La cellula 1 Che cosa hanno in comune gli esseri viventi? Compila la tabella indicando se i nomi riportati appartengono a viventi o ai non viventi, spiega perché i non viventi sono stati definiti tali Vivente Non vivente Perché non vivente? Vulcano Albero Gallina Tappo di sughero Virus Tavolo di legno Fiore Sasso 2 HISTORY OF THE DISCOVERY OF THE CELLS TO THE MODERN MODEL Man took (1) a long time to understand that the fundamental singularities of all living beings are cells. In 1665 an English scientist and inventor, Robert Hooke, watching a piece of cork through a rudimentary microscope, discovered (2) that it is composed by many minuscule boxes, very similar to the monks’ cells in the monasteries (the word “cell” comes from this similitude). With his optical instruments, however, he is not able to realize what these cells are and how they are connected to the life of the whole plant. In 1673 an important contribution to the cells study comes from the Dutch inventor Anton van Leeuwenhoek, who, at London Royal Society, talks about his observations of the red blood cells, of sperm and of myriads of microscopic “animalcules”, present in ponds. More than a century passes before biologists start to understand the role of cells in living beings. At the beginning scientists studied only plants cells, animal cells were studied around 1830, when a German zoologist, Theodor Schwann, noticed that in the cartilage there are cells very similar to ones in plants. In 1839 Schwann, after studying these cells for a long time, put forward (3) the theory that the cells are the constituent elementary particles of plants and animals. During 1800’s, a German botanist, Mattias Schleiden, improved his theory saying :” It is easy to understand that the life processes of individual cells are certainly the first basis of life, absolutely essential and fundamental. After few years, along with the improvements of observational tools, some biologists notice that living cells can increase their dimensions and divide themselves into smaller cells, but always as living cells. In 1860 an Austrian pathologist, Rudolf Virchow wrote (4): “ Each animal looks like the sum of vital units. Each vital unit owns all the features of life”. Moreover, he also said that all cells come from cells! The three principles of modern CELL THEORY arise directly from Virchow’s statements: a) Each living organism is composed of one or more cells. b) The cells are the functional unit of the living organism. c) All cells come from pre-existing cells. (1) Ha impiegato (2) Scoprì (3) Formulò (4) Scrisse, ha scritto 3 Storia della scoperta delle cellule fino al modello odierno https://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_cellulare 1. www.luzzago.it/index.php/download_file/view/2778/1028/ L’uomo ha impiegato molto tempo a comprendere che l’unità fondamentale di ogni essere vivente è la cellula. Nel 1665 lo scienziato e inventore inglese Robert Hooke guardando con un microscopio rudimentale un sottile pezzo di sughero scoprì che era formato da tante piccolissime scatole, simili alle stanzette a cella dei monaci nei monasteri (da qui il termine “cellula”). Con gli strumenti ottici che aveva a disposizione egli, però, non era in grado di spiegare che cosa fossero queste cellule e in che modo fossero correlate alla vita dell’intera pianta. Un grosso contributo allo studio delle cellule venne nel 1673 dall’inventore olandese Anton van Leeuwenhoek il quale riferì alla Royal Society di Londra le sue osservazioni sui globuli rossi, sullo sperma e su miriadi di microscopici “animaluncoli” presenti nell’acqua degli stagni. E’ passato poi più di un secolo prima che i biologi cominciassero a capire il ruolo delle cellule negli esseri viventi. All’inizio oggetto di studio erano le cellule vegetali, le cellule animali furono studiate solo intorno al 1830 circa, quando lo zoologo tedesco Theodor Schwann osservò che la cartilagine conteneva cellule che ricordavano esattamente quelle delle piante. Nel 1839 Schwann dopo aver studiato tanto le cellule, era sufficientemente convinto della sua teoria, secondo la quale le cellule erano le particelle elementari costitutive di piante e animali. Alla metà dell’Ottocento, il botanico tedesco Mattias Schleiden perfezionò la teoria dicendo: “E’ facile intuire che i processi vitali delle singole cellule sono certamente la base prima, assolutamente indispensabile e fondamentale della vita”. Nel giro di alcuni anni, grazie anche al perfezionamento degli strumenti di osservazione, alcuni biologi osservavano che le cellule viventi potevano crescere di dimensioni e dividersi in cellule più piccole, ma pur sempre vive. Nel 1860 il patologo austriaco Rudolf Virchow scrisse: “Ogni animale appare come la somma di unità vitali, ciascuna delle quali reca in sé tutte le caratteristiche della vita”. Inoltre disse che tutte le cellule derivano da cellule! I tre principi della moderna TEORIA CELLULARE discendono direttamente dalle affermazioni di Virchow: 1. Ogni organismo vivente è costituito da una o più cellule. 2. Le cellule sono le unità funzionali degli organismi viventi 3. Tutte le cellule provengono da cellule preesistenti. 4 Livelli di organizzazione della materia sulla Terra La vita ha una base chimica ma le sue specifiche qualità si esprimono solo a partire dal livello cellulare. Le interazioni tra i costituenti di ciascun livello e dei livelli inferiori consentono lo sviluppo dei livelli superiori Biosfera Ecosistema Comunità Popolazione Parte della Terra abitata da organismi viventi che comprende sia componenti viventi che non viventi Insieme di una o più comunità e dell’ambiente fisico in cui vive Due o più popolazioni di specie diverse che vivono e interagiscono nella medesima area Gruppo di organismi della stessa specie che vivono nella stessa area Specie Organismi molto simili potenzialmente interfecondi Organismo multicellulare Singolo essere vivente formato da molte cellule Sistema di organi (apparati) Organo Insieme di due o più organi che cooperano per svolgere una specifica funzione del corpo Struttura di un organismo, formata in genere da più tessuti, organizzati in un unità funzionale Gruppo di cellule (molto simili) che svolgono una funzione specifica La più piccola unità vivente Tessuto Cellula Organulo Molecola Struttura contenuta in una cellule adibita ad una funzione specifica Combinazione di atomi sist. nervoso app. circolatorio cervello epitelio neurone mitocondrio acqua Atomo Particella subatomica La più piccola parte di un elemento che ne conservi le proprietà chimiche e fisiche Particella costituente dell’atomo cuore cloroplasto zucchero DNA atomo 5 Caratteristiche dei viventi L'osservazione e la ricerca biologica hanno individuato alcune caratteristiche fondamentali: • L'unità elementare, di base, della vita è la cellula; vi sono poi livelli di organizzazione di complessità crescente a partire da quello cellulare. La struttura e le funzioni dei viventi sono strettamente correlate. • Gli esseri viventi crescono e si sviluppano. La crescita consiste in un aumento della sostanza vivente; essa è dovuta alla moltiplicazione del numero delle cellule e al loro sviluppo, cioè la formazione di strutture specializzate grazie alle quali viene raggiunta l'organizzazione tipica dell’organismo. • Gli organismi hanno la capacità di riprodursi, generando individui simili a sé. • Gli organismi prelevano dall'ambiente sostanze ed energia che utilizzano in vario modo. Essi inoltre hanno capacità di mantenere un ambiente interno costante anche al variare dalle condizioni ambientali esterne. • Gli organismi percepiscono gli stimoli e le variazioni ambientali (sensibilità) e sono capaci di dare a essi risposta. • Organismi anche molto semplici sono capaci di compiere movimenti autonomi. • Le varietà di forme di vita presenti oggi sul nostro Pianeta si sono evolute da organismi più semplici e questi a loro volta da cellule organizzatesi in tempi remoti. Ogni essere vivente quindi, compie un ciclo grazie alle funzioni vitali ESSERI VIVENTI Compiono un ciclo vitale NASCONO Grazie alle funzioni vitali ciclo MUOIONO CRESCONO Movimento Respirazione Utilizzano ossigeno per ricavare energia dagli zuccheri Nutrizione Utilizzano sostanze per crescere, svolgere le funzioni vitali e produrre energia Riproduzione Producono organismi simili a se stessi Reazione agli stimoli Producono risposte ai cambiamenti dell’ambiente 6 La cellula La cellula è un essere vivente o una sua parte, quindi svolge tutte le funzioni dei viventi. Le dimensioni della maggior parte delle cellule variano da uno ad alcune decine di micrometri (millesima parte di un millimetro), il che le rende solitamente non identificabili ad occhio nudo. Un globulo rosso ad esempio ha un dimetro di otto micrometri, questo significa che in un millimetro quadrato ne entrerebbero quasi sedici. Fanno eccezione le uova, infatti esse sono le cellule più grandi, quelle di struzzo raggiungono le dimensioni di una palla da baseball. La cellula è delimitata dalla membrana cellulare che la protegge e media i suoi scambi con l’ambiente esterno. Al suo interno, immerse in una matrice gelatinosa, il citoplasma, si trovano delle strutture che svolgono tutte le funzioni vitali: a. nucleo: contiene le informazioni per il funzionamento della cellula. b. mitocondri: producono energia. a. ribosomi: producono le proteine necessarie a costruire, far funzionare e far comunicare la cellula. b. reticolo endoplasmatico e apparato di Golgi: modificano le proteine prodotte dai ribosomi, producono altre sostanze e le trasportano dove necessario. c. lisosomi: degradano la sostanze inutili interne alla cellula. d. centrioli: guidano la divisione cellulare. NUCLEO RETICOLO ENDOPLASMATICO LISOSOMI CENTRIOLI CITOPLASMA APPARATO DI GOLGI MEMBRANA CELLULARE MITOCONDRIO 7 La membrana plasmatica Si può immaginare la membrana plasmatica o cellulare di una cellula come un guardiano che permette il passaggio solo di sostanze specifiche e di messaggi dall’ambiente esterno a quello interno della cellula. Svolge diverse funzioni: isola il citoplasma dall’ambiente esterno, regola lo scambio di materiali tra il citoplasma e l’ambiente esterno, permette la comunicazione tra le cellule, identifica la cellula come appartenente ad una determinata specie Si tratta di compiti formidabili per strutture molto sottili, mettendone 10.000 in pila uno sopra l’altra non raggiungerebbero lo spessore di un foglio di carta. La chiave del funzionamento della membrana si trova nella sua struttura. Le membrane non sono dei semplici “fogli” omogenei ma delle strutture complesse costituite da parti differenti che svolgono funzioni molto diverse. Tutte le membrane di una cellula hanno una struttura simile, sia quella plasmatica sia quelle che delimitano il nucleo e gli organuli. Per spiegare la struttura delle membrane si può usare il modello a mosaico fluido, elaborato dai biologi Singer e Nicolson nel 1972, secondo il quale la membrana è costituita da un “mare” di sostanze chiamate fosfolipidi (il fluido) nel quale galleggiano le proteine (mosaico). In un fosfolipide si distinguono due parti: una testa che può legarsi con le molecole di acqua e una coda che invece non si lega con le molecole di acqua. Le cellule viventi sono sempre circondate di acqua, lo stagno dove vive un’ameba o il fluido che c’è tra le cellule di un organismo animale. Anche il citoplasma è in massima parte composto di acqua per cui si può dire che la membrana separa il citoplasma acquoso da un ambiente esterno acquoso. Per questo motivo i fosfolipidi si sistemano spontaneamente in un doppio strato in cui le teste sono rivolte verso gli ambiente acquosi e le code verso l’interno. I fosfolipidi così sistemati sono responsabili della prima funzione della membrana, l’isolamento del citoplasma dall’ambiente esterno. La membrana contiene anche altre sostanze come il colesterolo e le proteine che svolgono numerose funzioni che permettono alla cellula di comunicare e interagire con l’ambiente esterno. Ci sono proteine di trasporto, proteine che ricevono degli stimoli e proteine di riconoscimento che funzionano da “carta di identità” della cellula. GUARDA IL VIDEO: YOU TUBE → Biologia Cellulare - La Membrana (MondadoriLe Scienze, 1991).avi 8 Citoplasma Il citoplasma è una massa gelatinosa non omogenea ed occupa più del 50% del volume cellulare. In esso sono disciolti zuccheri, proteine, sali minerali ed altre sostanze. Al suo interno vi sono alcuni organuli che collaborano alla vita della cellula ognuno dei quali svolge una particolare funzione. All’interno del citoplasma avvengono la maggior parte delle attività cellulari e viene prodotta l’energia necessaria per la vita della cellula. Tra questi organuli vi sono: nucleo, mitocondri, ribosomi, reticolo endoplasmatico, apparato del Golgi, lisosomi, vacuoli… GUARDA IL VIDEO: YOU TUBE → Biologia Cellulare - Il Citoplasma (Mondadori-Le Scienze, 1991).avi Centrioli I centrioli sono dei cilindretti cavi lunghi 0,5 micron e larghi 0,2, si trovano in coppie e si dispongono generalmente uno perpendicolarmente all’altro. La loro funzione è quella di guidare la disposizione dei vari organuli nel corso della riproduzione cellulare. Questo fenomeno, detto mitosi, richiede una grande attenzione a fare sì che da una cellula madre si formino due cellule figlie identiche e per ottenere questo risultato è necessario che a ciascuna di esse vadano tutti i componenti necessari a svolgere le funzioni vitali. 9 Nucleo Il nucleo è l’organulo che regola e guida tutte le funzioni della cellula. Esso è avvolto da una membrana simile a quella citoplasmatica che però presenta dei grossi pori che consentono il passaggio di molte molecole. Il nucleo può essere paragonato ad un libro delle istruzioni, custodito dentro ad una scatolina, da cui possono uscire delle copie delle varie ricette, destinate alle varie parti della cellula che ne interpretano il messaggio. Le istruzioni sono scritte secondo un linguaggio molto particolare, su delle molecole di DNA (Acido DesossiriboNucleico). Ogni molecola di DNA viene detta cromosoma e può assumere diverse forme a seconda della fase vitale della cellula. Quando la cellula sta per rirprodursi, il libro delle istruzioni non deve essere letto per cui ciascuna molecola di DNA si impacchetta in modo molto preciso e ordinato a formare una specie di bastoncello. Ogni cromosoma diventa riconoscibile degli altri proprio grazie a questa forma caratteristica. Quando invece la cellula deve svolgere le sue funzioni ha bisogno delle istruzioni scritte sulle molecole di DNA, per cui esse non devono essere impacchettate, ma devono avere delle zone leggibili. In questa fase le singole molecole non si distinguono tra loro e tutto il DNA sembra un gomitolo disordinato che si colora in modo spiccato in presenza di particolari sostanze e per questo viene detto cromatina. Le parti di DNA utili alla cellula vengono trascritte su dei messaggeri, che escono dal nucleo e vengono tradotte nel citoplasma dai ribosomi. NUCLEO CROMATINA CROMOSOMI CROMOSOMI NON IMPACCHETTATI IMPACCHETTATI GUARDA IL VIDEO: YOU TUBE → Biologia Cellulare - Il Nucleo Mondadori-Le Scienze.avi 10 Ribosomi I ribosomi sono piccoli corpuscoli di forma rotondeggiante dal diametro di 120-150 Ǻ (armstrong la decimillesima parte del micrometro). Essi producono proteine utilizzando le informazioni provenienti dal nucleo (RNA messaggero) in un processo detto di traduzione. I ribosomi possono trovarsi in due diverse posizioni: liberi nel citoplasma o adesi al reticolo endoplasmatico. Ogni ribosoma è formato da due subunità a loro volta formate da proteine e RNA. proteina ribosoma messaggero Reticolo endoplasmatico Il reticolo endoplasmatico è una rete di tubuli e cisterne comunicanti che si sviluppa attorno al nucleo. reticolo rugoso Una parte di questo reticolo è ricoperta da ribosomi, è formata da cisterne e viene detta rugosa, mentre la parte che non presenta nucleo granulosità è formata da tubuli e viene detta liscia. La funzione del reticolo rugoso è quella di produrre proteine (grazie ai ribosomi) destinate ad essere incorporate nella membrana di alcuni organuli o a svolgere dei compiti all’esterno della cellula dopo essere passate dall’apparato di Golgi. Il reticolo liscio invece produce lipidi, degrada sostanze tossiche e accumula o rilascia ioni calcio. ribosomi Apparato di Golgi reticolo liscio L’apparato di Golgi è formato da tre o quattro cisterne appiattite disposte parallelamente e leggermente concave. Intorno ad esse si osservano delle piccole vescicole, alcune provengono dal reticolo endoplasmatico e si fondono tra loro a formare le cisterne esterne, altre si distaccano dalle cisterne interne. Tra queste alcune si dirigono verso la membrana cellulare, con la quale si fondono riversando il loro contenuto all’esterno della cellula in un processo detto esocitosi. Altre vescicole si accumulano all’interno della cellula e vengono poi riversate al suo esterno quando essa riceve il segnale, in un processo detto secrezione. Altre ancora formano organuli detti lisosomi. 11 Lisosomi Alcune proteine fabbricate nel reticolo endoplasmatico e inviate all’apparato di Golgi sono enzimi digestivi capaci di demolire proteine, grassi e altre sostanze. L’apparato di Golgi ha il compito di accumulare questi enzimi nei lisosomi, vescicole rivestite da una sottile membrana che intervengono proprio nella demolizione di particelle di varia natura, dalle proteine ai microrganismi. I lisosomi hanno il compito quindi di digerire, cioè di decomporre in parti più semplici, le sostanze che la cellula ingloba e sono incaricati anche di distruggere organuli cellulari difettosi o che funzionano male, riciclando i materiali utili. Mitocondri I mitocondri occupano in media il 22% del volume cellulare. Generalmente hanno una forma allungata a bastoncino e sono lunghi 1- 4 μm ed hanno un diametro di circa 1,5 µm. Ciascun mitocondrio è delimitato da una doppia membrana: quella esterna permette il passaggio di piccole molecole, quella interna è selettivamente permeabile e ripiegata in estroflessioni chiamate creste mitocondriali sulle quali si trovano gli enzimi respiratori. Nello spazio interposto tra la membrana esterna e quella interna si trova un liquido chiamato matrice mitocondriale nel quale avvengono alcune delle reazioni chimiche della respirazione cellulare, il processo attraverso il quale le cellule ricavano energia secondo la seguente reazione: zucchero + ossigeno = acqua + anidride carbonica + energia C6H12O6 + O2 = H2O + CO2 + ENERGIA Il numero dei mitocondri per cellula è variabile e dipende dal tipo di lavoro effettuato dalla cellula. La funzione principale del mitocondrio è dunque la produzione di energia. 12 La cellula vegetale La cellula vegetale possiede tutti gli organuli di cui abbiamo parlato, ma oltre ad essi ha altre specializzazioni esse sono : la parete cellulare, i vacuoli e i cloroplasti. CLOROPLASTI VACUOLO PARETE Parete La parete cellulare è un contenitore rigido che forma una barriera attorno alla membrana. Essa consente però alla cellula di comunicare con l’ambiente esterno grazie a delle piccole fessure. Ha funzione di regolazione della pressione osmotica interna alla cellula, cioè della diffusione dell’acqua dall’ambiente meno concentrato verso quello più concentrato. Vacuolo Il vacuolo è un grosso compartimento delimitato da una membrana che contiene riserve di acqua e altre sostanze in essa disciolte (sali minerali, sostanze di scarto dannose o inutili, proteine o sostanze di riserva come zuccheri e lipidi) Cloroplasti I cloroplasti sono organuli presenti sia nelle cellule vegetali che in alcuni tipi di alghe. Essi sono responsabili della fotosintesi clorofilliana, cioè dell’utilizzo dell’energia luminosa per produrre zuccheri (che fungono da nutrienti) ed ossigeno grazie alla clorofilla. La reazione è la seguente: luce + acqua + anidride carbonica = zuccheri + ossigeno ENERGIA + H2O + CO2 = C6H12O6 + O2 Cellule vegetali dalla classica forma squadrata che contengono molti cloroplasti Cloroplasti isolati da cellule vegetali Complessa struttura interna dei cloroplasti 13 SCHEDE DI LABORATORIO Introduzione Il microscopio Come abbiamo detto le cellule sono piccolissime, per poterle osservare è dunque necessario utilizzare uno strumento di ingrandimento: il microscopio. Esistono diversi tipi di microscopio con diverse capacità di ingrandimento e diversi tipi di funzionamento. I microscopi ottici, utilizzano la luce visibile, sono i più semplici e di più comune utilizzo. Sono costituiti da un sistema di lenti adatto a focalizzare la luce nell'occhio o in un altro dispositivo rivelatore. L'ingrandimento tipico dei microscopi ottici migliora la visione a occhio nudo di 500 volte (500x), ma può raggiungere i 1500x, con un limite di risoluzione teorica di circa 0,2 µm. Un microscopio, può possedere più obiettivi, che possono essere scelti in base all'ingrandimento voluto e sono montati su una struttura chiama revolver. La luce emessa dalla sorgente attraversa una sezione sottile di campione montato su un vetrino. La luce che attraversa il vetrino viene catturata prima dall’obiettivo poi dall’oculare. L’immagine arriva all’occhio ingrandita due volte, dall’obiettivo e dall’oculare, ad esempio se sto utilizzando un obiettivo 40x e un oculare 20x, la mia immagine sarà ingrandita ti 40 x 20 = 800 volte. Per far sì che l’immagine giunga nitida all’occhio dell’osservatore occorre porre il vetrino alla giusta distanza dall’obiettivo, questa manovra detta messa a fuoco, è resa possibile dal fatto che esso è collocato su un tavolino portaoggetti che può alzarsi o abbassarsi grazie alla vite macrometrica (alcuni microscopi hanno anche una vite micrometrica per la regolazione più fine). Molto spesso per rendere più evidenti dei campioni si usano dei coloranti selettivi, cioè sostanze che si legano ad alcuni componenti in modo da evidenziarne alcune strutture. Altri microscopi usano altri tipi di onde ed hanno un funzionamento diverso, ad esempio i microscopi elettronici usano fasci di elettroni. 14 Attività n. 1 Osservazione di cellule al microscopio Preparazione di un vetrino 15 Attività n. 2 Produzione di un modello Utilizzando alcuni dei materiali messi a disposizione produci un modello della cellula. Se lo ritieni opportuno puoi anche modificarli. Spiega le tue scelte. ……………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………. ………………………………………………………………………………………………………. ……………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………. ………………………………………………………………………………………………………. 16 Scheda di riepilogo 1. Indica con delle frecce le parti della cellula che riconosci e scrivine la didascalia indicandone nome e una piccola descrizione ove possibile. 2. Di che tipo di cellula si tratta? Perché? ……………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………. ……………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………. 17 Scheda di riepilogo 1. Completa la tabella completando le caselle vuote Principali funzioni vitali dei viventi Respirazione Nutrizione Riproduzione Crescita e interazione con altre cellule La cellula respira grazie ai La cellula si procura le sostanze nutritive grazie alla …………………… Le cellule si riproducono mediante un processo detto ………………………. guidato dai ………………………….. Le cellule si accrescono o rigenerano i loro organi interni producendo proteine e lipidi grazie ai ……………., al ………………………….. e all’ …………………. ……………………….. in cui si verifica la seguente razione: …………………………. ………………………… che le assorbe dall’ambiente che la circonda. Nelle cellule ………………………. il nutrimento viene prodotto dalla cellula stessa grazie ai ………………………….. responsabili della fotosintesi clorofilliana Alcune di queste sostanze possono essere anche espulse e utilizzate per comunicare con altre cellule. 2. Rileggi la scheda iniziale e correggi eventuali errori 3. Scrivi un testo: fai una metafora: se la cellula fosse una città antica, quali sue componenti potrebbero rappresentare gli organuli che abbiamo studiato? 18 APPROFONDIMENTO Trasporto Tra l’interno e l’esterno di ogni cellula c’è un continuo traffico di sostanze di varia grandezza e natura chimica. Il loro passaggio è regolato dalla membrana plasmatica (o cellulare). Se una sostanza riesce ad attraversare la membrana liberamente si parla di trasporto passivo. Quando invece una sostanza riesce ad attraversare il doppio strato lipidico solo impiegando una certa quota di energia di parla di trasporto attivo. Se tra interno ed esterno della cellula esiste una differenza di concentrazione (un gradiente), le molecole presenti in maggior concentrazione in una regione tenderanno a spostarsi spontaneamente (trasporto passivo) nella regione di minore concentrazione. Questi fenomeni di trasporto passivo (cioè senza consumo di energia da parte della cellula) sono noti anche come diffusione semplice, diffusione facilitata e osmosi. Nella diffusione semplice molecole molto piccole e sostanza idrofobe (che non amano gli ambenti acquosi) attraversano la membrana liberamente, senza l’ausilio di canali proteici. La velocità di questo processo dipende dal gradiente di concentrazione: maggiore è il gradiente, cioè maggiore è la differenza di concentrazione tra interno ed esterno, più veloce è il processo. Nella diffusione facilitata le molecole attraversano la membrana aiutate da proteine di trasposto, che ne facilitano e velocizzano il passaggio. L’osmosi è la diffusione di molecole di acqua da una regione in cui la concentrazione di una sostanza è minore ad una in cui è maggiore. In questo caso quindi non è la sostanza disciolta nell’acqua a diffondere (perché magari non riesce ad attraversare la membrana), ma l‘acqua che si sposta nel verso inverso del gradiente di concentrazione. Nel trasporto attivo le sostanze si muovono contro il loro gradiente (dall’ambiente di minore concentrazione verso quello di maggiore concentrazione) grazie a proteine di membrana che funzionano come delle porte selettive che per consentire il passaggio consumano energia. Infine quando ad attraversare la membrana sono materiali di grandi dimensioni, si verificano dei processi detti endocitosi (se il materiale entra) ed esocitosi (se il materiale esce), in cui la membrana forma delle vescicole che li inglobano. 19 APPROFONDIMENTO Il linguaggio del nucleo Le istruzioni contenute nel nucleo diventano funzioni della cellula grazie ad una complessa e incredibilmente affascinante sequenza di fenomeni. L’informazione è scritta sulla molecola di DNA grazie alla sequenza di quattro molecole più piccole, dette basi azotate, che ne costituiscono i mattoncini, esse sono: adenina (A), guanina (G), citosina (C) e timina (T). Questi mattoncini formano due filamenti che si avvolgono uno intorno all’altro formando una specie di scala a pioli attorcigliata su se stessa, detta doppia elica. La prima tappa di questo percorso è la trascrizione. Quando una parte di DNA viene letta le due eliche si distaccano e una di esse viene trascritta su una molecola molto simile che viene detta RNA messaggero (Acido RiboNucleico). Questa molecola è più piccola del DNA per questo può passare attraverso i pori della membrana nucleare ed essere così utilizzata nel citoplasma. La seconda tappa è quella della traduzione. La traduzione si verifica sui ribosomi, essi associano ad ogni tripletta di basi azotate un mattoncino delle proteine, detto aminoacido, quindi da una molecola di RNA, si ottiene una catena di aminoacidi cioè una proteina. La proteina prodotta, talvolta dopo ulteriori specializzazioni, viene resa capace di svolgere una funzione DNA nucleo RNA citoplasma ribosoma La sequenza quindi è: DNA trascrizione proteina RNA traduzione PROTEINE (maturazione) FUNZIONE 20 APPROFONDIMENTO Specializzazione delle cellule nei tessuti Ogni organismo vivente può essere costituito da una sola cellula, e quindi essere unicellulare, oppure da milioni di cellule come quelle del nostro corpo. Le cellule specializzate a compiere un dato lavoro sono raggruppate fra loro e formano un tessuto. Nel corpo umano esistono quattro tipi di tessuti: il tessuto epiteliale , composto di cellule che coprono e proteggono il corpo e gli organi; il tessuto muscolare , costituito da cellule che hanno la proprietà di contrarsi, cioè di allungarsi e accorciarsi quando sono stimolate; il tessuto nervoso , che è composto da cellule allungate e ramificate che trasportano i “messaggi” in tutto il corpo : il cervello, i nervi e il midollo spinale sono tutti costituiti da tessuto nervoso; il tessuto connettivo che lega vari organi e può essere fluido (come sangue), sostenuto (come nelle cartilagini) e rigido (come nelle ossa). Più tessuti assieme costituiscono un organo come per esempio il cervello, il cuore, lo stomaco, l’intestino, il fegato. Ogni organo è diverso da un altro non solo per struttura, forma e aspetto, ma soprattutto per le funzioni che svolge. Tessuto epiteliale Il tessuto epiteliale viene di solito classificato in base alla forma e alla disposizione delle cellule. Squamoso: presenta cellule appiattite e strettamente connesse tra loro; si trova di solito nell'epidermide, negli alveoli polmonari e nelle pareti dei vasi sanguigni Cubico: si trova nelle ghiandole e nei tubuli renali Cilindrico: si trova nelle pareti di rivestimento del tubo digerente ed anche nella trachea e nei bronchi In base al numero di strati viene definito: semplice o monostratificato composto o pluristratificato 21 In base alla funzione principale il tessuto epiteliale può essere: mucoso: quando secerne muco che ha la funzione di idratare e lubrificare; ghiandolare: quando secerne sudore, saliva, latte, succhi gastrici (nelle ghiandole esocrine) oppure ormoni (nelle ghiandole endocrine). Ricapitolando, il tessuto epiteliale: ricopre le strutture esterne del corpo (epidermide, derma); ricopre le strutture interne del corpo (mucose); costituisce le ghiandole che secernono sostanze all'esterno (ghiandole esocrine) o all'interno (ghiandole endocrine) del corpo; costituisce delle strutture particolari (cristallino dell'occhio, peli, capelli, unghie) 22 Tessuto muscolare Il tessuto muscolare è costituito da cellule che possiedono la capacità di contrarsi (grazie alla elevata percentuale delle proteine actina e miosina contenuta in queste cellule) e quindi permettono al corpo e ad alcune strutture interne di muoversi. Si divide in: striato o scheletrico: deputato al movimento volontario dello scheletro mediante connessioni dette tendini (tessuto connettivo che lega il muscolo all'osso) o legamenti (tessuto connettivo che lega due ossa tra loro); si chiama striato in quanto presenta delle strutture filamentose (miofibrille) addossate e compatte, formanti un disegno regolare; cardiaco: presenta anch'esso delle striature e costituisce la parete del cuore; è responsabile di movimento involontario; liscio: circonda le pareti degli organi interni (apparato digerente, utero, vescica, vasi sanguigni); è responsabile di movimento involontario. cardiaco: presenta anch'esso delle striature e costituisce la parete del cuore; è responsabile di movimento involontario; liscio: circonda le pareti degli organi interni (apparato digerente, utero, vescica, vasi sanguigni); è responsabile di movimento involontario. 23 Tessuto nervoso Il tessuto nervoso è composto dai neuroni, cellule altamente specializzate nelle quali è possibile distinguere tre parti: corpo cellulare o soma: contiene il nucleo e gli organuli; dendriti: estensioni citoplasmatiche di solito corte e numerose; assone: estensione citoplasmatica lunga. Insiemi di assoni, riuniti in fasci, costituiscono i nervi. I neuroni, per la loro tipologia, si distinguono in: neuroni sensoriali interneuroni neuroni di associazione neuroni motori Il tessuto nervoso costituisce nel suo insieme il sistema nervoso centrale (SNC) ed il sistema nervoso periferico (SNP). Il sistema nervoso centrale a sua volta è composto dall'encefalo e dal midollo spinale, mentre il sistema nervoso periferico si suddivide in sistema sensoriale e sistema motorio. Il sistema sensoriale utilizza i neuroni sensoriali e mette in relazione l'organismo con l'ambiente, mentre il sistema motorio utilizza i neuroni motori e trasmette gli impulsi nervosi del cervello ai muscoli ed alle ghiandole: esso si suddivide in sistema somatico e sistema autonomo. Il sistema autonomo, a sua volta, si suddivide ulteriormente in sistema simpatico e sistema parasimpatico. 24 Tessuto connettivo Nel tessuto connettivo le cellule non sono di solito a contatto tra loro ma sono tenute separate da un materiale extracellulare detto sostanza fondamentale o matrice e da fibrille o fibre. Le fibrille possono essere: di connessione e sostegno, come il collagene, presente nella pelle, nei tendini, nei legamenti, nelle cartilagini e nelle ossa; elastiche, presenti nelle pareti dei grossi vasi sanguigni; reticolari, presenti nel fegato. A seconda della tipologia del materiale extracellulare e del contenuto in fibrille il tessuto connettivo può essere classificato in: tessuto connettivo propriamente detto, che a sua volta si divide in lasso (poco compatto), denso (molto compatto, grazie all'elevato contenuto in collagene) e fibroso (che è ricco di fibrille e costituisce tendini e legamenti); tessuto connettivo specializzato, che a sua volta si distingue in cartilagineo, osseo, adiposo e liquido. Vediamoli più in dettaglio: cartilagineo: molto elastico, è costituito da cellule (dette condrociti) secernenti una sostanza fondamentale ricca di collagene osseo: molto duro, è costituito da cellule (dette osteociti), immerse in una sostanza detta osseina, una proteina impregnata da minerali di calcio (carbonati e fosfati) e da collagene. Sono inoltre presenti cellule specializzate: osteoblasti (deputate alla costruzione dell'osso, molto attive nello sviluppo embrionale) e osteoclasti (che invece erodono l'osso). adiposo: costituito da cellule dette adipociti, cioè cellule specializzate nell’accumulo di materiale lipidico di riserva. Tali cellule possono essere localizzate ovunque nel connettivo interstiziale, isolate o a gruppi. Nel sottocutaneo sono strettamente connesse fra loro senza interposizione di sostanza fondamentale. Il tessuto adiposo svolge funzione protettiva, di deposito di materiale nutritizio, di termoregolazione ecc. liquido: (sangue e linfa): nel sangue le cellule più diffuse sono i globuli rossi (eritrociti) e i globuli bianchi (linfociti). Sono poi presenti le piastrine (trombociti). Nella linfa sono presenti solo i linfociti. La sostanza fondamentale è detta plasma, un liquido giallastro ricco di proteine, costituente circa il 55% del sangue. 25 . 26 APPROFONDIMENTO Forme di vita piu’ semplici Il tipo di cellula che abbiamo studiato viene detta eucariote (Eukaryota; dal greco εὖ eu «vero» e káryon «nucleo»), essa da sola o in associazione ad altre cellule è l’unità fondamentale di moltissimi esseri viventi, ma non è il solo tipo di cellula esistente. Esistono altri due forme di vivente: le cellule procariote e i virus. Organismi procariori Organismi eucariori pluricellulari e unicelluleri Cellule procariote Le cellule procariote (pro « prima » e kàryon « nucleo ») sono organismi unicellulari che non hanno nucleo delimitato dalla membrana, il loro DNA infatti è generalmente disperso nel citoplasma in una regione interna della cellula chiamata nucleoide. Si osservano poi altre differenze rispetto alla cellula eucariote: i ribosomi hanno forma diversa e sono più piccoli, gli organuli delimitati da membrane mancano (nucleo, reticolo, mitocondri, plastidi, Golgi, ecc.), in alcuni casi si hanno flagelli o pili, la membrana è protetta da una parete cellulare molto diversa da quella della cellula vegetale eucariota, quasi sempre la parete è avvolta da un rivestimento detto capsula o glicocalice, che dà protezione alla cellula e contribuisce a farla aderire al substrato. Disegno schematico di cellula procariotica: 1 Pili, 2 Plasmidi, 3 Ribosomi, 4 Citoplasma, 5 Membrana citoplasmatica, 6 Parete cellulare, 7 Capsula (o glicocalice) batterica, 8 Nucleoide, 9 Flagello 27 Le dimensioni dei procarioti possono variare dai circa 0.1-0,2 µm (di micoplasmi e di alcuni archea) ai 30 µm (di alcune spirochete) sino agli oltre 700 µm (di Thiotrichaceae e di alcuni clostridi del genere Epulopiscium) quindi visibili ad occhio nudo. Gli organismi procarioti sono unicellulari, ma si possono aggregare per formare colonie (come accade nelle cianoficee o alghe azzurre e negli archea). I procarioti sono i viventi più numerosi e diffusi sulla Terra. Qualche esempio: il numero di individui di Escherichia coli presenti nell’intestino nell’arco della vita di un essere umano supera di molto il numero di tutti gli esseri umani mai vissuti sulla terra; in un cucchiaio di terreno si possono trovare 10.000 miliardi di batteri. I procarioti vivono in ogni tipo di ambiente, anche nei più estremi, dove nessun’altra forma di vita riesce a farlo: all’interno delle rocce, nel terreno al di sotto del permafrost, nel fondo degli oceani, nei deserti, in sorgenti di acque bollenti, a temperature superiori ai 200°, nei ghiacci, in soluzioni molto acide, come simbionti o parassiti all’interno di altri organismi. I batteri hanno la capacità di formare cellule quiescenti di resistenza, con pareti ispessite (endospore), che in certi casi possono resistere alla bollitura e restare dormienti per millenni. Ogni giorno nuovi batteri vengono scoperti negli ambienti più impensabili ed è probabile che siano ancora più diffusi di quanto attualmente si creda, il numero totale di specie di procarioti è stimato tra 2.500 e 10.000, ma è probabile che sia molto superiore. Le principali caratteristiche usate per classificare i procarioti sono: la forma: sferica (cocchi), a bastoncino (bacilli), ondulata o ricurva (spirilli e vibrioni) 28 l’assenza o il tipo di parete: micoplasmi e alcuni archeobatteri sono privi di parete, batteri Gram-positivi e Gram-negativi, (questi ultimi comprendenti i patogeni più virulenti). il tipo di metabolismo: batteri aerobi (hanno bisogno di ossigeno per vivere); batteri anaerobi (non hanno bisogno della presenza di ossigeno); batteri eterotrofi: devono nutrirsi di sostanze complesse come fanno gli animali, (decompositori, parassiti, e simbionti); batteri autotrofi fotosintetici: utilizzano energia luminosa per produrre carboidrati; batteri azotofissatori: fissano l’azoto atmosferico, abbondante e indisponibile per tutti i viventi; cianobatteri vivono in genere in colonie; sono organismi pionieri e possono costituire simbiosi con funghi (licheni) e con altri viventi; la maggior parte di loro è in grado di fissare l’azoto atmosferico; archibatteri comprendono molti organismi componenti del plancton degli oceani e specie in grado di vivere negli ambienti più estremi. Filogenesi. Si ritiene che i primi viventi apparsi sulla terra, circa 3.5 miliardi di anni fa o anche più, fossero del tipo degli attuali procarioti. I primi organismi fotosintetici, simili agli attuali cianobatteri, sarebbero apparsi in seguito, probabilmente tra 2 e 3.4 miliardi di anni fa. A loro si deve la massiccia produzione di ossigeno che portò alla trasformazione della primitiva atmosfera riducente in atmosfera ossidante in grado di ospitare la vita degli organismi eucarioti aerobi, che necessitano di ossigeno per la respirazione. Conseguenza dell’abbondanza di O2 nell’atmosfera fu anche la formazione dello strato di ozono che schermando le letali radiazioni UV consentì l’emersione dei viventi dall’acqua. VIRUS Sono particelle di materia vivente che agiscono da parassiti di cellule o organismi. Non si possono definire viventi, dal momento che sono privi di organizzazione cellulare, non sono in grado di riprodursi al di fuori dell’organismo ospite, non aumentano di volume, non rispondono a stimoli esterni, non si muovono, non hanno un proprio metabolismo. Sono costituiti da acidi nucleici (DNA o RNA) in catene singole o doppie, avvolti da uno o più involucri proteici (capsidi). I virus comprendono gli agenti di numerose malattie di piante, animali e uomo e sono da molti considerati l'anello di congiunzione tra un composto chimico e un essere vivente. capsidi acidi nucleici 29 . 30