MERCURIO Metallo bianco, argenteo, liquido a temperatura ambiente

MERCURIO
Metallo bianco, argenteo, liquido a temperatura ambiente ed è praticamente
inalterabile; ha p.s.molto elevato (13,59). Si estrae soprattutto dal cinabro (solfuro
mercurico), ma è presente anche in altri minerali e diffuso in piccole quantità in
serpentini, basalti e altre rocce.
USI E FONTI DI ESPOSIZIONE
• Metallurgia del mercurio e fabbriche di trasformazione; importante fonte di
intossicazione in diversi paesi produttori di mercurio.
• Utilizzazione del mercurio:
a. apparecchi scientifici di precisione e di laboratorio
b. industria elettrica: importante utilizzazione; fabbrica di lampade a vapori di
mercurio, raddrizzatori e interruttori di corrente, strumenti di controllo industriale;
c. le fabbriche di produzione di soda caustica e di cloro che utilizzano una cella a
mercurio rappresentano una importante fonte di inquinamento da mercurio dei
corsi d'acqua;
d. preparazione di amalgame;
• in odontoiatria
• nelle fabbriche di accumulatori in ferro-nichel;
• amalgame con l'oro e l'argento erano un tempo utilizzate per la doratura e
argentatura chimica. Attualmente sono state rimpiazzate da procedimenti per
elettrolisi;
• separazione dell'oro e dell'argento dai loro minerali per mezzo di un amalgama al
mercurio;
e. procedimenti di molatura con l'impiego di mercurio congelato;
f. fabbricazione di spazzole generatrici di elettricità. Alcuni fili di rame sono
cementati dentro blocchi di carbone per mezzo di un amalgama mercurio-rame.
L'amalgama attuale non contiene però mercurio;
g. insegne luminose;
h. distillazione del mercurio;
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L'elemento libero
Poichè il mercurio e l'unico metallo che si trova allo stato liquido a temperatura
ambiente e dato che si dilata linearmente con l'innalzarsi della temperatura, esso
viene diffusamente impiegato come liquido per termometri e barometri. Il simbolo
del mercurio, Hg, deriva dalla parola latina hydrargyrus, che significa argento
liquido, infatti il metallo viene talvolta definito argento vivo.
Il mercurio allo stato elementare trova centinaia di applicazioni, molte delle quali
(come per esempio i contatti elettrici mobili) traggono vantaggio dalla sua insolita
proprietà di essere un liquido ottimo conduttore di elettricità. Viene impiegato nelle
lampade fluorescenti e nelle lampade a vapori di mercurio per l'illuminazione
stradale, dato che gli atomi di mercurio stimolati emettono radiazioni con lunghezze
d'onda corrispondenti alla regione della luce visibile. Considerando la
contaminazione ambientale da mercurio conseguente alla rottura di queste lampade,
esse sono state sostituite da lampade al vapore di sodio, che presentano un minor
rischio di tossicità e costituiscono una sorgente luminosa ben più efficace.
Il mercurio è il più volatile fra tutti i metalli e il suo vapore presenta una elevata
tossicità. Un'adeguata ventilazione è raccomandata per qualsiasi ambiente chiuso in
cui venga utilizzato il mercurio, dato che la tensione di vapore all'equilibrio del
mercurio è centinaia di volte superiore all'esposizione massima raccomandata. Il
mercurio liquido non e molto tossico e, se ingerito, viene per la maggior parte
eliminato. Nonostante ciò non dovrebbe essere permesso ai ragazzi di giocare con le
gocce del metallo a causa del pericolo che deriva dalla inalazione dei suoi vapori.
Essi diffondono dai polmoni al sistema circolatorio, attraversano la barriera ematoencefalica e penetrano nel cervello; il risultato è un grave danno a carico del sistema
nervoso centrale, che si manifesta con difficoltà della coordinazione, della vista e
della sensibilità tattile.
Grosse quantità di vapori di mercurio vengono liberate nell'ambiente in seguito alla
combustione del carbone fossile e dell'olio combustibile, i quali spesso contengono
tracce dell'elemento (fino a parecchie centinaia di ppm in alcuni tipi di carbone), e
all'incenerimento dei rifiuti solidi che contengono il mercurio derivante, per esempio,
dalle batterie. Nel XX secolo, la fonte del mercurio atmosferico e notevolmente
aumentata eguagliando allo stato attuale l'immissione dai vulcani, che un tempo
rappresentavano la fonte principale del mercurio veicolato dall'aria. Nell'aria il
mercurio si trova per la maggior parte allo stato vapore e solo una minima frazione di
esso è legato, al particolato aerosospeso. Il mercurio gassoso presente nell'aria viene
trasportato per lunghe distanze prima depositarsi sul terreno o nei corsi d'acqua.
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Amalgame del mercurio
Il mercurio forma facilmente le amalgame, soluzioni o leghe, con quasi ogni altro
metallo o combinazione di metalli. Per esempio l'amalgama dentale solida usata per
riempire le cavità dei denti presenta all'inizio una consistenza simile a quella dello
stucco viene preparata combinando percentuali approssimativamente uguali di
mercurio liquido con una miscela formata soprattutto di argento e stagno. Quando
inizialmente inserita nel dente e ogni qualvolta l'amalgama viene coinvolta nella
masticazione del cibo si ha l'evaporazione di una piccola quantità di mercurio alcuni
studiosi ritengono che l'esposizione al metallo proveniente da questa sorgente
provoca, a lungo termine, problemi di salute in alcuni individui, inconveniente,
questo, che deve ancora essere risolto. Per questo motivo sono in via di allestimento
<< amalgame>) per uso dentistico prive di mercurio.
Un tempo, gli oggetti venivano placcati con oro (dorati) o argento prima ricoprendoli
i un'amalgama composta da mercurio e dal metallo prezioso e poi scaldando l'oggetto
per far evaporare il mercurio. Allo stesso modo, gli specchi venivano fabbricati
applicando al vetro una sottile amalgama Il mercurio. Nella lavorazione di alcuni
detriti minerali è possibile estrarre minuscole quantità di oro o argento in forma
elementare da quantità ben più grandi di materiale di scarto aggiungendo mercurio in
forma elementare alla mistura; questo estrae l'oro o l'argento formando un'amalgama,
che viene poi scaldata per fare gocciolare via il mercurio. Dal 1570 fino a circa il
1900 questo procedimento veniva impiegato nell'America centro-meridionale per
estrarre l'argento dai minerali;
per ogni grammo di argento prodotto veniva disperso nell'ambiente circa un
grammo di mercurio.
Attualmente questa procedura viene attuata su vasta scala in Brasile per l'estrazione
dell'oro e ciò comporta un notevole inquinamento da mercurio sia dell'aria, sia dell’
acqua del Rio delle Amazzoni, a causa delle incaute pratiche di lavorazione.
Notevoli sono i rischi per la salute cui e sottoposto il personale costretto a lavorare
con procedimenti che implicano l'evaporazione del mercurio e ciò perchè, come detto
in precedenza, questo elemento presenta un'estrema tossicità nella sua forma gassosa.
Attualmente si stanno adottando alcune iniziative da parte della Commissione
Europea allo scopo di arricchire con qualche tecnologia nuova, e soprattutto
economica, i procedimenti di estrazione cosi da evitare il massivo rilascio del
mercurio nell'atmosfera e nel Rio delle Amazzoni durante l'estrazione dell'oro.
Probabilmente a causa della forte tossicità dei vapori, l'attesa di vita degli schiavi e
dei detenuti utilizzati dai Romani per estrarre il mercurio dal minerale HgS,
(cinabro), era di circa sei mesi.
L'estrazione del mercurio si effettua scaldando questo metallo all'aria e facendo
condensare i vapori di mercurio cosi liberati.
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HgS (s) + O2(g)
Hg (g) + SO2 (g)
Mercurio e processo cloro-soda
In alcuni impianti industriali di cloro soda viene utilizzata un'amalgama di sodio e
mercurio nel processo che converte, per elettrolisi, il cloruro di sodio acquoso nei
prodotti commerciali cloro e idrossido di sodio (e idrogeno). Allo scopo di ottenere
una soluzione concentrata di NaOH pura viene impiegato un flusso di mercurio come
elettrodo negativo (catodo) della cella elettrochimica. Il sodio metallico prodotto per
riduzione nella elettrolisi si combina con il mercurio ed è allontanato dalla soluzione
di NaCl senza che abbia il tempo di reagire nel mezzo acquoso.
+
Na (aq) + e
–
Hg
Na (in un amalgama Na-Hg)
1l motivo di questo processo di amalgamazione può essere spiegato nel modo
seguente. Quando i metalli come il sodio sono disciolti nelle amalgame, il loro potere
reattivo si riduce considerevolmente rispetto a quello che presentano allo stato libero;
così il sodio elementare, altrimenti molto reattivo, nell'amalgama Na-Hg non reagisce
con l'acqua della soluzione d'origine. L'amalgama viene qulndi rimossa e,
successivamente, con l'applicazione di una corrente elettrica, di modesta intensità,
fatta reagire con l'acqua in una camera separata, ottenendo così l'idrossido di sodio
libero dal sale. Si recupera quindi il mercurio che viene riciclato nella cella di
partenza.
Il riciclaggio del mercurio tuttavia non e completo e una parte di esso si disperde
nell’aria e nel fiume da cui si attinge l'acqua di raffreddamento dell'impianto e
in cui viene successivamente reimmessa con gli scarichi
industriali.
Benchè il mercurio liquido non sia solubile in acqua ne in acidi diluiti, esso
evidentemente può essere ossidato nella forma solubile dall'azione dei batteri presenti
nelle acque naturali. In tal modo il mercurio diviene accessibile ai pesci.
Dal momento in cui, negli anni '60, è stato individuato il problema, si è cercato di
ridurre in modo consistente la massa di mercurio disperso nell'acqua da tali impianti
industriali cloro-soda.
Nondimeno, gli impianti che utilizzano elettrodi al mercurio vengono gradualmente
eliminati e sostituiti con altri che utilizzano invece una membrana per separare la
soluzione di NaCl dalla soluzione priva di cloro all'elettrodo negativo; la membrana è
stata progettata in modo da far passare Na+ ma non gli anioni. La reazione completa
che si svolge in ambedue le celle è:
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2 NaCl (aq) + 2 H2O (l)
2 NaOH (aq) + Cl2 (g) + H2 (g)
Il consumo del pesce proveniente dal Lago Saint Clair, situato nella regione dei
Grandi Laghi fra il Michigan e l'Ontario, nelle cui acque si è riversata negli anni '60
una notevole quantità di mercurio proveniente dall'industria cloro-soda, è stato
fortemente limitato negli anni '70-'80 a causa della contaminazione da mercurio.
Negli anni successivi, il livello del mercurio nei pesci dei Grandi Laghi è
notevolmente diminuito, perché si e provveduto a ridurre in modo massivo
l'immissione di tale metallo nelle acque.
Mercurio Ionico
Al pari dello zinco e del cadmio, collocati nello stesso sottogruppo della Tavola
Periodica, il comune ione del mercurio presenta numero di ossidazione 2 + [Hg ione
mercurio (II)].
Un esempio di composto di ione di mercurio è il minerale HgS, (Hg2++ S2-) questo
sale è molto insolubile nell'acqua e, invero, le acque di scarico delle industrie clorosoda vengono talvolta trattate con l'aggiunta di un sale solubile come Na2S che
contiene lo ione solfuro in modo da far precipitare il mercurio ionico come HgS.
Hg2 + + S2--
HgS (s)
Il sale nitrato di Hg2+ e idrosolubile e in passato veniva impiegato per trattare il
pelame usato nella confezione dei cappelli di feltro. Si osservò che, come
conseguenza, il personale impiegato nell'industria del feltro manifestava spesso
disturbi nervosi: tremori muscolari, depressione, perdita della memoria, paralisi
infermità mentale.
Il vapore di mercurio e, in minor grado, i sali di mercurio colpiscono il sistema
nervoso centrale anche se i principali organi bersaglio dell'Hg2 + sono rappresentati
dal rene e dal fegato, in cui esso può causare danni massivi.
L'ossido di mercurio è presente in una pasta contenuta nelle <pile a ossido di
mercurio>> in miniatura come quelle usate nelle protesi acustiche; durante il
funzionamento della pila e il passaggio della corrente si forma mercurio elementare:
Hg2 + + 2 e- Hg (l)
(come HgO)
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Il vantaggio pratico che deriva dall'uso del mercurio dato dal fatto che nella pila non è
contenuta alcuna soluzione acquosa, per cui il suo voltaggio rimane costante fino al
consumo dei reagenti: a quel punto il voltaggio precipita a zero.
Se le pile scariche vengono incenerite come rifiuto, si può liberare nell'aria il
mercurio sotto forma di vapore si può asserire che l'incenerimento dei rifiuti
urbani è divenuta la principale fonte di inquinamento ambientale da mercurio.
Il mercurio contenuto nelle comuni torce elettriche, dove è presente come costituente
minore nell'elettrodo di zinco per evitarne la corrosione e prolungare quindi la durata
del prodotto, di recente è stato drasticamente ridotto e presto verrà completamente
eliminato. Questo intervento preventivo da solo sarà in grado di eliminare metà del
mercurio presente nei rifiuti.
Nelle acque naturali, gran parte dell'Hg2 + e attaccato a materiale particolato sospeso e
quindi depositato nei sedimenti.
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Formazione del metilmercurio
Con anioni capaci di formare legami covalenti più di quanto non lo siano gli ioni
nitrato, ossido e solfato, lo ione mercurio Hg2+ forma molecole covalenti piuttosto che
uno ione solido; ne è un esempio l'HgCl2, composto molecolare volatile. Come gli
ioni Cl- formano un composto covalente con Hg2+, così si comporta anche l'anione
metile CH3-, che da luogo al liquido volatile molecolare dimetilmercurio, Hg(CH3)2.
Il processo di formazione del dimetilmercurio si svolge nei sedimenti fangosi dei
fiumi e dei laghi, soprattutto in presenza di condizioni anaerobie, allorchè i batteri e i
microrganismi anaerobi convertono Hg2 + in Hg(CH3)2.
Nel processo di metilazione l'agente attivo è un comune costituente dei
microrganismi, la (metilcobalammina), un derivato della vitamina B12 in cui un
anione CH3- è legato al cobalto. A causa della sua volatilità, il dimetilmercurio
evapora (degassifica) dall'acqua in modo relativamente rapido a meno che non venga
trasformato, dalle condizioni di acidità, nel monometile.
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I composti (“miscelati” meno volatili CH3HgCl e CH3HgOH, spesso indicati
complessivamente come CH3HgX o alquanto erroneamente, come CH3Hg+ (questo
frammento molecolare può non esistere come specie ionica), denominato
metilmercurio o (monometilmercurio), si formano con le stesse modalità del
dimetilmercurio e persino più rapidamente. In soluzioni acquose acide o neutre, la
produzione del metilmercurio eccede la formazione del dimetilmercurio. Il
metilmercurio risulta un tossico più potente di quanto non siano i sali di Hg2+
per la sua solubilità nei tessuti adiposi degli animali dove subisce una
bioaccumulazione e una biomagnificazione. Una volta ingerito, il composto
CH3HgX si converte in altri composti in cui la X è un amminoacido contenente zolfo;
in alcune di queste forme esso risulta solubile nel tessuto biologico e può così
attraversare sia la barriera ematoencefalica che quella placentare dell'uomo,
presentando un duplice rischio. Il metilmercurio rappresenta infatti la forma di
mercurio piu rischiosa, seguita dal vapore dell'elemento stesso. Lo ione mercurio,
Hg2+,non risulta molto tossico dato che, nello stomaco, si combina con lo ione cloro
producendo Hg2Cl2 .
Il mercurio è presente nell'uomo in gran parte sotto forma di metilmercurio, assunto
quasi interamente attraverso un'alimentazione a base di pesce, nella quale almeno
l'80% del mercurio si trova sotto forma di metilmercurio. Il pesce introduce questa
sostanza solubile nell'acqua assorbendola con le branchie, oltre che con
l'alimentazione. Al contrario degli organoclorurati, che tendono ad accumularsi nei
tessuti adiposi del pesce, il metilmercurio e in grado di legarsi al gruppo solfidrilico
delle proteine così da essere distribuito per tutto il pesce; per tale motivo è
praticamente impossibile “asportare” le parti contenenti il mercurio prima che il
pesce venga mangiato. Il rapporto fra il metilmercurio presente nel tessuto muscolare
del pesce e quello disciolto nell'acqua dove il pesce vive e di circa 1000000: 1 e può
superare il valore 10 000 000: 1.
Le concentrazioni più elevate si riscontrano in genere nelle grosse specie predatrici
marine, a vita lunga, come gli squali e i pesci spada e ancora nelle specie d'acqua
dolce come il pesce persico e il luccio. Le specie non carnivore, come il coregone
salmonide, non accumulano grosse quantità di mercurio dato che la
biomagnificazione attraverso la catena alimentare risulta, in questi pesci, di gran
lunga inferiore rispetto a quanto avviene nei pesci carnivori.
Nei laghi, il contenuto di mercurio dei pesci risulta in genere superiore nelle acque
acide, probabilmente perche la metilazione del mercurio e più rapida in presenza di
bassi valori di pH.
Pertanto l'acidificazione delle acque naturali aumenta indirettamente l'esposizione al
metilmercurio da parte di coloro che si nutrono di pesce.
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Tossicità del metilmercurio
Nell'uomo, l'emivita dei composti di metilmercurio, circa 70 giorni, è di gran lunga
superiore a quella dei sali di Hg2 + . Di conseguenza, il metilmercurio può accumularsi
nell'organismo a una concentrazione più elevata dello stato stazionario, anche se una
persona consuma giornalmente dosi che, prese singolarmente, non dovrebbero
risultare dannose. La maggior parte dei problemi ambientali legati al mercurio, che
sono ormai di dominio pubblico, sono derivati dal fatto che nella forma metilata tale
sostanza può determinare un avvelenamento per accumulazione.
Presso il villaggio di pescatori di Minamata, Giappone, un'industria chimica che
impiegava Hg2+ come catalizzatore nel processo di produzione del cloruro di
polivinile scaricava residui ricchi di mercurio nella Baia di Minamata; il
metilmercurio che si veniva così a formare si bioaccumulava nei pesci che
costituivano il principale nutrimento della popolazione rivierasca. La concentrazione
del mercurio nei pesci risultò superiore alle 100 ppm. A titolo di paragone, nel
Nordamerica l'attuale limite raccomandato per il mercurio nel pesce destinato ad uso
alimentare per l'uomo e di 0,5 ppm.
Negli anni '50 migliaia di abitanti di Minamata furono colpiti da intossicazione da
mercurio proveniente da questa fonte e centinaia di essi morirono. Infatti, dal
momento che l'insorgenza della sintomatologia nell'uomo è piuttosto tardiva, i primi
segni della (malattia di Minamata) furono osservati nei gatti che si cibavano del pesce
di scarto: essi saltavano, si contorcevano, correvano in circolo e infine si lanciavano
nell'acqua annegando. Nell'uomo la sintomatologia deriva dalle disfunzioni del
sistema nervoso centrale, dato che il cervello rappresenta l'organo bersaglio del
metilmercurio; i sintomi comprendono parestesie degli arti superiori e inferiori,
offuscamento e persino perdita della acuità visiva, sordità e incoordinazione
muscolare, letargia e irritabilita. Dato che il cloruro di metilmercurio può essere
trasmesso al feto, i bambini nati da madri che presentavano anche lievi intossicazioni
da mercurio mostravano gravi danni cerebrali, alcuni addirittura con esito letale. I
neonati presentavano sintomi simili a quelli della paralisi cerebrale infantile: ritardo
psichico, disturbi motori e persino paralisi. I feti risultavano di gran lunga più colpiti
dal metilmercurio di quanto non fossero le madri stesse. Le intossicazioni che si sono
verificate a Minamata devono essere senza alcun dubbio annoverate come uno dei
principali disastri ambientali dell'era moderna.
Nella citta di Dryden nell'Ontario settentrionale (Canada), la liberazione del mercurio
da un'industria di cloro-soda nel fiume English-Wabigoon, negli anni '60 e all'inizio
degli anni '70, portò a una bioaccumulazione di questo metallo nei pesci di gran lunga
superiore al limite consentito di 0,5 ppm. Come risultato di tale bioaccumulazione, il
tasso di metilmercurio nell'acqua, nelle alghe e nei pesci risulto di 1: 3 000: 20000.
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Alcuni membri della comunità indiana che si nutrivano regolarmente dei pesci
provenienti da queste acque rivelarono livelli di mercurio talmente elevati da
presentare segni clinici di intossicazione da tale metallo. Come risultato
dell'inquinamento da mercurio, si provvide a ridurre la pesca per uso commerciale nel
fiume English-Wabigoon, come anche in alcuni dei Grandi Laghi.
Altre fonti di metilmercurio
Composti organici di mercurio sono stati utilizzati come fungicidi in agricoltura e
nelle industrie; tale impiego comporta come effetto collaterale una contaminazione
ambientale. Comunque, a contatto con il suolo, questi composti subiscono una
disgregazione e il mercurio viene intrappolato come composto insolubile per l'attacco
ai gruppi sulfurei dell'argilla e del materiale organico.
In passato, si sono verificate centinaia di morti Iraq, e solo alcune negli Stati Uniti,
per il consumo di pane fatto con grano le cui sementi erano state trattato con
metilmercurio come fungicida per prevenire i danni provocati alle pianticelle. In
Svezia e in Canada, l'uso del metilmercurio nel trattamento delle sementi comportò
una significativa riduzione numerica degli uccelli predatori, che si cibavano degli
uccelli più piccoli, e dei mammiferi che si alimentavano con le sementi disseminate
sul terreno. L'impiego in agricoltura dei prodotti a base di metilmercurio e stato
attualmente ridotto nel nordamerica e nell'Europa occidentale.
Il mercurio viene lisciviato dalle rocce nei sistemi idrici dai processi naturali, alcuni
dei quali vengono accelerati dall'intervento dell'uomo. Recentemente si è constatato
che inondazioni di zone coltivate favoriscono la liberazione del mercurio nelle acque.
Per esempio, dopo l'inondazione di vaste zone del Quebec settentrionale e del
Manitoba causata dalla costruzione di dighe per centrali idroelettriche, il suolo così
sommerso (e in minor grado la vegetazione) liberava una notevole quantità di
metilmercurio solubile, derivato dal mercurio <<naturale>> presente in questi terreni.
Altro metilercurio si formava dal contatto dell'Hg2+ legato al suolo con i batteri
anaerobi prodotti dalla decomposizione del materiale organico sommerso; in tal
modo, il mercurio inorganico precedentemente insolubile veniva trasformato in
metilmercurio facilmente solubile in acqua.
Successivamente questo composto entrava nella catena alimentare attraverso
l'assimilazione da parte dei pesci; la popolazione del luogo che si nutriva dei pesci
provenienti da queste zone allagate iniziò a presentare livelli notevolmente elevati di
mercurio. Invero, la concentrazione del metilmercurio, 5 ppm o più, individuato nei
pesci provenienti da queste zone si avvicina a quella precedentemente riscontrata solo
nelle regioni con inquinamento industriale da mercurio.
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Quanto alle concentrazioni di metilmercurio riscontrate nelle popolazioni distanti
dalle zone interessate dal tipo di inquinamento da mercurio riferito sopra, occorre
precisare che e in qualche modo rassicurante il fatto che sia gli effetti diretti del
metilmercurio sull'uomo che quelli prenatali presentano soglie al disotto delle quali
non si osserva alcun effetto.
L'estrazione del mercurio dai minerali, la preparazione dei suoi composti e tutte le
sue applicazioni industriali o artigianali possono essere causa di intossicazioni
croniche, oltre che accidentalmente acute.
Il mercurio è uno degli agenti inquinanti piu diffusi e pericolosi. Ciò è legato alle
lavorazioni industriali sopra citate, all'uso dei fungicidi e al mercurio che si sviluppa
dalla combustione del carbon fossile e dei derivati, in questi il mercurio è contenuto
in quantità estremamente piccole, ma che diventano ecologicamente rilevanti in
rapporto all'entità e alla diffusione del consumo di tali combustibili.
TOSSICITA GENERALE
La maggior parte degli effetti biologici del Hg sono dovuti alla sua capacità di
formare prontamente legami covalenti con lo zolfo dei gruppi sulfidrilici presenti
nelle proteine; ne risulta una interferenza con le attività enzimatiche e quindi con
molteplici funzioni e con il metabolismo delle cellule. L'Hg si lega anche con altre
funzioni organiche di importanza fisiologica come i gruppi aminici, amidici,
fosforilici e carbossilici.
Le modalità per cui tale azione si esplica, e quindi gli organi bersaglio principali,
differiscono però sostanzialmente a seconda dello stato chimico-fisico dell'elemento.
Schematicamente: il metallo liquido è pressocchè inerte nei confronti dei tessuti; il
vapore ed i composti organici (che in particolari condizioni possono anche formarsi
dal metallo per azioni biologiche) hanno come organo bersaglio principale il SNC; i
composti inorganici, a seconda della concentrazione, esplicano azioni dirette
caustico-corrosive per contatto, e, se assorbiti, hanno come organo bersaglio
principale il rene.
La quantità di mercurio eliminata normalmente nelle urine e compresa fra 10 e 20
µg/die. Valori più elevati, fino a 40 µg e oltre, impongono la diagnosi di eventuale
intossicazione
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Mercurio metallico
Il metallo e praticamente inalterabile e insolubile. Evapora anche a temperatura
normale diffondendosi in piccole quantità nell'aria ambiente.
Il contatto col metallo può avvenire per ingestione o per iniezione
a) Ingestione. E la via di contatto più frequente. Avviene per lo più a seguito di
rottura accidentale di termometri clinici in bocca, soprattutto nei bambini, con
conseguente ingestione di qualche goccia del metallo.
Quantità maggiori (fino a 5 ml) possono essere riversate net tubo digerente per rottura
del sacchetto delle sonde per aspirazione intestinale negli occlusi. La presenza del
mercurio nel lume gastrointestinale a qualunque livello (verificabile con Rx
dell'addome in bianco) non rappresenta un pericolo, purchè essa sia di breve durata
(al massimo qualche giorno). Il metallo infatti non viene praticamente assorbito come
tale dalla mucosa (meno dello 0,01%, probabilmente anche perchè esso si presenta in
particelle globulari piuttosto grosse); l'eventuale trasformazione in cloruro mercurico
è troppo lenta per dar luogo alla formazione di apprezzabili quantità di questo
composto durante il normale periodo di transito del mercurio nell'intestino.
b) Iniezione: può avvenire nel contesto dei tessuti o per via endovenosa. Il primo
evento e per lo più accidentale a seguito di rottura di termometri clinici o di
laboratorio. Le goccioline di mercurio, a seconda della profondità della ferita,
tendono a disperdersi e migrare nel sottocute, sotto le fascie, fra i tendini e/o nei
muscoli.
CINETICA E TOSSICITA’
La via inalatoria è la più importante per l'instaurarsi di intossicazioni croniche
professionali ; l'inalazione massiva di vapori di mercurio può causare anche gravi
intossicazioni acute. I vapori di Hg inalati, nei quali il metallo si trova in forma
monoatomica, si distribuiscono negli alveoli e di quì, sia per il loro stato fisico che
per la loro alta solubilità nei lipidi vengono assorbiti in proporzione elevata (circa
80%) . dell'intossicazione sistemica con le manifestazioni psico-neurologiche tipiche
dell'attacco al SNC.
Ogni qualvolta il mercurio si trovi esposto all'aria la contamina. La concentrazione
raggiunta dipenderà dalla temperatura ambientale, dalla superficie esposta e dal grado
di ventilazione dell’ambiente. Oltre che nelle industrie citate nell'introduzione,
l'intossicazione per inalazione può avvenire anche nei laboratori di tecnica
odontoiatrica durante la preparazione di amalgame .
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Oltre che nelle industrie citate nell'introduzione, l'intossicazione per inalazione può
avvenire anche nei laboratori di tecnica odontoiatrica durante la preparazione di
amalgame .
Un metro cubo di aria saturato da vapori di mercurio contiene approssimativamente
15 mg di mercurio a 20°C e a 24°C ne contiene 18 mg/m3 (la concentrazione
permissibile e di 0,050 mg/m3 di aria). A 40°C l'aria saturata contiene 68 mg per m3.
Assorbimento
Contrariamente ai suoi derivati, l'assorbimento del mercurio metallico per via
digerente e trascurabile.
La via sottocutanea e una via di penetrazione accidentale del mercurio metallico,
di cui sono principali vittime gli infermieri (ferite della pelle per la rottura di un
termometro e penetrazione del mercurio).
Sebbene sia di piccola entità si può avere un assorbimento cutaneo del mercurio
metallico e di certi suoi composti non ionizzati.
Le soluzioni di cloruro o di nitrato mercurico alla concentrazione dell' l % o oltre
svolgono intensa azione corrosiva mucoso-cutanea che, a seguito di ingestione, si
manifesta soprattutto sulle mucose del tratto digerente.
Sulla pelle integra le soluzioni usate come disinfettanti Hanno scarsa azione
corrrosiva perché vengono rimosse dopo breve applicazione.L’assorbimento da
queste soluzoni può avvenire anche attraverso la mucosa della vescica urinaria e
degli organi genitali.
Trasporto, localizzazione, escrezione
Dopo la penetrazione nell’ organismo il mercurio metallico persiste in maniera
transitoria sotto forma metallica ed è trasportato nei diversi organi dove viene
rapidamente ossidato a ione mercurico Hg++.
Il cloruro mercurico circola nel sangue inizialmente ugualmente distribuito fra
eritrociti e plasma; successivamente si lega alle albumine con distribuzione
tissutale ineguale. Nella fase avanzata della intossicazione si trova, come i
composti organici, in concentrazioni 3-7 volte superiori nei globuli rossi rispetto al
plasma. ).
Una parte importante del mercurio inorganico si fissa su una proteina di peso
molecoa're intermedio 11.000) che ha le stesse proprietà della metallotioneina
Questa proteina sembra avere un ruolo di difesa, poiché l'azione tossica del
mercurio sul rene si avrebbe solo quando la sua capacità di fissarlo è esaurita. Il
mercurio, come il cadmio, induce la sintesi di questa proteina (meccanismo di
difesa?).
Il Hg allo stato di vapore, una volta assorbito, viene ossidato negli eritrociti e
quindi trasformato in catione mercurico bivalente, prima che ciò avvenga però,
una quantità significativa di vapore, che attraversa le membrane cellulari molto
facilmente e molto più rapidamente dell'Hg++, passa la barriera ematoencefalica e
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raggiunge il tessuto nervoso. Il cervello accumula quantità 10 volte superiori che
in seguito all’ assunzione di una quantità simile per via endovenosa di un sale di
mercurio. Il mercurio che si deposita nel sistema nervoso centrale è meno
scambiabile di quello depositato in altri organi e si localizza soprattuto nelle
cellule nervose del Purkinje della sostanza grigia.
Per questa ragione l'intossicazione per inalazione porta ad effetti tossici
neurologici più spiccati di quella da ingestione di sali inorganici. I segni
predominanti dell'intossicazione per questa via si manifestano a livello polmonare
e cerebrale.
A livello polmonare l'inalazione massiva causa fatti irritativi simili a quelli indotti
da gas corrosivi; successivamente, dopo 1-2 giorni, si ha la comparsa dei sintomi
La massima concentrazione si trova nel rene, mentre è relativamente risparmiato il
cervello. L’escrezione inizia subito dopo l’assorbimento principalmente con le
urine e ancor più con le feci. In minor misura con saliva e bile.
L’emivita dei composti inorganici del mercurio è valutata in 40 – 60 gg. La DL
del cloruro mercuruico è di 0.5-1.5 g; quella del calomelano, che in parte si ossida
a sublimato corrosivo, è di 2-3-g.
Nella bile il mercurio è escreto soprattutto come coniugato al glutatione.
SINTOMI e TERAPIA
Irritazione delle vie respiratorie seguita da malessere, tosse, respiro affannoso, segni
di polmonite; dolori articolari. Queste alterazioni regrediscono rapidamente senza
sequele. Se l'inalazione e massiva questi disturbi permangono fino a comparsa, dopo
1-2 giorni, dei segni dovuti all'assorbimento con stomatite e scialorrea, alterazioni
gastrointestinali e renali.
Su questi però predominano gli effetti neurotossici fra i quali sono particolarmente
evidenti alterazioni neuro-psichiche con depressione, difficoltà a comunicare,
insonnia, instabilità emotiva, irritabilità. A questi si aggiungono, se il soggetto è stato
esposto per lungo tempo a vapori di mercurio in alta concentrazione, tremori
intenzionali, mentre mancano le alterazioni della motilità e sensoriali tipiche dei
composti organo-mercuriali.
Il trattamento dei disturbi respiratori e puramente sintomatico. Per gli effetti
neurologici il BAL è del tutto inefficace sia nel ridurre la concentrazione del
mercurio nel cervello, sia nell'alleviare i sintomi neurologici.
La d-penicillamina viene considerata
intossicazione.
l'antidoto di scelta per questo tipo di
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Composti Inorganici
I più importanti sono:
cloruro mercurico o sublimato corrosivo; disinfettante in soluzione all'1-2 per mille;
usato anche come fissatore per ondulazione permanente dei capelli in sol. al 2%;
ossicianuro di mercurio; disinfettante in soluzione allo 0,5%; cloruro mercuroso o
calomelano, purgante obsoleto di scarso impiego; nitrato mercurico, solfuro
mercurico o cinabro (pigmento); ossido gallo.
Più frequentemente gli avvelenamenti sono imputabili al cloruro mercurico che di
tutti i composti inorganici e il più tossico. La tossicità è dovuta allo ione mercurico
(Hg++).
TERAPIA
A seguito di ingestione di un sale solubile (es. cloruro mercurico) il successo degli
interventi terapeutici è strettamente condizionato dalla loro tempestività.
La diluizione con latte o con pozione latteo-albuminosa o, al limite, con sola acqua, e
la successva emesi provocata è efficace se messa in atto entro15 min dall'ingestione.
Dare un purgante salino con l'aggiunta di carbone attivo. Attuare al più presto la
terapia di elezione con BAL, prima che compaiono i segni della fase anurica. Le dosi
di BAL raccomandate sono di 5 mg/kg i.m. iniziali, seguiti da 2,5 mg/kg ogni 8-12
ore durante il primo giorno di trattamento, e ogni 12-24 ore per i successivi dieci
giorni, fino a guarigione dell'intossicato. La terapia antidotica deve essere condotta
per almeno una settimana.
Composti Organici
Sono composti nei quali l'atomo di mercurio e legato a un radicale organico e a uno
ione dissociabile inorganico (Cl-, HO-, NO3-), oppure organico (solitamente l'acetile).
Negli alchil-mercurici il radicale organico e solitamente il metile o l'etile o il propile;
si hanno cosi il cloruro, lo ioduro, il fosfato di metilmercurio o di etilmercurio; inoltre
possono essere presenti due alchili come nel dimetilmercurio e nel dietilmercurio.
Se il radicale organico è il fenile o il toluile si hanno gli arilmercurici, fra i quali
l'acetato di fenilmercurio, l'idrossido di fenilmercurio. Un altro gruppo e quello dei
derivati alcossi-alchilici, come ad esempio l'acetato di metossi-etil-mercurio.
Sono derivati organici del mercurio anche il solfocianuro, il thiomersal e il
mercurocromo (merbromina) che vengono usati come disinfettanti .
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Gli organo-mercurici hanno diverse applicazioni industriali (materie plastiche, fibre
tessili, industria cartaria, fungicidi e preservanti di uso agrario, ecc.).
I derivati metilmercurici sono presenti negli alimenti (specialmente nei pesci); la
quantita media giornalmente ingerita e valutata in 5-10 mcg.
CINETICA E TOSSICITA’
L'assorbimento degli organo-mercurici, che può avvenire attraverso la cute o per
inalazione o per ingestione, e seguito dalla loro distribuzione e deposito in tutti i
tessuti organici, soprattutto in quelli più ricchi di lipidi.
I derivati metil-mercurici sono tossicologicamente meglio noti, sia perchè diffusi
quali contaminanti della catena alimentare, sia perchè hanno causato gravi
intossicazioni collettive.
Il 10% della quantità assorbita si accumula nelle cellule nervose della sostanza grigia
cerebrale. I segni del danno neurotossico si manifestano quando la concentrazione del
metilmercurio supera 8 ppm, cioe in media circa 12 mg nella massa totale del
cervello).
L'azione tossica si fa più intensa con l'aumentare della dose assorbita non
proporzionalmente, ma in misura molto maggiore. Così mentre 40 mg possono
indurre parestesie (uno dei primi sintomi dell'intossicazione), 200 mg sono letali.
L'eliminazione è lenta perchè i depositi tessutali sono molto stabili; la quantità
di mercurio libero che circola nel plasma è un quinto di quella legata ai globuli
rossi; inoltre i metil-mercurici seguono il ciclo entero-epatico.
La vita plasmatica di questi composti e in media di 52 giorni (da 40 a 105).
La velocità dell'escrezione aumenta quando l'azione degli enzimi essenziali al
riassorbimento viene inibita dalla reazione fra i solfidrili in essi presenti e il mercurio;
il metil-mercurio si trasforma allora parzialmente e si comporta come i composti
inorganici. L'escrezione urinaria e scarsa nei primi giorni (1% della dose assorbita),
ma aumenta progressivamente fino a 30 giorni dall'assorbimento.
II derivati organici del mercurio, diversamente da quelli inorganici, superano la
barriera placentare.
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Due disinfettanti organo-mercuriali di uso corrente, anche se di limitata efficacia,
sono:
--mertiolato o sodio-etil-mercurio-tiosalicilato, soluz. 0,1% (thIomersal)
--mercurocromo o 2,7-dibromo-4-idrossimercurio-fluoresceina sodica, soluz. 2%
(merbromina).
SINTOMI DELL'INTOSSICAZIONE DA MERCURIO METALLICO
E DA SUOI DERIVATI INORGANICI
1. Intossicazione acuta
Eccezionale nell'industria. Può tuttavia sopravvenire in casi di inalazione di vapori di
mercurio in caso di contaminazione accidentale in spazi mal ventilati (serbatoi),
all'estrazione del metallo dal minerale o al riscaldamento di leghe a base di mercurio.
L'intossicazione acuta e più spesso dovuta all'ingestione di larghe quantità di
composti mercuriali (per es. ingestione accidentale o a scopo suicida di HgCl2).
Ricordiamo che il mercurio metallico e molto poco tossico per ingestione perchè è
scarsamente assorbito nel tubo digerente).
a. Sintomi generali
--Gastroenterite acuta, stomatite e colite ulcero-emorragica, vomito,salivazione;
- anuria con uremia in seguito alla necrosi dei tubuli contorti distali,shock frequenti;
--ad alta concentrazione i vapori di mercurio possono anche produrre una irritazione
polmonare (polmonite chimica) che conduce a edema polmonare acuto ;
--senza terapia la morte sopravviene per shock e per insufficienza respiratoria in caso
di polmonite chimica nelle prime 24 ore, o per uremia dopo 8-15 giorni.
L'introduzione in circolo di mercurio metallico può dare origine a gravi
complicazioni come embolie.
Se il mercurio resta nel punto di iniezione o è localizzato nei tessuti molli, un
intervento chirurgico permetterà di rimuoverlo (aspirazione delle goccioline,
drenaggio con BAL), mentre la somministrazione di BAL per via parenterale potrà
prevenire l'insorgere di manifestazioni di intossicazione acuta.
b. Sintomi locali: dermatite
--Il fulminato di mercurio produce una dermatite con eritema, prurito intenso, edema,
papule, pustole, ulcere profonde all'estremita delle dita;
--il mercurio e stato anche ritenuto responsabile di allergie cutanee
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2. Intossicazione subacuta
Può sopraggiungere nell'industria presso gli operai che puliscono i camini e i forni
delle fabbriche di trattamento del minerale di mercurio. Per esempio nelle miniere
della Iugoslavia questa operazione si pratica una volta all'anno e dura tre settimane.
Poiche l'aria è allora satura di vapori di mercurio al 100%, esiste un elevato rischio
di intossicazione. Quando non vengono osservate le misure di prevenzione può
sopravvenire una intossicazione subacuta. Essa si caratterizza soprattutto per i
sintomi respiratori (tosse, irritazione bronchiale), gastrointestinali, vomito, diarrea,
dolori gengivali, ulcere alla bocca, talvolta albuminuria.
3. Intossicazione cronica
Nell'industria l'avvelenamento da mercurio comincia più insidiosamente di quello
dovuto alla somministrazione medicamentosa. Ricordiamo che la via di penetrazione
e generalmente quella inalatoria.
a. Gengivite, stomatite
--Scialorrea e dolore gengivale e delle altre mucose buccali costituiscono i primi
segni; le gengive sono infiammate e sanguinano facilmente. Talora si osserva un
orletto mercuriale che somiglia all'orletto blu del saturnismo; . Il sintomo più
caratteristico dell'avvelenamento da mercurio, benchè non sia il primo, e il tremore.
Inizia alle dita delle mani, alle palpebre, alla lingua e e labbra; esso comporta una
alterazione caratteristica della scrittura; si estende in seguito agli arti e l'andatura può
allora risultare alterata. Era talmente frequente un tempo presso i lavoratori occupati
nella fabbricazione dei cappelli di feltro che veniva indicato come << Hatter's shaker
>>. All'inizio questo tremore poteva regredire se il paziente evitava qualsiasi contatto
con il mercurio. Inoltre il tremore aumenta di intensità quando il soggetto si sente
osservato .
c. Turbe del carattere e della personalità
Timidezza eccessiva, perdita dell'autocontrollo, talora tendenza al litigio e negligenza
nel lavoro e nella famiglia, sbalzi d'umore, irritabilità, inversione del ritmo del sonno,
perdita della memoria suggeriscono l'interessamento dei lobi temporali, allucinazioni,
accessi di mania e depressione.
Nel 1943 Atkinson scoprì che uno dei segni clinici di idrargirismo consiste in una
lesione del cristallino la cui capsula anteriore presenta un riflesso brunastro. La acuità
visiva rimane tuttavia immodificata. Questo segno, peraltro non precoce, viene detto
<< mercurialentis >>.
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d. Altre lesioni
Nei casi di intossicazione cronica da vapori di mercurio i reni sono raramente
interessati, contrariamente a quanto avviene nella intossicazione acuta da sali di
mercurio. Tuttavia si può osservare una leggera proteinuria. Ricordiamo che il
trattamento (ormai raro) con diuretici mercuriali e con creme cutanee a base di sali di
mercurio possono provocare le stesse lesioni. Nell'animale da esperimento i sali di
mercurio esercitano un'azione teratogena.
PREVENZIONE
La concentrazione permissibile di vapori di mercurio nell'aria e stata portata da 0,1 a
0,05 mg/m3 (CGIH 1975) .
Per i sali minerali del mercurio e i sali di fenilmercurio e metossietil-mercurio, questo
stesso comitato internazionale raccomanda una concentrazione permissibile di 0,10
mg/m3 (in mercurio). Per l'ACGIH il TLV di tutte le forme del mercurio (ad
eccezione dei derivati alchilici) e di 0,05 mg/m3.
1. Sostituire il mercurio con sostanze meno dannose
Per esempio, il nitrato d'argento ha rimpiazzato l'amalgama stagno-mercurio per la
fabbricazione di specchi; il nitrato acido di mercurio non sarebbe più utilizzato
nell'industria dei feltri. La doratura per elettrolisi ha sostituito l'amalgama al
mercurio.
2. Nelle miniere
Umidificazione, martelli con nebulizzatore d'acqua, ventilazione.
3. Nei locali
a. Occorre osservare delle regole molto rigide in tutte le manipolazioni del mercurio.
Quando questo si spande si infiltra facilmente nella cute e negli utensili del tavolo da
lavoro. Poichè evapora a temperatura ambiente può verificarsi una concentrazione
atmosferica pericolosa, anche in seguito ad una contaminazione che sembra
trascurabile. : dunque importante tenere accuratamente pulite le superfici di lavoro ed
eliminare ogni rischio di contaminazione, per esempio, evitare banconi di legno,
assicurarsi dell'assenza di crepe nei banconi. Quando un procedimento si accom
pagna regolarmente ad un certo spandimento di mercurio, si raccomanda di installare
una trappola per il mercurio nel banco stesso all'inizio della manipolazione. Si tratta
di un semplice bacinetto pieno d'acqua e coperto da una griglia. Se il mercurio si
spande cade attraverso la griglia e si accumula sott'acqua, ciò che previene
l'evaporazione).
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b. Ventilazione
Bisogna soprattutto evitare di aumentare la ventilazione di tutto il reparto, il che
comporterebbe di accrescere notevolmente l'evaporazione de mercurio. indicata
l'installazione di sistemi di aspirazione d'aria dal punto dove si libera il mercurio.
c. Organizzare la pianificazione del lvoro in modo da ridurre ad un minimo il numero
di persone esposte (isolamento degli altri posti di lavoro; lavoro in spazi chiusi,
quando e possibile).
d campionatori personali.
Visita periodica
Può essere utile fare eseguire dei disegni (cerchi, quadrati) per mettere in evidenza il
tremore. Ricercare le altre alterazioni neurologiche eventuali (socievolezza,
insonnia...). Può essere utile interrogare i capi reparto sulle modifiche del
comportamento dei lavoratori.
Determinare il tasso di mercurio nelle urine, nel sangue o nella saliva. Se questa
analisi indica una esposizione eccessiva occorre trasferire il lavoratore in un posto
che non comporti esposizione a mercurio.
DOSAGGIO DEL MERCURIO NELLE URINE
La raccolta delle urine deve essere effettuata in modo da evitare ogni contaminazione
esterna. Dovrebbe essere fatta dopo una doccia o almeno dopo essersi lavati le mani.
Bisogna anche assicurarsi che il recipiente non contenga alcuna traccia di mercurio.
Se non si possono raccogliere le urine di 24 ore, e utile raccogliere i campioni alla
fine di un periodo di lavoro e correggere il risultato secondo le concentrazioni di
creatinina o secondo il peso specifico.
Manifestazioni cliniche di solito non compaiono per dei tassi di escrezione inferiori a
300 µg/litro, a meno che non sia alterata la funzione renale. Studi recenti tendono
tuttavia a dimostrare che se l'esposizione media dell'individuo e valutata
correttamente mediante campionatori personali, la concentrazione del mercurio nelle
urine è molto ben correlata con il grado dell'esposizione e che la relazione tra la
concentrazione atmosferica (in mg/m3) e la concentrazione urinaria (in mg/litro) è
approssimativamente 1 / 1.
E’ stato d'altra parte segnalato che per uno stesso livello di esposizione
le donne eliminano piu mercurio degli uomini.
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Per completezza segnaliamo che recentemente e stato proposto di misurare diverse
forme di mercurio nelle urine, cioè il mercurio totale (elemento, ioni liberi Hg, ioni
Hg fissati alle proteine...), il mercurio ionico libero e il mercurio. La ragione di questa
distribuzione e basata sull'ipotesi che finchè rimane inalterata la capacità
dell'organismo di ossidare il mercurio e fissarlo organicamente, il rischio di
intossicazione è trascurabile. Si tratta comunque di una ipotesi che deve ricevere
conferma.
DOSAGGIO DEL MERCURIO NELLA SALIVA
Nel soggetto normale il mercurio e indosabile nella saliva. Nei soggetti
esposti esisterebbe, una buona correlazione tra il tasso ematico e salivare di mercurio.
DOSAGGIO DEL MERCURIO NEL SANGUE
Il livello ematico non dovrebbe superare i 6 ,µg/100 ml che corrispondono ad una
concentrazione urinaria di 200 ,µg/litro. Un importante studio epidemiologico fatto
ha dimostrato che esiste una eccellente correlazione tra il tasso ematico e quello
urinario di mercurio considerando i valori di gruppo dei lavoratori.
DOSAGGIO DEL MERCURIO NEI CAPELLI
L'interesse di questo dosaggio, cosi come per il piombo, e retrospettivo. Un comitato
internazionale ha precisato le concentrazioni << normali >> e pericolose del mercurio
nel sangue e nei capelli.
Concentrazione totale di mercurio (organico e inorganico) nel sangue e nei capelli
dell'uomo.
Sangue totale Globuli rossi Capelli
(g/litro)
(g/litro) (mg/kg)
-- Normale (soggetti che non
assumono grandi quantità del tossico)
5
10
10
--Concentrazioni massime tollerabili
100
200
_
--Possibili segni di intossicazione
500
1000
150
--
500
--Concentrazioni riscontrate in casi
di intossicazione fatale
1300
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Tentativo di interpretazione dei livelli di escrezione urinaria del mercurio nei
lavoratori esposti a mercurio inorganico (non applicabile ai composti organici
alchilati ben più dannosi e per i quali l'escrezione urinaria tollerabile e più bassa):
--Normale:
-- Aumentato assorbimento:
--Livello allarmante:
--.Ecrezione eccessiva che richiede l'allontanamento dal
lavoro:
--Possibile la comparsa di segni di intossicazione
meno di 10 µg/litro
più di 50 µg/litro
più di 100 µg/litro
più di 200 µg/litro
più di 300 µg/litro
Tuttavia il California Bureau of Occupational Health raccomanda che una escrezione
media di gruppo superiore a 50 µg/litro deve destare sospetto, che una concentrazione
superiore a 100 ,µg/litro richiede misure di intervento bonificatore e che un individuo
che elimina più di 200 µg/litro in due successive determinazioni deve essere
allontanato dal lavoro fino a quando non elimina meno di 50 µg/litro.
TERAPIA
1. Intossicazione acuta
a. Lavanda gastrica con acqua albuminosa e bicarbonato;
b. BAL (2,3 dimercaptopropanolo): 3-4 mg/kg ogni 4 ore nei primi due giorni e poi
ogni 12 ore per 10 giorni;
c. Terapia sintomatica:
terapia dello shock
antibiotici contro le infezioni.
2. Intossicazione cronica
Non esiste una terapia efficace dell'intossicazione cronica. Il BAL, attivo nelle forme
acute, non ha effetto in quelle croniche.
Al contrario l'etilen-diaminotetraacetato calcico disodico (CaNa2EDTA)
e la N-acetil-D-penicillamina potrebbero essere efficaci.
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