errori introduce il modulo S/H?! • Quali parametri del S/H definiscono la banda del segnale che può essere campionato correttamente?! • Quali vantaggi e quali inconvenienti porta aumentare la capacità di mantenimento di un S/H?! A. A. 2013/2014 17 di 17