La lingua al microscopio I pronomi di cortesia La forma colloquiale più diffusa, e anche “naturale”, è certamente il “tu”: in questo modo ci rivolgiamo ai familiari, agli amici, ai compagni di classe. Che questa forma sia la più naturale è dimostrato dal fatto che i bambini usano solo questa, quale che sia la persona a cui si rivolgono. Presto, però, i genitori cominciano a spiegare al piccolo che “dare del tu” a tutti non è educato: vi sono persone con le quali si ha un rapporto meno confidenziale a cui è bene rivolgersi in un altro modo. Ecco che allora, insensibilmente, i bambini cominciano ad apprendere l’esistenza di situazioni comunicative diverse che richiedono diversi linguaggi. In particolare, impareranno l’uso dei pronomi di cortesia, cioè di pronomi che sostituiscono il “tu” quando la situazione lo richieda. Tali pronomi sono: lei, ella per il singolare, voi, loro per il plurale; essi svolgono sia la funzione di soggetto sia quella di complemento. Vediamo come e quando vengono impiegati. a. Lei (la, le) è di gran lunga il più diffuso tra i pronomi di cortesia; l’uso di questa forma richiede che i verbi vengano concordati alla terza persona singolare, mentre gli aggettivi e i participi passati concordano con il genere della persona a cui ci si rivolge. Questi pronomi si possono scrivere con la lettera maiuscola in segno di riguardo: Caro dottor Rossi, sono felice di comunicarle (comunicarLe) che lei (Lei) è stato promosso alla carica di Responsabile dell’Ufficio Stampa. Cara dottoressa Bianchi, sono felice di comunicarle (comunicarLe) che lei (Lei) è stata promossa alla carica di Responsabile dell’Ufficio Stampa. Ella, invece, è usato nel linguaggio burocratico o molto formale: Chiarissimo Professore, sarei felice se Ella potesse collaborare alla nostra rivista... b. Loro, di uso ormai piuttosto limitato, ha un carattere rigidamente formale e sopravvive nel linguaggio burocratico: Onorevoli colleghi, come loro hanno veduto... c. Voi è usato nelle stesse situazioni in cui si ricorre al pronome loro, ma è più comune, essendosi mantenuto nel linguaggio burocratico-commerciale. Generalmente lo si scrive con la lettera maiuscola: Alla spett. Direzione del Gruppo Sportivo Olimpia. Siamo lieti di comunicarVi l’adesione della Nostra Società alle gare di atletica leggera da Voi organizzate il 3 luglio p.v. Il voi, un tempo molto usato nei rapporti interpersonali per esprimere sentimenti di affettuoso rispetto, sopravvive in alcune zone dell’Italia centro-meridionale; il verbo è concordato al plurale, mentre aggettivi e participi rimangono al singolare e concordano per il genere con la persona a cui si riferiscono: LEI È STATO PROMOSSO... Caro nonno, con gli anni voi diventate sempre più arzillo! Cara Annamaria, quando voi verrete nella nostra casa, sarete sempre la benvenuta. P.G. VIBERTI, Di bene in meglio © 2011 SEI - Società Editrice Internazionale