Norma CEI EN 61936-1 (CEI 99-2) Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata Parte 1: Prescrizioni comuni Incontro tecnico Modena - 18/04/2014 Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 2 La Normativa vigente ● La vecchia Norma CEI 11-1 è stata sostituita dalla Norma CEI 99-2 e dalla Norma CEI 99-3 ● La norma CEI 99-2 (CEI EN 61936-1), è la parte della IEC 61936 che fornisce: le prescrizioni comuni per la progettazione e costruzione di impianti elettrici a tensione superiore a 1 kV in c.a. e frequenze fino a 60 Hz tali da provvedere alla sicurezza e al funzionamento idonei secondo la destinazione d’uso ● La norma CEI 99-3 (CEI EN 50522), è la parte della IEC 50522 che fornisce: le prescrizioni per la progettazione e la costruzione di sistemi di messa terra di impianti elettrici con tensione nominale superiore a 1 kV in c.a. e frequenza nominale fino a 60 Hz, tali da provvedere alla sicurezza e al funzionamento idonei secondo la destinazione d’uso Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 3 CEI EN 61936-1 ● Il testo della Norma Internazionale IEC 61936-1 è stato preso come riferimento dal CENELEC per emettere la Norma Europea CEI EN 61936-1 ● Le prescrizioni generali per la progettazione degli impianti elettrici in a.c. con tensioni maggiori di 1 kV sono identiche per tutti i paesi membri ● Le condizioni Nazionali che implicano criteri di progettazione e costruzione differenti, sono indicate negli allegati normativi e informativi della norma stessa Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 4 CEI EN 61936-1 ● Capitolo 1 - Scopo ● Capitolo 2 - Riferimenti normativi ● Capitolo 3 - Termini e definizioni ● Capitolo 4 - Prescrizioni fondamentali ● Capitolo 5 - Isolamento ● Capitolo 6 - Componenti elettrici ● Capitolo 7 - Impianti ● Capitolo 8 - Misure di sicurezza ● Capitolo 9 - Sistemi di protezione, di controllo e ausiliari ● Capitolo 10 - Impianti di terra (argomento trattato nella prossima sessione) ● Capitolo 11 - Ispezioni e prove ● Capitolo 12 - Manuale di esercizio e manutenzione ● Allegati Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 5 Allo scopo di interpretare la presente Norma, è considerato impianto elettrico ciascuna delle seguenti voci: Cabine, incluse quelle per l’alimentazione di ferrovie; Impianti elettrici su montanti, pali e tralicci; Apparecchiature e/o trasformatori situati al di fuori di aree elettriche chiuse; Uno o più impianto (i) ubicato (i) in un unico sito L’impianto comprende generatori e unità di trasformazione, con tutte le apparecchiature associate e tutti i sistemi elettrici ausiliari. Sono esclusi i collegamenti tra impianti di generazione ubicati in siti diversi; l’impianto elettrico di una fabbrica, di uno stabilimento industriale o di altri ambienti industriali, agricoli, commerciali o pubblici. Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 6 Gli impianti elettrici comprendono, tra l’altro, le seguenti apparecchiature: macchine elettriche rotanti; apparecchiature di manovra; trasformatori e reattori; convertitori; cavi; condutture; batterie; condensatori; impianti di terra; costruzioni e recinzioni che fanno parte di un’area elettrica chiusa; sistemi di protezione, di comando e di controllo pertinenti; grandi reattori con nucleo in aria. NOTA: In generale, una Norma di prodotto prevale sulla presente Norma. Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 7 La presente Norma non si applica alla progettazione e costruzione di: linee aeree e sotterranee tra impianti separati; ferrovie elettrificate; apparecchiature ed impianti in miniere; impianti con lampade fluorescenti; impianti su navi e impianti off-shore; apparecchiature elettrostatiche (es., precipitatori elettrostatici, unità per verniciatura a spruzzo); sale prova; apparecchiature mediche, per esempio apparecchiature a raggi X. La presente Norma non si applica al progetto di apparecchiature costruite in fabbrica, sottoposte a prove di tipo per le quali esistono Norme IEC separate. Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 8 Capitolo 3 - Definizioni generali 3.1.1 componente elettrico; 3.1.2 valore nominale; 3.1.3 tensione nominale di un sistema; 3.1.4 valore assegnato; 3.1.5 tensione massima per un impianto; 3.1.6 zona di collegamento con terminali provati; 3.1.7 distanza di sezionamento; 3.1.8 sezionamento; 3.1.9 parte attiva; 3.1.10 feeder; 3.1.11 ferrorisonanza; 3.1.12 sovratensione transitoria; 3.1.13 alta tensione; ……ecc. Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 9 Definizioni per gli impianti 3.2.1 area elettrica chiusa “locale o luogo per l’esercizio di impianti o componenti elettrici il cui accesso è consentito esclusivamente a persone esperte o avvertite oppure a persone comuni sotto la sorveglianza di persone esperte o avvertite, ad esempio, mediante l’apertura di porte o rimozione di barriere solo con l’uso di chiavi o di attrezzi sulle quali siano chiaramente applicati segnali idonei di avvertimento”; Accesso consentito a: PES / PAV PEC + PES o PAV Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 10 Definizioni per gli impianti 3.2.2 aree soggette a rischio di incendio “locali o luoghi, chiusi o aperti, dove esiste il pericolo, dovuto a condizioni d’esercizio locali, che quantità pericolose di materiali facilmente infiammabili possano essere così vicine alle apparecchiature elettriche da creare un rischio d’incendio a causa delle loro alte temperature o dell’innesco di un arco elettrico”. Misure di sicurezza (Cap. 8) Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 11 Protezione contro gli incendi Requisiti minimi dei trasformatori in impianti all’interno Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 12 Protezione contro gli incendi Distanze dei trasformatori in impianti all’esterno Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 13 Protezione contro gli incendi ● E’ consigliabile porre protezioni per limitare la propagazione dell’incendio sempre. Nel caso di installazioni esistenti con trasformatori con quantitativi di olio > 1000 litri senza adeguate protezioni REI, non essendo conformi alla vecchia CEI 11-1 è necessario l’adeguamento. ≤ 1000 litri Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR ≥ 1000 litri 14 Protezione contro gli incendi ● Sia con la vecchia CEI 11-1 che con la nuova CEI EN 61936-1 il passaggio attraverso muri REI implica l’adozione di materiali atti ad impedire la propagazione dell’incendio. Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 15 Definizioni per gli impianti 3.2.3 fossa di raccolta “vasca destinata a raccogliere il liquido isolante di un trasformatore o di altri componenti elettrici in caso di perdita” Ieri: con un quantitativo di olio maggiore uguale a 500 kg, si applicava l’art. 300 del DPR 547/55 Art. 8.8.8.1 CEI EN 61936 – 1: fossa di raccolta obbligatorio per trasformatori o altri componenti elettrici contenenti un quantitativo minimo di olio maggiore a 1000 l (in assenza di norme Nazionali e/o locali) Contenimento: l’intera quantità del fluido del trasformatore oltre l’acqua piovana Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 16 Definizioni per gli impianti 3.2.4 serbatoio di raccolta ”vasca di raccolta per i liquidi di perdita, acqua piovana, ecc. per uno o più trasformatori o altri componenti elettrici” Per gli impianti all’esterno si raccomanda che la lunghezza e la larghezza della fossa per l’olio sia uguale alla lunghezza ed alla larghezza dei trasformatori aumentata, su ciascun lato, del 20% dell’altezza del trasformatore (conservatore incluso) Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 17 Definizioni per misure di sicurezza contro lo shock elettrico 3.4.4 barriera “riparo che assicura la protezione contro i contatti diretti in tutte le direzioni abituali di accesso”; (definiti B1, B2, B3) Vecchia CEI 11-1 Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 18 Definizioni per misure di sicurezza contro lo shock elettrico Estratto della Tabella 1 (distanze di isolamento in aria N) Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 19 Definizioni per misure di sicurezza contro lo shock elettrico Definizioni per misure di sicurezza contro lo shock elettrico 3000 2780 2000 2500 2280 1800 esempio applicazione barriera a 20 kV BIL 95 kV con rete IP2X: 220 (160+80) = 240 Formula di riferimento: B3 = N + 80 Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR Vecchia CEI 11-1 20 Definizioni per misure di sicurezza contro lo shock elettrico Confronto Dg con B1, B2 e B3 B1 = parete senza aperture = 160 mm B3 = rete metallica o schermo IP2X = 160+80 = 240 mm B2 = non applicabile perché nell’esempio considerato Um < 52 kV Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 21 Definizioni per misure di sicurezza contro lo shock elettrico 3.4.5 ostacolo “elemento atto a prevenire contatti diretti non intenzionali, ma che non li impedisce nel caso in cui l’azione sia intenzionale”. Vecchia CEI 11-1 Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 22 Definizioni per misure di sicurezza contro lo shock elettrico esempio applicazione ostacolo a 20 kV BIL 95 kV: O – N = 500 – 160 = 340 mm (interno) 20 220 H – Dg = 2840 H = Dg + 2250 (min. 3000) H – N = 2340 H = 160 +2250 = 2410 H = N + 2250 (min. min. 2500 2500) O – N = 600 – 160 = 440 mm (esterno) 500/600 O1 = 160 + 200 = 360 mm (min 500 mm) O2 = 160+ 300 = 460 mm (min 600 mm) Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR Vecchia CEI 11-1 1250 + 220 = 1470 23 Definizioni per le distanze di isolamento 3.5.1 distanza di isolamento “distanza tra due parti conduttrici lungo il più breve percorso possibile tra le stesse”; 3.5.2 minima distanza di isolamento “minima distanza ammissibile in aria tra parti attive o tra parti attive e terra”; 3.5.3 distanza di isolamento dalla barriera; 3.5.4 distanza d’isolamento dall’ostacolo; 3.5.5 zona pericolosa ⇒ DL = N; 3.5.6 zona prossima ⇒ Dv = N + 1000 per Un ≤ 110 kV; Dv = N + 2000 per Un ≥ 110 kV; 3.5.7 distanza di lavoro ⇒ Dw Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR Distanza di lavoro secondo le Norme o regolamenti nazionali 24 Definizione di zona pericolosa DL = N zona pericolosa area limitata dalla minima distanza d’isolamento (DL) attorno alle parti attive senza protezione complete contro i contatti diretti. Entrare nella zona pericolosa equivale a toccare le parti attive CEI 11-27:2014-01 Ed. IV PES/PAV = Solo lavoro fuori tensione e in sicurezza. Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 25 Lavoro in media e alta tensione In media e alta tensione il lavoro sotto tensione è vietato, salvo espressa autorizzazione ministeriale (DM 4/2/2011). Nessuna parte del corpo o attrezzo anche isolante deve entrare nella zona pericolosa. Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 26 Definizione di zona prossima zona prossima zona attorno alla zona pericolosa il cui confine esterno è limitato dalla distanza DV CEI 11-27:2014-01 Ed. IV PES/PAV Si applicano le procedure per lavori in prossimità. Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 27 Definizione di distanza di lavoro distanza di lavoro minima distanza di sicurezza (DW) che deve essere mantenuta tra qualsiasi parte attiva e ogni persona che lavori in una cabina o da qualsiasi attrezzo conduttore direttamente maneggiato Ulteriore sicurezza per evitare che il lavoratore entri nella zona pericolosa IN ITALIA NON SI APPLICA Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 28 Zone di lavoro (CEI 11-27:2014-01 Ed. IV) Zona di lavoro ordinaria Zona di lavoro sotto tensione DW DV Zona di lavoro in prossimità DA9 DL DW IN ITALIA NON SI APPLICA Zona di lavoro non elettrico Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 29 Zone di lavoro (CEI 11-27:2014-01 Ed. IV) DA9 DV DL Lavoro elettrico Lavoro elettrico sotto tensione in prossimità PES/PAV idonea ai lavori sotto tensione (Solo in BT) PES/PAV Lavoro non elettrico (in vicinanza) PES/PAV oppure: PEC con procedura specifica Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR Lavoro ordinario PEC 30 Distanze di sicurezza DA9 (DLgs 81/08 All. IX) Un ≤ 1 kV 3m 1 kV < Un ≤ 30 kV 3,5 m 30 kV < Un ≤ 132 kV 5m 132 kV < Un 7m L’art. 83 del DLgs 81/08 proibisce lavori non elettrici ad una distanza dalle parti attive inferiore a quella di sicurezza indicata in tabella. DA9 DV MT/AT: DL = N BT: DL = 0 mm Necessaria una valutazione del rischio Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR Lavoro ordinario 31 Definizione di distanza di confine 3.5.8 minima distanza di confine “minima distanza (C o E) ammissibile tra una recinzione perimetrale e parti attive o quelle parti che possono raggiungere tensioni pericolose”; se parete fissa C = N + 1000 se rete metallica E = N + 1500 Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 32 Definizione di altezza minima 3.5.9 altezza minima “la minima distanza verticale ammissibile tra superfici accessibili e parti attive prive di protezione contro i contatti diretti o altre parti che possono raggiungere tensioni pericolose”. Prevedeva H ≥ 2000 mm Altezza minima in Italia 1800 mm Altezza minima in Finlandia (2000 mm) VEDERE “Condizioni nazionali particolari” Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 33 Capitolo 4 – Prescrizioni fondamentali 4.1. Geeneralità 4.1.1 Prescrizioni generali - Per il progetto e costruzione degli impianti di potenza, si devono considerare accordi aggiuntivi, tra costruttore/contraente/progettista e utente/appaltante/proprietario, che possono avere effetto su necessarie prescrizioni d’esercizio, che hanno come oggetto: Prescrizioni Classificazione della tensione Condizioni climatiche Caratteristica dei dispositivi e componenti dell’impianto Protezioni Manutenzione Prove e messa in servizio Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 34 Capitolo 4 – Prescrizioni fondamentali Viene evidenziato che il progetto deve tenere conto: dello scopo dell’impianto; delle prescrizioni per gli utenti quali la qualità dell’alimentazione; l’affidabilità, la disponibilità e la capacità della rete elettrica di resistere agli effetti di condizioni transitorie come l’avviamento di grandi motori, brevi indisponibilità e rimessa in servizio di un impianto; della sicurezza degli operatori e del pubblico; dell’influenza ambientale della possibilità di ampliamento (se del caso) e della manutenzione Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 35 Capitolo 4 – Prescrizioni fondamentali La scelta del tipo di messa a terra è basata: regolamenti locali (se del caso); continuità dell’alimentazione richiesta per la rete; limitazione dei danni alle apparecchiature per guasti a terra; eliminazione selettiva delle sezioni guaste della rete; rilevazione del punto di guasto; tensioni di contatto e di passo; interferenze induttive; aspetti di manutenzione ed esercizio. Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 36 Capitolo 4 – Prescrizioni fondamentali Scelta del tipo di messa a terra Un sistema connesso metallicamente ha un solo metodo di messa a terra del neutro. Sistemi metallicamente indipendenti diversi, hanno metodi diversi di messa a terra del neutro. Se durante normali o anormali condizioni di esercizio sono interessate configurazioni di messa a terra del neutro diverse, le apparecchiature e i sistemi di protezione devono essere progettati per funzionare in tali condizioni. Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 37 Capitolo 4 – Prescrizioni fondamentali Corrente di cortocircuito Per i calcoli si fa riferimento a: CEI 60909; Valore standard di durata 1s. Si fa riferimento comunque al tempo di eliminazione del guasto da parte delle protezioni (Altri valori standardizzati sono 0,5s - 2s – 3s) Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 38 Capitolo 4 – Prescrizioni fondamentali Armoniche Si dovrebbero considerare gli effetti delle armoniche di tensione e di corrente sugli impianti,ad es. industriali. Le analisi armoniche possono essere richieste per determinare quali misure correttive adottare per adempiere alle prescrizioni locali e/o per assicurare il corretto funzionamento dell’intero sistema elettrico. NOTA Per ulteriori informazioni consultare la EN Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 50160. 39 Capitolo 4 – Prescrizioni fondamentali Le apparecchiature e le strutture di supporto, comprese le loro fondazioni, devono resistere alle sollecitazioni meccaniche previste; Si devono considerare due ipotesi di carico, normale ed eccezionale. In ciascuno di questi casi, devono essere analizzate diverse combinazioni, la più sfavorevole delle quali deve essere utilizzata per determinare la resistenza meccanica delle strutture. Nell’ipotesi di carico normale, devono essere considerati i seguenti carichi: peso proprio; tiro; carichi durante il montaggio; peso del ghiaccio; spinta del vento. Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 40 Capitolo 4 – Prescrizioni fondamentali Nell’ipotesi di carico eccezionale il carico proprio e il tiro agiscono simultaneamente e si devono considerare insieme al maggiore dei seguenti carichi occasionali: carichi derivanti dalle manovre; carichi derivanti dai cortocircuiti; perdita del tiro esercitato dal conduttore. Livello di rumore Se sono stabiliti i limiti del livello di rumore (di solito dalle autorità amministrative), ad esse si deve ottemperare mediante appropriati provvedimenti quali: l’uso di tecniche di isolamento acustico contro la propagazione sonora attraverso l’aria o i solidi; l’uso di apparecchiature a basso livello di rumore Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 41 Capitolo 5 – Isolamento Nelle installazioni in cui è richiesto un elevato livello di sicurezza, o in cui la configurazione del sistema, il metodo adottato di messa a terra del neutro o la protezione con scaricatori rendono inappropriato abbassare il livello di isolamento, si deve scegliere uno dei valori alternativi più alti della Tabella 1, della Tabella 2 e dell’Allegato A. Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 42 Capitolo 5 – Isolamento Minime distanze di isolamento (Cap. 5) ● Si considera la tensione massima e non la tensione nominale dell’impianto ● Tabella 1 fascia di tensione da 1 a 245 kV ● Tabella 2 fascia di tensione superiore a 245kV ● Allegato A distanze N ● Valori applicati per installazioni sotto i 1000 m ● Per installazioni sopra i 1000 m inserimento di un fattore di moltiplicazione (Ka) secondo la IEC 62271-1:2007 I valori indicati sono simili alle tabelle 4-1 , 4-2, 4-3 della CEI 11-1 Minime distanze di isolamento in condizioni particolari (Cap. 5.5) Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 43 Capitolo 6 – Componenti elettrici I componenti elettrici devono essere scelti ed installati per soddisfare le seguenti prescrizioni: – costruzione sicura quando correttamente assemblati, installati e connessi alla rete; – sicurezza e prestazioni appropriate tenendo conto delle influenze che possono essere attese nel luogo voluto; – sicurezza e prestazioni appropriate durante l’esercizio normale e nel caso di ragionevoli condizioni di sovraccarico attese, in condizioni anormali di esercizio e in condizioni di guasto, senza causare danni che possano rendere insicuri i componenti; – protezione delle persone durante l’uso e la manutenzione dei componenti. Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 44 Capitolo 6 – Componenti elettrici Sicurezza del personale: ● Deve essere fatta particolare attenzione alla sicurezza del personale durante l’installazione,l’esercizio e la manutenzione dei componenti: ● Ciò può comprendere: – a) manuali e istruzioni per trasporto, magazzinaggio, installazione, esercizio e manutenzione; – b) attrezzi particolari manutenzione e prove; prescritti per l’esercizio, – c) procedure di sicurezza sul lavoro sviluppate per specifici ambienti; – d) misure per messa a terra di sicurezza. Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 45 Capitolo 6 – Componenti elettrici Dispositivi di manovra: ● Le apparecchiature di interruzione o di sezionamento (compresi i sezionatori di terra) devono essere dotate di indicatori della posizione dei contatti. Il metodo di indicazione deve essere specificato dall’utente, in accordo con le norme di prodotto. ● L’indicatore della posizione non deve dar adito ad ambiguità dell’effettiva posizione dei contatti primari del componente.. Trasformatori di corrente e tensione: ● Si devono mettere in atto accorgimenti per facilitare la messa in cortocircuito dei secondari dei trasformatori di corrente, per proteggerli da sovratensioni pericolose. Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 46 Capitolo 6 – Componenti elettrici Trasformatori e Reattori: ● Il rischio di danni ai trasformatori dovuto a sovrasollecitazioni causate da ferrorisonanza, armoniche e altre cause dovrebbero essere minimizzate con studi di sistema appropriati e accorgimenti. Scaricatori: Condensatori: – Si devono considerare il rischio di risonanza e le sovratensioni causate dalle armoniche e si deve provvedere con mezzi appropriati per limitare tali rischi. Bobine di sbarramento: Convertitori statici : Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 47 Capitolo 6 – Componenti elettrici Isolatori: – Cambia il riferimento normativo; – Se non specificato altrimenti, la minima linea di fuga degli isolatori deve corrispondere alle prescrizioni della IEC/TS 60815-1, IEC/TS 60815-2 e IEC/TS 60815-3 per il livello di contaminazione specificato dall’utilizzatore; – Per tutti gli isolamenti esterni, devono essere applicate le prescrizioni della procedura di prova sotto pioggia della IEC 62271-1:2007. Nulla cambia rispetto la CEI 11-1 a parte quanto indicato Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 48 Capitolo 6 – Componenti elettrici Cavi: – Si ribadisce che la massima temperatura non venga superata nelle condizioni: » esercizio normale; incluse le componenti armoniche » condizioni particolari di esercizio, soggette a preventivi accordi tra fornitore e utilizzatore; » cortocircuito. Nulla cambia rispetto la CEI 11-1 a parte quanto indicato Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 49 Capitolo 6 – Componenti elettrici Macchine elettriche rotanti: – L’avviamento di grandi motori dà luogo ad abbassamenti di tensione nel sistema elettrico di distribuzione. Ci sono diversi metodi per ridurre l’impatto sulla rete elettrica quando si avviino motori. I dispositivi di protezione devono essere progettati per fornire adeguata protezione ai motori durante l’intera sequenza di avviamento. – Si deve considerare il contributo dei grandi motori alla corrente di cortocircuito Unità di produzione: ….. ecc. Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 50 Capitolo 7 - Impianti Disposizione dei circuiti: - Documentazione: – Se applicabile, la documentazione deve essere fornita per ciascun impianto per consentire la costruzione, messa in servizio, funzionamento, manutenzione e tutela dell'ambiente. – La misura e la lingua della documentazione deve essere concordata tra fornitore e utilizzatore. Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 51 Capitolo 7 - Impianti Percorsi carrabili T = N + 100 (minimo 500 mm) H = N + 2 250 mm (min. 2 500 mm) Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 52 Capitolo 7 - Impianti Aree per la manutenzione e l’esercizio Aree di servizio sono i corridoi, i passaggi, le aree d’accesso, i percorsi per il trasporto di materiale e le vie di fuga. ● I passaggi devono avere una larghezza minima di 800 mm. ● La larghezza dei passaggi non deve essere ridotta dalle sporgenze delle apparecchiature, come ad esempio da meccanismi di manovra installati permanentemente o da carrelli di apparecchiature in posizione estratta. ● Lo spazio per l’evacuazione deve sempre essere almeno 500 mm anche quando parti mobili o porte aperte, bloccate nella direzione di fuga, invadono le vie di fuga stesse. ● Sotto i soffitti, coperture o involucri, con esclusione dei cunicoli per i cavi, è richiesta un’altezza minima di 2 000 mm. Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 53 Capitolo 7 - Impianti Porte ● Le porte che conducono all’esterno devono essere di materiale a bassa infiammabilità, ad eccezione delle costruzioni circondate da una recinzione esterna alta almeno 1,8 m. ● Le porte di emergenza devono avere come minimo un’altezza di 2 m e una larghezza netta di 750 mm. Condizionamento e ventilazione ● Sono stati inseriti capitoli dedicati alla ventilazione dei locali batteria, locali generatori di emergenza ….. Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 54 Capitolo 7 - Impianti Condizionamento e ventilazione ● Sono stati inseriti capitoli dedicati alla ventilazione dei locali batteria, locali generatori di emergenza. ● Per i locali contenenti batterie, si deve tener conto delle prescrizioni per la ventilazione, se necessario, a seconda del tipo di batterie, per prevenire l’accumulo di gas esplosivo durante la carica delle stesse. ● Si devono installare sistemi di scarico del motore e collocarli in modo tale che i gas di scarico non rientrino dalla presa d'aria per la ventilazione delle sale di comando e controllo, né dalla presa d'aria del gruppo di generazione di emergenza. Nulla cambia rispetto la CEI 11-1salvo quanto indicato Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 55 Capitolo 8 – Misure di sicurezza ● Protezioni contro pericoli causati da arco elettrico ● Il seguente elenco di misure di protezione contro i pericoli causati dall’arco elettrico deve servire da guida nella progettazione e nella costruzione degli impianti elettrici. Il grado di protezione deve essere concordato tra fornitore e utilizzatore ● a) Protezione contro errori di manovra che può essere stabilita, ad esempio, per mezzo di: ● interruttori di manovra al posto di sezionatori; ● sezionatori di terra con potere di stabilimento; ● dispositivi di interblocco; ● interblocchi con chiavi non intercambiabili. ● b) Passaggi per il transito d’esercizio il più possibile brevi. ● c) Coperture piene quali involucri o barriere al posto di coperture forate o reti metalliche. ● d) Apparecchiature provate per sopportare archi elettrici interni anziché di tipo aperto ● … ecc Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 56 Capitolo 9 – Sistemi di protezione, di controllo e ausiliari ● Sistemi di monitoraggio e controllo ● I dispositivi automatici, progettati per offrire selettività e rapidità di esercizio, devono assicurare la protezione contro effetti dovuti a inaccettabili sovraccarichi e contro i guasti esterni ed interni in relazione alla dimensione ed all’importanza dell’impianto. ● Si devono installare protezioni contro i seguenti effetti: ●sovracorrente, cortocircuito e guasto a terra; ●sovraccarico ed effetto termico; ●sovratensione; ●tensione bassa; ●frequenza bassa. ● Si devono studiare i coordinamenti delle protezioni in accordo tra utilizzatore e fornitore allo scopo di tarare i dispositivi di protezione. Si deve considerare la protezione di back-up per la protezione di cortocircuito e anche per quella di guasto a terra quando è prescritto l’isolamento di detto guasto. ● Nulla cambia rispetto la CEI 11-1 salvo quanto indicato Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 57 Capitolo 10 – Impianti di terra ● Si rimandano i dettagli relativi all’impianto di terra all’intervento successivo. 80 V Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 58 Capitolo 11 – Ispezioni e prove ● I controlli e prove devono essere effettuati per verificare la conformità dell'impianto con la presente Norma e la conformità delle apparecchiature con le specifiche tecniche applicabili, gli argomenti sono soggetti ad accordo tra fornitore e utilizzatore. Si definiscono i metodi e le attività ad esempio: ● verifica delle caratteristiche delle apparecchiature (compresi i valori assegnati) per date condizioni di esercizio; ● verifica delle distanze minime tra parti attive e tra parti attive e terra; ● prove a frequenza industriale per apparecchi di manovra; ● prova di tensione per i cavi; ● verifica delle altezze minime e distanze in aria delle barriere di protezione; ● ispezioni visive e/o prove funzionali per apparecchiature elettriche e parti di impianto; ● prove funzionali e/o misure di protezione, monitoraggio, misura e controllo dei dispositivi; ● ispezione delle marcature, segnali di sicurezza e dispositivi di sicurezza; ● verifica della corretta resistenza al fuoco delle costruzioni/involucri; ● verifica che le uscite di emergenza siano operative; ● verifica dell’impianto di terra. Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 59 Capitolo 12 – Manuale di esercizio e manutenzione ● Ogni impianto dovrebbe avere un manuale di esercizio che descriva le procedure normali, di emergenza e di manutenzione, nonché le istruzioni di sicurezza per il funzionamento degli impianti elettrici ad alta tensione. ● Ogni impianto dovrebbe avere una serie di disegni aggiornati e diagrammi di funzionamento sul posto. Questi disegni e schemi dovrebbe consentire al personale di esercizio e della manutenzione di eseguire nell’impianto interventi sicuri ed efficienti. ● I costruttori dei principali componenti di un impianto forniscono i manuali di funzionamento e di manutenzione, i rapporti di prova e di funzionamento. Questi documenti dovrebbero essere prontamente disponibili per l'uso, se necessario. ● Nell’impianto dovrebbe essere affissi in posizione visibile le vie e i numeri di telefono di emergenza del più vicino ospedale. Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR 60 Grazie per la vostra attezione! [email protected]