tessuto osseo

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Classificazione e Localizzazione dei Tessuti animali
Il tessuto è una struttura formata da molte cellule che collaborano allo svolgimento di una stessa funzione.
I 4 tipi di tessuti principali sono:
1) Tessuto Epiteliale
I tessuti epiteliali
di rivestimento
Sono costituiti da cellule labili, o soggette a rinnovamento, con interposta nulla
ghiandolare esocrino
endocrino o scarsa sostanza intercellulare rappresentata dal glicocalice
Non sono vascolarizzati, ma poggiano sempre su un connettivo da cui risultano
sensoriali
separati dalla membrana basale
trasformati
Sono innervati in modo variabile da terminazioni sensitive amieliniche
I tessuti connettivali sono costituiti da cellule polimorfe
(autoctone e non autoctone) e da abbondante sostanza
intercellulare (componente amorfa o fondamentale e
componente fibrillare).
3) Tessuto muscolare
striato scheletrico
cardiaco
liscio
2) Tessuto Connettivo
t. c. propriamente detti
t. Cartilagineo
t. Osseo
Sangue
La contrattilità è una proprietà della materia vivente
posseduta da tutte le cellule. Negli organismi superiori la
funzione contrattile è devoluta ad un tessuto
particolarmente differenziato: il tessuto muscolare.
E’ costituito da neuroni, cellule particolarmente differenziate dotate di proprietà
quali eccitabilità, conducibilità e polarizzazione funzionale, e da cellule di
sostegno che cooperano con i neuroni ma non ne posseggono le specifiche
proprietà, che vengono indicate come glia o neuroglia o nevroglia.
4) Tessuto nervoso
EPITELI DI RIVESTIMENTO:
Classificazione
In base alla forma delle cellule
gli epiteli di rivestimento
possono essere distinti in:
In base al numero di strati cellulari gli
epiteli di rivestimento possono
essere distinti in:
9 Pavimentosi
9 Semplici o monostratificati
9 Cubici
9 Composti o pluristratificati
9 Cilindrici
EPITELI SEMPLICI O
MONOSTRATIFICATI
Hanno funzione di:
EPITELI COMPOSTI O
PLURISTRATIFICATI
9
Assorbimento
Hanno funzione di:
9
Secrezione
9Protezione
9
Filtrazione
9
Diffusione
Si dividono in:
9
Epiteli pavimentosi semplici
9
Epiteli cubici semplici
9
Epiteli cilindrici semplici
9
Epiteli cilindrici pluriseriati o pseudostratificati
Si dividono in:
9Epiteli pavimentosi composti
9Epiteli cubici composti
9Epiteli cilindrici composti
9Epiteli di transizione
EPITELI PAVIMENTOSI SEMPLICI
Si presentano in sezione trasversale formati da
cellule poligonali a 4-7 lati strettamente interdigitate
che in sezione longitudinale appaiono fusate con la
parte centrale più ampia occupata dal nucleo
schiacciato.
Localizzazione:
9Endoteli
9Mesoteli
9Foglietto parietale della capsula del Bowman e
tratto sottile dell’ansa di Henle nel rene
9Alveolo polmonare
9Camera anteriore dell’occhio e labirinto
membranoso dell’orecchio interno
EPITELI CUBICI SEMPLICI
Si presentano in sezione trasversale formati
da cellule pentagonali o esagonali con
contorno irregolare che in sezione
longitudinale appaiono quadrate con nucleo
tondeggiante.
Possono presentare corti microvilli o ciglia.
Localizzazione:
9Porzioni di dotti escretori ghiandolari
9Superfici del cristallino e dell’iride
9Superficie esterna dell’ovaio
9Epitelio pigmentato della retina
9Porzioni di tubuli renali
EPITELI CILINDRICI SEMPLICI
Si presentano in sezione trasversale
formati da piccole cellule per lo più
esagonali che in sezione longitudinale
appaiono rettangolari con nucleo
ovale. Alcune cellule cilindriche
possono trasformarsi in cellule
caliciformi mucipare con funzione
secernente. Possono presentare la
superficie apicale libera, ciliata o con
microvilli.
Localizzazione:
9Epitelio luminale dello stomaco
ghiandolare
9Epitelio della mucosa intestinale
9Epitelio della parte intermedia
dell’albero respiratorio
9Utero e tube uterine
9Colecisti
9Dotti ghiandolari
EPITELI CILINDRICI PSEUDOSTRATIFICATI O
PLURISERIATI
Hanno nuclei a diversa altezza essendo localizzati
nelle parti più dilatate delle cellule. Sono costituiti da
:
Cellule allungate, ristrette alla base, che
raggiungono la superficie libera dell’epitelio
Cellule a base larga e parte superiore fusata
Cellule corte e tondeggianti
Possono mostrare la superficie apicale libera, ciliata
o con stereociglia.
Localizzazione:
9Vie respiratorie
9Epididimo
9Dotti escretori
EPITELI PAVIMENTOSI COMPOSTI
Si dividono in:
Non cheratinizzati
Cheratinizzati
Localizzazione:
Localizzazione:
9Epiteli detti umidi (vestibolo del
naso, bocca, lingua, esofago, cornea,
vagina, tratti di uretra)
9Epidermide
9Prestomaci ed Esofago (Ruminanti)
EPITELI CUBICI COMPOSTI
Localizzazione:
9Dotti ghiandolari
9Parti dell’apparato genitale
9Zone di passaggio da epiteli semplici a statificati
EPITELI CILINDRICI COMPOSTI
Localizzazione:
9Dotti ghiandolari
9Porzioni delle prime vie respiratorie
9Zone di passaggio da epiteli cilindrici a stratificati
EPITELI DI TRANSIZIONE
Sono costituiti da cellule basali, da cellule a clava o piriformi negli strati intermedi, e da cellule
a cupola superficiali. Sono formati da 3 a 10 strati di cellule a seconda del grado di
distensione della mucosa dell’organo.
Sono localizzati nelle vie urinarie (pelvi, uretere, vescica, uretra).
EPITELI GHIANDOLARI
Gli epiteli ghiandolari si dividono in:
9 Esocrini: quando riversano il loro secreto all’esterno o in
cavità comunicanti con l’esterno (in genere attraverso dotti)
9Endocrini: quando sono privi di dotti e riversano il loro
secreto nel circolo sanguigno o nei liquidi extracellulari
Gli epiteli ghiandolari esocrini, morfologicamente sono distinti in:
9 Ghiandole unicellulari rappresentate dalle cellule caliciformi
mucipare che si trovano intercalate a cellule cilindriche negli
epiteli di rivestimento delle vie digerenti e respiratorie
9
Lamine secernenti rappresentate da epiteli di rivestimento le
cui cellule hanno attività secretoria come l’epitelio della
mucosa gastrica, del collo dell’utero e delle vescicole
seminali
9 Ghiandole pluricellulari caratterizzate dalla presenza di dotti
(ad
eccezione
delle
intraepiteliali)
ed
adenomeri
morfologicamente distinti in tubulari, acinosi ed alveolari
Classificazione
delle
ghiandole
esocrine
pluricellulari in base
alla
forma
degli
adenomeri
ed
alla
ramificazione o meno
dei dotti
Semplici
Gh. sudoripara
Piccola sebacea
Gh. Gastrica,
Del corpo dell’utero
Ramificate
Gh. Cardiale,
Del collo dell’utero
Gh. sebacea
Adenomero alveolare Adenomero acinoso
Adenomero tubulare
Gh. Mammaria
Parotide, Pancreas
Gh. Del Brunner
Composte
Prostata
Mandibolare,
Sottolinguale
Gli epiteli ghiandolari endocrini sono:
9 Privi di dotti
9 Ricchi di capillari ampi ed in genere fenestrati
Gli epiteli ghiandolari endocrini secernono ormoni (proteici, glicoproteici o steroidei) che
fungono da messaggeri chimici agendo a distanza su organi bersaglio dei quali
regolano le attività metaboliche
Oltre che dalle ghiandole endocrine, gli ormoni vengono prodotti dalle cellule APUD e da
alcuni neuroni (ipotalamo, epifisi).
Le ghiandole endocrine morfologicamente sono
suddivise in:
9 Ghiandole ad ammassi o cordoni cellulari
(adenoipofisi, surrene, pancreas endocrino,
paratiroidi)
9 Ghiandole interstiziali delle gonadi (cellule del
Leydig, cellule della teca)
9 Ghiandole follicolari (tiroide)
TESSUTI CONNETTIVALI
I tessuti connettivali sono costituiti da cellule polimorfe (autoctone e non
autoctone) e da sostanza intercellulare (componente amorfa o fondamentale
e componente fibrillare).
I tessuti connettivali originano dal mesenchima e si dividono in:
-tessuto connettivo propriamente detto,
-tessuto cartilagineo,
-tessuto osseo,
-sangue e linfa.
I tessuti connettivali svolgono molteplici funzioni:
-funzione trofica (sangue),
-funzione di sostegno (t. osseo, t. cartilagineo, t. connettivo
propriamente detto),
-funzione di difesa (sangue, t. connettivo propriamente detto),
-funzione di protezione (t. connettivo propriamente detto, t.
osseo),
-funzione di connessione (t. connettivo propriamente detto),
-funzione di riserva (t. adiposo, t. osseo).
La matrice amorfa o sostanza
fondamentale è un sistema colloidale
multifasico formato da una fase
disperdente acquosa nella quale sono
disciolti vari elettroliti, e da una fase
dispersa
costituita
da
enzimi,
glicoproteine
non
strutturali
e
proteoglicani.
La componente fibrillare si divide in:
componente microfibrillare, rappresentata
da fibronectina, laminina, condronectina,
con funzione di raccordo ed adesione tra
matrice extracellulare
e popolazioni
cellulari confinanti,
componente macrofibrillare con funzione
strutturale,
rappresentata
da
fibre
collagene, fibre reticolari e fibre
elastiche.
Le cellule connettivali sono rappresentate da:
-cellule mesenchimali, cellule reticolari, fibroblasti, macrofagi, periciti, cellule
adipose, mastociti (cellule autoctone del connettivo propriamente detto);
- plasmacellule, cellule pigmentate, leucociti (cellule non autoctone del connettivo
propriamente detto);
-cellule della cartilagine;
-cellule del tessuto osseo;
-cellule del sangue.
Tessuti Connettivi Propriamente Detti
Tessuto connettivo lasso o tessuto connettivo fibrillare lasso:
-è il connettivo più ubiquitario, è composto da un lasso ordinamento di fibre
collagene, elastiche e reticolari orientate a caso. L’elemento cellulare
predominante è il fibroblasto, sono assenti reticolociti. Nella sostanza
fondamentale l’acido ialuronico prevale sui condroitinsolfato e sul
dermatansolfato,
-è localizzato nel tessuto connettivo sottocutaneo, nelle lamine proprie delle
tonache mucose, nelle sottomucose, nel sottomesotelio, nell’endostio, intorno
alle fibre muscolari e a quelle nervose, forma la pia madre e l’aracnoide,
costituisce l’impalcatura connettivale interna degli organi parenchimatosi.
Tessuto connettivo
irregolare:
denso
o
compatto
-è strettamente correlato al tessuto connettivo
lasso in quanto fibroblasti e fibre collagene ne
costituiscono la principale caratteristica. Le
fibre collagene formano una rete di fasci spessi
ed ondulati, nelle cui maglie sono alloggiate
poche cellule,
-è localizzato nel derma, nelle capsule fibrose
degli organi pieni,
forma periostio e
pericondrio, e la dura madre.
Tessuto connettivo
regolare:
denso
o
compatto
-è caratterizzato dall’orientamento ordinato e
parallelo delle fibre collagene, i fibrociti
sembrano delineare l’estensione dei singoli fasci,
-forma tendini, aponeurosi e legamenti bianchi.
Tessuto elastico:
-sebbene
presenti
come
tipo
cellulare
predominante
i
fibroblasti,
le
fibre
maggiormente
rappresentate
sono
quelle
elastiche più spesse di quelle collagene,
ramificate ed anastomizzate tra loro,
-costituisce il legamento nucale ed altri
legamenti gialli, entra nella costituzione della
parete delle arterie elastiche.
Tessuto connettivo reticolare:
-predomina la presenza di cellule e fibre reticolari,
-costituisce lo stroma di organi linfatici ed
emopoietici ed il connettivo interstiziale di vari
organi.
Tessuto connettivo pigmentato:
-in cui sono presenti cellule contenenti pigmento,
-è presente nell’iride e nella membrana coroidea
e nel connettivo associato a pelle pigmentata.
Tessuto adiposo
è composto da una popolazione omogenea di cellule adipose o adipociti e
rappresenta una fonte di energia prontamente disponibile in quanto accumula grandi
quantità di grassi. Svolge anche un ruolo di protezione da insulti meccanici e di
assorbimente di forze. Morfologicamente si distinguono:
-tessuto
adiposo
bianco
o uniloculare, le cui grandi
cellule
contengono
un’unica
gocciola lipidica,
-tessuto adiposo bruno o multiloculare, le cui
cellule, più piccole delle precedenti, contengono
più gocciole lipidiche, è tipico degli animali
ibernanti che ne traggono calore.
Tessuto Cartilagineo
La cartilagine, in alcuni vertebrati inferiori (ciclostomi, selaci) costituisce lo scheletro
definitivo dell’animale, nei mammiferi, invece, forma il primitivo abbozzo fetale della
maggior parte dello scheletro e, nel corso dello sviluppo pre- e post-natale, viene
sostituita in larga misura dal tessuto osseo. Essa tuttavia permane, nelle sue varietà,
nell’individuo adulto dove trova localizzazione a livello di:
ƒSuperfici Articolari delle ossa.
ƒDischi intervertebrali.
ƒCoste o parti di esse.
ƒDischi e menischi intra-articolari.
ƒSostegno di alcuni organi dell’apparato respiratorio.
ƒSostegno del padiglione auricolare.
Nel tessuto cartilagineo troviamo elementi cellulari (condroblasti e condrociti) e sostanza
intercellulare (fibrillare ed amorfa)
ƒFatta eccezione per le superfici articolari e per la fibrocartilagine, la cartilagine e’ rivestita da un
involucro di tessuto connettivo fibroso compatto denominato pericondrio.
ƒA differenza degli altri tessuti connettivi, la cartilagine e’ sprovvista di nervi e di vasi sanguigni ed
e’ quindi nutrita per diffusione attraverso la sua matrice gelificata.
Sulla base dell’abbondanza relativa della sostanza amorfa delle fibre che vi sono incluse e della
natura di queste ultime, si distinguono tre tipi di cartilagini: ialina, elastica e fibrosa o
fibrocartilagine.
TESSUTO OSSEO
Cellule del tessuto osseo: Osteoblasti, Osteociti, Osteoclasti
La sostanza intercellulare è costituita da una matrice organica e da una inorganica
La componente fibrillare è rappresentata da fibre collagene.
Tessuto osseo spugnoso
Costituisce la maggior parte delle ossa brevi, delle epifisi
delle ossa lunghe e della diploe delle ossa piatte. E’
formato da strati di lamelle associate in trabecole più o
meno spesse e variamente anastomizzate a delimitare
spazi intercomunicanti (cavità midollari contenenti midollo
osseo, vasi e nervi). Cellule di rivestimento si trovano
sulle superfici delle trabecole e tappezzano le cavità
midollari. Le trabecole sono orientate in modo da meglio
sopportare pressioni e trazione.
Tessuto osseo compatto
Forma i tavolati (superficiale e profondo) delle ossa
piatte, lo strato superficiale delle ossa brevi, della diafisi
e delle epifisi di quelle lunghe (molto sottile a livello delle
superfici articolari). Oltre alle lacune ossee ed ai relativi
canalicoli questo tessuto presenta dei canali che nella
diafisi delle ossa lunghe dei mammiferi decorrono
parallelamente all’asse maggiore dell’osso (canali di
Havers), oppure hanno decorso trasversale (canali di
Volkmann).
SANGUE
Il sangue è un tessuto connettivo che assolve a diverse funzioni:
ƒrespiratoria (trasporto di O2 e CO2),
ƒnutritizia (trasporto delle sostanze nutritizie assorbite ),
ƒescretrice (rene, ghiandole sudoripare, polmoni),
ƒtermoregolatrice
ƒmantenimento del tasso idrico,
ƒcoordinamento e regolazione (ormoni, enzimi),
ƒdifesa (aspecifica e specifica),
ƒregolazione dell’emostasi,
ƒmantenimento della pressione osmotica (minerali) ed oncotica (proteine del plasma).
Il sangue è formato da elementi figurati per il 46% (eritrociti 45%, leucociti e piastrine 1%) e
plasma per il 54% (sostanza intercellulare liquida), ha pH 7,4 e densità 1048-1066; scorre in un
sistema di vasi chiusi, spinto dal cuore che è l’organo propulsore.
Gli elementi figurati comprendono
eritrociti, leucociti e piastrine. Si
differenziano a livello degli organi
emopoietici (sacco vitellino, fegato
e midollo osseo nell’embrione e nel
feto, e midollo osseo nell’adulto) e
vengono distrutti negli organi
emocateretici (principalmente nella
milza).
Tessuto muscolare striato
scheletrico
E’ localizzato:
ƒnei muscoli scheletrici di tutto il corpo
ƒnella lingua, nel palato molle, nella
faringe, nella laringe,
ƒin tratti più o meno estesi dell’esofago
di alcune specie, nel tratto terminale del
retto,
ƒin tratti dell’apparato genitale,
ƒnei muscoli mimici,
ƒin alcuni muscoli dell’occhio e
dell’orecchio
Le fibre muscolari scheletriche sono
elementi multinucleati derivati dalla
fusione
di
mioblasti
embrionali
mononucleati, citologicamente parlando
sono quindi sincizi strutturali, hanno
forma cilindrica o poliedrica con le
estremità arrotondate. La lunghezza
delle fibre va da qualche mm a parecchi
cm, mentre la larghezza varia tra 10 e
100 µm.
Tessuto Muscolare striato cardiaco
Costituisce il miocardio cioè il tessuto muscolare cardiaco. E’ formato da cellule dette cardiociti,
mononucleate ed anastomizzate tra loro a formare una rete. Hanno forma cilindrica e spesso
terminano ad Y. Le loro dimensioni variano da specie a specie (5-19 µm di diametro).
Tessuto Muscolare liscio
Le
fibrocellule
muscolari
lisce
sono
mononucleate con nucleo in posizione centrale,
di forma fusata, provviste di miofibrille disposte
longitudinalmente, ma prive di striature
trasversali.
Il tessuto muscolare liscio è localizzato nelle
muscolaris mucosae delle tonache mucose degli
organi cavi, come pure nelle tonache muscolari
di molti di essi. Si trova inoltre localizzato nella
parete di arterie, vene e vasi linfatici e in alcuni
dotti escretori ghiandolari.
TESSUTO NERVOSO
E’ costituito da cellule particolarmente differenziate
(10%), dotate di proprietà quali eccitabilità,
conducibilità e polarizzazione funzionale, chiamate
neuroni, e da cellule di sostegno (90%) che
cooperano con i neuroni ma non ne posseggono le
specifiche proprietà, che nel loro insieme vengono
indicate come glia o neuroglia o nevroglia.
Le
cellule
nervose
sono
morfologicamente
indipendenti l’una dall’altra. I rapporti interneuronici
sono rapporti per contiguità e non per continuità.
Il tessuto nervoso forma, in associazione con il
tessuto connettivo, il Sistema nervoso, distinto in
9centrale (SNC), che comprende encefalo (tronco
encefalico, cervello e cervelletto) e midollo spinale.
9periferico (SNP), che si compone dei nervi cranici
e spinali, compresi i relativi gangli e radici nervose.
Nervi e gangli viscerali formano il sistema nervoso
autonomo.
Un neurone è costituito da un pirenoforo o corpo cellulare, dal pericarion
(citoplasma) e da prolungamenti citoplasmatici che variano in numero,
lunghezza e diametro, rappresentati in genere da:
9un assone o neurite, che nasce da una zona del pirenoforo detta cono di emergenza. Rappresenta il
prolungamento del neurone, che conduce l’impulso a distanza variabile dal pirenoforo, con una velocità
direttamente proporzionale al diametro stesso dell’assone. Il diametro è compreso tra 1 e 20 µm, la
lunghezza oscilla tra 20µm ed 1 mm. Gli assoni terminano con la zona telodendritica composta da
ramificazioni ciascuna delle quali termina con un bottone sinaptico. Le ramificazioni del neurite
avvengono con un angolo di 90°.
9vari dendriti, sono i processi recettivi dei neuroni che conducono impulsi verso il pericarion, la loro
lunghezza è inferiore a 700 µm e l’angolo di ramificazione inferiore a 90°. Si staccano dal pironoforo in
numero elevato, rivestiti da un plasmalemma che si solleva in spine che rappresentano le zone di
contatto sinaptico con gli assoni di altre cellule nervose. In determinate condizioni i dendriti sono in
grado di ricevere e di trasmettere impulsi (sinapsi dendro-dendritiche).
La forma e le dimensioni del neurone sono
molto variabili dai 4 µm dei granuli del
cervelletto ai 135 µm dei neuroni motori del
midollo spinale. La membrana cellulare è sede
di scambi metabolici e di fenomeni bioelettrici. Il
nucleo voluminoso è localizzato nel pirenoforo
(in alcune cellule gangliari simpatiche sono
presenti 2 nuclei) e presenta da 1 a 3 nucleoli. Il
RER forma la sostanza tigroide, o zolle di Nissl,
presente nel pirenoforo e nei dendriti, che si
riduce drasticamente a seguito di lesioni
assoniche. Nell’assoplasma dell’assone sono
presenti solo pochi ribosomi a livello del
segmento iniziale.
Sulla base del numero di prolungamenti, i neuroni possono essere classificati
in:
¾unipolari, con un solo prolungamento,
¾bipolari, con un assone ed un dendrite,
¾multipolari, con un assone e molti dendriti.
Sulla base della lunghezza
dell’assone, i neuroni possono
essere classificati in:
¾neuroni del I tipo di Golgi, con
assone molto lungo,
¾neuroni del II tipo di Golgi, con
assone relativamente corto.
Sulla base della funzione, i
neuroni
possono
essere
classificati in:
¾sensitivi,
¾motori,
¾associativi.
Tutte le parti delle cellule nervose sono avvolte da cellule di rivestimento e da processi citoplasmatici di
esse. Le cellule di rivestimento o di sostegno o glia, svolgono diverse funzioni: proteggono e
sostengono il neurone e partecipano agli scambi metabolici ed elettrolitici coinvolti nella generazione e
nella propagazione dell’impulso nervoso. Conservano attività mitotica e possono originare tumori del
Sistema Nervoso.
Nel sistema nervoso centrale i gliociti sono rappresentati da astrociti, oligodendrociti e cellule
ependimali, derivanti dal tubo neurale. Troviamo inoltre la microglia che ha però origine mesodermica.
Nel sistema nervoso periferico i gliociti sono rappresentati da neurolemnociti derivanti dalle creste
neurali, e distinti in cellule di Schwann e cellule satelliti.
Le cellule di Schwann si dispongono in file
allineate una dopo l’altra lungo l’assone, ogni
segmento dell’assone rivestito dalle cellule di
Schwann viene chiamato internodo. La guaina
mielinica riveste in maniera discontinua gli
assoni, tra un internodo e l’altro infatti è presente
un restringimento detto nodo di Ranvier che
segna il confine tra una cellula di Schwann e la
successiva e l’assone è ricoperto solo dal
neurilemma. La presenza dei nodi di Ranvier
facilita la trasmissione dell’impulso nervoso. La
guaina mielinica è in pratica un avvolgimento
composto dalla sovrapposizione di strati di
membrana plasmatica delle cellule di Schwann,
ha una composizione difforme rispetto ad una
membrana classica, presenta infatti il 70% di lipidi
nel SNC e l’80% nel SNP.
I neuroni, pur mantenendo la loro individualità
morfologica, possono stabilire tra loro complessi
rapporti giunzionali che permettono l’integrazione degli
impulsi e la loro trasmissione da un elemento nervoso
all’altro. Questi speciali dispositivi prendono il nome di
sinapsi, e possono essere di vario tipo:
assodendritiche, tra assone e dendrite,
assoassoniche, tra due assoni,
assosomatiche, tra assone e pirenoforo,
dendrodendritiche, tra due dendriti.
In una sinapsi si descrivono:
una zona presinaptica, caratterizzata dalla presenza di numerose
vescicole sinaptiche che possono mostrare materiale omogeneo
(acetilcolina) o eccentricamente addensato (noradrenalina),
mitocondri, corpi multivescicolari. La membrana presinaptica mostra
sul versante citoplasmatico un addensamento con organizzazione
geometrica regolare che secondo alcuni autori servirebbe da guida
per l’esocitosi del contenuto delle vescicole sinaptiche, per altri
sarebbero invece veri sinaptopori,
una fessura sinaptica rappresenta uno spazio di 25-30 nm tra le
terminazioni di due neuroni in cui è dimostrabile attività ATPasica,
una zona postsinaptica la cui membrana è costituita da numerose
glicoproteine intrinseche che rappresentano i recettori per i mediatori
chimici. Sotto la membrana è presente materiale filamentoso e a
volte una placca elettrondensa che rappresentano l’apparato
sottosinaptico.
ORGANIZZAZIONE DEGLI ORGANI
Più tessuti possono organizzarsi tra loro e costituire un organo il cui
funzionamento dipende dal tipo di tessuti presenti e dalla loro
organizzazione.
Gli organi si dividono in genere in Cavi e Pieni o parenchimatosi.
Possiamo paragonare gli organi
•cavi a tunnel
•pieni a edifici
Organizzazione degli Organi Cavi
Se noi pensiamo ad un tunnel descriveremo
un rivestimento interno, uno di cemento
armato, uno impermeabilizzante ed infine un
rivestimento di terra esterno.
In un organo cavo abbiamo un rivestimento
interno, uno connettivale, uno muscolare ed
un rivestimento esterno.
Organizzazione degli Organi Pieni o Parenchimatosi
Analogamente se pensiamo ad un edificio descriveremo
una struttura portante che forma l’impalcatura
dell’edificio e lo divide in diversi vani. Questi vani sono la
parte utile e funzionale dell’edifico a seconda dell’uso
che se ne fa. Se mettiamo una cucina, alcune camere
da letto, un salotto, un bagno, uno studio otterremo un
comune appartamento; se mettiamo camere di degenza,
sale operatorie, un pronto soccorso otterremo un
ospedale; se mettiamo spogliatoi, attrezzi ginnici, docce
otterremo una palestra.
In un organo pieno abbiamo una impalcatura che
sorregge la parte funzionale dell’organo.
La struttura degli organi cavi è data
dalla sovrapposizione di 4 tonache
che dall’interno verso l’esterno sono:
TONACA MUCOSA costituita da
•Epitelio di rivestimento
•Lamina propria (connettivo lasso,
che può ospitare ghiandole e/o
infiltrazioni linfatiche)
•Muscolaris mucosae (muscolatura
liscia, che può talvolta disporsi su
due strati)
TONACA SOTTOMUCOSA
Che può ospitare ghiandole e/o
plessi nervosi
TONACA MUSCOLARE
Che può essere di muscolatura
striata
scheletrica
o
più
frequentemente
di
muscolatura
liscia, e può ospitare plessi nervosi
e/o plessi vascolari. E’ in genere
organizzata in due strati, uno
longitudinale ed uno circolare.
TONACA SIEROSA (mesotelio +
sottomesotelio) oppure TONACA
AVVENTIZIA (connettivo)
Negli organi pieni o parenchimatosi si descrivono due
componenti:
STROMA:
rappresenta
l’impalcatura
connettivale
dell’organo. Origina dalla capsula connettivale densa che
circonda l’organo, può avere natura fibrosa lassa o reticolare
e si dirama sempre più finemente ad avvolgere le unità
funzionali dell’organo stesso che costituiscono il
PARENCHIMA: è la parte funzionale dell’organo, di natura
molto variabile (adenomeri, follicoli tiroidei o ovarici, lobuli
epatici, sacchi alveolari, ammassi linfatici, ecc.). Può essere
distribuito in modo omogeneo (fegato, ghiandole salivari,
milza, ecc) o in modo da formare in seno all’organo una
parte midollare ed una corticale (timo, rene, ghiandola
surrenale, ecc)
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