COMUNE DI SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA (Provincia di Teramo) Tel. 0861/846511 – Fax 0861/840203 – Part. IVA: 00196900674 e-mail: [email protected] VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE Seduta del 26/11/2015 Verbale numero 37 Oggetto: ORDINE DEL GIORNO SULLA FAMIGLIA NATURALE. L'anno duemilaquindici il giorno ventisei del mese di novembre alle ore 19.30, ed in continuazione, nella sala delle adunanze del Comune, in prima convocazione, in sessione ordinaria ed in seduta pubblica che è stata partecipata ai Signori Consiglieri, a norma di legge, su numero 12, assegnati e in carica, risultano presenti alla trattazione dell'argomento in oggetto: ANGELINI RANDO Sindaco Presente FABRIZI CARLO Vice-Sindaco Presente AMATUCCI ANNUNZIO Consigliere Presente CONTI CARMELINA Consigliere Presente ROSATI DARIA Consigliere Presente FERRI MARCO Consigliere Presente FORLINI ALESSANDRO Consigliere Presente TALVACCHIA SIRIO Consigliere Presente MECO FRANCA Consigliere Presente DI BONAVENTURA GABRIELE Consigliere GALLI VALENTINA Consigliere Presente ROMANDINI ELICIO Consigliere Presente DI MATTEO ROBERTA Consigliere Assente Assente Totale presenti n.11 e assenti n. 2 Il Presidente arch. Rando Angelini nella sua qualità di Sindaco, constatato il numero legale degli intervenuti, dichiara aperta la seduta. Assiste il Segretario Comunale redazione del verbale. Immediatamente eseguibile ANGELINI Dott. TOMMASO, incaricato della N Il Sindaco Rando Angelini, sottopone all'esame dell'odierna seduta consiliare il seguente Ordine del Giorno: ORDINE DEL GIORNO Il Consiglio Comunale di Sant'Egidio alla Vibrata RICONOSCE nel matrimonio liberamente contratto tra un uomo ed una donna il fondamento della famiglia quale società naturale contemplata dall'art.29 della Costituzione; AFFERMA - che «la famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società», e come tale «ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato», secondo quanto sancito dall'art.16, terzo comma, della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 Dicembre 1948, anche attraverso adeguate politiche fiscali e idonei sussidi economici; - che la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna rappresenta l'istituzione naturale aperta alla trasmissione della vita, e l'unico adeguato ambito sociale in cui possono essere accolti i minori in difficoltà, anche attraverso gli istituti dell'affidamento e dell'adozione; - che la famiglia, quale società naturale fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna, rappresenta un dato pregiuridico e prepolitico, in quanto viene ontologicamente e cronologicamente prima dello stato e di qualsiasi altra comunità, e possiede diritti propri, che sono inalienabili; - che la famiglia costituisce, più ancora di un mero nucleo giuridico, sociale ed economico, una comunità di affetti e di solidarietà in grado di insegnare e trasmettere valori culturali, etici, sociali, spirituali e religiosi, essenziali per lo sviluppo e il benessere dei propri membri e della società, nonché il luogo dove diverse generazioni si incontrano e si aiutano vicendevolmente a crescere nella sapienza umana e ad armonizzare i diritti degli individui con le altre istanze della vita sociale; - che la famiglia ha diritto a non essere contraddetta e danneggiata nel suo compito educativo da un'azione suggestiva ed erosiva dei mezzi di comunicazione, ed ha il diritto ad essere adeguatamente protetta, specialmente per quanto riguarda i suoi membri più giovani, dagli effetti negativi e dagli abusi dei mass media; - che i genitori hanno il diritto di educare i propri figli in conformità alle loro convinzioni morali e religiose, e che ad essi deve essere garantita non solo la possibilità di scegliere liberamente scuole o altri mezzi necessari per tale educazione, ma anche quella di far frequentare ai propri figli scuole che siano in armonia con le loro convinzioni morali e religiose, con particolare riguardo all'educazione sessuale; - che le competenti autorità devono provvedere allo stanziamento di pubblici sussidi al fine di garantire ai genitori un'effettiva libertà nella scelta della scuola per i propri figli, senza essere costretti a sostenere, direttamente o indirettamente, spese supplementari, che impediscano o limitino tale libertà; - Pag. 2 - SI OPPONE a qualunque tentativo di introdurre nell'ordinamento giuridico disposizioni normative tali da alterare la stessa struttura della famiglia, comprimere i diritti dei genitori all'educazione dei propri figli, ignorare l'interesse superiore dei minori a vivere, crescere e svilupparsi all'interno di una famiglia naturale, violare i diritti alla libertà di opinione e di credo religioso, garantiti e tutelati dagli articoli 21 e 19 della Costituzione, di tutti coloro che pubblicamente dovessero esprimere un giudizio critico nei confronti di orientamenti sessuali diversi da quello naturale tra un uomo ed una donna, o dovessero opporsi ai tentativi di snaturamento dell'istituto familiare, quali ad esempio l'introduzione del matrimonio tra persone dello stesso sesso, la possibilità di affidamento ed adozione di minori da parte di coppie dello stesso sesso; IL CONSIGLIO COMUNALE Visto l'Ordine del giorno proposto dal Sindaco Rando Angelini; Visto l'intervento della Consigliera comunale Valentina Galli a seguito della proposta di deliberazione n.39 riguardante La famiglia naturale con il quale afferma: L'istituzione famiglia è la base della nostra società dall'era dei tempi,concetto assodato e riconosciuto da tutti gli studiosi della sfera "sociale",nata molto prima rispetto allo Stato che la protegge. Partendo da questo presupposto fondamentale, voglio però porre l'attenzione all'enorme carenza legislativa che normatizza le unioni civili o unioni di fatto. Infatti da un decennio a questa parte l'enorme dibattito su questo argomento,almeno in Italia, non è riuscito a produrre un testo normativo a riguardo, lasciando un baratro aperto a tutte le interpretazioni a riguardo. Stiamo assistendo in questi giorni alla presentazione e approvazione alla Camere del famoso Decreto Legge "Cirinà", e alla stessa speculazione mediatica a riguardo. La non chiarezza voluta dai media riguardo questi temi,sta portando la popolazione ad avere timori più grandi rispetto a quello che il decreto legge realmente dovrebbe legiferare. Personaggi pseudo politici che impugnano questo decreto come figlio di una diabolica ideologia "Gender" soltanto per accaparrarsi i voti di persone che ingenuamente si sentono attaccate e per questo vogliono ribadire con forza la propria identità culturale. La Teoria di Genere, insieme di studi multidisciplinari e interdisciplinare dediti allo studio dei significati socio-culturali della sessualità e dell'identità di genere, focalizza la sua principale attenzione ai risvolti sociali della differenza di Genere,ovvero dell'influenza che ha questa nelle categorie mentali e istituzionali, come nel campo del Lavoro o delle Cariche Pubbliche. Ed è proprio per questo che la Famiglia non è minimamente posta in una posizione di essere attaccata...anzi! Cito testualmente il disegno di Legge in questione: " L'unione civile definisce il rapporto tra da due persone maggiorenni, anche dello stesso sesso, che vogliano organizzare la loro vita in comune. La disciplina proposta, con uno statuto normativo flessibile e «leggero», intende fornire ai cittadini che scelgano forme non tradizionali di convivenza la necessaria tutela delle relative situazioni giuridiche soggettive, evitando così ogni forma di discriminazione ai loro danni"....." La disciplina della pluralità delle forme della convivenza rappresenta infatti l'attuazione del dovere dello Stato di tutelare la libertà di realizzazione della persona nei suoi rapporti con gli altri (articolo 2 della Costituzione), non potendosi imporre la rigida alternativa tra il vincolo (sacramentale o legale) del matrimonio e l'assoluta irrilevanza giuridica delle forme di vita associata che da tale modello prescindano (soluzione obbligata, questa, per chi, come gli omosessuali, non possa sposarsi). In questo senso, il riconoscimento di forme plurali di convivenza, anziché violare, rafforza piuttosto il principio di cui all'articolo 29 della Costituzione, - Pag. 3 - che nasceva non tanto per imporre un solo e cogente modello di convivenza, ma per limitare l'ingerenza statale sul terreno delle relazioni familiari, tipica delle politiche demografiche di regimi totalitari come quello fascista." Ovvero, si sta provando ad ottenere un riconoscimento delle Unioni non vincolate dal matrimonio e quindi non sottoposte all'art.29 della Costituzione. Molti altri paesi europei,a partire dalla Danimarca nel 1989, hanno già nel loro ordinamento giuridico forme di Contratti adatti esclusivamente alla Convivenza tra due persone,etero o omosessuali : paesi come i Paesi Bassi,il Belgio,Estonia,Inghilterra e Germania hanno una speciale stipulazione di contratto di convivenza o coabitazione in cui vengono determinati i doveri e i diritti della coppia registrata. Queste forme di unione (differenti dall'istituzione matrimonio) permette che la coppia sia regolarmente unita, e che quindi possa accedere a servizi e diritti fondamentali come l'assistenza ospedaliera per il compagno indigente,permessi lavorativi in caso di emergenza e come la reversibilità pensionistica. NON è PREVISTA IN NESSUNO DI QUESTI TIPI DI CONTRATTO L'ADOZIONE DI MINORI!! Prendendo questo ordine del Giorno, leggiamo che il Sindaco si OPPONE all'alterazione della struttura familiare tradizionale e alla compressione dei diritti da genitore sull' educazione dei figli, aspetti che direttamente non vengono minimamente presi in considerazione dal disegno di legge. Continuando a leggere, il sindaco si oppone alla violazione dei diritti alla libertà di opinione e di credo religioso,rispettivamente art. 21 e 19 della nostra Costituzione, e quindi chiedo come possano essere messi a repentaglio due diritti inviolabili della nostra Repubblica. Si riferisce per caso alla Legge Scalfarotto? Che però sappiamo non vincola la libertà d'opinione, ma pone un'AGGRAVANTE nella violenza e nella discriminazione di stampo omofobico e transfobico aggressione svolte quindi per la peculiarità dell'orientamento sessuale della vittima. "L'articolo 2 reintroduce, in luogo della propaganda, la condotta della diffusione, in qualsiasi modo, delle idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale;la condotta di incitamento in luogo dell'istigazione, in linea con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e con lo stesso articolo 3, comma 3, della legge n. 654 del 1975 (il quale incrimina l'associazione a fine di incitamento all'odio razziale)". Esprimere la propria opinione a riguardo delle unioni civili è cosa ben diversa dall'aggressione verbale a stampo omofobico, come la libertà di opinione è cosa ben diversa dai reati di Calunnia, Diffamazione o istigazione all'odio! Udita la replica del Sindaco-Presidente il quale si ritiene fondamentalmente daccodo sul contenuto dell'intervento della Galli e su i diversi argomenti sollevati dalla stessa, ribadendo che sono tutti meritevoli di approfondimenti, e in particolare fa rilevare che l'ordine del giorno promosso dall'Amministrazione comunale ha lo scopo di sostenere la famiglia naturale contro ogni tentativo di limitare la libertà di opinione, di educazione e di credo religioso, affinché non sia alterato il valore della centralità della famiglia nella società, così come sancito dalla Costituzione e dalla Carta Universale dei Diritti dell'Uomo. Si vuole in sostanza confermare quale sia la funzione della famiglia, quella procreativa e soprattutto quella educativa e poi chiedere che non vengano introdotte nell'ordinamento giuridico disposizioni normative, che possano in qualche modo alterare la struttura naturale della famiglia. Comprimere i diritti dei genitori all'educazione dei propri figli e anche violare i diritti garantiti dalla tessa Costituzione. Sono i diritti di tutti coloro che si dovessero opporre ai vari tentativi di snaturare l'istinto familiare, quali ad esempio quello del'introduzione del matrimonio tra persone dello stesso sesso, oppure della possibilità di affidamento , adozione di minori da parte di coppie omosessuali. E' bene ribadirlo :"questa è una iniziativa no contro qualcuno, ma a favore della famiglia, nucleo fondamentale della società". Udito l'intervento del consigliere Elicio Romandini il quale pur dichiarandosi - Pag. 4 - favorevole alla presente proposta, sottolinea che tratasi di un argomento di rilevante importanza e la deliberazione adottata non avrà nessuna influenza sulle scelte Parlamentari e di Governo, ove saranno le segreterie di partito ad impartire le vie da seguire Visto il Decreto Legislativo modificazione/integrazioni; del 18/08/2000 n.267 e successive Visto lo Statuto Comunale; Visti i pareri favorevoli di cui all'art. 49 del Decreto Legislativo 18/08/2000 n.267; Udita la dichiarazione di voto del consigliere Valentina Galli la quale esprime: votazione CONTRARIA, in quanto ribadisco che la Famiglia è la principale istituzione della nostra società , ma che allo stesso tempo l'allargamento dei Diritti civili non comporta un restringimento di questi per altre persone con diverse identità e che un Sindaco non possa assolutamente porre un comportamento limitativo della libertà personale di un individuo per proprie convinzioni, in quanto "è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale,che,limitando di fatto la Libertà e l'Eguaglianza dei cittadini,impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese" (art. 3 della Costituzione). CON VOTI favorevoli n.10, contrari n. 1 (Valentina Galli) ed astenuti n.0, su n. 11 Consiglieri presenti e n. 11 votanti, espressi in forma palese, DELIBERA Approvare l'Ordine del Giorno proposto dal Sindaco e così formulato: Il Consiglio Comunale di Sant'Egidio alla Vibrata RICONOSCE nel matrimonio liberamente contratto tra un uomo ed una donna il fondamento della famiglia quale società naturale contemplata dall'art.29 della Costituzione; AFFERMA - che «la famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società», e come tale «ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato», secondo quanto sancito dall'art.16, terzo comma, della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 Dicembre 1948, anche attraverso adeguate politiche fiscali e idonei sussidi economici; - che la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna rappresenta l'istituzione naturale aperta alla trasmissione della vita, e l'unico adeguato ambito sociale in cui possono essere accolti i minori in difficoltà, anche attraverso gli istituti dell'affidamento e dell'adozione; - che la famiglia, quale società naturale fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna, rappresenta un dato pregiuridico e prepolitico, in quanto viene ontologicamente e cronologicamente prima dello stato e di qualsiasi altra comunità, e possiede diritti propri, che sono inalienabili; - Pag. 5 - - che la famiglia costituisce, più ancora di un mero nucleo giuridico, sociale ed economico, una comunità di affetti e di solidarietà in grado di insegnare e trasmettere valori culturali, etici, sociali, spirituali e religiosi, essenziali per lo sviluppo e il benessere dei propri membri e della società, nonché il luogo dove diverse generazioni si incontrano e si aiutano vicendevolmente a crescere nella sapienza umana e ad armonizzare i diritti degli individui con le altre istanze della vita sociale; - che la famiglia ha diritto a non essere contraddetta e danneggiata nel suo compito educativo da un'azione suggestiva ed erosiva dei mezzi di comunicazione, ed ha il diritto ad essere adeguatamente protetta, specialmente per quanto riguarda i suoi membri più giovani, dagli effetti negativi e dagli abusi dei mass media; - che i genitori hanno il diritto di educare i propri figli in conformità alle loro convinzioni morali e religiose, e che ad essi deve essere garantita non solo la possibilità di scegliere liberamente scuole o altri mezzi necessari per tale educazione, ma anche quella di far frequentare ai propri figli scuole che siano in armonia con le loro convinzioni morali e religiose, con particolare riguardo all'educazione sessuale; - che le competenti autorità devono provvedere allo stanziamento di pubblici sussidi al fine di garantire ai genitori un'effettiva libertà nella scelta della scuola per i propri figli, senza essere costretti a sostenere, direttamente o indirettamente, spese supplementari, che impediscano o limitino tale libertà; SI OPPONE a qualunque tentativo di introdurre nell'ordinamento giuridico disposizioni normative tali da alterare la stessa struttura della famiglia, comprimere i diritti dei genitori all'educazione dei propri figli, ignorare l'interesse superiore dei minori a vivere, crescere e svilupparsi all'interno di una famiglia naturale, violare i diritti alla libertà di opinione e di credo religioso, garantiti e tutelati dagli articoli 21 e 19 della Costituzione, di tutti coloro che pubblicamente dovessero esprimere un giudizio critico nei confronti di orientamenti sessuali diversi da quello naturale tra un uomo ed una donna, o dovessero opporsi ai tentativi di snaturamento dell'istituto familiare, quali ad esempio l'introduzione del matrimonio tra persone dello stesso sesso, la possibilità di affidamento ed adozione di minori da parte di coppie dello stesso sesso; - Pag. 6 -