La crisi della polis e Alessandro Magno Il declino della polis Ø dopo la sconfitta di Atene, torna operativo il principio primo della politica greca: eleutherìa kài autonomìa Ø la Grecia torna a frammentarsi in un sistema di autonomie municipali, in perenne conflitto fra loro e quindi estremamente deboli Ø vecchi e nuovi pericoli incombono sul mondo greco: a nord la Macedonia, ad est la Persia, ad est Cartagine (che nel 406 a. C. aveva riconquistato l’intera Sicilia, tranne Siracusa) Ø si afferma un nuovo senso dell’individualità Il dominio di Sparta Ø Sparta punta ad eliminare il sistema politico ateniese, la democrazia, dovunque porti la sua potenza, imponendo regimi oligarchici, a volte sostenuti da presìdi militari Ø anche ad Atene vengono imposti Trenta tiranni, che vengono, però, scacciati da esuli democratici, capeggiati da Trasìbulo nel 403 a. C. Ø questi si vendicano di coloro che avevano appoggiato i tiranni (condanna di Socrate, 399 a. C., per ateismo e corruzione dei giovani) Prima della fine della guerra del Peloponneso Sparta si era alleata con la Persia a cui aveva promesso le colonie della Ionia. Ora, dopo la vittoria, essa tentò di riprendersele, inserendosi nella disputa per il potere tra Ciro il giovane e suo fratello Artaserse dopo la morte del padre Dario II. Gli Spartani mandano un contingente di mercenari greci che combatterono dalla parte di Ciro che però morì nella battaglia di Cunassa (401 a.C.) contro il fratello. I Greci dovettero ritirarsi allo sbaraglio, per anni, guidati da Senofonte, storico greco, che ci racconta questa impresa in un famoso testo storico: l’Anabasi. Con il re Agesilao, Sparta tenta di riprendere l’offensiva contro la Persia ottenendo alcuni successi in Asia Minore, ma Artaserse mette una Potere persiano fra Atene e Sparta Ø i Persiani sperano ancora di recuperare le città greche della Ionia e affidano il comando della propria flotta all’ateniese Conòne Ø nel 394 a. C. la flotta persiana sconfigge quella spartana a Cnido e Atene riceve molto denaro, con cui ricostruisce le Lunghe Mura e punta a ricostituire il potere del V secolo Ø ma la Persia teme ora Atene e, quindi, si allea con Sparta, imponendo a tutte le città greche la pace di Antàlcida (386 a. C.), per cui le città ioniche passano alla Persia v tutte le leghe vengono sciolte v tutte le città greche sono riconosciute autonome dai Persiani v L’egemonia di Tebe Ø In questo periodo emerge Tebe, capitale della Beozia, guidata da Pelòpida e da Epaminònda Ø si liberano degli oligarchi imposti da Sparta e si legano militarmente alle altre città della Beozia (lega beòtica) Ø Epaminonda guida l’esercito tebano a Leuttra nel 371 a. C. e vince grazie alla tattica obliqua Ø a Sparta gli iloti si ribellano e, di fatto, danno avvio all’involuzione della civiltà spartana Ø per 10 anni Tebe sembra primeggiare, ma la morte di Epaminònda nel 362 a Mantinèa contro Ateniesi e Spartani di nuovo alleati contro Tebe segna l’inizio della fine della città L’ascesa dei Macèdoni Ø la Macedonia è una regione montuosa, abitata da una popolazione solo in parte greca, fino ad allora marginale nella storia greca. La vita cittadina è pressocché inesistente Ø c’è un re, contornato da aristocratici con ampia autonomia. La capitale è Pella Ø nel corso del IV sec. a. C. la Macedonia si rafforza, grazie al potere più consolidato del re Archelào Filippo II Ø Filippo II fu il creatore della potenza macedone. Prende il potere nel 359 a. C. e riorganizza lo stato e l’esercito Ø inventa un nuovo tipo di falange, con opliti dalle lunghe lance, con la quale conquista la penisola balcanica e si impossessa delle miniere d’oro della Tracia Ø Filippo sempre ostenta il carattere greco del suo regno e, infatti, si presenta come difensore del santuario di Delfi (a quel tempo era stato saccheggiato) e come guida dell’anfizionìa delfica dal 346 a. C. Il trionfo di Filippo II Ø ad Atene prevale il partito dei ‘radicali’, cioè coloro che osteggiano in ogni modo Filippo II. Il loro capo fu l’oratore Demòstene, che vedeva nell’arrivo dei Macèdoni la fine della civiltà della polis Ø Atene decide di allearsi con Tebe per andare contro i Macèdoni (promettendo l’egemonia sulla Grecia intera), ma nel 338 a. C. a Cheronèa l’esercito greco viene sconfitto da Filippo II, che diventa così padrone assoluto della Grecia Ø crea una lega fra le città greche (lega di Corinto), del tutto assoggettata alla Macedonia e assunse posizioni antipersiane Alessandro Magno Ø Filippo viene ucciso nel 336 a. C da una congiura di nobili e sale al trono il giovanissimo figlio, Alessandro, educato da Aristotele secondo il costume greco Ø sin da giovanissimo fu un gran soldato, molto ambizioso e animato da una fortissima volontà di potenza Ø resta l’unico greco (tale pensiero sarà la norma, invece, a Roma) ad aver concepito l’idea di un dominio territoriale continuativo, e quindi ad aver tentato di assoggettare il mondo allora conosciuto