Presentazione Corso di Microbiologia II Parte VIROLOGIA E PARASSITOLOGIA Dott.ssa Arianna Calistri Dip. di Istologia, Microbiologia e Biotecnologie Mediche, sez. di Microbiologia e Virologia Via Gabelli 63, Padova Tel: 049/8272341 e-mail: [email protected] VIROLOGIA (circa 28-30 ore) Virologia generale (circa 10 ore) •I virus: morfologia, struttura, composizione chimica e metodi di studio. •Rapporti virus-cellula e fasi della riproduzione virale; aspetti molecolari della replicazione •Genetica dei virus. •Coltura dei virus e loro titolazione •Il meccanismo d’ azione e il ruolo protettivo dell’interferone e di altre citochine nelle infezioni virali •Rapporti virus-ospite; infezioni litiche e non litiche •Trasformazione cellulare ed oncogenesi •Proprietà antigeni dei virioni: la risposta umorale e la risposta cellulo-mediata •Patogenesi delle infezioni virali: •Diagnostica virologica in medicina umana •La classificazione ed il meccanismo di azione dei farmaci antivirali. •Cenni sui vettori virali e principi di terapia cellulare e genica. Sistematica (circa 18-20 ore) Virus a DNA: Papovavirus, Herpesvirus, Adenovirus, Parvovirus, Poxvirus, Hepadnavirus. Virus a RNA: Picornavirus, Coronavirus, Orthomyxovirus, Paramyxovirus, Rabdovirus, Filovirus, Virus delle epatiti (A, C, D, G, E), Reovirus e virus gastroenterici, Togavirus, Flavivirus, Retrovirus (HTLV, HIV). Prioni. Protozoi (circa 5 ore) Caratteri generali •Classificazione, struttura e replicazione dei protozoi di interesse medico. Meccanismi dell'azione patogena dei protozoi. Diagnosi di laboratorio delle infezioni protozoarie. Sistematica •Protozoi intestinali e urogenitali: Amebe, Flagellati (Trichomonas, Giardia), Ciliati (Balantidium coli), Coccidi (Cryptosporidium, Isospora belli), Microsporidi. •Protozoi del sangue e dei tessuti: Plasmodium spp, Emoflagellati (Tripanosomi, Leishmaie), Babesia, Toxoplasma gondii. Miceti (circa 5 ore) Caratteri generali Tassonomia, struttura e replicazione dei miceti. Meccanismi dell'azione patogena dei miceti. Classificazione delle micosi umane. Diagnosi di laboratorio delle micosi. Sistematica Micosi superficiali e cutanee: Tinea, Pietra, Dermatofitosi. Micosi sottocutanee: Sporotricosi, Cromoblastomicosi, Feoifomicosi. Micosi sistemiche da miceti dimorfici: Blastomyces, Paracoccidioides, Histoplasma, Coccidioides). Micosi opportunistiche: Candida albicans e Candida Spp, Trichosporon, Malassezia, Criptococcus neoformans, Aspergillus spp, Zygomyces, Pneumocystis carinii. Metazoi (non verranno trattati a lezione) Caratteri generali Classificazione, struttura e replicazione dei metazoi. Meccanismi dell'azione patogena dei metazoi. Diagnosi di laboratorio delle infezioni causate da metazoi. Sistematica Nematodi, Cestodi, Trematodi. Esame Si compone di due parti, una relativa alla batteriologia e una relativa alla virologia, micologia e parassitologia, entrambe di (60 minuti), che possono essere sostenute nella stessa sessione o in sessioni ufficiali diverse. Il voto in 30mi nelle singole parti rimarrà valido per un anno solare. Il voto finale sarà il risultato della media dei voti riportati nei due compiti, tenendo in considerazione che l’insufficienza in una delle due parti determina il NON superamento dell’esame. L’esame è così articolato: 20 quiz+20 quiz e due temi a risposta breve (6-8 righe) su tutto il programma di batteriologia e 20 quiz+20 quiz e due temi a risposta breve (6-8 righe) su tutto il programma di virologia, micologia e parassitologia. Prova orale (facoltativa) per coloro che hanno superato lo scritto Testi e siti di riferimento • Microbiologia Medica di Murray et al., Ed. Masson • https://www.podcast.medicina.unipd.it/ Esercitazioni 25 Maggio 26 Maggio 27 Maggio 31 Maggio I turno: 14-16:15 II turno:16:15-18:30 VIRUS I virus • 1898: Beijerinck e Iwanowsky dimostrano che il mosaico del tabacco èuna malattia infettiva sostenuta da un agente filtrabile; Loeffler e Frosch isolano da animali il virus dell'afta epizootica • 1915: Twort dimostra l'esistenza dei virus dei batteri, definiti da d'Herelle "batteriofagi“ • 1935: Stanley ottiene virus del mosaico del tabacco in forma cristallina; dimostra la presenza di proteine • 1936-40: dimostrazione della presenza dell'acido nucleico • Anni quaranta: colture cellulari, coltivazione in vitro • Anni cinquanta: scoperta della replicazione virale • Anni sessanta: utilizzazione del microscopio elettronico e caratterizzazione dei virus Caratteristiche generali dei virus • Entitàbiologiche subcellulari (virione: particella virale completa ed infettante) • Parassiti intracellulari obbligati (di animali, piante, funghi, batteri) (non possono produrre energia o sintetizzare acidi nucleici e proteine al di fuori di una cellula ospite) • Hanno dimensioni piccolissime (sono filtrabili) • Possiedono un solo tipo di acido nucleico (DNA o RNA) • Possiedono un involucro proteico (capside) e, a volte, un involucro lipoproteico (pericapside o peplos o envelope) • Presentano in superficie strutture proteiche (antirecettori) che si legano a specifici recettori della cellula bersaglio Definizione e proprietàdei virus • Non sono esseri viventi • Per esistere in natura devono essere infettanti • Devono utilizzare i meccanismi della cellula ospite per produrre i propri componenti (mRNAvirali, proteine e copie identiche del genoma) • Devono codificare proprie proteine specifiche per ogni processo da loro richiesto e non effettuabile dalla cellula • La produzione di nuovi virioni avviene per assemblaggio delle componenti virali Principali differenze fra procarioti e virus Definizione Parassiti obbligati intracellulari di cellule: Procariotiche (batteriofagi) Eucariotiche (uomo, animali, vegetali) Composizione Acido nucleico (DNA o RNA) Involucro proteico (capside) ± involucro pericapsidico (envelope) Dimensioni Dimensioni Struttura del virione Composizione chimica del virione Virus a DNA presenza o assenza di pericapside Composizione chimica del virione Virus a RNA presenza o assenza di pericapside Virus a DNA Virus a RNA Virus a RNA Composizione chimica dei virus Capside rivestimento proteico (fino al 90% del virione) • il capside: • fornisce protezione all'acido nucleico • È importante per l’infettività(strutture antirecettoriali) • dal momento che il genoma virale ha un numero limitato di geni, il capside è costituito dalla associazione di subunità proteiche in protome riripetuti (capsomeri) collegati da legami tra gruppi chimici presenti sulla superficie e autoassemblanti Composizione chimica dei virus Proteine non strutturali Enzimi • mancano enzimi deputati alla produzione di energia o coinvolti nelle vie biosintetiche dei precursori • lisozima(in alcuni batteriofagi) • neuraminidasi(Orthoe Paramyxovirus) • proteasivirus-specifiche • RNA polimerasiRNA-dipendente (virus a RNA) • Trascrittasi inversa (DNA polimerasi RNA-dipendente, Retrovirus) • RNA polimerasiDNA-dipendente (Poxvirus) Composizione chimica dei virus Componente lipidica e glucidica Pericapside(peploso envelope) Rivestimento lipoproteico acquisito per gemmazione da membrane cellulari modificate sensibile a solventi dei lipidi e sali biliari Nei virus provvisti di peplossono anche presenti glicoproteine Morfologia e struttura • Il modo in cui i diversi componenti sono organizzati nella struttura del virione è stato chiarito mediante microscopia elettronica e studi di diffrazione dei raggi X • Le catene polipeptidiche che costituiscono il capside sono disposte in modo simmetrico e la morfologia risultante del virione è variabile:rotondeggiante, allungata (a bastoncino), complessa, pleiomorfa Morfologia e struttura CLASSIFICAZIONE DEI VIRUS Principali criteri di classificazione I virus sono classificati in base alla natura del proprio genoma e alla struttura del virione RNA o DNA ACIDO NUCLEICO: > singola elica o doppia elica > non-segmentato o segmentato > lineare o cirolare > se il genoma è RNA a singola elica, se può funzionare da mRNA > se il genoma è diploide (retroviruses) STRUTTURA DEL VIRIONE > simmetria del capside: icosaedrica, elicoidale, complessa > numero di capsomeri > presenza o assenza di envelope Altre caratteristiche di classificazione Strategie replicative Classificazione dei virus Struttura dimensioni, morfologia e tipo di acido nucleico es. picornavirus[piccolo RNA], togavirus[mantello] Tipo di replicazione (es. replicazionenucleare o citoplasmatica) Cellula ospite (spettro d’ospite) animali (uomo compreso), piante, funghi, batteri Tropismo di tessuto od organo es. enterovirus, adenovirus Malattia sostenuta es. encefaliti, epatiti, ecc. Tipo di trasmissione es. arbovirusdiffusi dagli insetti Classificazione dei virus a DNA Classificazione dei virus ad RNA SIMMETRIA ICOSAEDRICA Simmetria pentamerica ai vertici L’acido nucleico è impacchettato nel capside SIMMETRIA ICOSAEDRICA I capsomeri ai 12 vertici hanno una simmetria pentamerica ed interagiscono con 5 capsomeri adiacenti. Per questo motivo vengono detti PENTONI o PENTAMERI. SIMMETRIA ICOSADELTAEDRICA Virus di dimensioni maggiori contengono più capsomeri che si organizzano in maniera regolare sulle facce degli icosaedri. Prendono il nome di ESONI. Questo estende l’icosaedro ed è chiamato icosa-delta-edro La simmetria icosadeltaedrica ricorda un pallone da calcio. Ex: Adenovirus Ci sono sempre 12 pentoni (nero) e il numero di esoni è maggiore nei virus di più grandi dimensioni. Quando SIMMETRIA ICOSADELTAEDRICA Nucleocapside di un herpesvirus con i pentoni evidenziati ai vertici e numerosi esoni Simmetria icosaedrica Simmetria elicoidale VIRUS DEL MOSAICO DEL TABACCO Simmetria elicoidale Elicoidale capside cilindrico spiraliforme, capsomeri= protomeri; spire successive sfalsate →maggiore stabilità; asse di simmetria rotatoria centrale Tutti i protomeri sono identici e si susseguono l’uno all’altro disponendosi in modo elicoidale intorno all’asse centrale, formando legami ognuno con altri 2 protomeri; questo conferisce alla struttura estrema stabilità. I protomeri vengono prima montati a formare dischi (a destra) che vengono progressivamente aggiunti durante la formazione del capside. L’acido nucleico si trova all’interno del cilindro cavo, avvolto in modo elicoidale a stretto contatto con la superficie interna del capside. Virus della rabbia Virus dell’influenza SIMMETRIA COMPLESSA Colorazione negativa FAMIGLIA POXVIRIDAE Virus del Mollusco contagioso Simmetria del capside: combinata Simmetria del capside: combinata 5 TIPI DI STRUTTURE VIRALI DISTINTE • Icosaedrica/Icosadeltaedrica senza envelope – e.s. poliovirus, adenovirus, virus dell’epatite A • Elicoidale senza envelope – e.s. virus del mosaico del tabacco. Non sono stati identificati virus umani con questa struttura • Icosaedrica/Icosadeltaedrica con envelope – e.s. herpesvirus, virus della febbre gialla, virus della rosolia • Elicoidale con evelope – e.s. virus della rabbia, virus dell’influenza, virus parainfluenzali, virus della parotite, virus del morbillo • Complessa – e.s. poxvirus 5 TIPI DI STRUTTURE VIRALI DISTINTE Classificazione dei virus Schema riassuntivo CICLO REPLICATIVO Ciclo Replicativo Fasi principali (schema generale) •Adsorbimento (recettore) •Ingresso •Spogliazione •Replicazione genoma virale e trascrizione geni virali •Assemblaggio nuove particelle virali •Fuoriuscita (lisi cellulare; gemmazione) Replicazione virale Esempio PRINCIPALI EVENTI COINVOLTI NELLA REPLICAZIONE 1. ADSORBIMENTO 2. PENETRAZIONE Il virus entra nella cellula in vari modi a seconda della natura del virus. A) Adsorbimento Recettori Antirecettori Penetrazione dei virus dotati di envelope A) Fusione dell’envelope con la membrana plasmatica • Alcuni virus con envelope fondono direttamente con la membrana plasmatica, e il nucleocapside è inoculato direttamente nel citoplasma della cellula. • Il processo è pH indipendente Penetrazione dei virus dotati di envelope B) Ingresso via endosomi Alcuni virus con envelope richiedono un pH acido affinchè la fusione avvenga, e perciò non sono capaci di fondersi direttamente con la membrana plasmatica. Questi virus sono internalizzati mediante formazione di un endosoma. Quando il pH degli endosomi acidifica, le proteine virali si attivano e l’envelope virale si fonde con la membrana dell’endosoma. Questo determina il trasferimento del nucleocapside nel citoplasma. Penetrazione di virus con rivestimento Penetrazione dei virus privi di envelope Possono attraversare la membrana plasmatica direttamente o essere internalizzati tramite gli endosomi (attraversano o distruggono la membrana endosomiale) Penetrazionedi virus privi di rivestimento 3. SPOGLIAZIONE L’acido nucleico sufficientemente spogliato a questo stadio inizia la replicazione virale. Quando l’acido nucleico è spogliato, non si trovano particelle virali nella cellula (FASE DI ECLISSE). Fase di eclisse dura fino a che non c’è nuova progenie virale. 4. SINTESI DELL’ACIDO NUCLEICO E PROTEINE VIRALI Molte strategie replicative 5. ASSEMBLAGGIO E MATURAZIONE Assemblaggio delle nuove particelle virali (progenie virale). Ci possono essere processi di maturazione dopo l’inizio dell’assemblaggio. Sintesi dei componenti virali Strategie per la produzione di mRNA 6. RILASCIO Il virus può essere rilasciato per lisi della cellula o per gemmazione (virus con envelope). La gemmazione non porta necessariamente a morte cellulare. Perciò alcuni virus che sono rilasciati per gemmazione possono stabilire infezioni persistenti. Gemmazione di HIV da tessuto linfoide Gemmazione di HIV osservata al microscopio elettronico Assemblaggio e rilascio Assemblaggio e rilascio Assemblaggio e rilascio Assemblaggio e rilascio STRATEGIE REPLICATIVE STRATEGIE VIRALI Poiché un virus è un parassita obbligato intra-cellulare, esso deve operare nei limiti imposti dalla cellula ospite o deve evolvere strategie in grado di superare tali limiti. Le strategie virali sono quelle che ciascun virus ha sviluppato per infettare, replicarsi e propagarsi Replicazione virale Esempio Durata e cinetica del ciclo di replicazionevirale Alcuni esempi di malattie sostenute da virus Patogenicità dei virus: danno cellulare Infezioni localizzate o sistemiche acute, croniche (virus lenti o oncògeni) o latenti (recidive) Virus teratogeni(infezio ni del feto e malformazioni) principalmente, Citomegalovirus e virus della rosolia Modalità di trasmissione dell’infezione virale Definizione di PROTEINE STRUTTURALI E NON STRUTTURALI Le proteine STRUTTURALI sono quelle che sono presenti nella particella virale (spesso proteine tardive) Le proteine NON STRUTTURALI non sono presenti nella particella virale e si trovano espresse nella cellula (es. proteine precoci e regolatrici) STRATEGIE REPLICATIVE VIRUS A DNA Strategie replicative dei virus a DNA In generale…. Il virus sintetizza il proprio mRNA e le proprie proteine utilizzando i sistemi cellulari di trascrizione e traduzione. Il virus replica il proprio genoma nel nucleo della cellula. Il virus utilizza gli enzimi cellulari per la sintesi degli mRNA e per la duplicazione del proprio genoma. Virus a DNA a replicazione nucleare PARVOVIRUS PAPOVAVIRUS (PAPILLOMAVIRUS E POLYOMA VIRUS) ADENOVIRUSES HERPESVIRUSES HEPADNAVIRUS (intermedio RNA) Virus a DNA a replicazione citoplasmatica POXVIRUSES Papovavirus: Papillomavirus e Polyomavirus 1) Alcuni genotipi di papillomavirus sono fortemente associati con lo sviluppo del cancro della cervice uterina. Sono virus difficili da crescere in coltura cellulare 2) I principali Polyomavirus sono: SV40, BKV, JCV Adenovirus Rappresentazione schematica dell’internalizzazione e spogliazione di un adenovirus Cascata trascrizionale degli Adenovirus In blu: DNA virale; In rosso: geni precoci; In nero: geni tardivi Processamento dei trascritti virali negli Adenovirus HERPESVIRUS Struttura di un herpesvirus Adsorbimento di un herpesvirus alla membrana cellulare Fusione dell’envelope con la membrana citoplasmatica Cascata trascrizionale Virus dell’herpes simplex a livello citoplasmtico Virus dell’herpes simplex all’interno e sulla superficie di un linfocita Bambino affetto da vaiolo Classe replicativa Ib Poxvirus del mollusco contagioso osservato al microscopio elettronico Hepadnavirus (virus epatite B) Hepadnavirus (virus epatite B) Hepadnavirus (virus epatite B) Hepadnavirus (virus epatite B) I PARVOVIRUS I Parvovirus sono virus molto piccoli (18-25 nm), DNA a singola elica, capside icosaedrico, senza envelope La replicazione del DNA avviene nel nucleo Il parvovirus umano B19 replica nelle cellule in divisione, principalmente nei progenitori degli eritrociti, e causa la V malattia (eritema infettivo) Questa è generalmente una malattia non grave ma la diminuita produzione di globuli rossi può essere un problema in alcuni pazienti (vari tipi di anemia emolitica) STRATEGIE REPLICATIVE VIRUS A RNA •Virus a RNA con polarità positiva •Virus a RNA con polarità negativa •Virus a RNA a doppia elica •Retrovirus RNA VIRUSES THAT DO NOT HAVE A DNA PHASE Genome RNA-dependent RNA polymerase (=transcriptase) in virion Infectivity of RNA Initial event in cell Plus-stranded RNA No Infectious Translation Negative-stranded RNA Yes Non-infectious Transcription Double -stranded RNA Yes Non-infectious Transcription RETROVIRUSES Genome Plus-stranded RNA RNA-dependent RNA polymerase (=transcriptase) in virion Yes Infectivity of RNA Non-infectious Initial event in cell Reverse transcription VIRUS A RNA A POLARITA’ POSITIVA Esempi: picornaviruses togaviruses flaviviruses Polio virus Polio virus x350,000 NOTA: L’INTERO CICLO REPLICATIVO SI SVOLGE NEL CITOPLASMA. NON C’E’ SEPARAZIONE TEMPORALE TRA ESPRESSIONE GENI PRECOCI E TARDIVI. VIRUS A RNA (NON-SEGMENTATO) A POLARITA’ NEGATIVA ESEMPI: Rabdovirus Paramyxovirus Rhabdovirus sull’epitelio di un pesce Rabdovirus Struttura di un tipico rabdovirus Tipica struttura di un paramyxovirus Paramyxovirus NOTA: L’INTERO CICLO REPLICATIVO SI SVOLGE NEL CITOPLASMA. L’RNA POLIMERASI E GLI ENZIMI CHE MODIFICANO L’RNA SONO CODIFICATI DAL VIRUS E SONO PRESENTI NEL VIRIONE. NON C’E’ SEPARAZIONE TEMPORALE TRA ESPRESSIONE GENI PRECOCI E TARDIVI. VIRUS A RNA (SEGMENTATO) A POLARITA’ NEGATIVA ESEMPI Orthomyxovirus Bunyaviruses (incluso genere Hantavirus) Arenaviruses Orthomyxovirus (Influenza A) Bunyavirus Tipica struttura di un orthomyxovirus PROPERTY PARAMYXOVIRIDAE ORTHOMYXOVIRIDAE Genome non-segmented segmented RNA synthesis cytoplasmic nuclear Need for mRNA primer no yes Hemagglutinin,neuraminidase if both, part of same protein (HN) Influenza A and B have both but on 2 different proteins (HA and NA) Syncytia formation yes (F functions at at normal physiol. pH) no (HA functions at acid pH) VIRUS A RNA A DOPPIA ELICA FAMIGLIA DEI REOVIRUS La famiglia dei Reovirus include: Genere reovirus Genere rotavirus Genere orbivirus Colorado tick fever virus Virione di un Reovirus di Mammifero Struttura di un tipico reovirus Rotavirus (Una particella con doppio capisde (sn), e un singolo capside interno (dx)) RETROVIRUS Virus a RNA che si replicano nel nucleo con un intermedio di DNA HTLV-I (Human T lymphotropic virus 1) HTLV-II (Human T lymphotropic virus 1) HIV Replicazione di HIV Conclusione Virus a DNA – replicazione nucleare (tranne poxvirus) Virus a RNA - replicazione nel citoplasma senza intermedio di DNA virus a polarità positiva virus a polarità negativa Virus a RNA – replicazione nel nucleo con intermedio di DNA (Retrovirus) CARATTERISTICHE DELLE FAMIGLIE VIRALI http://canalebmc.altervista.org/files/Virus.htm EFFETTO DEL VIRUS SULLA CELLULA Sensibilità dei virus ad agenti chimici e fisici Metodi di coltivazione dei virus animali Colture cellulari EFFETTO DEI VIRUS SULLA CELLULA Molti virus inibiscono la sintesi di RNA, DNA e proteine cellulari attraverso meccanismi diversi a seconda della classi di virus. Effetto citopatico. La presenza di un virus nella cellula spesso causa cambiamenti morfologici. Per effetto citopatico si intende un qualsiasi cambiamento nella cellula ospite conseguente all’infezione virale. L’effetto citopatico può essere : Lisi cellluare Distacco delle cellule dalla superficie Formazione di sincizi Aggregazione cellulare Ingrossamento e raggrinzimento cellulare Riarrangiamneto del citoscheletro Etc. • Molti virus inducono apoptosi (morte cellulare programmata). Questo può essere una difesa cellulare importante contro le infezioni virali (morte della cellula prima che il ciclo di replicazione virale sia completato). • Alcuni virus ritardano l’apoptosi per favorire la propria replicazione e propagazione. • Alcuni virus modulano l’espressione genica della cellula ospite a proprio vantaggio •L’effetto citopatico dipende dal virus e dalla cellula in cui cresce, e può essere utilizzato a scopo diagnostico. Esempi di effetti citopatici virali HIV papillomavirus Virus della varicella Herpes virus Effetti citopatici da virus Effetti citopatici da virus Effetti citopatici da virus Uovo embrionato Saggio delle placche: Diluizioni seriali di virus sono incubate su monostrati cellulari. Le cellule sono colorate dopo un opportuno periodo di incubazione, in cui un singolo virus infetta una cellula, produce nuova progenie virale che infetta le cellule vicine. Le aree bianche (placche) sono le aree di cellule in cui le cellule sono state uccise. Ciascuna placca deriva da una cellula infettata da una particella virale originale. SAGGIO PER DETERMINARE LE UNITA’ FORMANTI PLACCHE L’effetto citopatico può esere utilizzato per determinare la quantità di virus infettante mediante il saggio “plaque-forming unit”. Le cellule sono fatte crescere in monostrato e quindi infettate con il virus. Il terreno di coltura è quindi sostituito con un terreno semi-solido (es. contenente agar). In questo modo le particelle virali prodotte da una cellula infettata non si possono spostare troppo lontano dal sito in cui sono state prodotte. Una placca è prodotta quando una particella virale infetta una cellula, si replica e produce nuova progenie virale, e uccide la cellula. Le cellule vicine vengono infettate dalla nuova progenie e quindi uccise. Questo processo può ripetersi diverse volte. Le cellule sono colorate con un colorante che colora solo le cellule vive. Le cellule morte nella placca non si colorano per cui la placca appare bianca. Ciascuna placca è il risultato dell’infezione di una cellula da parte di una particella virale seguita dalla replciazione e diffusione del virus. Virus che non uccidono le cellule non producono placche. Il saggio delle placche misura il numero di particelle infettanti AGENTI NON CONVENZIONALI Viroidi e Prioni VIROIDI I viroidi contengono solo RNA. Sono RNA circolari, a singola elica e di piccole dimensioni (meno di 400 nucleotidi). Gli RNA non sono impacchettati, e sembra che non cofichino per nessuna proteina. Tuttavia, alcuni studi suggeriscono il coinvolgimento dei viroidi in alcune malattie umane: ad esempio l’agente dell’epatite delta (denominato anche virus dell’epatite delta). Esso rappresenta un intermedio tra un virus classico ed un viroide. L’agente dell’epatite delta ha un piccolo genoma ad RNA (con sequenza e struttura simile a quello dei viroidi), ma si differenzia dai virus classici in quanto non codifica per proteine proprie. A differenza dei viroidi è impacchettato nelle proteine dell’envelope del virus dell’epatiteB. PRIONI I prioni contengono solo proteine (anche se ciò è ancora controverso). Sono piccole particelle proteiche che non contengono acido nucleico. Se lo contengono, ce n’è in quantità bassima e quasi certamente non in grado di codificare per proteine. Esempi di malattie umane codificate da prioni sono: Kuru, Creutzfeldt-Jakob disease e Gerstmann-Straussler syndrome. I prioni causano encefalite spongiforme nelle pecore e nei bovini.