Introduzione all‘Omotossicologia IAH AC Introduzione all‘Omotossicologia © IAH 2007 L’omotossicologia intesa come lo studio delle omotossine, sviluppata dal medico tedesco Hans-Heinrich Reckeweg, è il concetto scientifico su cui si fonda la medicina omotossicologica. Essa consente di adottare un approccio differente nei confronti del paziente e della sua malattia. Il concetto di “terreno del paziente” è sconosciuto alla medicina ufficiale, pertanto, in genere pare che il paziente venga trattato semplicemente in base ai sintomi che manifesta. 1 Obiettivi • Comprendere i principi di base dell’omotossicologia • Malattia e salute • Omotossina • Origine e storia della Tavola delle Omotossicosi • Dinamica della malattia Tavola delle Omotossicosi • Principio di evoluzione della malattia © IAH 2007 2 La medicina omotossicologica si differenzia dalla medicina ufficiale sotto diversi aspetti. Sebbene spesso si utilizzi la stessa terminologia, il significato che si intende trasmettere è diverso. Di conseguenza, è importante comprendere appieno il significato dei concetti di malattia e salute in omotossicologia. In omotossicologia, le malattie sono causate dalle cosiddette omotossine, che devono essere necessariamente definite. Per informazioni più dettagliate sulle omotossine, consultare la lezione ‘IAH AC Omotossine’. Come vedremo più approfonditamente nelle lezioni successive, la Tavola delle Sequenze Patologiche è uno strumento dinamico, che consente di valutare l’evoluzione delle malattie. Si tratta di uno strumento essenziale nell’approccio omotossicologico del paziente. Il fatto che il paziente subirà una evoluzione o che la tipologia della sua malattia varierà all’interno della tavola è estremamente importante, poiché ciò indirizzerà le nostre decisioni su come curare il paziente e quale medicamento utilizzare, nella corretta modalità omotossicologica. 2 Il dottor H-H Reckeweg: padre dell’Omotossicologia © IAH 2007 Il Dottor Hans-Heinrich Reckeweg si può considerare a pieno titolo il padre dell’omotossicologia. Grazie al suo monumentale lavoro e alle sue pubblicazioni, l’omotossicologia è potuta diventare un approccio terapeutico internazionalmente acquisito. Oggi non solo si conosce la teoria, ma si ricorre quotidianamente a farmaci omotossicologici in oltre 70 Paesi nel mondo. Esperti in omotossicologia stanno tuttora conducendo ulteriori, approfondite ricerche a livello mondiale, rendendo l’omotossicologia un approccio accettabile nel quadro della medicina moderna. Le convinzioni del Dr. Reckeweg hanno incoraggiato numerosi medici tradizionali a trattare i loro pazienti in maniera diversa. Ancora oggi, a oltre 20 anni dalla sua morte, l’omotossicologia si afferma come concetto ben apprezzato nella medicina complementare, che contribuisce ad ampliare la visione della medicina convenzionale. Il Dr. Reckeweg ha così coronato il suo sogno: gettare un ponte tra la medicina complementare e quella convenzionale. 3 “Sogno di fondere l’omeopatia con la medicina ufficiale” H.-H. Reckeweg 1905-1985 © IAH 2007 4 L’omotossicologia è un concetto di facile comprensione, sia per i medici della medicina complementare che per quelli della medicina convenzionale. Sebbene, a prima vista, tali tipi di medicina possano sembrare tra loro opposti, oggi è sempre più evidente che i medici istruiti in maniera convenzionale sono maggiormente aperti nei confronti della medicina omotossicologica, e gli omeopati sono meno vincolati alla medicina classica del singolo rimedio. Ciò si deve ai progressi compiuti dalla biologia molecolare, che rendono più evidenti i meccanismi di azione della medicina omotossicologica. Il Dr. Reckeweg ha davvero gettato un ponte tra la medicina complementare e quella convenzionale, creando così una piattaforma medica integrativa che trova facilmente la sua applicazione nella pratica clinica quotidiana. 4 Cos’è l’Omotossicologia? © IAH 2007 Analizziamo ora in maggiore dettaglio i fondamenti dell’omotossicologia. Cos’è l’omotossicologia, e in che modo si differenzia dall’approccio medico convenzionale nei confronti del paziente e della sua malattia? 5 OMO Uomo TOSSICO Tossina LOGIA Studio © IAH 2007 6 Il termine Omotossicologia è composto da tre parole; “omo” che significa uomo, “tossico”, che deriva da tossina o veleno, e in ultimo “logia”, derivante dal greco ‘logos’, che significa studio. Riassumendo, possiamo descrivere l’Omotossicologia come lo studio dell’influenza delle sostanze tossiche sugli esseri umani. 6 L’Omotossicologia è lo studio dell’influenza delle omotossine sull’organismo umano. L’Omotossicologia è un ponte tra la medicina complementare e quella convenzionale © IAH 2007 In omotossicologia, studiamo come la presenza di omotossine abbia ripercussioni sulle funzioni cellulari e, di conseguenza, sulle funzioni dell’organismo umano nel suo complesso. La reazione o meno del meccanismo di difesa nei confronti dell’omotossina definisce lo stato clinico in cui versa il paziente. I sintomi sono l’espressione dello sforzo compiuto dal corpo per liberarsi dalle tossine. Dato che in omotossicologia l’approccio rimane clinico, la ricerca è stata compiuta sulla modalità di azione di questo tipo di farmaci. L’omotossicologia si basa ampiamente sulla medicina convenzionale ed è particolarmente accettabile per quei medici della medicina convenzionale che dispongono di una “mente aperta”, in quanto i meccanismi di azione che stanno alla base del farmaco omotossicologico possono essere spiegati in base ai modelli biologici molecolari della medicina convenzionale. D’altro canto, in netto contrasto con i farmaci convenzionali, per la maggior parte i farmaci omotossicologici contengono micro dosi o persino nano dosi dei principi attivi e, pertanto, non sono tossici. Pochi effetti collaterali e controindicazioni, nessuna interazione con altre medicine, sicurezza ed efficacia, caratterizzano l’omotossicologia e la classificano come medicina complementare “non aggressiva”. In tal senso, l’omotossicologia sta gettando un ponte tra la medicina complementare e quella convenzionale, mettendo in comunicazione la solida diagnosi medica convenzionale con il trattamento non aggressivo, atossico, della medicina complementare. 7 Definizione omotossicologica di malattia • Le malattie sono l’espressione di meccanismi di difesa biologicamente utili contro omotossine endogene ed esogene, o l’espressione dello sforzo compiuto dall’organismo per compensare il danno tossico subito. © IAH 2007 8 Da un punto di vista omotossicologico, la malattia è causata dalla reazione del corpo alla presenza di omotossine distruttive. Quelli che riconosciamo come sintomi clinici della malattia sono le reazioni che emergono in superficie, dopo che il sistema difensivo ha reagito alla minaccia. Questo indica che la malattia non è pertanto rappresentata dai sintomi in quanto tali, dato che questi si dovrebbero soltanto considerare come prova dell’attività difensiva in corso. Fintanto che i sintomi clinici saranno solamente considerati come una minaccia per la qualità della vita del paziente e l’intero trattamento sarà rivolto alla rimozione di tali sintomi, i risultati saranno solo superficiali e in realtà staremo ipotecando la salute del paziente a lungo termine. Un trattamento bioterapeutico prenderà in considerazione le omotossine causali e, stimolando il sistema difensivo dell’organismo, agirà sulle vere cause della malattia. La bioterapia è sempre una terapia di regolazione e mai di soppressione. 8 Definizione omotossicologica di malattia • Le malattie sono l’espressione di meccanismi di difesa biologici mirati contro omotossine endogene ed esogene, o l’espressione dello sforzo compiuto dall’organismo per compensare il danno tossico subito. © IAH 2007 9 Espressione : Ciò che vediamo non è ciò che in realtà è. I sintomi sono solamente il risultato dell’attività difensiva dell’organismo contro il carico delle tossine. Prendiamo ad esempio il caso di un’infiammazione: il trattamento causale implicherà un intervento contro le omotossine che innescano l’infiammazione, che potrà realizzarsi attraverso una regolazione dell’attività difensiva. La semplice soppressione del sintomo è comparabile allo spingere un iceberg sott’acqua, sperando che non riemerga più. Ma se smettiamo di spingere, l’iceberg riaffiora. Questo fenomeno spiega le recidive delle malattie in medicina convenzionale. Ma facciamo un altro esempio. I sintomi clinici sono solo un’espressione di qualcosa di più profondo, così come le parole che pronunciamo sono solo un’espressione dei nostri pensieri. La soppressione delle parole, il bandire qualsiasi conversazione, non potrà mai modificare la causa del parlare, che è rappresentata dai pensieri presenti nella mente del relatore. Il trattamento della mente, come avviene in psicoterapia, genererà automaticamente espressioni diverse. Analogamente, la soppressione della febbre nelle infezioni virali sembra essere efficace a breve termine. Ma a lungo termine non fa che incrementare la proliferazione del virus, in quanto la febbre ha un effetto virostatico, poiché le citochine agiscono meglio a queste temperature più elevate. 9 Definizione omotossicologica di malattia • Le malattie sono l’espressione di meccanismi di difesa biologicamente utili contro omotossine endogene ed esogene, o l’espressione dello sforzo compiuto dall’organismo per compensare il danno tossico subito. © IAH 2007 10 Biologicamente: “Bios” significa “vita”, “logos” significa “parola”, “studio" o anche “regola". "Biologico" significa ”secondo le regole della vita". Ogni intervento terapeutico che contrasta questa nozione biologica, contrasta i principi di fondamentali della vita. Se sopprimiamo un’infiammazione, e questo processo infiammatorio aveva lo scopo di eliminare le omotossine e le loro influenze negative sui tessuti, arrestiamo il processo di depurazione e preserviamo gli effetti dell’intossicazione. Bloccando l’effetto di depurazione del processo infiammatorio interveniamo contro la vita, perché le omotossine permangono e, a lungo termine, intossicheranno l’organismo in maniera ancora più profonda, vale a dire che gli effetti delle omotossine saranno sempre più evidenti all’interno della cellula invece che nella matrice extracellulare. 10 Definizione omotossicologica di malattia • Le malattie sono l’espressione di meccanismi di difesa biologicamente utili contro omotossine endogene ed esogene, o l’espressione dello sforzo compiuto dall’organismo per compensare il danno tossico subito. © IAH 2007 11 Mirato : Questo termine è estremamente importante nella definizione omotossicologica di malattia. Significa che la reazione del sistema difensivo sarà proporzionale alla necessità di raggiungere l’obiettivo. Questo racchiude qualsiasi aspetto di regolazione a cui si riferisce l’omotossicologia. La mobilizzazione delle difese avverrà al livello necessario per raggiungere l’obiettivo, che nella maggior parte dei casi è rappresentato dall’eliminazione dell’omotossina e della sua attività di interazione negativa con la cellula e il suo ambiente, e dal ripristino dell’omeostasi. La regolazione del livello di attività viene compiuta da un complesso meccanismo di sistemi di autoregolazione, che interagiscono reciprocamente ed agiscono su numerosi mediatori e sistemi di feedback. La maggior parte delle reazioni del sistema difensivo sono utili, ma possono verificarsi alcune reazioni inappropriate (inutili) capaci di generare di per sé una malattia. Le malattie autoimmuni, ad esempio, rappresentano una reazione inappropriata del sistema difensivo. Il sistema immunitario attacca i suoi stessi tessuti corporei, che in condizioni normali verrebbero tollerati anziché aggrediti. Lo stesso vale per le reazioni allergiche, ad esempio la febbre da fieno. La reazione del sistema difensivo non è proporzionale al pericolo dell’aggressore (polvere o polline) e, di conseguenza, inutile. 11 Definizione omotossicologica di malattia • Le malattie sono l’espressione di meccanismi di difesa biologicamente utili contro omotossine endogene ed esogene, o l’espressione dello sforzo compiuto dall’organismo per compensare il danno tossico subito. © IAH 2007 12 Il meccanismo difensivo serve a proteggere l’organismo dal carico delle tossine. Non funziona soltanto quando un antigene sta penetrando nel sistema. Il meccanismo difensivo dovrebbe essere rappresentato da un sistema costantemente in standby che, in caso di alterazione dell’omeostasi, può attivare la risposta appropriata, per es. immunologica, ormonale, enzimatica, ecc. Solo rimanendo in standby e allertandosi di continuo è possibile attuare una difesa utile ed efficace. Il fallimento del sistema causa l’intossicazione. I meccanismi di regolazione sono rigidi dispositivi di controllo, che agiscono attraverso sistemi di feedback positivo e negativo. Quando questi sistemi di feedback si bloccano o vengono bypassati, risulta impedita qualsiasi regolazione e si instaura una malattia cronica. 12 Definizione omotossicologica di malattia • Le malattie sono l’espressione di meccanismi di difesa biologicamente utili contro omotossine endogene ed esogene, o l’espressione dello sforzo compiuto dall’organismo per compensare il danno tossico subito. © IAH 2007 13 Definiamo l’omotossina come una QUALSIASI sostanza tossica per l’organismo umano (omo=uomo, tossico=veleno). La tossicità può essere rappresentata da un effetto molecolare biochimico diretto, un effetto di blocco fisico o persino un effetto interattivo disturbante. Non siamo quindi interessati solamente all’omotossina in sé, ma anche, e forse di più, agli effetti che essa induce (persino a distanza) sulla cellula. È bene operare una distinzione tra omotossine endogene e omotossine esogene. Le omotossine esogene sono sostanze che, per definizione, sono già tossiche per l’organismo umano in determinate condizioni (vedere la precedente diapositiva). Alcune di esse sono molto ben conosciute dai non esperti (tabacco, alcol, molti tipi di farmaci), altre sono meno note (aromi, coloranti, dolcificanti alimentari) o del tutto sconosciute (cadmio, evaporazione di colle, gas, radiazioni, ...). Le omotossine endogene sono create dall’organismo stesso. Per la maggior parte dei casi si tratta di prodotti intermedi o di scarto dei processi metabolici (per es. CO2). Altre omotossine endogene sono il risultato dello squilibrio della secrezione ormonale (per es. estrogeno/progesterone), dell’inibizione o assenza di un mediatore o della secrezione di una sostanza intermedia (per es. insulina nel diabete, serotonina nella depressione) o della rapida ricaptazione (per es. di livelli troppo bassi di serotonina nella depressione) oppure, al contrario, di una maggiore stimolazione ripetuta causata da una riserva esagerata di mediatori (per es. ormone tiroideo nella disfunzione ipertiroidea). Essenziale è l’attività di interferenza o di blocco dell’omotossina sul normale funzionamento dei sistemi organici o della guida interattiva o dei sistemi di regolazione (sistema ormonale, sistema nervoso, …). Per informazioni più dettagliate sulle omotossine consultare la lezione ‘IAH AC Drenaggio e Disintossicazione’. 13 © IAH 2007 14 La Tavola delle Sequenze Patologiche (precedentemente denominata Tavola delle Omotossicosi) è uno strumento che permette di valutare l’evoluzione delle malattie nel paziente. Un suo utilizzo corretto nella pratica clinica non solo fornisce un’idea della gravità della malattia, ma aiuta anche il medico a formulare un efficace piano terapeutico. La tabella sopra illustrata è la prima Tavola delle Sequenze Patologiche originale, o Tavola delle Omotossicosi di Reckeweg, tradotta dal tedesco all’inglese (versione tedesca del 1957). 14 © IAH 2007 15 In questa versione iniziale, sull’asse orizzontale troviamo sei fasi. La fase di infiammazione (nome corrente) era chiamata “fase di reazione”, in cui il corpo reagisce all’omotossina. L’attuale fase di de-differenziazione (l’inverso della differenziazione embriologica delle cellule) era chiamata “fase neoplastica”, in cui avviene la neoformazione di tessuto nei tumori. È interessante notare che esistevano 2 blocchi di 3 fasi ciascuno, separati da una divisione biologica. Sul lato sinistro di questa divisione, troviamo tutte le malattie in cui le omotossine causali rimangono all’esterno della cellula o i loro effetti si manifestano a livello extracellulare. Sul lato destro, la localizzazione o l’effetto dell’omotossina è principalmente intracellulare. Il riferimento alla matrice extracellulare, o anche Matrice Vivente, come oggi la conosciamo dalla moderna istologia, non esisteva nel periodo in cui questa tabella venne creata (1957) dato che questo concetto non era ancora conosciuto (Ground Regulation System, Pischinger, 1975). Sebbene Reckeweg si riferisse ad essa includendo il livello mesenchimale come un livello distinto (il mesenchima dovrebbe trovarsi sotto lo strato mesodermico), la matrice assunse un certo rilievo solo in una nuova Tavola delle Omotossicosi, nei primi anni ‘90. Oggi sappiamo che la Matrice Vivente presenta tre livelli, interagenti fra loro: la matrice extracellulare, la matrice intracellulare e la matrice intranucleare. Analizzeremo questo aspetto più avanti in questa lezione, nonché più approfonditamente nella lezione ‘IAH AC Matrice Vivente, Istologia e Fisiologia’ Il Dr. Reckeweg era fortemente interessato alla tossicologia, quindi sono pochi i riferimenti riguardanti le malattie correlate alla mente. Anche questo aspetto è stato completamente modificato nell’ultimissima versione della tavola. 15 © IAH 2007 16 Sull’asse verticale riconosciamo 3 strati embriologici: ectoderma, endoderma e mesoderma. Come indicato nella diapositiva precedente, il mesenchima si riferisce al pre-stadio di quello che successivamente è riferito alla matrice extracellulare. Dal punto di vista puramente embriologico dovrebbe essere classificato sotto il mesoderma e non manifestarsi come differenziazione tessutale distinta. L’ordine in cui le fasi e gli strati embrionali (e i tessuti risultanti) sono classificati è di estrema importanza. Reckeweg era stato chiaramente ispirato da Hering, dato che entrambe queste componenti sono un riferimento alla legge di Hering sull’omeopatia. La legge di Hering afferma che le malattie evolvono nel tempo dall’esterno verso l’interno, dagli organi e dai tessuti meno importanti a quelli più importanti, da malattie non cellulari a malattie cellulari. 16 Seconda Tavola delle Omotossicosi Salute Fasi umorali Tessuti Escrezione Infiammazi one Ectoderma Entoderma Mesenchima Mesoderma Intercellulare © IAH 2007 Malattie Fasi della matrice Deposito D I V I S I O N E B I O L O G I C A Impregnazi one Fasi cellulari Degenerazione Dediffereziazi one Intracellulare 17 Alla fine degli anni ‘80 sono stati apportati cambiamenti cruciali alla tavola esistente. Per comprenderli, dobbiamo rammentare certi aspetti istologici scoperti e implementati all’epoca. L’aspetto principale era l’aggiunta delle fasi della matrice al concetto esistente di Reckeweg. 17 Il terreno del paziente • «La bactérie n’est rien, c’est le terrain qui fait tout.» • “I batteri non sono niente, il terreno è tutto” Claude Bernard 19° secolo © IAH 2007 18 Nel 19° secolo, l’istologo francese Claude Bernard sviluppò il concetto di “terreno interno” o ambiente interno. Il termine era riferito all’ambiente strutturale e fisiologico, della cellula. La qualità di vita della cellula è strettamente correlata alla purezza del suo ambiente diretto, essendo questa l’area da cui assume nutrimento ed energia e in cui deposita i suoi prodotti di scarto. Persino Louis Pasteur, scopritore dei microrganismi nella medicina moderna, fece riferimento a Claude Bernard, affermando che un’infezione batterica è per lo più correlata a una modificazione del terreno interno del paziente piuttosto che alla presenza di un batterio o altro microrganismo. I batteri non sono la causa dell’infezione batterica, ma è il terreno interno del paziente, che è diventato un terreno di coltura, a favorire la proliferazione del microrganismo. Ecco perché gli antibiotici, da questo punto di vista, non rappresentano un trattamento causale uguale per tutti i pazienti (terreno individuale). In un terreno molto buono, un antibiotico può costituire un semplice trattamento sintomatico per il fatto che non esiste la necessità di somministrarlo. Gli antibiotici inibiscono direttamente la proliferazione dei batteri. Il trattamento causale sarebbe quello di bonificare il terreno in modo tale che diventi un pessimo ambiente riproduttivo per i batteri, la cui proliferazione sarà inibita da tale privazione. Questo avvantaggia il sistema difensivo che, nello stesso lasso di tempo, dovrà eliminare un minor numero di aggressori ma, soprattutto, la presenza di un terreno pulito e depurato ridurrà le eventuali recidive. 18 Virchow Il Sistema di Pischinger Pischinger © IAH 2007 19 Il terreno interno di Claude Bernard è un dato istologico. Nella moderna istologia è oggi denominato Matrice Vivente, ed è composto da diversi livelli o componenti (extra-, intra-cellulare e intranucleare). La matrice extracellulare (ECM) è un’area di trasmissione tra tutti i sistemi di regolazione e la cellula. Nervi, capillari, vasi linfatici, …. terminano o iniziano tutti nella ECM. Nessuno di essi termina od origina nella cellula. Le interazioni tra i diversi sistemi (sistema nervoso, circolazione sanguigna, sistema difensivo, struttura di base,…) avvengono attraverso scambi di mediatori altamente differenziati che governano la ECM. In questo modo la cellula è direttamente correlata alla matrice extracellulare e la qualità della funzione e delle strutture dipendono dalla purezza della ECM e dalle sue qualità di trasmissione. Per informazioni dettagliate si prega di consultare la lezione ‘IAH AC Matrice Vivente, Istologia e Fisiologia’. 19 © IAH 2007 20 La stessa matrice extracellulare è costituita da una rete tridimensionale a maglie sottili di proteoglicani e glicosaminoglicani (mucopolisaccaridi). Un proteoglicano è costituito da una molecola di acido ialuronico sulla quale, connessa da proteine di legame, è fissata la proteina centrale. Orizzontalmente, nella struttura a forma di albero, sono fissate proteine trasversali che veicolano complessi di zuccheri (glicosaminoglicani, per es. condroitinsolfato). Per informazioni più dettagliate sulla struttura della matrice, consultare anche la lezione ‘IAH AC Matrice Vivente, Istologia e Fisiologia’ 20 Seconda Tavola delle Omotossicosi Salute Fasi umorali Tessuti escrezione Infiammazi one Ectoderma Endoderma Mesenchima Mesoderma Intercellulare © IAH 2007 Malattia Fasi della matrice Deposito D I V I S I O N E B I O L O G I C A Impregnazi one Fasi cellulari Degenerazi Deone differenzia zione Intracellulare 21 La ragione principale per cui negli anni ‘80 la matrice fu incorporata nella Tavola delle Omotossicosi a sei fasi era dovuta al fatto che a quel tempo gli omotossicologi ritenevano che il deposito di omotossine avvenisse nella matrice. Ovviamente, oggi questa nozione viene messa in discussione. In questa versione della tabella è rimasta la classificazione embriologica dei tessuti (come nella tabella del Dr. Reckeweg) ma le fasi sono state classificate in 3 blocchi di 2 fasi. Da una divisione iniziale della tabella in due blocchi (fasi umorale e cellulare), la tabella è stata suddivisa in 3 blocchi, integrando la matrice come un dato istologico (fasi umorale, della matrice e cellulare) Per maggiore correttezza nella denominazione delle fasi, la “Fase di reazione” è diventata fase di ‘infiammazione’, dato che la reazione del sistema difensivo è un’infiammazione nella seconda fase. La “Fase neoplastica” è diventata la “Fase di De-differenziazione” a causa della caratteristica delle strutture totipotenti della cellula de-differenziante (l’opposto della differenziazione embriologica delle cellule) 21 Le sei fasi dell‘omotossicosi • Escrezione: espulsione di prodotti tossici • Infiammazione: depurazione avviata attivando il sistema difensivo • Deposito: accumulo di prodotti tossici nello spazio extracellulare • Impregnazione: l’effetto principale dell’intossicazione diventa intracellulare. Inizia l’affezione dei sistemi enzimatici • Degenerazione: l’intossicazione distrugge la cellula • Fasi di dedifferenziazione: la cellula si dedifferenzia in una cellula indifferenziata, si creano le neoplasie © IAH 2007 22 In questa diapositiva sono descritte le caratteristiche principali delle sei fasi della Tavola. Più avanti esamineremo in maggiore dettaglio le caratteristiche di ciascuna fase. 22 La divisione biologica segnala la differenza tra intossicazione extracellulare e intracellulare. Da un punto di vista organico la divisione biologica è spesso il punto di non ritorno. © IAH 2007 La divisione biologica è la linea immaginaria che divide le fasi di deposito e di ipregnazione nella precedente Tavola delle Omotossicosi del Dr. Reckeweg. La sua posizione è centrale nella Tavola delle Omotossicosi ed attraversa le fasi della matrice. Non è semplicemente una linea di divisione: è simbolica e ha un enorme valore strategico terapeutico. Ogni effetto intossicante che attraversa la divisione biologica causa spesso un danno irreparabile alla cellula. L’omotossina stessa, o il suo effetto, metterà in pericolo la salute della cellula a causa di un impatto distruttivo sulle strutture intracellulari e sul nucleo della cellula. Ecco perché la divisione biologica è la linea di divisione tra le malattie con una prognosi favorevole e le malattie con una prognosi dubbia, tra la condizione di relativa integrità e purezza intracellulare e uno stato di intossicazione o di carenza intracellulare, tra l’inibizione riparabile della funzione e un danno irreparabile. In via generale, si può affermare che essa rappresenta la linea di divisione tra patologie acute e patologie croniche. Quando si oltrepassa la divisione biologica, la terapia dovrà essere maggiormente approfondita. Dopotutto, le fasi ubicate sulla sinistra della divisione possono manifestare un recupero completo se il meccanismo difensivo dell’organismo viene correttamente stimolato e si fa un adeguato drenaggio e un’idonea disintossicazione. Non solo i sintomi clinici scompariranno, ma il terreno del paziente concederà minori possibilità a nuove aggressioni e intossicazioni. Sul lato destro della divisione è interessata la cellula, persino danneggiata. In questo caso sarà necessario integrare nella strategia terapeutica i 3 pilastri dell’omotossicologia. Questi 3 pilastri sono: 1. drenaggio e disintossicazione, 2. immunomodulazione e 3. supporto degli organi e delle cellule. 23 La divisione biologica segnala la differenza tra intossicazione extracellulare e intracellulare o il suo effetto, tra auto regolazione e compensazione. Da un punto di vista organico la divisione biologica è il punto di non ritorno. © IAH 2007 Alla destra della divisione biologica, il trattamento si dovrà focalizzare sull’arresto della disfunzione intracellulare causata dai processi intossicanti creati dalla presenza intracellulare di omotossine o dalla presenza extracellulare di omotossine aventi effetto intracellulare destabilizzante (per es. mediante stimolazione della respirazione cellulare, uso di catalizzatori dal ciclo dell’acido citrico o supporto degli organi con l’adozione di preparazioni composte), sulla ‘purificazione’ dello spazio interstiziale (drenaggio) e sulla compensazione del danno cellulare permanente dovuto all’intossicazione intracellulare avanzata (per quanto possibile). Oltre a ciò è spesso necessario attuare interventi terapeutici di immunomodulazione (per es. farmaci che regolano l’infiammazione) e interventi di drenaggio e disintossicazione (conformi ai 3 pilastri dell’omotossicologia). Al termine cercheremo di riportare nuovamente l’organismo all’auto regolazione. Le fasi che toccano la divisione biologica alla sinistra e alla destra della tavola sono entrambe caratterizzate da periodi di latenza privi di sintomi, e questo permette alla patologia organismo di evolvere in maniera progressiva attraverso la divisione. Ecco perché il trattamento delle fasi di deposito e delle fasi di impregnazione è più difficile per il bioterapeuta, dato che i sintomi non esprimono sempre la gravità della malattia. Le opportunità di valutazione terapeutica in queste fasi intermedie sono spesso vaghe, mascherate da una mancanza di sintomi. Inoltre, il paziente dovrà essere trattato anche quando non manifesta alcun sintomo clinico, un intervento che alcuni considerano del tutto inutile. Dopotutto, non ha senso curare qualcuno che sta bene! Oltre all’attivazione dei meccanismi difensivi a livello dello spazio extracellulare, anche il drenaggio è un fattore cruciale. Talvolta, i processi infiammatori possono essere persino incoraggiati allo scopo di accelerare la “purificazione” dei tessuti intossicati. Questa infiammazione può anche apparire spontaneamente come una sfaccettatura del processo di guarigione. Questo evento viene denominato “vicariazione regressiva” forzata o spontanea o, nel senso positivo, una dislocazione dei sintomi. 24 H U M O R A L Skin Episodes of sweating P H A S E S M A T R I X Inflammation Phases P H A S E S C E L L U L A R Deposition Phases Impregnation Phases Degeneration Phases P H A S E S Dedifferentiation Phases Scleroderma Melanoma Migraine Alzheimer’s disease Gliosarcoma Sensory System Tears, otorrhea Conjunctivitis, otitis media Chalazion, cholesteatoma Iridocyclitis, tinnitus Macular degeneration, anosmia Amaurosis, malignant tumor Epicondylitis Exostosis Chronic rheumatoid arthritis Spondylosis Sarcoma, chondroma Bronchiectasia, emphysema Bronchial carcinoma Myocardial infarction Endothelioma Atrophic gastritis, liver cirrhosis Stomach cancer, colon cancer Chronic urinary tract infection Renal atrophy Cancer Joint pains Respiratory Tract Cough, expectoration Bronchitis, acute Silicosis, smoker’s lung Chronic (obstructive) bronchitis Cardiovascular System Functional heart complaint Endocarditis, Coronary heart disease pericarditis, myocarditis Heart failure Gastrointestinal System Heartburn Gastroenteritis, gastritis Hyperplastic gastritis Chronic gastritis, malabsorption Urogenital System Polyuria Urinary tract infection Bladder stones, kidney stones Blood Reticulocytosis Leucocytosis, suppuration Polycythaemia, thrombocytosis Lymph System Lymphedema Lymphangitis, tonsillitis, Lymph-node swelling lymphadenitis Metabolism Electrolyte shift Lipid metabolism disturbance Gout, obesity Hormone System Globus sensation Thyroiditis Goitre, adenoma Immune System Susceptibility to infection Weak immune system, acute infection Weak reactions Aggregation disturbance Anemia, thrombocytopenia Leukemia Insufficiency of the lymph system Fibrosis Lymphoma, Hodgkin-/ nonHodgkin-lymphoma Metabolic syndrome Diabetes mellitus Slow reactions Hyperthyroidism, glucose intolerance Menopausal symptoms Thyroid cancer AIDS Slow reactions Fixation* Reactive depressive syndromes, hyperkinetic syndrome Psychosomatic manifestation, neuroses, phobias, neurotic depression O L Chronic Forms* Deficits* Decoupling* Endogenous depression, psychosis, anxiety neurosis, organic psychosyndrome Schizophrenic defective states, mental deficiency Mania, catatonia © 2000 by Biologische Heilmittel Heel GmbH Reaction* Functional psychological disturbance, “nervousness“ O Alteration* Autoimmune disease, immunodeficiency, chronic infections B I Psyche G I C A L I Locomotor System S Allergy Cerebrosclerosis V I Naevi Meningitis D I Acne Nervous system Difficulty concentrating N Excretion Phases O Organ system *Phase nomenclature in psychology. © IAH 2007 25 L’organismo gestisce le omotossine in 6 modi diversi. Il Dr. H.-H. Reckeweg classificò le omotossicosi (malattie) in questa struttura dinamica, cioè la Tavola delle sei fasi delle Omotossicosi, come da lui definita. Nel tempo, una malattia può evolvere dalla fase di escrezione attraverso la fase di infiammazione (precedentemente chiamata fase di reazione) fino alla fase di deposito. Successivamente, si osserva un’evoluzione dalla fase di impregnazione, attraverso la fase di degenerazione, fino alla fase di dedifferenziazione (precedentemente chiamata fase neoplastica). L’organismo può saltare determinate fasi, cioè l’evoluzione può avvenire senza che si manifestino i sintomi di dette fasi. Il sistema della Tavola delle Omotossicosi consente non solo di comprendere la gravità di una malattia (livello di intossicazione e reazione dell’organismo a questa intossicazione), ma anche di stilare previsioni terapeutiche (prognosi). La Tavola delle Omotossicosi fornisce al medico una chiara classificazione delle malattie e gli permette di interpretare correttamente qualsiasi variazione dei sintomi. Oltre al suo valore come strumento di valutazione o accertamento per il terapeuta, è altresì di fondamentale importanza per elaborare le effettive preparazioni omotossicologiche (gran parte dei prodotti sono direttamente correlati a determinati stati dell’organismo) allo scopo di stimolare un’evoluzione favorevole nel più breve tempo possibile. Le sei fasi in questione sono assegnate a tre gruppi di due (fasi umorali, della matrice e cellulari), che sono divise a metà, tra le due fasi della matrice, dalla divisione biologica. Quando si oltrepassa questa divisione, significa che le omotossine o i loro effetti stanno evolvendo da extracellulari a intracellulari; in altri termini, le omotossine che si trovavano inizialmente all’esterno della cellula possono passare all’interno della cellula oppure l’omotossina si trova fisicamente all’esterno della cellula ma l’effetto intossicante si verifica principalmente nella cellula. 25 H U M O R A L Skin Episodes of sweating P H A S E S M A T R I X Inflammation Phases P H A S E S C E L L U L A R Deposition Phases Impregnation Phases Degeneration Phases P H A S E S Dedifferentiation Phases Scleroderma Melanoma Migraine Alzheimer’s disease Gliosarcoma Sensory System Tears, otorrhea Conjunctivitis, otitis media Chalazion, cholesteatoma Iridocyclitis, tinnitus Macular degeneration, anosmia Amaurosis, malignant tumor Epicondylitis Exostosis Chronic rheumatoid arthritis Spondylosis Sarcoma, chondroma Bronchiectasia, emphysema Bronchial carcinoma Myocardial infarction Endothelioma Atrophic gastritis, liver cirrhosis Stomach cancer, colon cancer Chronic urinary tract infection Renal atrophy Cancer Joint pains Respiratory Tract Cough, expectoration Bronchitis, acute Silicosis, smoker’s lung Chronic (obstructive) bronchitis Cardiovascular System Functional heart complaint Endocarditis, Coronary heart disease pericarditis, myocarditis Heart failure Gastrointestinal System Heartburn Gastroenteritis, gastritis Hyperplastic gastritis Chronic gastritis, malabsorption Urogenital System Polyuria Urinary tract infection Bladder stones, kidney stones Blood Reticulocytosis Leucocytosis, suppuration Polycythaemia, thrombocytosis Lymph System Lymphedema Lymphangitis, tonsillitis, Lymph-node swelling lymphadenitis Metabolism Electrolyte shift Lipid metabolism disturbance Gout, obesity Hormone System Globus sensation Thyroiditis Goitre, adenoma Immune System Susceptibility to infection Weak immune system, acute infection Weak reactions Aggregation disturbance Anemia, thrombocytopenia Leukemia Insufficiency of the lymph system Fibrosis Lymphoma, Hodgkin-/ nonHodgkin-lymphoma Metabolic syndrome Diabetes mellitus Slow reactions Hyperthyroidism, glucose intolerance Menopausal symptoms Thyroid cancer AIDS Slow reactions Fixation* Reactive depressive syndromes, hyperkinetic syndrome Psychosomatic manifestation, neuroses, phobias, neurotic depression O L Chronic Forms* Deficits* Decoupling* Endogenous depression, psychosis, anxiety neurosis, organic psychosyndrome Schizophrenic defective states, mental deficiency Mania, catatonia © 2000 by Biologische Heilmittel Heel GmbH Reaction* Functional psychological disturbance, “nervousness“ O Alteration* Autoimmune disease, immunodeficiency, chronic infections B I Psyche G I C A L I Locomotor System S Allergy Cerebrosclerosis V I Naevi Meningitis D I Acne Nervous system Difficulty concentrating N Excretion Phases O Organ system *Phase nomenclature in psychology. © IAH 2007 26 Le fasi umorali sono la fase di escrezione e la fase di infiammazione. Esse sono caratterizzate da ripetuti tentativi del corpo di ottenere una disintossicazione spontanea (eliminazione). Le strutture intracellulari rimangono sempre intatte, sebbene vedremo come numerose cellule possano andare perdute nel processo infiammatorio, ma successivamente rimpiazzate da cellule integre e sane. Si osserva una tendenza spontanea al miglioramento. Ciò significa che se si impedisce un’ulteriore intossicazione portando il paziente a una condizione che favorisce l’eliminazione (ad es. assoluto riposo) la malattia può scomparire, a patto che non sussistano ostacoli meccanici (per es. seno ostruito in caso di sinusite). La prognosi delle malattie nelle fasi umorali è generalmente favorevole e il processo di recupero può essere significativamente accelerato con un trattamento a base di preparazioni omotossicologiche, con un trascurabile rischio di effetti collaterali. 26 H U M O R A L Organ system Excretion Phases Skin Episodes of sweating P H A S E S M A T R I X Inflammation Phases P H A S E S C E L L U L A R Deposition Phases Impregnation Phases Degeneration Phases P H A S E S Dedifferentiation Phases Allergy Scleroderma Melanoma Cerebrosclerosis Migraine Alzheimer’s disease Gliosarcoma Sensory System Tears, otorrhea Macular degeneration, anosmia Amaurosis, malignant tumor Spondylosis Sarcoma, chondroma Bronchiectasia, emphysema Bronchial carcinoma Chalazion, cholesteatoma Iridocyclitis, tinnitus Locomotor System Joint pains Epicondylitis Exostosis Chronic rheumatoid arthritis Respiratory Tract Cough, expectoration Bronchitis, acute Silicosis, smoker’s lung Cardiovascular System Functional heart complaint Endocarditis, Coronary heart disease pericarditis, myocarditis Gastrointestinal System Heartburn Gastroenteritis, gastritis Hyperplastic gastritis Urogenital System Polyuria Urinary tract infection Bladder stones, kidney stones Blood Reticulocytosis Leucocytosis, suppuration Polycythaemia, thrombocytosis Lymph System Lymphedema Lymphangitis, tonsillitis, Lymph-node swelling lymphadenitis Metabolism Electrolyte shift Lipid metabolism disturbance Hormone System Globus sensation Thyroiditis Goitre, adenoma Immune System Susceptibility to infection Weak immune system, acute infection Weak reactions Alteration* Reaction* Fixation* Functional psychological disturbance, “nervousness“ Reactive depressive syndromes, hyperkinetic syndrome Psychosomatic manifestation, neuroses, phobias, neurotic depression S V I Heart failure Myocardial infarction Endothelioma Chronic gastritis, malabsorption Atrophic gastritis, liver cirrhosis Stomach cancer, colon cancer Chronic urinary tract infection Renal atrophy Cancer Leukemia Fibrosis Lymphoma, Hodgkin-/ nonHodgkin-lymphoma Metabolic syndrome Diabetes mellitus Slow reactions Hyperthyroidism, glucose intolerance Menopausal symptoms Thyroid cancer Autoimmune disease, immunodeficiency, chronic infections AIDS Slow reactions Chronic Forms* Deficits* Decoupling* Endogenous depression, psychosis, anxiety neurosis, organic psychosyndrome Schizophrenic defective states, mental deficiency Mania, catatonia I Insufficiency of the lymph system O Aggregation disturbance Anemia, thrombocytopenia B I C A L Chronic (obstructive) bronchitis D I I Conjunctivitis, otitis media N Naevi Meningitis O Acne Nervous system Difficulty concentrating G O L © 2000 by Biologische Heilmittel Heel GmbH Psyche Gout, obesity *Phase nomenclature in psychology. © IAH 2007 27 Le fasi della matrice sono la fase di deposito e la fase di impregnazione. In queste fasi, le malattie si sviluppano a livello della sostanza fondamentale, il sistema di bioregolazione basale (BBRS) o il cosiddetto spazio di Pischinger o Sistema di Regolazione di Base secondo Pischinger. Tutti questi termini sono sinonimi. Le fasi della matrice sono cruciali nell’anamnesi del paziente dato che è proprio in queste fasi che si verifica il passaggio effettivo dalla presenza o dall’effetto dell’omotossina extracellulare a quello intracellulare. L’importanza di un sistema di bioregolazione basale correttamente funzionante, cioè non intossicato, è fondamentale per la protezione del corpo contro le malattie degenerative croniche. Le fasi cellulari sono costituite dalle fasi di degenerazione e neoplastica o di dedifferenziazione che si trovano a destra della divisione biologica. Questo significa che l’intossicazione è avvenuta non solo tra le cellule ma anche all’interno delle cellule oppure che l’intossicazione extracellulare ha effetti intracellulari. Lentamente, ma con certezza, le funzioni della cellula vengono inibite fino al punto della distruzione. I meccanismi di autoregolazione falliscono e il corpo cerca di compensarli. La pulizia cellulare tramite apoptosi e/o l’attività dei grandi linfociti granulari (LGL), delle cellule natural Killer (cellule NK) e delle cellule citotossiche (cellule cT), è insoddisfacente. Il principio basilare delle fasi cellulari è la condensazione o il deposito di omotossine nella cellula. Come summenzionato, può trattarsi della presenza di un’omotossina intracellulare o della presenza di un’omotossina extracellulare avente effetto intracellulare. Già il disturbo del normale passaggio di mediatori verso la cellula potrebbe causare una disfunzione intracellulare. Pertanto, l’intossicazione dell’ambiente cellulare ed una inadeguata ossigenazione della cellula stessa possono causare morte cellulare o disfunzione cellulare. Le strutture intracellulari possono essere irrimediabilmente danneggiate. Si osserva una tendenza spontanea al peggioramento dei sintomi (se non si somministra un trattamento la condizione del paziente peggiorerà - per esempio, un paziente affetto da artrosi che ha smesso di muoversi e non riceve alcun sostegno terapeutico) e la prognosi è generalmente infausta. Persino nel caso di un completo drenaggio (per quanto sia possibile) delle omotossine, il paziente rimale malato a livello latente. Il danno intracellulare continua ad esistere, anche se un paziente non manifesta più sintomi clinici. 27 H U M O R A L P H A S E S M A T R I X Inflammation Phases Skin Episodes of sweating P H A S E S Deposition Phases Impregnation Phases C E L L U L A R Degeneration Phases P H A S E S Dedifferentiation Phases Acne Naevi Allergy Scleroderma Melanoma Nervous system Difficulty concentrating Meningitis Cerebrosclerosis Migraine Alzheimer’s disease Gliosarcoma Sensory System Tears, otorrhea Conjunctivitis, otitis media Chalazion, cholesteatoma N Excretion Phases Iridocyclitis, tinnitus Macular degeneration, anosmia Amaurosis, malignant tumor O Organ system Chronic rheumatoid arthritis Spondylosis Sarcoma, chondroma Chronic (obstructive) bronchitis Bronchiectasia, emphysema Bronchial carcinoma Heart failure Myocardial infarction Endothelioma Chronic gastritis, malabsorption Atrophic gastritis, liver cirrhosis Stomach cancer, colon cancer Chronic urinary tract infection Renal atrophy Cancer Joint pains Epicondylitis Exostosis Respiratory Tract Cough, expectoration Bronchitis, acute Silicosis, smoker’s lung Cardiovascular System Functional heart complaint Endocarditis, Coronary heart disease pericarditis, myocarditis Gastrointestinal System Heartburn Gastroenteritis, gastritis Hyperplastic gastritis Urogenital System Polyuria Urinary tract infection Bladder stones, kidney stones Blood Reticulocytosis Leucocytosis, suppuration Polycythaemia, thrombocytosis Lymph System Lymphedema Lymphangitis, tonsillitis, Lymph-node swelling lymphadenitis Metabolism Electrolyte shift Lipid metabolism disturbance Leukemia Insufficiency of the lymph system Fibrosis Lymphoma, Hodgkin-/ nonHodgkin-lymphoma Metabolic syndrome Diabetes mellitus Slow reactions Hyperthyroidism, glucose intolerance Menopausal symptoms Thyroid cancer AIDS Slow reactions O Autoimmune disease, immunodeficiency, chronic infections Chronic Forms* Deficits* Decoupling* Endogenous depression, psychosis, anxiety neurosis, organic psychosyndrome Schizophrenic defective states, mental deficiency Mania, catatonia I Aggregation disturbance Anemia, thrombocytopenia B I C A L D I V I S I Locomotor System Globus sensation Thyroiditis Goitre, adenoma Immune System Susceptibility to infection Weak immune system, acute infection Weak reactions Alteration* Reaction* Fixation* Functional psychological disturbance, “nervousness“ Reactive depressive syndromes, hyperkinetic syndrome Psychosomatic manifestation, neuroses, phobias, neurotic depression Psyche L Hormone System O G Gout, obesity *Phase nomenclature in psychology. © IAH 2007 28 Da un punto di vista omotossicologico, i sintomi del paziente possono essere interamente alleviati, ma spesso il paziente non può essere del tutto curato. Il danno intracellulare e la morte cellulare sono irreversibili, la cicatrizzazione conseguente alla lesione rimarrà per sempre. Soprattutto, ogni nuova importante intossicazione dell’area o dell’organo interessato accelererà la creazione di una nuova fase cellulare progressiva. È altamente probabile che un paziente affetto da artrosi continui a rimanerlo a livello cellulare, persino se non manifesta più sintomi, dimostra una migliore mobilità, ecc. Possiamo migliorare drasticamente la sua condizione, ma a livello cellulare permarranno le testimonianze di quella degenerazione. A parte le patologie mentali, questa tavola fornisce una classificazione omotossicologica sorprendentemente semplice delle malattie. La nuova tavola si differenzia per quanto concerne i vari organi e sistemi organici. Essa include anche le malattie psicologiche, come già effettuato per la prima volta dall’internista e omotossicologo italiano Dr. Ivo Bianchi. La tavola fornisce diversi esempi di omotossicosi per ‘quadrante’. Classificare tutte le migliaia di malattie in questa tavola, con questo carattere tipografico, genererebbe probabilmente una Tavola delle Omotossicosi grande quanto un campo da tennis. La tavola doveva essere un aiuto per il ragionamento, non un’enciclopedia. Le malattie possono essere collocate correttamente nella tavola per analogia. La tavola non contiene alcun sintomo perché è possibile che lo stesso sintomo si manifesti in malattie diverse. Per esempio, il dolore può essere parte integrante di una fase infiammatoria (per es. nell’artrite), una fase di deposito (per es. formazione di calcoli), una fase di impregnazione (per es. angina pectoris), una fase di degenerazione (per es. artrosi) o una fase di dedifferenziazione (per es. cancro dell’intestino). 28 H U M O R A L P H A S E S M A T R I X Inflammation Phases Skin Episodes of sweating P H A S E S Deposition Phases Impregnation Phases C E L L U L A R Degeneration Phases P H A S E S Dedifferentiation Phases Acne Naevi Allergy Scleroderma Melanoma Nervous system Difficulty concentrating Meningitis Cerebrosclerosis Migraine Alzheimer’s disease Gliosarcoma Sensory System Tears, otorrhea Conjunctivitis, otitis media Chalazion, cholesteatoma N Excretion Phases Iridocyclitis, tinnitus Macular degeneration, anosmia Amaurosis, malignant tumor O Organ system Chronic rheumatoid arthritis Spondylosis Sarcoma, chondroma Chronic (obstructive) bronchitis Bronchiectasia, emphysema Bronchial carcinoma Heart failure Myocardial infarction Endothelioma Chronic gastritis, malabsorption Atrophic gastritis, liver cirrhosis Stomach cancer, colon cancer Chronic urinary tract infection Renal atrophy Cancer Joint pains Epicondylitis Exostosis Respiratory Tract Cough, expectoration Bronchitis, acute Silicosis, smoker’s lung Cardiovascular System Functional heart complaint Endocarditis, Coronary heart disease pericarditis, myocarditis Gastrointestinal System Heartburn Gastroenteritis, gastritis Hyperplastic gastritis Urogenital System Polyuria Urinary tract infection Bladder stones, kidney stones Blood Reticulocytosis Leucocytosis, suppuration Polycythaemia, thrombocytosis Lymph System Lymphedema Lymphangitis, tonsillitis, Lymph-node swelling lymphadenitis Metabolism Electrolyte shift Lipid metabolism disturbance Leukemia Insufficiency of the lymph system Fibrosis Lymphoma, Hodgkin-/ nonHodgkin-lymphoma Metabolic syndrome Diabetes mellitus Slow reactions Hyperthyroidism, glucose intolerance Menopausal symptoms Thyroid cancer AIDS Slow reactions O Autoimmune disease, immunodeficiency, chronic infections Chronic Forms* Deficits* Decoupling* Endogenous depression, psychosis, anxiety neurosis, organic psychosyndrome Schizophrenic defective states, mental deficiency Mania, catatonia I Aggregation disturbance Anemia, thrombocytopenia B I C A L D I V I S I Locomotor System Globus sensation Thyroiditis Goitre, adenoma Immune System Susceptibility to infection Weak immune system, acute infection Weak reactions Alteration* Reaction* Fixation* Functional psychological disturbance, “nervousness“ Reactive depressive syndromes, hyperkinetic syndrome Psychosomatic manifestation, neuroses, phobias, neurotic depression Psyche L Hormone System O G Gout, obesity *Phase nomenclature in psychology. © IAH 2007 29 Con la descrizione del sistema di regolazione di base del Prof. Alfred Pischinger l’importanza dello spazio extracellulare divenne evidente. Ecco perché è stato inserito nella Tavola delle Omotossicosi. Dato che il deposito e l’impregnazione delle tossine o i loro effetti sulla cellula, anche a distanza, hanno entrambi a che fare con la localizzazione delle omotossine (presenti nella ECM), entrambe le fasi sono state denominate fasi della matrice. La disregolazione della matrice ha un effetto diretto sulla matrice intracellulare e intranucleare. Se i meccanismi di riparazione e i meccanismi di regolazione non riescono più a compensare l’effetto delle tossine nella matrice, le malattie si manifestano a livello cellulare. Ecco perché le malattie che interessano solo gli enzimi di regolazione e causano il deposito nella matrice extracellulare vengono denominate rispettivamente fasi di deposito e fasi di impregnazione. In questo modo sono stati creati 3 blocchi di 2 fasi ciascuno invece dei 2 blocchi di 3 fasi, come era nella Tavola delle Omotossicosi originale del Dr. Reckeweg. Per ulteriori informazioni sullo studio della ECM vedere IAH AC Istologia e Fisiologia della Matrice. 29 Tavola delle Sequenze Patologiche Anno 2007 © IAH 2007 30 Nella versione del 1990 della Tavola delle Omotossicosi, i diversi tessuti non erano denominati in base alla loro origine embrionale. I nomi dei tessuti si riferivano alla nomenclatura utilizzata nella medicina moderna. L’importanza dell’origine embrionale del tessuto è andata così perduta. Sussisteva una forte necessità di abbinare la precisione dell’origine embrionale e la terminologia moderna, come utilizzata nella pratica quotidiana. Ecco perché, nel 2006, gli esperti di omotossicologica hanno elaborato questa nuova Tavola delle Omotossicosi, ora chiamata Tavola delle Sequenze Patologiche. Si osservano numerosi cambiamenti rispetto alle prime tavole. Anche gli esempi delle malattie presenti nella tavola sono stati aggiornati. La presente tavola include o classifica nuovamente i tessuti in base alla loro origine embrionale, facendo riferimento alle più plausibili vicariazioni nello stesso strato embriologico. Il principio delle sei fasi rimane identico, sebbene sia stata aggiunta una colorazione per simboleggiare dal bianco al nero la purezza di un organo escretore e la prognosi infausta della morte cellulare e della dedifferenziazione. Contrariamente alla tavola originale del Dr. Reckeweg, il mesenchima è classificato sotto il mesoderma dato che quella è la sua origine embriologica. Da un punto di vista istologico, ciò è assolutamente corretto. In Base all’approccio omeopatico e al riferimento alla materia medica, la ‘mente’ è in cima alla tabella e non più in fondo. 30 Strato Ectodermico © IAH 2007 31 Innanzitutto, notiamo che la classificazione umorale, della matrice e cellulare, nella parte superiore della tabella è scomparsa. Questo per affermare chiaramente che la tabella non vuole in alcun modo fare riferimento alla posizione topografica dell’omotossina nel corpo, bensì al posizionamento del suo effetto principale e alla reazione del corpo a tale effetto. Dato che molte fasi sfumano l’una nell’altra, come anche i livelli della Matrice Vivente si compenetrano l’uno nell’altro, ogni riferimento a una posizione topografica della omotossina potrebbe portare a false conclusioni dato che una malattia potrebbe manifestarsi a causa dell’effetto di un’omotossina ben lontano dal luogo in cui è ubicata l’omotossina stessa. I principali tessuti che originano dallo strato ectodermico sono la cute, le vie respiratorie superiori, il sistema nervoso, l’occhio e il sistema nervoso autonomo. Le malattie correlate a questi tessuti si troveranno in questa parte della Tavola delle Omotossicosi. 31 Strato Endodermico © IAH 2007 32 I tessuti endodermici sono rappresentati dalle basse vie respiratorie, dal tratto intestinale e dal tratto urogenitale (non i reni). Oltre a questi tessuti troviamo anche i tessuti esocrini (sessuale, digerente e respiratorio) e il sistema endocrino con le sue ghiandole. Le malattie correlate a questi tessuti si troveranno in questa parte della Tavola delle Omotossicosi. 32 Strato Mesodermico © IAH 2007 33 La parte più ampia della tabella è riservata ai tessuti più profondi. Come prima citato, e in contrasto con la classificazione del Dr. Reckeweg, il mesenchima (vecchio nome del tessuto connettivo) appartiene allo strato mesodermico. I tessuti che originano dallo strato mesodermico sono: il tessuto connettivo, il tessuto osseo, il sangue, il sistema cardiovascolare, il sistema linfatico, le articolazioni (struttura intrarticolare), i reni, il tessuto sieroso, i tessuti germinali (entrambi i sessi) e i muscoli. Le malattie correlate a questi tessuti si troveranno in questa parte della Tavola delle Omotossicosi. 33 Ev ol u zio ne © IAH 2007 de lla m a la tti a 34 Il Dr. H.-H. Reckeweg conosceva bene l’omeopatia tradizionale. Una delle pietre miliari nell’insegnamento di questa forma di medicina è la Legge di Hering. Questa legge afferma che una malattia che evolve verso il recupero della salute lo farà dall’interno verso l’esterno, dagli organi vitali a quelli meno vitali, dal torso alle estremità (in senso centrifugo). Una malattia che viene soppressa o diventa cronica tende a muoversi verso i tessuti (organi) più profondi (in senso centripeto). Il Dr. Reckeweg incorporò questa legge, questa idea, nella sua omotossicologia, come definito nella Tavola delle Omotossicosi. Egli chiamò la dislocazione dei sintomi “vicariazione”. Oggi il termine vicariazione è abbandonato a causa della sua origine etimologica. L’ex-terminologia “vicariazione progressiva” è oggi denominata “evoluzione della malattia’. L’evoluzione della malattia definisce ciò che realmente è: uno spostamento degli accenti dell’intossicazione da sinistra a destra e dall’alto al basso della tavola. 34 Ev ol u zio ne © IAH 2007 de lla m a la tti a 35 Evoluzione della malattia La progressione di una malattia nel tempo, con uno spostamento da una fase a sinistra a una fase a destra della Tavola delle Omotossicosi, prende il nome di evoluzione della malattia. Per il paziente, questo significa un peggioramento della situazione, dato che le omotossine tendono verso una fase di deposito, possibilmente da extracellulare a intracellulare, invece di essere processate ed eliminate. Anche in questo caso vogliamo sottolineare che non è cruciale la posizione topografica dell’omotossina, ma il suo effetto. In una evoluzione della malattia, gli effetti dell’intossicazione si muoveranno da sinistra a destra e dall’alto verso il basso nella tavola. L’evoluzione della malattia induce condizioni croniche. Dietro questa evoluzione si trova spesso un trattamento soppressivo. Quando una condizione acuta viene trattata in maniera soppressiva, le omotossine potrebbero condensarsi nella, o legarsi alla, matrice extracellulare. Dopo un certo periodo di tempo, le tossine potrebbero disturbare i processi di regolazione interattivi a livello della ECM, penetrare nella cellula o disturbare la funzione della cellula dall’esterno e interferire con la comunicazione cellula-matrice o cellula-cellula, causando una malattia cellulare e persino una genotossicità che provoca il cancro. Se, per esempio, un eczema viene soppresso (per es. utilizzando localmente una pomata a base di corticosteroidi), le omotossine che causano l’eczema – l’eczema è la difesa biologica contro le omotossine espresse a livello cutaneo – saranno veicolate dall’organismo in un canale di eliminazione alternativo. Questo può essere rappresentato dal sistema della regolazione di base BBRS, circolazione sanguigna o sistema linfatico. Se queste omotossine vengono depositate nelle cellule bronchiali con l’intenzione di eliminarle attraverso le vie respiratorie, esse potranno influenzare il sistema respiratorio e, per esempio, causare un’asma bronchiale. L’evoluzione della malattia può durare decenni. Ciò significa che tra due fasi della malattia possiamo registrare anni di salute apparente. Ecco perché le fasi di deposito passano quasi sempre inosservate. Numerose malattie apparentemente innocue, quali influenza, malattie virali infantili, herpes labiale, ecc., sono più gravi in termini omotossicologici rispetto alle malattie infiammatorie acute, apparentemente gravi, della medicina tradizionale, quali artrite, nefrite o infiammazione purulenta della vescica. Il primo gruppo, infatti, è virale e quindi attraversa immediatamente la parete cellulare, causando una intossicazione intracellulare che comporta un rischio molto reale di danno cellulare irreparabile. Il secondo gruppo include tutte le fasi della infiammazione, che possono essere associate a dolore e che sembrano più gravi ma in cui l’intossicazione è tra le cellule. Le strutture intracellulari non corrono pericolo di lesioni, a meno che subentrino complicazioni. 35 Ev ol u zio ne © IAH 2007 de lla m a la tti a 36 La suddetta comparazione dimostra chiaramente la necessità di un diverso atteggiamento se il risultato deve essere una corretta valutazione omotossicologica della gravità della malattia. Non dobbiamo semplicemente concentrarci sulle lamentele soggettive del paziente, ma dobbiamo anche determinare la sua posizione nella Tavola delle Sequenze Patologiche e, cosa ancora più importante, fino a che punto tale malattia si sposterà sulla destra o sulla sinistra della tavola. La soppressione dei meccanismi biologici di difesa, per es. la febbre nel caso dell’infezione virale, è accettabile solo se la situazione sembra davvero sfuggire di mano. La soppressione non dovrebbe mai essere la risposta ai primi sintomi. Questo tipo di approccio terapeutico non è mai raccomandato in termini di prevenzione. La possibile complicazione batterica di una rinite virale raramentemerita un antibiotico ad ampio spettro. Ciononostante, numerosi medici generici prescrivono questi farmaci come prassi. In termini omotossicologici, è una catastrofe! Se riserviamo i trattamenti di soppressione dei sintomi (antibiotici, corticosteroidi, antipiretici, etc.) per situazioni potenzialmente fatali, essi potranno agire in maniera ottimale in quelle date occasioni. Se invece avremo già massicciamente utilizzato questi farmaci in un paziente, essi non manifesteranno più la loro efficacia nel caso di una grave patologia e sarà quindi necessario aumentarne considerevolmente la dose (tossica). 36 Ev ol u zio ne © IAH 2007 de lla sa lu te 37 Le malattie che si spostano da destra a sinistra sulla Tavola delle Sequenze Patologiche, prendono il nome di evoluzioni della salute. La dicitura precedentemente adottata era “vicariazione regressiva”. Questa terminologia è stata eliminata a causa dell’origine etimologica che non descrive nulla di ciò che realmente accade nel corpo. Le evoluzioni della salute si osservano in un corpo “in guarigione” e hanno solo uno scopo: l’eliminazione. Il paziente di cui sopra, affetto da asma bronchiale, che dopo un certo periodo non presenta più questi attacchi ma sviluppa un eczema, è in una fase di evoluzione della salute. Le omotossine stanno evolvendo dai tessuti più profondi alla superficie. L’omotossicologo cercherà di trattare l’eczema con misure bioterapeutiche, cosicché i meccanismi difensivi della MEC saranno localmente incoraggiati, rendendo innocue le omotossine ed eliminandole. L’evoluzione della salute non è sempre più piacevole della condizione esistente del paziente. L’artrite è più dolorosa dell’artrosi, l’eczema è visibile, l’asma non è sempre apparente, la diarrea che consegue una stipsi cronica può essere una benedizione in termini omotossicologici, ma un inferno per il paziente. È quindi essenziale fornire al paziente un adeguato supporto, motivarlo e spiegargli perché le fasi di reazione ed eliminazione sono così importanti. In qualunque caso, il trattamento soppressivo dei sintomi riconducibili alla evoluzione della salute è assolutamente controindicato per le ragioni già illustrate. Dobbiamo sostenere bioterapeuticamente i meccanismi corporei e non cercare di controllarli. In quest’ultimo caso potrebbe significare che intendiamo agire contro gli stessi meccanismi difensivi del corpo, un intervento che deve essere a ogni costo evitato. 37 Come classificare le malattie nella Tavola delle Sequenze Patologiche? Albero decisionale © IAH 2007 In questa parte della lezione analizzeremo in dettaglio le caratteristiche di ciascuna fase. Al termine verrà illustrato un albero decisionale mediante il quale, con semplici domande, sarà selezionata la corretta fase dell’attuale malattia. Dato che la terapia antiomotossica dipende dalla fase in cui si trova il paziente, è indispensabile una corretta classificazione delle malattie da parte dello studente. 38 • La Tavola delle Sequenze Patologiche è una classificazione omotossicologica dinamica delle malattie. Le sei fasi si riferiscono al modo in cui l’organismo gestisce i diversi tessuti in presenza di omotossine. © IAH 2007 39 La principale caratteristica della Tavola delle Sequenze Patologiche è che prende in esame l’aspetto dinamico di una malattia. La stessa omotossina, evolvendo nel tempo, può creare malattie in fasi diverse. Per valutare oggi il nostro paziente dobbiamo essere in grado di analizzare le evoluzioni della malattia nel passato (anamnesi del paziente) e le evoluzioni della malattia che potrebbero probabilmente conseguire (approccio profilattico). La reazione del corpo in presenza di omotossine determina la fase in cui si trova la malattia del paziente. Pertanto, il parametro principale non è rappresentato dalla stessa omotossina ma dal modo in cui l’organismo la gestisce. 39 Fasi di escrezione • L’organismo è in una condizione di iperescrezione, senza alcuna mobilizzazione delle difese. • Oltre a una maggiore escrezione non si osserva alcun segno clinico di malattia © IAH 2007 40 Le fasi di escrezione coprono tutte le ipersecrezioni (endocrine) e le iperescrezioni del paziente nei suoi diversi organi e tessuti. Dato che queste secrezioni ed escrezioni risultano aumentate rispetto ai normali standard, dovrebbero essere considerate come un primo stato di malattia. Ovviamente la presenza di omotossine è un pericolo ed è quindi necessaria la loro eliminazione e la disintossicazione; tuttavia, in condizioni normali, gli organi disintossicanti e i sistemi di escrezione elimineranno queste omotossine senza evidenziare alcun sintomo clinico. Sebbene sia presente una carico tossico riconducibile al normale stile di vita, il corpo la gestisce senza causare alcuna manifestazione di difesa. Pertanto, l’eliminazione delle tossine avviene grazie a un normale incremento dei processi di escrezione e il paziente non manifesta nessun’altro disturbo clinico. 40 Fase di infiammazione • Mobilizzazione delle difese • Il processo infiammatorio è una depurazione della ECM • -ite © IAH 2007 41 Quando le omotossine si sono accumulate a livello della ECM, le difese vengono mobilizzate per contrastare questo stato di intossicazione. Una manifestazione locale di tali difese è denominata ‘infiammazione’, ed ecco perché nelle infiammazioni acute il paziente si trova in una fase infiammatoria. Tutte le infiammazioni acute sono classificate in questa fase. È importante considerare questa infiammazione come un tentativo compiuto dall’organismo per eliminare le tossine. La fagocitosi può essere considerata come il primo stadio della disintossicazione. Potrebbero essere presenti tutte le caratteristiche dell’infiammazione: gonfiore, arrossamento, dolore, aumento della temperatura e perdita del tessuto colpito. L’infiammazione dovrebbe essere considerata come una ‘turbo-depurazione’ della matrice. La cellula non è coinvolta, sebbene i processi infiammatori possano danneggiare la cellula (per es. radicali liberi rilasciati da neutrofili stressati). 41 Fase di deposito • Le omotossine sono immagazzinate nella ECM • Nessun sintomo clinico grave, pochi disturbi • Grave rischio di disturbo della funzione cellulare e di intossicazione cellulare a lungo termine a causa del deposito tossinico nei pressi della cellula © IAH 2007 42 Se il processo infiammatorio è bloccato o la quantità di omotossine in ingresso è incontrollata, l’organismo sceglierà un processo di immagazzinamento o deposito (temporaneo) delle omotossine. Questo avverrà inizialmente a livello della ECM. Le omotossine vengono letteralmente intrappolate nella rete tridimensionale dei proteoglicani. Si crea quindi una situazione abbastanza pericolosa dato che, nella fase di deposito, si osservano scarsi segni clinici e pochissimi disturbi (all’inizio) per il paziente ma, allo stesso tempo, l’immagazzinamento di questo carico tossico minaccerà la cellula vivente e metterà in pericolo il suo corretto funzionamento. È solo questione di tempo: le omotossine impregneranno la cellula oppure, dall’esterno della cellula, interferiranno con le sue funzioni, influenzandole per diversi aspetti. 42 Fase di impregnazione • Le omotossine impregnano la cellula o rimangono a livello extracellulare ma esercitano effetti intossicanti intracellulari • La malattia si manifesta spesso sotto forma di attacchi, con grandi periodi di latenza • Possibili situazioni acute potenzialmente fatali © IAH 2007 43 Quando le omotossine impregnano la cellula dalla ECM, o esercitano i loro effetti intracellulari, si manifestano le cosiddette malattie della fase di impregnazione. Le cellule manifestano sempre più un’ostruzione dei processi metabolici. L’attività cellulare appare meno adeguata e spesso le reazioni dell’organismo contro le omotossine non sono più mirate. Si registrano spesso lunghi periodi di latenza, mentre un minimo carico di una data omotossina sollecita una iperreazione delle difese dell’organismo (asma, febbre da fieno, emicrania, ulcera gastrica,…) La fase di impregnazione può essere raggiunta in un brevissimo lasso di tempo. Dipende dalla caratteristica delle omotossine. La maggior parte dei virus cerca di penetrare in una cellula ospite per proliferare. Questo avviene rapidamente e sebbene l’organismo cerchi di sviluppare una difesa specifica (Ig) e di eliminare le cellule infette (attività della cellule T ed eliminazione indotta dalle cellule NK), la situazione acuta sarà una fase di impregnazione dovuta alla presenza intracellulare dell’omotossina. Anche se in seguito si potrà osservare un completo ripristino del tessuto e le cellule perdute saranno sostituite, la condizione virale rimarrà una fase di impregnazione per l’intero periodo in cui il virus è presente, dato che il virus viene incorporato nel materiale genetico della cellula. Nelle sindromi post virali questa situazione potrebbe durare per molto tempo, persino anni. 43 Fase di degenerazione • La cellula muore per intossicazione • Disturbi degenerativi • -osi • Perdita del tessuto e sclerosi del tessuto © IAH 2007 44 L’intossicazione intracellulare da parte delle omotossine o il loro effetto intossicatorio a livello intracellulare è tale che la cellula muore. La progressione dell’intossicazione causa la perdita di funzionalità della cellula colpita, finché essa muore. A lungo termine noteremo una perdita di tessuto e una limitata funzionalità dell’intero tessuto colpito. Per definizione, la fase di degenerazione comprende le malattie degenerative croniche, gran parte delle quali sono irreversibili nel tempo. 44 Fase di dedifferenziazione • Crescita cellulare incontrollata • Totipotenza delle nuove cellule (ritorno all’origine prima della differenziazione) • Cancro, tumori • Perdita delle funzioni tissutali © IAH 2007 45 Le fasi di de-differenziazione comprendono tutte le malattie in cui la proliferazione cellulare (crescita tessutale) è la caratteristica principale. Le cellule perdono la loro specificità e si dedifferenziano in cellule totipotenti (specificità embriologica invertita) che possono facilmente migrare in altre sedi del corpo (metastasi). Qui sono classificati tutti i tipi di cancro ed i tumori maligni. 45 © IAH 2007 46 Nelle seguenti diapositive discuteremo alcune questioni grazie alle quali sarà più semplice classificare la malattia di un paziente nella Tavola delle Sequenze Patologiche. L’albero decisionale non è sempre esaustivo, ma in gran parte dei casi sarà di grande aiuto. Partendo dai dati clinici sarà possibile rispondere alle suddette questioni, classificando la malattia nella fase corretta. Come vedremo nelle altre lezioni, la classificazione della malattia del paziente è importante sia per definire la gravità della malattia, sia per impostare il programma terapeutico per trattare la condizione corrente. 46 Albero decisionale Sintomi Caratteristiche della fase © IAH 2007 Terapia 47 Innanzitutto dovremo osservare i sintomi che manifesta il paziente, compararli con le caratteristiche delle fasi della Tavole delle Sequenze Patologiche e trarre le conclusioni per strutturare la nostra terapia. Non tutte le fasi saranno trattate nello stesso modo perciò questo albero decisionale sarà strutturato di conseguenza. 47 Presenza di neoplasia Presenza di patologia pre-maligna Danno cromosomico, cellule atipiche, neoplasia manifesta NO Distruzione tissutale Sì: Trattamento PPG, MPG; CPG, ORPG Sì: Trattamento Presenza di degenerazione NO Danno enzimatico, danno funzionale Esacerbazioni con periodi di normalità Disturbo funzionale a livello tessutale PPG, MPG; CPG, ORPG Sì: Trattamento PPG, MPG; CPG, ORPG © IAH 2007 48 Nell’albero decisionale si parte dallo scenario peggiore per arrivare al migliore. Innanzitutto valutiamo con un semplice approccio medico convenzionale se è presente una patologia maligna o una patologia pre-maligna a livello cellulare. Questo comporta l’esistenza di un danno cromosomico, la possibilità di cellule atipiche, o una semplice neoplasia manifesta. In questo caso siamo nella fase di dedifferenziazione e il trattamento si baserà su tutti i 3 pilastri dell’omotossicologia, vale a dire: 1. drenaggio e disintossicazione, 2. immunomodulazione e 3. supporto degli organi e delle cellule. Questi 3 pilastri sono sostenuti con farmaci contenenti gruppi di preparazioni vegetali (PPG), gruppi di preparazioni minerali (MPG), gruppi di preparazioni di catalizzatori (CPG) e gruppi di preparazioni di organi (ORPG). Se non è presente alcuna neoplasia scendiamo lungo l’albero decisionale fino alla fase successiva e valutiamo se è presente una degenerazione. Da un punto di vista clinico osserveremo una distruzione tissutale. In questo caso siamo nella fase di degenerazione e sarà nuovamente necessario un trattamento secondo il principio dei 3 pilastri poiché, oltre al trattamento della ECM, il sistema difensivo dovrà riguadagnare le sue capacità di regolazione, e il supporto cellulare e organico dovrebbe compensare il danno cellulare. Se non è presente alcuna degenerazione ricercheremo un disturbo funzionale a livello tissutale. Potremmo scoprire un danno enzimatico, un danno funzionale o esacerbazioni con periodi di normalità. In questo caso il paziente è nella fase di impregnazione e i 3 pilastri del trattamento omotossicologico dovrebbero essere coinvolti nel protocollo terapeutico. 48 Tessuti aggregati in crescite anormali benigne o sostanze aggregate in deposito Presenza di un deposito Sì: Trattamento PPG, MPG NO Processo infiammatorio Processo monofasico Presenza di infiammazione acuta Sì: Trattamento PPG, MPG NO Aumentata secrezione in un normale processo fisiologico in pesenza di un’omotossina Aumentata escrezione di liquidi, neurotrasmettitori Sì: Trattamento PPG, MPG © IAH 2007 49 Se non è presente alcun danno enzimatico o tissutale, valuteremo la presenza di un deposito. Clinicamente potremmo evidenziare tessuti aggregati in crescite anormali benigne o sostanze che si sono aggregate formando un deposito. In questo caso il paziente è nella fase di deposito e dovrà essere trattato con i primi 2 pilastri (drenaggio e disintossicazione da un lato e immunomodulazione dall’altro). Non si dovranno utilizzare né organoterapici, né catalizzatori. In assenza di un deposito ricercheremo un’infiammazione acuta. Clinicamente, dovremmo evidenziare un processo infiammatorio isolato. In questo caso il paziente è nella fase di infiammazione. Anche in questo caso saranno necessari i primi 2 pilastri del trattamento omotossicologico. In assenza di infiammazione, ma in caso di aumentata escrezione di liquidi, neurotrasmettitori o altre sostanze corporee, il paziente è nella fase di escrezione. In questo caso si dovrà ricorrere per lo più al primo pilastro del trattamento omotossicologico (il drenaggio dovrebbe essere sufficiente ad aiutare il paziente). In alcuni casi si potrebbe ricorrere all’immunomodulazione per accelerare il processo di depurazione ed evitare recidive. 49 I tre pilastri dell’omotossicologia: FOTOGRAMMI DEL TRATTAMENTO DISINTOSSICAZIONE IMMUNOMODULAZIONE © IAH 2007 REGOLAZIONE DEGLI ORGANI 50 Una volta superata la Divisione Biologica e quindi la possibilità di compensazione/regolazione sulla Tavola delle Sequenze Patologiche, dobbiamo comprendere che un semplice drenaggio, anche se associato alla terapia immunomodulante, non sarà più sufficiente a causa del carattere cellulare della malattia. A destra della divisione, la cellula è coinvolta a livello intracellulare. Per evitare un ulteriore danno alla cellula (e al tessuto, e quindi anche all’organo) sarà necessario un supporto cellulare e organico. Nella medicina omotossicologica, il supporto degli organi è attuato con l’applicazione di farmaci composti. Il supporto cellulare è per lo più ottenuto con l’applicazione di catalizzatori (isolati o incorporati nei farmaci composti). 50 Domande di omotossicologia di base (1) • Cos’è oggi la diagnosi clinica? • Dove collocare la diagnosi nella Tavola delle Sequenze Patologiche? • Quali dati clinici mi fornisce l’anamnesi del paziente? • L’attuale diagnosi è presumibilmente correlata a uno o più dati anamnestici? © IAH 2007 51 Le questioni illustrate nelle prossime diapositive ci aiuteranno ad impostare un approccio terapeutico, partendo dall’anamnesi del paziente, dalla sua attuale posizione e dalle precedenti evoluzioni sulla Tavola delle Sequenze Patologiche. La successione logica delle domande dovrà consentire una corretta selezione del tipo di farmaci omotossicologici da inserire nel protocollo terapeutico finale. 51 Domande di omotossicologia di base (2) • Quale tipo di malattia o evoluzione della malattia interessa questo paziente? • Quali sono le conseguenze terapeutiche di questa evoluzione? • Come saranno integrate nel protocollo di trattamento della presente malattia? © IAH 2007 52 52 Domande di omotossicologia di base (3) • Quali farmaci si devono prendere in considerazione? • Rimedi di drenaggio • farmaci per regolare l’infiammazione • supporto cellulare • supporto funzionale degli organi • qualità della vita • sintomatologia • Come dovrà essere il protocollo finale? © IAH 2007 53 53 Bibliografia aggiuntiva © IAH 2007 54 Hans-Heinrich Reckeweg • Nasce il 9 Maggio 1905 a Herford • 1924-1930 Studia medicina a Würzburg, Berlino, Münster e ancora Berlino • 1930 Ottiene il dottorato con una tesi sul trattamento dietetico dell’ulcera gastrica • 1930-1932 dottore assistente a Völklingen e Harburg © IAH 2007 55 Nato nel 1905 a Herford, Westphalia, Germania, Hans-Heinrich era il più giovane di cinque figli. Nutriva interessi molto diversificati, tra cui la passione per il pianoforte, che mantenne anche da adulto e che praticò a notevole livello ottenendo numerosi apprezzamenti dal suo pubblico occasionale. In seguito iniziò a dipingere durante il tempo libero. Suo padre, Heinrich-Friedrich Reckeweg, era maestro di scuola ma divenne omeopata in tarda età. Era molto compiaciuto che il suo figlio più giovane avesse scelto medicina, che studiò alle università di Würzburg, Berlino, Münster per poi specializzarsi a Berlino. Durante i suoi studi medici era già particolarmente interessato alla tossicologia e alla medicina naturale. Soprattutto le lezioni del Prof. August Bier gli fecero comprendere che la medicina non aggressiva era ciò che faceva per lui. In quegli anni avrebbe approfondito lo studio dell’omeopatia. Le sue prime esperienze pratiche furono i 2 anni trascorsi come assistente ospedaliero a Völklingen e Harburg. 55 Hans-Heinrich Reckeweg • 1 Maggio 1935 Avvio del suo primo ambulatorio a Berlino come medico con diritto di prescrizione • 1936 Fondazione della Heel (Herba est ex luce) • Formulazione di 26 prodotti: Gocce Heel • 1948-1949 Sviluppo della teoria delle omotossine © IAH 2007 56 Dopo 2 anni come assistente ospedaliero avviò il suo ambulatorio nel 1935. Come avveniva a quei tempi, aveva anche diritto di prescrizione. Poiché utilizzava le proprie formule omeopatiche, necessitava anche di un laboratorio che le preparasse. Ecco perché, nel 1936, fondò la Heel. Il nome è l’acronimo di Herba Est Ex Luce che significa: la pianta deriva dalla luce. Inizialmente creò 26 prodotti che denominò ‘Heel’s Tropfen’, denominazione tedesca per “Gocce Heel”. In seguito la gamma di prodotti si ampliò, fino alla varietà di prodotti che oggi conosciamo. Nel 1948 e 1949 prese forma la teoria delle omotossine come agenti responsabili delle malattie. Sebbene esistessero già precedenti articoli e lezioni sui principi di base dell’omotossicologia, fu solo nel 1955 che venne pubblicato il suo lavoro di ricerca, “Omotossine e omotossicosi – Principi di una sintesi in medicina”. 56 Hans-Heinrich Reckeweg • 1945-1955 Pratica a Triberg • 1952 Pubblicazione sulla Münchener Medizinische Wochenschrift • “Omotossine e opzioni per il trattamento delle omotossicosi” • 1955 “Omotossine e omotossicosi – Principi di una sintesi in medicina” © IAH 2007 57 Il Dr. Reckeweg era un grande relatore e fu in grado di convincere molte delle persone che partecipavano alle sue lezioni a seguire il percorso della medicina dolce di cui era promotore. Dopo anni di pratica, numerose lezioni ed articoli, nel 1955 pubblicò finalmente il suo approccio integrale in un libro. Ancora oggi, il suo lavoro di ricerca ispira numerosi studenti ad approfondire le conoscenze dell’omotossicologia. 57 Hans-Heinrich Reckeweg • 1955 Trasferimento a Baden-Baden • 1961 Fondazione della Società Internazionale di Omotossicologia • 1962 “Homotoxin-Journal” • Fondazione della Società Internazionale di Medicina Biologica • 1972 Lancio della rivista “Biologische Medizin” (Medicina Biologica) © IAH 2007 58 Ai tempi del suo trasferimento a Baden-Baden, Germania, la diffusione dei rimedi Heel era un dato di fatto. In quella sede l’azienda crebbe ancor più rapidamente. Nel 1961, il Dr. Reckeweg fondò la Società Internazionale di Omotossicologia per raggruppare i medici omotossicologi, inizialmente solo in Germania, più tardi anche all’estero. L’Homotoxin journal era lo strumento per informare i medici su nuove nozioni omotossicologiche, protocolli terapeutici di successo, congressi, ecc. Nel 1972, l’Homotoxin journal scomparve, lasciando il posto alla rivista medica ‘Biologische Medizin’ (Medicina Biologica) 58 Hans-Heinrich Reckeweg • 1976 “Omotossicologia, visione globale di una sintesi in medicina” • 1978 “I problemi del cancro” • 1977 e 1981 Omeopatia Antiomotossica • 1978 Vendita della società Heel a Quandt • 1978 Trasferimento negli USA © IAH 2007 59 Negli anni successivi, il dr. Reckeweg pubblicò numerosissimi libri sui diversi temi dell’omotossicologica. Pubblicò anche una materia medica e un repertorio dedicato esclusivamente ai componenti utilizzati nelle sue formule. Nel 1978, il Dr. Reckeweg vendette la sua società, fino ad allora azienda prettamente di stampo familiare, alla Delton, il cui principale azionista era Stefan Quandt. Ciò permise ai Laboratori Heel di effettuare enormi investimenti, e negli anni a venire i prodotti Heel divennero accessibili a pazienti di oltre 70 nazioni in tutto il mondo. Il Dr. Reckeweg e la sua famiglia si trasferirono negli Stati Uniti, ad Albuquerque, nello stato del Nuovo Messico, dove egli fondò una nuova società, la BHI (Biological Homeopathic Industries), perché l’omotossicologia potesse conquistare anche gli USA. Creò una nuova gamma di 52 prodotti, noti come prodotti BHI. Oggi questa società è stata acquisita dalla Ergo-Pharm, divisione farmaceutica dell’holding finanziaria ‘Delton’, posseduta da Stephan Quandt, diventandone una controllata. BHI è oggi Heel Inc. 59 Hans-Heinrich Reckeweg • 1978 Fondazione di BHI, sviluppo di 52 nuovi farmaci omeopatici • 13 Giugno 1985 Muore all’Ospedale Bircher-Benner, Zurigo © IAH 2007 60 All’inizio degli anni ‘80 il Dr. Reckeweg fu colpito da ictus, dal quale non si riprese più completamente; trasferì quindi la proprietà della sua società americana alla figlia Monica Doerper-Reckeweg e al genero Friedrich Doerper. Il Dr. Hans-Heinrich Reckeweg morì a 80 anni a Zurigo, Svizzera. Nel frattempo, la società che aveva fondato era diventata la numero 2 al mondo nel settore delle medicine complementari. L’omotossicologia è oggi un concetto medico studiato e seguito da migliaia di medici generici e di specialisti in ogni parte del mondo. La metà dei farmaci omeopatici complessi utilizzati in tutto il mondo è prodotta da Heel. 60