EMbio Sas // via Althing 41 // 39031 Brunico (BZ) // tel: 0474-530222 // web: www.embio.it // [email protected] L’Aronia Melanocarpa Un frutto poco conosciuto riesce a fare concorrenza al vino rosso ORIGINE • HABITAT L’Aronia Melanocarpa, conosciuta semplicemente come aronia, fa parte della famiglia delle rosacee ed é un arbusto da frutto, facile da coltivare per le modeste esigenze rispetto al terreno, e caratterizzato da un ricco raccolto. L’aronia è originaria dall’America del Nord, ma é stata introdotta molti anni fa nell’Europa Orientale, dove ormai cresce come pianta coltivata. La pianta ed il fiore stesso sono resistentissimi al gelo, un fatto che ha permesso la diffusione dell’aronia addirittura in Finlandia ed in Svezia. In Germania invece, l’aronia e tuttora quasi sconosciuta. L’ARONIA IN ORTOCULTURA L’aronia, per le sue proprietà, nel corso dei tempi si é guadagnata un ruolo importante in orticoltura. L’arbusto raggiunge un’altezza di ca. 1 m – 1,80 m, si dirama e sviluppa stoloni durante il periodo di crescita. All’etá di tre anni la pianta inizia a fiorire e di conseguenza a dare frutti. Il fiore, a forma di grappolo, é composto da 10 – 20 singoli fiori bianchi, larghi ca. 1 cm ognuno. Parte delle foglie in autunno si tingono di rosso, conferendo in questo modo all’aronia un alto valore decorativo anche per il giardinetto di casa. Inoltre l’aronia é quasi immune agli insetti nocivi, dato che il suo metabolismo produce delle sostanze repellenti o comunque sgradevoli per i vari parassiti. Di conseguenza nella coltura dell’aronia si può rinunciare del tutto all’impiego di antiparassitari e anticrittogamici. La pianta cresce sia esposta al sole che in penombra, si accontenta di un normale terriccio da orto, non importa se sabbioso oppure argilloso, acido oppure alcalino e resiste anche all’eventuale presenza di sale. Ci sono addirittura alcune specie che crescono anche in condizioni estreme. Per piantare l’aronia su terreni puramente sabbiosi oppure decisamente acidi é consigliato integrare del compost nella terra vicino alle radici al momento della piantagione per garantire fin dall’inizio che la pianta venga nutrita in modo adeguato. In seguito saranno le foglie caduche e la crescita limitrofa di varie piante ad arricchire il terreno in modo sufficiente. I frutti dell’aronia sono delle bacche aspro-dolci, dalla forma simile a quella di una mela, ma grandi all’incirca quanto un pisello. Il loro colore é tra il viola e il nero. La loro caratteristica più importante é l’alto contenuto di sostanze preziose per la salute. Attenzione: Il succo costituisce un potente colorante e di solito é quasi impossibile eliminarne le macchie dai tessuti. COSA SONO LE SOSTANZE VEGETALI SECONDARIE? Esistono delle sostanze naturali che non sono direttamente coinvolte nel metabolismo energetico o strutturale delle piante, tipo le sostanze aromatiche o coloranti, i vari ormoni di difesa contro parassiti, malattie e danni causati da un’insolazione eccessiva. A quanto pare, queste sostanze vegetali secondarie, meglio conosciute come sostanze fitochimiche o fitoterapeutiche, sono particolarmente efficaci per la difesa della salute. L’uomo le assume fin da sempre con il cibo del quale si nutre, eppure la loro importanza vitale é stata scoperta e definita da non troppo tempo. EMbio Sas // via Althing 41 // 39031 Brunico (BZ) // tel: 0474-530222 // web: www.embio.it // [email protected] L’organismo umano é incapace di produrle da solo e deve per forza assumerle tramite il cibo. I primi enunciati in materia risalgono alla metà del 20. secolo, ma solo negli anni 70 ci furono le prime ricerche mirate ed intensificate nell’ambito di questa materia. Fu proprio il loro eventuale ruolo nella prevenzione del cancro ad attirare oltre all’interesse del consumatore anche quello scientifico. Ai tempi d’oggi sono in corso varie ricerche a livello mondiale per esplorare gli effetti delle sostanze vegetali secondarie, le cosiddette “vitamine del 21. secolo”. LA MINACCIA DEI RADICALI LIBERI I radicali liberi sono sostanze presenti nel nostro ambiente, originate da fattori tipo l’inquinamento ambientale, le radiazioni solari, l’ozono, da sostanze nocive o velenose come il fumo di sigaretta. Sono le molecole più reattive e più aggressive tra quelle conosciute e, insieme con altri fattori patogeni, costituiscono una temibile minaccia per il metabolismo delle cellule. La presenza dei radicali liberi, specialmente se numerosa, può condurre alla distruzione dei tessuti sani in ogni parte del nostro organismo. Senz’ altro sono anche in grado di accelerare il processo di invecchiamento, non solo della pelle, ma di qualsiasi altro organo. I radicali liberi sono in grado di trasformare l’ossigeno, una sostanza di importanza vitale, in un veleno pericoloso. Gli atomi dell’ossigeno in natura sono circondati da elettroni appaiati, mentre il radicale d’ossigeno é caratterizzato da un elettrone spaiato. Tende dunque ad entrare facilmente in reazione con altre sostanze vitali delle cellule organiche, tipo l’acido nucleico, le proteine, i lipidi. A sua volta, questo processo di ossidazione danneggia sia il nucleo che anche la membrana cellulare. Ogni cellula del nostro organismo viene aggredita fino a 10000 volte al giorno da radicali liberi, un processo del tutto normale, al quale le nostre difese ed i meccanismi di autoriparazione delle cellule riescono a fare fronte senza nessuna difficoltà. In caso di un’alimentazione poco equilibrata, condizioni ambientali sfavorevoli, eccessi di alcol, caffè, l’abitudine di fumare ecc., questi attacchi da parte dei radicali liberi aumentano fino ad ottuplicarsi. A questo fenomeno la scienza ha dato il nome di stress ossidativo. Lo stress ossidativo entra tra i fattori di un gran numero di malattie che vanno dai disturbi della pigmentazione della pelle (le macchie pigmentose senili) fino alle degenerazioni cancerose delle cellule dei diversi organi. L’arteriosclerosi e le malattie delle coronarie sono causate in parte anche dall’ossidazione dei lipidi dovuta ai radicali liberi. Le nostre cellule macrofage cercano di ingerire i lipidi ossidati presenti nei nostri vasi sanguigni, ma senza risultato adeguato, poiché si gonfiano e quindi causano quei depositi vischiosi che a loro volta portano all’occlusione dei vasi sanguigni. La ricerca scientifica ha dimostrato che gli alimenti naturali contengono una vasta gamma di sostanze antiossidanti. Molte piante per esempio contengono le più svariate sostanze vegetali secondarie che non fanno parte delle vitamine e che, non potendo essere prodotte dallo stesso organismo umano, devono essere assunte tramite l’alimentazione. Di queste sostanze fanno parte i flavonoidi e i polifenoli, ambedue gruppi di sostanze antiossidanti. ANTIOSSIDANTI POLIFENOLI • FLAVONOIDI • ANTOCIANI Uno dei gruppi delle sostanze vegetali secondarie é costituito dagli antociani. Si tratta di sostanze coloranti che conferiscono ad esempio il colore all’uva nera, con la quale poi si produce il vino rosso. L’organizzazione mondiale per la sanità WHO ha voluto scoprire il motivo per cui i tra i francesi, i decessi per infarto cardiaco sono numericamente di gran lunga inferiori a quelli in altri paesi EMbio Sas // via Althing 41 // 39031 Brunico (BZ) // tel: 0474-530222 // web: www.embio.it // [email protected] europei. La causa sembra essere nel consumo di vino rosso, molto più elevato in Francia che in altri paesi, e il nocciolo della questione a quanto pare sta proprio nelle sostanze coloranti dell’uva nera. Anche l’aronia contiene questo colorante naturale abbastanza appariscente che rende il frutto di quel tipico colore nero-bluastro ed il succo rosso scuro, con la differenza che la concentrazione nelle bacche dell’aronia é cinque volte superiore a quella nell’uva. La tabella seguente visualizza il confronto del contenuto di antociano di diversi frutti. antocianidina – contenuto su 100 g del frutto fresco aronia 800 mg* (il frutto alla base del nettare di aronia*) ciliegia 180 mg* uva nera 165 mg* (il frutto base per il vino rosso**) mirtillo nero 165 mg* mora 160 mg* lampone 40 mg* fragola 30 mg* * ... da: Deutsches Krebsforschungsinstitut Heidelberg Clarissa Gerhäuser (Pubblicazione su internet) "Flavonoide und andere pflanzliche Wirkstoffe" (I flavonoidi ed altre sostanze attive di natura vegetale) Krebsforschungszentrum Heidelberg ** ... annotazione propria Gli antociani fanno parte dei flavonoidi che a loro volta appartengono ai polifenoli. Numerose ricerche, effettuate indipendentemente l’una dall’altra in tutto il mondo, confermano che queste sostanze non solo hanno un alto potere protettivo contro l’infarto e l’arteriosclerosi, ma sono anche in grado di difendere l’organismo contro l’insorgere di tumori. Il fatto che, come dimostrato da studi epidemiologici, un alto consumo di queste sostanze é accompagnato da una diminuzione di certe malattie tumorali e cardiovascolari, attualmente attira un vasto interesse su queste sostanze. L’azione dei flavonoidi e polifenoli é riconducibile soprattutto al loro potere di combattere i radicali liberi, ma i loro effetti sul metabolismo delle cellule vanno ben oltre, espletando un potere inibitorio dell’insorgenza di tumori e di degenerazioni arteriosclerotiche dei vasi sanguigni. I radicali liberi possono causare mutazioni del DNA, dando così inizio a quelle degenerazioni che sono alla base di processi cancerogeni. L’effetto che accomuna le sostanze vegetali secondarie ad altri antiossidanti sta proprio nel produrre una barriera protettiva contro i radicali liberi. Essendo inoltre i radicali liberi anche responsabili dell’ossidazione delle lipoproteine a bassa densità, causerebbero indirettamente l’effetto patogeno delle molecole del colesterolo. È risaputo che alcuni gruppi di flavonoidi sono in grado di ridurre l’ossidazione delle lipoproteine a bassa densità, diminuendo dunque il rischio di processi sclerotizzanti all’interno dei vasi sanguigni.