CAPITOLO 1 I LEGANTI Inquadramento Normativo Italia: Legge 1086 e successivi aggiornamenti quali D.M: 14/9/2005 «Norme tecniche per le costruzioni» Direttiva comunitaria: 89/106/EEC sui Prodotti della Costruzione del 1988. Norme volontarie degli Enti di normazione UNI, ASTM, DIN, BS EN, CEN Vengono citate nelle leggi e capitolati appalti: UNI EN 206-1 Calcestruzzo UNI 11104 istruzioni per applicazione di UNI EN 206-1 in Italia Uni EN 13670-1 Esecuzione di strutture di calcestruzzo- requisiti comini LEGANTI E MISCELE LEGANTI COSTRUIRE - Conglomerati: malte e calcestruzzi = materiale inerte tenuto insieme da leganti Il legante dà impasto plastico che solidifica facendo presa. E’ resistente. Mostra buona adesione a pietre e laterizi. Natura del legante: minerale, naturale (Conglomerati bituminosi), di sintesi (calcestruzzi e malte di resina) MISCELE LEGANTI: • PASTA cemento + acqua • MALTA cemento + acqua + sabbia • CALCESTRUZZO cemnto + acqua + sabbia + ghiaia Stagionatura o maturazione Presa: fino a che l’impasto non è più sufficientemente plastico da essere manipolato -da qualche minuto a qualche giornoIndurimento: l’impasto già rappreso acquista resistenza meccanica –da qualch eora a qualche meseAEREI, meno resistenti, ne fanno parte le calci UNI EN 459-1 (calci vive, calci spente, calci idrate e grasselli) Leganti IDRAULICI cementi e cementi speciali, calci idrauliche ed agglomerati cementizi (UNI EN 197-1), cementi da muratura (UNI EN 413-1 CEMENTO PORTLAND (miscela di clinker di Portland e gesso biidrato) Argilla (silicati idrati di Al Fe, Mg)+ quarzo e calcare) 450-750°C ossidi Tabella 1.1 Denominazione, formula e formula nella notazione abbreviata dei composti del clinker Tabella 1.2 Componenti del cemento: formula e formula abbreviata Tabella 1.3 Analisi chimica elementare di un cemento, percentuali in peso TGA Da questa composizione, mediante un metodo di calcolo proposto da Bogue, si può risalire al contenuto percentuale dei composti mediante le seguenti equazioni in cui le formule rappresentano le percentuali dei vari ossidi e dei composti sul peso del cemento. C3S = 4,07.CaO – 7,6.SiO2 – 6,72.Al2O3 – 1,43.Fe2O3 – 2,85.SO3 C2S = 2,87.SiO2 – 0,754.C3S C3A = 2.65.Al2O3 – 1,69.Fe2O3 C4AF = 3,04.Fe2O3 CaSO4.2H2O (gesso) = 2,15.SO3 Tabella 1.4 Analisi dei composti di un cemento Portland, percentuali in peso Tabella 1.5 Limiti di composizione del cemento Portland Fig.1.1 Schema del processo di fabbricazione del cemento argilla calcare Cenere di pirite Sabbia silicea bauxite Dispositivo preriscaldatore Forno rotativo mulino Fino 1450 gradi mulini Altri additivi: pozzolana, loppa, ceneri, calcare raffreddatore Aggiunta di gesso biidrato Figura 1.2 Sezione del clinker al microscopio Silicato Tricalcico C3S Tabella 1.6 Relazione tra le percentuali in peso degli ossidi e quelle dei composti nel clinker del cemento Portland Reagisce rapidamente con acqua conferendo agli impasti induriti elevata resistenza meccanica Se la cottura avviene a temperatura troppo bassa, nel prodotto ottenuto sarà presente, anziché C3S, una miscela di C2S e CaO che, oltre ad avere scarse capacità leganti, possiede un elevato tenore di CaO espansivo. Inoltre il C3S è stabile solo al di sopra di 1250 °C mentre sotto tale temperatura si decompone in silicato bicalcico e calce: Si decompone sotto 700°C: si raffredda bruscamente il clinker per evitarlo! C2S: forma polimorfa di tipo beta. Si idrata lentamente e quindi contribuisce alla resistenza solo in tempi lunghi C3A: si idrata rapidamente ma non contribuisce alla resistenza meccanica. Allumina ed ossido di ferro sono necessarie per abbassare la T e formare fase liquida nella quale la calce si scioglie dando C3S. C4AF: si idrata rapidamente dando modesto contributo alla resistenza. Ha come sopra funzione di fondente COMPOSTI MINORI: • CaO libero: se è >1% espansione e fessuratura • MgO (non deve superare 2-2,5%) periclasio (no calcari dolomitici!) • Fosfati e fluoruri • Alcali (Na2O, K2O) IDRATAZIONE Fig .1.3 Idratazione di un granulo di cemento e formazione di uno strato continuo di prodotti di idratazione Più finemente è macinato il clinker, maggiore è la velocità di idratazione. Ponendo uguale a 1 la velocità di idratazione del cemento a 20°C, la velocità relativa Vi a temperatura T da - 10 a 95 °C può essere calcolata con l’equazione seguente in cui R è la costante dei gas (R = 8,314 J/mole) ed E (T) è un valore empirico dell’energia di attivazione, pari a 33.500 per valori di T > 20 °C e pari a 34.970 × (20 – T) per valori di T < 20 °C. Con questa equazione si ricava, ad esempio, che la velocità di idratazione a 60 °C è circa 5 volte quella a 20°, mentre a – 10 °C tale velocità risulta pari a circa il 2% di quella a 20° Fig. 1.4 a) Andamento dell’idratazione nel tempo del C3S; b) sviluppo di calore nelle varie fasi; c) formazione di una pellicola continua di idrato; d) rottura della pellicola, proiezione di soluzione e formazione di tubuli (fibre) di silicato idrato Periodo di accelerazione Fase dormiente inizio Periodo di rallentamento La stechiometria dell’idratazione del silicato tricalcico può essere rappresentata nel modo di seguito indicato, in cui x + z = 3 e x, y e z non sono generalmente numeri interi La formula C3S2H3 indica una composizione media del prodotto di idratazione e sono riportati anche i pesi dei prodotti reagenti e formati; infine, dato che il rapporto fra i vari componenti non è costante , per il silicato idrato si può utilizzare più semplicemente la formula CSH Fig. 1.5 Valori analitici di concentrazione di Ca e Si sul raggio di un granulo sferico di C3S sezionato dopo un’idratazione parziale; la curva che dà il rapporto molare CaO/SiO2 che ne deriva evidenzia un valore dello strato esterno dei prodotti di idratazione di circa 1,6 Fig. 1.6 Granuli di C3S idratati a vapore, a 2 ore, a 7500 ingrandimenti; si riconoscono il gel in forma di fibre ad accrescimento radiale, tra di esse la porosità del gelo ed inoltre una porosità di maggiore dimensione, la porosità capillare. Le fibre di granuli adiacenti stanno formando punti di contatto e saldatura 0,1 micron 1 micron Il prodotto di idratazione è ancora un gelo del tipo formato per idratazione del C3S, frammisto a cristalli di idrossido di calcio Rapporto CH/CSH favorevole per ottenere maggiore resistenza rispetto a C3S a lungo termine Fig. 1.7 Andamento dell’idratazione del silicato bicalcico nel tempo Se il C3A reagisce con solo acqua forma degli alluminati idrati cristallini che si possono rappresentare mediante la formula C3AH6. Se la reazione ha luogo in presenza di idrossido di calcio, allora si forma, con velocità elevata, un alluminato dalla formula C4AH13; questa reazione ha luogo con notevole sviluppo di calore e rapido rapprendimento dell’impasto Quando tutto il solfato di calcio scompare dalla fase acquosa, in conseguenza della reazione di formazione dell’ettringite, quest’ultima, a contatto con H2O non più satura di CaSO4, diventa instabile e si trasforma in monosolfalluminato di calcio idrato, designato anche monosolfato, secondo la reazione: Fig. 1.8 Idratazione dei composti del cemento nel tempo Fig. 1.9 Sviluppo della resistenza dei composti del cemento nel tempo, secondo Bogue Falsa presa: dovuta a lavorazione sbagliata in produzione del gesso che non è biidrato e quindi assorbe acqua. Calore di idratazione Il calore di idratazione Cidr del cemento si ricava per differenza applicando la legge di Hess: Tabella 1.7 Calore di idratazione (calorie per grammo) Assumendo che in media la pressione parziale della CO2 sia pari a: pCO2 = 4,10-4 atm alla temperatura di 25 °C, nell’acqua a contatto con l’aria si scioglie una quantità di CO2 ricavabile dall’espressione (legge di Henry) La presenza di acido carbonico nell’acqua fa sì che essa reagisca con la pasta di cemento; la reazione che avviene in due tempi: nel primo la calce idrolisi si trasforma in carbonato di calcio insolubile: La reazione precedente non è pericolosa e rende il calcestruzzo meno permeabile; in secondo tempo il CaCO3 è trasformato in bicarbonato di calcio solubile. In definitiva, per azione dell’acqua aggressiva l’idrossido di calcio delle paste di cemento è disciolto e asportato come bicarbonato solubile; la porosità aumenta e il pH della pasta stessa, inizialmente di circa 13, scende a valori più bassi, cosicché anche il silicato di calcio idrato viene aggredito. In presenza di CaCO3 si può stabilire nell’acqua il seguente equilibrio che ad ogni temperatura possiede un ben determinata costante di equilibrio e un rapporto di equilibrio fra la concentrazione di CO2 e quella di Ca(HCO3)2 CO2 dell’aria carbonatazione Solfati Ettringite espansione (ROTTURA) VOLUME MOLARE DELL’ETINGITE Più DEL DOPPIO DEL VOLUME MOLARE DEL MONOSOLFATO Pressione di cristallizzazione esercitata sui pori 𝑅𝑇 𝐶 P = 𝑉𝑠 log 𝐶 𝑠 R = costante gas T = temperatura assoluta Vs= volume molare del sale C= concentrazione sovrasatura Cs= concentrazione di saturazione Per gesso biidrato se rapporto è 2 p= 30 MPa R è la costante dei gas, T la temperatura assoluta, Vs il volume molare del sale; per la cristallizzazione del gesso biidrato, con un rapporto C/Cs, pari a 2, la pressione così calcolata è di circa 30 MPa; se il suddetto rapporto sale a 10, la pressione sale a circa 100 MPa I solfati alcalini possono formare con l’idrossido di calcio, qualora la loro concentrazione sia così elevata da superare il prodotto di solubilità del solfato di calcio, quest’ultimo sale. Ad esempio si avrà: che produce effetti espansivi (Lea). In modo analogo si comporta il solfato di magnesio PH si alza disgregazione ettringite Azione aggressiva delle acque di mare in cui il solfato di Mg è di 3 g/l circa. A temperature inferiori a 6°C, in presenza di carbonato di calcio, l’interazione dei solfati con la pasta di cemento può portare alla formazione di un altro sale complesso, la thaumasite. Il carbonato di calcio può essere presente come aggregato o nel terreno a contatto. Cloruri Attacco del calcestruzzo con meccanismo non ben definito Pori del gelo Porosità capillare porosità Fig.1.10 Ritiro della pasta di cemento al variare dell’umidità e della temperatura e relativa perdita d’acqua Tabella 1.8 Caratteristiche di vari tipi di porosità della pasta di cemento Se si fanno reagire 100 g di cemento con 42 g d’acqua, la somma dei volumi di cemento (Vc) e dell’acqua (Va) mescolati, pari al volume apparente della pasta (Vp) che non cambia durante l’idratazione a meno di evaporazione verso l’esterno, è maggiore del volume gelo di cemento (Vg) che è comprensivo sia dei prodotti solidi di reazione e del cemento non ancora idratato (Vs) sia della porosità del gelo (Pg) Questa disuguaglianza è spiegabile considernado Pc Pc =Porosità capillare Fig. 1.11 Modello di sviluppo di porosità della pasta di cemento Fig.1.12 Variazione dei volumi in gioco durante l’idratazione del cemento. a) a/c = 0,42; b) a/c = 0,36 POWERS Vpc =(a/c - 0,36h) h= grado di idratazione Vpc è espresso in litri/Kg di cemento Fig. 1.13 Porosità in funzione del grado di idratazione e del rapporto a/c Fig. 1.14 Influenza della porosità sulla resistenza meccanica della posta di cemento. POWERS R = Kx3 =k(1-Ppc)3 R = k(1-(Vpc/(Vs+Vpc)))3 Fig. 1.15 Permeabilità della pasta di cemento in funzione della porosità capillare TIPI DI CEMENTO PORTLAND E DERIVATI Tabella 1.9 Limiti di composizione dei cementi Portland ASTM Cemento Portland bianco Ossido ferrico < 0,5% Aggiunta di fondenti (CaF2 o NaAlF4) Cemento portland ferrico o cemento Ferrari Cemento resistente ai solfati, con tebnori più elevati di ossido ferrico e quindi con poco C3A e molyop C4AF. Il rapporto tra Al2O3 e Fe2O3 deve esere prossimo a 0,64. Cemento Portland al calcare Al clinker viene aggiunta polvere di calcarae (CaCO3). Formazione di carboalluminati migliore chiusura degli impasti cementizi (effetto tipico dei filler) Cemento pozzolanico Si può definire pozzolana ogni sostanza silicea o silico-aluminosa che, in forma finemente suddivisa e in presenza d’acqua, sia capace di reagire a temperatura ambiente con Ca(OH)2 per formare dei composti cementanti. • alato contenuto di Silice • Silice reattiva (non cristallina) • Alta superficie per reagire con acqua e Ca(OH)2. Pozzolane naturali Materiali vulcanici incoerenti, la cui parte attiva è una fase vetrosa, costituita in prevalenza (dal 50 al 100%) da silice e da allumina, contenent un gran numero di canalicoli e bolle microscopiche. Da reazioni vulcaniche esplosive –no etnaZone vulcaniche Lazio e Campania. Anche i tufi pozzolanici ci sono in Italia, Grecia, Germania, usa urss Terra di diatomee (scheletri di alghe microscopiche) (california, Canada, Algeria, Danimarca e Germania) Pozzolane artificiali Cenere volante (fly ash) centrali a carbone (separatori elettrostatici) 60-90% di silice e allumina Tabella 1.10 Analisi chimiche dei materiali pozzolanici naturali e artificiali Cemento pozzolanico : Clinker + materiale pozzolanico + gesso biidrato Il Ca(OH)2 ( circa 20% del Portland) reagisce con pozzolana e forma nuovo CSH. Le ceneri danno anche C4AH13 Fig.1.16 Effetto della sostituzione del cemento con pozzolana sullo sviluppo di resistenza del calcestruzzo Calore di idratazione inferiore a Portland ed evoluzione più lenta. Resistenza all’attacco acido, resistenza ad acqua di mare (formazione ettringite grossolana, meno espansiva) CEMENTO D’ALTOFORNO Loppa da altoforno getti d’acqua fredda materiale granulare simile alla sabbia Clinker + loppa + gesso Il campo di variabilità delle concentrazioni degli ossidi principali, che costituiscono le loppe basiche utilizzate per la produzione del cemento, è riportato nella tabella seguente. La loppa acquista proprietà leganti quando è mescolata con soluzioni di idrossido o solfato di calcio (attivatori). Fungono dunque da attivatori il CH del Portland. Forma CSH e CH. Notevole sviluppo delle resistenza nel tempo ( più di portland e pozzolanico) Bassi calori di idratazione (costruzioni massicce). Resistenza chimica migliorata rispetto al Portland CEMENTI NON PORTLAND Cemento alluminoso Privo di C3S e C2S. Bauxite rossa e calcare, 1500-1600°C. Costutuente principale CA ( > 60% in peso) Indurimento rapido, conversione soprà 30°c da alluminati idrati esagonali a cubici con diminuzione di volume e sviluppo di porosità Vantaggi: refrattario, , resistente ad acque solfatiche e aggressive Fig. 1.17 Tempo di presa di miscela di cemento Portland e alluminoso Riparazioni rapide NORME sui cementi NORMA UNI EN 197 sui cementi comuni Tabella 1.11 Prospetto 1 – Tipi di cemento e composizione. Percentuali in massa 1) Tabella 1.12 Prospetto II – requisiti chimici Tabella 1.13 Prospetto III – requisiti meccanici e fisici Fig. 1.18 Ago di Vicat per la misura dei tempi di presa Tempo di inizio presa Tempo di fine presa Fig. 1.19 Permeametro di Blaine (per la misura delle superfici) Superficie specifica del cemento m2/Kg S = c (t) 1/2 Fig. 1.20 Pinza di Le Chatelier stabilità Fig.1.21 Prove di flessione 40x40x160 mm Carico che produce rottura Resistenza a flessione Rc = Pr/1600 N/mm2 Carico che produce rottura Fig.1.22 Prova di compressione Resistenza a compressione Rc = Pr/1600 N/mm2 Dal carico che produce la rottura, Pr, si ricava la resistenza a compressione Rc con l’equazione seguente, in cui 16 è la superficie delle piastre, in cm2. 16 è la superficie delle piastre, in cm2. Prove chimiche Perdita al fuoco (950°C) Residuo insolubile (HCl poi Na2CO3) Contenuto di SO3 Contenuto di MgO Cloruri Pozzolanicità Fig. 1.23 Grafico del saggio di Pozzolanicità 40 gradi. 8 giorni (saggio Fratini) 1. Determinazione alcalinità 2. Da grafico solubilità CaO 3. Dosare Ca(OH)2 in soluzione Ca(OH)2 Ca2+ + 2 OH- FORMALISMO reazioni Trasporre le seguenti reazioni in notazione abbreviata: Trasporre la notazione abbreviata in notazione estesa Velocità di idratazione Calcolare il rapporto tra la velocità di idratazione a 60°C rispetto a quella a 20°C di un cemento (R = 8,314 J/mole). Ponendo uguale a 1 la velocità di idratazione del cemento a 20°C, la velocità relativa Vi a temperatura T da - 10 a 95 °C può essere calcolata con l’equazione seguente in cui R è la costante dei gas (R = 8,314 J/mole) ed E (T) è un valore empirico dell’energia di attivazione, pari a 33.500 per valori di T > 20 °C e pari a 34.970 × (20 – T) per valori di T < 20 °C. Con questa equazione si ricava, ad esempio, che la velocità di idratazione a 60 °C è circa 5 volte quella a 20°, mentre a – 10 °C tale velocità risulta pari a circa il 2% di quella a 20° V20 = 1 V60 = 5,2 Rapporto 5,2 Capitolo 2 Altri ingredienti del calcestruzzo Fig. 2.1 Effetto della sostituzione del cemento con fumo di silice sulla resistenza a compressione del calcestruzzo Tabella 2.1 Caratteristiche e limiti di accettazione per le ceneri volanti impiegate come aggiunta nel calcestruzzo secondo EN 450 Omogeneità e pozzolanicità Fig. 2.2 Cenere volante al microscopio elettronico Fig. 2.3 Influenza di aggiunte diverse e di diversa finezza di cenere volante sulla richiesta d’acqua in calcestruzzo. Si può ridurre dosaggio acqua Tabella 2.2 Resistenza a compressione (Rc) a 2 giorni di calcestruzzi a slump = 80 mm, cemento Cem I 32,5 Una possibilità migliore di tenere conto dell’aggiunta di cenere al calcestruzzo è quella di applicare il coefficiente di equivalenza nel calcolo del rapporto a/c, per verificarne la rispondenza al requisito del massimo valore richiesto ai fini della durabilità. A tale fine il rapporto a/c si può valutare in base all’espressione seguente in cui f è il dosaggio di cenere volante nel calcestruzzo I limiti di composizione, oltre le quali le resistenze meccaniche possono essere influenzate (considerando solo calcestruzzo non armato) Tabella 2.3 Limiti di composizione per acque di origine industriale