25 LA SINDROME DI HORNER. Nei casi sino a qui esaminati la causa del fenomeno era esterna, nel senso che risiedeva in un difetto o in una patologia del globo oculare o dei suoi annessi. Ma la causa della manifestazione unilaterale della protrusione della terza palpebra può essere... più interna e provenire, per esempio, da un difetto di innervazione: è questo il caso della sindrome di Horner. Questa sindrome, nota in entrambe le specie d’affezione più diffuse, è causata dalla alterata conduzione dello stimolo nervoso che concorre al normale funzionamento dell’occhio e dei suoi annessi. Oltre alla anomala estroflessione della membrana nittitante, la sindrome di Horner è caratterizzata da restringimento del foro pupillare, arretramento del globo oculare all’interno dell’orbita e più generalmente dalla perdita del tono oculare e delle strutture orbitali. La causa di tutto questo? Molte ipotesi, ma ancora nessuna ragionevole certezza. Ci sono ancora altre situazioni potenzialmente capaci di manifestarsi con la estroflessione della membrana nittitante. Per quelle che sono caratterizzate dalla diminuzione dello spazio retrorbitale, prime tra tutte quelle capaci di causare un esoftalmo, e cioè uno spostamento verso l’esterno del globo oculare. In questo caso si ha che una qualsiasi lesione dello spazio retrorbitale, diminuendo il volume di quest’ultimo, spinge verso l’esterno il globo oculare, forzando la terza palpebra a uscire dalla sua sede abituale e rendersi visibile: è questa una situazione che si avvera in presenza di ascessi o neoplasie retrobulbari. Cause meno frequenti di protrusione della terza palpebra che si possono manifestare nel cane come nel gatto, sono le infezioni sia specifiche (per esempio micobatteri), sia aspecifiche (corpi estranei), la diminuzione patologica (tisi bulbare) o congenita (microftalmia) delle dimensioni del globo oculare e, infine, dalla infiammazione della ghiandola della terza palpebra. LA SINDROME DI HAWS. Tipica del gatto, la sindrome di Haws si caratterizza per la sintomatologia gastroenterica (diarrea, vomito). Dovuta, pare, a una riduzione del tono del nervo simpatico, si accompagna talvolta a una infezione virale (torovirus) o a una massiva infestazione da elminti. In genere ha un decorso abbastanza prolungato, ma a esito favorevole. RIPOSO E RILASSAMENTO. Cambiamo scenario e osserviamo bene il nostro beniamino, gatto o cane fa lo stesso, mentre sonnecchia pacioso sulla sua brandina: noteremo certamente un certo grado di protrusione della terza palpebra in entrambi gli occhi. Già, perché la prima causa della manifestazione bilaterale è proprio il riposo e lo stato di moderato rilassamento. Anche se temporaneamente, la stessa cosa accade anche dopo la somministrazione di farmaci ad azione tranquillante-sedativa. Entrambi gli occhi espongono la membrana nittitante anche nei casi più importanti di perdita di peso e di disidratazione, mentre più raro è il caso che si avvera come conseguenza della fibrosi o della atrofia delle masse dei muscoli masticatori: in entrambe queste circostanze la protrusione della terza palpebra è la conseguenza della retrazione del bulbo oculare (enoftalmo) all’interno dell’orbita. CAUSE INFETTIVE. Tra le malattie infettive il tetano è sicuramente associato a una rapida, ma transitoria, protrusione delle membrane nittitanti di entrambi gli occhi: colpa dell’azione delle neurotossine tetaniche sulla muscolatura extraoculare e, in special modo, sul muscolo retrattore del bulbo. Il richiamo del bulbo oculare verso l’interno della cavità orbitale esercitato da questo muscolo provocherebbe un transitorio enoftalmo con conseguente protrusione della terza palpebra. Fortunatamente è questo uno scenario più frequente nei grandi animali da reddito che non nei nostri piccoli amici. Anche la disautonomia canina, più spesso ricordata come sindrome di Key-Gaskell, presenta tra i tanti suoi possibili segni, tutti per altro riconducibili a una difettosa funzionalità della innervazione parasimpatica, anche la protrusione bilaterale della nittitante. A titolo di completezza aggiungiamo che la sintomatologia oculare rappresenta in questa malattia il problema minore: più imponenti e pericolosi sono infatti i sintomi gastroenterici, urinari e soprattutto cardiaci.