Concerto di Musica Classica Concerto di Musica Classica

GUIDA ALL’ASCOLTO
Le musiche di questo concerto, pur essendo tutte settecentesche, appartengono a due diversi
periodi della storia della musica e a due diverse impostazioni di pensiero musicale: le Sonate a tre di
Bach, Händel e Quantz fanno riferimento ad un genere musicale che affonda le proprie radici nel
secolo precedente, che si nutre ancora di una mentalità fortemente contrappuntistica e che vive una
importante ma ultima fase nella prima metà del Settecento; diversamente il Concerto di Haydn e le
tre Sonate di Mozart rappresentano uno spirito ed una mentalità nuovi, più semplici ed estroverse,
meno severe ed intellettualistiche, tipiche della seconda metà del secolo XVIII. Il programma ci offre
quindi le due diverse ambientazioni culturali della prima e della seconda metà di quel secolo. E’
tuttavia ravvisabile un elemento comune a tutte queste musiche, rappresentato dalla possibilità di
una certa variazione nella destinazione strumentale delle composizioni. Le sonate a tre hanno sempre
avuto la possibilità di essere eseguite con un certo margine di scelta riguardo agli strumenti, ed i
compositori stessi hanno spesso indicato nell’intestazione i diversi organici possibili: ad esempio “due
violini oppure due flauti e basso continuo”; altrimenti “due violini (oppure violino e flauto) e basso
continuo”; ancora altrimenti “due flauti oppure due oboi e basso continuo”. Sono tutte possibilità
equivalenti nelle quali si può avere o l’uguaglianza dei due strumenti solisti, che rispecchia di più
l’unità dello sviluppo tematico compositivo, oppure la differenza timbrica dei due strumenti diversi,
che esalta invece il senso del dialogo e della concertazione fra i due solisti. Si può dire che il
compositore scrive queste sonate con un tipo di pensiero compositivo che prescinde dagli strumenti
impiegati, che utilizza una sorta di linguaggio che ha una perfezione musicale in sé stesso, in grado di
adattarsi indifferentemente ai vari strumenti. Va anche detto più prosaicamente che la possibilità di
cambiare gli strumenti dell’esecuzione andava certamente incontro ad esigenze di tipo editoriale,
offrendo musica più versatile agli amanti di quest’arte.
Con la sonata a tre siamo nell’epoca d’oro del basso continuo, per cui assieme alle due parti
solistiche vi è una terza parte di basso, che viene solitamente realizzata con l’apporto concomitante
di due strumenti: uno monodico che evidenzia efficacemente la linea del basso, ed uno polifonico
che vi aggiunge le appropriate armonie d’accompagnamento. Anche nella realizzazione del basso
continuo si possono operare delle scelte che diano organici strumentali omogenei e adatti al tipo di
musica, potendo scegliere fra vari strumenti d’armonia (cembalo, organo, liuto tiorba) e fra
strumenti che sottolineano e vivificano il basso (violoncello, violone, fagotto).
Anche per il Concerto di Haydn vale una certa flessibilità di scelta strumentale, essendo composto
per clavicembalo o organo e archi. L’indicazione “klavier” (letteralmente “tastiera”) riportata nei suoi
concerti per strumento a tastiera e archi ci ricorda che tutta la tradizione musicale tastieristica ha
sempre presentato una certa osmosi fra il cembalo e l’organo, sia per la prassi e sia per la letteratura.
Questo continuo scambio e unità stilistica fra i due strumenti è un fatto plurisecolare, che volge però
al termine in questa fine di XVIII secolo, con la lenta scomparsa del clavicembalo, e che non si
trasferirà nei rapporti fra organo e pianoforte. Di questo continuo e stretto rapporto fra organo e
clavicembalo ci serviamo per proporre tre Sonate da Chiesa di Mozart con il clavicembalo, che per la
verità sarebbero espressamente destinate ad essere eseguite con l’organo. Ma questo, più che un
fatto sostanziale, sembra davvero una tendenziosa indicazione posta a rafforzare il “da chiesa”, più di
quanto non lo faccia lo spirito della musica stessa, che è invece di gusto vivace e mondano. La parte
dell’organo pensata da Mozart in queste Sonate non si discosta davvero da uno stile aperto anche al
clavicembalo, brillante e concertistico, che richiama certamente il clima dei concerti per pianoforte
e orchestra, specialmente nella culminante Sonata K. 336 con il suo assolo sgargiante.
Lions Club
Bologna San Lazzaro
Distretto
108Tb Italy
Giovedì 16 Aprile 2009 ore 20,30
Chiesa Dell’Osservanza
Bologna
Concerto di Musica Classica
Clavicembalo Andrea Berardi
Violino 1° Enrico Orlando
Violino 2° Silvia Benvenuti
Violoncello Cecilia Amadori
Andrea Berardi
Pianista, organista e clavicembalista che ha studiato nei Conservatori di Ravenna, Ferrara, Bologna e
Cesena. Ha avuto tra i suoi maestri i ravennati Fiorenza Ferroni, e Mons. Gino Bartolucci. Il
desiderio di conoscere tutto la ricca storia della musica per tastiera lo ha portato allo studio dei 3
strumenti ed alla comprensione delle loro reciproche influenze e compenetrazioni. Ha ricevuto premi e
riconoscimenti in concorsi organistici. Ha svolto una considerevole attività concertistica come solista
all’organo, suonando in Italia e in vari paesi di Europa. Ha effettuato varie registrazioni ed è stato
membro di giuria in concorsi organistici. A Ravenna è organista della Basilica di S. Agata Maggiore
e docente presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “G. Verdi”.
Enrico Orlando
Si è diplomato in violino presso il Conservatorio “V. Bellini” di Palermo col M.° Giuseppe di Janni.
Successivamente ha frequentato i Corsi di perfezionamento tenuti da Eliodoro Collima, Pavel
Vernicov, Nina Beilina ed Henrik Szering, ottenendo i Diplomi di merito. E’ vincitore di Concorsi
violinistici nazionali. Ha inciso per Rai, eseguendo il Concerto per violino in La minore di J. S.
Bach, nella trasmissione “Dietro le quinte- I segreti della Musica” per “Video Sapere” su Rai 3. Ha
inciso per la Casa Editrice “Bongiovanni” e per “Musicaimmagine”. In qualità di 1° violino e solista
ha al suo attivo tournee in Svizzera, Belgio, Francia, Usa, Germania. Durante la sua attività
artistica, ha tenuto concerti in varie formazioni da camera e solista. E’ titolare di Cattedra di violino
presso il Conservatorio di Musica “Bruno Maderna” di Cesena.
Silvia Benvenuti
Ha studiato violino col M.° Gino Poggi a Ravenna diplomandosi presso il Conservatorio di Pesaro.
Successivamente si è perfezionata a Ginevra col M.° Corrado Romano. Ha conseguito il diploma di
2° livello presso il Conservatorio di Cesena sotto la guida del M.° Paolo Chiavacci. Diplomata in
Accademia di Belle Arti, si dedica completamente all’arte partecipando a mostre collettive e personali.
Ha fatto parte dell’Orchestra Giovanile Italiana, ha partecipato col gruppo teatrale “Giardini
Pensili” ad una diretta radiofonica Rai e ad una serie di concerti in Italia e all’estero. Ha
collaborato con l’Accademia Bizantina e l’Orchestra da Camera di Bologna e della Romagna. E’
docente di violino presso il Liceo Musicale “A. Masini” di Forlì. Attualmente suona in varie
formazioni sinfoniche e cameristiche.
Programma
J.S.Bach (1685-1750)
Triosonata in Sol maggiore BWV 1038
Largo – Vivace – Adagio – Presto
G.F.Haendel (1685-1759)
Sonata a due violini e basso continuo in Sol minore
Andante – Allegro – Largo – Allegro
J.J.Quantz (1697-1773)
Triosonata in Do minore
Andante – Allegro – Largo – Vivace
J.Haydn (1732-1809)
Concerto in Fa maggiore per cembalo e archi
Moderato - Adagio – Allegro
Cecilia Amadori
Si è diplomata a Pesaro nel 1987. Successivamente ha partecipato a diversi Corsi di Specializzazione
con i Maestri Flaksmann, Beschi e Veggetti lavorando sulla prassi esecutiva barocca. Nel 1988 è
risultata 1° idonea al Concorso del violoncello indetto dall’orchestra Filarmonica Marchigiana, dove
successivamente ha ricoperto il ruolo di 1° violoncello fino al 1994. Ha fatto parte di diversi gruppi
cameristici: “Trio Piene”, “Quartetto di Pesaro” e altri. Dal 1996 si dedica anche alla musica barocca
e ha fatto parte di vari gruppi come l’”Accademia degli Invaghiti”; “Meran Baroque”; e l”Accademia
Bizantina”, con i quali ha inciso diversi CD. Dal 2005 al 2007 ha collaborato con l’Ensemble
“Matheus”, orchestra barocca francese. E’ membro dell’Ensemble “Nino Rota” composto da cinque
musiciste.
W.A.Mozart (1756-1791)
Tre Sonate da chiesa:
Sonata in Do maggiore KV 328
Sonata in Mi bemolle maggiore KV 67
Sonata in Do maggiore KV 336