Miglioramento continuo della qualità: cominciamo da casa

Miglioram
mento Contiinuo della Qualità:
Q
co
ominciamo da casa nostra
Sapete qual è l’elemento comune
c
e univ
versale che ha
a caratterizzato la medicina italiana negli
ultimi 50 anni? La autorefe
erenzialità. Fin
n dai tempi delll’Università i medici
m
(gli altri operatori sannitari
mi sembrano
o meno affetti da
d questa malattia) si sono autogiudicati autoassolvendosi nella
stragrande m
maggioranza dei casi. Sia be
en chiaro: non
n è che avessimo tutti i torti, perché la
medicina italiiana era ed è, a mio parere (autoreferentte ovviamente!...), a livelli di tutto rispetto,, con
riconoscimen
nto anche da parte
p
dell’OMS
S. E certamen
nte una giusta dose di autos
stima è alla baase
di un approcccio sicuro e co
onvincente nel rapporto con
n i pazienti e nelle scelte spe
esso difficili chhe ci
troviamo di frronte.
Lo stesso disscorso vale pe
er l’Oncologia
a.
Il problema è che essere autoreferente
a
vuol
v
dire avere
e una visione unilaterale e parziale
p
del prroblema, che nella maggior
parte dei cassi impedisce di individuare spazi
s
di migliorramento. Il caso Di Bella ha
a avuto un unicco merito: se da una parte
ci ha conferm
mato nel nostro
o approccio sc
cientifico meto
odologicamente corretto, da
all’altra ci ha d imostrato con
ncretamente
che molta sttrada andava ancora fatta sul versante
e relazionale nei
n confronti del paziente,, dei familiari e di tutti gli
stakeholders
s in genere.
Per questi mo
otivi, come AR
RS abbiamo organizzato,
o
co
on la sponsorizzazione di Novartis e con la professiona
alità di Enrico
Perrotto di “O
Outcomes”, il Progetto
P
di mig
glioramento o
organizzativo denominato
d
Sttandard di Prrodotto Regio
onale per i
Centri di On
ncologia e/o Ematologia
E
de
ella Liguria.
La finalità de
el progetto? In
ndividuare indiicatori di perfo
ormances che siano scelti e condivisi daggli onco/emato
ologi della
nostra region
ne: requisiti di tali indicatori devono esserre la fattibilità, la significatività per l’assisteenza fornita e/o per il
paziente, la rrelativa semplicità di raccolta dei dati tale da poter esse
ere effettuata anche in un co
contesto di isorrisorse.
Esistono già importanti e utili
u indicatori “di sistema” ch
he implicano la
a collaborazione tra più Serv
rvizi e più Unittà Operative:
la sopravvive
enza globale, la
l sopravviven
nza libera da m
malattia, la pe
ercentuale di re
ecidive di una determinata neoplasia
n
sono elemen
nti con cui ogni oncologo me
edico ed ogni e
ematologo ha
a dimestichezz
za; ne esistonoo poi molti altrri che
necessitano d
della collabora
azione di statistici, epidemio
ologi o espertii di manageme
ent.
Ma noi abbia
amo voluto foccalizzare il nos
stro obiettivo ssugli indicatori che si riferisc
cano alla meraa attività di un singolo
reparto, restrringendo il rag
ggio d’azione soltanto
s
a que
egli indicatori che
c dipendono
o dalla perform
mance di una sola
s
struttura,
di una unica unità operativva.
Spesso si fa una politica dell’annuncio: noi
n qui invece annunciamo ufficialmente questo
q
Progettto ma lo facciiamo
volutamente in questo mom
mento: il Prog
getto non è un
n qualcosa di futuribile ma è già partito
o da 6 mesi ed
e è entrato
adesso nella seconda fase
e.
La prima fas
se è consistita
a in una discus
ssione mirata a identificare tutti
t
i possibili indicatori di pperformances delle nostre
oncologie e d
delle nostre em
matologie. Adesso (second
da fase) stiamo
o scegliendo, tra i tanti (unaa settantina), quei
q
pochi
(sei-sette) ind
dicatori che po
oi passeremo subito a racco
ogliere.
Un elemento di interesse ulteriore
u
è che
e probabilmentte alcuni indicatori saranno comuni con uuna identica iniziativa che
sta portando avanti l’ARES
S, l’Agenzia Regionale Saniità del Piemon
nte. Questo co
onsentirà espeerienze comun
ni ed
eventuali con
nfronti di Bencchmarking.
In ultima istanza si potrà arrivare a identtificare uno sta
andard di pro
odotto region
nale che potràà essere utilissimo nella
programmazzione regiona
ale in campo oncologico e potrà essere
e di stimolo pe
er identificare sspazi di miglio
oramento
all’interno della propria stru
uttura. Sia chiaro che non ssi daranno “pagelle”, lo scop
po non è questto e questo no
on interessa
né ad ARS né all’Assessorrato alla Salute della nostra
a Regione.
I dati raccolti verranno pub
bblicati e pubb
blicizzati soltan
nto in forma an
nonima: ci sarrà una media rregionale con un range
minimo e ma
assimo; ogni ce
entro potrà co
onoscere solta
anto il valore del/i
d
suoi indica
atori e, se vorrrà, potrà confrrontarlo con
la media regiionale e capire
e se è necessario un impeg
gno maggiore in taluni settorri. L’assessoraato regionale, dal canto
suo, conosce
erà il dato regionale standarrd e potrà valu
utare e decide
ere se quel valore medio è aaccettabile e soddisfacente,
oppure non sia opportuno un intervento, che può essere di vario tipo, per migliorare la situazione in generale oppure in
determinate realtà.
La sfida del Governo Clinico è ormai realtà attualissima nella Oncologia e nella Ematologia della Regione Liguria: tutte le
unità operative la hanno raccolta con la partecipazione fattiva da parte di tutti gli apicali e i responsabili, incluso
farmacisti, infermieri, direttori sanitari, direttori generali. L’ARS è al fianco di questi operatori che vogliono conoscersi
meglio per offrire un servizio migliore ai propri assistiti.
Questa non vuole essere una conclusione: vorrei che il testimone di questo articolo venisse raccolto da qualche collega
instaurando un dialogo e un dibattito sui temi del MCQ.
A cura di: Gianfranco Porcile