Vincenzo Stingo
APPUNTI DI
ANATOMIA UMANA
Anno Accademico 2014/15
1
PRESENTAZIONE
Questo manualetto rappresenta la sintesi delle lezioni di Anatomia
Umana tenute dal prof. Vincenzo Stingo nel Corso di Laurea in Scienze
Biologiche della SUN. Come tale, possiede tutti i pregi ed i limiti che
un’iniziativa del genere comporta. Da un lato, infatti, mostra l’innegabile
utilità di fornire agli studenti del corso un prezioso strumento di riferimento
nella preparazione dell’esame, dall’altro palesa inevitabilmente tutti i limiti
che una sintesi stringata e priva di immagini comporta.
Per tali motivi, pur consigliandolo agli studenti del corso, ed
esclusivamente a questi, è d’obbligo avvertire che l’uso non potrà mai essere
esclusivo, e che necessita in modo assoluto di essere affiancato dagli
strumenti didattici editoriali più opportuni consigliati nel corso ed anche
all’interno di questo volume.
Per un ulteriore aiuto nella consultazione iconografica, gli studenti
possono consultare il sito del Dipartimento di Scienze e Tecnologie
Ambientali, Biologiche e Farmaceutiche, dove sono presenti gran parte delle
figure mostrate a lezione.
Infine, gli studenti sono vivamente consigliati a considerare questo
manuale solo un ausilio didattico, tale da non far ritenere di minore
importanza la frequenza delle lezioni e la scrittura personale degli appunti,
la cui organizzazione è ogni anno integrata con nuovi apporti e modifiche:
frequentare le lezioni e prendere appunti successivamente alla spiegazione
del docente rimane l’unico modo per acquisire una preparazione che non si
limita al superamento dell’esame, ma diventa bagaglio culturale fermo e
vivo nella maturazione delle conoscenze dello studente universitario.
P.S. La foto di copertina è tratta da www.bodyworldsinthecity.it/
Prof. Vincenzo Stingo
2
INDICE
Introduzione
Pag
4
Osteologia
Pag
9
Apparato Circolatorio
Pag
35
Sistema Linfatico
Pag
59
Apparato Respiratorio
Pag
61
Apparato Digerente
Pag
67
Apparato Urinario
Pag
84
Apparato Genitale
Pag
93
Sistema Endocrino
Pag
122
Sistema Nervoso
Pag
135
3
INTRODUZIONE
SOLO FORMA
ANATOMIA APPLICATA
FORMA+FUNZIONE =
ANATOMIA SISTEMATICA
CONCETTI DI VALORE BIOLOGICO
4
PROGRAMMA DEL CORSO
SISTEMA LOCOMOTORE
-Apparato Scheletrico
SISTEMA CIRCOLATORIO
SISTEMA RESPIRATORIO
SISTEMA DIGERENTE
SISTEMA URO-GENITALE
SISTEMA ENDOCRINO
SISTEMA NERVOSO
ANATOMIA UMANA
Osteologia. Funzioni delle ossa. Ossa della testa, del tronco, degli
arti.
Descrizione della forma e dei rapporti interossei.
Miologia. Morfologia e funzione dei principali muscoli della testa,
del
tronco, degli arti.
Apparato circolatorio. Apparato circolatorio sanguifero:
organizzazione generale, struttura e funzione dei vasi
sanguigni.Il cuore.
Topografia dei principali vasi arteriosi e venosi.
Circolazione fetale. Apparato circolatorio linfatico:
organizzazione generale.Struttura e funzione degli organi
linfatici.
Sistema nervoso. Organizzazione generale del sistema nervoso
centrale.
Midollo spinale.
Encefalo: configurazione esterna, struttura e funzioni delle
diverse componenti.
Sistema nervoso periferico: struttura dei nervi, delle fibre
nervose e dei gangli; localizzazione e funzione dei nervi
encefalici; sistema simpatico.
Organi di senso: apparato della vista, dell’udito.
Splancnologia. Apparato digerente: organizzazione generale.
Anatomia macroscopica e microscopica dello stomaco,
dell’intestino, del fegato e del pancreas.
Apparato respiratorio: organizzazione generale.
Anatomia macroscopica e microscopica della trachea, dei bronchi
e dei polmoni.
Apparato urinario: organizzazione generale. Anatomia
macroscopica e microscopica del rene.
Apparato genitale: organizzazione generale nei due sessi.
Anatomia macroscopica e microscopica delle gonadi ed
interrelazioni endocrine.
Apparato endocrino: morfologia generale, struttura e funzione di
tutte le ghiandole endocrine.
5
Testi consigliati
Gli appunti delle lezioni, corredati da un qualsiasi testo di Anatomia
Umana, sono una condizione necessaria e sufficiente per le conoscenze
richieste.
AA.VARI
Elementi di Anatomia Umana
A cura di A. Mezzogiorno
Ed. Piccin
MARTINI, TIMMONS, Tallitsch
Anatomia Umana
EDISES
K. S. SALADIN
Anatomia Umana. Ed. Piccin
BALBONI et al.,
Anatomia Umana
Ed. Ermes
45 euro
3 volumi
6
imparare
senza pensare
è inutile.
7
PIANI DEL CORPO
sagittale, frontale, orizzontale o trasversale
TERMINI COMPARATIVI
anteriore, superiore, ventrale, craniale, mediale, laterale, prossimale,
distale, superficiale, profondo, esterno, interno. Pronazione/supinazione.
Adduzione/Abduzione.
APPARATO LOCOMOTORE
 OSTEOLOGIA
 MIOLOGIA
 ARTROLOGIA
8
OSTEOLOGIA
Ossa:
Lunghe
Piatte
Brevi
Diafisi-Epifisi
Diafisi: canale midollare, midollo osseo
Epifisi: Cartilagine articolare
Forame nutritizio
Tuberosità e tubercoli
attacco tendini o legamenti
Processi
Creste o linee
Superfici lisce
attacco larghi fogli di tessuto connettivo (Aponeurosi)
fibre muscolari
Solcature, forami, tacche e depressioni (fosse)
FUNZIONI DELLE OSSA





Protezione
Rigidità
Attacco ai muscoli (leve in un sistema di pulegge)
Fabbriche di cellule del sangue
Magazzini di minerali (calcio)
9
COSTITUZIONE GENERALE DELLO SCHELETRO
 Scheletro assile



Cranio
Colonna Vertebrale
Coste e sterno (gabbia toracica)
 Scheletro appendicolare




Cintura scapolare (clavicola e scapola)
Arto superiore
Cintura pelvica (due ANCHE + SACRO= BACINO)
Arto inferiore
206 ossa






8 Cranio (+ 6 ossicini udito)
14 Faccia
24 Colonna Vertebrale
1 Ioide
4 Cintura Scapolare
25 Torace
10
 4 Bacino
 60 Arto Superiore
 60 Arto Inferiore
Ossa Soprannumerarie
Sesamoidee (in articolazioni, rotula)
Suturali (Wormiane) (suture cranio)
Ossa Pneumatiche
Alcune ossa del cranio con seni contenenti aria, in continuità con la
mucosa nasale.
TESTA
Neurocranio
Splancnocranio
NEUROCRANIO
4 impari
2 pari
frontale
parietale
11
sfenoide
etmoide
occipitale
temporale
FRONTALE
 SQUAMMA (P. Verticale)
 P. orizzontale (o orbitaria)
 Arcate sopraciliari (glabella)
 Bozze frontali
 Processo zigomatico
 Parte nasale
Spina nasale
 Incisura etmoidale
 Semicellette per cell. Etmoido- frontali
 Fosse orbitarie
 Impronte delle circonvoluzioni cerebrali sulla faccia interna
 Seni frontali
PARIETALI
 2 facce
 4 margini
Faccia esterna
convessa (bozza parietale)
12
Linee temporali. sup. e inf.
Faccia interna
concava (impronte)
Margini
sagittale
squamoso
frontale
occipitale
OCCIPITALE
Forma, confini
 Foro occipitale
 Squama (due facce)
 Corpo basilare (con clivo)
13
 Parte laterale (con condili occipitali)
Volta cranica dall’esterno
suture
coronale
sagittale
lambdoidea
fontanelle
bregmatica
lambdoidea
SFENOIDE
Forma e confini
Corpo
solco chiasma ottico, sella turcica, rostro sfenoidale
Grandi ali
(3 facce: esocranica, orbitaria, cerebrale)
Piccole ali
(canale ottico, processi clinoidei anteriori)
Processi pterigoidei
14
Fessura orbitaria
(tra grandi e piccole ali)
Radice grandi ali
Foro rotondo, ovale, spinoso
ETMOIDE
Forma e posizione
 Lamina orizzontale (cribrosa)
 (apofisi crista galli)
 Lamina perpendicolare
 Masse laterali (varie facce).
 Cellule etmoidali
 Lamina papiracea (faccia laterale)
 Cornetto superiore e medio della faccia mediale
15
TEMPORALE

Squama (osso dermico, di rivestimento)

Rocca+mastoide (per orientare il labirinto membranoso
orecchio)

Meato acustico esterno.
SQUAMA
Ossa confinanti
 Facce
 Processo zigomatico
 Cavità glenoidea del temporale
16
MASTOIDE
Cellule mastoidee in comunicazione con cavo timpano
ROCCA
Forma e direzione
Confini
Attraversata da canali vascolari, nervosi e muscolari, contiene cavità
destinate ad accogliere parti dell’orecchio interno (canali semicircolari,
chiocciola)
2 facce endocraniche e 2 esocraniche
Meato acustico interno
Processo stiloideo
Apice
orificio anteriore canale carotico
TESTA
Neurocranio
Splancnocranio (faccia)
PARI
Mascellare
Zigomatico
Nasale
Palatino
Cornetti
Lacrimale
Maggior parte di:
IMPARI
Vomere
Mandibola
MASCELLARE
 Tetto bocca
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 Pavimento e parete laterale cavità nasali
 Pavimento orbita
Un corpo e 4 processi
zigomatico
frontale
alveolare
palatino
seno mascellare
spina nasale
ZIGOMATICO
 Prominenza guancia
 Parete laterale e pavimento orbita
 Processo
Frontale
Temporale
Mascellare
PALATINO
Tra mascellari e processi pterigoidei dello sfenoide
Pavimento e pareti laterali della cavità nasale
 Volta bocca
Lamina verticale
Lamina orizzontale
18
NASALI
 Dorso del naso
 Tra i processi frontali dei mascellari
 2 laminette allungate
LACRIMALI
 Più piccole e fragili del cranio
 Faccia mediale orbita
 Doccia per sacco lacrimale
VOMERE
Forma
Confini dei margini
Rostro sfenoidale
Processo palatino
lamina perpendicolare etmoide
lamina orizzontale palatino
CORNETTO INFERIORE
Dotato di lamine ricurve
Sulla parete laterale della cavità nasale .
Si diparte dal labirinto etmoidale
Osso più grande della faccia
Corpo
MANDIBOLA
faccia esterna
Faccia interna
con fossetta sottolinguale e sottomandibolare
Ramo
Faccia laterale
19
(ghiandola parotide, tuberosità per massetere)
Faccia mediale
foro mandibolare per canale mandibolare
Angolo della mandibola
(verso l’esterno: maschile, verso l’interno: femminile)
Incisura sigmoidea
Processo Condiloideo
Processo coronoideo
IOIDE
 Sospeso all’apice dei processi stiloidei del temporale
 Corpo incurvato
 2 grandi corna
 2 piccole corna
contribuisce con la mandibola a formare lo scheletro del pavimento
buccale
E’ congiunto anche con:
 Mandibola
 Cartilagine tiroidea della laringe
Temporale
Sterno
 Clavicola
 Scapola
Tutto tramite legamenti e muscoli
20
Variazioni della forma del cranio
Femmine Dopo la pubertà
 più leggero, più piccolo, più sottile, più liscio
 Fronte più bassa e più inclinata
Rapporti topografici fra uomo ed altri mammiferi
Altri mammiferi
cavità cranica piccola
cavità cranica posta dietro la faccia
Regione facciale molto più grande
Nell’uomo 2 fattori modificano questo stato:
1. Grande aumento delle dimensioni del cervello situato in una cavità
cranica assai espansa in avanti
tetto orbita = pavimento scatola cranica
21
pavimento orbita = tetto scheletro facciale
2.
Accorciamento della faccia per le ridotte funzioni dell’olfatto
e della mascella /mandibola.
(capacità visiva ed arto superiore prensile).
A) Lunghezza massima:
dalla glabella al punto più lontano della squama occipitale
B) Larghezza massima
diametro trasverso massimo misurato ad angolo retto sul piano sagittale
B/A x 100= indice cefalico (IC)
IC75
dolicocefalo (allungato)
IC>80
brachic
efalo
(allargato)
IC tra75-80
mesoce
falo
22
COLONNA VERTEBRALE
Notocorda
Sostegno e protezione
1) Corpi vertebrali e dischi intervertebrali
2) Archi vertebrali
Supporto per i muscoli
23
Organizzazione generale di una vertebra
 Peduncolo e lamina
 Forame e canale vertebrale
 3 processi alla congiunzione peduncolo-lamina
1. 2. processi articolari superiori ed inferiori
3.processo trasverso
Processo spinoso sulla linea mediana

 forame intervertebrale
33 vertebre (24 libere, 5 fuse nel sacro e 4 nel coccige)
24 libere: 7 cervicali, 12 toraciche e 5 lombari
Funzioni e differenze nella colonna vertebrale
Carico: dimensioni dei corpi
Movimenti: dischi e processi articolari
Forami intervertebrali (grandi, come i rigonfiamenti della MS alla radice
degli arti)
Processi trasversi (con faccette articolari per le coste nelle toraciche,
con forame nelle cervicali)
Processi spinosi (bifidi nelle cervicali, allungati verso il basso nelle
toraciche, tozzi e squadrati nelle lombari)
24
Atlante
Priva di corpo, 2 masse laterali unite da 2 archi
Masse con superfice articolare superiore per condili occipitale
Legamento trasverso dell’atlante
Movimenti di flessione ed estensione
Epistrofeo
Dente (rappresenta il corpo dell’atlante)
Consente movimenti di rotazione dell’atlante e testa insieme
Sacro
Tra le due ossa dell’anca
Base ed apice
Superfici dorsale, pelvica e laterali
Forami sacrali pelvici
(ex forami intervertebrali)
Cresta sacrale mediana
(ex processi spinosi)
Creste sacrali intermedie
(ex processi articolari)
Cresta sacrale laterale
(ex processi trasversi)
Lateralmente
sup. auricolare
Coccige
corni del coccige
si articolano con i corni del sacro
25
Curve della colonna vertebrale
In vita intrauterina: 2 curve primarie (sacrale e pre-sacrale)
Alla nascita: 2 curve compensatorie nelle regioni cervicale e lombare
Curvatura laterale verso dx
Scoliosi fisiologica, cifosi dorsale, lordosi lombare
Accentuazione delle curve in senescenza
Gabbia toracica
Coste
12 (7+5)
parti: testa, corpo, tubercolo
Con cosa si articolano
Orientamento
Coste fluttuanti
Sterno
Parti: Manubrio,corpo, processo xifoideo
Articolazione sterno-clavicolare
Angolo di Louis
Gabbia toracica e respirazione
Forma e confini
Movimenti costali nella respirazione
26
SCHELETRO APPENDICOLARE
Stabilità
(articolazione sacro-iliaca)
Arto inferiore
Mobilità
(articolazione sterno-clavicolare)
Arto superiore
ARTO SUPERIORE
Cintura toracica
Clavicola
Forma
Confini (manubrio sternale/acromion)
Scapola
Forma (2 facce, 3 margini)
Posizione
Spina della scapola (acromion)
Processo coracoideo
Cavità articolare per testa dell’omero
Fossa sottoscapolare
Omero
Epifisi prossimale
Epifisi distale
Testa dell’omero
Collo anatomico
Collo chirurgico
Fossa olecranica
Fossa coronoidea
Condilo
Troclea
Ulna
Mediale
Epifisi prossimale
Olecrano
27
Processo coronoideo
Epifisi distale
Capitello dell’ulna
(si articola col carpo)
Processo stiloideo
Radio
Laterale
Epifisi prossimale
omerale
testa o capitello circolare, per condilo
Epifisi distale
carpali
Fra ulna e radio:
MEMBRANA INTEROSSEA
ampia superficie articolare per le ossa
Pronazione e supinazione dell’avanbraccio:
1. testa del radio ruota in un anello legamentoso
2. membrana interossea si piega e
provoca l’ incrociamento delle diafisi
Al gomito lavora l’ulna (dove è più sviluppata)
Al polso lavora il radio(dove è più sviluppato)
Mano
a) carpo
8 ossa piccole disposte in 2 file (polso)
28
b) metacarpo
palmo della mano
ossa non parallele ma disposte come le stecche di un ventaglio
c) falangi
prossimale, media, distale per ciascuna delle 4 dita
pollice: solo 2 falangi
Cinto Pelvico
ARTO INFERIORE
Cintura pelvica
2 ossa dell’anca+sacro=bacino
anca





ischio
pube
ileo
Fossa iliaca
Acetabolo
Forame otturatorio
Faccetta auricolare
Sinfisi pubica
Differenze sessuali
Femore
 Obliquo in basso e medialmente (più nella donna)
 Osso più lungo del corpo
 Diafisi incurvata
Posteriormente: linea aspra e triangolo popliteo
Epifisi prossimale
29
Testa e 2 trocanteri
Collo anatomico
Epifisi distale
Due condili nella faccia posteriore come due ruote parallele
Anteriormente:doccia per la rotula
Tibia
Antero-mediale
Leggera forma di S
Diafisi
Con margine anteriore tagliente e margine laterale per
membrana interossea
Epifisi prossimale
Condili tibiali con faccia superiore poco profonda
Epifisi distale
Meno sviluppata
Superficie basale articolare (concava per articolarsi con
l’astragalo)
Malleolo mediale
Perone (o fibula)
Postero-laterale
Lungo e sottile
Testa
Come pomo di bastone per articolazione con la tibia
Estremità inferiore
Malleolo laterale
Serve per rinforzare l’articolazione tibio-tarsica
Piede
Ha sacrificato tutte le altre funzioni (che ha la mano) per
assolvere ai compiti di:
a) Sostenere il peso corporeo
b) Locomozione
Tarso
 Fila prossimale: astragalo e calcagno
30
 Fila distale: 5 ossa di forma tozza e cubica (scafoide etc.)
L’astragalo sta sopra al calcagno ed impegna l’articolazione
tibio-tarsica.
Il calcagno si adatta alle irregolarità del suolo senza coinvolgere
il sovrastante astragalo.
Il suo terzo posteriore si spinge indietro alla caviglia come
tallone
Le altre ossa del tarso danno ulteriore flessibilità al piede
Metatarsali e falangi
I metatarsali sono più lunghi e sottili dei corrispondenti
metacarpali e sono uniti assieme tutti e 5 da legamenti
trasversali.
Il metatarsale dell’alluce poggia su una coppia di ossa
piccolissime come piselli (sesamoidi) che trasmettono il peso al
suolo.
Ciascun astragalo
metà peso corporeo,
metà del suo carico al tallone,
altra metà distribuita egualmente fra
i vari punti portanti anteriori
(4 metatarsali + 2 sesamoidi).
SISTEMA CIRCOLATORIO
Sanguifero
Linfatico
Cuore
Vasi linfatici
Arterie
Organi linfoidi
Capillari
o
Timo
Vene
o
Milza
31
o
Linfonodi
o
Midollo osseo
APPARATO CIRCOLATORIO SANGUIFERO
Organizzazione
Grande e piccola circolazione
Equilibrio funzionale tra gli organi in rapporto ad attività e consumo di
ossigeno.
Distribuzione differenziata
Meccanismi di vasocostrizione e vasodilatazione
(5 lt. di sangue: 7% peso corporeo )
STRUTTURA DEI VASI
Arterie

Calibro diminuisce progressivamente

Ma l’area complessiva di una sezione ideale aumenta gradualmente

Conseguentemente la velocità diminuisce
32
Nei capillari è minima per permettere gli scambi (hanno solo l’endotelio).
Negli altri vasi l’endotelio è rinforzato da fibre elastiche, muscolari,
fibroblasti e fibre collagene, secondo il compito.
PARETE ARTERIOSA: 3 strati
1. Tonaca intima (componenti orientati longitudinalmente)
2. Tonaca media (la più spessa, orientamento circolare)
3. Tonaca avventizia (parallelamente al vaso; le fibre si continuano col
tessuto connettivo lasso)
Membrana elastica interna (fra intima e media)
Membrana elastica esterna (fra media e avventizia)
ARTERIE DI TIPO ELASTICO
Ø
Grosso calibro (aorta e collaterali)
33
Intima
Cellule endoteliali piatte e poligonali
Media
Fibre elastiche disposte circolarmente
Avventizia
Connettivo denso con Vasa Vasorum
ARTERIE DI TIPO MUSCOLARE
Ø
Medio calibro (le più numerose)
Intima
Solo strato di cellule endoteliali
Media
Fibrocellule muscolari in strati concentrici
Avventizia
Fibre collagene ad andamento longitudinale per
permettere i continui cambiamenti di diametro.
ARTERIOLE
Ø
Piccolo calibro
Media con pochi strati di fibre muscolari, dipendendo dal calibro.
SIGNIFICATO FISIOLOGICO DELLA STRUTTURA DELLE ARTERIE
Cuore
pompa intermittente
Flusso sang. periferico
continuo
Arterie di tipo elastico (conduttrici) dilatandosi alla sistole assorbono
parte dell’energia del cuore e la restituiscono rilasciandosi alla diastole.
(pompa ausiliaria che spinge il sangue durante la diastole)
34
Contrazione e rilasciamento delle arterie di tipo muscolare (distributrici)
sono regolate dalle fibre vasocostrittrici e vasodilatatrici del sistema
nervoso autonomo.
Garantiscono la differente distribuzione agli organi secondo il fabbisogno.
CAPILLARI
Ø
Calibro di una decina di 
Ø Ampiamente anastomizzati in reti intrecciate
Ø
Unico strato continuo di cellule endoteliali allungate nella direzione
del vaso
CAPILLARI CONTINUI
Impermeabili a grosse molecole che passano per pinocitosi
CAPILLARI FENESTRATI
Pareti estremamente assottigliate, talora 500 A°, attraversate da “pori”
chiusi da diaframma.
In glomeruli renali, ghiandole endocrine, villi intestinali
SINUSOIDI
Andamento sinuoso, lume ampio (20-80 )
In milza, fegato, midollo osseo, ipofisi, surrene
35
(discontinui, chiusi, fenestrati)
La morfologia dei capillari varia in risposta alle esigenze fisiologiche
dell’organo di cui fanno parte.
Vene
1. Rivestimento come arterie ma molto più sottile
sanguigna)
(bassa pressione
Vene di tipo recettivo e di tipo propulsivo
2. Maggiore calibro (il flusso, più lento, deve
quello arterioso)
comunque bilanciare
Vene comitanti
Vene cutanee
3. Posseggono valvole (per fronteggiare il reflusso del sangue per forza
di gravità) che sono due ripiegature opposte della tonaca intima.
36
CUORE
2 funzioni/ 2 metà dx e sx
Posizione – Orientazione – Rapporti
Dimensioni pugno chiuso
Posizione
dietro sterno, davanti vertebre toraciche 5-6-7-8
Spostato un po’ in avanti e a sinistra
Orientazione rotazione in sviluppo embrionale
Lato dx in avanti
Lato sx indietro
RAPPORTI
SUPERFICI DEL CUORE
Sterno-costale (anteriore)
Diaframmatica (inferiore)
Polmonare (sinistra) (solo ventricolo sinistro)
Solco coronario (atrio- ventricolare)
Solco interventricolare (anteriore, inferiore)
Alla contrazione si erge e la sua punta va a battere nel 5° spazio
intercostale sinistro
37
MORFOLOGIA INTERNA
ATRIO DESTRO

Vena cava superiore

Vena cava inferiore

Parte liscia tra le due (prolungamento dei vasi a livello
embrionale)

Valvola di Eustachio nella vena cava inferiore

Fossa ovale (ex forame di Botallo) Morbo blu

Seno coronario con valvola di Tebesio

Ostio atrio – ventricolare dx o tricuspide
Cresta terminale con muscoli pettinati (impedisce eccessiva dilatazione
dell’atrio)
Orecchietta o auricola (creste muscolari dei muscoli pettinati che si
anastomizzano formando una rete)
VENTRICOLO DESTRO

Cavità piccola (per spessore setto interventricolare)

Pareti ruvide e trabecolate per masse tozze di fibre muscolari (colonne
carnose)
Ø
Muscoli papillari con corde tendinee che si attaccano alle cuspidi
attaccate con la base a un anello fibroso che circonda l’ostio tricuspide
38
Infundibolo o cono arterioso con 3 valvole semilunari ( 3 minuscole
tasche a nido di rondine)
ATRIO SINISTRO
 4 vene polmonari (orifizi privi di valvole)
 Piccola auricola
 Sup. liscia priva di rilievi muscolari
VENTRICOLO SINISTRO
 Pareti spesse
 Cavità maggiore (setto interventricolare concavo)
 Sangue percorre tragitto ad U tra l’ingresso posteriore e l’uscita
superiore
 Resto morfologia come destro
 Valvola mitralica (BICUSPIDE)
 Valvola semilunare aortica (come la polmonare) che da’adito
all’AORTA.
SCHELETRO DEL CUORE
Struttura fibrosa che rappresenta il supporto di sostegno cui si ancorano
le fibre muscolari cardiache.
Presente in forma di ANELLI FIBROSI che circondano gli orifizi (2+2).
Ad essi si salda il MIOCARDIO con fibre atriali (longitudinali propri e
trasversali comuni) e ventricolari (propri e comuni).
Nei ventricoli i fasci muscolari hanno organizzazione più complicata,
disponendosi in più strati con direzione circolare o spirale.
39
STRUTTURA DEL CUORE
Ha, modificate, le 3 tuniche delle arterie:

Intima



Media



Avventizia


pericardio
ENDOCARDIO membrana endoteliale molto delicata
MIOCARDIO
EPICARDIO
più spessa: tessuto muscolare cardiaco
sottile membrana sierosa facente parte del
SISTEMA DI CONDUZIONE
Nervo vago (ritarda)
Sistema simpatico (accelera)
Agiscono a livello di speciali elementi muscolari deputati alla conduzione
dello stimolo nervoso e disposti in piccoli ammassi.
Il sistema di conduzione ha la funzione di generare e mantenere il
normale ritmo cardiaco e di assicurare la coordinazione delle contrazioni
degli atri e dei ventricoli.
40
Nodo seno-atriale di Keith e Flack
dà l’andatura al cuore (segna passi(pace-maker) vicino a sbocco vena
cava superiore.
Nodo atrio-ventricolare di Tawara
riceve l’impulso da normali fibre miocardiche. Fra il setto interatriale
Fascio atrioventricolare di HIS
41
di costituzione propria scende nei ventricoli e si biforca raggiungendo i
muscoli papillari e speciali cellule sotto l’endocardio (Cellule del Purkinje)
Gli eterotermi non posseggono sistema di conduzione.
PERICARDIO
 Avvolge il cuore e le radici dei grossi vasi
 Nel mediastino, 2 sacchetti uno nell’altro

Pericardio fibroso e pericardio sieroso
Pericardio fibroso
Cono con apice in alto e base aderente al centro frenico del diaframma. Si
fissa allo sterno, alle vertebre e al diaframma mediante legamenti.
Mantiene il cuore in situ.
Pericardio sieroso
Sacco a doppia parete con foglietto parietale (tappezza sup. interna del
pericardio fibroso) e foglietto viscerale (riveste il cuore, epicardio).
Fra le due pareti: cavità contenente liquido, in cui sono presenti cellule
generate dalle membrane stesse (fibrociti, macrofagi, linfociti).
Permette al cuore di muoversi e pulsare in ambiente privo di attrito.
CIRCOLAZIONE
42
ARTERIOSA
CIRCOLAZIONE POLMONARE
Tronco polmonare si dirige in alto davanti al tratto ascendente dell’aorta,
poi alla sua sinistra.
All’arco aortico si divide in:
ARTERIA POLMONARE DX E SN che decorre a T orizzontalmente,
penetrando nell’ilo polmonare.
Qui si ramifica parallelamente a bronchi e bronchioli, fino a rete capillare
intorno agli alveoli polmonari
43
SCAMBI GASSOSI
Albero venoso da capillari fino a due grosse vene polmonari per ogni
polmone che sboccano nell’atrio sinistro.
Legamento arterioso di BOTALLO fra a. polmonare sinistra ed arco aortico.
SUO SIGNIFICATO:
EX DOTTO ARTERIOSO NELLA CIRCOLAZIONE FETALE PER BYPASSARE I
POLMONI DA PARTE DEL SANGUE CHE DAL VENTRICOLO DX VA NEL
CONO ARTERIOSO.
In definitiva, sono 3 le modifoicazioni fondamentali che si instaurano
nella circolazione fetale:
Il forame di Botallo
Il dotto arterioso di Botallo
Permettono di scavalcare la circolazione
polmonare
Il dotto venoso di Aranzio
Permette di scavalcare la circolazione epatica
CIRCOLAZIONE SISTEMICA
SISTEMA ARTERIOSO
Tragitto dell’aorta (ascendente, arco, discendente (toracica, addominale);
suo termine alla IV vertebra lombare nelle arterie iliache comuni)
44
AORTA ASCENDENTE
Nel sacco fibroso del PERICARDIO, stacca, all’altezza delle v. semilunari
aortiche, le arterie coronarie dx e sn.
Queste decorrono nel solco atrio-ventricolare e staccano un ramo
trasversale che corre nel solco interventricolare da cui si diramano vasi
che percorrono l’intera superficie e si affondano all’interno.
ARCO AORTICO
TRONCO BRACHIOCEFALICO
CAROTIDE DX
SUCCLAVIA DX
CAROTIDE COMUNE SN
SUCCLAVIA SN
CAROTIDI
Cartilagine tiroideacarotide comune
C. esterna
C. interna
CAROTIDE ESTERNA
Vascolarizza quasi tutto il collo e la testa ad eccezione dell’interno delle
cavità craniche ed orbitarie.
Alla parte bassa del collo provvede la succlavia
45
CAROTIDE INTERNA
Collocavità cranica avanti, alto, indietro
Biforcazione in 2 grossi rami:
Art. cerebrale anteriore
Art. cerebrale media
Presso sommità dell’ arco della succlavia si staccano 4 diramazioni, di cui
una è l’arteria vertebrale.
Questa risale il collo attraverso i processi trasversi delle vertebre cervicali
e penetra nel grande foro dell’occipitale.
Da qui si riunisce in avanti con la sua simmetrica per formare L’ARTERIA
BASILARE
POLIGONO DI WILLIS
Ricco circolo anastomotico formato dalle 2 a.
carotidi interne e dalle 2 a. vertebrali.
Alla base del cervello, le arterie vertebrali riforniscono il cervelletto ed il
tronco encefalico, poi si fondono nell’a. basilare che si congiunge con le
carotidi interne a formare il poligono. In questo, 3 arterie cerebrali vanno
a nutrire il cervello.
46
SUCCLAVIA
DOTTO CONTINUO FINO AL GOMITO
A. ascellare
A. brachiale
A. radiale
A. ulnare
(Al gomito: anastomosi collaterali per percorsi alternativi)
L’a. radiale, superficiale fino al polso (pulsazioni), si approfonda poi nella
mano concorrendo alla formazione dell’arco palmare profondo
L’a. ulnare, prima profonda, entra nella mano a formare l’arco palmare
superficiale.
Dagli archi palmari originano 2 arterie digitali per dito.
AORTA DISCENDENTE
AORTA TORACICA
Situata nel mediastino, termina convenzionalmente a livello dell’orificio
aortico del diaframma.
Stacca rami parietali e viscerali per le pareti e i visceri del torace
(musclioli intercostali).
AORTA ADDOMINALE
• DALLA PARTE POSTERIORE
47
•
•
•
•
•
•
•
Rami pari alla parete addominale posteriore.
AI LATI
Rami pari alle 3 ghiandole pari (rene, surrene e gonadi)
DALLA PARTE ANTERIORE
Rami impari al tratto digestivo:
§ Tronco celiaco
§ Mesenterica superiore
§ Mesenterica inferiore
TRONCO CELIACO
Brevissimo dotto dal diametro considerevole che, come il mozzo di una
ruota, dà origine a 3 raggi attraverso cui vascolarizza parte dell’esofago,
lo stomaco, il duodeno, il pancreas, la milza ed il fegato.
Le Arterie mesenteriche superiore ed inferiore irrorano l’intestino tenue ed il colon.
Alla IV vertebra lombare l’Aorta Addominale si biforca nelle due Arterie Iliache
Comuni.
ARTERIE ILIACHE COMUNI
Alla base del sacro si dividono in
A.iliaca esterna
A.iliaca interna
ILIACA INTERNA
Irrora le pareti e gli organi della cavità pelvica.
ILIACA ESTERNA
Continua la linea dell’iliaca comune e, passando sotto il legamento
inguinale, entra nella coscia dove assume il nome di ARTERIA
FEMORALE
ARTERIE ARTO INFERIORE
48
L’arteria femorale decorre nello spessore dei muscoli adduttori.
Incontrando il femore si porta posteriormente e diventa arteria poplitea.
Questa invia una serie di rami al ginocchio e poi si suddivide in
ARTERIA TIBIALE
ANTERIORE
POSTERIORE
Dalla posteriore prende origine l’arteria peroneale. La tibiale anteriore si
continua in basso risolvendosi nelle a. dorsali del piede. La t. posteriore si
risolve nelle a. plantari.
SISTEMA VENOSO
VENE PROFONDE
VENE SUPERFICIALI
TESTA E COLLO
Seni venosi del cranio (tra i due strati della dura madre)
S. sagittale superiore
S. trasversi
S. sigmoidei
49
Forame giugulare

Vena giugulare interna
+
Vena succlavia

Vena brachiocefalica

Vena cava superiore
ARTO SUPERIORE
PROFONDE
arco venoso dorsale della
CUTANEE
v. cefalica (laterale v. ascellare)
v. basilica (mediale v. ascellare)
ARTO INFERIORE
LE PIU’ FORNITE DI VALVOLE
- v. profonde
50
mano
- v. cutaneearco venoso dorsale del piede
- piccola safena (dietro e lateralmente al polpaccio fino a poplite)
- grande safena (mediale) la più lunga del
radice dell’arto nella v. femorale
corpo si scarica alla
PELVI E ADDOME
VENE ILIACHE

VENA CAVA INFERIORE
Il più grande vaso del corpo
Nell’addome riceve affluenti corrispondenti alle arterie lombari, renali,
surrenali, testicolari, ovariche
Non riceve v. dal tratto digerente, dal pancreas o dalla milza
Questi convogliano il loro sangue al fegato mediante la vena porta
SISTEMA PORTALE EPATICO
Nel fegato la v. porta si capillarizza (albero)
SINUSOIDI EPATICI

VENE EPATICHE
51

VENA CAVA INFERIORE
(dettagli nel fegato)
SISTEMA LINFATICO
52
La LINFA è un liquido LIMPIDO ED INCOLORE che circola nei
Ø
LINFONODI
Ø
CAPILLARI LINFATICI
TUTTA LA LINFA DEL CORPO E’ RACCOLTA IN DUE DOTTI:
DOTTO TORACICO (IN VENA
BRACHIOCEFALICA SN)
DOTTO LINFATICO DESTRO (IN VENA BRACHIOCEFALICA DX)
ORGANI LINFOIDI
Sono:
A)i Linfonodi,
costituiti da linfociti e macrofagi, in grado di sottrarre al circolo materiale
estraneo e dannoso
b) il Timo,
organo situato nel mediastino e sede di differenziamento dei linfociti T.
c)la Milza,
che possiede una grande quantità di tessuto linfoide ma è intercalata sul
circolo sanguigno
La milza possiede un tipo particolare di vasi sanguigni che permettono al
sangue di venire a contatto coi macrofagi (filtro per il sangue);
è anche la sede dove si fagocitano i globuli rossi esauriti
53
APPARATO RESPIRATORIO
SCAMBI GASSOSI TRA ARIA E SANGUE
VIE AERIFERE ORGANI CAVI, CANALIFORMI
POLMONI ORGANI PARENCHIMATOSI, SEDE DEGLI SCAMBI
54
VIE AERIFERE




CAVITA’ NASALI
FARINGE
LARINGE
TRACHEA
MUCOSA CON FUNZIONE DI:
A.
RISCALDARE
(PER RICCA
VASCOLARIZZAZIONE)
B. UMIDIFICARE
(SECREZIONE GHIANDOLARE)
C. FILTRARE
(MUCO E CIGLIA)
55
CAVITA’ NASALI
SCHELETRO OSSEO E CARTILAGINEO (COSTANTEMENTE PERVIE)
PARETI CON 2 TIPI DI MUCOSA:
A) RESPIRATORIA (LA MAGGIOR PARTE)
B) OLFATTIVA (VOLTA CAVITA’ NASALI)
LARINGE
 ANCHE PER FONAZIONE
 EPIGLOTTIDE
 PIRAMIDE TRIANGOLARE A BASE IN ALTO
 SCHELETRO FORMATO DA CARTILAGINI, ARTICOLAZIONI,
LEGAMENTI,MUSCOLI(Cartilagini tiroidea, cricoidea, epiglottica,
aritenoidee)
TRACHEA E BRONCHI
TRACHEA CILINDRO APPIATTITO POSTERIORMENTE IN CONTATTO
CON ESOFAGO
SI SUDDIVIDE ALL’ALTEZZA DELLA IV VERTEBRA TORACICA IN:
BRONCO DESTRO
Più CORTO ed AMPIO
BRONCO SINISTROPiù LUNGO e STRETTO
EXTRAPOLMONARI

ILO POLMONARE
ARBORIZZAZIONE BRONCHIALE INTRAPOLMONARE
56
STRUTTURA
 ANELLI CARTILAGINEI INCOMPLETI CHIUSI IN TONACA FIBROSA,
MUSCOLARE POSTERIORMENTE
 LIGAMENTI ANULARI (TRA GLI ANELLI) (=FIBRE ELASTICHE)
 MUCOSA
EPITELIO PLURISERIATO
CIGLIA VIBRATILI
C. CALICIFORMI MUCIPARE (SPEC. TRACHEA)
POLMONI
NELLE LOGGE POLMONARI DELLA CAVITA’ TORACICA SEPARATI DAL
MEDIASTINO
AVVOLTI DALLE PLEURE
CONSISTENZA MOLLE E SPUGNOSA, ALTAMENTE ELASTICA
FORMA:
CONO SENZA FACCIA MEDIALE
DESTRO
2 SCISSURE
LOBO SUPERIORE
LOBO MEDIO
LOBO INFERIORE
SINISTRO
1 SCISSURA
LOBO SUPERIORE
LOBO INFERIORE
OGNI LOBO E’ DIVISO IN ZONE CON VENTILAZIONE ED IRRORAZIONE
INDIPENDENTE (10 PER POLMONE)
OGNI ZONA HA CENTINAIA DI ENTITA’ INDIPENDENTI:
57
I LOBULI POLMONARI VISIBILI COME AREE POLIGONALI MARCATE DA
LINEE DI PIGMENTO ANTRACOTICO
OGNI LOBULO E’ FORMATO DA 10-15 UNITA’ ELEMENTARI- GLI ACINI
POLMONARI- CUI FANNO CAPO LE ULTIME DIRAMAZIONI DEI BRONCHI
INTRAPOLMONARI.
Questi si continuano in bronchioli respiratori che presentano, lungo il loro
decorso, estroflessioni emisferiche, gli alveoli
PARENCHIMA POLMONARE
Formato dall’insieme dei lobuli polmonari in cui si ramificano rami
dell’arteria polmonare.
ALVEOLI POLMONARI
Parete con epitelio di rivestimento e sottostante connettivo ricco di vasi
(rete perialveolare)
Costituita da
-PNEUMOCITI
-MACROFAGI(cellule da polvere) inglobano il pulviscolo atmosferico
trasferendolo nel connettivo
LA MEMBRANA BASALE DELL’EPITELIO
ALVEOLARE E’ IN CONTATTO CON QUELLA
DELL’ENDOTELIO DEI VASI SANGUIGNI,
FORMANDO UNA BARRIERA SOTTILISSIMA
(0,2-0,7 ) PERMEABILE ALL’OSSIGENO ED
ALL’ANIDRIDE CARBONICA
58
APPARATO DIGERENTE
CONSUMO DI ENERGIA
ENERGIA RICAVATA DA ALIMENTI E LIBERATA MEDIANTE PROCESSI
OSSIDATIVI
PER LIBERARE ENERGIA GLI ALIMENTI DEVONO ESSERE TRASFORMATI
OPPORTUNAMENTE MEDIANTE TAPPE COME:





ASSUNZIONE CIBO
MASTICAZIONE
DIGESTIONE
ASSORBIMENTO
(ESCREZIONE)
ORGANIZZAZIONE
LUNGO TUBO MODIFICATO NELLE VARIE PARTI
59
BOCCA –FARINGE-ESOFAGO-STOMACO-INTESTINO TENUE-I.CRASSORETTO
ADATTE AL DIVERSO TRATTAMENTO.
VI SI STABILISCONO CONDIZIONI AMBIENTALI DETERMINATE DA
1. ATTIVITA’ SECRETIVA DELLA MUCOSA
2. ELABORATI DI VOLUMINOSI ORGANI GHIANDOLARI ESOCRINI
EXTRAMURALI (SALIVARI MAGGIORI, FEGATO, PANCREAS)
STRUTTURA GENERALE DEL CANALE DIGERENTE
MUCOSA
STRATO EPITELIALE
TONACA PROPRIA (CONNETTIVO)
MUSCOLARIS MUCOSAE
(T. MUSC. LISCIO, STRATO SOTTILE)
SOTTOMUCOSA (T. CONN. LASSO)
TONACA MUSCOLARE ESTERNA
VARIETA’ DI EPITELIO:
FARINGE, ESOFAGO E RETTO (parte inferiore):
pavimentoso stratificato non cheratinizzato (protezione e facilitazione
transito)
ALTRI SEGMENTI: CILINDRICO SEMPLICE
a) C. assorbenti
60
b) C. secernenti
SECREZIONE E ASSORBIMENTO CONNESSE CON ESTENSIONE (VILLI,
ORLETTO A SPAZZOLA)
T.C. RICCO DI FIBRE ELASTICHE
TONACA PROPRIA
MUSCOLARIS MUCOSAE
PUO’ DETERMINARE MODIFICAZIONI DI
FORMA DELLA MUCOSA
SOTTOMUCOSA
RICCA DI VASI SANGUIGNI, LINFATICI E
NERVI
 STRATI (SPIRALE) E CIRCOLARE
LONGITUDINALE CHE DETERMINANO
ONDE PERISTALTICHE
Tonaca MUSCOLARE ESTERNA
STOMACO
POSIZIONE (ipocondrio sinistro)
FORMA (corpo, fondo, cardias, piloro, piccola e grande curvatura)
FUNZIONE (MECCANICA E CHIMICA)
STRUTTURA
ORGANIZZAZIONE TIPICA DEL TUBO DIGERENTE, MA DUE PARTI HANNO
CARATTERISTICHE PECULIARI:
61
1. TONACA MUSCOLARE
TERZO STRATO CON FIBRE OBLIQUE
2. MUCOSA GASTRICA
FOSSETTE GASTRICHE
GHIANDOLE GASTRICHE
CRESTE
EPITELIO CILINDRICO ALTO SECERNENTE MUCO
LUBRIFICANTE E AUTOPROTETTORE
GHIANDOLE GASTRICHE
GHIANDOLE GASTRICHE PRINCIPALI
SBOCCANO NELLE FOSSETTE GASTRICHE POSSIEDONO ALMENO 4 TIPI
CELLULARI
1.
CELLULE PRINCIPALI O ZIMOGENICHE
NELLA REGIONE BASALE, PRODUCONO PEPSINOGENO
2.
CELLULE PARIETALI
NELLE PARETI GHIANDOLARI, CON NUMEROSI MITOCONDRI
“PRODUCONO” HCl
3. CELLULE MUCOSE DEL COLLO
SIMILI ALLE MUCOSE DELL’EPITELIO
4.
CELLULE ARGENTAFFINI
NELLE ZONE PROFONDE, RICCHE DI GRANULI CHE SI IMPREGNANO
CON L’ARGENTO PRODUCONO:
SEROTONINA(CHE INFLUENZA LA MOTILITA’ INTESTINALE)
GASTRINA, ORMONE LIBERATO IN SEGUITO A STIMOLI MECCANICI E
CHE AGISCE AUMENTANDO LA MOTILITA’ GASTRICA E L’ATTIVITA’
SECRETORIA DELLE CELLULE.
62
ISTIOFISIOLOGIA
SUCCO GASTRICO
LIQUIDO TRASPARENTE (1000/1500 cc in 24 ore) COMPOSTO DI ACQUA,
SALI, MUCINA,HCl 0,5%, pH 2, ed enzimi pepsina e rennina
Meccanismo di produzione di HCl (prima NaCl, poi viene
riassorbito il sodio e secreti H+)
L’HCl E’ NECESSARIO PER LA TRASFORMAZIONE DEL
PEPSINOGENO IN PEPSINA (attivo a pH basso)
RENNINA
secreta dalle c. principali. Determina coagulazione e digestione
del latte negli animali lattanti.
INTESTINO
I. TENUE (DUODENO- DIGIUNO-ILEO)
DUODENO RETROPERITONEALE, 25 cm. E’ APPLICATO CONTRO LA
PARETE POSTERIORE DELLA CAVITA’ ADDOMINALE
DIGIUNO+ILEO (7mt) CONNESSI ALLA PARETE POSTERIORE TRAMITE
MESENTERE,GODONO DI AMPIA MOBILITA’
FUNZIONI
63
1. FAR PROGREDIRE IL CHIMO
2. CONTINUARE LA DIGESTIONE
3. ASSORBIRE I MATERIALI NUTRITIZI
STRUTTURA DELLA MUCOSA
PIEGHE CIRCOLARI PERPENDICOLARI AL LUME. PERMANENTI
VILLI INTESTINALI
LAMINARI NEL DUODENO, DIGITIFORMI NEL RESTO
IMPALCATURA DI TESSUTO
RETICOLARE CONTENENTE
 VASO LINFATICO (CHILIFERO)
 VENA
 ARTERIA CON ENDOTELIO FENESTRATO
GHIANDOLE INTESTINALI
NEL DUODENO:
GHIANDOLE DEL BRUNNER
-
PRODUCONO SECRETO MUCOPOLISACCARIDICO FORTEMENTE
ALCALINO (PROTEGGE LA MUCOSA DUODENALE DAGLI EFFETTI
CORROSIVI DEL SUCCO GASTRICO)
In tutto il Tenue:
CRIPTE DI LIEBERKUN
FRA I VILLI, DI TIPO TUBULARE SEMPLICE
EPITELIO RICCO DI MITOSI (RIGENERAZIONE DELL’EPITELIO)
64
SUL FONDO DELLE CRIPTE C. DEL PANETH (ZIMOGENICHE)
PRODUTTRICI DI ENZIMI DIGESTIVI INTESTINALI
TESSUTO LINFOIDE
NELLA TONACA PROPRIA DEL TENUE VI E’ UN GRAN NUMERO DI NODULI
LINFATICI ISOLATI (follicoli solitari) visibili ad occhio nudo
Se raggruppatiPlacche del Payer
Nell’appendice la parete è ispessita per il notevole sviluppo del tessuto
linfoide (alterazioni infiammatorie croniche)
INTESTINO CRASSO
Dal termine dell’ileo all’ano
 Cieco
 Colon
(1,5 mt)
 Ascendente
 Trasverso
 Discendente
 Retto
 Canale anale
 Ano
Struttura
In gran parte simile a quella del tenue. Caratteri peculiari sono:
65
1. Tenie del colon (determinano le bozzature)
2. Mucosa priva di villi, sollevata in pieghe
3.
Ghiandole mucipare più lunghe e numerose
Funzioni
estesa area per secrezione di muco (lubrificazione) e assorbimento di
acqua, sali ed altri materiali secreti lungo tutto il canale alimentare
 fornisce l’ambiente adatto per una ricca flora batterica
cieco e colon ascendente (contenuto liquido)
colon sigmoideo (contenuto solido)
(assorbimento liquidi)
Pancreas
Pancreas esocrino
Annesso al duodeno tramite
Dotto del Wirsung (principale)
Dotto del Santorini (accessorio)
Posizione
davanti alle 2 prime vertebre lombari
Forma (testa, corpo, coda)
Rapporti (duodeno, ilo della milza)
Struttura
Ø ghiandola tubulo- acinosa composta
Organizzata in unità lobulari (acini ghiandolari)
Ø
acino ghiandolare: 1 sola fila di
66
cellule
(caratteristiche)
Secreto: serie di zimogeni (tripsinogeno, chimotripsinogeno, amilasi,
lipasi, nucleasi)
2 ormoni prodotti nel duodeno e attivati dal chimo raggiungono il
pancreas:
 Secretina (induce produzione liquido alcalino ricco di bicarbonato di
sodio)
 Pancreozimina (induce produzione degli enzimi)
Stimolazione anche nervosa (vago)
Fegato
1500 gr. (organo più voluminoso del corpo)
come ghiandola esocrina versa la bile nel duodeno
Posizione (in contatto col diaframma, protetto in gran parte dalle coste
inferiori)
Forma
 Faccia diaframmatica (convessa)
 Faccia viscerale (piano-concava)
FACCIA DIAFRAMMATICA
solco sagittale superiorelobo dx e sn
(legamento falciforme)
FACCIA VISCERALE
Lobo destro
Lobo sinistro
Lobo quadrato
Lobo caudato
Impronte (colica, renale, duodenale, gastrica, ecc.)
Ilo del fegato
arteria epatica
vena porta
FOSSA CISTICA
67
Struttura
Capsula fibrosa aderisce al parenchima e penetra nell’ilo determinando
lobuli epatici
Lobulo epatico
Piramide poligonale ad apice tronco (diametro 1mm; altezza 1,5-2 mm)
Costituito da lamine cellulari anastomizzate ed in connessione con rete
capillare di sinusoidi
Disposizione radiale
Vena centro lobulare
Vena porta
Arteria epatica
 rete di sinusoidi
vena centrolobulare
vene sottolobulari
vene epatiche
 vena cava inferiore
Epatociti
 polo vascolare (con microvilli, assorbimento e secrezione)
 polo biliare (solo secrezione)
 reticolo ruvido (produzione albumine e fibrinogeno)
 reticolo liscio (glicogenosintesi e glicogenolisi)
 granuli di glicogeno
BILE secreta dagli epatociti in spazi intercellulari scavati tra pareti
contigue (capillari biliari).
Scorre in direzione centrifuga e raggiunge i canalicoli biliari posti tra i
lobuli.
68
Questi confluiscono in condotti intraepatici che fuoriescono come dotto
epatico dx e sn.
 Sinusoidi discontinui (pori e fenestrature)
 Cellule stellate del Kupffer (macrofagi)
Istofisiologia
Per il grande numero di potenzialità biochimiche e per la posizione
strategica nel circolo, il fegato è un organo essenziale per la
rielaborazione delle sostanze nutritizie assorbite dall’intestino e per la
trasformazione in materiali necessari ad altri tessuti specializzati del
corpo.
Funzioni del Fegato
1. Mantenimento della normale concentrazione ematica del glucosio
glucosio dal sangueglicogeno
glicogeno  (fosforilasi) 
glucosio
(fosforilasi attivata da adrenalina e glucagone)
2. Trasporto dei lipidi e controllo concentrazione lipidi ematici (alimentari
o di riserva) trasformati in lipoproteine (veicolabili dal sangue)
3. Sintesi di colesterolo
69
4. Sintesi di proteine plasmatiche (albumine, fibrinogeno)
5. Metabolismo di molti farmaci liposolubili, compresi i barbiturici
6. Fabbricazione ed immagazzinamento di vitamina A, immagazzinamento
di ferro
7. Secrezione esocrina dei sali degli acidi biliari (derivanti dal colesterolo)
questi svolgono, nell’intestino, azione detergente emulsionando i grassi e
determinandone l’assorbimento
8. Funzione escretrice
nella eliminazione dei pigmenti biliari
Colecisti
Organo cavo, foggiato a pera
Posizione
Forma (fondo, corpo, collo)
 serbatoio
per la bile, escreta dal fegato in modo continuo
 concentrazione della bile, per sottrazione di acqua e ioni
inorganici da parte della mucosa.
Vie biliari e Colecisti
Dotto epatico destro
Dotto epatico sinistro
Dotto epatico comune
+ Dotto cistico (da Colecisti)
Coledoco
70

Duodeno
71
APPARATO URINARIO
RENE
Conservare costante la composizione chimica del
sangue (eliminazione prodotti azotati ed eccesso di
H2O)
URETERI
Canali che convogliano l’urina alla vescica
VESCICA URINARIA Sede di raccolta dell’urina prodotta gradatamente
URETRA
Condotto mediano che scarica l’urina all’esterno
RENE
Ø
ANATOMIA MACROSCOPICA
\\
FORMA
Ø
DIMENSIONI
Ø
POSIZIONE
Ø
RAPPORTI
STRUTTURA DEL RENE
72
MIDOLLARE
CORTICALE
Aree triangolari con le basi verso la periferia e gli
apici convergenti verso il seno, striate
longitudinalmente (piramidi renali)
Occupa l’area esterna e si spinge tra le piramidi a
formare le colonne renali
ANATOMIA MICROSCOPICA
ORGANIZZAZIONE DEL NEFRONE
CORPUSCOLO RENALE
GLOMERULO RENALE
CAPSULA DI BOWMAN
TUBULO RENALE
TUBULO CONTORTO PROSSIMALE
ANSA DI HENLE
TUBULO CONTORTO DISTALE
LA CAPSULA DI BOWMAN E’ UN’INVAGINAZIONE A COPPA
DELL’ESTREMITA’ A FONDO CIECO DEL TUBULO E PRESENTA
PERTANTO UN
FOGLIETTO PARIETALE
EPITELIO PAVIMENTOSO
FOGLIETTO VISCERALE costituito da
PODOCITI, CELLULE STELLATE I CUI PROLUNGAMENTI
AVVOLGONO I CAPILLARI ED EMETTONO PEDICELLI
73
IL GLOMERULO RENALE E’ UN GOMITOLO DI CAPILLARI SPECIALI
ALIMENTATO DA UN’ARTERIOLA AFFERENTE E DRENATO DA
UNA EFFERENTE
L’ENDOTELIO DEI CAPILLARI E’ FENESTRATO E L’UNICA BARRIERA AL
PASSAGGIO DEL SANGUE E’ LA SUA MEMBRANA BASALE FUSA
COI PODOCITI.
IL CORPUSCOLO RENALE HA LA FUNZIONE DI FILTRARE IL SANGUE
CIRCOLANTE, SOTTRAENDOGLI ACQUA, GLUCOSIO E SALI
IL FILTRATO GLOMERULARE PASSA LUNGO IL TUBULO RENALE DA CUI
VIENE RIASSORBITO IN UNA RETE DI CAPILLARI, RECUPERANDO LA
MAGGIOR PARTE DELL’H O, TUTTO IL GLUCOSIO E QUASI TUTTO IL
2
CLORURO DI SODIO
QUELLO CHE RESTA SI RACCOGLIE NEI TUBULI COLLETTORI CHE
SFOCIANO NEL BACINETTO RENALE e costituisce l’URINA
ISTIOFISIOLOGIA
1. FILTRAZIONE
74
NEL GLOMERULO FILTRANO MOLECOLE DI DIMENSIONI FINO A
68.000
FILTRATO: ACQUA, GLUCOSIO, AMMINOACIDI, SALI INORG., PRODOTTI
AZOTATI (UREA)
120 ml/minuto= 170 litri/giorno
2. RIASSORBIMENTO SELETTIVO
Tubulo contorto prossimale
cellule con orletto a spazzola.
Processo attivo
(Glucosio, Amminoacidi., parte di NaCl)
Ansa di Henle
cellule con scarsi microvilli
(99% di H2O)
120 filtrato
119 riassorbito
170 litri filtrato passa in vescica 1,5 lt.
3. SECREZIONE
Cellule del tubulo contorto prossimale
API (acido para-ammino-ippurico)
Diodone
Creatinina
MACULA DENSA (C. del t.c. distale) + CELLULE SPECIALI DEI CAPILLARI
AFFERENTI AL GLOMERULO= APPARATO IUXTAGLOMERULARE
FUNZIONE ENDOCRINA
RENINA
REGOLA LA CIRCOLAZIONE SANGUIGNA NEL GLOMERULO
ORMONI CHE REGOLANO LA FUNZIONE RENALE
ADH
SUL TUBULO DISTALE REGOLA ASSORBIMENTO DI ACQUA
75
ALDOSTERONE SUL T. DISTALE, REGOLA ASSORBIMENTO DI SODIO
PARATORMONE E CALCITONINA
COMPOSIZIONE DELL’URINA
RIASSORBIMENTO IONI CALCIO
1500cc (24 ore)
50 gr.sostanze solide
Urea 30 gr
NaCl 15 gr.
Eccesso ioni inorganici ingeriti 5 gr.
TRACCE DELLA MAGGIOR PARTE DELLE SOSTANZE PRESENTI NEL
SANGUE
MODALITA’ DI ELIMINAZIONE DELL’AZOTO
UREA
MAMMIFERI (UREOTELICI)
AMMONIACA
V. ACQUATICI (AMMONIOTELICI)
ACIDO URICO SAUROPSIDI (URICOTELICI)
APPARATO GENITALE MASCHILE
APPARATO GENITALE MASCHILE
76
o TESTICOLI
o VIE SPERMATICHE
o GHIANDOLE ANNESSE
o ORGANI GENITALI ESTERNI
TESTICOLI
DUPLICE FUNZIONE:
GAMETOGENETICA
ENDOCRINA
77
Conformazione esterna
 FORMA, DIMENSIONE
 EPIDIDIMO
 ILO DEL TESTICOLO
INVOLUCRI
--TONACA ALBUGINEA
(T. CONNETTIVO FIBROSO MOLTO RESISTENTE CHE AVVOLGE TUTTO IL
TESTICOLO)
--SACCO VAGINALE
BORSA SCROTALE
COSTITUZIONE INTERNA
FACCIA INTERNA DELLA TONACA ALBUGINEA (MOLTO VASCOLARIZZATA)
MANDA SEPIMENTI ALL’INTERNO VERSO L’ILO DEL TESTICOLO
(MEDIASTINO)
LOGGE (O LOBULI) (250-300
All’interno di ciascun lobulo:
TUBULI SEMINIFERI CONTORTI
TUBULI SEMINIFERI CONTORTI
2-3 in ciascun lobulo
Diametro 15-250 micron – Lunghezza 30-150 cm
Lunghezza totale fino a 300 metri
78
Si continuano con i tubuli retti e la rete testis
I tubuli seminiferi contengono:
--cellule germinali, l’epitelio germinativo
--cellule somatiche, le cellule del Sertoli
Miofibroblasti , filamenti contrattili per consentire progressione spermatozoi ancora
immobili
I tubuli seminiferi sono immersi nel tessuto interstiziale (CELLULE DEL
LEYDIG)
79
Cellule del SERTOLI
Grandi cellule che poggiano sulla membrana basale del tubulo, con
indentature che accolgono le cellule germinali.
Barriera emato-testicolare
il compartimento basale, con gli spermatogoni e gli spermatociti primari
in premeiosi,
il compartimento luminale, con gli spermatociti in meiosi e le cellule
postmeiotiche, spermatidi e spermatozoi.
isola le cellule aploidi da antigeni estranei all’organismo e previene quindi
una risposta immunitaria specifica.
Funzioni delle cellule del Sertoli
 fagocitosi di cellule germinali degenerate.
 secrezione nel lume del liquido testicolare.
 produzione, stimolata dall’ormone ipofisario FSH, della proteina
ABP (androgen-binding protein), capace di fissare il testosterone
e renderlo così disponibile per le cellule germinali, favorendo in
tal modo la spermatogenesi.
 Produzione di inibina, una proteina in grado di indurre la
liberazione, con un meccanismo a feedback negativo, di FSH
ipofisario.
 I microfilamenti di actina del citoscheletro sono responsabili
delle capacità contrattili delle cellule del Sertoli, che
contribuisono alla progressione delle cellule germinali verso il
lume.
80
81
Cellule germinali e spermatogenesi
Epitelio germinativo - Spermatogenesi
Spermatogoni A
Con cromatina dispersa
Alla periferia dei tubuli:
Spermatogoni B
Con cromatina addensata
Spermatociti primari
I div MEIOTICA
Spermatociti secondari
II div MEIOTICA
spermiogenesi
Spermatidi
Spermatozoi
82
Spermiogenesi
Spermiogenesi
1) formazione dell’acrosoma
2) formazione del flagello a partire da uno dei due centrioli
3) particolare disposizione dei mitocondri a circondare il tratto prossimale
del flagello
4) progressiva condensazione della cromatina, (blocco della trascrizione e
resistenza del DNA alla digestione; sostituzione delle proteine
istoniche con proteine molto basiche, le protamine;
5) eliminazione della goccia citoplasmatica residua.
SPERMATOZOO
TESTA
50 MICRON
5 MICRON
NUCLEO
ACROSOMA
COLLO
SEGMENTO DI CONGIUNZIONE GUAINA MITOCONDRIALE
FIBRE ESTERNE
CODA
SEGMENTO PRINCIPALE GUAINA FIBROSA
SEGMENTO TERMINALE
ASSONEMA
83
MICROTUBULI 9+2
CELLULE INTERSTZIALI (DI LEYDIG)
GHIANDOLA INTERSTZIALE DEL TESTICOLO
TESTOSTERONE, ANDROSTENEDIONE
FUNZIONI
 MANTENERE SPERMATOGENESI
 CARATTERI SESSUALI SECONDARI
 REGOLAZIONE ATTIVITA’ SESSUALE
 AZIONE SULLE CARTILAGINI DI CONIUGAZIONE
 IMPLICATO NELLE ATTIVITA’ DELLE GHIANDOLE ANNESSE ALL’APP. GENITALE
MASCHILE
Regolazione ormonale della spermatogenesi
Gn RH IPOTALAMICO
84
Adenoipofisi
Feedback FSH
cellule del Sertoli
LH (ICSH)
Feedback
cellule interstiziali di Leydig
Produzione di proteine
indispensabili per la spermatogenesi
TESTOSTERONE
Fattori che influenzano la funzione del testicolo
85
Temperatura
Fattori nutrizionali
Vascolarizzazione
Criptorchidismo
Radiazioni
Farmaci e sostanze tossiche
Malattie
Età
Vie Spermatiche
FUNZIONI
1. PERMETTERE E FAVORIRE IL PASSAGGIO DEGLI
SPERMATOZOI
86
2. PRODURRE IL LIQUIDO SEMINALE
(SECREZIONE DELLE CELLULE DELL’EPITELIO)
VIE SPERMATICHE






TUBULI RETTI
RETE TESTIS
EPIDIDIMO
CANALE DEFERENTE
CONDOTTO EIACULATORE
(URETRA)
VIE SPERMATICHE INTRATESTICOLARI (RUOLO VETTORE)
TUBULI RETTI
SINGOLI ALL’ ALL’APICE DI CIASCUNA LOGGIA
SCOMPARSA DELLE CELLULE GERMINALI
CONFLUISCONO NELLA RETE TESTIS
RETE TESTIS
(INTRECCIO DI CANALICOLI NEL MEDIASTINO)
CONDOTTINI EFFERENTI
convoluti (CONO VASCOLOSO)
CON CELLULE SECERNENTI E CELLULE CILIATE PER LA PROGRESSIONE
DEGLI SPERMATOZOI (ANCORA IMMOBILI)
87
EPIDIDIMO
TESTA
Più CONDOTTI
RIASSORBIMENTO DEL 90 % DEL L. SEMINALE (CONCENTRAZIONE
SPTZOI)
CORPO
SINGOLO CANALE DELL’EPIDIDIMO
SECREZIONE di:
SEP (specific epididymal protein)
GPC (glicerofosforilcolina)
SIALOPROTEINE
CODA
Riserva di sptzoi molto concentrati
Nell’epididimo gli sptzoi completano la maturazione e soggiornano in
attesa di essere eiaculati.
CONDOTTO DEFERENTE
Lungo circa 40 cm.
88
-parte testicolare, contenuta nel sacco scrotale
-parte funicolare, dove sale rettilineo entro il cordone spermatico
-parte pelvica, che discende nella cavità pelvica fino a portarsi dietro alla
base della vescica
-ampolla deferenziale, che è parte terminale dilatata del condotto
deferente.
Parete con fibre muscolari molto sviluppate per contrazioni peristaltiche.
Trasporto veloce degli sptzoi alla eiaculazione.
CONDOTTO EIACULATORE
Originato dalla confluenza del condotto deferente con la
vescichetta seminale
Si addentra nello spessore della prostata e raggiunge l’uretra prostatica
Qui vi si getta insieme al controlaterale (collicolo seminale)
URETRA
Comune all’app. urinario e all’app. genitale. Circa 20 cm
 Orifizio uretrale interno (Vescica urinaria)
 Uretra prostatica (riceve i due dotti eiaculatori e i dotti delle
ghiandole prostatiche). Non ha una sua dignità strutturale in quanto la
sua struttura è rappresentata dalla ghiandola prostatica attraverso cui
passa.
 Uretra membranosa (all’altezza del perineo)
 Uretra spongiosa (o cavernosa) (all’interno del pene)
 Orifizio uretrale esterno (apice del glande)


 GHIANDOLE ANNESSE
89





VESCHICHETTE SEMINALI
PROSTATA
(FORMA E POSIZIONE)
GH. BULBO- URETRALI
SONO LE PRINCIPALI RESPONSABILI DELLA PRODUZIONE DEL
LIQUIDO SEMINALE ( + SPERMATOZOI=SPERMA O SEME)

VESCICHETTE SEMINALI
Coni appiattiti posti dietro la base della vescica.
Superficie esterna bernoccoluta
Superficie interna labirintica
Secernono un liquido vischioso e giallognolo (Plasma seminale)
contenente:
 Proteine
 Fruttosio
90
 Acido citrico
 Prostaglandine
Stimola la motilità degli spmtzoi
e li nutre (fruttosio)
Prostata
Forma conico-piramidale, posta sotto la vescica
Abbraccia il tratto iniziale dell’uretra
Costituita da numerose ghiandole prostatiche disposte radialmente con i
dotti escretori verso l’uretra
Liquido prostatico incolore ricco di enzimi proteolitici
(fluidità dello sperma)
91
Contenente inoltre:
 Zinco
 Acido citrico
 Fosforilcolina
 Fosfatasi acida
Ghiandole Bulbo-uretrali (del Cowper)
Dimensioni di un pisello
Nello spessore del perineo, alla radice del pene
Dotti escretori che sboccano nell’uretra spongiosa
Secreto che si riversa nell’uretra durante l’erezione per neutralizzarne
l’eventuale acidità e lubrificarne il lume.
GENITALI ESTERNI: PENE
Radice
(Estremità posteriore fissata ai due rami ischio- pubici)
Corpo
(tratto principale)
Glande (forma conica con base slargata (corona) ed apice perforato dal
meato urinario.
Ricoperto da una piega cutanea, il prepuzio
ORGANIZZAZIONE INTERNA
92
ORGANI ERETTILI
 CORPI CAVERNOSI (PARI) DEL PENE
 CORPO SPONGIOSO DELL’URETRA,
 CORPO CAVERNOSO DEL GLANDE
CORPI CAVERNOSI:
LACUNE VASCOLARI (CAVERNULE) SEPARATE DA TRABECOLE DI T.
CONNETTIVO. AD ASPETTO SPUGNOSO
NELLE LACUNE SI APRONO LE ARTERIE ELICINE DOVE RIVERSANO
SANGUE DETERMINANDO L’EREZIONE.
93
APPARATO GENITALE FEMMINILE
OVARI
VIE GENITALI
ORGANI GENITALI ESTERNI
FUNZIONI
GAMETOGENETICA
ENDOCRINA
CONSENTIRE LA FECONDAZIONE
GRAVIDANZA
PERIODO FERTILE: CICLO
OVARICO/CICLO UTERINO
94
OVOGENESI
Prime settimane di gestazione
Ovogoni (2n)
Ovogoni (2n)
Accrescimento
Dal 3° al 7° mese di
gestazione
Ovocita I (2n)
95
Arrestandosi in:
Ovocita I (2n)
Profase I
prima divisione
meiotica
Ovocita II
NASCITA
I globulo
polare
seconda
divisione meiotica
Uovo
II globulo
polare
Ovogenesi
Fenomeno che caratterizza la maturazione dell’ovocita,
che da ovogonio diploide raggiunge la condizione di
ovocita maturo aploide.
Si svolge quasi tutto durante la vita
fetale. Gli ovociti si fermano alla
profase meiotica e restano bloccati in
diplotene fino alla pubertà, quando “si
risvegliano” uno ogni 28 giorni
entrando nel ciclo ovarico.
96
OVARIO
FORMA E DIMENSIONI (GROSSA MANDORLA)
POSIZIONE (VARIABILE SECONDO DIMENSIONI UTERO)
LEGAMENTO UTERO-OVARICO-MESOSALPINGE
STRUTTURA
ZONA CORTICALE
EPITELIO OVARICO (GERMINATIVO) STRATO DI C. CUBICHE
(appiattite col tempo)
STROMA
TESSUTO CONNETTIVO CON POCHE FIBRE E RICCO DI C.
STROMALI POTENZIALMENTE ENDOCRINE.
SOSTIENE I FOLLICOLI OVARICI A VARI STADI DI
MATURAZIONE
ZONA MIDOLLARE
NELLA PARTE PROFONDA. TESSUTO CONNETTIVO CON ABBONDANTI
FIBRE ELASTICHE, VASI E NERVI.
97
FOLLICOLO
1) Cellula uovo ferma alla I divisione
meiotica. La meiosi si completerà
solo in caso di fecondazione.
2) Cellule nutrici (follicolari) che
circondano l’ovocita e posseggono
recettori per l’FSH ipofisiario.
98
CICLO OVARICO
Nella DONNA
alla nascita
alla pubertà
1 milione di follicoli primordiali
300-400 mila
vita sessuale vera : 30 anni (13-45 anni)
durata ciclo ovarico 28 giorni: 13 ovociti all’anno
13 x 30 anni = circa 400 ovociti
Tutti gli altri degenerano
Ogni mese un follicolo PRIMORDIALE
(=ovocita circondato da un solo strato
di cellule follicolari appiattite) “si
risveglia” stimolato dall’FSH e diventa:
 FOLLICOLO PRIMARIO
(un solo strato di c follicolari cubiche)
 FOLLICOLO SECONDARIO
(numerosi strati di c. follicolari)
 FOLLICOLO TERZIARIO (di GRAAF)
La follicologenesi
è stimolata
dall’FSH
(liquor
follicoli, cumulo
ooforo)
Al 14 giorno
OVULAZIONE
99
(favorita dall’FSH e dall’LH)
TUBE UTERINE
(TROMBE DI FALLOPPIO)
100
CANALI ATTRAVERSATI DALLA CELLULA UOVO ESPULSA
DALL’OVARIO E CATTURATA DALLE FIMBRIE.
SEDE DELLA FECONDAZIONE
SI COLLEGANO MEDIALMENTE ALL’UTERO
LE FIBROCELLULE MUSCOLARI, 2 STRATI,
LONGITUDINALE E CIRCOLARE, CONSENTONO
L’AVANZAMENTO DELL’UOVO (MOVIMENTI
PERISTALTICI)
101
UTERO
ORGANO DELLA GESTAZIONE
COLLEGATO IN ALTO CON LE TUBE UTERINE
IN BASSO SI APRE NELLA CAVITA’ VAGINALE
POSIZIONE
AL CENTRO DELLA PICCOLA PELVI, DIETRO LA VESCICA,
DAVANTI AL RETTO.
APPESO AL LEGAMENTO LARGO, UN DOPPIO FOGLIETTO
PERITONEALE CHE E’ COLLEGATO ALLA PARETE LATERALE
PELVICA.
-CAVO VESCICO-UTERINO
-CAVO RETTO UTERINO
(DETERMINATI DALLA COMUNE COPERTURA DI UTERO-RETTO-VESCICA)
FORMA
CORPO-COLLO-ISTMO-FONDO
DIMENSIONI
NULLIPARE: 6-7 cm x 3-4 cm, 40-50 gr.
102
COLLO
MUSO DI TINCA. FORNICE VAGINALE
ORIFIZIO UTERINO ESTERNO
COLLOFISSO
CORPOMOLTO MOBILE
ANTIVERSIONE FISIOLOGICA
(FRA UTERO E VAGINA)
ANTIFLESSIONE FISIOLOGICA
103
CONFIGURAZIONE INTERNA
CAVITA’ DEL CORPO
STRETTA FESSURA TRIANGOLARE
CAVITA’ DEL COLLO
CANALE CERVICALE
FUSIFORME
PLICHE PALMATE
104
STRUTTURA DELL’UTERO
•PERIMETRIO
•MIOMETRIO
•ENDOMETRIO
STRUTTURA
PERIMETRIO
PERITONEO CHE RIVESTE SOPRATTUTTO IL CORPO
MIOMETRIO
FIBROCELLULE MUSCOLARI LISCE IN ABBONDANTE STROMA
FIBROSO CHE AUMENTA LA CONSISTENZA
STRATO INTERNO
FASCI A DECORSO LONGITUDINALE
STRATO MEDIO
DECORSO OBLIQUO O CIRCOLARE IN GRADO DI
OCCLUDERE I VASI (SECONDAMENTO)
(vascolare o emostatico)
STRATO ESTERNO
DECORSO LONGITUDINALE
105
FIBROCELLULE: 50 
MA IN GRAVIDANZA: IPERTROFIA (FINO A 10 VOLTE) E
IPERPLASIA.
IL MIOMETRIO E’RICCAMENTE VASCOLARIZZATO DAI
RAMI DELL’A. UTERINA CHE FORMANO UN FITTO PLESSO
NELLO STRATO MEDIO, RICCO DI DISPOSITIVI
REGOLATORI DI FLUSSO.
ENDOMETRIO
MUCOSA UTERINA SENSIBILE AGLI ORMONI OVARICI E SOGGETTA
A MODIFICAZIONI CICLICHE (CICLO UTERINO)
SPESSORE PERCIO’ VARIABILE
1) EPITELIO DI RIVESTIMENTO
CILINDRICO SEMPLICE
CELLULE CILIATE
CELLULE SECERNENTI
CELLULE CON AMPIA CAPACITA’ EVOLUTIVA (RIGENERAZIONE CICLICA)
GHIANDOLE TUBULARI SEMPLICI A SECREZIONE MUCOSA
2) LAMINA PROPRIA
T. CONNETTIVO RICCO DI CELLULE E POVERO DI FIBRE.
ARTERIE BASALI
IRRORANO LA PARTE PROFONDA NON SOGGETTA A MODIFICAZIONI
ARTERIE SPIRALI
DECORRENTI TRA LE GHIANDOLE
PROVVEDONO ALLA IRRORAZIONE DELLA PARTE FUNZIONALE
106
CICLO UTERINO
0-14 giorno
Fase PROLIFERATIVA
(stimolata da ormoni ESTROGENI)
15-25 giorno
Fase SECRETIVA
(stimolata da PROGESTERONE)
25-28 giorno
Fase MESTRUALE
(per caduta PROGESTERONE)
107
Le cellule follicolari secernono nella
fase pre-ovulatoria ESTROGENI, che
stimolano la proliferazione delle cellule
endometriali della mucosa uterina;
nella fase post-ovulatoria il corpo luteo
secerne ESTROGENI e PROGESTERONE
che stimola la fase secretiva
dell’endometrio e la tiene in vita.
1) Ipotesi 1: NON GRAVIDANZA
Il corpo luteo, al 14 giorno
dopo l’ovulazione, regredisce,
smette di produrre
progesterone e di conseguenza
l’endometrio uterino collassa,
dando luogo alle mestruazioni.
108
1) Ipotesi 2: GRAVIDANZA
L’embrione produce CGH
(gonadotropina corionica) che
mantiene in vita il corpo luteo.
Questo continua quindi a
produrre il progesterone, che
sostiene la mucosa uterina in
attesa dell’impianto dell’uovo
fecondato.
Non ci sono quindi mestruazioni.
Contemporaneamente la presenza nel
sangue di progesterone blocca la
secrezione di FSH da parte dell’ipofisi,
che quindi non stimola la maturazione
di altri follicoli.
PILLOLA anticoncezionale a base di
progestinici.
ORTI ORMONALI
109
R
A
P
P
ANNIDAMENTO
110
L’uovo fecondato dopo due giorni
arriva all’utero e vi si insedia
(annidamento) grazie all’azione di
enzimi litici prodotti dai villi coriali
che erodono la mucosa uterina.
I villi sono molto vascolarizzati
I loro capillari confluiscono in arterie
e vene ombelicali che raggiungono
l’embrione attraverso il funicolo
ombelicale.
111
VAGINA
1.
2.
3.
ACCOGLIE GLI SPERMATOZOI
DA’ PASSAGGIO AL FLUSSO
MESTRUALE
DA’ PASSAGGIO AL NEONATO
CONDOTTO TUBIFORME AMPIAMENTE
DISTENSIBILE (7-12 cm x 2-3 cm)
A differerenza di molti altri mammiferi, la mucosa non
si modifica durante il ciclo mestruale (tranne
GLICOGENO)
Non sono presenti ghiandole ma la
mucosa è lubrificata dal muco prodotto
dal collo dell’utero.
Le cellule dell’epitelio desquamano
continuamente; reperto utilizzato negli
strisci vaginali (c. epiteliali e leucociti);
specialmente utili nella pratica medica
(diagnosi precoce carcinoma uterino)
IN BASSO SI APRE CON L’ORIFIZIO VAGINALE
CHIUSO NELLA VERGINE DA UN SETTO CUTANEOMUCOSO: L’IMENE
CAVITA’ PERCORSA DA PLICHE TRASVERSALI
(RUGHE)
112
GENITALI ESTERNI
MONTE DI VENERE
GRANDI E PICCOLE LABBRA
ORGANI ERETTILI (CLITORIDE E BULBI DEL
VESTIBOLO)
VESTIBOLO DELLA VAGINA (IMENE, GHIANDOLE
DEL BARTOLINO).
113
SISTEMA ENDOCRINO
INSIEME DI ORGANI A DIVERSA STRUTTURA E ORIGINE EMBRIOLOGICA,
MA CON
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE (GH.
ENDOCRINE) E FUNZIONI COMUNI
CARATTERI DEGLI ORMONI
PRODOTTI IN MODO SPECIFICO ED ESCLUSIVO
COMPOSIZIONE CHIMICA BEN DEFINITA
AGISCONO IN PICCOLE DOSI SU ORGANI BERSAGLIO.
114
IPOFISI
115
INFLUENZA LA FUNZIONE DI VARI ORGANI
INFLUENZA LA FUNZIONE DI ALTRE GHIANDOLE
PUNTO D’INCONTRO TRA S. NERVOSO E S. ENDOCRINO
ORIGINE EMBRIOLOGICA
EVAGINAZIONE DIENCEFALO +EVAGINAZIONE FARINGE
=TASCA DI RATHKE
ANATOMIA MACROSCOPICA
FORMA
OVOIDALE
DIMENSIONI 15 mm, 0,5 gr.
POSIZIONE
SELLA TURCICA DELLO SFENOIDE
CONFORMAZIONE:
LOBO ANTERIORE (ADENOIPOFISI)
LOBO POSTERIORE (NEUROIPOFISI)
ANATOMIA MICROSCOPICA
ADENOIPOFISI
116
CORDONI CELLULARI SOSTENUTI DA UN DELICATO STROMA
RETICOLARE E PROVVISTI DI UNA RICCA RETE DI SINUSOIDI
PER AFFINITA’ TINTORIALI DEI GRANULI CITOPLASMATICI:
Ø
CELLULE CROMOFILE ACIDOFILE
Ø
CELLULE CROMOFILE BASOFILE
CELLULE CROMOFOBE
CELLULE ACIDOFILE ()
ZEPPE DI GRANULI
SVILUPPATISSIMO R. RUVIDO
SOMATOTROPE
STH
CART. DI CONIUGAZIONE
CORTICOTROPE
LTH
SECREZIONE DEL LATTE
SENSO MATERNO
ACTH
SUL CORTICOSURRENE
CELLULE BASOFILE ()
PIU’ GRANDI E MENO NUMEROSE
APPARATO DI GOLGI MOLTO SVILUPPATO
117
ORMONI GLICOPROTEICI
TIREOTROPE
TSH
GONADOTROPE
FSH
LUTEOTROPE
LH
SULLA TIROIDE
FEMMINA
SUL FOLLICOLO OVARICO
MASCHIO
SULLE CELLULE DEL SERTOLI STIMOLANDO LA
SPERMATOGENESI
FEMMINA
FORMAZIONE CORPO LUTEO
MASCHIO
C. DEL LEYDIG (ICSH)
CONNESSONE TALAMO-IPOFISARIA
NUCLEO INFUNDIBOLARE
FIBRE NERVOSE
PEDUNCOLO IPOFISARIO
IPOTALAMO-IPOFISARIO
REALISING-FACTORS
118
SISTEMA PORTALE
AL NUCLEO INFUNDIBOLARE GIUNGONO STIMOLI DA PARTE DEL S.N.
VEGETATIVO PER INNESCARE LA PRODUZIONE DI DETERMINATI RF.
NEUROIPOFISI
A) COSPICUI FASCI DI FIBRE PROVENIENTI DALL’IPOTALAMO
B) CELLULE DI NEVROGLIA MODIFICATE (PITUICITI)
C) STROMA CONNETTIVALE CHE ACCOMPAGNA LA FITTA RETE
VASCOLARE
LE FIBRE SONO ASSONI DI C. NERVOSE SITUATE NEI NUCLEI
IPOTALAMICI SOPRAOTTICO E PARAVENTRICOLARE
CONTENENTI NEUROSECRETO (CORPI DI HERRING) TERMINANTI CON
ESPANSIONI TERMINALI SULLA PARETE DEI VASI
IL NEUROSECRETO E’ COSTITUITO DA
A) VASOPRESSINA(ADH)
AUMENTA LA PRESSIONE SANGUIGNA E FAVORISCE IL
RIASSORBIMENTO DELL’ACQUA NEL TUBULO RENALE
B) OSSITOCINA
SULLA MUSCOLATURA LISCIA DELL’UTERO AL MOMENTO DEL PARTO
I PITUICITI AVVOLGONO COI LORO PROLUNGAMENTI GLI ASSONI DEL
FASCIO IPOTALAMO-IPOFISARIO. SEMBRA CHE CONCORRANO ALLA
ELABORAZIONE DEL SECRETO.
NEUROIPOFISI
= SERBATOIO
TIROIDE
ANATOMIA MACROSCOPICA
POSIZIONE
REGIONE ANTERIORE DEL COLLO, DAVANTI A LARINGE E
PRIMI ANELLI TRACHEALI
FORMA
2 LOBI PIRIFORMI UNITI DA ISTMO
119
30-50% INDIVIDUI: LOBO PIRAMIDALE O PIRAMIDE DEL
MORGAGNI
ROSSO-BRUNO, LISCIA, MOLLE, VARIAMENTE
SVILUPPATA SEC. ETA’, SESSO, LOCALITA’
GUAINA PERITIROIDEA LA FISSA ALLA CART. CRICOIDE, TIROIDE, PRIMI
ANELLI TRACHEALI
RICOPERTA IN AVANTI DA:
MUSCOLI SOTTOIOIDEI E PLATISMA
STRUTTURA DELLA TIROIDE
CAPSULA FIBROSA SEPIMENTI CONNETTIVALILOBULI
STROMA (INTORNO AI FOLLICOLI) CON RICCA RETE VASCOLARE
FOLLICOLI TIROIDEI
VESCICOLE CHIUSE DELIMITATE DA UN SOLO STRATO
CELLULARE
NEI FOLLICOLICOLLOIDE
FRA I FOLLICOLICELLULE “C” O PARAFOLLICOLARI
TIREOCITI
TIROXINA TETRAIODOTIRONINA
T4
TRIODOTIRONINA T3
MEDIANTE MECCANISMO DISTINTO IN TAPPE:
1.TIREOGLOBULINA(glicoproteina)
COLLOIDE NEL FOLLICOLO
2. ALL’OCCORRENZA, RIASSORBONO LA COLLOIDE
3. CAPTANO IODIO DAL SANGUE E LO INCORPORANO NELLA
TIREOGLOBULINA
4. LA SCINDONO IN AA. T3 T4
120
5. LI IMMETTONO NEL SANGUE DAL POLO BASALE (DOPPIA POLARITA’)
T3 - T4
METABOLISMO ENERGETICO
TRF (TIREOTROPHIN- RELEASING FACTOR) IPOTALAMICO

TSH IPOFISARIO

TIREOCITI

T3 - T4 (SECRETI ANCHE PER FEED-BACK NEL TASSO EMATICO)
CELLULE C

CALCITONINA
PARAFOLLICOLARI
(ORMONE POLIPEPTIDICO, IPOCALCEMIZZANTE)
INIBISCE LA LIBERAZIONE DI CALCIO DA PARTE DEL T. OSSEO
PARATIROIDI
4 PICCOLI ORGANI OVOIDALI SITUATI SULLA FACCIA POSTERIORE DEI
LOBI TIROIDEI (2+2) DI DIMENSIONI E PESO VARIABILI (14-15 mm,
0,2-0,5 gr.)
PARENCHIMA FORMATO DA CORDONI CELLULARI DI 2 TIPI DI CELLULE:
 PRINCIPALI (LE PIU’ NUMEROSE)
 OSSIFILE (STADIO FUNZIONALE DELLE PRIME)
121
PRODUCONO PARATORMONE
POLIPEPTIDE IPERCALCEMIZZANTE CHE AGISCE SUGLI OSTEOCLASTI
LIBERANDO CALCIO (IN ANTAGONISMO CON LA CALCITONINA)
FAVORISCONO ANCHE IL RIASSORBIMENTO RENALE DEL Ca++
ISOLOTTI PANCREATICI
 PARTE ENDOCRINA DEL PANCREAS
 PICCOLE FORMAZIONI SPARSE NEL CONTESTO ESOCRINO
 0,5 mm, 200mila- 2 milioni
 DISTRIBUITI IN TUTTO IL PANCREAS (SOPRATTUTTO CODA)
STRUTTURA
ESILE MEMBRANA CONNETTIVALE LI SEPARA DAL PARENCHIMA
ESOCRINO.
CORDONI CELLULARI MOLTO VASCOLARIZZATI.
122
3 TIPI CELLULARI:
CELLULE  (20%) GLUCAGONE
IPERGLICEMIZZANTE
MEDIANTE PROMOZIONE DELLA GLICOGENOLISI EPATICA
CELLULE 
(75-80 %)
INSULINA
IPOGLICEMIZZANTE
MEDIANTE GLICOGENOSINTESI
EPATICA E/O UTILIZZAZIONE MUSCOLARE DEL GLUCOSIO
CELLULE 
(5%)
ORMONI
DELLA GASTRINA E DELLA SECRETINA
POLIPEPTIDICI DEL TIPO
Le cellule  producono anche
SOMATOSTATINA (CHE E’ PRODOTTA PREVALENTEMENTE DALL’
IPOTALAMO)
INIBISCE GLUCAGONE E STIMOLA INSULINA
ATTIVITA’ ENDOCRINA DELLE C. INSULARI REGOLATA SOPRATTUTTO
DAL TASSO EMATICO DEL GLUCOSIO
SURRENE
123
ANATOMIA MACROSCOPICA
POSIZIONE (SUBITO SOTTO IL DIAFRAMMA, SUI DUE RENI)
FORMA DX: PIRAMIDE TRIANGOLARE
SN:
SEMILUNARE
CONTENUTE IN ATMOSFERA ADIPOSA INSIEME CON I RENI
STRUTTURA
PARTE CORTICALE
PARTE MIDOLLARE
UNITE NEI MAMMIFERI MA SEPARATE NEGLI ALTRI VERTEBRATI
PARTE CORTICALE
CELLULE CON CARATTERI DI SECREZIONE STEROIDEA
ZONA GLOMERULARE (15%)
CELLULE DISPOSTE A GOMITOLO
SECERNE MINERALCORTICOIDI, STEROIDI CHE AGISCONO SUL
RICAMBIO IDROSALINO (Na+, K+).
ALDOSTERONE
DEOSSICORTICOSTERONE
ORGANO BERSAGLIO:
TUBULI CONTORTI PROSSIMALI
124
ZONA FASCICOLATA (75%)
CELLULE DISPOSTE A CORDONI PARALLELI (RADIALI)
PRODUCONO GLICOCORTICOIDI, STEROIDI CHE AGISCONO SUL
RICAMBIO GLUCIDICO
CORTISOLO
CORTISONE
HANNO INOLTRE ATTIVITA’
ANTINFIAMMATORIA
LINFOCITOLITICA (LINF.T)
ANTIALLERGICA
ZONA RETICOLARE (10%)
CELLULE DISPOSTE A RETE
SECERNE STEROIDI SESSUALI ANDROGENI
(POI TRASFORMATI OPPORTUNAMENTE)
CORTICALE DEL SURRENE REGOLATA DA:
-ACTH (ECCETTO ZONA GLOMERULARE, REGOLATA DALLA RENINA)
-TASSO GLICEMICO EMATICO
125
PARTE MIDOLLARE
DI ORIGINE NERVOSA
CELL. SECERNENTI ADRENALINA
CELL. SECERNENTI NOR-ADRENALINA
(AGISCONO SULL’APPARATO CARDIOVASCOLARE,
SUL METABOLISMO DEI GLUCIDI
E VENGONO SECRETI IN CONDIZIONI DI STRESS COME ORMONI DI
EMERGENZA).
L’ATTIVITA’ SECRETORIA E’ REGOLATA DAL SISTEMA NERVOSO
SIMPATICO.
Sistema nervoso
Irritabilità – Conducibilità
Funzioni
Comunicazione
o Generare segnali
o Propagare
o Trasmettere
126
Recettori Trasformano in energia elettrica forme diverse di energia
Cellule dei centri nervosi . risposte motorie appropriate
Sensazioni
Esperienza cosciente
Comportamento
127
Organizzazione generale
SN Centrale
Midollo spinale
(Nevrasse)
Encefalo
SN Periferico
Nervi Cranici
Nervi Spinali
S.N. Vegetativo (autonomo)
Meningi
Dura madre, Aracnoide, Pia madre
Liquido cefalorachidiano
tra pia e aracnoide
Plessi corioidei
Ventricoli cerebrali
128
MIDOLLO SPINALE
Anatomia macroscopica
Localizzazione
Forma
Dimensioni
Liquido cerebrospinale – Meningi – Legamenti denticolati
a
Cono midollare (2 vertebra lombare)
Anatomia microscopica
Sostanza grigia - corni e commessura grigia
Sostanza bianca - cordoni e commessura bianca
Fessura mediana anteriore
Solco intermedio posteriore
33 paia di Nervi spinali
Radici ventrali (efferenti, motorie)
Radici dorsali (afferenti, sensitive)
Organizzazione
129
SOSTANZA GRIGIA
cellule radicolari (corno anteriore)
gangli spinali
cellule cordonali (funicolari) (corno posteriore)
ORGANIZZAZIONE SOSTANZA BIANCA
Vie efferenti o motrici
1 Via cortico-spinale
Fascio piramidale
diretto
(cordone antero-mediale)
crociato
(cordone laterale)
(solo 2 neuroni)
2
Sistema extrapiramidale
vie diverse:
130
fascio
vestibolo - spinale
reticolo – spinale
olivo – spinale
rubro – spinale
ecc.
VIE SENSITIVE
Occupano in gran parte i cordoni laterali e quello posteriore
Si distinguono tre gruppi a diverso significato evolutivo e funzionale:
131
1. Fascio spino talamico.
Il più antico. reca sensazioni incoscienti o coscienti poco
discriminate.
132
2. Fascio spino cerebellare.
Porta stimoli propriocettivi e informazioni sulla postura del corpo
133
3. Fasci del cordone posteriore (fascicoli gracile e cuneato)
Il gruppo più recente (solo nei Mammiferi). Porta sensibilità
cosciente fortemente disciminata.
Riflesso spinale (arco riflesso)
134
Branca centrifuga dei neuroni a T ha 2 compiti:
1.
porta informazioni al cervello attraverso
vie diverse a seconda
della specifica funzione (sensibilità dolorosa, tattile, termica ecc.)
2. prende parte al riflesso spinale
La fibra afferente gangliare si divide nel midollo in rami che possono
deviare ad angolo retto verso l’alto, oppure
entrano subito nel corno posteriore
la c. del corno posteriore invia un breve assone verso una c. del corno
anteriore, che trasmette l’impulso motorio alla periferia
(mezzo d’emergenza)
ENCEFALO
135
Generalità
Parte assiale -
tronco encefalico
Parti soprassiali - emisferi telencefalici
cervelletto
Forma
Rapporti
Peso
Maschio 1300 gr.
Femmina 1150 gr.
Tubo neurale
tratto caudale: midollo spinale
tratto cefalico: serie di vescicole
Rombencefalo Mielencefalo (Bulbo)
Metencefalo (Cervelletto
e Ponte di Varolio)
136
Mesencefalo
(Peduncolo cerebrale)
Proencefalo
Diencefalo
Telencefalo
Tronco encefalico
Bulbo
Ponte
Mesencefalo
Cervelletto- Posteriormente al tronco encefalico
Diencefalo – racchiuso fra i due emisferi del telencefalo
TRONCO ENCEFALICO
Bulbo
137
Tronco di cono di soli 3 cm
Origina da vescicola mielencefalica
Si trova tra Midollo spinale, Ponte e Cervelletto
Sup. ventrale Piramidi (cont. Cordone ant. MS)
decussazione delle piramidi
Lateralmente Oliva/ molti dei 12 paia di nervi
cranici
L’oliva è una voluminosa formazione grigia con la
funzione di associazione tra la corteccia
Telencefalica e cerebellare sulla via extrapiramidale
Ponte
Da parte ventrale del metencefalo
Quadrilatero confinante con bulbo e mesencefalo.
Le sue fibre superficiali hanno un decorso trasversale
e si tendono da un emisfero cerebellare all’altro.
138
Quelle che entrano nel cervelletto si chiamano peduncoli cerebellari medi.
Mesencefalo
Peduncoli cerebrali - ventralmente
Lamina quadrigemina - dorsalmente
Peduncoli cerebrali
- 2 colonne allungate che sembrano emergere dal margine
superiore del ponte
- divergono salendo verso gli emisferi cerebrali
Lamina quadrigemina
139
Occupa la parte dorsale=tetto del mesencefalo
4 tubercoli quadrigemini (sup. e inf.)
fra quelli anteriori - epifisi
contengono nuclei associati alle funzioni visive ed auditive
Anatomia Microscopica
del
Tronco Encefalico
140
Conformazione interna
La sostanza grigia del MS si frammenta in vari nuclei
a)
di origine dei nervi cranici
b) di transito della via extrapiramidale e delle vie sensitive
Ponte (conformazione interna)
- Nuclei basilari
Disseminati in piccoli gruppi
Centri di correlazione fra vie telencefaliche/cerebellari
Di derivazione neoencefalica, assumono uno sviluppo corrispondente a
quello della corteccia telencefalica
Mesencefalo
I nuclei propri sono inseriti sul decorso delle vie discendenti del sistema
extrapiramidale.
- Nucleo rosso
all’altezza dei tubercoli quadrigemini superiori
141
riceve fibre cortico-rubre e cerebello-rubre
invia fibre rubro-spinali
Sostanza nera
nucleo laminare situato in tutto il mesencefalo
si sviluppa progressivamente nell’evoluzione ed è massima nell’uomo
ricca di melanina
stazione del sistema extrapiramidale
Formazione reticolare
Neuroni di vario tipo aggregati in piccoli gruppi nell’ambito di un
complesso reticolato di fibre nervose .
Localizzata in tutto il tronco encefalico filogeneticamente antica (nei
vertebrati bassi costituisce la parte più sviluppata del SNC)
142
Sistema di proiezione ascendente diffusa che influenza gli stati di sonno,
veglia, attenzione, vigilanza ecc.
Sistema di proiezione discendente che influenza funzioni somatiche
(riflessi e tono muscolare)
e viscerali (attività respiratoria).
IV ventricolo
Appiattito dorsoventralmente e a forma di losanga ( triangoli bulbare e
pontino)
Pavimento e volta
Volta - Tetto a due spioventi (membrana tettoria). Esile membrana
(velo midollare) su cui si distende la tela corioidea coi suoi plessi
corioidei. (elaborazione liquido cefalorachidiano)
143
Pavimento Losanga limitata dai peduncoli cerebellari (superiori ed
inferiori)
Triangolo sup. - Faccia posteriore del Ponte
Triangolo inf. - Faccia posteriore del Bulbo
In entrambi si trovano:
a) nuclei di origine di vari nervi cranici
b) centro cardio-pneumo- enterico
per la regolazione di attività vitali come respirazione, temperatura
corporea e ritmo cardiaco.
Acquedotto di Silvio
“ iter e tertio ad quartum ventriculum”
è la cavità del mesencefalo
calibro e forma variabili (sezione triangolare o circolare)
CERVELLETTO
144
Da parte dorsale metencefalo
Posizione (fosse cerebellari, tentorio)
Forma (cuore di carta da gioco)
Verme+emisferi cerebellari
Peduncoli cerebellari
Ant (inf) Bulbo
Medi - Ponte
Post (sup) - Mesencefalo
Configurazione esterna
Scissure trasversali a decorso curvilineo
Lobuli
Verme, nodulo, flocculi, piramide, uvula, tonsille
Conformazione interna
Corteccia cerebellare
Corpo midollare (sostanza bianca, albero della vita)
Nuclei intrinseci (4 coppie) (nuclei del tetto, nucleo globoso, nucleo
emboliforme, nucleo dentato)
Tre territori
Diverso significato filogenetico
Diversa funzione
Diverso sviluppo
1
Archicerebellum
nodulo + flocculi
parte più antica
connessa coi nuclei vestibolari (del pavimento IV ventricolo)
145
Equilibrio del tronco
vi appartengono nuclei del tetto
2 Paleocerebellum
lobo anteriore - (formazioni mediane e paramediane
anteriori (piramide) e mediane posteriori (uvula)
Regolazione equilibrio, postura, tono muscolare
nuclei globoso ed emboliforme
3 Neocerebellum
la parte più recente ed estesa
comprende le aree rimanenti
coordinazione arti sup. ed inf. nei movimenti volontari
nucleo dentato
Corteccia cerebellare
•
•
1 mm di spessore
uniforme in tutti i territori (diff. col telencefalo)
3 strati
1.Strato molecolare
(piccoli neuroni agganciati a fibre parallele)
146
2. Strato gangliare ( cellule del Purkinje)
3. Strato granulare (piccoli neuroni che fanno da tramite tra le fibre
afferenti e le cellule del Purkinje)
Sulle c. del Purkinje si scaricano gli impulsi in arrivo alla corteccia
cerebellare e da esse se ne dipartono in uscita.
Sostanza bianca
Comprende il corpo midollare ed i sistemi di lamine e lamelle rivestite in
superficie dalla corteccia
• Nella parte ventrale è suddivisa in 2 lamine ad angolo acuto che
formano il tetto del IV ventricolo
• Contiene:
a) le fibre afferenti ed efferenti alla corteccia
continuano coi peduncoli cerebellari
b) nuclei intrinseci.
Nuclei intrinseci
Nucleo del tetto
Al di sopra del IV ventricolo
Appartiene all’archicerebellum
Stazione finale della via vestibolo-cerebellare
Nucleo globoso
147
che si
Nucleo emboliforme
(Situati nel paleocerebellum)
Nucleo dentato
il più grosso
Nell’uomo forma pieghettata
Al neocerebellum
DIENCEFALO
Da proencefalo
3° ventricolo
Faccia dorsale
Epitalamo
Facce laterali
Talami
Conformazione e
Posizione
limiti
Piramide tronca
Faccia ventrale
Chiasma ottico,
Ipotalamo,
Tuber cinereum,
Corpi mammillari
Suddivisione del diencefalo
Parti laterali - Talami
Parte dorsale - Epitalamo (parte posteriore del tetto:
ventricolo
Parte ventrale - Ipotalamo – medialmente148
3°
Subtalamo - lateralmente
(talamo ventrale)
TALAMO
E’ il grande centro della sensibilità
Due grosse masse ovoidali convergenti fra loro anteriormente fino a
toccarsi (adesione intertalamica).
Sono costituite da un insieme di circa 20 nuclei intercalati sulle vie
sensitive (talamo dorsale, la parte più sviluppata nei mammiferi), gran
parte delle quali proseguiranno verso la corteccia telencefalica.
Gli stimoli sensitivi ricevono nel talamo il tono emozionale (diventano
piacevoli o spiacevoli) ma se non proseguono per il telencefalo restano
poco discriminati.
Ipotalamo
Chiasma ottico – Tratti ottici
Tuber cinereum – lamina impari, grigiastra sottile e molle che costituisce
il pavimento del 3° ventricolo
Dietro il chiasma ottico si prolunga nel peduncolo ipofisario (infundibolo)
– Ipofisi
Corpi mammillari- due prominenze rotondeggianti situate, a contatto fra
loro, sulla linea mediana dietro al tuber cinereum.
149
Funzioni dell’ipotalamo
Controllo effettore di funzioni viscerali
(sistema simpatico) apparato cardiovascolare, respiratorio, digerente.
Controllo del sistema endocrino (RF)
Neurosecrezione
Termoregolazione
attraverso il sistema simpatico produce effetti che tendono ad impedire
innalzamenti od abbassamenti della temperatura corporea
(vasodilatazione, vasocostrizione, sudorazione ecc.)
Regolazione assunzione acqua e cibo
Centro della sete, centro della fame, centro della sazietà
Comportamento sessuale ed attività riproduttiva
Modificazioni del comportamento sessuale, influenze endocrine su
gametogenesi e differenziamento C.S.S.
Regolazione dei ritmi circadiani
Regolazione ritmo sonno-veglia
(sistema reticolare ascendenteipotalamocorteccia telencefalica)
Azione sul comportamento emotivo
Paura, ira, ansia
150
TELENCEFALO
Organizzazione:
Da parte rostrale del proencefalo
Emisferi separati ma uniti da corpo calloso
Ventricoli laterali
Corteccia telencefalica
Nuclei della base
Sostanza bianca
151
Forma
Superfici
Scissura interemisferica
Falce cerebrale
Faccia
Superolaterale
Mediale
Inferiore
Conformazione esterna
Circonvoluzioni cerebrali
Solchi-Lobi
Lissencefali e girencefali
(fino al 3° mese fetale, l’uomo è lissencefalo)
Significato delle circonvoluzioni (o giri)
Lobo
frontale
parietale
temporale
occipitale
NUCLEI
 SOSTANZA BIANCA
 CORTECCIA
152
Organizzazione della SOSTANZA BIANCA
a) FIBRE ASSOCIATIVE
Connettono neuroni corticali dello stesso emisfero.
b) FIBRE PROIETTIVE
Da e verso la corteccia, diretti (o provenienti) da centri inferiori.
Prima disposte a ventaglio (CORONA RAGGIATA) poi raccolte in una
massa compatta quando incontrano il CORPO STRIATO.
Mentre alcune penetrano in esso, altre lo avvolgono dall’esterno,
formando il SISTEMA DELLE CAPSULE (INTERNA, ESTERNA)
c) FIBRE COMMISSURALI
Incrociano la linea mediana da un emisfero all’altro. Il fascio più cospicuo
è il CORPO CALLOSO.
1)Claustro.
2) Amigdala.
3) Corpo striato
Nuclei del telencefalo
153
Corpo striato
Fibre proiettive, che dalla corteccia si fanno strada per raggiungere l’area
ristretta del tronco encefalico, lo dividono in due parti, a) Nucleo lenticolare
(putamen e pallido)
b) Nucleo caudato
Grossa virgola a direzione sagittale lateralmente al talamo
Testa-Corpo-Coda
Tutto il CORPO STRIATO è rappresentato da centri sottocorticali del
sistema extrapiramidale.
CORTECCIA TELENCEFALICA
Neuroni di diverso tipo (polimorfi, fusiformi, granulari, piramidali) si
connettono fra loro nell’ambito della corteccia (neuroni corticicoli)
o la lasciano, dirigendo i loro neuriti verso la sostanza bianca (neuroni
corticifughi).
Fra questi, i più significativi sono le cellule piramidali, piccole, medie e
grandi (morfologia).
Tutti i neuroni corticali sono organizzati in 6 strati notevolmente variabili
in spessore e composizione secondo le regioni.
Sulle cellule piramidali giungono impulsi di fibre afferenti in un gran
numero di sinapsi. Questi stimoli sono ripetutamente proiettati dagli
strati superficiali ai profondi e viceversa.
154
Ventricoli Telencefalici
• Noti anche come Ventricoli Laterali, sono la componente più
estesa del sistema ventricolare.
• Hanno la caratteristica conformazione ripiegata dell’encefalo e
posseggono propaggini (CORNI) che si allungano nelle varie
regioni telencefaliche (frontale, occipitale, temporale) e si
incontrano nel Crocevia ventricolare.
MENINGI
Involucri connettivali menbranosi che avvolgono l’encefalo e il midollo
spinale.
DURA MADRE (POCO VASCOLARIZZATA)
ARACNOIDE (NON VASCOLARIZZATA)
PIA MADRE ( MASSIMAMENTE
VASCOLARIZZATA)
SPAZIO SOTTODURALE
SPAZIO SUBARACNOIDEO
DURA MADRE
Forma sepimenti che si infilano nella massa cerebrale suddividendo la
cavità cranica in COMPARTIMENTI.
- FALCE CEREBRALE
- TENTORIO DEL CERVELLETTO
SENI VENOSI CRANICI
ARACNOIDE
Priva di vasi, passa a ponte sui rilievi e solchi
PIA MADRE
Segue ogni irregolarità come una “PELLE”
FUNZIONI
- PROTEZIONE MECCANICA
155
- BARRIERA MENINGEA
- EMUNTORIO PER LIQUIDO CEFALO
RACHIDIANO
S. NERVOSO PERIFERICO
Il SNC è connesso con tutti gli organi non nervosi del corpo tramite il S.N.
Periferico, formato da NERVI e da GANGLI.
Nervi
Fasci di fibre nervose
Gangli
Organi costituiti da aggregati di
cellule nervose.
Nervi
Encefalici
Spinali
NERVI SOMATICI (vita di relazione)
NERVI VISCERALI (vita vegetativa)
SISTEMA SIMPATICO
Presiede alle complesse funzioni della vita vegetativa
con stimoli effettori ai visceri degli apparati diger., respir.
urogenitale, endocr., cardio-circolatorio.
Raccoglie stimoli sensitivi che non arrivano alla coscienza
Organi di senso
LE C. SENSORIALI FUNZIONANO DA
156
NEURONI BIPOLARI: UN DENDRITE RECEPISCE LO STIMOLO, IL
PIRENOFORO LO TRADUCE E IL NEURITE LO TRASMETTE AL SISTEMA
NERVOSO CENTRALE.
TRADUTTORI DI ENERGIA.
INFATTI TRADUCONO ENERGIA MECCANICA, CHIMICA, TERMICA IN
IMPULSI NERVOSI.
RECETTORI GENERALI:
HANNO AMPIA DISTRIBUZIONE SULLA SUPERFICIE O ALL’INTERNO DEL
CORPO.
RECETTORI SPECIALI
ORGANI DI SENSO CONCENTRATI IN AREE LIMITATE,
PARTICOLARMENTE IN SEDE CEFALICA.
OCCHIO
a) Bulbo oculare (occhio)
b) Apparato protettore (lacrime, palpebre)
157
c) Apparato motore
Bulbo oculare
Appendice dell’encefalo
2 segmenti di sfera giustapposti (1/6 + 5/6)
Costituiti da 3 membrane sovrapposte contenenti i mezzi rifrangenti
 Membrana fibrosa (protettiva)
 Membrana vascolare (nutritizia)
 Membrana nervosa (funzione visiva)
Membrana fibrosa
Cornea (anteriore, trasparente)
Sclera
(posteriore, opaca) attraversata nel punto medio posteriore da
nervo ottico
Membrana vascolare
Coroide (2/3 posteriori)
Corpo ciliare ispessimento della coroide per la presenza di processi ciliari
che secernono l’umore acqueo.
Possiede fascetti fibrosi che ancorano il cristallino e muscolo ciliare che
ne regola la curvatura.
Iride davanti al corpo ciliare con fibre muscolari radiali e circolari che
modificano il diametro dell’apertura centrale, la pupilla.
Contiene i pigmenti responsabili del colore dell’occhio.
158
Membrana nervosa
Retina
Strati cellulari
dei fotorecettori
delle cellule bipolari
delle cellule multipolari
Fotorecettori
Elementi altamente specializzati in cui, per effetto della luce, inizia una
complessa serie di reazioni chimico-fisiche che si traducono nella
produzione di un impulso nervoso.
Ultrastruttura simile (salvo parte esterna)
Con pigmenti retinici capaci di assorbire specificamente determinate
lunghezze d’onda dello spettro luminoso.
Sistema diottrico
Umore acqueo fra cornea e cristallino secreto da corpo ciliare, di modesta
quantità, contiene glucosio, amminoacidi ed alta concentrazione di acido
ascorbico
Corpo vitreo
Gel (4/5 del globo) contenente 99% di acqua ed alcuni sali minerali. Al
M/E Microfibrille e sostanza interfibrillare
Cristallino (o lente)
Corpo trasparente biconvesso (diametro=1cm; spessore ½ cm)
Le fibre muscolari del muscolo ciliare lo mantengono piatto: rilasciandosi
ne modificano la curvatura.
Diventa opaco con l’età.
159
Orecchio
(Organi contenuti nell’osso temporale)
Stimoli sonori 
Recettori acustici 
Nervo cocleare
Stimoli gravitari
e di accelerazione 
Recettori Statocinetici
Nervo Vestibolare
Orecchio Esterno
Orecchio Medio
Sensibilità acustica
Orecchio Interno

Sensibilità acustica e statocinetica
160

Orecchio Esterno
Padiglione auricolare (Orecchia)
Cartilagine elastica
Numerosi Peli con ghiandole sebacee
Meato Acustico Esterno
Scheletro cartilagineo ed osseo
Forma di “S” italica verso interno, basso, avanti
Ghiandole ceruminose
 Cavo del timpano
 Tuba uditiva
 Membrana del timpano
Orecchio medio
Cavo del timpano
Forma di lente biconcava fra membrana timpanica ed orecchio interno
In basso 
Tuba uditiva
Posteriormente  Antro timpanico, cavità piene d’aria nel processo
mastoideo.
Ossicini dell’udito
Martello Manico al centro della membrana timpanica. Testa rivolta in
alto articolata con corpo dell’incudine
Incudine Dente bicuspide con radice breve unita tramite legamento a
parete posteriore e radice lunga che sorregge testa della staffa
Staffa
La sua base si adatta alla finestra ovale da cui sporge e si ritira
Tuba uditiva
161
Si estende per 4 cm medialmente e si apre nel rinofaringe (consente il
passaggio dell’aria nella cavità timpanica per bilanciare la pressione sulla
membrana timpanica).
 Scheletro osseo e fibrocartilagineo
 Mucosa con parecchie ghiandole secernenti muco.
Membrana del timpano
 Ovale e semitrasparente
 Cono molto appiattito con apice mediale tirato dal martello
 Due piani di fibre collagene (radiale e circolare) rivestiti da cute
sottile
Smembr: Sstaffa=17:1
Leve degli ossicini
Pmembr:Pfin.ovale=1:22
Orecchio interno
Labirinto osseo. Sistema di cavità scavate nella rocca del temporale.
Labirinto membranoso. Insieme di organi cavi delimitati da pareti
connettivali, rivestiti internamente da epitelio e contenuti nel labirinto
osseo.
Spazio perilinfatico. Tra L. osseo e L. membranoso contenente perilinfa.
Labirinto Osseo
Parte anteriore
acustica
Chiocciola ossea
Parte posteriorevestibolare
Vestibolo
Canali semicircolari
Vestibolo
Parte centrale del labirinto osseo
Vi si aprono:
 Canali semicircolari ossei
 Chiocciola ossea
162
 Finestra ovale
 Finestra rotonda
Canali semicircolari ossei
3 condotti ricurvi orientati nei tre piani dello spazio.
Chiocciola ossea
 Modiolo (columella) (alla base: meato acustico interno)
 Canale spirale
 Lamina spirale ossea
 Scala Timpanica
 Scala Vestibolare
 Canale spirale del modiolo (per ganglio spirale del Corti)
163
Labirinto membranoso
Parte acustica
Il condotto cocleare nasce a fondo cieco nel vestibolo e decorre nella
scala vestibolare della chiocciola dove compie 2 giri e ½ e termina nella
cupola cocleare pure a fondo cieco.
Poggiando sulla lamina spirale ossea si continua fino alla parete opposta,
separando così completamente le due rampe.
Ha tre pareti:
Esterna: aderisce all’osso e possiede la stria vascolare che secerne
l’endolinfa.
Vestibolare: sottilissima e liscia, permette la trasmissione dei movimenti
della perilinfa alla endolinfa.
Timpanica: si estende sopra la lamina spirale ossea e prosegue libera fino
alla parete opposta col nome di membrana basilare, che accoglie l’organo
del Corti.
Organo spirale del Corti
Complesso altamente specializzato di:
 cellule epiteliali acustiche ( o capellute) che rappresentano i
recettori degli stimoli sensoriali,
 e cellule di sostegno.
Le cellule acustiche prendono connessione al polo basale con terminazioni
nervose .
Al polo apicale
membrana tectoria (=fibrille immerse in gel).
I filamenti del nervo cocleare decorrono in canalicoli ossei nella lamina
spirale, nel modiolo e sfociano nel meato acustico interno.
164
Parte vestibolare
 Sacculo
 Utricolo
 Canali semicircolari
Hanno in comune, nel loro interno, una membrana connettivale ricoperta
da epitelio che si differenzia nella…..
……..Macula acustica
Possiede cellule di sostegno e cellule sensoriali (c. ciliate).
I “peli” delle cellule ciliate sono immersi nella membrana otolitica,
gelatinosa, che ingloba alla superficie gli otoliti, minutissimi cristalli
prismatici di carbonato di calcio.
I movimenti di slittamento tangenziale della membrana otolitica
(variando la posizione della testa) sono trasmessi ai peli acustici, alle
cellule sensoriali ed alle espansioni periferiche del nervo vestibolare,
tramite il ganglio vestibolare dello Scarpa.
165