edizione di con il patrocinio di L a r i v i s t a p e r l ’ a g g i o r n a m e n t o c o n t i n u o d e l f a r m a c i s t a GR A Z I E A U N C O N T R I B U T O E D U C A Z I O N A L E Rassegna delle principali disfunzioni della tiroide Revisione Scientifica: Prof. Paolo Magni, Specialista in Endocrinologia, Istituto di Endocrinologia Università degli Studi di Milano S pesso le disfunzioni tiroidee vengono erroneamente scambiate per altri disturbi cl i n ici e possono passare inosservate per lunghi periodi. Secondo dati forniti dall'Istituto Superi ore di Sanità, in Italia si ammalano di gozzo, tra le patologie tiroidee più comuni, circa 6 milioni di persone e l'impatto economico di questa malat t i a è stimato in oltre 150 milioni di euro all'anno. Nella sola popolazione giova n i l e, il gozzo interessa almeno il 20% delle persone. Si ritiene che le patologie a carico della tiroide, quali l'ipo- e l'ipertiroidismo, colpiscano neg l i Stati Uniti una percentuale va ri abile tra l'1% e il 4% della popolazione adulta e degli adolescenti. In età adulta, le donne sono molto più soggette alle malattie tiroidee rispetto agli uomini; una donna ha infatti il 20% di possibilità di sviluppa- Immagine 1: Sollecitato da bassi tassi ematici di ormoni tiroidei l'ipotalamo secerne l'ormone rilasciante la tireotropina (TRH), il quale a sua volta induce l'ipofisi anteriore a produrre l'ormone tireotropo o tireotropina (TSH); quest'ultima stimola la tiroide a promuove la produzione di tiroxina. OBIETTIVI: i n fo rm a re e aggiornare il fa rmacista in merito ai più comuni disturbi funzionali della tiroide ed in modo particolare l'ipertiroidismo e l'ipotiroidismo. Al termine del corso il farmacista dovrebbe essere in grado di: • Conoscere le principali funzioni della tiroide ed il meccanismo dell'asse ipotalamo-ipofisario che ne regola il funzionamento • Conoscere il rapporto che lega l'assunzione di iodio ed il corretto funzionamento della tiroide e saper istruire i pazienti circa una corretta supplementazione alimentare con sale iodato • Conoscere le caratteristiche dei principali esami di laboratorio utilizzati per la misurazione della funzionalità tiroidea • Conoscere le caratteristiche delle più diffuse patologie tiroidee e l'indicazione, il meccanismo d'azione e gli effetti indesiderati dei farmaci utilizzati nelle patologie tiroidee • Saper effettuare un counseling efficace al paziente in terapia per ipertiroidismo e ipotiroidismo COMITATO SCIENTIFICO Prof. Gaetano Bignardi ANNO 3 • • NUMERO 4 • Prof. Ubaldo Conte BIMESTRALE • • Prof. Umberto Maria Marinari LUGLIO 2006 OBIETTIVOFARMACISTA re problemi alla tiroide nel corso della sua vita. Oltre al comune approccio chiru rgico, tipico della patologia neoplastica, la farmacoterapia è uno dei principali trattamenti delle tireopatie. È importante quindi che il fa rmacista, impegnato nell'aiuto e nella gestione dei pazienti con diagnosi di malattia tiroidea, aggi o rni le proprie conoscenze su funzione della tiroide, regolazione ormonal e, esami di funzionalità tiroidea, manifestazioni cl i n i che delle tireopatie più comuni e opzioni cl in i che disponibili. La funzione della tiro i d e La ghiandola tiroide, situata nella regione laringea inferiore e tracheale alta sov rintende alla regolazione ed al mantenimento fi s i o l ogico dell'omeostasi, del metabolismo, della crescita e dello sviluppo. Il tessuto della ghiandola è organizzato in compartimenti secretori funzionali detti follicoli, corpi sferoidali costituiti da un singolo strato di cellule epiteliali sostenute da una membrana basale intorno ad una cavità centrale ricolma di una sostanza chiamata colloide. La colloide contiene la tireoglobulina, una proteina-precursore, fondamentale per la produzione dei due più importanti ormoni della tiroide: la triiodotironina (T 3) e la tiroxina (T 4). La T3 è la forma attiva dell'ormone e costituisce il 20% del prodotto totale della tiroide mentre l'80% viene mantenuto nella forma T4, pronto ad essere conve rtito in T3 secondo le necessità dell'organismo. La tiroide secerne ogni giorno circa 75 mcg di T4 e 5 mcg di T 3. Come accennato l'ormone tiroideo regola numerose funzioni del metabolismo, tra cui lo sviluppo del sistema nervoso centrale e l'accrescimento corporeo. La produzione di una a d eg u ata quantità di ormoni tiroidei è quindi indispensabile al normale accrescimento corporeo e allo sviluppo e alla maturazione dei vari apparat i . Sintesi e dismissione degli ormoni tiroidei sono controllate da un meccanismo sofi s t i c ato di feedb a ck negat ivo che coinvo l ge l'asse ipotalamo-ipofi s a rio e la tiroide stessa (vedi Immagine 1). Sol- lecitato da bassi tassi ematici di ormoni tiroidei o da fattori fi s i o l ogici dive rsi, tra cui lo stress, l'ipotalamo secerne l'ormone rilasciante la tireotropina (TRH, Thyrotropin-Releasing Hormone), il quale a sua volta induce l'ipofisi anteriore a produrre l'ormone tireotropo o tireotropina (TSH, Thyroid-Stimulating Hormone; ormone stimolante la tiroide). La tireotropina in circolazione stimola la tiroide ad aumentare la iodocaptazione nelle cellule follicolari e promu ove la produzione di tiroxina. In questo meccanismo di feedback negativo , la liberazione di TSH è inibita da alti tassi ematici di T4 e T 3, mentre si at t iva se i tassi ematici di T 4 e T3 sono bassi. In altre parole quando si abbassano i l ivelli degli ormoni tiroidei, il TSH induce la tiroide a liberarne maggior quantità; quando invece la concentrazione degli ormoni tiroidei in circolazione è troppo elevata, l ' i p o fisi 'mette a riposo' la ghiandola tiroidea. Il rapporto tra tiroide e iodio La corretta funzione della ghiandola tiroidea è garantita da un adeg u ato apporto nutrizionale di iodio. Lo iodio è un sale minerale diffuso in natura ma s e m p re presente in percentuali molto ridotte. Sotto forma di ioduro, si trova in piccola quantità nelle acque marine ed è piuttosto abbondante, come iodato di sodio, in alcuni depositi salini. Tuttavia, la presenza di questo elemento negli alimenti e nelle acque è molto va riabile e spesso troppo scarsa rispetto ai fabbisogni umani. Nel corpo umano lo iodio è presente in quantità di 15-20 mg, e l'apporto giornaliero necessario è stimato in 150 mcg/giorno. Sotto forma di ioduro, viene assorbito dalla tiroide e combinato chimicamente con l'aminoacido tirosina per sintetizzare l'ormone tiroideo. Secondo valutazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, la carenza di iodio è uno dei più gravi problemi di salute pubblica ed è causa di dive rse pat o l ogie la cui gravità è legata all'età e al sesso. Sempre secondo l'OMS il go z zo, ad esempio, colpisce più di 200 milioni di persone, ne minaccia 2 Luglio 2006 OBIETTIVOFARMACISTA più di un miliardo, e quasi sei milioni di indiv idui sono affetti da cretinismo endemico. Una carenza di ormone tiroideo durante la vita fetale e neonatale può ave re effetti diversi fino all'arresto irreversibile della mat u razione dell'encefalo con gravi conseg u e n ze sullo sviluppo intell e t t ivo. Il fabbisogno di iodio è quindi particolarmente e l evato nelle donne in gravidanza e nei bambini. Oltre al gozzo, che ne è la manifestazione più evidente, i disordini da carenza iodica possono riguard a re la sfera riproduttiva , lo sviluppo somatico e sessuale, il sistema nervoso centrale e periferico. Tabella 1 - Prove della funzione tiroidea Prova di funzione tiroidea (range normale) Ipotiroidismo primario Ipertiroidismo Livelli influenzati da: Commento Tiroxina totale (TT4 ) Basso Alto Alterazioni dei livelli della thyroxin-binding globulin (TBG) per azione di certi farmaci/malattie Livelli di T4 elevati causati anche da malattia non tiroidea grave (es., tiroidite subacuta) Basso Alto Induttori degli enzimi epatici del metabolismo della T4 I livelli riflettono la condizione effettiva della tiroide Basso Alto Alterazioni dei livelli della TBG per effetto di certi farmaci/malattie Stima indiretta della T4 in presenza di TBG normale Basso Alto Glucocorticoidi Cancella gli effetti della TBG Basso Alto Basso Alto Alto Basso Glucocorticoidi, Agonisti della dopamina Il più sensibile indicatore dei livelli di ormoni circolanti Aumentato (o senza risposta in caso di ipotiroidismo secondario) Senza risposta Risposta del TSH al TRH diminuita nei pazienti anziani La conferma più sicura di ipotiroidismo secondario (4-12 mcg/dL) Tiroxina libera (FT4 ) (0,8-2,7 ng/dL) Tasso di legame degli ormoni tiroidei (Thyroid hormone binding ratio - THBR) (0,25-0,35) Indice di tiroxina libera (FT4I) (1,3-4,2) Triiodotironina totale (TT3) (70-190 ng/dL) Triodotironina libera (FT3) (0,2-0,5 ng/dL) Tireotropina (TSH) (0,5-5,0 µU/mL) Test di stimolo con TRH (aumento da 2 a 5 volte del TSH sierico dopo 30 minuti dall'iniezione di TRH) Adattato e modificato da: Dong B.J. Thyroid disorders. In: Textbook of Therapeutics: Drug and Diseases Management, 6th ed., E.T. Herfindal and D.R. Gourley, eds., Williams and Wilkins, Baltimore, 1996, pp. 311-312. 3 Luglio 2006 OBIETTIVOFARMACISTA Il sale iodato Una pro filassi iodica può aiutare nella preve n z i one del gozzo endemico e degli altri disordini da carenza iodica. La profilassi più semplice e incisiva consiste nell'assunzione alimentare di sale iodato, cioè sale fort i fi c ato con 30 mg di iodio/kg. A livello mond i a l e, è stato costituito l'International Council for the Control of Iodine Defi c i e n cy Disord e rs (ICCIDD), e con gli stessi scopi in Italia è stato at t ivato un Comitato Nazionale per la Prevenzione del Gozzo che ha come obiettivo la conoscenza e lo svo l gimento di studi epidemiologici sulle mal attie tiroidee. Uno dei risultati più importanti ottenuti in materia di prevenzione è stata l'introduzione dello screening neonatale obbl i gatorio su tutti i bambini per la presenza di carenze iodiche e dive rse regioni italiane hanno messo a punto campagne lo- cali di prevenzione e di screening. La pro filassi iodica ha portato alla completa eradicazione del gozzo in alcuni paesi europei, nonostante l'Europa rimanga una delle regioni a più basso utilizzo di sale iodato nelle famiglie (27% contro, ad esempio, il 90% delle famiglie stat u n itensi). In Italia, la vendita di sale iodato è ancora troppo scarsa (3% circa di tutto il sale alimentare). Le malattie tiroidee possono derivare non solamente da disfunzioni della ghiandola tiroide o da ridotta assunzione di iodio ma anche da disturbi d e l l ' i p o fisi (o ghiandola pituitaria) e dell'ipotalamo, che ne regolano il corretto funzionamento. Le malattie della tiroide possono essere schematicamente ricondotte a quat t ro cat ego rie principali: l'ipertiroidismo, l'ipotiroidismo, le malattie benigne della tiroide (non cancerose) ed il cancro della tiroide. Tabella 2 - Ipertiroidismo - Sintomi chiave ricavati da anamnesi ed esame obiettivo Sintomi Anamnesi Aumento della sudorazione Intolleranza al caldo Affaticamento Nervosismo e irritabilità Debolezza muscolare Dispnea % pazienti Commenti 95 92 84 84 61 56 Senza febbre Perdita di peso 51 Apatia Depressione Anoressia 25 22 4 Esame obiettivo Tachicardia Iperriflessività tendinea Tremore Gozzo Atrofia muscolare Retrazione palpebrale Esoftalmo (protrusione bulbo oculare) 96 90 84 80 10 Comune ~20 Non specifico ma molto frequente Spesso confuso con stati ansiosi Declino delle performance sportive Sotto sforzo, dovuta all'aumentato utilizzo di ossigeno e debolezza dei muscoli respiratori Spesso, nonostante l'aumentata assunzione calorica Più comune negli anziani Più comune negli anziani >89 battiti/min a riposo A dita distese L'assenza non esclude ipertiroidismo Con debolezza severa Dovuto all'aumento del tono simpatico Solo nel morbo di Graves Modificato da Hassani S, Hershman JM: Thyroid diseases. In Principles of Geriatric Medicine and Gerontology. New York: McGraw-Hill; 1999 4 Luglio 2006 OBIETTIVOFARMACISTA Prove di valutazione della funzionalità tiroidea EDUCAZIONE DEL PAZIENTE Spesso i sintomi più rilevanti di disfunzione tiroidea sono assenti o tendono ad indirizzare la diagnosi ve rso un'altra pat o l ogia. I moderni esami di laborat o rio servono per confermare o escl u d e re la diagnosi di tireopatia. L'introduzione di esami sensibili ed accurati ha inoltre diminuito drasticamente l'incertezza legata al corretto dosaggio degli ormoni tiroidei per la terapia sostitutiva. Gli esami di laborat o rio misurano dive rsi aspetti dell'at t ività della tiroide, dal livello degli ormoni circolanti all'attività ghiandolare, dalla funzione dell'asse ipotalamo-ipofi s a rio all'autoimmu n i t à . Nella Tabella 1 di pagina 3 è riportato un elenco delle più comuni prove di funzionalità tiroidea. Le principali disfunzioni della tiroide Ipert i ro i d i s m o L'ipertiroidismo (o tireotossicosi quando ci si riferisce all'azione tossica degli ormoni tiroidei a l ivello tissutale) è la pat o l ogia endocrina più frequente dopo il diabete mellito. Come le altre malattie tiroidee, sia nel senso di iper sia di ipofunzione, colpisce in modo prevalente le donne rispetto agli uomini con un rap p o rto di oltre 15 a 1, con un'incidenza del 3% nelle donne e dello 0,2% negli uomini. Più in dettaglio l'ipertiroidismo è un gruppo eterogeneo di disfunzioni, tutte caratterizzate da elevati tassi ematici di ormoni tiroidei. L'ipert i roidismo lieve è ge n e ralmente asintomat ico, ma con la progressione della malattia i pazienti manifestano sintomi riconducibili all'aumento del metabolismo di tutti i sistemi corporei (vedi Tabella 2). La diagnosi d'ipert i roidismo dipende da una complessa serie di fattori, tra cui una dettagliata anamnesi del paziente, un esame obiettivo , un alto grado di intuizione da parte del medico ed esami di lab o ratorio della funzione tiroidea. Le più comuni malattie che causano ipertiroidismo e di cui ci occuperemo sono il morbo di Gra- 5 Ipertirodismo e morbo di Graves Consigli generali È importante che il farmacista spieghi ai pazienti affetti da ipertiroidismo o morbo di Graves che queste condizioni rispondono molto bene al trattamento farmacologico o con iodio radioattivo. Tuttavia: ● l'ipotiroidismo conseguente a trattamento con iodio radioattivo, se si manifesta, è permanente e richiede terapia con tiroxina per tutta la vita ● una volta che il dosaggio della terapia è stabilizzato il paziente sarà sottoposto a controlli periodici ogni 6/12 mesi; il follow-up riveste quindi un ruolo molto importante ● la terapia farmacologia antitiroidea continuerà per 1,5 o 2 anni e richiederà controlli per svariati anni, sia l'iper- che l'ipotiroidismo possono svilupparsi o ripresentarsi lentamente, con sintomi facilmente trascurabili, e aumentare il rischio di malattie mentali, cardiache o metaboliche. Istruzioni per il paziente ● Assumere il metimazolo o il propiltiouracile regolarmente e all'ora specificata dal medico curante. ● Riportare sempre al medico curante ogni più piccolo sintomo o variazione. Questo può accadere quando, in seguito al corretto controllo dei sintomi, viene diminuito il dosaggio della terapia farmacologica. ● Se durante l'assunzione di metimazolo o propiltiouracile, si riscontra affaticamento severo, eccessiva sonnolenza, depressione o crampi muscolari, potrebbe trattarsi di ipotiroidismo. Riportare subito al medico curante i sintomi, per regolare correttamente il dosaggio dei farmaci assunti. ● In presenza di mal di gola, infezioni alla bocca o febbre durante l'assunzione di metimazolo o propiltiouracile interrompere la terapia e consultare il medico curante per una conta leucocitaria in grado di escludere, anche se è un evenienza rara, agranulocitosi ● Se, dopo terapia con iodio radioattivo, si riscontra affaticamento severo, eccessiva sonnolenza, depressione o crampi muscolari potrebbe trattarsi di ridotto funzionamento della tiroide. Riportare subito al medico curante i sintomi, per valutare un eventuale trattamento con ormoni tiroidei ● Evitare il fumo perché aumenta la possibilità di sviluppare morbo di Graves Luglio 2006 OBIETTIVOFARMACISTA Tabella 3 - Le principali cause di ipertiroidismo Iperfunzione tiroidea primaria ● morbo di Basedow o malattia di Graves ● gozzo multinodulare tossico ● adenoma tossico Iperfunzione tiroidea secondaria ● adenoma ipofisario secernente TSH ● sindrome da inappropriata secrezione di TSH non adenomatosa Infiammazioni ● tiroidite subacuta ● tiroidite cronica con tireotossicosi transitoria Tessuto tiroideo ectopico secernente ● teratoma ovarico ● carcinoma tiroideo metastatico Assunzione di ormoni tiroidei ● tireotossicosi fattizia ● tireotossicosi iatrogena ves e il gozzo mu l t i n o d u l a re tossico, che insieme rap p resentano circa il 90% di tutti i casi (vedi Tabella 3). Morbo di Graves ( go z zo tossico diffuso). Colpisce oltre l'80% dei malati affetti da ipertiroidismo ed è causato dalla produzione di anticorpi antitiroidei che stimolano la produzione di tiroxina e la crescita di tutta la ghiandola. I componenti cl inici di questa malattia autoimmu n e, oltre all'ipertiroidismo, sono l'esoftalmo (oftalmopatia) e lesioni della cute (dermopatia). Il morbo di Grave s è più difficile da diag n o s t i c a re nei pazienti anziani e può pre s e n t a rsi solo con manifestazioni cardiache e perdita di peso. Gli esami di laborat o rio rilevano elevata FT4, TSH soppresso o non dosabile e presenza di autoanticorpi antirecettore per TSH (TSHRab). Trat t a m e n t o : il trattamento dell'ipertiroidismo di Graves consiste nell'abbassare le concentrazioni di tiroxina nel siero controllando contempora n e amente i sintomi di stimolazione adre n e rgica con i beta-bloccanti. Attualmente esistono tre modalità di terapia: farmaci antitiroidei, iodio radioattivo e ch i ru rgia tiroidea. Fra i più importanti farmaci antitiroidei usati per la terapia non demolitiva , quando le remissioni sembrano ancora possibili, ci sono il metimazolo (o tiamazolo) e il propiltiouracile (distri buito dalle farmacie delle strutture sanitarie locali e ospedaliere). Questi farmaci, utilizzati da più di 50 anni, diminuiscono la produzione di ormoni tiro idei sia inibendo la perossidasi responsabile della iodurizzazione della diiodotirosina e della monoiodotirosina, sia interferendo con la reazione d'accoppiamento della iodotirosina. La somminis t razione del metimazo l o , il prodotto più fre q u e ntemente utilizzato in Europa, avviene in 1-3 dosi giornaliere, preferibilmente dopo i pasti per migliorarne la tollerabilità gastrica. A l l ' e s o rdio della malattia vengono utilizzate normalmente dosi maggiori che ve n gono poi ridotte in base alla evoluzione clinica e degli esami. La terapia aggi u n t iva per il controllo di alcuni sintomi di iperfunzione tiroidea (irrequietezza, t re m o re, palpitazioni e sudorazione profusa) è basata sulla somministrazione di beta-bloccanti fino al ripristino di uno stato eutiroideo. Si ritiene che gli ormoni della tiroide modulino gli effetti adre n e rgici aumentando il numero dei recettori beta-adre n e rgici. Il propranololo, il metoprololo e l'atenololo bloccano sia l'azione perife rica deg l i ormoni tiroidei, sia la conversione metabolica della T 4 in T 3. Questi farmaci contrastano l'aumentato effetto metabolico degli ormoni tiroidei, ma non ne alterano le concentrazioni plasmatiche. I pazienti con intolleranza ai beta-bloccanti possono essere trattati in alternat iva con i calcioantagonisti (diltiazem). Reazioni avverse: le reazioni av ve rse della terapia con fa rmaci antitiroidei si manifestano, generalmente nei primi mesi di trat t a m e n t o , con esantema, prurito e, meno frequentemente, agranulocitosi (neutro fili < 0.5 x 109/l) ed epatite. Nonostante il metimazolo sia 10 volte più potente del propiltiouracile ed abbia un'emivita più lunga i suoi effetti collaterali sono simili a quest'ultimo. Il successo della terapia fa rm a c o l ogica è direttamente proporzionale alla compliance del paziente. La maggioranza dei pazienti affetti dal morbo di Graves re c i d ivano quando si interrompe la somministrazione del farmaco: in questo caso 6 Luglio 2006 OBIETTIVOFARMACISTA sarà necessario ricorrere ad una terapia definitiva, ch i ru rgica o con iodio radioat t ivo. La principale manifestazione clinica della terapia con iodio radioattivo, utilizzata per distru ggere parzialmente o totalmente la tiroide, è la comparsa, precoce o tardiva , d'ipotiroidismo (50%-80%) che si traduce nell'istituzione di una terapia sostitutiva con ormoni tiroidei che il paziente deve seg u i re per tutta la vita. Il ricorso alla terapia chirurgica è consigliato solo in presenza di pazienti con gozzi di grandi dimensioni resistenti alla radioterapia, per quelli con noduli tiroidei, per pazienti allergici ai fa rmaci antitiro idei e per quelli che ri fiutano di sottoporsi alla terapia con iodio radioat t ivo. L'ipotiroidismo è a volte ri fe rito come mixedema, dove con questo termine si indica più propriamente la condizione clinica (segni e sintomi), dovuta a carenza o mancanza degli effetti biologi c i delle iodotironine a livello dei va ri organi e tessuti. Nel nostro paese, secondo i dati più recenti forn iti dal Comitato Nazionale per la Prevenzione del Gozzo, che ha esaminato 71.000 bambini tra i 6 e i 14 anni residenti fuori città, in località collinari e montane di quasi tutte le regioni italiane e 5000 casi di controllo nelle aree urbane, un neonato su Tabella 4 - Sintomi e segni di ipotiroidismo Atassia Gozzo multinodulare tossico (morbo di Plummer). È più comune nell'età ava n z ata, spesso dopo i 50 anni e ge n e ralmente in pazienti già port atori di un gozzo multinodulare non tossico. I noduli tossici sono caratterizzati da noduli iperfunzionanti in una ghiandola più o meno normale. I noduli non vengono controllati dall'ormone tire otropo e sono, quindi, in grado di produrre orm one tiroideo in quantità normale, ma anche in quantità eccessiva. Se i test di funzionalità tiroidea sono normali e la scintigrafia mostra che i noduli funzionano, non si interviene per rimuove rli. Aumento ponderale Bradicardia e ipotermia Calo di concentrazione Capelli ispidi o perdita di capelli Crampi muscolari Cute giallastra Deficit della memoria e mentali Fase di rilassamento prolungata dei riflessi tendinei profondi Fragilità ungueale Gonfiore periorbitale Gozzo Insonnia Intolleranza al freddo I p o t i ro i d i s m o Iperlipidemia L'ipotiroidismo è una condizione caratterizzata da una diminuzione dell'attività secretoria della t i ro i d e. Può essere primario (associato ad una stimolazione compensatoria della secrezione del TSH) o secondario, associato ad una ridotta attività funzionale ipofi s a ria. È una disfunzione ch e colpisce 13 milioni di americani, con una prevalenza 3 o 4 volte superiore nelle donne rispetto agli uomini, colpisce pazienti di tutte le età ed è più comune se è presente una predisposizione genetica alla malattia. L'Associazione Americana Endocrinologi Clinici (AACE, American A s s o c i ation of Clinical Endocrinologists) riferisce che oltre la metà dei pazienti con ipotiroidismo non sono diagnosticati. Mixedema (edema diffuso nella cute e nel tessuto sottocutaneo), infiltrazione di liquido nei tessuti 7 Raucedine Secchezza cutanea Sindrome del tunnel carpale Stanchezza Stipsi Turbe mestruali Adattato da: Linee guida mediche nella pratica clinica per la valutazione e il trattamento dell'ipertiroidismo e dell'ipotiroidismo della Task Force Tiroide dell'Associazione Americana Endocrinologi Clinici, AACE. Endocr Pract. 2002;8:457-469; Reasner CA, Talbert RL. Thyroid disorders. In: Dipiro JT, Talbert RL, Yee GC, Matzke GR, Wells BG, Posey LM, eds. Pharmacotherapy: A Pathophysiologic Approach. 5° ed. New York, NY: McGraw-Hill; 2002:1359-1378; Singer PA, Cooper DS, Levy EG, et al. Treatment guidelines for patients with hyperthyroidism and hypothyroidism. JAMA 1995;273:808-812; ACOG practice bulletin: Thyroid disease in pregnancy. Int J Gynecol Obstet 2002;37:171-180. Luglio 2006 OBIETTIVOFARMACISTA Tabella 5. Ipotiroidismo primario. Casi nei quali si consiglia di consultare un esperto endocrinologo clinico Pazienti minori di 18 anni Pazienti non rispondenti al trattamento Pazienti in gravidanza Pazienti con problemi cardiaci Pazienti che presentano gozzo, noduli o altri cambiamenti strutturali della tiroide Pazienti con altri disturbi endocrini (es. diabete mellito) Adattato da: Linee guida nella pratica clinica per la valutazione e il trattamento dell'ipertiroidismo e dell'ipotiroidismo della Task Force Tiroide dell'Associazione Americana Endocrinologi Clinici, AACE. Endocr Pract. 2002;8:457-469. 4000 nasce con questa malattia. Per questo motivo tutti i neonati in Italia ve n gono indagati per questa patologia. Fisiopatologia dell'ipotiroidismo L'ipotiroidismo può alterare la funzionalità di quasi tutti i sistemi organici comportando conseguenze cl i n i che significat ive. Gli ormoni tiroidei sono essenziali per la normale crescita e lo sviluppo del feto, del neonato e del bambino. La loro carenza comporta ritardi nella crescita e/o ritardo mentale. Vi sono tre tipi di ipofunzione tiroidea. L'ipotiroidismo pri m a rio si manifesta quando vi è una anomalia della tiroide; l'ipotiroidismo secondario implica una disfunzione dell'ipofisi e l'ipotiroidismo terziario si manifesta come conseguenza di un'anomalia dell'ipotalamo. L'ipotiroidismo primario è il più comune e rappresenta circa il 95% di tutti i casi. La disfunzione primaria della tiroide si manifesta nella maggior parte dei casi come risultato di una tiroidite cronica autoimmu n e, meglio nota come malattia di Hashimoto. L'ipotiroidismo da radioablazione (terapia con iodio radioattivo) e l'asportazione chiru rgica della tiroide sono la seconda causa, in ordine di frequenza, dell'ipotiroidismo. Diagnosi dell'ipotiroidismo I sintomi classici dell'ipotiroidismo sono di solito non specifici e progrediscono lentamente, richiedendo quindi precisi test biochimici. La Tabella 4 elenca i segni tipici. Nonostante la diff usione di linee guida internazionalmente riconosciute per uno screening adeguato della funzionalità tiroidea, l'ipotiroidismo resta spesso senza diagnosi. L'ATA (American Thy roid A s s o c i ation) suggerisce un'anamnesi familiare completa che includa fat t o ri di rischio identifi c abili, come pat o l ogie tiroidee, anemia perniciosa, d i abete mellito e iposurrenalismo primario. Anomalie in altri risultati d egli esami di lab o rat o rio possono giustificare un test di funzionalità tiroidea, ad esempio in caso di anemia, ipercolesterolemia, aumento della creatina-fosfochinasi, aumento della lat t ato-deidrogenasi, iperprolattinemia e iponatriemia. Il gozzo non è sempre ri l evabile nei pazienti con ipotiroidismo ma, se presente, ri chiede esami fisici e biochimici completi, con tutti i test secondari (es. ecografia, agoaspirato). La maggior parte dei medici curanti sono in grado di diagnosticare e trattare pazienti con ipotiroidismo. Tuttavia, nelle situazioni riportate in Tabella 5 si consiglia il ricorso ad un esperto endocrinologo clinico. 8 Tabella 6. Linee guida terapeutiche per l'ipotiroidismo subclinico AACE ATA Iniziare la terapia sostitutiva se è presente uno dei seguenti: Iniziare la terapia sostitutiva se è presente uno dei seguenti: (1) TSH >10 µU/mL Positività agli autoanticorpi tiroidei + gozzo + positività agli autoanticorpi tiroidei (2) TSH = 5-10 µU/mL (3) TSH = 5-10 µU/mL AACE = Associazione Americana Endocrinologi Clinici; ATA = Associazione Americana Tiroide; TSH = tireotropina. Adattato da: Linee guida mediche nella pratica clinica per la valutazione e il trattamento dell'ipertiroidismo e dell'ipotiroidismo della Task Force Tiroide dell'AACE. Associazione Americana Endocrinologi Clinici. Endocr Pract. 2002;8:457-469; Singer PA, Cooper DS, Levy EG, et al. Treatment guidelines for patients with hyperthyroidism and hypothyroidism. JAMA. 1995;273:808-812. Luglio 2006 OBIETTIVOFARMACISTA Test di funzionalità tiro i d e a . L'ipotiroidismo può essere diag n o s t i c ato in modo preciso con test di laboratorio ed è rapidamente curab i l e. Il dosaggio della tireotropina (TSH) sierica è il test più sensibile ed affi d abile per identificare e diagnosticare l'ipotiroidismo primario. Il preciso dosaggio del TSH ha permesso di definire meglio l'ipotiroidismo subclinico, una condizione clinica spesso non diagnosticata se si fa affidamento soltanto sui segni clinici e sui livelli di ormoni tiroidei. A l t ri test includono l'identificazione degli autoanticorpi tiroidei (che possono essere positivi fino al 95% dei casi nella malattia di Hashimoto), la captazione tiroidea dello iodio radioat t ivo, la scintigra fia e l' ecografia della tiroide. Si consiglia lo screening nelle donne in gravidanza, perché un ipotiroidismo non diagnosticato può comportare effetti av ve rsi sul feto. Gli individui con fattori di rischio identifi c abili possono richiedere una valutazione più frequent e, soprattutto nel caso di donne anziane. P resentazioni cliniche di ipotiro i d i s m o I p o t i roidismo subclinico. L'ipotiroidismo subclinico (anche noto come ipotiroidismo lieve o riserva tiroidea asintomatica) colpisce fino al 20% delle persone oltre i 60 anni. Nell'ipotiroidismo subclinico, i pazienti presentano TSH elevato (510 µU/mL), tiroxina libera nel siero (FT4) e concentrazioni di FT3 normali, con o senza sintomi fisici da ipotiroidismo classico. I pazienti con ipotiroidismo subclinico hanno una p ro b abilità due volte maggi o re di presentare gozzo rispetto alla popolazione in generale. Come per l'ipotiroidismo clinicamente evidente, la causa più probabile dell'ipotiroidismo subclinico è la malattia di Hashimoto. L'ipotiroidismo subclinico colpisce con maggiore probabilità le donne e gli anziani. Fino al 10% d egli adulti presentano questo tipo di ipotiroidismo. In generale comunque vi sono scarse ev idenze ri g u a rdo ai benefici di un intervento precoce in soggetti con ipotiroidismo subclinico. La terapia sostitutiva con tiroxina può comportare ef- fetti indesiderati, fra i quali la riduzione della densità minerale ossea rispetto ai controlli anche in casi in cui il trattamento in eccesso è di scarsa entità (at t e s t ato dai bassi livelli di TSH o da live lli elevati di TT4). Ipotiroidismo e pazienti in gravidanza. L'ipotiroidismo subclinico durante la gravidanza va affrontato seriamente perché, manifestandosi, può nuocere al feto. Si è visto che gli ormoni tiroidei sono vitali per lo sviluppo, la maturazione e il normale funzionamento cereb rale. In questa popolazione di pazienti sono pertanto consigliati il monitoraggio routinario del TSH e il trattamento con levotiroxina. La causa più comune di ipotiroidismo in grav idanza nei paesi meno sviluppati è la carenza di iodio. La malattia di Hashimoto è la causa più probabile nei paesi industrializzati, dove invece la carenza di iodio non è fre q u e n t e. L'ipotiroidismo evidente non trat t ato e l'ipotiroidismo subclinico possono causare complicanze per il neonato e la madre (vedi Tabella 7). È pertanto consigliato il trattamento con levo t i roxina sodica. Ipotiroidismo e diabete mellito. Le patologie immunologiche con maggior prevalenza nei pazienti con diabete di tipo 1 sono le malattie autoimmuni della tiroide. I pazienti con diabete di tipo 1 vanno esaminati accuratamente per ve ri ficare il possibile sviluppo del gozzo e vanno sottoposti a un dosaggio annuale del TSH sierico per ri l evare disfunzioni asintomatiche della tiroide, soprattutto se sono positivi agli autoanticorpi tiroidei. Si consiglia di inviare questi pazienti da un endocrinologo clinico per un consulto. Ipotiroidismo e depressione. I pazienti che soffrono di dep ressione possono presentare segni e sintomi non specifici simili a quelli dell'ipotiroidismo. Soggetti con ipotiroidismo evidente o subclinico e depressione vanno trat t ati con la terapia ormonale sostituitiva, usando levotiroxina. Attualmente non vi è evidenza che supporti l'uso della levo- 9 Luglio 2006 OBIETTIVOFARMACISTA Tabella 7. Conseguenze dell'ipotiroidismo non trattato in gravidanza Arresto dello sviluppo fisico e mentale, cretinismo Morte fetale e neonatale Compromissione dello sviluppo cerebrale Basso punteggio QI su scala completa Basso peso alla nascita Ipertensione materna Pre-eclampsia Anemia Emorragia post-partum Disfunzione ventricolare tiroxina sodica in pazienti depressi con funzionalità tiroidea normale. Coma mixedematoso. Il coma mixedematoso è una patologia rara in cui i pazienti non rispondono alla terapia sostitutiva orale a causa di ipotiroidismo grave o trascurato per molto tempo. I pazienti possono pre s e n t a recoma, ipotermia, b radicardia, insufficienza respirat o ria o collasso card i ova s c o l a re e richiedono il trattamento in terapia intensiva. La terapia implica l'uso di levo t iroxina sodica e glucocorticoidi per via pare n t e rale e, possibilmente, T3 per via endove n o s a . Ipotiroidismo congenito (cretinismo). I neonati con ipotiroidismo vanno trattati appena possibile per migliorare la prognosi in termini di sviluppo fisico e mentale. È consigliata una dose giornaliera da 10 a 15 mcg/kg di levo t i roxina. È necessario frantumare le compresse e mescolarle con acqua, latte mat e rno o latte art i ficiale non a base di soia. Terapia Il trattamento farmacologico si propone di normalizzare le concentrazioni degli ormoni tiroidei nel siero. L e v o t i ro x i n a (T4). Il trattamento dei pazienti affetti da ipotiroidismo comincia, in genere, con la tiroxina (T4) sintetica che è la terapia unive rsale d'elezione per la sua uniforme capacità di produrre gli effetti desiderati, il basso costo e l'assenza d'antigenicità. La somministrazione di T4, inoltre, permette all'organismo di stabilire i tempi e la frequenza della conve rsione della T4 in T3. Le dosi devono essere accuratamente modulate in base alle singole esigenze e alla risposta. L'età del paziente, il peso corporeo, le condizioni fi s i che generali, la gravità e durata dell'ipotiroidismo sono tutti fattori da considerare quando si sottopone il paziente a terapia con levo t i roxina sodica. Nonostante il peso ridotto dei bambini, essi hanno bisogno di una quantità maggiore di levo t i roxina rispetto agli adulti per far fronte alle necessità imposte da un pieno sviluppo e da un ro busto accrescimento generale. Inoltre, la quantità necessaria di levotiroxina diminuisce con l'età, perché il metabolismo degli ormoni tiroidei rallenta. Il trattamento dell'ipotiroidismo nelle donne in gravidanza è lo stesso che per le donne non in grav i d a n z a , anche se di solito aumenta la dose di l evo t i roxina necessaria. I livelli di TSH dov rebbero essere monitorati ogni 4-6 settimane in gravidanza, modulando il dosaggio di conseg u e n z a Nei pazienti con ipotiroidismo subclinico, può non essere necessario somministrare lo stesso dosaggio dei pazienti con ipotiroidismo ev i d e n t e, perché in questi pazienti la dose necessaria può essere inferiore. È stato dimostrato che la liotironina (T3) determina una maggiore incidenza di eventi cardiaci, è più costosa della levotiroxina e difficile da monitorare, ed è pertanto meglio riserva rla alla preparazione dei pazienti con tumore della tiroide per la scintigrafia con iodio radioattivo (cfr. Linee Guida ATA / A ACE sui Noduli/Tu m o ri). È anche disponibile la liotironina sodica endove n o s a , che viene di solito riservata a pazienti con coma m i xe d e m atoso o altre patologie in cui la terapia tiroidea sostitutiva orale non è possibile. E ffetti collaterali della levo t i roxina sodica. Gli effetti av ve rsi della levotiroxina sodica sono rari se pazienti e medici prescriventi seguono le linee guida in materia di dosaggio e monitoraggio. Dosi eccessive possono comunque indurre tach i c a rdia, i n s u fficienza cardiaca, infarto miocardico o comportare sintomi tireotossici. La tireotossicosi 10 Luglio 2006 OBIETTIVOFARMACISTA può comportare perdita di peso, ansia, insonnia e calo della densità ossea esponendo il paziente al ri s chio di frat t u re. A differenza delle vecchie prep a razioni di tiroide essiccata, per i preparati sintetici comuni di levo t i roxina sodica non sono note reazioni allergiche. Alcuni pazienti possono comunque sviluppare sintomi allergici attri bu i b ili agli agenti coloranti comunemente usati per i d e n t i fi c a re i dosaggi. È possibile ov v i a re a questo problema usando compresse non colorate (bianche). Il ruolo del farmacista nel counseling del paziente i p o t i ro i d e o Monitoraggio di eventuali interazioni farmaco-farmaco La levo t i roxina ha uno spettro terapeutico ristretto e viene quindi influenzata da piccole variazioni nel contenuto delle compresse e dalla biodisponibilità, ma è anche sensibile ad altri fa rmaci che possono influenzarne l'assorbimento. La colestiramina, il colestipolo, il solfato di ferro, il suc ra l fat o , il carbonato di calcio e gli antiacidi contenenti idrossido di alluminio possono tutti interferire con l'assorbimento della levotiroxina. È fondamentale che il farmacista spieghi al paziente che deve assumere i farmaci sopra elencati 4 o re prima o 4 ore dopo la somministrazione di levotiroxina, al fine di ridurre la possibilità di minor assorbimento. Altri farmaci che possono interagire e accelerare il metabolismo della levo t i roxina includono la rifampicina, la fenitoina, la carbamazepina, e la s e rt ralina cloridrato . Sono farmaci da seg n a l a re ai medici, che possono così prescrive re dosi maggiori. Inoltre, la digossina e il wa r fa rin possono interagi re con la levotiroxina sodica. Po rtando i pazienti da uno stato di ipotiroidismo ad uno di eutiroidismo, si riducono i livelli di digossina. Il farmacista può quindi consigliare ai medici di aumentare la dose giornaliera di digossina o almeno di monitorarne strettamente i livelli. Ai pazienti a cui viene prescritto warfarin come anti- coagulante si può suggerire di ridurre la dose di warfarin, perché gli agenti tiroidei possono potenziare l'effetto ipoprotrombinemico aumentando il cat abolismo di fattori coagulanti dipendenti dalla vitamina K. Le interferenze farmacologiche A rendere più complesso il quadro diagnostico delle disfunzioni della tiroide contribuiscono le interferenze farmacologiche. I farmaci infatti possono sia indurre anomalie interpretative dei risultati dei test diagnostici e portare a possibili conclusioni diagnostiche errat e, sia causare reali quadri di disfunzione tiroidea (con possibili stati patologici secondari ai fa rmaci impiegat i ) . È noto ad esempio che i farmaci dotati di azioni antagoniste sui recettori D2 della dopamina (me- ASSUNZIONE DI LEVOTIROXINA SUGGERIMENTI AL PAZIENTE ● La levotiroxina sodica va somministrata a stomaco vuoto, preferibilmente da mezza a 1 ora prima di colazione o del primo pasto del giorno. ● Se il paziente non riesce a ingerire la compressa intera, è possibile frantumare la compressa e mescolarla a latte artificiale non a base di germogli di soia, latte materno, succo di mela o una piccola quantità di cibo. ● I pazienti devono evitare cibi ricchi di germogli di soia, ferro o fibre, che riducono l'assorbimento del farmaco. ● I pazienti devono essere informati del fatto che alcuni farmaci possono alterare l'assorbimento della levotiroxina. ● Ai pazienti va consigliato di non assumere cibi o altri farmaci che possono modificare l'assorbimento della levotiroxina 4 ore prima o 4 ore dopo la sua ingestione. Assistenza continua Il monitoraggio periodico è di vitale importanza nel trattamento dei pazienti affetti da ipotiroidismo, per verificare: ● la risposta clinica alla terapia, ● la compliance del paziente, ● la comparsa di interazioni farmaco-indotte, ● l'adattamento del dosaggio sostitutivo alle variazioni di peso e d'età. Tempi e controlli All'inizio della terapia il paziente dovrebbe essere sottoposto a controlli ogni 6-8 settimane per valutare le risposte alle dosi di levotiroxina: quando i livelli di TSH si normalizzano, diminuisce anche la necessità di controlli frequenti. A questo punto è sufficiente una visita ogni 6-12 mesi, secondo un protocollo personalizzato. 11 Luglio 2006 OBIETTIVOFARMACISTA Tabella 8 - Le principali interferenze farmacologiche segnalate sui parametri di valutazione della funzionalità tiroidea Farmaco Parametro-i interessato-i Effetto-i Rilevanza clinica Al idrossido TSH ↓fT3 ↓fT4 Riduzione dell'assorbimento della tiroxina Potenzialmente rilevante Amiodarone · TSH fT3 = fT4 · TSH fT3 ↓ fT4 · TSH↓ fT3 fT4 · Molto frequente all'inizio: significa esposizione · Ipotiroidismo: relativamente frequente · Tireotossicosi, molto grave: rischio più elevato nella ipertrofia tiroidea Nessuna Rilevante Molto rilevante ASA e FANS (solo alte dosi acute) · T3 Tot ↓ T4 tot ↓ · FT3 fT4 · Riduzione quota ormoni legati alle proteine · Dismissione di ormoni dalle proteine che divengono liberi Nessuna Raramente rilevante Calcio carbonato TSH ↓fT3 ↓ fT4 Riduzione dell'assorbimento della tiroxina Potenzialmente rilevante Carbamazepina diazepam T3 Tot ↓ T4 tot↓ FT3 fT4 Riduzione quota ormoni legati alle proteine Nessuna Colestiramina TSH ↓fT3 ↓ fT4 Riduzione dell'assorbimento della tiroxina Potenzialmente rilevante Contraccettivi (gravidanza) FT3 fT4 TSH = T3 tot T4 Tot Incremento proteine leganti e quota ormone totale Nessuna Corticosteroidi (alte dosi) · TSH ↓ · ↓ fT3 ↓ fT4 · Blocco a livello ipofisario · Blocco della dismissione degli ormoni tiroidei e della conversione T4 T3 Nessuna Utile negli stati di iperfunzione Difenilidantoina · TSH ↓ · ↓ fT3 ↓ fT4 · Riduzione quota ormoni legati alle proteine · Aumento della clearance ormonale Nessuna Dopamina, Dopamino agonisti in genere TSH ↓ Riduzione della secrezione di TSH da stimolo del recettore D1 ipofisario inibitore Nessuna Eparine T3 Tot↓ T4 tot ↓ FT3 fT4 Transitoria e modesta riduzione quota ormoni legati alle proteine Nessuna Furosemide (solo alte dosi acute) · T3 Tot ↓ T4 tot ↓ · FT3 fT4 · Riduzione quota ormoni legati alle proteine · Dismissione di ormoni dalle proteine che divengono liberi Nessuna Raramente rilevante Interferone alfa · TSH fT3 ↓ fT4 ↓ · TSH↓ fT3 fT4 · Ipotiroidismo, relativamente frequente · Ipertiroidismo, meno frequente Rilevante Molto rilevante Iodofori · TSH fT3 ↓ fT4 ↓ · TSH ↓ fT3 fT4 · Ipotiroidismo: relativamente frequente · Tireotossicosi, con rischio più elevato nei pazienti con gozzo Rilevante Rilevante Litio TSH ↓ fT3 ↓fT4 Riduzione della dismissione degli ormoni tiroidei - gozzo Poco rilevante Metoclopramide, anti-dopaminergici in genere TSH Incremento del TSH mediante blocco del recettore ipofisario inibitore Nessuna Penicillina (solo alte dosi acute) · T3 Tot ↓ T4 tot ↓ · FT3 fT4 · Riduzione quota ormoni legati alle proteine · Dismissione di ormoni dalle proteine che divengono liberi Nessuna Raramente rilevante Soia TSH ↓ fT3 ↓ fT4 Riduzione dell'assorbimento della tiroxina Potenzialmente rilevante Sucralfato TSH ↓fT3 ↓fT4 Riduzione dell'assorbimento della tiroxina Potenzialmente rilevante Legenda: grande aumento della concentrazione plasmatica; aumento della concentrazione plasmatica; = concentrazione plasmatica invariata; ↓ diminuzione della concentrazione plasmatica Fonte: Programma Nazionale Linee Guida - Istituto Superiore di Sanità, www.pnlg.it/LG/008tiroide/tiroide.php 12 Luglio 2006 OBIETTIVOFARMACISTA toclopramide, l-sulpiride, domperidone, fenotiazine) inducono, soprattutto nelle fasi iniziali della terapia, un aumento del TSH in assenza di ipotiroidismo; o che prodotti contenenti iodio in genere (es. mezzi di contrasto oppure sciroppi per la tosse), assunti anche solo per via topica su cute o mucose (es. antisettici come il pov i d o n e - i odio), sono in grado di produrre quadri sia di ipoche di iper- funzione tiroidea anche gravi, soprattutto in pazienti port at o ri di tireopatie iperplastich e, nei quali questi prodotti andrebbero utilizzati valutandone questo potenziale rischio. Per fornire un quadro più completo utile al fa rm a- cista riportiamo nella Tabella 8 una sintesi delle principali interferenze farmacologiche seg n a l ate sui parametri di valutazione della funzionalità tiroidea. Conclusioni Il farmacista svo l ge un ruolo fondamentale nella gestione del paziente ipertiroideo e ipotiroideo, fornendo consigli sulla terapia e sulla frequenza con cui monitorare la funzionalità tiroidea. Te n e rsi aggiornati sui prodotti ap p rovati e sulle terapie disponibili permetterà ai farmacisti di educare i pazienti ad una corretta gestione della malattia. Siti Internet www.societaitalianadiendocrinologia.it Sito della Società Italiana di Endocri n o l ogia. Alla sezione Aggi o rnamento Clinico-Scientifico sono presenti ra s s egne in fo rma di Riassunto e Commento dei p rincipali studi internazionali di endocri n o l ogia, suddivisi per argomento. www.aimac.it/informazioni/dst/visualizza.php?id _articolo=6665 Sezione del sito dell'Associazione Italiana Malati di C a n c ro (AIMAC) dedicata ai pazienti affetti da pat o l ogie neoplastiche della tiroide. Riporta la traduzione dei pro fili DST tradotti dal PDQ®, un database del National Cancer Institute e fo rnisce materiale informativo sulla diagnosi e la cura di tutte le neop l a s i e, indirizzi di strutture di oncologia medica e delle associazioni che operano a favore dei malati o n c o l ogici, centri di radioterapia, di PET, di riabilitazione e sostegno psicologico, notizie dal mondo s c i e n t i fico sulle nu ove cure e link a siti che ri p o rt ano informazioni sul cancro. www.assr.it/plg/tiroide_grav.pdf Linee Guida Nazionali su Ti roide e Gravidanza scaricabili in formato Acro b at Reader® dal sito della A genzia per i Servizi Sanitari Regionali (ASSR). Definizione, epidemiologia, d i agnosi e trattamento per: t i reotossicosi e grav i d a n z a , i p o t i roidismo e grav i d a nza, noduli tiroidei e grav i d a n z a , neonato da madre con patologia tiroidea autoimmune, disturbi dell'um o re e disfunzioni tiroidee in gravidanza e nel postpartum. 13 Luglio 2006 OBIETTIVOFARMACISTA Bibliografia Ipertiroidismo Patient Education American Academy of Family Physicians. Information from your family doctor. Treating hyperthyroidism. Am Fam Physician. 2005 Aug 15;72(4):635-6. Cuthbertson DJ, Davidson J. What to tell patients about radioiodine therapy. BMJ. 2006 Aug 5;333(7562):271-2. Hormone Foundation. Hormones and you. Patient information page. Hyperthyroidism. J Clin Endocrinol Metab. 2006 Jul;91(7):2p preceding 17A. 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Ipotiroidismo Patient Education Parmet S, Lynm C, Glass RM. JAMA patient page. Hypothyroidism. JAMA. 2003 Dec 10;290(22):3024. 14 Luglio 2006 OBIETTIVOFARMACISTA Questionario di valutazione apprendimento ❏ Scegliere una sola risposta esatta per ogni domanda. ❏ 1. Qual'è la causa più comune dell'ipotiroidismo primario? a. la terapia con iodio radioattivo b. la malattia di Hashimoto c. la tiroidectomia d. l'assunzione di grandi quantità di iodio con la dieta ❏ Una donna di 68 anni si presenta al reparto di endocrinologia lamentando affaticamento, stipsi e la sensazione di aver sempre freddo. Il medico le ha diagnosticato ipotiroidismo. Quale dei seguenti risultati degli esami di laboratorio è più indicativo della diagnosi? a. livelli elevati di tiroxina libera T4 e di TSH (ormone tireotropo) nel siero b. livelli elevati di tiroxina libera T4 e bassi livelli di TSH nel siero c. llivelli elevati di tiroxina libera T4 e di TSH nel siero d. livelli elevati di tiroxina libera T4 e livelli alti di TSH nel siero ❏ ❏ ❏ ❏ ❏ 2. ❏ ❏ ❏ ❏ 3. ❏ ❏ ❏ ❏ ❏ 7. Una paziente di 33 anni, al terzo mese di gravidanza, si presenta lamentando depressione negli ultimi due mesi e fiato corto, sintomi che aveva attribuito alla gravidanza. Il medico riferisce che il TSH è 6,4 µU/mL e T4 libero entro i limiti normali e che la paziente è positiva agli autoanticorpi tiroidei. Quale è il probabile consiglio terapeutico prescritto a questa paziente? a. di non iniziare la terapia con levotiroxina sodica, perché la paziente è in gravidanza e il trattamento può nuocere al feto. b. di iniziare ad assumere levotiroxina sodica endovenosa perché la paziente richiede una rapida terapia sostitutiva dell'ormone tiroideo c. di iniziare la levotiroxina orale e monitorare i livelli di TSH dopo 6 settimane. d. di iniziare ad assumere liotironina sodica il cui uso è sicuro in gravidanza. ❏ ❏ ❏ 8. ❏ ❏ ❏ ❏ 9. ❏ 4. ❏ ❏ ❏ ❏ 5. ❏ ❏ ❏ ❏ 6. Un uomo di 48 anni si reca per la prima volta dal medico dopo quattro anni; non ha disturbi, a parte un ingrossamento del collo. Ulteriori accertamenti rivelano ipercolesterolemia e riflessi tendinei profondi prolungati. Quale delle seguenti affermazioni è vera? a. può essere giustificato un test di funzionalità tiroidea perché il paziente ha un profilo lipidico anomalo. b. non è necessario un test di funzionalità tiroidea perché si tratta di un uomo e solo le donne possono sviluppare ipotiroidismo. c. non è necessario un test di funzionalità tiroidea perché il paziente è giovane e solo gli anziani rischiano di sviluppare ipotiroidismo. d. non è necessario un test di funzionalità tiroidea perché il gozzo non è comunque sempre diagnosticabile nei pazienti. Nell'uomo adulto sano l'apporto giornaliero di iodio necessario è stimato in … a. 150 mcg/giorno b. 50 mcg/giorno c. 250 mcg/giorno d. 100 mcg/giorno Cosa è corretto comunicare al genitore di una bambina di 2 anni che deve cominciare ad ❏ ❏ ❏ assumere levotiroxina sodica? a. le compresse vanno frantumate e miscelate con latte artificiale a base di germogli di soia. b. le compresse vanno frantumate e mescolate a una piccola quantità di succo di mela. c. non si devono frantumare le compresse perché altrimenti perdono efficacia. d. le compresse non devono essere frantumate, ma piuttosto sciolte in cibi ricchi di fibre. Quali sono le potenziali interazioni in un paziente che assume warfarin e levotiroxina sodica? a. il warfarin può accelerare il metabolismo della levotiroxina; consigliare quindi di aumentare la dose di levotiroxina. b. nessuna interazione. c. considerare la possibilità di aumentare la dose di warfarin perché la levotiroxina può potenziare l'effetto ipoprotrombinemico. d. considerare la possibilità di ridurre la dose di warfarin perché la levotiroxina può potenziare l'effetto ipoprotrombinemico. Una donna di 68 anni, depressa da un anno, si presenta in farmacia con una ricetta nuova di sertralina cloridrato e chiede anche di fare scorta di levotiroxina. Cosa fare? a. chiamare il medico per accertarsi che sia consapevole di una possibile interazione farmaco-farmaco che rende necessaria una dose maggiore di levotiroxina. b. chiamare il medico per accertarsi che la diagnosi sia corretta, perché la depressione può causare ipotiroidismo. c. consegnare i farmaci al più presto di modo che possa assumere subito la prima dose. d. consegnare i farmaci istruendo il paziente di assumere la sertralina 4 ore prima o 4 ore dopo l'assunzione di levotiroxina. Una donna di 66 anni, trattata due mesi fa per ipertiroidismo con iodio radioattivo, si reca in farmacia lamentando secchezza cutanea e affaticamento. Cosa raccomandate alla paziente? a. di cercare di fare attività fisica 3 volte alla settimana e usare più spesso una lozione per la cute secca. b. cute secca e affaticamento sono frequenti dopo una terapia con iodio radioattivo e di solito spariscono dopo un mese circa. c. di considerare la possibilità di andare a dormire prima per evitare l'affaticamento. d. di fissare una visita dal medico perché deve essere curata per probabile ipotiroidismo conseguente a terapia con iodio radioattivo. 10. Come si tratta l'ipotiroidismo subclinico in una paziente di 34 anni in gravidanza? ❏ a. trattamento con levotiroxina orale, perché l'ormone tiroideo è fondamentale nello sviluppo del cervello e nel suo funzionamento corretto nel feto. ❏ b. trattamento con levotiroxina endovenosa, perché si tratta di una patologia simile al coma mixedematoso. ❏ c. il trattamento con levotiroxina orale è consigliato solo nell'ipotiroidismo evidente. ❏ d. nelle pazienti in gravidanza è consigliabile il trattamento con forme tiroidee essiccate. 11. ❏ ❏ ❏ ❏ 15 Luglio 2006 Qual è il miglior test per l'ipotiroidismo? a. il test della tiroxina libera (FT4) b. il test della triiodotironina libera (FT3) c. il test della tireotropina sierica (TSH) d. la scintigrafia della tiroide OBIETTIVOFARMACISTA 12. Qual è il protocollo di valutazione per una donna di 37 anni che ha recentemente ricevuto una diagnosi di diabete di tipo 1 e iniziato ad assumere insulina? ❏ a. raccomandare alla paziente di effettuare un altro test di funzionalità tiroidea tra 2 anni, perché tutti gli adulti devono far dosare la concentrazione di TSH ogni 5 anni dopo i 35 anni. ❏ b. raccomandare alla paziente di far dosare il TSH nel siero ogni anno, visto che soffre di diabete di tipo 1. ❏ c. raccomandare alla paziente di prendere metformina per il diabete di tipo 1. ❏ d. suggerire alla paziente una visita di follow-up dopo 3 anni. 13. Le reazioni avverse della terapia con farmaci antitiroidei si manifestano, generalmente: ❏ a. nei primi giorni di trattamento, con esantema, prurito e, meno frequentemente, agranulocitosi ❏ b. nei primi mesi di trattamento, solo con prurito ❏ c. nei primi mesi di trattamento, con esantema, prurito e, meno frequentemente, agranulocitosi ❏ d. nei primi mesi di trattamento, con agranulocitosi ❏ ❏ c. la radioterapia con iodio radioattivo d. la tiroidectomia chirurgica 17. Cosa consigliare ai pazienti per l'assunzione dei prodotti a base di levotiroxina? ❏ a. meglio assumere il farmaco dopo i pasti per evitare irritazioni allo stomaco. ❏ b. meglio assumere il farmaco a stomaco vuoto da 1/2 a 1 ora prima del primo pasto della giornata per ottenere il miglior assorbimento di farmaco. ❏ c. assumere il farmaco con cibi ricchi di fibre o ferro per aumentarne l'assorbimento. ❏ d. il farmaco va preso prima di coricarsi perché può indurre sonnolenza. 18. È sicuro assumere antiacidi con la levotiroxina? ❏ a. è sempre sicuro assumere antiacidi con la levotiroxina. ❏ b. non assumere levotiroxina con antiacidi perché aumenterebbero la concentrazione di ormone tiroideo nel sangue. ❏ c. si possono assumere antiacidi e levotiroxina, ma è importante assumere la levotiroxina 4 ore prima o 4 ore dopo gli antiacidi. ❏ d. è sicuro assumere antiacidi e levotiroxina alla stessa ora tutti i giorni. 14. Quale delle seguenti affermazioni sulla funzione della tiroide NON corrisponde a verità? ❏ a. sintesi e dismissione degli ormoni tiroidei sono controllate da un meccanismo di feed-back negativo che coinvolge l'asse ipotalamo-ipofisario e la tiroide ❏ b. la liberazione di TSH è inibita da alti tassi ematici di T4 e T3 ❏ c. la liberazione di TRH è stimolata da alti tassi ematici di T4 ❏ d. l'ipotalamo secerne l'ormone rilasciante la tireotropina (TRH, Thyrotropin-Releasing Hormone) 19. L'amiodarone è un farmaco antiaritmico che induce ipotiroidismo e ipertiroidismo. Cosa consigliare a un medico che desidera iniziare a trattare con amiodarone un paziente già in cura per l'ipotiroidismo con levotiroxina? ❏ a. va bene assumere amiodarone se la levotiroxina viene assunta 4 ore prima o 4 ore dopo l'amiodarone. ❏ b. occorre dosare il TSH iniziale per adeguarsi ai cambiamenti che l' amiodarone può indurre. ❏ c. l'amiodarone e la levotiroxina non vanno mai presi insieme. ❏ d. si possono assumere amiodarone e levotiroxina, ma solo se il paziente accetta di seguire una dieta ricca di fibre e di ferro. 15. Qual è la causa più comune dell'ipertiroidismo primario? ❏ a. il morbo di Graves ❏ b. il gozzo multinodulare tossico ❏ c. l'adenoma tossico ❏ d. la tiroidite subacuta 16. Quale dei seguenti NON è un approccio terapeutico in caso di ipertiroidismo primario mirato a abbassare le concentrazioni degli ormoni tiroidei sierici? ❏ a. la terapia con farmaci antitiroidei come il metimazolo e il propiltiouracile ❏ b. la terapia con beta-bloccanti come il propranololo e l'atenololo 20. Quale delle seguenti affermazioni sulla levotiroxina è corretta? ❏ a. ha uno spettro terapeutico ristretto ❏ b. viene facilmente influenzata da piccole variazioni nel contenuto delle compresse ❏ c. viene facilmente influenzata da piccole variazioni nella biodisponibilità ❏ d. tutte le risposte indicate edizione di Anno 3 · Numero 4 · Luglio 2006 · Periodico bimestrale Edizione originale approvata dall’American Council on Pharmaceutical Education · Editore Medical Education s.r.l. · Registrazione del Tribunale di Milano n. 109 del 21/02/2006 · Direttore responsabile Ivana De Michele ·Publisher Paolo Sciacca · Revisione Scientifica Dr. Ralf Zahn · Traduzione International Service · Redazione Diletta Pria · Progetto grafico Francesca Tedoldi · Impaginazione Alessandra Livraga · Amministrazione e abbonamenti Medical Education s.r.l., Via Giotto, 26 - 20145 Milano, tel 02/89692182 fax 02/89692500 · Stampa Cierre Grafica, Via Ciro Ferrari, 5 Caselle di Sommacampagna (VR). · Copyright 2004 by Medical Education , Milano. 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