Istituto Statale di Istruzione Secondaria Superiore
“Raffaele Casimiri”
Gualdo Tadino (Pg)
Ente Accreditato dalla Regione Umbria per la Formazione
ETICA E FEDERALISMO
ETICA, un nuovo capitolo di studio che dovrebbe essere aggiunto al manuale di
diritto, di economia, di scienze, e di qualsiasi altra disciplina.
Una volta si sentiva parlare di etica quasi esclusivamente nei libri di filosofia, poi di
etica nell'ambito della scienza, oggi è necessario parlare di etica soprattutto in
economia e in politica.
Sembra dunque che l’economia debba fare i conti con l’etica, come mai?
Partiamo innanzi tutto dalla definizione di etica.
L’etica è definita come la ricerca di ciò che è bene per l’uomo; per esempio:
è importante sapere che il fuoco riscalda, ma ustiona pure, l’acqua disseta, ma può
anche fare annegare e nel caso delle relazioni umane ci sono molte ambiguità. Per
esempio le bugie da un lato sono negative, ma dall’altro sono utili per ottenere dei
piccoli vantaggi senza nuocere a nessuno.
Quindi l’etica è proprio questo, permette di distinguere i comportamenti umani in
buoni, giusti o leciti rispetto a quelli cattivi o inappropriati, in tutti gli ambiti: nei
rapporti personali e in quelli lavorativi, nei rapporti politici e in quelli amministrativi.
Immaginate come sarebbe il mondo se non ci fossero delle regole! Regole scritte,
codificate, ma anche regole morali, di coscienza.
Sarebbe in balia delle prepotenze, dei dogmi con l'essere umano avvolto in una sorta di
oscurantismo culturale da cui a fatica si è liberato con la riscoperta del libero pensiero.
Ecco dunque che dopo l'era del razionalismo, dell'ardore patriottico, dobbiamo lottare
per costruire l'era della coscienza etica.
Il compito dell’etica è di favorire la libertà, di farci vivere in una vita migliore, più
degna.
Se non combattiamo il cinismo morale che appartiene al nostro tempo e non
affermiamo il valore di un nuovo patto tra generazioni, fondato sulla lealtà, sul rispetto
di doveri, cioè sull’Etica, la nostra società non eviterà il declino.
Qualsiasi tipo di organizzazione politica ed amministrativa non ha in sé i germi dell’
eticità o della non eticità, dipende dall'uso che l'uomo ne fa.
Ecco dunque che l'accentramento politico ed amministrativo tipico dell'Italia
repubblichina si è sciolto nell' acido corrosivo del malaffare di tangentopoli, della
costruzione di un super-io economico, votato al profitto ad ogni costo.
Gli esiti della crisi sono sotto gli occhi di tutti.
Ed ecco anche che il federalismo, cioè un nuovo protagonismo delle autonomie locali,
potrebbe essere necessario se vogliamo davvero arginare un processo di disgregazione
sociale e ricucire un rapporto fra i cittadini e le istituzioni, ma anche costituire un
pericolo, se portasse a stimolare gli egoismi locali a danno alla solidarietà e della
coesione nazionale.
Sede : Liceo Scientifico “R.Casimiri”- Viale Don Bosco 31 - 06023 Gualdo Tadino (Pg) c.f.92002340542
Centralino Tel. 075/913263 - Fax. 0759146056- www.casimiri.it- Email: [email protected][email protected]
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Gualdo Tadino (Pg)
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Basterà ad arginare il processo di questa gravissima involuzione il ripartire proprio
dalle comunità locali, che sono anche il primo motore della crescita economica, le
nuove agorà della democrazia e dei diritti?
La strada è irta, lo testimonia il fatto che ancor oggi parliamo di un federalismo vuoto
di contenuti e di una politica centralistica del governo nazionale sempre più aggressiva
nei confronti di comuni, province, regioni considerate quasi delle controparti: bilanci
degli Enti sempre più “ leggeri”, aumenti di tasse, investimenti zero minori servizi,
stato sociale sempre più eroso.
D'altro canto anche qualora questo nuovo assetto si trasformasse in un concreto
operare amministrativo e di governo, conterrebbe in nuce i germi del fallimento: la
prospettiva di dannosi localismi e di un centralismo regionale.
E' evidente che dobbiamo mettere mano a delle riforme strutturali, che possono
benissimo essere quelle nei cassetti e chiamarsi federalismo, in un'ottica che dia
potere di autogoverno e di autodeterminazione in materia finanziaria ai singoli
territori, ma sappiano bene i nostri governanti che noi giovani non vogliamo essere
derubati del nostro futuro, esigiamo sì trasparenza nella spesa pubblica, la riduzione
degli sprechi il funzionamento dei servizi, ma soprattutto ci aspettiamo che i governi
delle autonomie siano responsabilizzati e che, chi amministra e non raggiunge questi
risultati, vada a casa come qualsiasi altro lavoratore che svolge senza professionalità il
proprio lavoro.
Non ha futuro il federalismo fiscale senza il federalismo etico; non ha futuro il
federalismo etico senza l'uomo etico.
SCASSELLATI BEATRICE
MANCIOCCHI GIADA
CRISPINO RAFFAELA
JAYED SANAE
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