APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO TURBE APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO Modulo BEPS – Relatore: Istruttore PSTI Raffaello Antognoli COMPLESSO SISTEMA IDRAULICO IN CUI IL SANGUE VIENE SPINTO DALLE PULSAZIONI DEL CUORE E CIRCOLA IN UN SISTEMA DI VASI CHIUSO E CONTINUO POLMONI VENA POLMONARE ARTERIA POLMONARE VENE CAVE ARTERIA AORTA PERIFERIA IL SANGUE, PER POTER SVOLGERE LA SUA FUNZIONI, DEVE POTER CONTARE SU ALMENO DUE SISTEMI IDRAULICI, UNO DEDICATO ALLA “CATTURA” DELL’ OSSIGENO, L’ALTRO DEDICATO ALLO SCAMBIO GASSOSO CON I DISTRETTI CORPOREI PERIFERICI CHE NE HANNO BISOGNO…. …INOLTRE E’ NECESSARIO CHE QUESTO SISTEMA SIA IN GRADO DI POTER SCARICARE TUTTI I PRODOTTI “SPAZZATURA”, TRA I QUALI L’ANIDRIDE CARBONICA, CHE DERIVANO DAI VARI METABOLISMI CELLULARI. ARTERIE POLMONARI ALVEOLI POLMONARI ATRIO SX ATRIO DX IL SANGUE VIENE PORTATO: -DAL CUORE AI POLMONI PER ESSERE OSSIGENATO E PER LIBERARSI DELL’ ANIDRIDE CARBONICA. -DAI POLMONI AL CUORE PER ESSERE INVIATO AI TESSUTI PERIFERICI VENE POLMONARI VENE CAVE SUP. E INF. VENTRICOLO DX VENTRICOLO SX INSIEME DEI VASI CHE PORTANO IL SANGUE: -DAL CUORE ALLA PERIFERIA PER OSSIGENARE I TESSUTI -DALLA PERIFERIA AL CUORE PER ELIMINARE L’ANIDRIDE CARBONICA PRINCIPALI ARTERIE DELLA CIRCOLAZIONE SISTEMICA: AORTA: origina nel VENTRICOLO SX e appena originatasi, irrora testa e arti sup. 2 CAROTIDI: dx e sx portano il sangue al capo e quindi all’encefalo 2 SUCCLAVIE: dx e sx servono gli arti superiori 2 ILIACHE COMUNI che si dividono nelle 2 FEMORALI che irrorano gli arti inf. E’ un MUSCOLO INVOLONTARIO. Si trova nella cavità toracica, in una zona detta MEDIASTINO. Il MEDIASTINO è compreso tra: -i due POLMONI -il DIAFRAMMA -la COLONNA VERTEBRALE -lo STERNO IRRORAZIONE DEL CUORE Il cuore è irrorato da una fitta rete di arterie dette CORONARIE, che prendono origine dall’arteria aorta e raggiungono tutte le parti del muscolo. Le corrispondenti vene, che raccolgono il sangue dal cuore, si chiamano SENI CORONARICI. Il cuore è costituito essenzialmente da un muscolo cavo detto MIOCARDIO, ricoperto internamente ed esternamente da MEMBRANE. Dall’interno verso l’esterno abbiamo: ENDOCARDIO, EPICARDIO, PERICARDIO. IL MUSCOLO CARDIACO e’ strutturato in modo tale che le due metà DESTRA e SINISTRA non siano MAI COMUNICANTI. Solo durante la vita fetale, un foro detto DOTTO DI BOTALLO, permette la comunicazione tra cuore destro e cuore sinistro. Infatti, il neonato, appena venuto alla luce, emette il primo pianto che indica la chiusura istantanea di questa apertura. Se, nel corso del tempo, per qualche ragione, questo foro non si dovesse chiudere, il medico che ausculta il cuore, apprezzerà il cosiddetto SOFFIO. 2 fasi: DIASTOLE: rilasciamento SISTOLE: contrazione A: DIASTOLE. Prima fase riempimento ventricolare B: DIASTOLE. Riempimento completo del ventricolo per la contrazione atriale. C: SISTOLE. Inizio della fase di espulsione ventricolare. D: SISTOLE. Termine della fase di espulsione ventricolare. FREQUENZA CARDIACA Nell’adulto, il cuore SI CONTRAE e SI DILATA circa 60-100 volte al minuto. Nel bambino il numero di contrazioni è più alto, mentre nel lattante raggiunge le 120. Come si misura? Gli impulsi ritmici che generano gli eventi meccanici del cuore, sono dovuti all’attività di due nodi nervosi chiamati NODO SENO-ATRIALE e NODO ATRIO-VENTRICOLARE. Questi nodi sono responsabili del RITMO AUTONOMO del cuore, al quale conferiscono la sua caratteristica di muscolo involontario. Tuttavia, questa attività, può essere variamente modificata ed adattata dal SISTEMA NERVOSO AUTONOMO, che, se necessario, può rallentarla o accelerarla. Portano il sangue DAL CUORE ALLA PERIFERIA. Hanno pareti ROBUSTE ed ELASTICHE per poter imprimere al sangue spinte energiche affinché possa arrivare alla periferia. All’interno dell’arteria il sangue fluisce ad ondate successive, che corrispondono ad una contrazione cardiaca. Le loro pareti sono piuttosto spesse e muscolari, in quanto debbono poter resistere alla pressione impressa dal cuore (circa 120 mmHg), per cui, anche se svuotate, mantengono la loro caratteristica forma cilindrica. Portano il sangue refluo DALLA PERIFERIA AL CUORE. Il sangue fluisce in MODO CONTINUO, in quanto, alla periferia, queste strutture non risentono più della gittata cardiaca e quindi la pressione al loro interno è assai insignificante rispetto a quella presente nelle arterie. Per IMPEDIRE IL REFLUSSO DEL SANGUE e per aiutarlo nella progressione verso il cuore, le vene sono dotate di LEMBI VALVOLARI (VALVOLE A NIDO DI RONDINE), che, per vincere la forza di gravità, si chiudono subito al passaggio del sangue. Piccolissimi canali di unione fra la parte terminale delle arterie e quella iniziale delle vene. La loro parete è talmente sottile che i globuli rossi, noti come cellule piuttosto grandi, sono costretti a transitarvi uno dietro l’altro. Il motivo di questa sottigliezza, risiede nel fatto che i capillari sono vasi sede di scambio gassoso. Infatti, se le pareti dei capillari fossero ad esempio, spesse come quelle delle arterie, né l’ossigeno né l’anidride carbonica potrebbero oltrepassare la parete per diffusione. La PRESSIONE SANGUIGNA è l’espressione della forza con cui il cuore spinge Il sangue all’interno dei vasi sanguigni. La più importante è la PRESSIONE ARTERIOSA. La PRESSIONE ARTERIOSA è dovuta principalmente a due fattori: -LA SPINTA DEL CUORE -LA RESISTENZA PERIFERICA DEI VASI che tendono a frenare il sangue. PRESSIONE SISTOLICA: è la pressione massima riscontrata durante la sistole ventricolare PRESSIONE DIASTOLICA: è la pressione minima riscontrata durante la diastole dei ventricoli. È dovuta al fatto che le arterie continuano a spingere il sangue anche dopo la diastole. 1: Tranquillizzare il paziente, mettendolo disteso o seduto con il braccio all’altezza del cuore 2: Cercare con due dita l’incavo del gomito dove pulsa l’arteria brachiale 3: Fissare il bracciale sgonfio 4: Porre il fonendoscopio sulla piega del gomito 5: Chiudere la valvola, pompare l’aria nel bracciale, finché, raggiungendo la pressione massima, non chiudiamo l’arteria 6: Aprire la valvola. Il primo battito che sentiamo è la pressione sistolica indicata nel manometro. 7: Continuando a sgonfiare il bracciale, l’arteria si apre del tutto. L’ultimo battito che sentiamo corrisponde alla pressione diastolica. •COLLASSO CARDIOCIRCOLATORIO •CONGESTIONE CEREBRALE •IPERTENSIONE •ARTEROSCLEROSI •ATEROMASIA •ICTUS CEREBRALE •ANGINA PECTORIS •INFARTO DEL MIOCARDIO LO SHOCK SI MANIFESTA CON: •PALLORE, PELLE FREDDA E UMIDA •ESTREMA DEBOLEZZA FISICA •POLSO FREQUENTE •CADUTA DELLA PRESSIONE ARTERIOSA E’ DETERMINATO DA UNA CADUTA DELL’ENERGIA CARDIACA CON CONSEGUENTE IPOTENSIONE TRATTAMENTO : POSIZIONE ANTISHOCK SE COSCIENTE SI HA CONGESTIONE QUANDO VI E’ UNA QUANTITA’ ECCESSIVA DI SANGUE IN UN ORGANO LA CONGESTIONE CEREBRALE SI PUO’ DETERMINARE IN SOGGETTO IPERTESI E SOGGETTI AD ARTEROSCLEROSI SINTOMI: MAL DI TESTA VERTIGINI, ROSSORE AL VISO, TRATTAMENTO: POSIZIONE SEMISEDUTA, GHIACCIO ALLA TESTA E AVVISARE IL MEDICO IPERTENSIONE: PRESSIONE ARTERIOSA SUPERIORE ALLA NORMA P/a NORMALE NELL’ADULTO 80 ( MIN ) – 120 ( MAX ) ARTEROSCLEROSI: INDURIMENTO E PERDITA DI ELASTICITA’ DELLE ARTERIE CON L’INVECCHIAMENTO LE ARTERIE PERDONO ELASTICITA’ GRASSI E COLESTEROLO SI INSINUANO NELLA TONACA FORMANDO PLACCHE GRASSE CHE CON IL TEMPO SOLIDIFICANO ( ATEROMI ) PATAOLOGIA VASCOLARE CHE PUO’ PORTARE A: TROMBOSI CEREBRALE ( OSTRUZIONE DI UN VASO AD OPERA DI UN TROMBO ) EMORRAGIA CEREBRALE ( ROTTURA DI UN VASO CON VERSAMENTO ) EMBOLIA CEREBRALE ( OCCLUSIONE DEL VASO DA PARTE DI UN SEDIMENTO ) T.I.A.: ATTACCO ISCHEMICO TRANSITORIO ( EFFETTI LIMITATI NEL TEMPO ) SEGNI: RESPIRO LENTO POLSO PIENO ANISOCORIA AFASIA INCONTINENZA POSIZIONARE: SEMISEDUTO SE COSCIENTE SI DETERMINA QUANDO L’ARTEROSCLEROSI COLPISCE LE CORONARIE CHE IRRORANO IL CUORE. ANGINA PECTORIS ( ISCHEMIA TEMPORANEA ) INFARTO ( ISCHEMIA PROLUNGATA CON CONSEGUENTE NECROSI ) DOLORE PRECORDIALE POSIZIONARE: SEMISEDUTO SE COSCIENTE E NON FARE MUOVERE