Nella Bassa il virus della febbre del Nilo «Attenti alle

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L’ECO DI BERGAMO
VENERDÌ 28 AGOSTO 2015
Sanità, call center: chiamare dal cellulare non è più gratis
Il cambiamento
Il numero verde 800.638.638
resta gratuito solo per la rete
fissa, per la rete mobile si
deve utilizzare lo 02/999599
Il call center regionale,
il servizio telefonico che permette, in tutta la Lombardia , di effettuare prenotazioni per prestazioni sanitarie negli ospedali della Regione sta cambiando, e probabilmente non tutti gli utenti
sanno che ora chiamare dal cellu-
lare non è più a costo zero. Nell’ambito della progressiva trasformazione del call center, che
si sta aprendo e sviluppando anche ad altre forme di prenotazione (meno costose per la Regione
Lombardia della sola possibilità
telefonica), come le prenotazioni
on line multicanali (web, app,
sms) la Regione Lombardia sta
infatti prevedendo anche la compartecipazione del cittadino ai
costi di chiamate per le telefonate effettuate da rete mobile. Così,
da agosto (il cambiamento è già
Novità per prenotare esami
in corso quindi), il numero che è
sempre stato unico per le prenotazioni, ovvero l’800.638.638, in
sostanza «raddoppia»: resta attivo sempre questo, cioè
800.638.638 soltanto per le chiamate da rete fissa, e in questo
caso la gratuità è garantita, per
chi invece chiamerà con il telefono cellulare dovrà essere utilizzato il numero 02/999599, e in
questo caso la chiamata prevede
dei costi anche per l’utente. Costi
che possono variare a seconda
degli operatori telefonici e a se-
conda dei piani tariffari, in abbonamento o con scheda a ricarica,
o aziendali, dell’utente che sta
effettuando la chiamata.
Il cambiamento di numero del
call center è già stato segnalato
dalla fine di luglio agli utenti:
chiamando per una prenotazione il numero verde 800.638.638
si veniva informati del prossimo
cambiamento, ricordando il numero nuovo (02/999599) da contattare da rete cellulare. Ma non
tutti gli utenti hanno ricevuto la
comunicazione, soprattutto se
non hanno effettuato in questo
periodo alcuna chiamata al call
center, non avendo avuto bisogno di prenotazioni per visite o
esami medici. Intanto, la Regione
Lombardia sta anche provvedendo ad aggiornare il suo sito nelle
piattaforme web per il call center, così da «intercettare» anche
i cittadini che utilizzano soprattutto internet. Sono previste infine campagne informative nelle
singole Aziende ospedaliere, Asl
e strutture sanitarie dell’intera
regione.
Nella Bassa il virus
della febbre del Nilo
«Attenti alle zanzare»
Rischio contagio. Fondamentale la prevenzione
Il primario Rizzi: seguiti al Papa Giovanni alcuni pazienti
infettati in altre aree. Una bergamasca curata a Brescia
CARMEN TANCREDI
Il nome è esotico,
West Nile virus, ma in realtà è
di casa anche in Bergamasca.
Così il rischio di essere contagiati e di ammalarsi di «febbre
del Nilo» è piuttosto concreto:
il virus è veicolato dalle zanzare, ma non le zanzare tigre che
non sono di queste parti, ma di
quelle di tipo Culex, ovvero le
«nostrane». Tanto che attraverso il monitoraggio effettuato periodicamente attraverso
le «trappole» utilizzate dagli
enti preposti al controllo, Dipartimento veterinario dell’Asl
in testa, sono stati individuati
diversi esemplari di zanzara
con il virus West Nile, pare a
Martinengo e a Fontanella.
Nell’area della Bassa in Lombardia di recente sono stati segnalati diversi casi di persone
contagiate: gli ultimi due a Lodi. E non sono casi isolati. «Non
è opportuno allarmarsi, ma va
ribadito che è estremamente
importante continuare a effettuare bonifiche contro il proliferare delle zanzare e prendere
precauzioni per evitare di essere punti – sottolinea Marco
Rizzi, direttore di Malattie in-
fettive dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo – . È
infatti questo l’unico modo per
difendersi dal contagio: quindi
bisogna fare attenzione a non
avere acqua stagnante nei balconi e nei giardini, dove è più
che opportuna la disinfestazione, e utilizzare repellenti cutanei se si è in zone con alta densità di zanzare. Il caldo di quest’anno ha contribuito al loro
proliferare e le aree agricole altamente irrigate , come la Bassa bergamasca, sono un habitat
perfetto per le zanzare. Si tenga
conto anche che molti animali,
e tra questi i cavalli, vengono
contagiati. Detto questo, la
maggior parte dei contagi umani con febbre del Nilo ha sintomi e un’evoluzione del contagio
poco rilevanti: febbre, nausea,
dolori muscolari come un’in-
1 Trasmissione
da «nostri» insetti
L’Asl: esemplari
infetti a Fontanella
e Martinengo
fluenza. Nelle persone anziane
e immunodepresse si possono
avere complicazioni più pesanti. E gli studi scientifici ci dicono che solo l’1 per cento dei casi
di contagio di questo virus può
evolvere in encefaliti, meningiti o pesanti complicazioni del
sistema nervoso centrale. La
letalità è calcolata sull’uno per
mille dei casi. Essendo comunque ormai un virus piuttosto
diffuso, anche in Italia, e la
maggior parte dei casi sono stati segnalati tra l’Emilia Romagna, il Veneto e la Lombardia,
l’allerta deve restare comunque alta: a Bergamo abbiamo
già seguito diversi casi di contagio provenienti da altre zone
d'Italia, nel 2014 i casi segnalati
ufficialmente in tutto il Paese
non hanno superato la ventina.
Quest’anno si sono registrati 3
casi a Cremona, 2 a Parma, 3 a
Reggio Emilia e gli ultimi due, i
più recenti, a Lodi. Più un caso
di una donna residente nella
Bassa bergamasca ma di fatto
domiciliata nel Bresciano che a
Brescia è stata curata. Si tenga
conto che, dal punto di vista sanitario, vengono attivate tutte
le precauzioni possibili per evi-
Il virus West Nile è stato isolato la prima volta in Africa: le zanzare sono il principale veicolo
tare contagi, come dire, indiretti: per esempio nelle province dove vengono registrati casi
di contagio, avvenuto in loco,
vengono sospese le donazioni
di sangue». Non è il caso della
Bergamasca, ma, va rimarcato,
proprio nella Bassa nei giorni
scorsi sono state appunto isolate zanzare con il virus West Nile. «Confermiamo che nel monitoraggio periodico c’è stata
questa individuazione, a Fontanella e a Martinengo – evidenzia Paolo Antoniolli, direttore Dipartimento prevenzione veterinario dell’Asl di Bergamo – . La disinfestazione delle
aree a maggiore proliferazione
delle zanzare è fondamentale,
ma va rimarcato che non c’è alcun allarme di epidemia».
Piano aeroporti: Orio scalo
di interesse nazionale
ll documento
L’aeroporto bergamasco non
è tra gli scali strategici: nel
Nord Ovest sono stati
individuati Malpensa e Torino
Il piano aeroporti è
sulla rampa di lancio per il decollo. Con il via libera del Consiglio dei ministri, manca solo la
firma del Quirinale per il varo
del Decreto: 12 gli scali strategici (non c’è Bergamo, che è inve-
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ce considerato di interesse nazionale) e tre gli intercontinentali, con Fiumicino che si conferma numero uno.
Il piano individua gli aeroporti di interesse nazionale,
«quali nodi essenziali per l’esercizio delle competenze esclusive dello Stato, tenendo conto
delle dimensioni e della tipologia del traffico, dell’ubicazione
territoriale e del ruolo strategico dei medesimi, nonché di
quanto previsto nei progetti eu-
ropei». Il provvedimento, ha
spiegato Palazzo Chigi, è finalizzato allo sviluppo del settore
all’interno di una governance
che contemperi le esigenze della domanda di traffico nazionale e internazionale con quelle di
sviluppo dei territori, di potenziamento delle infrastrutture
necessarie, di utilizzo proficuo
delle risorse pubbliche impiegate e di efficientamento dei
servizi di navigazione aerea e
degli altri servizi resi in ambito
L'aeroporto di Orio al Serio
Il virus
Dall’Africa
si è diffuso
in Europa
Il virus del Nilo occidentale (noto
anche con la denominazione
inglese West Nile Virus, Wnv) è un
flaviviridae del genere Flavivirus
(di cui fa parte anche il virus della
febbre gialla). Il suo nome viene dal
distretto di West Nile in Uganda,
dove è stato isolato per la prima
volta nel 1937. Dall’Africa approda
in Europa negli anni Novanta. La
modalità principale di trasmissione è rappresentata da diverse
specie di zanzare, che sono il primo
vettore. Tra queste riveste un ruolo
primario il genere Culex. I fattori
che determinano la proliferazione
delle zanzare, come piogge abbondanti, irrigazioni dei terreni agricoli o condizioni climatiche con
temperature alte, possono determinare un importante aumento del
numero dei contagi. Gli uccelli
giocano un ruolo cruciale nella
disseminazione del virus, tra gli
animali colpiti ci sono anche i
cavalli. Nell’uomo il virus determina solitamente sintomi simili a
quelli dell’influenza. In un caso su
100 possono verificarsi complicazioni neurologiche gravi, come
meningiti o encefaliti.
aeroportuale.In linea con
l’obiettivo di razionalizzazione
del settore, il provvedimento
individua dieci bacini di traffico
omogeneo.All’interno di questi, identifica 38 aeroporti di interesse nazionale. Si tratta di:
Nord Ovest (Milano Malpensa,
Milano Linate, Torino, Bergamo, Genova, Brescia, Cuneo);
Nord Est (Venezia, Verona,
Treviso, Trieste); Centro Nord
(Bologna, Pisa, Firenze, Rimini,
Parma, Ancona); Centro Italia
(Roma Fiumicino, Ciampino,
Perugia, Pescara); Campania
(Napoli, Salerno), Mediterraneo / Adriatico (Bari, Brindisi,
Taranto); Calabria (Lamezia
Terme, Reggio Calabria, Crotone); Sicilia orientale (Catania,
Comiso); Sicilia occidentale
(Palermo, Trapani, Pantelleria,
Lampedusa); Sardegna (Cagliari, Olbia, Alghero).
Per ognuno dei dieci bacini,
vengono indicati gli aeroporti
«che rivestono particolare rilevanza strategica»: Milano Malpensa e Torino; Venezia; Bologna, Firenze/Pisa; Roma Fiumicino; Napoli; Bari; Lamezia
Terme; Catania; Palermo; Cagliari. Tra i 12 non figura Genova, il cui inserimento era stato
suggerito dalla Commissione
Lavori pubblici del Senato.
Tra questi scali, tre vengono
individuati come «aeroporti
che rivestono il ruolo di gate intercontinentali»: Roma Fiumicino, quale «primario hub internazionale»; Milano Malpensa; Venezia.
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