Maratona: la leggenda Forse non tutti conoscono la storia della maratona, avvolta dalla leggenda. Il nome di tale competizione sportiva pare avere origine dall’antica città di Maratona. Situata presso la costa orientale della penisola attica, Maratona è rimasta famosa per la grande vittoria che vi riportò Milziade nel 490 a.C. sui Persiani, mandati dal re Dario per invadere l’Attica e conquistare così la Grecia. Si parla di un esercito di 30.000 Persiani a cui si opponevano 10.000 Ateniesi e un migliaio di Plateesi. I due eserciti si fronteggiarono per tre giorni senza attaccarsi. Infine, gli Ateniesi attaccarono di sorpresa i Persiani che fuggirono verso le navi con l’intento di raggiungere Atene sguarnita di difensori. L’impresa non riuscì perché gli Ateniesi catturarono alcune loro navi e impedirono alla flotta persiana di sbarcare nella rada di Falero. A questo punto i Persiani non ebbero altra scelta che la ritirata. Secondo la tradizione, la notizia della vittoria di Milziade sarebbe stata portata da Maratona all’Acropoli di Atene, di corsa da un soldato, Filippide (alcune fonti indicano Eucle, araldo ateniese) lungo una strada impervia di circa 40 km. Si racconta che Filippide, subito dopo avere dato l’annunzio, cadde a terra morto per lo sforzo. Da qui il nome della disciplina sportiva chiamata, appunto, "maratona", che indica una corsa tipica di resistenza, istituita nel 1896 nella I Olimpiade Moderna e tesa a rievocare e celebrare l’impresa del soldato ateniese. La prima maratona si snodava lungo un tragitto di 40 km; poi, nella maratona olimpica del 1908, svoltasi a Londra, il percorso fu allungato: dal Castello di Windsor fino alla linea d’arrivo davanti al palco reale nello stadio olimpico gli atleti dovevano percorrere 42.195 metri; tale distanza venne ufficialmente adottata nel 1921 dalla federazione mondiale di atletica e divenne ufficiale a partire dai successivi Giochi di Parigi del 1924.