costellazioni

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COSTELLAZIONI
LA SFERA CELESTE – LO ZODIACO
@ Ing Silvano D’Onofrio
Sommario
DOV’E’ IL NORD ............................................................................................................................................. 1
LA SFERA CELESTE .......................................................................................................................................... 3
COSTELLAZIONI .............................................................................................................................................. 4
ZODIACO ........................................................................................................................................................ 7
DOV’E’ IL NORD
La Luna è all’ultimo quarto e lascia il cielo sufficientemente buio per osservare le stelle.
Poi mi rivolgo al mio cane e gli domando se sa individuare il Nord.
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Il Nord? Beh il nord è in alto, a nord, dalle parti della Norvegia, della Groenlandia, della Siberia,
da qualche parte in mezzo al mare Glaciale Artico.
E questa secondo te è la giusta definizione del Polo Nord?
Ovviamente – mi risponde - Volevo dire che basta individuare una stella nella costellazione …. (ci
pensa un attimo) del piccolo o grande carro e quello è il nord.
Uhm!, vabbè, ho capito, ora te lo spiego meglio io.
Intanto chiarisco che la costellazione è quella del Piccolo Carro nota
anche come Orsa Minore. E la stella da individuare è la “stella polare”.
Data la scarsa luminosità delle stelle che costituiscono il Piccolo Carro, la
stella polare è difficile da individuare.
Così è meglio riconoscere l’Orsa Maggiore o Gran Carro che è facilmente
individuabile grazie alla sua particolare forma e al fatto che nelle sue
vicinanze non ci sono molte stelle che possono ostacolarne l’individuazione.
Ok, fin qui ci sei?
Bene, una volta individuato il Grande Carro è facile trovare la nostra stella Polare. Per fare
questo basta prolungare la linea congiungente le due ultime stelle Merak e Dubhe (note anche con
il nome di Puntatori).
Ad una distanza pari a 5 volte quella che le separa si arriva in una zona di cielo dove spiccherà una
sola stella tra le altre più deboli. Quella è lei, la nostra stella polare.
La perpendicolare sull’orizzonte ci indicherà il Nord.
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Nel nostro emisfero è sempre visibile e, pertanto, sarà sufficiente il suo riconoscimento e
l’osservazione diretta per individuare il punto cardinale. Di conseguenza avremo il sud alle nostre
spalle, Est e Ovest rispettivamente a destra e sinistra.
Chiaro no?
LA SFERA CELESTE
Al mio cane, quando gli ho spiegato che il polo Nord punta la stella polare, non gli è andato
completamente giù il fatto che la stella polare è sempre visibile di notte e mi chiede spiegazioni. Nel
contempo vuole saperne di più sulle costellazioni e a cosa servono. Ho il sospetto che lo faccia per
rivincita per aver messo in dubito la sua competenza ed ora vuole mettermi alla prova. Accetto la
sfida.
Ok, comincio dalla prima spiegazione.
La Terra gira attorno al Sole. (bella scoperta vero?)
Bleff (il mio cane) direbbe che ho detto una gran
banalità. Ed è vero. Allora banalità per banalità
dico che è banale dire che il Sole nasce ogni giorno
ad est per morire ad ovest come si pensa. Sorpresi?
Pensateci.
Il fatto è che il Sole è lì fermo (o quasi), non nasce,
né muore da nessuna parte, è solo una
convenzione per semplificare le cose. Siamo noi,
anzi la terra che nel suo movimento di rotazione
attorno al proprio asse presenta istante dopo
istante la propria faccia al sole. Quindi, siamo noi che nasciamo ad est e moriamo ad ovest, perché
stando con i piedi per terra abbiamo preso la Terra come sistema di riferimento e ci sembra che il
Sole ci ruoti attorno. Altro non è che un moto apparente.
Bene, ora seguimi con attenzione – dico al mio cane.
Se alzi lo sguardo verso il cielo, vedrai stelle dappertutto, in alto, di lato, da ogni parte. E’ come
guardare le decorazioni sulla volta della cupola di una chiesa. In realtà stai guardando metà del
cielo. L’altra metà è dall’altro emisfero. Le due metà di cielo messe insieme formano quella che
definiamo la “sfera celeste”.
I due punti di intersezione dell’asse di rotazione della terra con la sfera celesta sono chiamati poli
celesti e assumono i nomi di polo celeste Nord e polo celeste Sud.
Il raggio di questa sfera è arbitrario, lasciato alla nostra immaginazione. Perché oltre una certa
distanza non siamo più in grado di valutare visivamente la lontananza dei corpi, per cui gli astri ci
sembrano tutti alla stessa distanza.
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Quindi quello che vediamo sono le stelle (i pianeti, le galassie, tutti gli astri) come se fossero
disegni stampati o proiettati dal nostro punto di osservazione contro questa ipotetica superfice
sferica. In questo caso la sfera celeste è detta “geocentrica” perché ha per centro il centro della
terra.
Ora se guardi le stelle sera dopo sera – continuo a dire al mio cane – ti sembra che non cambia
nulla. In realtà non è così. La rivoluzione della Terra attorno al Sole fa sì che durante l’anno vedrai
parti differenti della sfera celeste. Per questo motivo alcune stelle possono non essere visibili
durante tutto l’anno.
Quello che non cambia è la posizione dell’asse terrestre rispetto al suo piano orbitale attorno al
Sole: la direzione dell’asse di rotazione della terra, infatti, è fissa. Questo significa che il polo celeste
Nord punta sempre verso una direzione della volta celeste. Guarda caso in quella direzione c’è una
sola stella visibile: la Stella Polare (Polaris).
A beneficio del tuo sapere – mi rivolgo ancora al mio sapientone cane – devi sapere che in realtà
l’asse terrestre oscilla leggermente attorno a se stesso ogni 25.800 anni e fra 13.500 anni circa il
polo Nord celeste non punterà più la stella polare ma un’altra stella: Vega, che sarà lei ad indicare il
polo nord sulla sfera celeste.
Non c’è nessuna connessione fisica tra la direzione dell’asse terrestre e la Stella Polare: il fatto che
l’asse di rotazione terrestre punti verso la Stella Polare è solo una coincidenza. In realtà la Stella
Polare è molto vicina al Polo Nord celeste, ma non perfettamente coincidente.
Di conseguenza, mentre la sfera celeste (e tutto il firmamenti) è soggetta ad un movimento
apparente dovuto alla rotazione terrestre, la stella polare rimane fissa.
E’ per questo motivo che le stelle vicine alla Polare sono visibili tutta la notte. Le altre invece le
vediamo sorgere e tramontare.
COSTELLAZIONI
Eccoci a parlare delle costellazioni.
Ci eravamo lasciati dicendo che il cielo sopra di noi (la sfera celeste) è in continuo apparente
movimento. Che il firmamento è soggetto ad un movimento apparente dovuto alla rotazione
terrestre.
Ricordiamoci di questo termine: “apparente”, perché ci tornerà utile.
La sfera celeste quindi è solo un concetto che ci aiuta a posizionare le stelle in cielo. Possiamo
immaginarla come il luogo dove sono appiccicate ovunque le stelle.
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Ora, caro amico fedele – dico al mio cane – devi prestare un po’ di attenzione.
Nella rivoluzione attorno al Sole la Terra compie una traiettoria ellittica. Il piano che contiene
l’orbita terrestre è detto piano geometrico. L’intersezione con la sfera celeste genera un cerchio di
massimo raggio chiamato “eclittica”.
Ma cos’è in realtà questa eclittica?
Ecco che ritorna il termine apparente.
Per capire questo concetto immaginiamo la Terra che ruota attorno al Sole. La traiettoria della
proiezione del Sole sulla sfera celeste descrive un cerchio che è per l’appunto l’eclittica.
“La eclittica è dunque il percorso apparente che il Sole compie in un anno
rispetto allo sfondo della sfera celeste.„
Bene, una volta capito il significato fondamentale che gioca la eclittica nella astronomia ora
passiamo ad un altro concetto altrettanto importante prima di passare alle costellazioni: lo zodiaco.
“La zona della sfera celeste di 8° sopra la eclittica e 8° sotto l’eclittica viene
chiamata fascia dello zodiaco. „
La fascia dello zodiaco ha una particolarità: tutti i pianeti e la maggior parte degli altri corpi celesti
del sistema solare sono visibili solo nella regione dello zodiaco. Un osservatore che vedesse un
oggetto molto luminoso al di fuori della regione zodiacale sa che non può trattarsi di un pianeta.
Ma cosa c’entra lo zodiaco con le costellazioni? – mi osserva il mio fedele amico
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Hai ragione – dico al mio cane – Un attimo di pazienza. E’ giunto il momento di dire cosa sono le
costellazioni.
“Una costellazione è semplicemente un “apparente” raggruppamento di
stelle formato su tutta la sfera celeste„
Si tratta di una raffigurazione esclusivamente prospettica a cui la moderna astronomia non
riconosce alcun reale significato scientifico, in quanto nello spazio tridimensionale le stelle che la
costituiscono possono essere separate anche da distanze enormi, così come diverse possono essere
le dimensioni e la luminosità.
Allora perché parliamo di costellazioni?
Perché è così fin dai tempi dell’antichità quando probabilmente si avvertiva la necessità di legare le
stelle a racconti mitologici, o è nata dalle necessità della vita quotidiana o di culto.
C’è stata molta confusione fino al 1930 quando l’Unione Astronomica Internazionale (IAU) divide il
cielo in 88 costellazioni ufficiali con confini precisi, di modo che ogni punto della sfera celeste
appartenga ad una ed una sola costellazione.
Non c’è una ragione particolare per cui le costellazioni debbano essere necessariamente ottantotto
o debbano avere la forma attribuita. Le forme ed i nomi sono frutto della storia e della loro fantasia.
Già in età antica Tolomeo ne elencò altre 36 in aggiunta alle 12 conosciute. In tempi più recenti, a
questa lista sono state fatte delle aggiunte, in primo luogo per riempire i buchi fra i tracciati
tolemaici (i greci consideravano il cielo come comprendente costellazioni e spazi vuoti tra di esse),
e in secondo luogo per riempire l’emisfero meridionale, quando gli esploratori europei, nei loro
viaggi, riuscirono a vederlo.
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ZODIACO
Ed eccoci arrivati al nostro zodiaco.
La fascia dello zodiaco è diviso in 12 settori uguali di 30 gradi ciascuna, chiamati segni dello
zodiaco. I segni dello zodiaco conservano i nomi delle costellazioni che li occupavano oltre 2000
anni fa.
Quindi nel suo moto apparente il Sole attraversa solo 12 costellazioni (segni zodiacali) delle 88
costellazioni che “addobbano” la sfera celeste.
Possiamo dire quindi che le dodici costellazioni che intersecano l’eclittica compongono lo zodiaco.
In realtà lo zodiaco comprende anche la costellazione di Ofiuco a cavallo tra il Sagittario e lo
Scorpione che non fa parte dello zodiaco astrologico.
Le tredici costellazioni dello Zodiaco sono: Pesci, Ariete, Toro, Cancro, Gemelli, Leone, Vergina,
Bilancia, Scorpione, Ofiuco, Sagittario, Capricorno, Aquario.
La illustrazione rappresenta il moto “apparente” del sole lungo l’eclittica attraversando in tempi
successivi i dodici segni dello zodiaco.
Ma in realtà a cosa servono oggi le costellazioni con i moderni strumenti di navigazione? – mi
domanda in maniera sbrigativa e decisa il mio cane.
Giusto. Oggigiorno le costellazioni – gli rispondo – forniscono agli astronomi moderni un modo di
suddividere il cielo in regioni utile per facilitare la localizzazione degli oggetti. Infatti uno dei primi
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obiettivi di un astrofilo è imparare le costellazioni, quando una costellazione è visibile e in quali
costellazioni ci sono gli oggetti più interessanti da osservare.
Ma attenzione: l’astronomia non va confusa con l’astrologia, che è una pseudoscienza.
Secondo le persone che credono all’astrologia, avere Saturno in Ariete può essere una cosa seria per
il malcapitato, mentre Giove nel Leone è il massimo della goduria.
“Sostenere che ci sia una relazione tra il moto apparente del Sole e dei
pianeti nello zodiaco che determinano gli eventi personali e collettivi non ha
alcuna rilevanza scientifica.
„
fine
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