Scuola di Formazione Teologica
San Pier Crisologo
Ravenna
L’uomo
nel Nuovo Testamento
appunti per gli studenti
a cura del prof. don Gianni Passarella
anno 2015/2016
I LEZIONE
Sommario:
-
L’uomo a immagine dell’Uomo
L’uomo che accoglie o che rifiuta
Dall’uomo vecchio all’uomo nuovo
L’uomo agapico
L’uomo santo
I LEZIONE
L’uomo immagine dell’Uomo
Tra le pagine dei Sinottici
La parola di Dio
risuona pienamente nella storia di Gesù:
è nella sua vicenda
che noi meditiamo e scopriamo
definitivamente
la parola di Dio sull’essere umano
Cosa vuol dire
che Gesù è “l’uomo”?
L’essere umano, inteso sin da Genesi
come creato a immagine di Dio, a
differenza delle cose non è un dato di
fatto che si constata, che c’è o non c’è.
i racconti dell’Antico Testamento ce lo
attestano continuamente
Gesù è figura di Adamo
12
Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per
mezzo del peccato la morte, e così la morte è passata su tutti gli uomini, perché
tutti hanno peccato... 13 Poiché, fino alla legge, il peccato era nel mondo, ma il
peccato non è imputato quando non c’è legge. 14 Eppure, la morte regnò, da Adamo
fino a Mosè, anche su quelli che non avevano peccato con una trasgressione simile
a quella di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire. 15 Però, la grazia
non è come la trasgressione. Perché se per la trasgressione di uno solo, molti sono
morti, a maggior ragione la grazia di Dio e il dono della grazia proveniente da un
solo uomo, Gesù Cristo, sono stati riversati abbondantemente su molti. 16 Riguardo
al dono non avviene quello che è avvenuto nel caso dell' uno che ha peccato; perché
dopo una sola trasgressione il giudizio è diventato condanna, mentre il dono
diventa giustificazione dopo molte trasgressioni. 17 Infatti, se per la trasgressione
di uno solo la morte ha regnato a causa di quell’uno, tanto più quelli che ricevono
l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia, regneranno nella vita per
mezzo di quell’uno che è Gesù Cristo. 18 Dunque, come con una sola trasgressione
la condanna si è estesa a tutti gli uomini, così pure, con un solo atto di giustizia, la
giustificazione che dà la vita si è estesa a tutti gli uomini. 19 Infatti, come per la
disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati resi peccatori, così anche per
l’ubbidienza di uno solo, i molti saranno costituiti giusti. 20 La legge poi è
intervenuta a moltiplicare la trasgressione; ma dove il peccato è abbondato, la
grazia è sovrabbondata, 21 affinché, come il peccato regnò mediante la morte, così
pure la grazia regni mediante la giustizia a vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo,
nostro Signore. (Rm 5,12-21)
Gesù è l’ultimo Adamo
Se c’è un corpo naturale, c’è anche un corpo
spirituale. 45 Così anche sta scritto: «Il primo uomo,
Adamo, divenne anima vivente»; l’ultimo Adamo è
spirito vivificante. 46 Però, ciò che è spirituale non
viene prima; ma prima, ciò che è naturale; poi
viene ciò che è spirituale. 47 Il primo uomo, tratto
dalla terra, è terrestre; il secondo uomo è dal
cielo. 48 Qual è il terrestre, tali sono anche i
terrestri; e quale è il celeste, tali saranno anche i
celesti. 49 E come abbiamo portato l’immagine del
terrestre, così porteremo anche l'immagine del
celeste.
(1Cor 15,44-49)
Gesù è l’uomo nuovo
21
Se pure gli avete dato ascolto e in lui siete stati istruiti
secondo la verità che è in Gesù, 22 avete imparato per
quanto concerne la vostra condotta di prima a spogliarvi
del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni
ingannatrici; 23 a essere invece rinnovati nello spirito
della vostra mente 24 e a rivestire l’uomo nuovo che è
creato a immagine di Dio nella giustizia e nella santità
che procedono dalla verità.
(Ef 4,21-24)
Gesù è l’uomo nuovo
1
E voi, che un tempo eravate estranei e nemici a causa dei vostri
pensieri e delle vostre opere malvagie, 22 ora Dio vi ha riconciliati
nel corpo della carne di lui, per mezzo della sua morte, per farvi
comparire davanti a sé santi, senza difetto e irreprensibili, 23 se
appunto perseverate nella fede, fondati e saldi e senza lasciarvi
smuovere dalla speranza del vangelo che avete ascoltato, il quale
è stato predicato a ogni creatura sotto il cielo e di cui io, Paolo,
sono diventato servitore. 24 Ora sono lieto di soffrire per voi, e le
tribolazioni che Cristo ha ancora da soffrire, io le completo nella
mia carne a favore del suo corpo che è la chiesa. 25 Di questa io
sono diventato servitore, secondo l’incarico che Dio mi ha dato per
voi di annunziare nella sua totalità la parola di Dio, 26 cioè, il
mistero che è stato nascosto per tutti i secoli e per tutte le
generazioni, ma che ora è stato manifestato ai suoi santi. 27 Dio
ha voluto far loro conoscere quale sia la ricchezza della gloria di
questo mistero fra gli stranieri, cioè Cristo in voi, la speranza della
gloria, 28 che noi proclamiamo esortando ciascun uomo e ciascun
uomo istruendo in ogni sapienza, affinché presentiamo ogni
uomo perfetto in Cristo.
(Col 1,21-28)
Se Gesù è il vero uomo
che corrisponde all’immagine di Dio
allora ogni essere umano trova la propria
realizzazione nella partecipazione a questa
immagine celeste incarnata.
L’essere umano nel Nuovo Testamento si pone
dunque in rapporto all’Uomo, che è Gesù.
E questa identificazione
che dà autenticità all’essere umano
può realizzarsi progressivamente.
Gli uomini
negli scritti del Nuovo Testamento
Gli essere umani nel Nuovo Testamento si
lasciano comprendere e descrivere anzitutto a
partire dalla loro provenienza. Un’altra
possibilità di descrizione prende le mosse
dalle loro caratteristiche naturali; un’altra
ancora dal loro agire. Tutte le possibilità di
descrizione possono combinarsi tra loro, ma
nella maggior parte dei casi sono menzionate
soltanto due o tre caratteristiche esteriori, e
talvolta soltanto una: il nome.
Il nome di Gesù:
l’uomo a immagine di Dio
18
La nascita di Gesù Cristo avvenne in questo modo. Maria, sua
madre, era stata promessa sposa a Giuseppe e, prima che fossero
venuti a stare insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.
19 Giuseppe, suo marito, che era uomo giusto e non voleva esporla a
infamia, si propose di lasciarla segretamente. 20 Ma mentre aveva
queste cose nell'animo, un angelo del Signore gli apparve in sogno,
dicendo: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te
Maria, tua moglie; perché ciò che in lei è generato, viene dallo
Spirito Santo. 21 Ella partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesù,
perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati». 22 Tutto ciò
avvenne, affinché si adempisse quello che era stato detto dal
Signore per mezzo del profeta: 23 «La vergine sarà incinta e
partorirà un figlio, al quale sarà posto nome Emmanuele», che
tradotto vuol dire: «Dio con noi». 24 Giuseppe, destatosi dal sonno,
fece come l’angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé
sua moglie; 25 e non ebbe con lei rapporti coniugali finché ella non
ebbe partorito un figlio; e gli pose nome Gesù.
(Mt 1,18-25)
. Pietro si chiama Simone, Shimeon
un nome biblico che lo inserisce nella storia della
salvezza.
Allo stesso tempo la trasformazione del suo
nome in Cefa che diverrà il suo nome greco:
Pietro, esprime la chiamata e la missione di
quest’uomo nella vita della Chiesa.
. Lo stesso dicasi per Paolo, cioè Shaull un
importante nome della storia biblica.
Anche per lui viene mostrato il cambio del nome,
e la sua prospettiva di apostolo delle genti.
Il raccontare degli uomini
negli scritti del Nuovo Testamento
come parlano degli uomini i
vangeli sinottici?
Il popolo
35
Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle
loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e guarendo
ogni malattia e ogni infermità.
36 Vedendo il popolo, Gesù ne ebbe compassione, perché
erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore.
37 Allora disse ai suoi discepoli: «La mèsse è grande, ma pochi
sono gli operai. 38 Pregate dunque il Signore della mèsse che
mandi degli operai nella sua mèsse». (Mt 9,35-38)
Gli amici e i pii farisei
17
Un giorno Gesù stava insegnando; e c'erano, là seduti, dei farisei e dei
dottori della legge, venuti da tutti i villaggi della Galilea, della Giudea e da
Gerusalemme; e la potenza del Signore era con lui per compiere guarigioni.
18 Ed ecco degli uomini che portavano sopra un letto un paralitico, e
cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. 19 Non trovando
modo d' introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto e, fatta un'
apertura fra le tegole, lo calarono giù con il suo lettuccio, in mezzo alla
gente, davanti a Gesù. 20 Ed egli, veduta la loro fede, disse: «Uomo, i tuoi
peccati ti sono perdonati». 21 Allora gli scribi e i farisei cominciarono a
ragionare, dicendo: «Chi è costui che bestemmia? Chi può perdonare i
peccati se non Dio solo?» 22 Ma Gesù, conosciuti i loro pensieri, disse loro:
«Che cosa pensate nei vostri cuori? 23 Che cosa è più facile, dire: "I tuoi
peccati ti sono perdonati", oppure dire: "Àlzati e cammina?" 24 Ora,
affinché sappiate che il Figlio dell' uomo ha sulla terra il potere di
perdonare i peccati, "Io ti dico", disse al paralitico, "àlzati, prendi il tuo
lettuccio, e va' a casa tua"». 25 E subito il paralitico si alzò in presenza loro,
prese il suo giaciglio e se ne andò a casa sua, glorificando Dio. 26 Tutti
furono presi da stupore e glorificavano Dio; e, pieni di spavento, dicevano:
«Oggi abbiamo visto cose straordinarie». (Lc 5,17-26)
La parabola della Misericordia
11
Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. 12 Il più giovane di loro disse al padre: “Padre, dammi la
parte dei beni che mi spetta”. Ed egli divise fra loro i beni. 13 Di lì a poco, il figlio più giovane, messa
insieme ogni cosa, partì per un paese lontano, e vi sperperò i suoi beni, vivendo dissolutamente. 14
Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una gran carestia ed egli cominciò a trovarsi nel
bisogno. 15 Allora si mise con uno degli abitanti di quel paese, il quale lo mandò nei suoi campi a
pascolare i maiali. 16 Ed egli avrebbe voluto sfamarsi con i baccelli che i maiali mangiavano, ma
nessuno gliene dava. 17 Allora, rientrato in sé, disse: "Quanti servi di mio padre hanno pane in
abbondanza e io qui muoio di fame! 18 Io mi alzerò e andrò da mio padre, e gli dirò: padre, ho
peccato contro il cielo e contro di te: 19 non sono più degno di essere chiamato tuo figlio; trattami
come uno dei tuoi servi". 20 Egli dunque si alzò e tornò da suo padre; ma mentre egli era ancora
lontano, suo padre lo vide e ne ebbe compassione: corse, gli si gettò al collo, lo baciò e ribaciò. 21 E
il figlio gli disse: "Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te; non sono più degno di essere
chiamato tuo figlio". 22 Ma il padre disse ai suoi servi: "Presto, portate qui la veste più bella, e
rivestitelo, mettetegli un anello al dito e dei calzari ai piedi; 23 portate fuori il vitello ingrassato,
ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, 24 perché questo mio figlio era morto ed è tornato in
vita; era perduto, ed è stato ritrovato". E si misero a fare gran festa. 25 Or il figlio maggiore si
trovava nei campi, e mentre tornava, come fu vicino a casa, udì la musica e le danze. 26 Chiamò uno
dei servi e gli domandò che cosa succedesse. 27 Quello gli disse: "È tornato tuo fratello e tuo padre
ha ammazzato il vitello ingrassato, perché lo ha riavuto sano e salvo". 28 Egli si adirò e non volle
entrare; allora suo padre uscì e lo pregava di entrare. 29 Ma egli rispose al padre: "Ecco, da tanti
anni ti servo e non ho mai trasgredito un tuo comando; a me però non hai mai dato neppure un
capretto per far festa con i miei amici; 30 ma quando è venuto questo tuo figlio che ha sperperato i
tuoi beni con le prostitute, tu hai ammazzato per lui il vitello ingrassato". 31 Il padre gli disse:
"Figliolo, tu sei sempre con me e ogni cosa mia è tua; 32 ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché
questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita; era perduto ed è stato ritrovato"».
(Lc 15,11-32)
Nei sinottici gli essere umani vengono
normalmente descritti grazie a una o
pochissime caratteristiche, vengono compresi
e illustrati di volta in volta a partire da un
punto particolare.
Nel contesto narrativo gli uomini vengono
sempre presentati come rappresentanti di un
tipo, con un tratto caratteristico,
tramite un’azione o con una caratteristica.
Eppure
nonostante l’ampia mancanza di individualità,
tutto l’interesse di Gesù va appunto agli uomini,
ai singoli e anche al popolo.
Gesù è l’unica persona nei sinottici che possiede
determinati tratti individuali: amore, collera,
tristezza, capacità attrattiva, interesse e
misericordia, e infine angoscia.
Lui, infatti, è l’Uomo!