Voglia di Musica
La voce della
Banda Cittadina di Tricesimo
N° 19
S. Cecilia 2015
Il presidente Aldo Martinuzzi
Considerazioni
sull’anno
appena passato:
Per raccontare l’anno
che si sta concludendo potrebbe
non bastare questo
giornalino.
Tenterò di non
esagerare.
E’ stato un anno con
un notevole carico di
lavoro, di stress….
Ma il carico di emozioni ha ripagato ampiamente lo sforzo.
Iniziamo da aprile,
Il nostro presidente con Markus Stockhausen,
quando all’auditorium
Mittelfest 25 Luglio 2015
Zanon ci siamo
esibiti davanti ad una
commissione composta dai
maestri Denis Salvini, Sandro Satanassi e Andrea Gasperin partecipando
al Primo Festival Bandistico del Friuli.
Il verbale finale redatto dalla commissione ha evidenziato sì qualche difettuccio ma ha nettamente premiato il lavoro svolto in questi anni dal maestro
Andrea Comoretto. Un saluto finale coi fiocchi da parte di Andrea che ha lasciato la direzione del nostro sodalizio. A lui il nostro infinito grazie ed i migliori
auguri per le nuove avventure che intraprenderà.
Ci siamo trovati a maggio a cercare un nuovo maestro. Impresa non semplice
vista la preparazione dei candidati e, soprattutto, l’immediato feeling che tutti
hanno avuto con il nostro gruppo ed il repertorio non sempre convenzionale
che ci contraddistingue. La scelta è ricaduta sul maestro Dario Braidotti.
Le sue indiscutibili capacità musicali ed il suo carattere cordiale e genuino
hanno fatto scoccare immediatamente la scintilla che ci ha messi subito in
moto senza un attimo di tregua. C’era molto da fare, anche in considerazione
del rinnovo del settore percussioni. Riepilogando: maestro nuovo, sezione
ritmica nuova, impegni già calendarizzati, repertori da sistemare al più presto,
repertori nuovi da inventare… un cocktail davvero complicato.
Per fortuna, la disponibilità del gruppo a lavorare sodo, ad accettare le doppie
prove settimanali ha reso il lavoro più semplice.
L’augurio a Dario è che mantenga sempre vivo l’entusiasmo, l’ottimismo e la
capacità di coinvolgerci che da subito ha dimostrato.
Vogliamo parlare poi del lavoro svolto con la scuola di musica? Ormai è una
costante avere più di settanta allievi. Alcuni di loro hanno l’opportunità di
esibirsi in piccoli concerti organizzati appositamente per loro. Si collabora con
altre realtà simili alla nostra. Si preparano progetti per le scuole primarie e
secondarie. Tutto questo impegnando i nostri insegnanti su più fronti contemporaneamente.
Purtroppo la burocrazia ci crea una zavorra pesantissima che potrebbe scoraggiare il direttivo, suonatori, insegnanti….ma si va avanti. Contributi e sostegni
pubblici sono sempre meno.
Qualcosa si sta muovendo sul privato ma c’è un sacco di lavoro per presentare
i progetti e far capire quanto sia importante sostenerci per mantenere viva la
tradizione ultracentenaria della nostra banda.
Insomma, senza tediare il lettore con un lungo elenco di lavori in corso, posso
garantire che anche questo anno è passato senza darci il tempo di annoiarci.
Come è stato organizzare la 39a S. Cecilia?
L’organizzazione della serata di Santa Cecilia è ogni anno un momento entusiasmante, carico di lavoro ma carico allo stesso tempo di tante emozioni. Rispetto
agli scorsi anni, questa volta c’era l’handicap del poco tempo a disposizione.
Solitamente già in primavera si inizia a studiare i primi brani ma con il cambio
di maestro ed i problemi già accennati, tutto il repertorio è stato preparato in
soli tre mesi. Lavoro sodo per tutti i componenti e, soprattutto, per il maestro! A
tutti quanti voglio dire il mio personale grazie.
Per fortuna possiamo contare sull’aiuto di parenti e amici che ci aiutano per
tutta la logistica. Riguardo poi lo sviluppo del tema, della traccia della serata, le
presentazioni… possiamo contare sull’aiuto di Caterina Comingio che con tanto tanto entusiasmo ha messo a nostra disposizione la sua esperienza maturata
nel campo teatrale.
Ma, alla fine, tutti gli sforzi saranno come sempre ripagati dal sostegno più importante: gli applausi del pubblico. Per il pubblico suoniamo e grazie al pubblico manteniamo vivo il nostro entusiasmo. Con tutto il cuore, grazie a tutti voi.
Come vivi il tuo ruolo di Presidente e suonatore?
Ritengo che l’esperienza derivata dall’essere suonatore sia fondamentale per
“portare avanti la baracca”. Ci sono tante sfumature che si possono capire solo
se si è o si è stati suonatori. Non che non si possa fare da “civili”, ma aiuta.
Non sempre la convivenza dei due ruoli è semplice o scontata. Come suonatore
a volte vorresti concederti qualche attimo di relax ma come presidente non
te lo puoi permettere perché devi essere il primo a prenderti sul serio, a dare
l’esempio, a svolgere nel migliore dei modi i compiti che ti sono stati assegnati.
Ritengo che un presidente che non sia il primo ad impegnarsi non possa pretendere impegno dal gruppo.
Presenta le nuove divise
Quello relativo alle nuove divise è un altro obiettivo raggiunto durante l’anno.
Rispetto al passato, l’attività musicale dei sodalizi come il nostro si sta sbilanciando sempre più da quella istituzionale di sfilate e processioni all’ambito
concertistico, senza per questo togliere nulla all’importanza dei momenti
tradizionali bandistici.
Anche la divisa, pur senza montarsi la testa, vuol rispecchiare questo
trend. Un completo classico nero, è forse meno “bandistico”, meno istituzionale
ma pensiamo che possa aiutarci nel portare avanti un’immagine più moderna
che meglio si addice alla Banda Cittadina di Tricesimo.
E come novità 2015, per la prima volta nella nostra storia, i pantaloni delle
ragazze hanno lasciato il posto alla gonna. L’impegno economico è stato notevole.
Il gruppo si è autotassato per poter raggiungere l’obiettivo senza rimandare
oltre. Infine, voglio ringraziare i responsabili del gruppo “Sorelle Ramonda”, la
Banca popolare di Cividale e la Fondazione CRUP che ci hanno permesso di
ammortizzare le spese.
Un saluto ai lettori
Più che un saluto, pur doveroso, a tutti voi vada il mio ed il nostro GRAZIE.
Suoniamo e ci manteniamo freschi solo grazie a voi. Non smettete mai di sostenerci, di perdonarci i nostri errori e, soprattutto di entusiasmarci con i vostri
applausi. Da parte nostra faremo di tutto per continuare a regalarvi nuove
emozioni.
Il nostro nuovo maestro Dario Braidotti
Cosa hai pensato quando ti abbiamo scelto fra i candidati?
Innanzitutto ci tengo a precisare che mi ha fatto piacere che mi abbiate chiesto
di partecipare a questa sorta di “audizione” per la scelta del nuovo maestro. L’
ho trovata innovativa e giusta rispetto al metodo di selezione normale, perché
tutta la banda ormai ha buone competenze per poter capire il valore delle persone che ha davanti.
La cosa che mi ha fatto ancora più piacere è essere stato scelto, questo è chiaro.
Per un maestro il fatto di essere selezionato è un onore.
Io sono abituato a mettermi sempre in gioco, (per farvi capire l’ultima audizione
l’ho fatta il 20 settembre scorso, a 48 anni!) e tra l’altro è andata anche bene,
ritrovandomi ad aver vinto con persone che avevano 20 anni meno di me.
Questo mi è di stimolo anche perché è sbagliato nel mondo della musica dire
di essere i migliori. L’importante è lavorare ed essere convinti di quello che si fa,
cercando di migliorarsi e imparando sempre cose nuove.
Come fa un maestro, che non solo dirige ma apprende molto anche dal gruppo
che ha di fronte. Quindi sono stato contento, molto contento.
Cosa pensi della nostra banda ora che sei con noi da alcuni mesi?
La prima volta che vi ho conosciuti ero molto curioso perché ho visto una banda con numeri importanti rispetto anche a tanti gruppi che ci sono in giro. Vedo
che è un gruppo che lavora molto bene, anche al di là dell’aspetto musicale. Le
persone sono veramente appassionate e spero che continuino ad esserlo.
E lo vedo tuttora che mi ritrovo a lavorare in maniera molto assidua e mi accorgo che la gente ascolta, risponde ed è partecipe.
Può capitare in alcuni casi in altre realtà musicali di trovare delle compagini, diciamo, un po’ “stanche”, questo è normale, perché posso esserci delle flessioni a
livello generazionale. Mentre nel vostro caso siete giovani (con qualcuno un po’
meno giovane), ma tutti con lo stesso entusiasmo. E questo mi fa molto piacere.
Adesso tutto sta nel creare pian piano un “matrimonio” tra maestro e banda,
che proceda sempre bene.
Quando collaboro con le bande, cerco sempre di trasmettere loro qualcosa
incentivandole ad essere “professionali” e non “professioniste”. “Professionisti”,
è chiaro, lo si fa per mestiere, dedicando ore ed ore di tempo allo studio; ma
“professionali” lo si può essere in ogni situazione, anche se si suona per hobby.
Con “professionale” intendo esserlo sia a prove che ai concerti presentandosi
sempre, facendo domande pertinenti, prestando attenzione al maestro e agli
altri e cercando il più possibile di rivedersi le parti. A mio parere questo gruppo
è assolutamente positivo.
Qual è stato il tuo percorso prima di conoscerci?
Questa domanda è interessante. Ho seguito i corsi dell’ANBIMA tanti anni fa.
In quel periodo forse ero, se non il più giovane, uno dei più giovani.
Avrò avuto 16 o 17 anni, sarà stato nell’ ’83-’84, quando ho cominciato a fare
i corsi. Ci sono stati dei periodi di interruzione perché ho dovuto spostarmi
spesso fuori regione per dedicarmi allo studio del mio strumento (a Torino,
Milano, in Spagna). E ho avuto la fortuna da un lato di conoscere tante persone
che mi hanno dato consigli durante il mio percorso professionale, tutt’altro che
semplice, e dall’altro di lavorare tanto in orchestra.
Quest’anno ho dovuto lasciare la mia orchestra (NdR. l’Orchestra Sinfonica
Regionale), dopo 25 anni di attività. Ho diretto le bande di Nogaredo di Prato,
Castions, Pavia di Udine, a Manzano, tuttora sono a Lavariano. Quindi mi piace
assaporare un pochino quelle che sono le diverse realtà. Diciamo che ho “assaggiato” un po’ tutto il Friuli passando dalla parte collinare, a quella centrale e
a quella della bassa. Spero di poter sempre riportare qualcosa di utile e di nuovo dall’esperienza avuta in orchestra, e di poter imparare sempre di più, non
solo dai corsi di perfezionamento, ma anche dai gruppi che dirigo, dove sento
che le preparazioni singole sono molto elevate e vedo tanti giovani nuovi.
In quale strumento sei specializzato?
Io sono un fagottista. Mi sono diplomato nel lontano ’89 e da quell’anno ho
cominciato a suonare in varie orchestre, tra cui quella che in seguito sarebbe
diventata la mia orchestra, che ha cambiato diversi nomi negli anni, ed ora è
l’Orchestra Sinfonica Regionale, dove per 25 anni sono stato il primo fagotto.
Ho avuto la fortuna di studiare con dei bravissimi insegnanti: con il maestro Gilberto Grassi; con Vincenzo Menghini (uno dei caposcuola in Italia per il fagotto), un grandissimo insegnante e un amico di famiglia; e con molti altri.
Insomma, una formazione abbastanza “intensa” e varia che mi ha permesso di
conoscere e studiare anche con il primo fagotto della Scala, Valentino Zucchiatti (tra l’altro friulano).
Cosa pensi dei pezzi che presentiamo stasera?
Innanzitutto bisogna dire che mi ha fatto piacere che i brani siano stati scelti in
maniera molto democratica, perché sono stati scelti dalla banda stessa da una
lista piuttosto ampia di brani, diversi dei quali erano stati proposti proprio dai
musicisti. Io ho semplicemente cercato di non far “uscire troppo dalle righe”. (??)
Questo metodo di scelta dei pezzi per Santa Cecilia mi ha fatto anche capire la
vostra volontà e capacità di partecipare alle scelte che riguardano la banda.
Voi suonate un genere di programma musicale particolare, che è sì musica leggera, ma è musica leggera che prevede parecchio lavoro, ed è ricca di tecnica
e di “colori”. Non è la musica leggera “picchiata” per così dire, ma è una musica
leggera interessante, elaborata ed armonizzata in modo stimolante. E’ musica
leggera “colta”, se così si può definire. Ho visto che i musicisti che partecipano
alle prove con regolarità sono una percentuale molto elevata. A mio parere
questo vuol dire che il programma è azzeccato per questa banda, e penso che
piacerà anche a chi avrà l’occasione di ascoltarci stasera o in futuro.
Il vostro è un genere di programma che io sono solito affrontare sempre in
minima parte nei concerti che svolgo con gli altri gruppi musicali con i quali collaboro. Il fatto di trovarmi a dirigere una banda dove vengono suonati concerti
interi di sola musica leggera, diventa per me un’esperienza nuova. Sarà interessante e stimolante anche per me capire come riuscire a darvi tutti gli impulsi
che serviranno per mantenere vivo questo tipo di programma.. e poi riuscirci!
Un saluto ai lettori e buoni propositi per i musicisti.
Un saluto ai lettori? … A TUTTI i lettori, assolutamente! E’ la prima volta che mi
capita di fare un’intervista (e spero a questo punto che non sia l’ultima!).
E, se mi è permesso fare proselitismo attraverso il giornalino, vorrei dire una
cosa ai lettori: cari miei, fate come con la patria, date tutti un figlio alla banda!
Penso che tutti dovremmo provare l’esperienza di suonare uno strumento
musicale e di suonare in una banda; bisognerebbe porselo come obbiettivo
per un periodo della vita. Uno perché si socializza, due perché si impara molto
e tre perché la musica è sempre qualcosa di piacevole. E se continuassi, potrei
elencare cento e più argomenti a favore della musica e del fatto di suonare in
banda.
Per quanto riguarda, invece, i buoni propositi per i musicisti, l’unica cosa che mi
sento di dir loro è “tanta grinta”, oppure come ripeto sempre alle ance durante
le prove: “sangue, quando si suona ci vuole sangue”!
C’è una frase interessante (che solitamente viene attribuita a Beethoven, anche
se di dubbia provenienza ) che io ho sempre condiviso, e afferma:
“Suonare una nota
sbagliata è insignificante. Suonare senza
passione è imperdonabile”.
Quindi questo è quello
che chiedo ai musicisti, che si ricollega tra
l’altro anche al discorso di prima: l’errore
capita, anche ai più
grandi musicisti, però
voi cercate sempre di
suonare
con passione!
Il nostro maestro all’ opera
La Coordinatrice della scuola Valeria Anzil
Considerazioni sull’anno appena trascorso nella scuola di musica come
coordinatrice
L’anno appena trascorso è stato produttivo come e più degli altri visto l’inserimento del corso di musica per piccolissimi (da 0 a 36 mesi) che ha riscontrato
notevole successo. I genitori si stanno rendendo conto di quanto sia importante immergere i bimbi in un sano ambiente sonoro fin dai primi giorni di vita.
Come hai visto in questi anni cambiare la scuola di musica e i ragazzi?
In questi anni ho provato a lavorare seguendo un doppio binario: da una parte
ho cercato di rendere la scuola sempre più qualificata e qualificante con il monitoraggio del avoro svolto da allievi e insegnanti (per esempio attraverso gli
esami e le valutazioni di metà e fine anno)
e dall’altra ho sempre cercato dei modi utili per rendere accessibile a tutti
quest’arte nonostante le “condizioni di vita” e la situazione economica in cui
viviamo non aiutino molto le famiglie ad assumersi un impegno bello e gratificante ma anche oneroso e di grossa responsabilità personale nella gestione
dello studio a casa.
Come sei cresciuta all’interno della scuola di musica?
La scuola di musica mi ha fatto crescere dal punto di vista umano per i rapporti
che si sono instaurati con i ragazzi e con i colleghi , legati sempre dal filo conduttore che è la musica.
Mi sono anche dovuta confrontre con gli aspetti burocratici e di gestione che
non sempre erano nelle “mie corde“ e che dovevano essere comunque fatti.
Per fortuna c’è un buon ingranaggio che fa muovere tutto questo motore: IL
Consiglio Direttivo e gli aiuti esterni che puntualmente arrivano all’occorrenza.
Cosa pensi della banda?
Non vedo l’ora di tornare a suonare con loro, in questi anni sono stata assorbita da “altre cose” (di cui l’ultima ha appena iniziato a camminare) ma appena
recupero i miei ritmi di vita ritorno, aspettatemi, he!!
Un saluto ai lettori
Ciao a tutti e un grande in bocca al lupo per questo concerto “in veste nuova”:
sono sicura che la banda farà tesoro degli insegnamenti passati e sfrutterà positivamente quelli nuovi per crescere ed arricchire le loro vite musicali.
La nostra presentatrice Caterina
Ancora noi...
Un anno è passato, e
siamo di nuovo qui a condividere l’esperienza del
Concerto di Santa Cecilia.
Un appuntamento che
non possiamo perderci
per me senz’altro immancabile e mi auguro per
tutti coloro che seguono
da anni e in vario modo
la Banda Cittadina di
Tricesimo.
Santa Cecilia è una tappa
imprescindibile dei
festeggiamenti di
Tricesimo,
e come già spiegato in
altre occasioni, dal 2011
mi ritrovo a fare parte
del gran carrozzone che
anima questa due giorni
particolare.
Per chi come i ragazzi della Banda ci lavora tutto l’anno, questo è un momento
di lustro e dimostrazione di un percorso che fa il giro di boa a fine novembre,
per ripartire di slancio con tutte le attività, le lezioni e i concerti fino all’estate.
Un cammino proficuo, non meno che impegnativo.
Lo studio di uno strumento musicale richiede una disciplina ferrea, forse per
questo motivo le mie corde vibrano più facilmente nella direzione del teatro,
e lascio fare musica a chi lo sa fare, e molto bene.
Per fortuna fino a questo momento non mi è ancora stato chiesto di partecipare a qualche pezzo della Banda: ne va della riuscita dello spettacolo, questo
è certo! Tralasciando gli scherzi, sarebbe molto bello nelle prossime edizioni
sperimentarsi su vari fronti.
La recitazione, il canto, la danza, la pittura, sono tutte arti che potrebbero concorrere a sostenere la musica, già potentissima, protagonista di questa serata
speciale. Ci piace lanciarci nuove sfide a vicenda. Ogni progetto di spettacolo
richiede “spremiture di cervelli” non indifferenti.
Titolo, drammaturgia, regia, disegno luci, prove.
Tutto questo concorre a dare forma a quelle idee partorite insieme a Udine,
davanti a molti caffè, oppure nella tranquillità del nostro studio.
Repertori sempre nuovi senza tralasciare i cavalli di battaglia, interazioni, recitazione, interviste, ospiti.
Da molti anni la ricerca continua, bene che sia così, con passaggi di testimone
importanti. Lavorare con Aldo Martinuzzi e Andrea Comoretto è stata un’emozione molto particolare, laddove siamo riusciti a capirci e a darci sostegno nei
reciproci campi di esperienza.
Il confronto è la chiave fondamentale di questo processo.
Tutti sappiamo quanto è nelle nostre conoscenze, nei nostri studi, nelle nostre
attitudini. Ma siamo anche pronti a saltare oltre e a rimettere in discussione
tutto, pur di arrivare all’obiettivo. Sapevamo di poter imparare uno dall’altro, e
così è stato, i fatti ne sono la prova.
Spettacoli via via più complessi, orchestrati per raccontare una storia e accompagnare lo spettatore, nostro amico d’avventura, a questo traguardo.
Ora accogliamo il nuovo Maestro Braidotti, e certamente lavorare insieme sarà
più che mestiere, molto molto di più.
Un viaggio che continua a vele spiegate.
Come ci siamo dati da fare quest’anno
1 gennaio – Capodanno a (Tricesimo)
Come ogni primo
gennaio, la banda ha
portato i suoi tradizionali auguri musicali e la
sua contagiosa allegria
lungo le strade di Tricesimo, animando la cittadina in questa fredda e
nuvolosa giornata.
Dopo la piacevole ed immancabile sosta presso la Macelleria Fumagalli, il
gruppo ha concluso la sua sfilata al Bar “Da Saccon”, dove la premurosa Pia ha
accolto tutti quanti con succulenti vivande e con buon bicchiere.
3 gennaio – Casa di riposo (Tricesimo)
Dopo un Capodanno festoso lungo le vie di Tricesimo, mancava ancora qualcuno a cui portare gli auguri per l’anno nuovo. Così la banda, assieme al coro “L.
Garzoni” di Adorgnano, si è recata presso la casa di riposo cittadina, portando
un po’ di allegria e spensieratezza a tutti i “giovincelli” e le “fanciulle” presenti.
Il coro e la banda si sono alternati eseguendo canzoni della tradizione friulana
e canzoni natalizie. Alla fine, una nonna presente ha voluto recitare una bellissima filastrocca sulla sua giovinezza.
10 gennaio – Lucciolata (Ara Grande di Tricesimo)
Anche quest’anno partecipiamo alla Lucciolata organizzata in favore dell’Associazione ” Via di Natale”, a cui partecipano, oltre a noi, anche le bande di Mels,
Cassacco e Ara. Abbiamo aspettato il corteo in piazza a Tricesimo, accogliendolo con la musica. Da lì poi abbiamo raggiunto Ara Grande ritrovandoci con le
altre bande a suonare insieme dopo il discorso di rito.
Alla fine, conclusasi la lucciolata, pastasciutta e vin brulè per tutti!!
8 febbraio – Festa di Sant’Apollonia (Adorgnano di Tricesimo)
In una giornata fredda e pungente, partecipiamo alla processione religiosa accompagnando durante la celebrazione il santo patrono fra le vie di Adorgnano,
mentre cominciava a nevischiare.
19 marzo – Festa di San Giuseppe (Laipacco di Tricesimo)
Come ogni anno siamo stati ospitati a Laipacco, presso la Festa di San Giuseppe. Dopo la consueta processione di San Giuseppe al termine della messa serale, la banda si è potuta esibire in concerto all’interno del tendone della sagra.
Ed in questa occasione abbiamo presentato per la prima volta al pubblico il
nuovo gruppo di percussionisti della banda!
Al termine del concerto alla banda è stata offerta la cena dal generoso chiosco
della sagra.
1 marzo - carnevale
(Tricesimo)
Tema del Carnevale 2015
di Tricesimo era la “Fattoria”.
Così domenica ci si sarebbe aspettati di trovare
musiciste e musicisti
intenti chi a “scaldare” ed
intonare lo strumento,
chi a chiacchierare con il
compagno di sezione, chi
a sistemarsi la divisa, chi a
sfogliare e cercare le parti
mancanti.
E invece grandi e piccini presenti alla parata si sono trovati davanti un gruppo
non ben identificato di mucche, galli e galline, conigli, cani, gatti, contadini e
contadine... e persino di qualche balla di fieno “vivente”! Tutti muniti, ovviamente, di un proprio strumento musicale! Lasciamo alla vostra immaginazione
quale effetto possa aver fatto sui presenti (soprattutto di tenera età) la vista di
questo “ruspante” ed euforico gruppo!
28 marzo – Concerto Invernale ANBIMA (Gemona)
Quest’anno l’organizzazione ANBIMA per i concerti invernali ha voluto che la
nostra banda fosse ospite della Banda Alpina di Gemona. Un’occasione particolare, visto che in quel periodo il Maestro Andrea Comoretto era maestro non
solo della nostra banda (ospite), ma anche della Banda Alpina (ospitante).
Il concerto si è svolto presso il Teatro Sociale Glemonensis e ha visto partecipe
oltre a noi anche la banda di Manzano diretta dal maestro Laura Micelli, amica
e, nel passato, talvolta musicista della nostra banda.
Il tema dell’intera rassegna era: ”La Banda con la valigia: in giro per l’Europa”.
Visto il tema abbiamo voluto ricercare dei brani che dessero la possibilità al
pubblico di “viaggiare” attraverso il continente grazie alla musica che presentavamo loro. Al termine della serata gli alpini del Gruppo A.N.A. di Gemona
hanno preparato un ottimo rinfresco con la loro tradizionale pasta.
3 aprile – Via Crucis, Venerdì Santo (Tricesimo)
Sotto un cielo limpido e al chiarore di una bellissima luna, abbiamo accompagnato la processione verso il santuario della Madonna Missionaria, in una fresca serata d’inizio primavera. Un momento sacro, meditativo, con un’atmosfera
diversa dagli anni precedenti, visto la spettacolare luna piena.
12 aprile – Primo Festival
Bandistico del Friuli (Palamostre
Zanon di Udine)
Quest’anno si è svolto il Primo
Festival Bandistico del Friuli, in cui
si sono esibite molte bande tra le
quali la nostra.
Grazie al meticoloso e paziente
lavoro del Maestro Andrea Comoretto, il nostro gruppo si è presentato davanti alla commissione
con professionalità e mostrando
l’impegno e il lavoro alle spalle in
questi anni.
Dal punto di vista di noi musicisti è stato un passo in avanti ed una nuova esperienza in quanto non eravamo mai stati giudicati finora da una commissione,
la quale ha valutato la nostra banda evidenziando sì qualche difetto, ma allo
stesso tempo premiando il nostro impegno.
19 aprile – Processione (Leonacco Basso di Tricesimo)
In un bel pomeriggio primaverile, caldo e soleggiato, ci siamo trovati a Leonacco Basso dove, al termine della messa, dalla chiesa abbiamo guidato la processione. Ritornati nuovamente alla chiesa, ad accoglierci all’ombra degli alberi
c’era uno spettacolare rinfresco.
25 aprile - Trasferta a Calderara di Reno - Banda di Madrisio di Fagagna
Quest’anno la nostra banda, per motivi logistici, ha dovuto a malincuore rinunciare al servizio del 25 aprile a Calderara di Reno. Abbiamo quindi chiesto tra le
bande amiche chi fosse interessata a prendere il nostro posto. L’invito è stato
accolto dalla Banda di Madrisio di Fagagna, la quale ha anche dato la possibilità
a chi di noi Tricesimani fosse interessato e libero di poter partecipare ugualmente all’uscita, aggregandosi a loro.
Due nostri componenti hanno aderito e così hanno potuto trascorrere una
giornata musicale all’insegna delle nuove amicizie e del divertimento, conoscendo di persona una realtà bandistica diversa dalla propria e tornando a casa
a fine giornata onorati di aver potuto suonarvi assieme.
3 maggio – Pro Loco Tricesimo con la Banda di Spirciči
Abbiamo accolto la banda di Spirciči nella nostra sede. Hanno sfilato da piazza
Verdi fino in centro accolti dai Tricesimani. Dopo il pranzo li abbiamo salutati e
ringraziati con un cesto pieno di pietanze tipiche friulane.
23 maggio – Concerto saggi (Tricesimo)
Ogni anno i saggi di fine anno accademico vengono suddivisi lungo tre giornate durante un weekend e si svolgono presso il Castello di Tricesimo e, nell’ultima giornata, la domenica, presso il Teatro Garzoni.
Quest’anno si è deciso di anticipare le ultime esibizioni al tardo pomeriggio di
sabato. I ragazzi hanno potuto presentare a parenti, ad amici e a tutto il pubblico presente il risultato del lavoro e delle soddisfazioni dell’intero anno accademico 2014/15. Dopo le esibizioni dei ragazzi, la musica è passata in mano alla
classe di arpa della scuola di musica “Città di Codroipo” e della scuola di musica
“Emma” di Treppo Grande, denominata “Coro e piccola orchestra del Pifferaio
Magico”. Hanno chiuso i saggi le Bande Giovanili di Tricesimo e Cormons, le
quali hanno deciso in questa occasione di unirsi in un’unica Banda e di collaborare, dirette dal maestro Francesco Palmino della Banda di Cormons.
Due finali che hanno lasciato il pubblico entusiasta!
6 giugno – Concerto a Muggia
Ci siamo ritrovati a Muggia, dove ognuno è giunto con mezzi propri, per prendere parte ad un concerto che si è svolto nel centro-città.
Il concerto è stato bellissimo ed emozionante!
Ma, prima del ritorno a casa, per noi c’è stata una “sorpresa”. Tornati alla propria
auto, diversi di noi hanno trovato sotto il tergicristallo il temutissimo foglietto
rosa! Tutti noi componenti, infatti, una volta giunti a Muggia, avevamo parcheggiato senza badare al pedaggio, convinti che in quanto banda fossimo
esenti dal doverlo pagare durante le ore in cui eravamo impegnati per il servizio, e invece il vigile ha voluto lasciarci un suo pensierino!
Per cercare di “sorvolare” sull’inatteso inconveniente, abbiamo deciso di passare ancora del tempo in compagnia, per uno spritz!
13 giugno –
Concerto a Cividale
E’ stato un piacere esser stati
invitati dalla banda di Cividale
per la Festa di Primavera! Siamo
partiti marciando dal Ponte del
Diavolo è abbiamo sfilato lungo
le vie di Cividale giungendo fino
in centro dove ci siamo esibiti
in concerto. Concluso questo, ci
siamo uniti alla Banda di Ovaro,
anch’essa presente per l’occasione, assieme alla quale abbiamo sia suonato
l’Inno Nazionale e le Villotte e sfilato successivamente fino al locale dove ci
aspettava il rinfresco, un tipico locale storico di Cividale in cui ci è stato offerto
un ottimo rinfresco e di cui abbiamo potuto conoscerne un po’ la storia e le
vicende sulla fondazione grazie al racconto di una cameriera.
16 luglio – 160° anniversario della Banda di Nogaredo di Prato
2015… quest’anno lo ricorderemo in futuro per i diversi anniversari di fondazione che alcune nostre bande amiche della provincia hanno festeggiato!
Tra queste c’è anche una delle
bande più “anziane” , la Filarmonica “L. Linda” di Nogaredo
di Prato, che ha celebrato i suoi
160 anni di vita! Per festeggiare
il suo compleanno la banda
aveva organizzato una serie
di concerti ad ingresso libero
(principalmente bandistici)
denominata “Borghi in musica”,
che ha avuto luogo nelle piazze
di Nogaredo e Martignacco.
Una delle bande invitate per tale occasione è stata anche la nostra, che giovedì
16 luglio si è esibita nella piazza San Martino di Nogaredo di Prato. In una calda
serata di mezza estate, diretti eccezionalmente dal nostro Presidente (e come
ben saprete anche ex maestro) Aldo Martinuzzi, ci siamo esibiti ai piedi della
torre del campanile, rallegrando il pubblico con il nostro repertorio.
Intrattenitore e per la prima volta presentatore del concerto è stato il nostro
musicista tubista e showman Adriano (di qui potete leggere qualche riga anche
in questo giornalino!). La sua presentazione è stato un vero successo: con le sue
battute improvvisate e d’effetto ha saputo intrattenere il pubblico nei “momenti morti” tra un pezzo e l’altro del concerto e “strappare” più di qualche risata
anche a noi musicisti! Al termine del concerto, dopo gli auguri alla Banda di
Nogaredo, la banda festeggiata ha voluto offrirci la cena.
25 luglio – Concerto
“Hymn to the Water”
- Mittelfest (Cividale)
Un solista: il compositore e trombettista
Markus Stockhausen.
Un pezzo, l’inno all’acqua ”Hymn to The
Water”, composto dallo stesso trombettista.
Oltre 300 strumentisti,
provenienti da una
quindicina di bande
della regione, a formare un’orchestra eterogenea e colorata diretta dal maestro Andrea Comoretto. Un’arena, creata nel
cuore di Cividale per ospitare questo ed altri spettacoli e concerti del Mittelfest.
Ed infine il pubblico, numeroso ed attento alle note e alle melodie che questo
immenso gruppo offriva loro. Il tempo aveva deciso di tenere tutti sulle spine
fino all’ultimo, minacciando un piccolo temporale. Alla fine la speranza dell’orchestra è stata soddisfatta
ed il concerto ha potuto aver luogo,
entusiasmando pubblico, solista,
maestro e musicisti.
1 agosto – 40° anniversario della
Banda di Reana (Reana)
Ebbene sì: la Banda di Reana
quest’anno compie 40 anni! E per il
suo anniversario di fondazione ha
deciso di organizzare un weekend
di festeggiamenti, invitando anche
diverse bande amiche. Nella giornata di sabato eravamo presenti anche noi, assieme alla Banda Mandamentale
di Cervignano del Friuli, alla Filarmonica di Vergnacco e al complesso Funky,
Dance, Jazz & Rock “HB-Hilly Band”, quest’ultimo l’unico dei 4 gruppi a non aver
potuto esibirsi a causa del maltempo.
Arrivati a Reana nel pomeriggio, abbiamo innanzitutto fatto il nostro ingresso
in paese insieme alle altre bande ospiti sfilando e suonando.
Dopodiché si è dato il via alla serie di concerti che avrebbe animato il resto del
pomeriggio e la serata.
Si sono esibiti innanzitutto i gruppi di Cervignano e Vergnacco, entrambi molto
preparati. Dopodiché è giunto il nostro momento...anche se il tempo non prometteva un concerto molto “rasserenante”!
Presentatore in quella occasione è stato sempre lui, Adriano, che anche quella
sera ha saputo scherzare e mettere a proprio agio il pubblico, arricchendoci
con alcune delle sue perle di saggezza e ironizzando sul tempo sempre più
minaccioso.
Alla fine, nonostante qualche goccia di pioggia, siamo riusciti a suonare anche
l’ultimo dei nostri brani, il Medley dei Deep Purple, e a concludere così il nostro
concerto, il nostro PRIMO concerto con il nuovo maestro Dario Braidotti! Eravamo entusiasti come ad ogni concerto, e stavolta, bisogna ammetterlo, anche
un po’ emozionati per la grande novità... però abbiamo apprezzato molto che
il nuovo maestro abbia saputo stimolarci e farci sentire a nostro agio fin da
subito, sia durante quel concerto che negli impegni successivi!
Concluso il concerto e scesi dal palco, siamo corsi al riparo sotto i tendoni della
sagra, dove ci è stata offerta la cena dalla Banda di Reana.
Ma la Banda di Reana non era la sola a festeggiare la cifra tonda dall’anno di
fondazione…
Sabato 8 agosto – 70° anniversario della Banda di Coja (Tarcento)
Una decina di km più a nord, a Tarcento, infatti, l’atmosfera era in pieno fermento per i festeggiamenti del 70° di fondazione della Banda di Coja!
Teatro principale della 4-giorni di festeggiamenti non poteva che essere il cuore
di Coja, ovvero il piazzale del Cjiscjielat,
dove erano stati allestiti fornitissimi
chioschi e dove per un weekend intero si
sono tenuti i concerti delle bande e degli
altri gruppi musicali partecipanti.
Nel pomeriggio di sabato a portare i loro
auguri alla banda festeggiata sono state
alcune bande amiche (Banda di Buja,
Cassacco, Forni Avoltri, Passons, Paularo,
Pontebba, e le bande tedesche con cui
Coja è gemellata), che si sono ritrovate in
piazza Libertà, dove hanno eseguito alcuni brani ciascuna. Le bande si sono poi
unite in un grande corteo che dalla piazza ha sfilato suonando fino al Cjiscjielat,
passando, lungo la salita, anche davanti
a Villa Moretti dove era stata allestita una
mostra sulla banda.
Giunti al piazzale, le bande si sono unite ai piedi del Cjiscjielat, dove, dopo gli interventi del
Presidente della Banda di Coja e del Sindaco di
Tarcento, tutti i musicisti presenti hanno eseguito
alcuni brani assieme, tra i quali l’Inno di Mameli e
le Villotte Friulane.
Alla fine non restava che una cosa da fare: festeggiare la Banda di Coja! Così, dopo i calorosi auguri
musicali, la festa vera e propria ha avuto inizio con
una ghiotta cena, musica dal vivo e a seguire il
taglio della torta!
6 settembre – Sagra di Felettano (Tricesimo)
Quest’anno, dopo alcuni anni che non eravamo
presenti, siamo stati invitati a Felettano. Terminata
la messa, abbiamo accompagnato con la musica
il corteo degli abitanti lungo la processione e poi
suonato ancora un paio di brani. Alla fine siamo
stati accolti da un gran rinfresco offertoci dagli abitanti della frazione!
11-13 settembre – La banda di Staffolo ospite a Tricesimo
Chi di voi è solito tenersi aggiornato sulle uscite e gli scambi della nostra
banda, ricorderà (per averlo letto sul nostro giornalino o solo per sentito dire)
che due anni fa per alcuni giorni siamo stati ospitati a Staffolo (AN) dalla Banda
locale.
Quest’anno, per ricambiare la loro
grande ospitalità e per rinnovare
l’amicizia tra le due bande, abbiamo
deciso di invitare gli amici di Staffolo in terra friulana e di ospitarli a
Tricesimo, nel “resort” più prestigioso della città: il castello!
Il castello, di proprietà della Chiesa,
negli anni scorsi era stato trasformato in “Casa di Esercizi spirituali” e
in seguito era caduto parzialmente
in disuso.
Ebbene, la banda, dopo anni ed
anni di non utilizzo, gli ha ridato un po’ di vita spolverandolo, pulendolo, e riordinandolo, riattivando i fornelli della cucina, rimettendo in uso la lavastoviglie
e procurando tutto ciò che serviva per non far mancare nulla ai nostri ospiti!
Insomma, possiamo dire che alla fine i comfort di un resort c’erano tutti:
• servizio di pernottamento con vista su Tricesimo e la pianura del collinare;
• servizio di ristorazione interno allo stesso castello coordinato ai fornelli dai cuochi Adriano
e Vito (che hanno saputo divertire e conquistare il cuore dei nostri ospiti, al punto da essere
applauditi ad ogni portata!), e al servizio-tavoli da diversi di noi bandisti tricesimani, con il
prezioso aiuto di parenti ed amici;
• visite guidate della banda di Staffolo alla scoperta delle bellezze del Friuli;
• attività di svago e divertimento per un weekend all’insegna della musica e dell’allegria!
I nostri amici (un quarantina in tutto) sono arrivati venerdì pomeriggio.
Dopo un piacevole spritz di benvenuto, li abbiamo accompagnati all’alloggio
per farli accomodare. Alla sera, poi, si sono recati a Carlino, dove si sono esibiti
in concerto ed hanno cenato, ospiti della locale banda. Il giorno seguente,
accompagnati da alcuni di noi, hanno trascorso una piacevole giornata visitando Redipuglia e Trieste (di cui trovate il racconto nelle pagine successive). E alla
sera, una volta ritornati a Tricesimo ha avuto inizio la grande festa!
Entrambe le bande si sono innanzitutto esibite alla Festa dei Commercianti,
non solo suonando, ma anche con canti e balli. Dopodiché abbiamo cenato
tutti assieme (grazie alla cena offertaci dall’immancabile Macelleria Fumagalli) e abbiamo continuato la serata in compagnia, insegnando anche ai nostri
amici staffolani qualche stajare friulana. La domenica, svegliati con calma dopo
la nottata di festa, hanno visitato la mostra ornitologica di Tricesimo e poi sono
ritornati nuovamente al castello dove li attendeva un ottimo pranzo preparato
dai nostri instancabili cuochi (che ringraziamo di cuore per averci aiutato e per
aver preparato squisite pietanze!). E così al termine del pranzo, dopo tre giorni
di piacevole compagnia, ci siamo dovuti salutare… con nostalgia purtroppo,
ma anche con tanta gratitudine e con una promessa: arrivederci a presto
amici!
27 settembre – Festa di San Michele
(Monastetto di Tricesimo)
Tradizionale ed immancabile è l’annuale Festa di San Michele di Monastetto,
dove da diversi anni la banda partecipa
eseguendo prima alcune marce a conclusione della messa, e quindi un concerto,
accompagnando il rinfresco (magnifico e
abbondante). Quest’anno anche il tempo
era a nostro favore, che ci ha donato una
splendida giornata soleggiata d’inizio
autunno.
17 ottobre – Salone Nautico “Nautilia” (Aprilia Marittima)
Nella splendida cornice di Aprilia Marittima, siamo stati ospitati della spumeggiante Nida. La serata è cominciata con il nostro concerto sul molo di Lignano in
occasione del salone nautico dell’usato “Nautilia”, che ha luogo ogni anno verso
la metà di ottobre in questa località
alle porte di Lignano Sabbiadoro.
Dopo il concerto la “padrona di casa”,
da anni amica e sostenitrice della
nostra banda, ci ha voluto offrire una
gustosa cena “alla marinara”, a base di
gnocchi burro e ricotta, frico, salsiccia e polenta!...proprio tipica “alla
marinara”!
8 novembre - Celebrazione delle
Forze Armate(Tricesimo)
Una bella e calda giornata all’insegna del sole per celebrare la giornata del 4
novembre delle Forze Armate.
Dopo l’alzabandiera, siamo partiti in corteo dalla piazza e giunti prima davanti
alla chiesa di S. Pietro in Zucco e alla fine fino al cimitero, dove è stata depositata la corona con il silenzio di rito. Ritornati in piazza, abbiamo ascoltato il
discorso e concluso in musica la mattinata eseguendo l’ultimo brano.
Alla fine della celebrazione, abbiamo colto l’occasione per farci scattare l’ultima
foto con la vecchia divisa della banda!!!
Racconto di tre giorni in Friuli
Nei giorni 11,12, e 13 settembre siamo andati a trovare con la nostra banda
musicale, gli amici di Tricesimo, che qualche anno fa ci hanno fatto il piacere
e l’onore di partecipare al nostro festival “Musica in Festa” che da più di venti
anni si svolge a Staffolo.
Era da tempo che sentivamo il bisogno di riabbracciare in nostri amici Friulani,
quindi siamo partiti per Tricesimo, bellissima cittadina a due passi da Udine.
Il giorno 11 settembre di mattino presto siamo saliti in pullman da Staffolo, per
arrivare cosi nel pomeriggio a Tricesimo, e scesi ecco subito la prima sorpresa:
avremmo dormito in un bellissimo castello su una collinetta in mezzo ad un
bosco. Sapevo già che ci avrebbero ospitato in un castello, il Presidente della
Banda di Tricesimo, Aldo, me lo aveva anticipato telefonicamente, ma a vederlo
dal vivo l’impressione è molto diversa.
Dopo aver depositato i nostri bagagli nelle bellissime e confortevoli stanze del
castello, ci siamo preparati per andare a fare il nostro primo concerto, a Carlino
una cittadina a 50 km da Tricesimo, ospitalità meravigliosa da parte degli amici
musicisti di Carlino: alle 21:15 abbiamo iniziato il nostro programma dentro un
piccolo teatrino della città, dovevamo esibirci in piazza, ma la serata non era
delle migliori dal punto di vista meteorologico, le persone che hanno assistito
al concerto ci hanno fatto sentire come a casa nostra con i lori applausi.
Finito il concerto seguito dalle belle parole dei presidenti e delle autorità
presenti, gli amici di Carlino ci hanno deliziato con una buonissima cena.
Appena ritornati al castello il Maestro Comoretto con i suoi compari, ci aspettavano davanti all’ingresso con delle buone birre, grappe, vino e un salame di cui
non ricordo il nome ma di una bontà immensa, i pochi “superstiti” di Staffolo
che sono riusciti a stare al passo degli amici friulani hanno fatto le ore piccole
sapendo che la mattina dopo ci aspettava un bel giro turistico, ma il bello di
questi incontri sono proprio questi momenti dove si parla si beve e si mangia.
Il giorno seguente ci siamo preparati per fare una bella visita ad alcuni dei più
bei luoghi della Regione Friuli, devo dire veramente bella, la prima tappa al
Sacrario Militare di Redipuglia dedicato alla memoria di oltre 100.000 soldati italiani caduti durante la prima guerra mondiale, è stato per tutti noi un
momento bello e di riflessione vedere scritti tutti quei nomi di soldati morti
per una cosa orribile che è la guerra, risaliti in pullman siamo arrivati dopo un
po’ ad Aquileia, abbiamo fatto il pranzo al sacco preparato da nostri amici di
Tricesimo e visitato la città con la nostra guida Mirko il nostro cornista per gli
amici WiKiMirko l’uomo che conosce il mondo dalla sua nascita in poi, la città
di Aquileia è bellissima che consiglio a qualsiasi persona che capita in Friuli di
visitare, da li verso Grado altra bellissima città sul mare, il sole di quei giorni ci
ha regalato dei colori magnifici e Grado è veramente questo, il blu delmare il
celeste del cielo il verde e i colori delle sue aiuole.
Siamo ritornati al nostro castello dopo questo fantastico giro, ci siamo preparati e indossato la nostrauniforme, ci aspettava una bellissima festa in città con
tantissimi stands aperti, dove tutti preparavano dei gustosi piatti tipici. Prima di
noi si è esibita la Banda di Tricesimo e insieme a loro ha suonato il nostro amico
musicista Mark che per l’occasione era venuto apposta da Seattle per stare con
noi, di seguito ci siamo esibiti con la nostra banda, bel concerto coinvolgente in
cui ci siamo e abbiamo fatto divertire le persone presenti.
Finito di suonare ci hanno offerto una loro specialità che si chiama Cevapcici
(io ancora devo capire come si legge, per scriverlo, ho fatto un semplice copia
e incolla) ma a parte di come si legge e come si scrive erano buone e basta,
non ci sono altri commenti da fare, se volete sapere cos’è fate un giro nella rete,
peccato però che non sentirete ne il profumo ne il sapore.
Dopo la festa, non poteva mancare birra, vino e grappa, siamo ritornati al castello a riposare ci aspettava l’ultimo giorno dei nostri tre giorni in Friuli.
La mattina seguente, domenica, il Presidente Aldo ci ha fatto fare un giro nella
fiera più grande che la città organizza ogni anno, in più ci ha fatto visitare la
loro sede musicale, veramente molto bella, ci aspettava però verso le 13:00 un
pranzo sempre al castello, che a raccontarlo mi servirebbero altre cinque pagine di scrittura. Terminata l’abbuffata siamo ripartiti per Staffolo.
Io, ma tutti quelli che sono venuti con la Banda di Staffolo a Tricesimo, non
hanno parole per ringraziare tutti coloro che nei tre giorni ci hanno coccolato in questa esperienza bellissima, in primo luogo il Presidente Aldo, il Maestro Comoretto e tutti i ragazzi e i signori che hanno lavorato per noi, siete
stati fantastici e avete una regione bellissima che consiglio a tutti di visitare.
Scusate se mi sono dilungato, mi avete chiesto 10 righe, ma la vostra ospitalità avrebbe bisogno di 100 pagine. Spero di rivederci presto e vi prometto
che lavorerò per questo.
GRAZIE di CUORE
a cura di Damiano (presidente della Banda di Staffolo)
REDIPUGLIA, LA LEGGENDA
1914-1918 Suoni di memoria
Si è concluso il 5 settembre il X Campus “Musica Insieme”, presso il Sacrario di
Redipuglia, luogo simbolo dei Caduti della Grande Guerra. Organizzato dall’associazione ANBIMA FVG vedeva coinvolti 130 strumentisti, di età compresa tra i
10 e i 19 anni, provenienti da 31 bande presenti in regione.
Il concerto, organizzato dall’ANBIMA nazionale, patrocinato dal Senato della
Repubblica, Esercito Italiano e Rai, ha concluso il primo ciclo di manifestazioni
accreditate nei progetti rientranti nelle commemorazioni del Centenario della
Prima Guerra Mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Redipuglia, la leggenda “1914-1918 Suoni di memoria” non è stato dunque
un semplice concerto, ma uno spettacolo in cui la forza della musica ha affascinato ognuno dei presenti; una musica che nel tempo del dolore porta consolazione, speranza; una musica che racconta, che sostiene, che apre orizzonti,
che descrive luoghi e persone, gesta e aneddoti; una musica che unisce ed
accomuna l’uomo ad ogni suo simile. Ed il progetto, che ha coinvolto noi giovani, ci ha portato a leggere e a confrontarci sul conflitto mondiale che, nel suo
doloroso sviluppo, ha messo in luce i lati più oscuri dell’uomo. Utilizzando uno
dei linguaggi dell’arte “il linguaggio della musica”, abbiamo potuto approfondire diverse prospettive, dalla ricostruzione storica alla sua dimensione umana
e contemporanea. Una riflessione sul passato con gli occhi del domani scivolando con leggerezza e delicatezza sulle pagine della storia e consegnando un
importante messaggio di pace e fratellanza.
Non una candela, non un fiore intorno, solo silenzio e pietra. Ed ogni brano
quella sera rievocava delle immagini, suoni che facevano percepire ai nostri
cuori la violenza della guerra, anche a quelli che, come noi, non l’hanno vissuta: le incudini ricordavano la marcia dei soldati, i tam tam e i timpani lo scoppio delle bombe e gli spari, e infine le campane ci avvolgevano in una calma
inquietante. È stato un viaggio musicale davvero speciale anche per noi e altri
due ragazzi della nostra banda (Alessandro, e Davide). Uno spettacolo che ha
saputo coniugare musica, parole,
canti, storia e soprattutto fortissime
emozioni. Quasi in punta di piedi e
con grande rispetto abbiamo voluto
esserci anche noi per rendere omaggio a tutti quei giovani caduti nella
Guerra e ribadire il fermo pronunciamento di rinuncia alla violenza a
favore di un dialogo di fratellanza e
solidarietà tra i popoli.
a cura di Giorgia Ellero ed
Alessio Ellero
IL LINGUAGGIO DELLA MUSICA
Mi piace scherzare con le parole, cogliere l’ambiguità e il
senso doppio (non mi riferisco alla d’roga) di alcuni vocaboli.
L’albero vicino è l’ontano, due sgombri uguali non sono i dentici, la città più luminosa è Buia (con la “i” o con la “j”?).
Di recente mi hanno fatto notare che la stessa parola (per
esempio “fumi”) può essere enunciata in modo interrogativo (?)
- come quando si chiede o si condivide una sigaretta -e allora avrà una intonazione ascendente. Se detta in tono di
rimprovero, (!) avrà invece una intonazione discendente.
Bello! La musica e il linguaggio vanno d’accordo (maggiore o
minore?).
Allora mettiamoci subito d’accordo su una cosa: è venuto prima il linguaggio o prima la musica? Un po’ come l’uovo e la
gallina. È venuto prima l’uovo o prima la gallina? Dipende da
dove guardi!
Guardo nel passato (non di verdura…dell’homo sapiens ) e vedo
i primi tentativi di comunicare prima alle femmine - di farsi
vicino - e poi ai maschi - di stare lontano - (probabilmente
qualcuno non aveva capito il richiamo: un problema di intonazione) e poi l’evoluzione fino ad arrivare al canto.
D’altro canto, se non prendo una cantonata tutti gli animali
utilizzano vocalizzi per le due finalità pur citate (non nel
senso del maiale).
E dopo i vocalizzi e il canto … gli strumenti musicali.
Qualcuno afferma che prima degli strumenti ci sono stati gli
struvisi e altri gli struvolti, ma queste affermazioni ci lasciano sconvolti e sconfacce.
Dapprima il canto, la prima forma di musica, ha avuto un carattere di competizione e serviva per primeggiare (qualcuno
si accontentò di secondeggiare) e scoraggiare gli avversari
(qualcuno si accontentò di scor…), ma poi arrivò l’agricoltura,
le coltivazioni e la cooperazione. Iniziarono a formarsi le
società e anche la musica non ne restò fuori: si formarono
le prime bande. Veramente per prime si formarono le bande di
predoni e di predatori, solo dopo giunsero le bande di suonatori e di suonavacche, e chi più ne ha più ne metta, li metta
(non per le unghie).
La cooperazione (e la coomelazione?) dei suoni costituisce
l’armonia, la costituzione dell’armonia è nata sulle scale
grandi (maggiori) o piccole (minori).
Infatti il mondo è fatto a scale: chi le scende … e chi le
suona. Questo è un proverbio aggiornato musicalmente (se
preferite musicalcervello!). Un altro proverbio aggiornato
è: “Tanto va la gatta al lardo … che lo mangia tutto quanto”.
Ma questo proverbio non è mio (non il formaggino) però mi
piace Citarlo (non Tarzanrlo o Janerlo. Citarlo? Mi cirode un
cidubbio o un cilegno?)
Quando hanno inventato le note era notte e annottava.
Le hanno inventate per il canto gregoriano: lo ha fatto Guido da Arezzo - tutta una
tirata tramite A13 e A1/E35, 460 km - per annotare l’intonazione quando annottava.
Ci fu qualcuno che annotava all’ottava quando annottava e
chi annotò che annottava quando era all’ottava che si annotava l’armonia.
D’altro canto c’è stato anche chi si aggiornava e annotava
all’ottava quando annottava gli aggiornamenti musicali e
chi lottava contro l’ottava quando annottava e non si aggiornava.
L’armonia si ottiene quando i suoni sono concordi, (le chitarre e i violini hanno un suono con corde, l’aereo non centra).
L’armonia anche il pianoforte (uno strumento molto indeciso:
piano o forte?) la fa (sesta minore?). Anche gli ottoni fanno i
numeri per raggiungere l’armonia.
A sproposito: una tromba d’orata puzza di pesce? Non mi suona giusto! Appunto!
Contrappunto! Ribatto compunto punto per punto e ho il rimpianto che procuro il
pianto se non la pianto quando mi impunto e non mi pento.
Mi correggo su un punto (BASTA!) precedente: le scale maggiori
non sono grandi e le minori non sono piccole. Pare che per le
scale le dimensioni non contino (e neppure marchesino): è una
questione di intervalli tra i gradi (non tra i gradini).
Pensateci: le scale hanno i gradi, gli scaloni hanno i gradini…
Le triadi simultanee di suoni sono chiamate accordi e su questo tutti sono d’accordo, ma c’è accordo e accordo (concordo!).
Per esempio l’accordo Mi – LA – DO (terzo rivolto, secondo Passariano, primo Codroipo, dell’accordo di La minore)
trova l’accordo entusiasta di molti maschi.
L’accordo LA – SOL – FA è dissonante e stanca. La musica quando è stanca è stufa, ma non scalda, lascia freddi (non Mercury).
La successione di suoni è chiamata melodia (ma se lo tenga!)
e può essere a carattere economico (MI – FA – SOL – DO – SI –
SOL – DO - FA); programmatico (SI – LA – DO –SOL – SOL – SOL – FA:
interessanti i suoni ribattuti); onomastico (LA – MI – RE – LA)
dichiarativo esclusivo (LA – DO – SOL – MI) Interessante il caso
enumerativo di tipo veneto (DO – MI – LA) perché se i suoni
vengono emessi simultaneamente costituiscono il primo rivolto dell’accordo di La minore.
Qui si rende necessaria una breve digressione sugli accordi
maggiori e minori. Nei primi l’intervallo tra il primo e il secondo grado è pari a due Toni interi (Ellero non c’entra, anche se non è troppo grosso), nel secondo è di un tono e mezzo.
Esiste, per esempio, l’accordo di tipo militaresco (SI MAGGIORE:
si rediesis fadiesis), ma esiste anche l’accordo di tipo quasi principesco (RE MINORE: re fa la).
Spero di essere stato chiaro ed esaustivo fin qui, sicuramente non esauriente della pazienza del lettore, chè se ha avuto
il coraggio o l’incoscienza di giungere a questo punto senza
cadere nel pianto sicuramente desidera che la pianto.
Ma io adesso mi impunto e non vi pianto nel pianto, a questo
punto si fanno i conti e i compunti parenti serpenti già
serrano i denti, trascendono i santi, combattono i fanti,
cantano i canti e sollevano i manti in un gesto di stizza
che attizza la rissa, se non chè la ressa, nella fuga di
massa conduce commossa la massa alla messa: tutti i salmi
finiscono in gloria, tutti i salmoni finiscono affettati, qui
si concludono affettati e affrettati i commiati e i saluti.
Affettati sono i saluti e i salumi, affettati sono i salami e
un salamelecco è un saluto affettato.
Con ciò vi saluto e il pianto salato del saluto nel commiato
commosso da uno sbaglio commesso e da uno sbadiglio sommesso non porti all’eccesso l’acceso richiamo dell’armonia
transeunte di suoni consunti , di voci e di canti, di vocine
e di cantine…
A proposito nelle cantine l’armonia si diffonde per ogni dove perchè
l’angolo delle bottiglie è un canto di vino.
Adriano Turello
Il pensiero di Andrea Comoretto
Un caro saluto a tutti i lettori.
Sono estremamente grato alla “redazione” del presente giornalino per avermi
chiesto di esprimere un pensiero sull’attività della Banda Cittadina di Tricesimo,
ma prima mi sia consentito esprimere alcuni pensieri personali.
Il 2015 è stato per me un anno ricco di decisioni importanti e conseguenti
cambiamenti che ho voluto apportare alla mia attività artistica. Decisioni non
facili frutto di un’attenta analisi interiore che mi hanno portato a staccarmi dalla
maggior parte degli impegni bandistici che ormai erano parte della mia quotidianità.
La Passione per la musica da sempre ha scandito i miei tempi fin da bambino
e mi ha dato grandi stimoli e soddisfazioni. Ho sempre affrontato lo studio, da
strumentista prima e da maestro in seguito, con molta costanza ma allo stesso
tempo con la “lievezza” di chi decide di percorrere un cammino senza forzature,
in modo naturale e ascoltando le proprie emozioni.
Nella musica ho trovato un linguaggio d’espressione che, inconsapevolmente,
mi mancava in precedenza e che mi permette di aprirmi senza timore di sbagliare le parole. Un percorso di conoscenza interiore che mi coinvolge profondamente e allo stesso tempo mi isola dal gruppo, come volontariamente rapito
in un universo parallelo.
Da sempre il mio modo di fare musica è stato spontaneo, impulsivo e colmo di
energia. Il mio gesto, prevalentemente schivo da ogni tecnica “scolastica” (ovviamente necessaria in fase di apprendimento), è mirato a trasmettere la “mia”
musica, come la vivo io e non come gli altri la vorrebbero.
Non mi sono mai accontentato dei risultati ottenuti e ho sempre chiesto di più
sia ai miei musicisti che, soprattutto, a me stesso.
Questo atteggiamento necessita però di essere costantemente alimentato con
nuovi stimoli e nuovi obbiettivi che per me si traducono in “fame di imparare”.
Ed è proprio questa “fame” che mi ha spinto alla decisione di interrompere, sul
più bello, un percorso collaborativo come quello effettuato con la Banda Cittadina di Tricesimo lasciando basiti tutti.
Mai avrei lasciato il gruppo se si fosse trovato in una situazione negativa.
Diverso è stato, secondo il mio ragionamento, uscire in un momento in cui
l’entusiasmo del gruppo era grande, consapevole comunque che il cambio di
testimone del maestro comporta un piccolo terremoto interno che ben si sopporta e si supera se le fondamenta sono solide.
E la Banda Cittadina di Tricesimo ha fondamenta solide!
E’ un gruppo motivato e con spirito giovanile, il che garantisce un futuro musicale florido e ricco di appetitosi stimoli.
Al nuovo maestro direttore Dario Braidotti, amico e stimato musicista, per il
quale nutro profonda stima, auguro di vivere le soddisfazioni che mi hanno
permeato in questi anni, e sono certo che la sua esperienza porterà ai musicisti
notevole valore aggiunto.
All’amministrazione comunale porgo un saluto sincero per l’umana considerazione e abbraccio l’intera comunità tricesimana per il calore che mi ha sempre
dimostrato, e mi auguro che sempre più sostengano, con i mezzi a disposizione
ma soprattutto col sincero affetto, l’associazione che più di tutte porta lustro al
comune di Tricesimo con costanza ed impegno da più di 182 anni.
Concludo con ciò che mi sta più a cuore in questo momento ovvero il saluto
alla Banda.
Non voglio guardarmi indietro perché ciò che è stato è stato e potremmo
spendere ore a ricordare ciò che ognuno di noi porta già nel cuore. Preferisco
riconoscere che il cammino fatto assieme ci ha permesso reciprocamente di
crescere umanamente e musicalmente per consentirci ora di guardare avanti
con vigore e determinazione.
Le nostre strade artistiche, non quelle umane, si dividono per crescere e rincorrere quelli che sono i nostri sogni e chissà che non ci si rincontri in futuro.
Abbiate sempre cura del vostro presidente, del vostro maestro e della vostra
storica associazione.
Rispettatevi e siate orgogliosi della divisa che indossate!
Non accontentatevi mai dei risultati che ottenete e siate sempre desiderosi di
imparare.
Grazie SanPieri per aver creduto in me per primo, grazie Aldo per il sostegno e
la collaborazione e grazie a tutti voi, ragazzi, che mi avete consentito di poter
essere il vostro maestro per molti anni.
Us vuei ben!
Andrea
momenti
a prove
momenti
post
prove
180
anni
“180 anni
di musica
e di ricordi”
“180 anni di musica e ricordi”
Se siete curiosi di conoscere la nostra banda oppure
volete rivivere gli anni passati assieme a noi, allora
non vi resta che richiederci una copia del libro!!
Banda Cittadina Tricesimo
Via S.Pelagio 11, 33019 Tricesimo
Tel. 333-7611511
[email protected]
www.bandatricesimo.it
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A cura di:
Eleonora Durigatto
Ester Goi
Martina Dordolo