Azienda Ospedaliera Nazionale SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo Alessandria Via Venezia, 16 – 15121 ALESSANDRIA Tel . 0131 206111 – www.ospedale.al.it [email protected] [email protected] (solo certificata) C.F. – P.I. 01640560064 La carenza di Merlin come marker predittivo della sensibilità all’inibitore di FAK: una relazione letale. “Merlin deficiency predicts FAK inhibitor sensitivity: a synthetic lethal relationship”. Shapiro IM, Kolev VN, Vidal CM, Kadariya Y, Ring JE, Wright Q, Weaver DT, Menges C, Padval M, McClatchey AI, Xu Q, Testa JR, Pachter JA. Sci Transl Med. 2014 May 21;6(237):237ra68. L’amplificazione del gene FAK e l’overespressione della proteina sono state dimostrate in un’ampia casistica di tumori maligni. FAK è una proteina che integra i segnali derivati dalle integrine (glicoproteine nella membrana cellulare che legano le proteine della matrice extracellulare) al fine di regolare la proliferazione cellulare, la sopravvivenza, la migrazione, l’invasione ed il cosiddetto self-renewal delle cellule staminali del cancro (CSCs). E’ stato osservato in modelli preclinici come gli inibitori di FAK riescano a diminuire la crescita del tumore e delle metastasi ed inoltre hanno mostrato un’iniziale attività clinica nei pazienti. Anche se l’espressione di FAK è frequentemente osservata nei tumori umani, non sono state identificate mutazioni o traslocazioni che possano permettere di predire quali pazienti risponderanno meglio agli inibitori di FAK. Il gene oncosoppressore NF2 (neurofibromatosi di tipo 2) codifica la proteina Merlin, che media la soppressione tumorale e l’inibizione del contatto tra cellule attraverso la riduzione delle vie di segnalazione che coinvolgono Rac-PAK, mTORC1, Hippo, EGFR e FAK-Src. Merlin è localizzata nei punti di contatto tra le cellule, dove gioca un ruolo nella maturazione delle giunzioni aderenti. Le mutazioni della linea germinale di NF2 contribuiscono allo sviluppo della neurofibromatosi di tipo 2, caratterizzata dalla crescita di meningiomi, ependimomi e schwannomi. NF2 è frequentemente inattivata nel mesotelioma pleurico maligno in quanto ciò si verifica nel 40-50% dei casi. Le cellule staminali tumorali (CSCs) costituiscono una sottopopolazione di cellule tumorali con capacità di self-renewal; si tratta di cellule caratterizzate da elevata resistenza agli agenti chemioterapici, spesso responsabili delle recidive tumorali. Le CSCs sono state evidenziate in molti tipi di cancro, incluso il cancro del colon-retto, della mammella, del pancreas, dell’ovaio, della Azienda Ospedaliera Nazionale SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo Alessandria Via Venezia, 16 – 15121 ALESSANDRIA Tel . 0131 206111 – www.ospedale.al.it [email protected] [email protected] (solo certificata) C.F. – P.I. 01640560064 prostata, della testa e del collo. Molti studi hanno evidenziato nel mesotelioma pleurico maligno cellule con proprietà tipiche delle CSCs. L’obiettivo di questa ricerca è identificare i tumori più sensibili all’inibizione di FAK e scoprire biomarkers per identificare i pazienti che possano maggiormente beneficiare del trattamento con inibitori di FAK. VS-4718 è un inibitore potente e selettivo di FAK; è stato osservato infatti come sia specificamente efficace contro le linee cellulari Merlin-negative di certi tipi di cancro, incluso il mesotelioma pleurico maligno in vitro ed in vivo ed il suo utilizzo ha permesso di scoprire il meccanismo che regola la sensibilità all’inibitore FAK. L’effetto inibitore preferenziale di VS-4718 sulle CSCs, insieme all’eradicazione delle non-CSCs, fornisce il razionale per l’uso clinico degli inibitori di FAK come agente singolo dopo la chemioterapia di prima linea. Questi studi hanno rivelato come l’inibitore VS-4718 sia efficace in molti tipi di cancro e come la deficienza di Merlin rappresenti un potenziale marker predittivo in grado di aumentare la risposta all’inibitore di FAK nel mesotelioma pleurico maligno. Questo lavoro dimostra inoltre che l’inibitore ha come target le CSCs nel mesotelioma. Complessivamente questi dati suggeriscono una relazione “letale” tra la perdita di Merlin e la sensibilità all’inibitore di FAK e questa permette di pianificare un’interessante strategia per testare gli inibitori di FAK nei pazienti con mesotelioma pleurico maligno. Sono richiesti ulteriori studi per estendere questo tipo di relazione ad altri tipi di tumore. Alcuni reports hanno suggerito un potenziale ruolo di Merlin nella regolazione dell’attività di FAK nel MPM e nelle cellule gliali. Come anticipato precedentemente infatti FAK gioca un ruolo nella proliferazione, nella migrazione e nella sopravvivenza delle cellule di schwannomi attraverso l’attivazione delle vie di segnalazione PI3K/AKT e ERK. I dati di questo studio supportano l’ipotesi di un modello in cui le giunzioni cellula-cellula nelle cellule di MPM Merlin-positive garantiscano la proliferazione e la resistenza all’apoptosi indipendentemente dalla via di segnalazione di FAK e ciò spiegherebbe la loro ridotta sensibilità all’inibizione dell’attività chinasica di FAK. Al contrario le cellule Merlin-negative, con uno scarso contatto cellula-cellula, dipendono maggiormente dalle interazioni cellula-matrice extracellulare e ciò induce l’attivazione di FAK per la proliferazione e la resistenza all’apoptosi e sono quindi più sensibili all’inibizione da parte dei FAK inibitori. Azienda Ospedaliera Nazionale SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo Alessandria Via Venezia, 16 – 15121 ALESSANDRIA Tel . 0131 206111 – www.ospedale.al.it [email protected] [email protected] (solo certificata) C.F. – P.I. 01640560064 E’ possibile estendere questa osservazione ad altri tipi di cancro con una scarsa adesione cellulacellula; per esempio, alcuni autori hanno suggerito che un altro inibitore di FAK, la molecola BI 853520, possa essere più efficace nel trattamento dei tumori con una bassa espressione di Ecaderina, un mediatore essenziale delle giunzioni aderenti. Questi dati dimostrano come l’inibitore di FAK abbia come target preferenziale le CSCs nel MPM, cellule che giocano un ruolo nell’insorgenza di metastasi dopo chemioterapia; nonostante siano stati proposti alcuni markers delle CSCs nel MPM, questi non sono ancora stati validati. L’attività dell’ALDH è stata usata per definire le CSCs in numerosi tipi di tumore solido. Questo gruppo di ricerca ha validato l’attività di ALDH come marker delle CSCs nel MPM attraverso l’uso di test di iniziazione del tumore, self-renawal cellulare e differenziamento in vivo. Nei campioni di mesotelioma umano e murino, VS-4718 riduce le cellule ALDH-positive in vitro ed in vivo e ciò permette di comprendere come l’inibitore di FAK sia un agente anti-CSCs nel mesotelioma. La terapia di prima linea con pemetrexed e cisplatino è lo standard di terapia per il MPM; il trattamento con un inibitore di FAK, dopo il completamento delle terapia di prima linea, potrebbe estendere la sopravvivenza attraverso l’inibizione della crescita tumorale associata alla soppressione preferenziale delle CSCs. I recenti risultati di un trial clinico di fase I hanno dimostrato un aumento temporale della sopravvivenza libera da progressione per i pazienti con MPM trattati con un inibitore di FAK (GSK2256098). La stabilizzazione della patologia è stata maggiormente rilevante nei pazienti con mesotelioma caratterizzati da bassa espressione di Merlin. Complessivamente, questi dati validano il forte razionale del trial clinico che prevede l’utilizzo di un inibitore di FAK somministrato a pazienti affetti da MPM dopo la prima linea di terapia, con stratificazione basata sull’espressione della proteina Merlin (clinicaltrials.gov NCT01870609). Azienda Ospedaliera Nazionale SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo Alessandria Via Venezia, 16 – 15121 ALESSANDRIA Tel . 0131 206111 – www.ospedale.al.it [email protected] [email protected] (solo certificata) C.F. – P.I. 01640560064 FAK: proteina che, in seguito all’interazione cellula-matrice, si attiva. Attivandosi agisce su diversi bersagli intracellulari (tramite fosforilazione), coinvolti in numerosi meccanismi biologici. CSCs: le cellule staminali tumorali (Cancer Stem Cells) sono le cellule responsabili della progressione della malattia e della resistenza alle terapie. Si tratta di cellule immature, in grado di mantenere costante il proprio numero e di dare origine ad una progenie di cellule tumorali. SELF-RENEWAL DELLE CELLULE STAMINALI: una cellula è capace di self-renewal quando ad ogni divisione cellulare dà origine a due cellule di cui una è identica alla cellula madre (quindi caratterizzata da self-renewal, pluripotenza o multipotenza), mentre l’altra prosegue nel processo di differenziamento. GIUNZIONI ADERENTI: zona di contatto e di unione fra cellule che assicura l’aderenza cellulacellula o cellula-lamina basale. ALDH: aldeide deidrogenasi, è un enzima responsabile dell’ossidazione delle aldeidi, proposto come marker delle cellule staminali.