Aronia melanocarpa

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L’Aronia Melanocarpa
Un frutto poco conosciuto riesce a fare concorrenza al vino rosso
ORIGINE • HABITAT
L’Aronia Melanocarpa, conosciuta semplicemente come aronia,
fa parte della famiglia delle rosacee ed é un arbusto da frutto,
facile da coltivare per le modeste esigenze rispetto al terreno,
e caratterizzato da un ricco raccolto. L’aronia è originaria
dall’America del Nord, ma é stata introdotta molti anni fa
nell’Europa Orientale, dove ormai cresce come pianta coltivata.
La pianta ed il fiore stesso sono resistentissimi al gelo, un fatto
che ha permesso la diffusione dell’aronia addirittura in
Finlandia ed in Svezia. In Germania invece, l’aronia e tuttora
quasi sconosciuta.
L’ARONIA IN ORTOCULTURA
L’aronia, per le sue proprietà, nel corso dei tempi si é guadagnata un ruolo importante in
orticoltura. L’arbusto raggiunge un’altezza di ca. 1 m – 1,80 m, si dirama e sviluppa stoloni durante
il periodo di crescita. All’etá di tre anni la pianta inizia a fiorire e di conseguenza a dare frutti. Il
fiore, a forma di grappolo, é composto da 10 – 20 singoli fiori bianchi, larghi ca. 1 cm ognuno. Parte
delle foglie in autunno si tingono di rosso, conferendo in questo modo all’aronia un alto valore
decorativo anche per il giardinetto di casa. Inoltre l’aronia é quasi immune agli insetti nocivi, dato
che il suo metabolismo produce delle sostanze repellenti o comunque sgradevoli per i vari
parassiti. Di conseguenza nella coltura dell’aronia si può rinunciare del tutto all’impiego di
antiparassitari e anticrittogamici.
La pianta cresce sia esposta al sole che in penombra, si accontenta di un normale terriccio da orto,
non importa se sabbioso oppure argilloso, acido oppure alcalino e resiste anche all’eventuale
presenza di sale. Ci sono addirittura alcune specie che crescono anche in condizioni estreme. Per
piantare l’aronia su terreni puramente sabbiosi oppure decisamente acidi é consigliato integrare
del compost nella terra vicino alle radici al momento della piantagione per garantire fin dall’inizio
che la pianta venga nutrita in modo adeguato. In seguito saranno le foglie caduche e la crescita
limitrofa di varie piante ad arricchire il terreno in modo sufficiente. I frutti dell’aronia sono delle
bacche aspro-dolci, dalla forma simile a quella di una mela, ma grandi all’incirca quanto un
pisello. Il loro colore é tra il viola e il nero. La loro caratteristica più importante é l’alto contenuto
di sostanze preziose per la salute. Attenzione: Il succo costituisce un potente colorante e di solito é
quasi impossibile eliminarne le macchie dai tessuti.
COSA SONO LE SOSTANZE VEGETALI SECONDARIE?
Esistono delle sostanze naturali che non sono direttamente coinvolte nel metabolismo energetico
o strutturale delle piante, tipo le sostanze aromatiche o coloranti, i vari ormoni di difesa contro
parassiti, malattie e danni causati da un’insolazione eccessiva. A quanto pare, queste sostanze
vegetali secondarie, meglio conosciute come sostanze fitochimiche o fitoterapeutiche, sono
particolarmente efficaci per la difesa della salute. L’uomo le assume fin da sempre con il cibo del
quale si nutre, eppure la loro importanza vitale é stata scoperta e definita da non troppo tempo.
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L’organismo umano é incapace di produrle da solo e deve per forza assumerle tramite il cibo. I
primi enunciati in materia risalgono alla metà del 20. secolo, ma solo negli anni 70 ci furono le
prime ricerche mirate ed intensificate nell’ambito di questa materia. Fu proprio il loro eventuale
ruolo nella prevenzione del cancro ad attirare oltre all’interesse del consumatore anche quello
scientifico. Ai tempi d’oggi sono in corso varie ricerche a livello mondiale per esplorare gli effetti
delle sostanze vegetali secondarie, le cosiddette “vitamine del 21. secolo”.
LA MINACCIA DEI RADICALI LIBERI
I radicali liberi sono sostanze presenti nel nostro ambiente, originate da fattori tipo l’inquinamento
ambientale, le radiazioni solari, l’ozono, da sostanze nocive o velenose come il fumo di sigaretta.
Sono le molecole più reattive e più aggressive tra quelle conosciute e, insieme con altri fattori
patogeni, costituiscono una temibile minaccia per il metabolismo delle cellule. La presenza dei
radicali liberi, specialmente se numerosa, può condurre alla distruzione dei tessuti sani in ogni
parte del nostro organismo. Senz’ altro sono anche in grado di accelerare il processo di
invecchiamento, non solo della pelle, ma di qualsiasi altro organo. I radicali liberi sono in grado di
trasformare l’ossigeno, una sostanza di importanza vitale, in un veleno pericoloso. Gli atomi
dell’ossigeno in natura sono circondati da elettroni appaiati, mentre il radicale d’ossigeno é
caratterizzato da un elettrone spaiato. Tende dunque ad entrare facilmente in reazione con altre
sostanze vitali delle cellule organiche, tipo l’acido nucleico, le proteine, i lipidi. A sua volta, questo
processo di ossidazione danneggia sia il nucleo che anche la membrana cellulare.
Ogni cellula del nostro organismo viene aggredita fino a 10000 volte al giorno da radicali liberi, un
processo del tutto normale, al quale le nostre difese ed i meccanismi di autoriparazione delle
cellule riescono a fare fronte senza nessuna difficoltà. In caso di un’alimentazione poco
equilibrata, condizioni ambientali sfavorevoli, eccessi di alcol, caffè, l’abitudine di fumare ecc.,
questi attacchi da parte dei radicali liberi aumentano fino ad ottuplicarsi. A questo fenomeno la
scienza ha dato il nome di stress ossidativo.
Lo stress ossidativo entra tra i fattori di un gran numero di malattie che vanno dai disturbi della
pigmentazione della pelle (le macchie pigmentose senili) fino alle degenerazioni cancerose delle
cellule dei diversi organi.
L’arteriosclerosi e le malattie delle coronarie sono causate in parte anche dall’ossidazione dei
lipidi dovuta ai radicali liberi. Le nostre cellule macrofage cercano di ingerire i lipidi ossidati
presenti nei nostri vasi sanguigni, ma senza risultato adeguato, poiché si gonfiano e quindi
causano quei depositi vischiosi che a loro volta portano all’occlusione dei vasi sanguigni.
La ricerca scientifica ha dimostrato che gli alimenti naturali contengono una vasta gamma di
sostanze antiossidanti. Molte piante per esempio contengono le più svariate sostanze vegetali
secondarie che non fanno parte delle vitamine e che, non potendo essere prodotte dallo stesso
organismo umano, devono essere assunte tramite l’alimentazione. Di queste sostanze fanno parte
i flavonoidi e i polifenoli, ambedue gruppi di sostanze antiossidanti.
ANTIOSSIDANTI
POLIFENOLI • FLAVONOIDI • ANTOCIANI
Uno dei gruppi delle sostanze vegetali secondarie é costituito dagli antociani. Si tratta di sostanze
coloranti che conferiscono ad esempio il colore all’uva nera, con la quale poi si produce il vino
rosso.
L’organizzazione mondiale per la sanità WHO ha voluto scoprire il motivo per cui i tra i francesi, i
decessi per infarto cardiaco sono numericamente di gran lunga inferiori a quelli in altri paesi
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europei. La causa sembra essere nel consumo di vino rosso, molto più elevato in Francia che in
altri paesi, e il nocciolo della questione a quanto pare sta proprio nelle sostanze coloranti dell’uva
nera.
Anche l’aronia contiene questo colorante naturale abbastanza appariscente che rende il frutto di
quel tipico colore nero-bluastro ed il succo rosso scuro, con la differenza che la concentrazione
nelle bacche dell’aronia é cinque volte superiore a quella nell’uva.
La tabella seguente visualizza il confronto del contenuto di antociano di diversi frutti.
antocianidina – contenuto su 100 g del frutto fresco
aronia
800 mg*
(il frutto alla base del nettare di aronia*)
ciliegia
180 mg*
uva nera
165 mg*
(il frutto base per il vino rosso**)
mirtillo nero
165 mg*
mora
160 mg*
lampone
40 mg*
fragola
30 mg*
* ... da: Deutsches Krebsforschungsinstitut Heidelberg
Clarissa Gerhäuser (Pubblicazione su internet)
"Flavonoide und andere pflanzliche Wirkstoffe" (I flavonoidi ed altre sostanze attive
di natura vegetale) Krebsforschungszentrum Heidelberg
** ... annotazione propria
Gli antociani fanno parte dei flavonoidi che a loro volta appartengono ai polifenoli.
Numerose ricerche, effettuate indipendentemente l’una dall’altra in tutto il mondo, confermano
che queste sostanze non solo hanno un alto potere protettivo contro l’infarto e l’arteriosclerosi,
ma sono anche in grado di difendere l’organismo contro l’insorgere di tumori.
Il fatto che, come dimostrato da studi epidemiologici, un alto consumo di queste sostanze é
accompagnato da una diminuzione di certe malattie tumorali e cardiovascolari, attualmente attira
un vasto interesse su queste sostanze.
L’azione dei flavonoidi e polifenoli é riconducibile soprattutto al loro potere di combattere i radicali
liberi, ma i loro effetti sul metabolismo delle cellule vanno ben oltre, espletando un potere
inibitorio dell’insorgenza di tumori e di degenerazioni arteriosclerotiche dei vasi sanguigni. I
radicali liberi possono causare mutazioni del DNA, dando così inizio a quelle degenerazioni che
sono alla base di processi cancerogeni. L’effetto che accomuna le sostanze vegetali secondarie ad
altri antiossidanti sta proprio nel produrre una barriera protettiva contro i radicali liberi.
Essendo inoltre i radicali liberi anche responsabili dell’ossidazione delle lipoproteine a bassa
densità, causerebbero indirettamente l’effetto patogeno delle molecole del colesterolo. È risaputo
che alcuni gruppi di flavonoidi sono in grado di ridurre l’ossidazione delle lipoproteine a bassa
densità, diminuendo dunque il rischio di processi sclerotizzanti all’interno dei vasi sanguigni.
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