IL MESSAGGERO SARDO Cultura Il ruolo politico di Velio Spano nell’emigrazione sarda all’estero n aspetto importante e caratterizzante della storia italiana contemporanea è rappresentato dall’emigrazione, la quale ha condizionato (e condiziona) la storia, l’economia e la cultura della nostra nazione. I movimenti migratori passati e presenti costituiscono un elemento determinante e pressante di mobilità territoriale, di politiche sociali e demografiche. Nel passato le destinazioni dei nostri connazionali all’estero, erano indirizzate principalmente nel continente europeo. Degna di nota anche l’importante emigrazione sarda negli USA e in America latina. L’emigrazione italiana verso la Francia veniva alimentata, anche, dagli oppositori politici antifascisti, rappresentati dalla componente comunista, GL, sardisti, socialisti ed anarchici, ovvero strenui difensori ed oppositori della dittatura mussoliniana. In Francia l’emigrazione italiana tendeva a consolidarsi attraverso i matrimoni misti (63% nel 1930) e le naturalizzazioni. Intanto il Fascismo dilagava in tutto il territorio nazionale, attraverso la violenza squadristica, le intimidazioni, le repressioni ad ogni forma di libertà. Anche la Sardegna non si discostava dalle azioni e dalle oscure trame di marca fascista. Gli episodi e le testimonianze degli antifascisti sardi sono entrati prepotentemente nella storia sarda e nazionale. U La politica migratoria del governo fascista era alquanto controversa: da un lato, auspicava un ritorno in patria; dall’altra desiderava creare un mezzo, attraverso l’emigrazione, per conquistare i mercati esteri per una possibile colonizzazione. Al riguardo, il ferreo governo mussoliniano aveva tentato approcci politici, inserendosi fra le masse degli emigranti, cioè creando i Fasci e associazioni giovanili e dopolavoristiche, in modo da creare le premesse del Verbo fascista. Questo approccio politico ed organizzativo non sortiva risultati apprezzabili. La Sardegna aveva conosciuto l’antifascismo e la repressione: 208 sardi erano sfilati davanti al Tribunale speciale , che aveva loro sanzionato centinaia anni di carcere. Altri 260 venivano assegnati al confino. La Francia era la meta preferita dai nostri corregionali, che trovavano occupazione soprattutto nei bacini minerari, nei cantieri navali, nell’edilizia e nelle officine meccaniche. Essi avevano creato gruppi, circoli, fratellanze, ovvero luoghi dove era possibile fare proselitismo antifascista. Gli esempi sono vari e molteplici. In questo vivace contesto politico e sociale si inseriva un prestigioso personaggio politico sardo: Velio Spano, il quale grazie al suo acume politico riusciva a creare tutte le premesse politiche ed organizzative antifasciste, all’interno dei circoli degli emigrati sardi. Velio Spano (1905-1964) dirigente politico comunista, Medaglia d’oro alla memoria a un finanziere di Chiaramonti Giovanni Gavino Tolis contribuì alla lotta partigiana - Arrestato dai tedeschi morì in campo di concentramento Il Presidente della Repubblica, con decreto in data 17 giugno 2010, ha conferito al finanziere Giovanni Gavino Tolis di Chiaramonti la Medaglia d’Oro al Merito Civile alla memoria. Il Capo dello Stato ha accolto l’articolata proposta fatta dal cap. Gerardo Severino, Direttore del Museo Storico della Guardia di Finanza. “Nel corso dell’ultimo conflitto mondiale – è scritto nella motivazione con cui il Capo dello Stato ha concesso la Medaglia d’Oro – Tolis contribuì alla lotta di liberazione con l’attività di postino delle organizzazioni partigiane e, con eccezionale coraggio, si prodigò in favore dei profughi ebrei e dei perseguitati politici, aiutandoli ad espatriare clandestinamente nella vicina Svizzera. Arrestato dalle autorità tedesche fu infine trasferito in un campo di concentramento austriaco, dove perse la giovane vita. Mirabile esempio di umana solidarietà e di altissima dignità morale, spinte fino all’estremo sacrificio. 1943/1944 - Mauthausen - Gusen (Austria)”. Il finanziere Giovanni Gavino Tolis, originario di Chiaramonti – ricorda Paolo Pulina, responsabile Comunicazione della Fasi – si era particolarmente distinto per il notevole contributo prestato alla Resistenza ed al movimento dei profughi. Postino delle organizzazioni partigiane, per le quali effettuava il servizio di staffetta trasportando di contrabbando lettere e messaggi riservati da o per la Svizzera, svolse un’insostituibile opera in favore di ebrei ed antifascisti che tentavano la fuga dai rastrellamenti tedeschi. Denunziato al controspionaggio tedesco, fu catturato dalla Gestapo a Ponte Chiasso (frazione di Como) mentre trasportava valuta e lettere destinate alle organizzazioni clandestine. Deportato in Austria il 14 aprile 1944, il venticinquenne finanziere morì il 28 dicembre dello stesso anno nel campo di concentramento di Mauthausen Gusen e la sua salma fu bruciata nel forno crematorio. Il cap. Severino è autore anche delle ricerche storiche e firmatario della proposta di conferimento della Medaglia d’Oro al Merito Civile e di quella di “Giusto tra le Nazioni” al finanziere martire Salvatore Corrias, di San Nicolò. 19 oratore, giornalista, scrittore. È stato un vero “rivoluzionario di professione”. Tutta la sua biografia è improntata alla causa ideale e politica dell’antifascismo e comunismo militante. Egli amnistiato in occasione del decennale della marcia su Roma espatriava clandestinamente in Francia, dove si inseriva tra gli emigrati per creare le basi politiche ed organizzative del PCI. Nel 1934-1935 il Nostro dirigeva i patronati italiani all’estero e teneva contatti organizzativi e politici del PCI con gli emigrati. Nel 1935 è in Egitto per conto del suo Partito col pseudonimo di Paul Cornibert, svolgeva una capillare azione politica contro la guerra coloniale tra le truppe in movimento nel canale di Suez. Il Nostro partecipava alla guerra civile spagnola e collaborava come giornalista nei servizi delle emittenti repubblicane, presupposto che permetteva agli antifascisti, di dialogare direttamente con il popolo italiano. In questo contesto Velio Spano mandava appelli ai militi fascisti con esortazioni di questo genere: (...) Voi siete stati ingannati, il vostro nemico non è il popolo spagnolo, il vostro nemico è il regime fascista, rivoltatevi, venite con noi e vi accoglieremo come fratelli per lottare insieme (...). Nel 1937 rientra clandestinamente in Francia. In Tunisia, gli venivano comminate due condanne a morte, (in contumacia) nel marzo e nel giugno del 1942, dai tribunali militari della Francia di Vichy. Velio Spano aveva un grosso ascendente tra i connazionali residenti e gli emigrati. La lotta politica nella clandestinità, le molteplici esperienze internazionali avevano creato una figura mitica nella Resistenza. Il curriculum politico di Velio Spano è stato assai denso di cariche politiche istituzionali. Scrive E. Berlinguer in una articolo su “Rinascita sarda”: “... Velio Spano ha avuto un’esperienza di militante non comune piuttosto atipica, se confrontata con quella di altri comunisti, di altri combattenti antifascisti della sua stessa generazione. Col volgere degli anni e col mutare delle situazioni, si approfondiscono in Velio Spano, comprensione e analisi dei processi politici. Basta leggere i suoi interventi – in Sardegna, in Italia e all’estero – per rendersene conto...”. Molto è stato scritto sul Nostro. Fondamentale il lavoro compiuto dallo storico sardo Antonello Mattone, che ha indagato, reperito ed analizzato una vasta documentazione storico e politica della forte personalità di Velio Spano. Anche la Sardegna ha ricordato il Nostro attraverso un convegno che si è svolto a Cagliari il 27 novembre 2006, a cura dell’associazione culturale A.N.P.P.I.A (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti) della Sardegna. Gli atti del convegno sono stati pubblicati da Carlo Dore e Maurizio Orrù, rispettivamente Presidente e Segretario Regionale dell’ANPPIA Sardegna (Velio e Nadia Spano, “Due vite per la democrazia”, Ed. ANPPIA Sardegna). Velio Spano resta una delle figure più prestigiose nella storia del PCI sardo e nazionale, per intelligenza politica e acume organizzativo. Un altro prestigioso leader politico sardo che ha lavorato, che ha operato tra gli emigrati sardi è la nobile figura di Emilio Lussu. Bene ha fato l’ISRA (Istituto Sardo della Resistenza e Autonomia) a pubblicare, grazie all’apporto di alcuni intellettuali sardi, le opere complete di Emilio Lussu. Sulla figura del “capitano Lussu” è necessaria un’altra occasione per soffermarci e riflettere del pensiero e della sua azione. Sarebbe assai lungo, in questo contesto giornalistico, ricordare dettagliatamente l’opera politica di militanza antifascista di Velio Spano, rimandiamo il lettore, alla robusta bibliografia esistente. Maurizio Orrù