Esercitazione Geometria Esercizi di Geometria Piana 1. *In un quadrilatero convesso π΄π΅πΆπ· i lati π΄π΅, π΅πΆ e πΆπ· sono uguali, inoltre π΄πΆ = π΅π· = π΄π·. Quanto vale l’angolo in π·? 2. ***Dato il trianolo π΄π΅πΆ con πΆπ΄π΅ − π΄π΅πΆ = 90, detti π il punto medio di π΄π΅ e π» il piede dell’altezza relativa ad π΄π΅, dimostrae che il raggio della circonferenza circoscritta ad π΄π΅πΆ è uguale ad π»π 3. *In un Trapezio Isoscele una diagonale è lunga 22, si sa inoltre che tale diagonale forma con la base maggiore un angolo di 45. Quanto vale l’area del trapezio? 4. ***Dimostrare che un pentagono inscritto in una circonferenza e tale che ogni sua diagonale sia parallela ad un lato è necessariamente regolare 5. **Dato un triangolo π΄π΅πΆ si tracci l’altezza π΄π», la bisettrice π΅πΎ e la mediana πΆπ. Sia π· l’intersezione fra π΄π» e π΅πΎ, ed πΈ l’intersezione tra π»π e π΅πΎ. Sapendo che πΎπ· = 2 π·πΈ = 1 πΈπ΅ = 3, si dimostri che: π»π è parallelo ad π΄πΆ, π΄π΅ = π΄πΆ, π΄π΅ = π΅πΆ 6. *Si consideri un quadrato π΄π΅πΆπ· di lato 16. Su due lati consecutivi π΄π΅ e π΅πΆ si costruiscano, esternamente rispetto al quadrato, due triangoli equilateri π΄π΅πΈ e π΅πΆπΉ. Quanto vale l’area di π΅πΈπΉ? 7. *Sia π΄π΅πΆ un triangolo tale che π΄πΆπ΅ = 60. Sia π il punto medio di π΄π΅ e π» e πΎ i piedi delle altezze che partono da π΅ e da π΄ rispettivamente. Dimostrare che π»ππΎ è equilatero 8. **Sia dato un triangolo π΄π΅πΆ. Si indichino con π ed π i puti medi rispettivamente dei lati π΄πΆ e π΅πΆ. Siano inoltre π e π rispettivamente punti sui lati π΄πΆ e π΅πΆ tali che 3π΄π = π΄πΆ e 3π΅π = π΅πΆ. Dimostrare che le bisettrici degli angoli π΄ππ e π΅ππ si incontrano su un punto π del lato π΄π΅ se e solo se π΄πππ΅ è ciclico 9. *Si dimostri che se in un triangolo ci sono due altezze di egual lunghezza, allora il triangolo è isoscele 10. **Si dimostri che se in un triangolo ci sono due mediane di egual lunghezza, allora il triangolo è isoscele 11. **Sui lati π΄π΅ e π΄πΆ di un triangolo π΄π΅πΆ si scelgano due punti π, π in modo tale che π΄π: π΄π΅ = π΄π: π΄πΆ e si supponga che π΅π = πΆπ, si dimostri che il triangolo π΄π΅πΆ è isoscele 12. *Sia π΅ un punto interno al segmento π΄πΆ con π΄π΅ di lunghezza 2 e π΅πΆ di lunghezza 3. Costruiti i triangoli equilateri π΄π΅π΄’ e πΆπ΅πΆ’ dalla stessa parte rispetto ad π΄πΆ, quanto misura l’area di π΄’π΅πΆ’? 13. **Sia π΄π΅πΆπ· un rombo, ed πΈ un punto qualunque sulla diagonale π΄πΆ. Sia πΉ il punto sul segmento π΅πΆ tale che π΅πΉ = π·πΈ. Provare che (π΄π΅ + π΅πΉ) ∗ πΉπΆ = π΄πΈ ∗ πΈπΆ 14. *Sia π΅πΆ un triangolo rettangolo in π΄ con π΄π΅ cateto maggiore, π΄π» l’altezza relativa a π΅πΆ. Sulla retta π΅πΆ si prenda π· tale che π» sia il punto medio di π΅π·, e sia poi πΈ il piede della perpendicolare condotta da πΆ ad π΄π·. Dimostrare che πΈπ» = π΄π» 15. **Sia π΄π΅πΆπ· un quadrilatero, sia πΈ l’intersezione tra le circonferenze di diametri π΄π΅ e π΄πΆ ed πΉ l’intersezione tra le circonferenze di diametri π΄πΆ e π΄π·. Dimostrare che: se πΈπ΄π· = 90 allora π΅πΆ è parallelo ad π΄π·; se πΈπ΄π· = πΉπ΄π΅ = 90 allora π΄π΅πΆπ· è un parallelogramma, e vice versa *Facile **Medio ***Difficile o non trattato a lezione Soluzioni Esercitazione Geometria Soluzioni Esercizi di Geometria Piana 1. 72° 2. Prima soluzione: Sia O il centro della circonferenza circoscritta, che indichiamo con Gamma . Poiché O sta sull'asse del segmento AB, la tesi è equivalente a dimostrare che CO è parallelo ad HB. Poiché CA^B è un angolo esterno al triangolo CHA, si ha che HC^A = CA^B - CH^A = AB^C. Pertanto i triangoli CHA e BHC sono simili. Allora CH : HA = BH : HC e dunque CH2 = HA HB. Per il teorema della secante e della tangente, questa uguaglianza mostra che CH è tangente a e dunque perpendicolare al raggio CO. Ma allora CO ed HB sono paralleli in quanto entrambi perpendicolari a CH. Seconda Soluzione: Per ipotesi sappiamo che C ^ BA = Beta, C ^ AB = 90o + Beta e dunque A ^ CB = 90o - 2Beta. Poiche il triangolo OCB è isoscele si ha che O ^ CB = O ^ BC. Poiché il triangolo OAB è isoscele si ha che OA^B = OB^A = Beta + OB^C = Beta + OC^B. Infine, poiche il triangolo OCA è isoscele si ha che OC^A = OA^C = CA^B - OA^B = 90o - O ^ CB. D'altra parte O ^ CA = O ^ CB + A ^ CB = O ^ CB +90o -2Beta. Dal confronto di queste ultime due formule segue che O ^ CB = Beta, e quindi OC è parallelo ad HB (angoli alterni interni uguali rispetto alla trasversale CB). Terza Soluzione:La retta per A normale a AB incontra la circonferenza in un (altro) punto A0 per cui risultano eguali gli angoli AA^0C = A ^ BC = C ^ AA0. Allora il triangolo AA0C è isoscele, l'asse di AA0 è parallelo a AB, passa per C e per il centro O e dunque HMOC è un rettangolo e HM = OC. 3. 242 4. Prima Soluzione: Detto O il centro del cerchio circoscritto al pentagono ABCDE, si considerino i due triangoli isosceli BOE e COD: essendo BE parallelo a CD, i due triangoli hanno lo stesso asse r di simmetria. Allora, rispetto alla retta r, il punto B è il simmetrico di E, mentre il punto C è il simmetrico di D. Ne segue BC = ED, in quanto segmenti simmetrici rispetto ad r. In modo analogo si dimostra l'uguaglianza delle altre coppie di lati, per cui il pentagono è equilatero. Per dimostrare che anche gli angoli del pentagono sono uguali fra lo- ro, basta ricordare che, per ipotesi, il pentagono è inscrivibile in una circonferenza, ed osservare che a corde uguali corrispondono angoli alla circonferenza uguali. Seconda Soluzione: L'angolo EA^B è supplementare di BD^E poiché angoli opposti di un quadrilatero inscritto in una circonferenza, e A ^ ED è supplementare di B ^ DE poiché essi sono angoli coniugati interni rispetto alle rette parallele AE e BD tagliate dalla trasversale DE. Gli angoli E ^ AB e A ^ ED sono dunque uguali fra loro. Dunque tutti gli angoli adiacenti (e quindi tutti gli angoli) del pentagono sono uguali fra loro. Il precedente ragionamento porta a concludere che il trapezio ABDE è isoscele, da cui AB = DE. Più in generale, due lati non consecutivi del pentagono sono uguali fra loro, e dunque tutti i lati del pentagono sono uguali tra loro. Terza Soluzione: Con riferimento al pentagono ABCDE in figura, chiamiamo 1, 2, 3 gli angoli in cui le diagonali del pentagono dividono l'angolo in A; chiamiamo poi 4 l'angolo B ^ DC e 5 l'angolo D ^ BE. Tenendo presente che il pentagono è inscrivibile, si ha 1 = 4 perché angoli che sottendono lo stesso arco BC, 3 = 5 perché angoli che sottendono lo stesso arco DE. D'altra parte, si ha anche 4 = 5, perché angoli alterni interni rispetto alle rette parallele BE e CD tagliate dalla trasversale BD. Si conclude cos che 1 = 4 = 5 = 3. Se ora chiamiamo 6 l'angolo A ^ DE, si ha 2 = 6, perché angoli alterni interni rispetto alle rette parallele AC e ED tagliate dalla trasversale AD. Ripetendo il ragionamento visto precedentemente in relazione agli angoli 1 e 3, ma facendo riferimento agli angoli di vertice D (invece che agli angoli di vertice A), si trova 4 = 6 e, di conseguenza, 1 = 4 = 6 = 2. In definitiva, gli angoli 1, 2, 3, in cui le diagonali dividono l'angolo in A sono uguali fra loro; 5. 6. 7. 8. 9. analogamente, la stessa proprietà si dimostra per gli altri angoli. Si ha anche che l'angolo BA^E, essendo il triplo dell'angolo 1, è uguale all'angolo A ^ BC, che è il triplo dell'angolo 5; procedendo in modo analogo si dimostra che i cinque angoli del pentagono sono uguali fra loro. Infine, per dimostrare che anche i lati del pentagono sono uguali fra loro, basta ricordare che il pentagono è inscrivibile ed osservare che ad angoli alla circonferenza uguali corrispondono corde uguali. Osserviamo che la sola ipotesi del parallelismo fra lati e diagonali non è sufficiente per concludere che il pentagono è regolare: ad esempio, l'ipotesi citata è soddisfatta dal pentagono avente i vertici nei punti di coordinate (0; 0), (2; 0), (1+p5; 2), (2; 1+p5), (0; 2). Si osservi, d'altra parte, che se si considera un qualsiasi pentagono regolare e lo si trasforma mediante un'affinità, si ottiene un altro pentagono che non è più regolare (a meno che l'affinità non sia una similitudine), ma in cui è ancora vero che ogni diagonale è parallela a un lato. i) I triangoli EMB e KAB sono simili perché MB : AB = EB : KB: e l'angolo in B e in comune. Quindi KA^B = EM^ B e CA k MH. ii) Per il teorema di Talete si ha CB = 2HB, da cui deduciamo che CH = HB e che AH e la mediana relativa a CB. Visto che AH per ipotesi e anche l'altezza si ha che il triangolo ABC e isoscele. iii) Poiché BD = 2DK, il baricentro di ABC si trova sulla retta r passante per D e parallela ad AC (per il teorema di Talete). D'altra parte, il baricentro si trova anche sulla mediana AH, e quindi il baricentro è il punto D di intersezione fra queste due rette (si noti che le due rette non sono parallele, in quanto AC è un lato e AH è una mediana del triangolo ABC). Pertanto BK passa per il baricentro e quindi è una mediana. Visto che BK è anche bisettrice, BA = BC. Seconda Soluzione iii) BK è la mediana relativa a CA. Infatti, supponiamo per assurdo che il punto medio di CA sia K’ diverso da K. Visto che il punto di intersezione di BK 0 con CM (che chiamiamo D 0) è il baricentro di ABC, si avrebbe K’B/D’B = 3/2 = KB/DB : Quindi, dato che K ^ BK’ = D ^ BD’, il triangolo DD’B sarebbe simile a KK’B e CM sarebbe parallelo a CA, che è assurdo. Ne deduciamo che K e K’ sono lo stesso punto e che BK è mediana. Visto che per ipotesi BK è anche bisettrice, ABC è isoscele anche in B e quindi è equilatero. 64 La circonferenza passante per A, H e B ha centro in M, poiché il triangolo ABH é rettangolo. Stesso ragionamento per AKB. Quindi A;H;K e B stanno tutti su una stessa circonferenza di diametro AB e centro M (il punto medio), da cui MH = MK perché sono raggi. Il triangolo rettangolo CHB ha l'angolo in C di 60°, quindi KBH = 30°. L'angolo HMK é l'angolo al centro che insiste sullo stesso arco di KBH, quindi HMK = 60°, da cui segue che HKM é equilatero. Si supponga che le bisettrici degli angoli AST e BST si incontrino in un punto P del lato AB. Dal momento che AS/AC = BT/BC, per il teorema di Talete , ST e AB sono segmenti paralleli . Ora , poiché per ipotesi ASP = SPA, si ha che il triangolo ASP è isoscele e quindi AS = AP . In modo analogo si ricava che anche i segmenti BT e BP hanno lunghezze uguali. Ricordando che 3AS=AC e 3BT=BC, si ottiene: AB=AS+BT=1/3(AC+BC). Dalla relazione scritta sopra si ricava inoltre MA+NB=½(AC+BC) =3AB/2. D’altra parte MN=AB/2 e quindi risulta :MN+AB = AM+BN, condizione equivalente a dire che il quadrilatero ABMN sia circoscrivibile ad una circonferenza . Si supponga ora che il quadrilatero ABMN sia circoscrivibile ad una circonferenza, pertanto si ha: MN+AB=AM+BN. Poiché vale sempre la condizione MN=AB/2, risulta AM+BN=3AB/2 e pertanto si ricava come prima: AS+BT=AB. Siano ora P1 e P2 i punti di incontro col segmanto AB rispettivamente delle bisettrici di AST e BST . In modo del tutto analogo al precedente si ricava AS= AP1 e BT=BP2 . Pertanto AP1+P2B=AB e quoindi necessariamente P1=P2 . Siano B e C i vertici da cui partono le due altezze uguali, rispettivamente relative ai lati AC e AB. Calcolando l’area S del triangolo rispetto ad AB e AC e chiamando h la lunghezza comune delle due altezze, si ha: S= AB*h/2=AC*h/2, da cui AB=AC 10. Siano b e c i verticida cui partono le due mediane uguali, rispettivamente relative ai lati AC e AB, che intersecano nei punti medi rispettivamente N e M. Chiamamo inoltre O il punto d’incontro delle mediane (baricentro). Come è noto O divide ciascuna mediana in due parti c di cui quella che contiene il vertice è lunga doppia dell’altra: poiché le due mediane hanno la stessa lunghezza, anche i due segmenti CO e BO (che sono lunghi 2/3 della rispettiva mediana) hanno la stessa lunghezza e perciò il triangolo BOC è isoscele e i triangoli BOM e CON sono congruenti (hanno due lati corrispondenti e l’angolo compreso della stessa misura: CO e BO come detto, analogamente NO ed MO, ed i due angoli CON e BOM perché opposti al vertice). Ma allora gli angoli BCO e CBO hanno la stessa misura (sono angoli alla base di un triangolo isoscele ), come anche gli angoli OCN e OBM (sono gli angoli corrispondenti di triangoli congruenti). Quindi BCA = BCO+OCA e CBA= CBO+OBA sono congruenti e abc è isoscele. 11. Per il teorema di Talete, la retta del segmento BC è parallela a quella del segmento MN. Ma allora gli angoli BCM e CMN ( e quelli NBC e BNM) sono congruenti perché formati da parallele tagliate da una trasversale. Se O è il punto d’incontro dei segmenti BN e CM, anche COB e NOM sono congruenti perché opposti al vertice, quindi i triangoli BOC e MON sono simili. Ma allora BO:ON=CO:OM, da cui sommando nella proposizione, BN:ON=CM:OM. Ma, poiché BN=CM , anche ON=OM , cioè i triangoli MBC e NCB sono congruenti (hanno CB=BN, BC in comune e congruenti gli angoli compresi NBC e MCB) e perciò gli angoli BCA e ABC sono congruenti e il triangolo ABC è isoscele. 3 12. 2 √3 13. Siano, l il lato del rombo, 2a la lunghezza di AC, 2b la lunghezza di BD, d la distanza tra H e E, c la lunghezza di BE=DE=BF. La relazione da provare diventa perciò: (l+c)(l-c)=(a+d)(a-d). Svolgendo i prodotti notevoli possiamo trasformare questa relazione in l2-c2 =a2-d2 o anche, riordinando i termini, i2-a2 = c2-d2 (quest’ultima uguaglianza e quella richiesta sono quindi equivalenti). Ma questa relazione è semplice da provare: per il teorema di Pitagora applicato rispettivamente ai triangoli BHC e BHE, sappiamo che l2-a2 = b2 e c2-d2=b2, da cui l2-a2=c2-d2. 14. Il triangolo ABD è isoscele su base BD, perché Ah è altezza e mediana. AH è pertanto ance bisettrice dell’angolo BAD, e quindi gli angoli DAH e BAH sono uguali. Gli angoli AEC, AHC sono retti per costruzione; quindi E e H appartengono alla circonferenza Gamma avente AC come diametro. DAH e BAH sono angoli alla circonferenza per Gamma, DAH insiste sull’arco EH, BAH insiste sull’arco AH (quest’ultimo si trova nella posizione limite, essendo AB tangente a Gamma in A). Dunque, gli archi EH, AH di Gamma sono uguali, e perciò sono uguali anche le corde EH, AH, come di doveva dimostrare. 15. (a) Siano M, N i punti medi di AB e AC rispettivamente; in quanto corda comune ai due cerchi di diametri AB e AC, AE ` perpendicolare a M N . Se D e N E β¦ , AD e M N , in quanto perpendicolari alla stessa retta (quella che E AD = 90 contiene EA), sono paralleli; inο¬ne per il teorema di Talete, M N ` parallelo e A M B a BC e dunque BC ` parallelo ad AD. e n=5• (b) Similmente a quanto fatto nel punto (a), detto L il punto medio di AD, si ha che AF ` perpendicolare a N L e, se F AB = 90β¦ , anche AB ` e e perpendicolare a AF e dunque parallelo a N L. Applicando come sopra il e teorema di Talete si ottiene che allora AB ` parallelo a CD. Quindi, se β¦ , si ha che AB ` parallelo a CD e AD ` parallelo a E AD = F AB = 90 e e BC, ovvero ABCD ` un parallelogramma. e (c) Di converso, se ABCD ` un parallelogramma, detti M, N, L i punti medi e di AB, AC, AD come sopra, si ha che AD, BC, M N sono paralleli e dunque tutti perpendicolari a AE, corda comune alle circonferenze di diametri AB e AC (e centri M e N ); allo stesso modo, AB, CD, N L sono paralleli e dunque tutti perpendicolari a AF , corda comune alle circonferenze di diametri AC e AD (e centri N , L). Quindi E AD = F AB = 90β¦