3 - Comune di Sant`Egidio alla Vibrata

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COMUNE DI SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA
(Provincia di Teramo)
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VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
Seduta del 26/11/2015
Verbale numero 37
Oggetto: ORDINE DEL GIORNO SULLA FAMIGLIA NATURALE.
L'anno duemilaquindici il giorno ventisei del mese di novembre alle ore 19.30, ed in
continuazione, nella sala delle adunanze del Comune, in prima convocazione, in
sessione ordinaria ed in seduta pubblica che è stata partecipata ai Signori Consiglieri, a
norma di legge, su numero 12, assegnati e in carica, risultano presenti alla trattazione
dell'argomento in oggetto:
ANGELINI RANDO
Sindaco
Presente
FABRIZI CARLO
Vice-Sindaco
Presente
AMATUCCI ANNUNZIO
Consigliere
Presente
CONTI CARMELINA
Consigliere
Presente
ROSATI DARIA
Consigliere
Presente
FERRI MARCO
Consigliere
Presente
FORLINI ALESSANDRO
Consigliere
Presente
TALVACCHIA SIRIO
Consigliere
Presente
MECO FRANCA
Consigliere
Presente
DI BONAVENTURA GABRIELE
Consigliere
GALLI VALENTINA
Consigliere
Presente
ROMANDINI ELICIO
Consigliere
Presente
DI MATTEO ROBERTA
Consigliere
Assente
Assente
Totale presenti n.11 e assenti n. 2
Il Presidente arch. Rando Angelini nella sua qualità di Sindaco, constatato il numero
legale degli intervenuti, dichiara aperta la seduta.
Assiste il Segretario Comunale
redazione del verbale.
Immediatamente eseguibile
ANGELINI Dott. TOMMASO, incaricato della
N
Il Sindaco Rando Angelini, sottopone all'esame dell'odierna seduta consiliare il
seguente Ordine del Giorno:
ORDINE DEL GIORNO
Il Consiglio Comunale di Sant'Egidio alla Vibrata
RICONOSCE
nel matrimonio liberamente contratto tra un uomo ed una donna il fondamento della
famiglia quale società naturale contemplata dall'art.29 della Costituzione;
AFFERMA
- che «la famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società», e come tale «ha
diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato», secondo quanto sancito dall'art.16,
terzo comma, della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo adottata
dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 Dicembre 1948, anche attraverso
adeguate politiche fiscali e idonei sussidi economici;
- che la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna rappresenta
l'istituzione naturale aperta alla trasmissione della vita, e l'unico adeguato ambito
sociale in cui possono essere accolti i minori in difficoltà, anche attraverso gli istituti
dell'affidamento e dell'adozione;
- che la famiglia, quale società naturale fondata sul matrimonio tra un uomo ed una
donna, rappresenta un dato pregiuridico e prepolitico, in quanto viene ontologicamente
e cronologicamente prima dello stato e di qualsiasi altra comunità, e possiede diritti
propri, che sono inalienabili;
- che la famiglia costituisce, più ancora di un mero nucleo giuridico, sociale ed
economico, una comunità di affetti e di solidarietà in grado di insegnare e trasmettere
valori culturali, etici, sociali, spirituali e religiosi, essenziali per lo sviluppo e il
benessere dei propri membri e della società, nonché il luogo dove diverse generazioni si
incontrano e si aiutano vicendevolmente a crescere nella sapienza umana e ad
armonizzare i diritti degli individui con le altre istanze della vita sociale;
- che la famiglia ha diritto a non essere contraddetta e danneggiata nel suo compito
educativo da un'azione suggestiva ed erosiva dei mezzi di comunicazione, ed ha il
diritto ad essere adeguatamente protetta, specialmente per quanto riguarda i suoi
membri più giovani, dagli effetti negativi e dagli abusi dei mass media;
- che i genitori hanno il diritto di educare i propri figli in conformità alle loro
convinzioni morali e religiose, e che ad essi deve essere garantita non solo la possibilità
di scegliere liberamente scuole o altri mezzi necessari per tale educazione, ma anche
quella di far frequentare ai propri figli scuole che siano in armonia con le loro
convinzioni morali e religiose, con particolare riguardo all'educazione sessuale;
- che le competenti autorità devono provvedere allo stanziamento di pubblici sussidi al
fine di garantire ai genitori un'effettiva libertà nella scelta della scuola per i propri figli,
senza essere costretti a sostenere, direttamente o indirettamente, spese supplementari,
che impediscano o limitino tale libertà;
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SI OPPONE
a qualunque tentativo di introdurre nell'ordinamento giuridico disposizioni normative
tali da alterare la stessa struttura della famiglia, comprimere i diritti dei genitori
all'educazione dei propri figli, ignorare l'interesse superiore dei minori a vivere, crescere
e svilupparsi all'interno di una famiglia naturale, violare i diritti alla libertà di opinione e
di credo religioso, garantiti e tutelati dagli articoli 21 e 19 della Costituzione, di tutti
coloro che pubblicamente dovessero esprimere un giudizio critico nei confronti di
orientamenti sessuali diversi da quello naturale tra un uomo ed una donna, o dovessero
opporsi ai tentativi di snaturamento dell'istituto familiare, quali ad esempio
l'introduzione del matrimonio tra persone dello stesso sesso, la possibilità di
affidamento ed adozione di minori da parte di coppie dello stesso sesso;
IL CONSIGLIO COMUNALE
Visto l'Ordine del giorno proposto dal Sindaco Rando Angelini;
Visto l'intervento della Consigliera comunale Valentina Galli a seguito della proposta
di deliberazione n.39 riguardante La famiglia naturale con il quale afferma:
L'istituzione famiglia è la base della nostra società dall'era dei tempi,concetto assodato e
riconosciuto da tutti gli studiosi della sfera "sociale",nata molto prima rispetto allo Stato
che la protegge.
Partendo da questo presupposto fondamentale, voglio però porre l'attenzione all'enorme
carenza legislativa che normatizza le unioni civili o unioni di fatto. Infatti da un
decennio a questa parte l'enorme dibattito su questo argomento,almeno in Italia, non è
riuscito a produrre un testo normativo a riguardo, lasciando un baratro aperto a tutte le
interpretazioni a riguardo.
Stiamo assistendo in questi giorni alla presentazione e approvazione alla Camere del
famoso Decreto Legge "Cirinà", e alla stessa speculazione mediatica a riguardo. La non
chiarezza voluta dai media riguardo questi temi,sta portando la popolazione ad avere
timori più grandi rispetto a quello che il decreto legge realmente dovrebbe legiferare.
Personaggi pseudo politici che impugnano questo decreto come figlio di una diabolica
ideologia "Gender" soltanto per accaparrarsi i voti di persone che ingenuamente si
sentono attaccate e per questo vogliono ribadire con forza la propria identità culturale.
La Teoria di Genere, insieme di studi multidisciplinari e interdisciplinare dediti allo
studio dei significati socio-culturali della sessualità e dell'identità di genere, focalizza la
sua principale attenzione ai risvolti sociali della differenza di Genere,ovvero
dell'influenza che ha questa nelle categorie mentali e istituzionali, come nel campo del
Lavoro o delle Cariche Pubbliche.
Ed è proprio per questo che la Famiglia non è minimamente posta in una posizione di
essere attaccata...anzi!
Cito testualmente il disegno di Legge in questione: " L'unione civile definisce il
rapporto tra da due persone maggiorenni, anche dello stesso sesso, che vogliano
organizzare la loro vita in comune. La disciplina proposta, con uno statuto normativo
flessibile e «leggero», intende fornire ai cittadini che scelgano forme non tradizionali di
convivenza la necessaria tutela delle relative situazioni giuridiche soggettive, evitando
così ogni forma di discriminazione ai loro danni"....." La disciplina della pluralità delle
forme della convivenza rappresenta infatti l'attuazione del dovere dello Stato di tutelare
la libertà di realizzazione della persona nei suoi rapporti con gli altri (articolo 2 della
Costituzione), non potendosi imporre la rigida alternativa tra il vincolo (sacramentale o
legale) del matrimonio e l'assoluta irrilevanza giuridica delle forme di vita associata che
da tale modello prescindano (soluzione obbligata, questa, per chi, come gli omosessuali,
non possa sposarsi). In questo senso, il riconoscimento di forme plurali di convivenza,
anziché violare, rafforza piuttosto il principio di cui all'articolo 29 della Costituzione,
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che nasceva non tanto per imporre un solo e cogente modello di convivenza, ma per
limitare l'ingerenza statale sul terreno delle relazioni familiari, tipica delle politiche
demografiche di regimi totalitari come quello fascista." Ovvero, si sta provando ad
ottenere un riconoscimento delle Unioni non vincolate dal matrimonio e quindi non
sottoposte all'art.29 della Costituzione. Molti altri paesi europei,a partire dalla
Danimarca nel 1989, hanno già nel loro ordinamento giuridico forme di Contratti adatti
esclusivamente alla Convivenza tra due persone,etero o omosessuali : paesi come i
Paesi Bassi,il Belgio,Estonia,Inghilterra e Germania hanno una speciale stipulazione di
contratto di convivenza o coabitazione in cui vengono determinati i doveri e i diritti
della coppia registrata. Queste forme di unione (differenti dall'istituzione matrimonio)
permette che la coppia sia regolarmente unita, e che quindi possa accedere a servizi e
diritti fondamentali come l'assistenza ospedaliera per il compagno indigente,permessi
lavorativi in caso di emergenza e come la reversibilità pensionistica.
NON è PREVISTA IN NESSUNO DI QUESTI TIPI DI CONTRATTO L'ADOZIONE
DI MINORI!!
Prendendo questo ordine del Giorno, leggiamo che il Sindaco si OPPONE
all'alterazione della struttura familiare tradizionale e alla compressione dei diritti da
genitore sull' educazione dei figli, aspetti che direttamente non vengono minimamente
presi in considerazione dal disegno di legge.
Continuando a leggere, il sindaco si oppone alla violazione dei diritti alla libertà di
opinione e di credo religioso,rispettivamente art. 21 e 19 della nostra Costituzione, e
quindi chiedo come possano essere messi a repentaglio due diritti inviolabili della
nostra Repubblica. Si riferisce per caso alla Legge Scalfarotto? Che però sappiamo non
vincola la libertà d'opinione, ma pone un'AGGRAVANTE nella violenza e nella
discriminazione di stampo omofobico e transfobico aggressione svolte quindi per la
peculiarità dell'orientamento sessuale della vittima. "L'articolo 2 reintroduce, in luogo
della propaganda, la condotta della diffusione, in qualsiasi modo, delle idee fondate
sulla superiorità o sull'odio razziale;la condotta di incitamento in luogo dell'istigazione,
in linea con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e con lo stesso articolo 3,
comma 3, della legge n. 654 del 1975 (il quale incrimina l'associazione a fine di
incitamento all'odio razziale)". Esprimere la propria opinione a riguardo delle unioni
civili è cosa ben diversa dall'aggressione verbale a stampo omofobico, come la libertà di
opinione è cosa ben diversa dai reati di Calunnia, Diffamazione o istigazione all'odio!
Udita la replica del Sindaco-Presidente il quale si ritiene fondamentalmente daccodo
sul contenuto dell'intervento della Galli e su i diversi argomenti sollevati dalla stessa,
ribadendo che sono tutti meritevoli di approfondimenti, e in particolare fa rilevare che
l'ordine del giorno promosso dall'Amministrazione comunale ha lo scopo di sostenere la
famiglia naturale contro ogni tentativo di limitare la libertà di opinione, di educazione
e di credo religioso, affinché non sia alterato il valore della centralità della famiglia
nella società, così come sancito dalla Costituzione e dalla Carta Universale dei Diritti
dell'Uomo.
Si vuole in sostanza confermare quale sia la funzione della famiglia, quella procreativa
e soprattutto quella educativa e poi chiedere che non vengano introdotte
nell'ordinamento giuridico disposizioni normative, che possano in qualche modo
alterare la struttura naturale della famiglia. Comprimere i diritti dei genitori
all'educazione dei propri figli e anche violare i diritti garantiti dalla tessa Costituzione.
Sono i diritti di tutti coloro che si dovessero opporre ai vari tentativi di snaturare l'istinto
familiare, quali ad esempio quello del'introduzione del matrimonio tra persone dello
stesso sesso, oppure della possibilità di affidamento , adozione di minori da parte di
coppie omosessuali.
E' bene ribadirlo :"questa è una iniziativa no contro qualcuno, ma a favore della
famiglia, nucleo fondamentale della società".
Udito l'intervento del consigliere Elicio Romandini il quale pur dichiarandosi
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favorevole alla presente proposta, sottolinea che tratasi di un argomento di rilevante
importanza e la deliberazione adottata non avrà nessuna influenza sulle scelte
Parlamentari e di Governo, ove saranno le segreterie di partito ad impartire le vie da
seguire
Visto
il
Decreto
Legislativo
modificazione/integrazioni;
del
18/08/2000
n.267
e
successive
Visto lo Statuto Comunale;
Visti i pareri favorevoli di cui all'art. 49 del Decreto Legislativo 18/08/2000 n.267;
Udita la dichiarazione di voto del consigliere Valentina Galli la quale esprime:
votazione CONTRARIA, in quanto ribadisco che la Famiglia è la principale istituzione
della nostra società , ma che allo stesso tempo l'allargamento dei Diritti civili non
comporta un restringimento di questi per altre persone con diverse identità e che un
Sindaco non possa assolutamente porre un comportamento limitativo della libertà
personale di un individuo per proprie convinzioni, in quanto "è compito della
Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale,che,limitando di fatto
la Libertà e l'Eguaglianza dei cittadini,impediscono il pieno sviluppo della persona
umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica,
economica e sociale del Paese" (art. 3 della Costituzione).
CON VOTI favorevoli n.10, contrari n. 1 (Valentina Galli) ed astenuti n.0, su n. 11
Consiglieri presenti e n. 11 votanti, espressi in forma palese,
DELIBERA
Approvare l'Ordine del Giorno proposto dal Sindaco e così formulato:
Il Consiglio Comunale di Sant'Egidio alla Vibrata
RICONOSCE
nel matrimonio liberamente contratto tra un uomo ed una donna il fondamento della
famiglia quale società naturale contemplata dall'art.29 della Costituzione;
AFFERMA
- che «la famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società», e come tale «ha
diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato», secondo quanto sancito dall'art.16,
terzo comma, della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo adottata
dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 Dicembre 1948, anche attraverso
adeguate politiche fiscali e idonei sussidi economici;
- che la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna rappresenta
l'istituzione naturale aperta alla trasmissione della vita, e l'unico adeguato ambito
sociale in cui possono essere accolti i minori in difficoltà, anche attraverso gli istituti
dell'affidamento e dell'adozione;
- che la famiglia, quale società naturale fondata sul matrimonio tra un uomo ed una
donna, rappresenta un dato pregiuridico e prepolitico, in quanto viene ontologicamente
e cronologicamente prima dello stato e di qualsiasi altra comunità, e possiede diritti
propri, che sono inalienabili;
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- che la famiglia costituisce, più ancora di un mero nucleo giuridico, sociale ed
economico, una comunità di affetti e di solidarietà in grado di insegnare e trasmettere
valori culturali, etici, sociali, spirituali e religiosi, essenziali per lo sviluppo e il
benessere dei propri membri e della società, nonché il luogo dove diverse generazioni si
incontrano e si aiutano vicendevolmente a crescere nella sapienza umana e ad
armonizzare i diritti degli individui con le altre istanze della vita sociale;
- che la famiglia ha diritto a non essere contraddetta e danneggiata nel suo compito
educativo da un'azione suggestiva ed erosiva dei mezzi di comunicazione, ed ha il
diritto ad essere adeguatamente protetta, specialmente per quanto riguarda i suoi
membri più giovani, dagli effetti negativi e dagli abusi dei mass media;
- che i genitori hanno il diritto di educare i propri figli in conformità alle loro
convinzioni morali e religiose, e che ad essi deve essere garantita non solo la possibilità
di scegliere liberamente scuole o altri mezzi necessari per tale educazione, ma anche
quella di far frequentare ai propri figli scuole che siano in armonia con le loro
convinzioni morali e religiose, con particolare riguardo all'educazione sessuale;
- che le competenti autorità devono provvedere allo stanziamento di pubblici sussidi al
fine di garantire ai genitori un'effettiva libertà nella scelta della scuola per i propri figli,
senza essere costretti a sostenere, direttamente o indirettamente, spese supplementari,
che impediscano o limitino tale libertà;
SI OPPONE
a qualunque tentativo di introdurre nell'ordinamento giuridico disposizioni normative
tali da alterare la stessa struttura della famiglia, comprimere i diritti dei genitori
all'educazione dei propri figli, ignorare l'interesse superiore dei minori a vivere, crescere
e svilupparsi all'interno di una famiglia naturale, violare i diritti alla libertà di opinione e
di credo religioso, garantiti e tutelati dagli articoli 21 e 19 della Costituzione, di tutti
coloro che pubblicamente dovessero esprimere un giudizio critico nei confronti di
orientamenti sessuali diversi da quello naturale tra un uomo ed una donna, o dovessero
opporsi ai tentativi di snaturamento dell'istituto familiare, quali ad esempio
l'introduzione del matrimonio tra persone dello stesso sesso, la possibilità di
affidamento ed adozione di minori da parte di coppie dello stesso sesso;
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