I NUOVI I NUOVI FARMACI CONTRO LA PSORIASI

DI CINZIA TESTA E MONICA TIZZONI
[LA ZONA VERDE]
IDENTIKIT
O
ggi la terapia più innovativa per la
psoriasi sono i farmaci biologici, in
grado di modificare il decorso della malattia scongiurando la progressione verso forme più gravi o complicate. È un importante passo avanti nella cura di questa malattia della pelle che mette a dura prova la qualità della vita del malato e di chi ci vive accanto.
Uno studio pubblicato sul British Journal
of Dermatology ha dimostrato come la psoriasi irrompa come un ciclone nella vita a due,
costituendo nel 37% dei casi persino un motivo per la rottura o comunque per il deterioramento del rapporto. Nel 55% dei casi la vita
sociale si ridimensiona fin quasi a sparire, per
il disagio patito o per il tempo da dedicare alle
terapie. Chi è affetto dalla psoriasi infatti ha
imbarazzo a mostarsi, perché la malattia si manifesta con chiazze eritematose, aree di pelle
rosa o rosse con un netto margine di demarcazione; a volte sono pruriginose e, con il pro-
씰 La psoriasi è una malattia cronica
della pelle, legata a un alterato
funzionamento del sistema immunitario.
Nel paziente è presente una
iperstimolazione di particolari cellule
del sistema difensivo, i linfociti T,
il che provoca un’accelerazione del ciclo
di crescita delle cellule cutanee, le quali
si riproducono sette volte più rapidamente
del normale. Di conseguenza la pelle
delle parti colpite dalla malattia risulta
ispessita e c’è la formazione
di chiazze desquamanti, che
rappresentano il segno più classico della
malattia. Tutto ciò avviene anche perché
i linfociti T attivati non solo agiscono
direttamente, ma favoriscono anche
il rilascio di varie sostanze attive, come
le citochine, fra cui il Tnf-alfa che
è una citochina pro-infiammatoria
con un ruolo centrale nello sviluppo
e nel mantenimento della psoriasi.
che sul versante delle cure. «Molti pazienti
non vanno dal medico o si curano saltuariamente con il cortisone quando i sintomi peggiorano: pensano infatti che non ci sia possibilità di terapia», continua Chimenti. «Niente
di più falso: oggi abbiamo farmaci, come i biologici, che contrastano con successo la progressione della malattia anche là dove le altre
terapie non hanno ottenuto risultati. È però
basilare che i malati siano seguiti in modo continuo, che la terapia abbia un programma specifico per il singolo caso: così facendo la psoriasi può diventare un problema con cui convivere senza drammi».
Una rivoluzione nella terapia
«Negli ultimi tempi la disponibilità dei cosiddetti farmaci biologici ha profondamente
mutato le opzioni terapeutiche a disposizione
del dermatologo», spiega Chimenti. «Infatti,
mentre nelle forme più leggere i trattamenti
125 milioni
è il numero
di persone che
soffrono di psoriasi
nel mondo:
il 2-3% circa
della popolazione
mondiale
I NUOVI FARMACI CONTRO LA PSORIASI
Una malattia vissuta male e con vergogna.
gredire della malattia, si sviluppano squame
di colore bianco-argentino e possono anche
comparire lesioni. Interessano tutto il corpo,
anche se più spesso sono localizzate al cuoio
capelluto, ai gomiti, alle ginocchia, alla zona
ombelicale e a quella sacrale. «I malati di psoriasi patiscono dello stigma che si accompagna a questa malattia e alla vergogna di mo-
UNA MALATTIA MULTIFORME
Esistono diverse forme di psoriasi, suddivise in base
ai rispettivi sintomi caratteristici. Sono:
씰 PSORIASI
A PLACCHE O VOLGARE.
È la forma più comune,
circa l’80% dei casi.
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In genere è lieve o moderata
e coinvolge meno del 2 %
della pelle. Interessa
tipicamente cuoio capelluto,
la parte esterna della
gamba sotto il ginocchio,
quella dell’avambraccio
sotto il gomito e la
regione sacrale.
씰 PSORIASI GUTTATA.
Riguarda circa il 18% dei
casi. In genere è di gravità
da media a moderata,
sebbene esistano anche
forme più severe.
Si manifesta con piccole
lesioni a forma di goccia,
con un diametro da 0,1
a 1 cm, presenti
prevalentemente sul tronco,
sugli arti e sul volto.
Ma che oggi può essere più facilmente sconfitta
strarsi», conferma il professore Sergio Chimenti, direttore della clinica dermatologica
del policlinico universitario Tor Vergata di
Roma. «Questo dipende anche dalla scarsità
delle informazioni su questa patologia: solo
un italiano su tre sa davvero che cos’è e non
pensa che sia contagiosa o pericolosa».
La scarsa informazione è un problema an-
씰 PSORIASI
ERITRODERMICA.
È la forma meno comune,
circa l’1-2% dei casi,
ma la più grave. Inizia
con arrossamento vivo
e diffuso della cute, spesso
accompagnato da prurito,
dolore e gonfiore.
farmacologici topici possono consentire un
soddisfacente controllo della patologia, in
quelle moderate e gravi, insieme a questi trattamenti, occorre intervenire sul sistema immunitario. A questo scopo da tempo si impiegano la ciclosporina A e il metotrexate, ma
comportano pesanti effetti collaterali. I farmaci biologici invece permettono di ottenere,
씮
In genere si tratta
di un’evoluzione della
psoriasi a placche, dovuta
alla confluenza di più
zone colpite, e interessa
gran parte della superficie
corporea. L’età media
di insorgenza è intorno
ai 50 anni e quasi
sempre è di grado severo.
씰 PSORIASI PUSTOLOSA.
Meno comune della altre
forme, si presenta con
pustole a capocchia di spillo
bianco latte. Colpisce di
preferenza i palmi delle
mani e le piante dei piedi
씰 PSORIASI INVERTITA.
Colpisce più
frequentemente le
persone in sovrappeso.
Le zone colpite sono
le ascelle, la regione
inguinale, il solco
sottomammario e le altre
pieghe cutanee.
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1 milione
e 600 mila
è il numero
di italiani colpiti
da psoriasi: il 3%
della popolazione.
Il 10% di questi
è colpito da una
forma grave
o complicata
di psoriasi che può
richiedere anche
il ricovero
ospedaliero
씮
una buona efficacia terapeutica in tempi brevi e
con meno effetti collaterali. Anzi, si sta valutando
l’anticipazione della terapia, per offrire un miglior
controllo dell’infiammazione e prevenire il rischio
di peggioramenti che possono risultare difficili da
sopportare, sia per la gravità delle lesioni (e quindi
la complessità terapeutica
del trattamento), sia per il
loro impatto sulla qualità
di vita dei pazienti».
I farmaci biologici devono il successo alla loro modalità d’azione,
che riesce a interferire in modo selettivo sui
processi immunologici all’origine della psoriasi. «Un gruppo di questi farmaci, agisce
proprio sui linfociti T che sono delle cellule
del sistema immunitario coinvolte nella malattia», continua Chimenti. «Mentre un altro
gruppo è attivo sul Tnf-alfa, una proteina
che svolge un ruolo basilare nei meccanismi
che causano i processi infiammatori».
In particolare appartengono al primo gruppo due farmaci biologici. Uno è l’efalizumab,
che ha dimostrato di essere in grado di ridurre i sintomi della malattia già dopo 4 settimane dall’inizio del trattamento. E dopo 24 settimane il 67% dei pazienti ha ottenuto un miglioramento del 75%. Si somministra per via
sottocutanea una volta la settimana e offre un
ottimo profilo di sicurezza. È il primo farmaco biologico approvato dall’Agenzia europea
per la valutazione dei medicinali (Emea)ed è
disponibile in Italia da un paio di anni. L’al-
I FATTORI SCATENANTI
씰 La predisposizione
genetica gioca un ruolo
significativo nella comparsa
della psoriasi. Circa
un terzo di chi ne soffre ha
un parente che presenta la
stessa malattia e chi ha un
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genitore malato ha l’8,1%
di probabilità di ammalarsi.
La percentuale sale al 40%
se entrambi i genitori sono
affetti. Ma perché la
malattia faccia la sua
comparsa devono
Il passo avanti decisivo contro questa malattia è
dovuto ai farmaci biologici, che vanno alla radice
prosegue Chimenti. «Il meccanismo unico
di azione, il profilo di sicurezza a lungo termine e l’efficacia sostenuta nel tempo, ne fanno un farmaco di elezione all’interno dei centri ospedalieri Psocare». Infine è ancora in
studio per la psoriasi, l’adalimumab: ha una
grande selettività d’azione e agisce sull’attività del Tnf-alfa. Si somministra per via sottocutanea e già si impiega per l’artrite psorasica. Nel nostro Paese tutti questi farmaci sono ospedalieri e quindi la terapia va eseguita
presso una struttura autorizzata, a carico del
Servizio sanitario nazionale.
Gli altri trattamenti
tro farmaco di questo gruppo, è l’alefacet, in
attesa di autorizzazione da parte dell’Emea
ma già approvato dall’Fda americana.
Fanno parte invece del secondo gruppo
tre principi attivi che hanno tutti già ottenuto il via libera dall’Emea: uno è l’infliximab,
che riduce l’infiammazione e l’iperproliferazione dei cheratinociti. In Italia è indicato
non solo per la psoriasi, ma anche per altre
malattie come l’artrite reumatoide, la spondilite anchilosante, la malattia di Crohn e la colite ulcerosa. Si somministra per via endovenosa con trattamenti di cicli alternati a sospensioni. C’è poi l’etanercept, che inibisce
l’attività del Tnf-alfa determinando una significativa riduzione dell’infiammazione.
Già impiegato per l’artrite cronica, si somministra per via sottocutanea. «Viene utilizzato
nel trattamento della psoriasi a placche da
moderata a severa negli adulti che non hanno risposto, o presentano una controindicazione, o sono intolleranti ad altre terapie»,
intervenire anche dei fattori
scatenanti. Sono numerosi.
Innanzi tutto alcune
abitudini di vita come abuso
di alcol, fumo e una dieta
con scarsa frutta e verdura.
Poi lo stress, che pare
implicato nel 30-40% dei
casi. Fra i fattori vi sono
anche lesioni cutanee,
punture di insetti, infezioni
virali, micotiche, da lieviti
o batteriche, ustioni solari.
Inoltre la psoriasi spesso
si sviluppa dopo
un’infezione da batteri,
in particolare streptococco
beta-emolitico.
La terapia della psoriasi, per essere efficace e sicura, dev’essere personalizzata sul paziente. Nelle forme lievi i trattamenti topici
in genere costituiscono l’unica terapia da seguire. «Si tratta di medicinali da applicare direttamente sulla pelle», spiega Chimenti.
«Sono indicati quando la psoriasi interessa
meno del 2% della superficie».
I prodotti a disposizione sono vari e a base di diverse sostanze come l’antralina, la vitamina D3, i catrami minerali, i derivati della vitamina A, per citarne soltanto alcuni, e
soltanto il dermatologo può scegliere quello
indicato al singolo caso. «Fra i trattamenti locali ci sono anche prodotti a base di corticosteroidi che, grazie alla loro azione antinfiammatoria e antimitotica, alla rapidità d’azione,
alla tollerabilità locale e al costo relativamente basso, costituiscono la terapia più usata
per la psoriasi di grado lieve e moderato»,
prosegue Chimenti. «Tuttavia, un loro uso
prolungato può causare effetti collaterali, come atrofia cutanea, aumentato rischio infettivo e sensibilizzazione».
UN AIUTO PREZIOSO
씰 www.dermoweb.it
è il sito che permette
di comunicare con gli
specialisti della Clinica
dermatologica del
Policlinico universitario
Tor Vergata di Roma
UN PROGETTO TUTTO ITALIANO
씰 Si chiama Psocare ed è un progetto di ricerca sulla psoriasi,
promosso da Aifa, Agenzia italiana del farmaco, e condotto
in collaborazione con varie società scientifiche dermatologiche.
L’obiettivo: valutare efficacia e sicurezza a lungo termine
dei trattamenti per la psoriasi a oggi disponibili e uniformare
le pratiche terapeutiche su tutto il territorio nazionale.
Sono ben 147 i centri di riferimento ospedalieri che aderiscono.
Sono candidati a entrare nel programma tutti i pazienti che iniziano
un nuovo trattamento sistemico per la psoriasi mai assunto
in precedenza dal paziente stesso. Gli indirizzi dei centri
di riferimento si trovano sul sito: www.psocare.it
Nel caso invece di psoriasi di grado moderato, alla terapia topica si associa la fotochemioterapia o Puva. Consiste nell’assunzione
per via orale di sostanze fotosensibilizzanti,
gli psoraleni, e nella seguente esposizione ai
raggi ultravioletti. È efficace, ma costosa e
lunga. Ha inoltre degli effetti collaterali come eritema, comparsa di vescicole, foto-invecchiamento cutaneo, pigmentazione e prurito. Inoltre nel trattamento a lungo termine
aumenta il rischio di neoplasie cutanee.
Invece le terapie sistemiche, pur essendo
efficaci, sono riservate al grado severo, a causa dei possibili effetti collaterali tossici: la ciclosporina A e il metotrexate, due immunosoppressori, infatti, possono dare problemi
a livello renale ed epatico, mentre l’acitranina, un derivato della vitamina A, può causare malformazioni fetali anche a distanza di
due anni dalla sua assunzione. Inoltre l’efficacia di tutti questi tre farmaci è limitata al
왎
periodo di durata del trattamento.
per avere informazioni
sulla psoriasi
e indicazioni sui centri
specializzati più vicini.
Vi è anche un servizio
gratuito che consente
ai medici di confrontarsi
con gli esperti per una
consulenza specialistica
a distanza.
Infatti il medico curante,
inviando un’immagine
delle lesioni sulla pelle
del paziente e una breve
anamnesi, riceve una
risposta nell’arco
di un’ora al massimo.
Va detto infatti che,
Nel 59%
dei malati
la psoriasi compare
per la prima volta
tra i 20 e i 40 anni
in quattro casi su dieci,
la psoriasi viene
diagnosticata in ritardo
e se la diagnosi stenta
ad arrivare, le cure
si allontanano.
E con esse, anche
la possibilità
di vivere serenamente.
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